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MARX - COM'E' NATA LA SOCIETA'?

filosofia



MARX

Ricoeur aveva parlato di Marx, Nietzche e Freud come "maestri del sospetto". Essi avevano sottoposto a critica i capisaldi della civiltà occidentale, come il CONCETTO DI RAZIONALITA' e avevano messo in discussione le tradizioni occidentali seguendo vie diverse: - Nietzche: aveva detto che con il prevalere dell'apollineo sul dionisiaco era iniziato il periodo di decadenza. Per lui la religione era una menzogna per dare un senso rassicurante all'esistenza che era caos, irrazionalità, dolore. - Freud con la scoperta dell'inconscio aveva negato il concetto dell'IO; - Marx aveva ribaltato i rapporti che esistono tra IDEE e BASE ECONOMICA. Aveva parlato in termini denigratori della religione, definendola l'oppio dei popoli; la religione induce una sorta di torpore sul proletariato, addormenta le coscienze degli uomini.

Marx si pone in continuità con i precedenti filosofi. Egli sostiene che la religione sia un'invenzione umana. Gli uomini alienano (alienare = estraniare) il loro essere e lo proiettano in un Dio immaginario perché la società classista (società divisa in classi) impedisce, nega la realizzazione dell'umanità.  Per Marx non è sufficiente denunciare l'alienazione religiosa ma occorre cambiare le condizioni di vita che consentono alla religione 626c25g stessa (chimera celeste cioè qualcosa d'illusorio) di sorgere e prosperare. Perché esiste Dio? Perché esiste il mondo ingiusto degli uomini che determina l'esistenza di questo mondo fantastico degli dei. La religione è l'opera di un'umanità oppressa che cerca consolazione nell'universo immaginario della fede.

Bisogna eliminare le condizioni che sono all'origine delle illusioni. la CRTICA DEL CIELO si trasforma per Marx in CRITICA DELLA TERRA perché è lì che si deve rinfacciare l'origine delle illusioni metafisiche. Sulla Terra, ferma e tonda, Marx trova uomini alienati, uomini espropriati del loro valore di uomini a causa dell'espropria-zione del loro lavoro.



Il Concetto di ALIENAZIONE DEL LAVORO trova origine nella proprietà privata dei mezzi di produzione. L'ALIENAZIONE ha natura socio - economico: condizione del salariato all'interno della società capitalista. (vedi fotocopia). L'ALIENAZIONE può avvenire rispetto: - al prodotto: l'operaio è alienato dal prodotto che non gli appartiene; - all'attività: l'operaio svolge un lavoro forzato che è estraneo al suo fine; lavora per conseguire il profitto del capitalista; - all'essenza: l'uomo dovrebbe poter svolgere un lavoro libero e soddisfacente, ma non può e quindi si sente estraniato secondo la propria essenza di spirito libero; - al prossimo: il capitalista tratta l'operaio come un mezzo per creare profitto. Il capitalista lo espropria dal frutto del suo sudore. Il contrario di ALIENAZIONE è DISALIENAZIONE. Essa si identifica con il superamento della società borghese, cioè del regime della proprietà privata che avviene con il comunismo. Dal concetto di alienazione passiamo alla TEORIA del MATERIALISMO STORICO.

Marx dice che non è la coscienza degli uomini a determinare il loro essere ma è l'essere sociale a creare la coscienza. E' la base economica che condiziona le dottrine etiche, la religione, le idee filosofiche ecc. Marx analizza la SRUTTURA, ovvero il modo di produzione, in due modi:- forze produttive: date dall'insieme degli elementi necessari per realizzare il processo di produzione. Gli elementi necessari sono: - i produttori, ovvero i detentori dei mezzi di produzione; - i mezzi di produzione, ovvero i mezzi utilizzati per produrre (es. macchine); - conoscenze tecniche che aiutano ad organizzare e a migliorare la produzione. - rapporti di produzione = rapporti di proprietà, ovvero i rapporti tra gli uomini durante la produzione che regolano l'impiego dei mezzi di lavoro. Il modo di produzione determina la base economica che caratterizza un determinato periodo storico ed è anche il piedistallo su cui si eleva al SOVRASTRUTTRA. Essendo la struttura a determinare la sovrastruttura diciamo che le forze motrici della società non sono di natura spirituale ma sono di natura socio economica.

La società borghese è classista e si caratterizza con la presenza di due classi sociali antagoniste: - la BORGHESIA che detiene i mezzi di produzione; - il PROLETARIATO che offrono la forza lavoro.  Secondo M. la particolarità del modo capitalistico di produzione è quella di diffondere le merci. La prima parte del Capitale è dedicata all'analisi del "fenomeno" merce. Una merce deve possedere un VALORE D'USO, in quanto deve essere utile, poiché nessuno acquista una merce che non risponda a determinati bisogni. In secondo luogo, una merce, deve possedere un VALORE DI SCAMBIO, che ne garantisca la possibilità di essere scambiata con altre merci. Il valore di scambio di una merce discende dalla quantità di lavoro socialmente necessaria per produrla. Più lavoro è necessario per produrre una determinata merce più essa vale. Il valore non si identifica con il prezzo.Secondo M. la caratteristica specifica del capitalismo è il fatto che la produzione non risulta finalizzata al consumo, bensì all'accumulazione di denaro. Il ciclo economico del capitalismo è descrivibile con la formula schematica D.M.D'. (denaro-merce-più denaro). (Nella società pre-borghese: (M.D.M. = merce-denaro-merce) la merce veniva trasformata in denaro, ritrasformata a sua volta in merce. Es.: un contadino produce del grano, lo vende e con il denaro ricavato si compra un vestito). Nella società borghese il capitalista investe denaro in una merce per ottenere, più denaro.

Da dove deriva questo "più" monetario ovvero tale plus-valore? Il plus-valore non deriva dal denaro ma dalla forza-lavoro. Infatti la forza lavoro offerta dall'operaio è maggiore rispetto al salario offerto dal capitalista. E' necessario secondo Marx superare la società borghese per poter inaugurare un epoca nuova in cui le contraddizioni della società borghese vengono superato e viene attuato il passaggio dal capitalismo a comunismo. Viene eliminata qualsiasi forma di proprietà privata in cui viene cancellata la divisione del lavoro e anche qualsiasi forma di dominio di classe. Nella società borghese la classe dominante è quella dei capitalisti. I mezzi di produzione passano dalle mani dei privati a quella della comunità e questo passaggio favorisce il superamento dello sfruttamento di classe. Con l'avvento del comunismo si può realizzare un uomo nuovo, cioè colui che riesce ad esercitare in maniera produttiva le sue potenzialità. Non è più un uomo oppresso e sofferente ma è un uomo OMNILATERALE, cioè che riesce ad esprimersi al meglio nella sua totalità.



COM'E' NATA LA SOCIETA'?


HOBBES

Fu influenzato da Machiavelli e Lutero. Il primo affermava che gli uomini hanno istituito centri abitati società perché sono impotenti di fronte ai propri simili e il secondo affermava la necessità di un'autorità civile forte perché diversamente gli uomini avrebbero tentato di distruggersi reciprocamente. Hobbes sostiene che l'uomo lasciato a se stesso si troverebbe in una condizione di timore, di paura e di rischio costante in ogni momento della sua vita. L'uomo allo stato di natura (cioè l'uomo pre-sociale, prima della società) fa prevalere il diritto su tutto, è in una situazione di uguaglianza in cui tutti hanno diritto su tutto (non c'è distinzione di classe sociale, si arriva ad un competizione che porta al conflitto ed ad una diffidenza verso gli altri). L'uomo mira alla conservazione di sé e gli scontri tra gli uomini sfociano nella guerra universale. Cosa spinge l'uomo a passare dallo stato di natura alla vita in società? La paura della morte e il desiderio di sicurezza, di protezione. L'uomo rinuncia al diritto su tutto a vantaggio di un bene più grande: la vita. Egli immagina un MONARCA con potere assoluto e illimitato nei confronti dei sudditi. Il suo scopo è quello di difendere la vita dei suoi sudditi. L'unica cosa che il sovrano non può chiedere ai sudditi è quella di rinunciare alla propria esistenza.




LOCKE

(differenze con Hobbes) Esiste una continuità tra lo stato di natura dell'uomo e società. Egli afferma che lo stato di natura dell'uomo è una condizione di perfetta libertà. Ciò vuol dire che l'uomo può disporre dei propri beni come meglio ritiene senza obbedire ad un'autorità esterna e senza dover chiedere il benestare altrui. Secondo la legge naturale gli uomini sono tra loro uguali e indipendenti e quindi l'uomo allo stato  di natura ha dei diritti che sono intangibili. Quando l'uomo si organizza politicamente deve rispondere a delle norme stabilite a cui tutti devono attenersi. Lo Stato nasce da un patto tra gli uomini perché l'uomo non è nato per rimanere solo ed è spinto dalla necessità di unirsi in società. La prima forma di società tra gli uomini è quella tra moglie e marito e si basa su un contratto ma non si esaurisce nel contratto perché comporta anche la reciproca assistenza e l'unione tra i due si estende ai figli per il fatto che i genitori hanno il compito di crescerli.


ROUSSEAU

L'uomo di natura è l'uomo prima della società ed è giusto, non malvagio, moralmente integro, non oppressore. La sua malvagità è di ordine sociale (la società ha corrotto e degenerato l'uomo), Rousseau non guarda al passato con nostalgia, ma si concentra sull'uomo presente. Quando parla di uomo di natura non fa riferimento ad un'epoca storica, ma diventa un'ipotesi iniziale, una categoria filosofica per poter condannare l'impianto storico-sociale mortificando i suoi sentimenti più profondi, i suoi istinti, le sue passioni.



CHE COS'E' LO STATO?


MACHIAVELLI

Separazione tra morale e politica.

Egli scrisse "II principe" e nella terza parte parla della politica e delinea anche la figura del principe che è colui che riesce ad utilizzare in maniera equilibrata l'astuzia, la ragione e la forza. Questi due elementi devono essere ben dosati e qualora le leggi non vengano rispettate egli può utilizzare la forza. La politica nella sua autonomia può vantare la sua superiorità sulla morale.


HOBBES (pag. 237)

Egli afferma che lo stato di natura porta ad una situazione universale: l'uomo mira alla conservazione di sé e questo crea conflittualità. H. afferma la superiorità del potere politico rispetto a qualsiasi altra forma di potere umano. Tale supremazia viene definita SOVRANITA' e la caratteristica fondamentale e la INDIVISIBILITA, significa che il potere è concentrato nelle mani di una sola persona. Lo stato secondo H. si fonda sull'uguaglianza tra gli uomini perché essi sono in grado di uccidersi l'un l'altro. La miglior forma politica secondo l'autore è la MONARCHIA ASSLUTA (con potere illimitato) e lo stato viene paragonato da H. a un Dio mortale e questo Dio è il LEVIATANO, cioè un mostro invincibile di cui si parla nella Bibbia nel libro di Giobbe. Uno stato nasce quando gli uomini rinunciano alla loro individualità, libertà per ubbidire alla volontà di un'unica persona, il SOVRANO.







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