|
|
PUBBLICITÀ COMMERCIALE E PROPAGANDA POLITICA
La manipolazione delle coscienze attuata, soprattutto attraverso i mass-media, dalla pubblicità commerciale e dalla propaganda politica.
Tipologia D: tema di ordine 616j93g generale
Che cosa significa il tennine "manipolazione"? Se consultiamo un buon vocabolario della lingua italiana, leggiamo che significa propriamente "lavorazione di una materia o di un impasto plasmabile, trattandoli con le mani" e in senso lato indica la manovra o l'adattamento, per lo più svolti con grande perizia e arte consumata, di qualcuno o qualcosa confonne al proprio particolare interesse, previo l'esercizio di autorità o influenza usate con astuta spregiudicatezza.
La manipolazione presuppone pertanto la presenza di oggetti o, che è lo stesso, di persone e popoli ridotti di proposito a puri oggetti, cioè a mezzi per ottenere un fine determinato. La pubblicità commerciale e la propaganda politica, ad esempio, sono tecniche manipolative nella misura in cui la prima tende a ridurci alla condizione di puri clienti e la seconda ad imporci un sistema d'idee concepito all'inizio come lettura della realtà, ma che poi si è sganciato dalla realtà e si è ripiegato su se stesso, perdendo con ciò la sua forza persuasiva.
AI venditore non interessano la nostra personalità e meno ancora la nostra libertà e il nostro bene: a lui preme una sola delle nostre innumerevoli funzioni, quella di compratore-consumatore. E per far sì che tale sua riduzione di fatto non sia da noi avvertita come imposizione d'inferiorità, lusinga le nostre inclinazioni di base, i nostri istinti. E, poiché tendiamo naturalmente a sopravvalutare ciò che ci sembra piacevole, pur se dotati di sufficiente orgoglio, accettiamo d'essere sviliti purché adeguatamente lusingati. E così, persuasi senza essere convinti, siamo di fatto vinti.
Parimenti, al politicante senza scrupoli, demagogo o tiranno, non interessa né il vero, né il bene, ma l'accettazione da parte degli altri di un sistema di idee rigido, che non riscuoterebbe adesioni per mancanza di forza persuasiva, che può magari essere carico di emotività, ma ha perduto la sua efficacia. Per imporre tale ideologia, che è sua solo perché fa i suoi interessi, anche il politico lusinga le tendenze innate della gente, sforzandosi di vanificarne il senso critico.
La pubblicità commerciale e la propaganda politico-ideologica agiscono in modo diverso, ma utilizzano gli stessi princìpi e gli stessi strumenti e si configurano come un gioco d'illusionismo che fa credere alla gente quel che vuole e, nel con tempo, ne condiziona vistosamente le scelte. Ambedue blandiscono e lusingano, la prima il pubblico di consumatori, la seconda la folla di seguaci o di elettori, con le stesse azioni con le quali di fatto le strumentalizzano; ne esaltano il senso di potenza e l'originalità nel momento stesso in cui le privano di entrambe.
Del resto il concetto stesso di massa, come insieme amorfo di semplici individui, è fortemente riduttivo ed ha una connotazione quantitativa più che qualitativa. Ma un milione di persone che, convinte delle proprie idee, manifestano in piazza con uno scopo ben definito e ponderato non costituiscono una massa, piuttosto una comunità, forse anche un popolo.
La massa si compone di esseri che si rapportano fra loro come oggetti, per via di giustapposizione o di conflitti. La comunità è invece formata da persone che integrano i loro ambiti di vita, per dar luogo a nuovi ambiti e quindi arricchirsi reciprocamente.
La massa, mancando di coesione interna, è facilmente dominabile e manipolabile da parte degli arrivisti dal potere facile. Ciò spiega perché, sia nelle dittature sia nelle democrazie (dato che in entrambi i sistemi politici esistono persone interessate a vincere senza sentire la necessità di convincere), il primo pensiero di ogni tiranno sia quello di privare la gente della capacità creativa.
Oggi questa azione deprivante si avvale delle tattiche della persuasione occulta, attraverso quella forma di assedio psicologico che definiamo manipolazione e che ha nella televisione la sua arma più formidabile. CosÌ, aggirando l'ostacolo della capacità critica del singolo, tramite la lusinga, le tecniche manipolative penetrano nei recessi più profondi della psiche, liberando istinti, disseminando volontà e desideri che, quando affiorano al livello della coscienza, sembrano originali, autonomi, ma in realtà sono stati indotti. La loro soddisfazione ci appare come atto di libertà personale, ma si tratta di una pseudo-libertà, insita in qualsiasi esperienza di fascinazione, che implica estraniamento e alienazione, mentre la libertà vera, quella per la creatività, ne è l'esatto contrario ed è la sola che conduce al pieno sviluppo della personalità.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2024