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LIVELLO GENERALE DEI PREZZI

economia politica



PIL = valore di tutti i beni e servizi finali prodotti in un sistema economico in un dato periodo di tempo,è la misura fondamentale della produzione totale dei beni e servizi realizzata in un'economia

LIVELLO GENERALE DEI PREZZI = è un indicatore del livello medio dei prezzi dei beni e servizi nel sistema economico, esprime quindi il cambiamento medio dei prezzi;qnd aumenta,il sistema economico cui si riferisce è soggetto all'inflazione

TASSO DI DISOCCUPAZIONE = è la percentuale di forza lavoro senza occupazione,tale forza lavoro è formata da quelle persone in età lavorativa che sono disposte a lavorare dove esistano accettabili occasioni di lavoro.

LAVORO E CAPITALE = fattori produttivi

SALARI E INTERESSI = remunerazione dei fattori produttivi 252e47c

FUNZIONE DI PRODUZIONE Y=f(N,K)    Y(PIL),N(quantità di lavoro impiegata),K(capitale)

Y=wN+iK w(salario unitario),i(tasso di interesse),wN(remunerazione del lavoro),iK(remunerazione del capitale)



PIN(prodotto interno netto)= è dato dalla differenza tra il valore complessivo dei beni e servizi prodotti e il valore del capitale consumato per produrli -> PIN=PIL-ammortamenti

COMPONENTI DELLA DOMANDA AGGREGATA DI BENI E SERVIZI PRODOTTI IN UN PAESE:spesa e consumi delle famiglie(C),spesa in

investimenti delle imprese(I),acquisti pubblici di beni e servizi(G), esportazioni nette(NX) -> Y=C+I+G+NX

TRASFERIMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE = somme erogate ai cittadini che non rappresentano compensi per attività produttive correnti, sono esclusi dal calcolo del PIL; i trasferimenti sommati agli acquisti pubblici di beni e servizi costituiscono la spesa pubblica

INVESTIMENTO = aggiunta allo stock fisico di capitale oppure attività corrente che accresce la capacità produttiva futura del sistema economico; sono investimenti le operazioni con cui le imprese accrescono lo stock fisico di capitale, comprese le scorte, mentre le spese effettuate dalle famiglie rientrano nei consumi; col termine investimento lordo s'intende che non sono stati sottratti gli ammortamenti, investimenti netti sono pari agli investimenti lordi meno gli ammortamenti

ESPORTAZIONI NETTE = differenza tra qnt gli stranieri spendono per acquistare prodotti del nostro paese e qnt spendiamo per acquistare prodotti stranieri, le esportazioni fanno accrescere la domanda di beni e servizi interni, viceversa le importazioni fanno decrescere tale domanda; tale voce è una componente della domanda aggregata di prodotti nazionali

LIVELLO DELLA PRODUZIONE(Y)IN UN SISTEMA CHIUSO(senza pubblica amministrazione e settore estero) = C+I;Y=S+C S(risparmio nel

settore privato) -> C+I=Y=C+S  (l'ammontare della produzione deve essere pari all'ammontare delle vendite) C+I (componenti della domanda), C+S(allocazione del reddito) -> I=S

LIVELLO DELLA PRODUZIONE(Y)IN UN SISTEMA APERTO(con settore pubblico ed estero)= C+I+G+NX  G(acquisti pubblici di beni e

servizi),NX(esportazioni nette:exp-imp)

REDDITO DISPONIBILE(Yd) : è pari al reddito al netto delle imposte più i trasferimenti -> Yd=Y+TR-TA  TA(tutte le imposte),TR(trasferimenti pubblici al settore privato); è inoltre ripartito tra consumi e risparmio -> Yd=C+S ->

C+S= Yd=Y+TR-TA -> C=Yd-S= Y+TR-TA-S ->

S-I=(G+TR-TA)+NX

G+TR-TA(saldo del bilancio pubblico-il disavanzo del bilancio pubblico);G+TR(spera pubblica complessiva), TA(entrate fiscali)

VALORE AGGIUNTO : incremento del valore ottenuto dalla merce qnd qst è uscita da un processo produttivo, dato dalla differenza tra ricavi di un'azienda e il costo dei beni che essa compra da altre imprese.

PIL CORRENTE : misura solo la produzione realizzata durante il periodo considerato

PIL NOMINALE(o a prezzi correnti) : dipende tanto dal livello dei prezzi quanto dalle quantità fisiche effettivamente prodotte, il termine nominale indica che è misurato in euro o più in generale in unità di una certa valuta

PIL REALE(o a prezzi costanti) : utilizza prezzi di un solo anno, detto anno base; è calcolato moltiplicando la quantità corrente di produzione di ciascun bene per il prezzo di quello stesso bene nell'anno base, sommiamo questi fattori per arrivare al PIL reale aggregato dell'economia, poiché i prezzi impiegati non sono variati otteniamo una ragionevole misura dei cambiamenti nel tempo del livello della produzione totale da attribuire alla variazione delle quantità; la variazione percentuale del PIL reale è una media ponderata delle variazioni percentuali nella produzione dei vari beni.

DEFLATORE IMPLICITO DEL PIL (PIL nominale/PIL reale)*100, si moltiplica per cento in modo da ottenere un numero indice che assume il valore 100 nell'anno base, in cui il PIL nominale è uguale a quello reale per definizione; utilizzando il deflatore del PIL per calcolare il livello generale dei prezzi attribuiamo maggior peso ai beni che sono più rilevanti nel paniere prodotto nel periodo corrente. Esso rispecchia l'importanza dei vari beni nel paniere prodotto nel periodo corrente e si riferisce ai prezzi dei beni che sono prodotti all'interno della nazione.

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO: è basato su un paniere prestabilito di beni di consumo; ad intervalli regolari di un mese è effettuata un'indagine statistica per compilare l'elenco dei prezzi nell'anno base e delle spese in un campione di beni consumati dal tipico individuo, le quote di ciascun bene nella spesa complessiva per consumi sono utilizzate come pesi fissi fino alla rilevazione successiva; per ottenere tale indice si calcola il rapporto tra il prezzo di mercato corrente d'ogni bene e il rispettivo prezzo nell'anno base, si sommano i rapporti ottenuti ponderandoli con le quote di ciascun bene nella spesa nell'anno base, si moltiplica il risultato per 100 in modo che l'indice sia 100 per l'anno base. Esso include anche i prezzi dei beni importati.

INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE: è calcolato analogamente a quello per i prezzi a consumo; misura i prezzi percepiti dai venditori in occasione di transazioni tra imprese.

SPESA DESIDERATA O PROGRAMMATA: si riferisce a quello che le persone intendono spendere sulla base delle risorse di cui dispongono

SPESA AGGREGATA: la spesa desiderata complessiva dai 4 principali tipi di operatori( singoli individui,imprese, pubblica amministrazione e acquirenti esteri)in beni e servizi prodotti sul territorio nazionale ->

SA=C+I+G+(X-M)   X(esportazioni),M(importazioni).

La contabilità nazionale misura la spesa effettiva in ognuna delle 4 categorie: Ca,Ia,Ga,(Xa-Ma).La teoria del reddito nazionale si occupa della spesa desiderata da ognuna di queste 4 categorie d'operatori.

FUNZIONE DEL CONSUMO: mette in relazione la spesa desiderata totale per il consumo e i fattori che la determinano; descrive la relazione esistente tra il consumo e le variabili che lo influenzano.

Quando il reddito è nullo, l'individuo continuerà a consumare un certo ammontare minimo: tale componente della spesa per consumi è detta esogena(o autonoma)perché non dipende dal reddito; tanto più alto è il reddito tanto più alto sarà il consumo: questa parte della spesa per consumi è detta endogena(o indotta) in quanto dipende dal reddito disponibile e quindi per convenzione dal reddito nazionale.

C=c0+c1Yd  C0(consumo autonomo),C(consumi programmati),Yd(reddito disponibile)

FUNZIONE DI CONSUMO KEYNESIANA: funzione del consumo basata sull'ipotesi di individui per cui la spesa in consumi correnti dipende solo dal reddito corrente.

TEORIA DEL CICLO VITALE(MODIGLIANI)O DEL REDDITO PERMANENTE(FRIEDMAN): in grado di spiegare il comportamento di alcuni consumatori che la funzione di consumo keynesiana non sarebbe in grado di giustificare.

PROPENSIONE MEDIA AL CONSUMO(PMeC): è data dalla spesa totale per i consumi diviso il reddito totale disponibile -> PMeC=C/Yd

PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO(PMaC):mette in relazione la variazione nel consumo con la variazione nel reddito disponibile, che l'ha causata -> PMaC=DC/DYd   questa è positiva e quindi incrementi di Yd comportano incrementi di C; è maggiore di 0 ma più piccola di uno per tutti i livelli del reddito(per ogni euro di reddito in più è speso meno di un euro per consumi e il resto è risparmiato, nella funzione del risparmio lineare la PMaC è costante a tutti i livelli del reddito)

PROPENSIONE MEDIA AL RISPARMIO(PMeR): indica la proporzione del Yd che le famiglie vogliono risparmiare ->PMeR=S/Yd

PROPENSIONE MARGINALE AL RISPARMIO(PMaR): mette in relazione la variazione del risparmio desiderato complessivo con la variazione del reddito disponibile, che l'ha originata ->PMaR=DS/DYd  


PMeC+PMeR=PMaC+PMaR=1


TASSO DI INTERESSE: è un fattore in grado di influenzare gli investimenti, si determina sul mercato finanziario.

REDDITO DI EQUILIBRIO[economia chiusa senza settore pubblico]

C=c0+c1Yd

Y=C+I 

I=I0  

Y=Yd  

Il reddito di equilibrio sarà quello in corrispondenza del quale il livello di consumo sommato al livello dell'investimento autonomo produce un livello di domanda aggregata uguale al livello di produzione. Tale livello di reddito è dato da Y*.Il punto D che individua Y*è determinato dall'intersezione della retta rappresentante C+I e la retta che passa per il punto d'origine, quindi D è l'unico punto in cui si ha Y=C+I.La spesa programmata dagli operatore è uguale al reddito, ossia alla produzione, solo se questo ha il valore d'equilibrio Y*

C*Y*=livello del consumo programmato

DY*-C*Y*=livello del risparmio programmato o dell'investimento programmato



Nel caso in cui vi sia un decremento di investimento rispetto al risparmio ex ante, l'equilibrio è ristabilito con una diminuzione del reddito; in caso contrario, ossia se si ha un aumento di investimento rispetto al risparmio ex ante si ristabilisce l'equilibrio aumentando il reddito.Eccessi o deficienze di domanda tendono ad essere eliminati con variazioni di produzione e di reddito.

Quindi, come visto, un eccesso di risparmio tende a provocare una riduzione del reddito.

PARADOSSO DELLA PARSIMONIA: l'aumento del rispario, se non compensato da un incremento di investimento, determina la caduta della domanda effettiva e del reddito.


Y=c0+c1Yd+I0

Y*=[1/(1-c1)](c0+I0)   il reddito di equilibrio è proporzionale al livello degli investimenti e della componente c0 che misura l'ammontare di consumo non dipendente dal reddito. Il coefficiente di proporzionalità 1/(1-c1) è chiamato moltiplicatore keynesiano. Ad una variazione del livello di investimento otteniamo -> DY=[1/(1-c1)]DI  l'incremento del reddito è dato dal moltiplicatore per l'incremento degli investimenti; l'incremento di reddito così determinato comporta un incremento di risparmio esattamente uguale all'incremento degli investimenti.


GETTITO FISCALE: pagamento per trasferimenti di segno negativo, il pagamento delle imposte riduce il reddito disponibile rispetto al reddito nazionale, mentre i trasferimenti aumentano il reddito disponibile relativamente al reddito nazionale.

IMPOSTE NETTE: differenza tra gettito fiscale complessivo incassato dallo Stato e pagamenti complessivi per trasferimenti effettuati dallo Stato e sono indicate con T; queste solitamente sono positive e il reddito personale disponibile è inferiore al reddito nazionale.

SALDO DEL BILANCIO: è la differenza tra le entrate pubbliche complessive e le spese pubbliche complessive T-G; quando le entrate superano le uscite lo stato ha un avanzo in caso contrario di parla di disavanzo o deficit, quando avanzo(o disavanzo)del bilancio è pari a zero lo Stato ottiene un pareggio di bilancio


REDDITO DI EQUILIBRIO IN UN ECONOMIA CON SETTORE PUBBLICO

C=c0+c1(Y-T0)   c1 è la PMaC rispetto al reddito disponibile.

Y=C+I0+G0   I0(investimenti privati);G0(spesa pubblica predeterminata dallo Stato) 

Y*=[1/(1-c1)](c0+I0+G0-c1T0)  Y* per dati valori delle variabili esogene I,G e T.

DY=[1/(1-c1)](Dc+DI+DG-c1DT)


TEOREMA DEL BILANCIO IN PAREGGIO:un aumento della spesa pubblica ha effetti espansivi sul reddito anche quando è integralmente finanziato mediante aumenti d'imposte,senza peggiorare la situazione del bilancio pubblico; al contrario una riduzione di spesa e d'imposte per lo stesso ammontare provoca una riduzione di domanda e di reddito d'entità pari alla riduzione considerata. (lo Stato è in grado di regolare domanda globale indi il reddito)

GETTITO FISCALE INDOTTO O ENDOGENO : lo Stato fissa le sue aliquote fiscali e le modifica al variare de reddito nazionale

T=tY   t(aliquota media e marginale di imposizione)

Y*=[1/(1-c1(1-t))](c0+I0+G0) -> DY=[1/(1-c1(1-t))](Dc+DI+DG)

[1/(1-c1(1-t))] <- quest'ultimo moltiplicatore è inferiore a quello considerato in precedenza perché il processo moltiplicativo della domanda globale è frenato dal contemporaneo aumento delle imposte.

RITARDO DECISIONALE: intervallo tra il rilevamento iniziale di una recessione o dell'inflazione e l'approvazione della legge di modifica della politica fiscale; una volta approvata la modifica si verifica un ritardo esecutivo.

STABILIZZAZIONE PERFETTA: utilizzo della politica fiscale e monetaria al fine di controbilanciare effettivamente tutte le fluttuazioni della spesa del settore privato e mantenere il reddito nazionale in modo da preservare elevati livelli di occupazione.

ESPORTAZIONI: dipendono dalle decisioni di spesa effettuate dai consumatori esteri o dalle imprese estere che acquistano beni e servizi nazionale, di solito sono spese autonome(esogene)dal punto di vista del reddito nazionale.

IMPORTAZIONI: dipendono dalle decisioni di spesa dei residenti sul territorio nazionale.

FUNZIONE DELLE ESPORTAZIONI NETTE: è la relazione negativa tra esportazioni nette e reddito nazionale

XN=X-mY    m(propensione marginale ad importare)

Le importazioni aumentano all'aumentare del reddito, ma non variano quando si modificano altre componenti della spesa autonoma. Tale funzione è costruita sulla base dell'ipotesi che tutte le variabili che influenzano le esportazioni nette rimangano inalterate

REDDITO NAZIONALE IN UN ECONOMIA APERTA:

Y*=[1/(1-c1(1-t)+m)](c0+I0+G0+X0)

DY=*=[1/(1-c1(1-t)+m)](Dc+DI+DG+DX)

Il moltiplicatore è ridotto a quello considerato in precedenza; in questo caso l'effetto espansivo sul reddito di equilibrio è smorzato perché una parte dell'incremento della domanda si rivolge all'estero traducendosi in aumento delle importazioni

POLITICHE ESPANSIVE: portano allo squilibrio dei conti con l'estero perché le importazioni aumentano in proporzione alla domanda interna mentre le esportazioni restano invariate perché sono funzione del reddito degli altri paesi che non si è modificato in modo rilevante.

PREZZO DI UN BENE: ammontare di moneta ceduta per acquistare un bene e riscossa per venderlo

MONETA: è l'intermediario degli scambi; è un mezzo di pagamento facilmente divisibile,trasportabile,non deteriorabile, riconoscibile e generale accettazione; in termini di moneta sono espressi tutti i prezzi; la moneta ha inoltre una funzione di riserva di valore ed è quindi considerata come uno stock(fondo), la caratteristica della quota di ricchezza tenuta in moneta è la liquidità. Quando il potere d'acquisto d'una moneta si riduce alla presenza d'inflazione galoppante, la moneta stessa tende a svolgere in modo sempre meno adeguato le sue funzioni.

Gresham: la moneta cattiva scaccia la buona

Clower: sistema monetario è un sistema economico in cui i beni acquistano la moneta e la moneta acquista i beni ma non possono i beni acquistare altri beni.


Il Consiglio Direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha adottato tre definizioni:

Quantità di moneta M1: somma del circolante e dell'ammontare dei depositi a vista bancari e postali(conti correnti, depositi immediatamente rimborsabili)

Quantità di moneta M2: somma della quantità M1 e dell'ammontare dei depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi e di quelli con scadenza fino a 2 anni(buoni fruttiferi)

Quantità di moneta M3: somma della quantità M2, dell'ammontare dei pronti contro termine bancari(vendita di titoli a pronti e contestuale impegno di riacquisto del termine), dei titoli obbligazionari con scadenza fino a 2 anni e di quelli di mercato monetario


FINANZIAMENTO ESTERNO DIRETTO: il soggetto che risparmio cede le proprie disponibilità monetarie direttamente al soggetto che si trova in disavanzo finanziario; per far si che avvenga ciò è necessario che i titoli(attività finanziarie) che chi dà a prestito è disposto ad accettare in portafoglio abbiamo caratteristiche uguali a quelle dei titoli che chi prende a prestito è disposto ad emettere.

STRUMENTI FINANZIARI: sono contratti aventi per oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria

MERCATI FINANZIARI: mercati specializzati nella negoziazione di strumenti finanziari

INTERMEDIARI FINANZIARI: speciale classe d'imprese che svolgono essenzialmente attività finanziaria

ELEMENTI DELLA STRUTTURA DEL SISTEMA ECONOMICO: autorità di vigilanza, intermediari finanziari, mercati finanziari e strumenti finanziari.

BANCA CENTRALE: ente pubblico con mandato legale, è chiamata anche banca dei banchieri, attraverso la quale le banche o aziende di credito possono regolare le loro rispettive posizioni finanziarie; svolge la funzione di stanza di compensazione degli assegni emessi dai depositanti sulle diverse piazze; assolve solitamente le funzioni di banca del settore statale, può raccogliere,elaborare e analizzare informazioni riguardanti l'economia reale e finanziaria; soprattutto crea la base dei pagamenti emettendo direttamente il circolante, crea le riserve bancarie (somma di circolante e riserve delle aziende di credito è la base monetaria). Una banca centrale controlla la BM attraverso operazioni di mercato aperto, con cui compra/vende Titoli di Stato; può inoltre influenzare il valore del moltiplicatore monetario imponendo un coefficiente di riserva alle banche o variando il tasso ufficiale di sconto(quest'ultima manovra incoraggia le banche a trattenere alcune riserve in eccesso)

AZIENDE DI CREDITO: sono intermediari finanziari che raccolgono i risparmi dei depositanti e li danno a prestito, regolano i conti tra i loro clienti e quelli delle altre banche; ciò che distingue la banche dagli altri intermediari finanziari è la creazioni di moneta.

BASE MONETARIA è la moneta creata dalla Banca Centrale in grado di innescare i fenomeni di moltiplicazione operati dalle singole banche commerciali, è un aggregato composto dal circolante e dalle riserve libere e obbligatorie delle banche BM=CIRC+R ; il moltiplicatore monetario è il rapporto tra l'offerta di moneta e la BM ed è maggiore di 1,esso aumenta tanto più piccolo è il coefficiente di riserva delle banche e tanto più piccola è la quota dei depositi che i risparmiatori desiderano trattenere in forma di CIRC


Le aziende di credito detengono riserve per motivi precauzionali e legali. Esse devono avere sufficiente liquidità a disposizione per soddisfare i prelievi dei loro clienti e necessitano di un mezzo per regolare i pagamenti interbancari, effettuati per conto dei clienti; in molti paesi inoltre le banche che accettano depositi sono obbligate dalla legge a detenere una frazione dei depositi sotto forma di riserve, questi coefficienti di riserva sono fissati in rapporto ai depositi. Il legame tra depositi e riserve bancarie permette alle banche centrali nei diversi paesi di controllare l'offerta di moneta; tale legame implica la relazione(moltiplicatore di moneta)tra la BM e gli aggregati monetari. Una buona gestione della banca suggerisce di prestare quanto più è possibile nei limiti della prudenza, fin quando l'interesse sui prestiti è maggiore del costo di gestione dei depositi si hanno dei profitti. Le riserve(obbligatorie e precauzionali) pongono un freno.

R rDB  R(riserve),r(coefficiente di riserva),DB(depositi bancari)

Poiché le riserve sono una frazione dei depositi, questi ultimi sono un multiplo delle riserve: DB (1/r)R 1/r(moltiplicatore riserve bancarie)

Le aziende di credito quindi non possono espandere la propria creazione d moneta oltre un multiplo delle riserve. La banca centrale può controllare la BM ma non può controllare direttamente le sue componenti.

Moltiplicatore della BM=M/BM

In assenza di CIRC, tutta la BM creata sotto forma di R sarebbe trattenuta dalle banche e tutto M sarebbe detenuto nella forma di DB. Quando il pubblico detiene una quota dei DB in CIRC, il sistema bancario perde parte delle proprie R(limitazione dell'attività di prestito). Maggiore è la quota di CIRC all'interno della BM, minori sono le R a disposizione del sistema bancario e più piccolo è il moltiplicatore.

BM=CIRC+R=cDB+rDB   c(porzione di depositi DB), r(frazione di depositi DB)

M=CIRC+DB=cDB+DB  ->DB=[1/(1+c)]M -> M=[(1+c)/(c+r)]BM

[(1+c)/(c+r)] È il moltiplicatore della BM, ed è pari a 1/r nel caso in cui il pubblico non detiene CIRC (c=0)

OBBLIGHI DI RISERVA:imposti per diminuire  la rischiosità dei sistemi bancari, sono divenuti il mezzo attraverso cui le banche centrali controllano l'offerta di moneta. Finché r>0, i DB sono legati alle riserve controllate dalla banca centrale;poiché le riserve sono poco remunerate alti coefficienti obbligatori rappresentano una forma di tassazione implicita sul sistema bancario, questi sottopongono il sistema bancario di un paese ad uno svantaggio nella competizione con i sistemi di altri paesi con coefficienti minori o inesistenti.

AUMENTO TOTALE NELLO STOCK DI MONETA: somma di tutti gli incrementi(il numero dei potenziali incrementi è infinito, la loro somma è finita)

Incremento totale è pari a : DB/r


Si possono distinguere canali di creazione di BM che definiscono la funzione di offerta da parte dell'autorità monetarie ed un canale d'assorbimento della BM(e quindi una funzione di domanda).L'offerta di BM può essere scritta, in termini di stock, come:

BMs=BMTES+FINBC+BMES -> DBMs=DBMTES+DFINBC+DBMES

BMTES(canale "tesoro")ha origine dalla copertura con moneta del disavanzo di bilancio del settore pubblico e corrisponde a quella parte del disavanzo che non è finanziata con i titoli(nell'Unione Monetaria Europea questo canale non è più attivo)


DIVIETO D'EMETTERE BM A COPERTURA DI DISAVANZI DEGLI STATI MEMBRI: elimina un'interferenza degli stessi stati sulle determinanti del tasso d'inflazione e contribuisce a rafforzare la disciplina fiscale richiesta ai singoli stati membri(con l'adozione dei criteri fiscali del trattato di Maastricht e con il Patto di Stabilità e Crescita)


CANALE BANCARIO: quantità di BM fornita dalle autorità monetarie al sistema creditizio attraverso operazioni di apertura di credito alle aziende di credito

CANALE ESTERO: attivo solo in regimi di cambi fissi o in misura parziale in regimi di cambi "manovrati".(in un regime di cambi flessibili non è attivo perché gli squilibri nei conti con l'estero sono corretti dalla variazione del tasso di cambio nominale)

La banca centrale può controllare l'ammontare complessivo della BM immessa nel sistema attraverso operazioni di mercato aperto

OPERAZIONI DI MERCATO APERTO: consistono nella compravendita di titoli già circolanti sul mercato finanziario, tali operazioni rappresentano uno strumento molto più flessibile della manovra del coefficiente di riserva obbligatoria e possono essere attuate con cadenza anche quotidiana al fine di controllare il flusso di liquidità nel sistema economico.


FUNZIONE D'OFFERTA DI MONETA IN CUI IL MOLTIPLICATORE MONETARIO è UNA GRANDEZZA DATA CHE NON DIPENDE DA i :

 Tale retta si sposterà verso destra se la banca centrale incrementerà lo stock di BM, viceversa se la banca centrale ridurrà lo stock di BM la retta si sposterà verso sinistra.


VELOCITÀ  DI CIRCOLAZIONE DELLA MONETA: misura il numero di volte in cui la moneta viene utilizzata per lo scambio in un dato periodo. È un indice di ripetizione(il suo reciproco è un indice di durata e misura il tempo medio di permanenza di una banconota nel portafoglio del consumatore)

V=T/M  V(numero medio dei passaggi d'ogni unità monetaria, velocità media di circolazione della moneta),T(ammontare complessivo dei pagamenti da effettuare),M(quantità di moneta in circolazione)

T è un flusso che rappresenta il valore monetario di tutti gli scambi di beni finali e intermedi..avvenuti nel periodo considerato ->

T=PQ   P(livello dei prezzi),Q(indicatore delle quantità scambiate valutate a prezzi costanti)

MV=PQ; quindi la velocità di circolazione non può essere espressa se non da V=PQ/M


TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA: il livello delle produzioni reali e la velocità di circolazione sono dati ed indipendenti dalla quantità di moneta, quindi non influenzabili da quest'ultima.

Se V=V* e Q=Q* ed entrambi siano costanti -> P=(V*/Q*)M 

Quindi ad ogni data variazione percentuale della quantità di moneta corrisponde un uguale variazione percentuale del livello dei prezzi.

TEORIA TRADIZIONALE: V ha un valore costante determinato da elementi istituzionali(abitudini di pagamento di una collettività, grado di integrazione dei settori produttivi.); per il breve periodo la velocità di circolazione può essere considerata allora costante. Quindi la moneta è domandata esclusivamente a scopo di transazione.


Se aumenta la quantità di moneta a disposizione dei soggetti economici, questi aumenteranno i loro acquisti di beni e/o titoli. Si avrà allora un aumento corrispondente nel livello generale dei prezzi.


EQUAZIONE DI CAMBRIDGE Md=kPY dato che gli individui domandano moneta per effettuare transazioni, la domanda di moneta nel sistema economico è proporzionale al reddito PY, se imponiamo che l'offerta di moneta M sia uguale sempre alla domanda di moneta allora-> Md=M; se k=1/V allora l'equazione di Cambridge si equivale a quella di Fisher.

MOTIVI DI DETENZIONE DI MONETA(Keynes): motivo transattivo(coincide con l'idea che la moneta è un mezzo di scambio), motivo precauzionale(necessità che hanno gli individui di detenere moneta per fronteggiare esigenze che si manifestano improvvisamente), motivo speculativo(amplifica il concetto di moneta come riserva di valore)


Il concetto di domanda di moneta a scopo speculativo porta Keynes a considerare determinante della domanda di moneta il tasso di interesse sui titoli(i)e ad esprimere la domanda di moneta -> Md/P=L(Y,i)

Y(prodotto o reddito nazionale in termini reali), P(livello generale dei prezzi), L(Y,i)decrescente in i. Quando il tasso di interessa aumenta, il costo derivante dal detenere attività liquide aumenta e gli individui riducono la domanda di moneta, quindi il tasso di interesse rappresenta il costo opportunità per detenere la moneta. La domanda di moneta è una funzione crescente del livello del reddito reale(se Y aumenta gli individui avranno bisogno di maggiore quantità di moneta per finanziare il volume crescente di transazioni)

La domanda di moneta è elastica al tasso d'interesse.

FUNZIONE DI DOMANDA DI MONETA IN TERMINI REALI:

Md/P=L(Y,i) 

La funzione offerta di moneta è una retta che si sposterà verso destra se banca centrale incrementerà lo stock di BM, viceversa verso sinistra se la banca centrale diminuirà il suddetto stock.

Se il tasso è maggiore di i1 l'offerta supera la domanda e quindi riduce il tasso stesso, se il tasso è inferiore a r1 la domanda di moneta supera l'offerta e fa salire il tasso d'interesse


Un aumento della quantità di moneta determina una riduzione del tasso d'interesse che a sua volta determina un aumento degli investimenti programmati dalle imprese; quest'ultima espansione determinerà, attraverso il meccanismo del moltiplicatore, un'espansione del livello del reddito. Poiché la domanda di moneta è funzione del livello del reddito, la funzione di domanda non resterà fissa ma si sposterà verso destra con l'aumentare del reddito, lo spostamento della funzione di domanda determinerà un aumento del tasso d'interesse che causerà una riduzione del livello degli investimenti, così il livello del reddito tenderà a ridursi e la funzione di domanda tornerà a spostarsi verso sinistra.



Y=C(Y-T)+I+G

Y=C(Y-T)+I(i,Y)+G relazione inversa tra investimenti e tasso di interesse e relazione diretta tra investimenti e produzione

Un aumento della produzione quindi del reddito nonché del reddito disponibile fa aumentare sia il consumo che l'investimento. La relazione tra domanda aggregata e produzione è rappresentata dalla curva DD inclinata positivamente. Un aumento della produzione conduce ad un incremento della domanda meno che proporzionale. l'equilibrio si raggiunge nel punto in cui la domanda aggregata coincide con la produzione. per ogni livello della produzione un tasso d'interesse più alto provoca una riduzione dell'investimento; la curva di domanda DD si sposta verso il basso in DD1. Un aumento del tasso di interesse riduce l'investimento, tale riduzione fa diminuire la produzione che riduce a sua volta il consumo e l'investimento.

La riduzione iniziale dell'investimento genera una diminuzione della produzione attraverso l'effetto del moltiplicatore.

L'equilibrio nel mercato dei beni comporta che quanto più è elevato il tasso di interesse tanto minore sarà il livello d'equilibrio della produzione. La relazione tra tasso di interesse e produzione è rappresentata dalla curva IS.



  La curva IS dà il livello d'equilibrio della produzione in funzione del tasso di interesse, è disegnata per valori delle imposte e della spesa pubblica.ogni fattore che, dato il tasso di interesse, riduca il livello d'equilibrio della produzione fa spostare la curva IS verso sinistra, viceversa ogni fattore che, dato il tasso di interesse, aumenti il livello d'equilibrio della produzione-riduzione delle imposte,aumento spesa pubblica, maggiore fiducia dei consumatori- fa spostare verso destra la curva IS.



Quando il reddito aumenta, cresce anche la domanda di moneta, ma l'offerta di moneta è data, il tasso di interesse deve aumentare fino a quando i due effetti opposti sulla domanda di moneta - aumento di reddito che induce gli individui a tenere più moneta e aumento del tasso di interesse che induce a detenere meno moneta- non si compensino esattamente. A tal punto la domanda di moneta è uguale all'offerta di moneta iniziale e il mercato monetario è di nuovo in equilibrio.








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