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CAP. 12 I COSTI DI PRODUZIONE
Per le imprese I costi sono un fattore determinante delle decisioni di produzione e di prezzo.
Obiettivo di ogni impresa massimizzazione del profitto
Ricavo totale totale complessivo ricavato dalla vendita di un prodotto
Costo totale totale dei costi per la produzione
Profitto differenza tra ricavo totale e costo totale, ovvero il guadagno effettivo realizzato
Profitto Ricavo totale - costo totale
Ricavo totale Quantità prodotta per prezzo di vendita
Costo totale Somma dei costi espliciti ed implicitI
Costi espliciti costi che richiedono un esborso/flusso di denaro
Costi impliciti costi che non richiedono un esborso/flusso di denaro
(p.es.: costo-opportunità del capitale finanziario investito nell'attività)
Profitto contabile ricavo totale - costi espliciti
Profitto economico ricavo totale - (costi espliciti + costi impliciti)
Funzione di produzione relazione tra addetti e quantità di prodotto
Prodotto marginale aumento della quantità prodotta attraverso l'aumento di un addetto
1 addetto = 50 biscotti
2 addetti = 90 biscotti prodotto marginale = 40
Man mano che cresce il nr degli addetti, diminuisce il prodotto marginale (=prodotto marginale decrescente) e la funzione di produzione si appiattisce.
La curva di costo totale diventa + ripida all'aumentare della produzione (rispecchiando il prodotto marginale decrescente)
Il costo totale di un'impresa dipende dalla funzione di produzione.
La curva di costo totale illustra la relazione tra la quantità di produzione realizzata ed il costo totale di produzione.
COSTI FISSI E COSTI VARIABILI
I costi fissi non variano alla quantità prodotta
I costi variabili variano al variare della quantità prodotta
Costo totale = somma dei costi fissi + costi variabili
Come le imprese stabiliscono il livello di produzione:
- calcolando il costo medio del prodotto
- calcolando quanto costa aumentare la produzione di un pezzo
Il costo medio totale (somma del costo medio fisso + costo medio variabile): costo totale
quantità
Costo medio fisso = totale dei costi fissi
Quantità
Costo medio variabile = totale dei costi variabili
Quantità
Costo marginale = aumento del costo totale al crescere di un'unità della quantità prodotta
Costo marginale = variazione del costo totale
Variazione della quantità
Per l'analisi del comportamento delle imprese sono fondamentali:
- curva dei costi marginali
- curva del costo medio
3 caratteristiche peculiari dei queste curve:
La curva di costo marginale è crescente
(aumenta all'aumentare della quantità di prodotto)
La curva di costo medio totale è a forma di "U"
(essa è la somma dei costi fissi e quelli variabili)
Il costo medio fisso diminuisce progressivamente al crescere della produzione.
Il costo medio variabile aumenta al crescere della produzione
La curva di costo medio totale riflette la somma di queste 2 caratteristiche.
Il punto + basso della curva ad "U" corrisponde alla quantità che minimizza il costo medio totale (DIMENSIONE EFFICIENTE DELL'IMPRESA)
La curva di costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel suo punto di minimo.
(A bassi livelli di produzione la curva di costo marginale è + bassa di quella della curva di costo medio totale, quindi questa è decrescente, ma dopo l'intersezione delle 2 curve quella di costo marginale è superiore, e quella di costo medio totale è crescente).
Il punto di minimo è fondamentale nell'analisi delle imprese in concorrenza perfetta.
A volte la curva di costo marginale puo' avere anch'essa una forma ad "U" non immediatamente decrescente (es. Se per far funzionare un'attrezzatura è necessaria come minimo una squadra di 3 operai (il prodotto marginale sarà crescente fino al raggiungimento del 3° addetto)
(Aumento iniziale del prodotto marginale, che diventa decrescente solo a partire da un determinato livello di produzione)
COSTI NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO
I costi dell'impresa possono dipendere dall'orizzonte temporale preso in esame.
Es.: Fiat: il costo degli impianti nel breve periodo è un costo fix
In un arco di tempo + ampio puo' aumentare la 929i81j sua capacità produttiva investendo in nuovi impianti, cosi' il costo degli impianti diventano un costo variabile nel lungo periodo.
La curva di costo di lungo periodo è diversa da quella di breve periodo. L'impresa, muovendosi lungo la corsa di costo medio totale di lungo periodo adegua la dimensione dei propri impianti alla quantità da produrre.
La curva di costo di lungo medio totale di lungo periodo ha una forma + appiattita della curva di costo medio totale di breve periodo (vedi pg 182)
ECONOMIE DI SCALA: quando il costo medio totale di lungo periodo diminuisce all'aumentare della quantità prodotta
DISECONOMIE DI SCALA: quando il costo medio totale cresce al crescere della quantità prodotta
RENDIMENTI DI SCALA COSTANTI: quando il costo medio totale resta inalterato al variare della quantità prodotta.
Le economie di scala si ottengono grazie alla specializzazione ed ai grandi volumi di produzione che la consentono (vd. Catene di montaggio)
Le diseconomie di scala sono provocate spesso da problemi di coordinamento e gestione che si originano nelle organizzazioni di grandi dimensioni. Quindi la curva di costo medio di lungo periodo è decrescente a bassi livelli di produzione grazie ai benefici della specializzazione, e crescente ad elevati volumi di produzione a causa dei problemi di coordinamento.
CAP. 13 LE IMPRESE IN MERCATO CONCORRENZIALE
Definizione di mercato concorrenziale:
mercato nel quale molti compratori e venditori si scambiano prodotti perfettamente sostituibili l'uno all'altro, cosi' che ciascun compratore o venditore subisce il prezzo.
Se le imprese sono in grado di poter influenzare il prezzo di mercato si dice che godono di potere di mercato.
La curva di offerta è strettamente dipendente dalla curva del costo di produzione delle imprese.
Caratteristiche del mercato concorrenziale:
1)sul mercato sono presenti una moltitudine di venditori e di compratori
2) i beni offerti dei vari venditori sono perfettamente sostituibili
3) le imprese possono entrare e uscire liberamente dal mercato
Determinazione del ricavo: Prezzo x Q.tà
Il ricavo totale è proporzionale alla qtà prodotta
Questioni fondamentali:
- Quanto ricava mediamente l'impresa per la vendita di 1 singolo pezzo?
- Quanto ricavo addizionale genera la vendita di un pezzo in piu'?
ricavo medio: Ricavo totale
Quantità (incasso per ogni singolo pezzo venduto)
Per tutte le imprese, il ricavo medio è uguale al prezzo del bene
Ricavo medio = prezzo
Ricavo marginale= variazione del ricavo totale a fronte di un aumento unitario della quantità venduta
Per tutte le imprese in concorrenza perfetta il ricavo marginale è uguale al prezzo
Ricavo marginale = prezzo
Ricavo medio = ricavo marginale = prezzo
Obiettivo dell'impresa: massimizzazione del profitto producendo la quantità per cui il costo marginale è uguale al ricavo marginale
La quantità che massimizza il profitto è quella corrispondente all'intersezione tra la curva di costo marginale e il livello di prezzo (=ricavo marginale)
Fintanto che il costo marginale è inferiore al ricavo marginale, il profitto aumenta.
Se il ricavo marginale è maggiore del costo marginale, l'impresa dovrebbe aumentare la produzione, se è inferiore, dovrebbe diminuire la produzione.
La curva di costo marginale è crescente
La curva di costo medio totale ha forma ad "U"
La curva di costo medio totale interseca la curva di costo marginale nel punto minimo
La linea del prezzo è orizzontale, perchè l'impresa subisce il prezzo, esso non dipende dalla quantità del bene che l'impresa decide di produrre.
Il livello di produzione che massimizza il profitto corrisponde a quello nel quale ricavo marginale e costo marginale sono identici.
La curva di costo marginale determina la quantità offerta dall'impresa in concorrenza perfetta per ogni dato livello di prezzo, ed è percio' la sua curva di offerta
La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta = la curva di costo marginale
SOSPENSIONE DELLA PRODUZIONE
Decisione di non produrre a breve termine a causa di condizioni presubilmente passeggere del mercato.
In questo modo l'impresa non deve sostenere i costi variabili ma solo quelli fissi.
Si sospende la produzione quando il ricavo delle vendite non copre i costi variabili di produzione.
Sospensione della produzione se RT minore di CV
Oppure se
P minore di CmeV
Se l'impresa decide di produrre, produce la quantità per la quale il costo marginale eguaglia il prezzo del bene; ma se il prezzo del bene è inferiore al costo medio variabile di produzione, conviene sospendere la produzione.
La curva di offerta di breve periodo dell'impresa in concorrenza perfetta è rappresentata dalla porzione della sua curva di costo marginale che si trova al di sopra del costo medio variabile
COSTI SOMMERSI (SUNK COSTS/latte versato): costi che non possono essere recuperati, indipendentemente dalle scelte effettuate.
USCITA DAL MERCATO:
L'effetto della decisione è quello di annullare i costi fissi, insieme a quelli variabili.
Uscita dal mercato se il ricavo totale è inferiore al costo totale
RT inferiore a CT
O se il prezzo è inferiore al costo medio totale:
P inferiore CmeTot
L'impresa produce la quantità per la quale il costo marginale è uguale al prezzo; ma se questo è inferiore al costo medio totale per quella quantità, l'impresa decide di uscire (o non entrare) nel mercato.
La curva di offerta di lungo periodo corrisponde al tratto della curva di costo marginale che si trova sopra l'intersezione con il costo medio totale
Se il prezzo scende al di sotto di tale livello, l'impresa esce dal mercato
PROFITTO D'IMPRESA:
Ricavo totale - costo totale RT - CT
Prezzo - costo medio totale x quantità
L'impresa massimizza il profitto producendo la quantità per la quale prezzo e costo marginale si eguagliano.
La massimizzazione del profitto corrisponde alla minimizzazione della perdita quindi producendo la quantità dove prezzo e costo marginale si eguagliano.
Nel breve periodo: offerta di mercato con numero fisso di imprese:
Se il prezzo è superiore al costo medio variabile, la curva di costo marginale di ogni impresa è la curva di offerta.
La quantità offerta sul mercato è equivalente alla somma della quantità offerta da ciascuna impresa.
Nel lungo periodo l'offerta di mercato con libertà di entrata e di uscita
Se le imprese nel mercato realizzano un profitto positivo:
nuove imprese hanno interesse ad entrare nel mercato
aumenta il nr delle imprese
cresce la quantità offerta
scende il prezzo ed i profitti
Se le imprese nel mercato subiscono perdite:
incentivo all'uscita del mercato di alcune imprese
diminuisce la quantità prodotta
sale il prezzo ed il profitto
Al termine di questo processo le imprese che rimangono sul mercato devono realizzare profitti economici nulli (quando P= costo medio totale del bene)
il processo entrata/uscita ha termine quando il prezzo e costo medio totale si eguagliano.
I profitti tendono a zero, le imprese producono la quantità di bene corrispondente alla propria dimensione efficiente (P=costo medio totale)
Equilibrio di lungo periodo di un mercato in concorrenza perfetta
Un solo livello di prezzo è coerente con il profitto nullo
il minimo costo medio totale
Quindi la curva di offerta di mercato nel lungo periodo corrisponde ad una linea orizzontale a questo livello di prezzo.
Il numero delle imprese si aggiusterà in modo da soddisfare tutta la domanda.
Nell'equilibrio con profitto nullo è il profitto economico ad avere valore zero, mentre il profitto contabile è positivo.
SPOSTAMENTO DELLA DOMANDA NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO (vedi pg197)
1) Situazione iniziale: mercato nell'equilibrio di lungo periodo
Imprese profitti nulli
Prezzo = costo medio totale
2) Si sposta la curva di domanda verso destra in seguito ad aumento domanda richiesta del bene
3) Si raggiunge un nuovo punto di equilibrio sulla curva di offerta di breve periodo, in cui il prezzo sale, la quantità del prodotto aumenta (poichè la curva di offerta dell'impresa nel breve periodo corrrisponde alla curva di costo marginale, l'aumento della produzione è determinato da quest'ultima)
4) Nel nuovo equilibrio di breve periodo il prezzo è superiore al costo medio totale e le imprese realizzano un profitto
incentivo all'ingresso nel mercato di nuove imprese
aumentano le imprese e la quantità offerta, quindi la curva di offerta di breve periodo si sposta verso destra
diminuisce il prezzo che torna al livello del Costo medio totale dove il profitto sarà nullo e le nuove imprese non avranno incentivi ad entrare nel mercato
5) nuovo equilibrio di lungo periodo
il prezzo torna lo stesso, ma la quantità è aumentata, perchè + imprese presenti sul mercato per soddisfare una domanda superiore.
La curva di offerta di lungo periodo puo' avere pendenza positiva:
1)quando le risorse utilizzate nella produzione sono disponibili solo in quantità limitate (es. Il mercato dei prodotti agricoli, la terra è limitata, quante piu' persone si dedicano all'agricoltura tanto piu' il prezzo dei terreni essendo limitato tende a salire e far aumentare i costi degli agricoltori)
2) le imprese potrebbero avere costi diversi, chi ha costi piu' bassi ha maggiori probabilità di ingresso nel mercato di chi ha prezzi elevati.
CAP 14 / IL MONOPOLIO
L'impresa in concorrenza perfetta subisce il prezzo, l'impresa in regime di monopolio lo determina
L'impresa in concorrenza perfetta offre il proprio prodotto al prezzo pari del costo marginale
Il prezzo del prodotto del monopolista è superiore al costo marginale
Le imprese in regime di monopolio non si devono confrontare con la concorrenza
I monopoli possono esistere perchè:
un'unica impresa detiene la risorsa chiave
lo stato concede ad un'unica impresa il diritto esclusivo di produrre un bene (sui monopoli di stato vedi legge sui brevetti/copyright) / presentano costi e benefici:
benefici: incentivare determinate attività
costi: politica di prezzo del monopolista
MONOPOLIO NATURALE / diventa + efficiente per una singola impresa piuttosto che per molte produrre un determinato bene) / vd economie di scala
es. Distribuzione acqua potabile il costo medio totale dell'acqua è + basso se il servizio viene fornito da un'unica impresa.
La curva di domanda dell'impresa concorrenziale è orizzontale dato che essa vende un prodotto perfettamente sostituibile con quello di tutte le altre imprese attive sullo stesso mercato (curva di domanda elastica)
La curva di domanda dell'impresa monopolista, essendo l'unico produttore ha una curva di domanda che corrisponde alla domanda di mercato con pendenza negativa.
Il monopolista ha la possibilità di scegliere qualunque punto della curva di domanda, ma non puo' collocarsi in alcun altro punto al di fuori di essa
IL RICAVO MEDIO DEL MONOPOLISTA
È sempre uguale al prezzo del bene (come per l'impresa in concorrenza perfetta.
Il ricavo marginale di un'impresa monopolista è sempre inferiore al prezzo del bene che produce
CAP 15 / MISURARE IL REDDITO DI UNA NAZIONE
PIL: il valore di mercato di tutti (i prodotti nell'economia venduti legalmente, anche il canone di lcoazione, no l'autoconsumo) i beni e servizi finali (non in beni intermedi) prodotti (attualmente, non in passato, quindi no auto usate) in un paese (prodotti nell'ambito dei confini geografici di un paese, indipendentemente dalla nazionalità del produttore) in un determinato periodo di tempo
Somma dei salari/rendite/ e profitti pagati dalle imprese nel mercato dei fattori di produzione
Somma della spesa degli individui nel mercato dei beni/servizi
In un sistema economico il reddito eguaglia la spesa, quindi otteniamo lo stesso risultato se sommiamo le spese o i redditi degli individui
PIL: SOMMA dei consumi/investimenti/spesa pubblica/esportazioni nette
PIL nominale: valutato a prezzi correnti
PIL reale: PIL nominale depurato dagli effetti dell'inflazione, misura la produzione
Calcolo PIL reale:
all'anno di riferimento applica i prezzi dell'anno base prescelto x la quantità
Deflatore del PIL:
misura il livello dei prezzi / non della quantità
rapporto percentuale tra PIL nominale e PIL reale
PIL NOMINALE x 100
PIL REALE
CAP 16 / MISURARE IL COSTO DELLA VITA
IPC (indice prezzi al consumo):
misura del costo complessivo dei beni/servizi acquistati dal consumatore tipo
IPC si utilizza per rilevare le differenze del costo della vita nel tempo
CALCOLO IPC:
determinazione del paniere dei beni
rilevazione prezzo di ciascun bene
calcolo del costo del paniere per ciascun anno
calcolo IPC di ciascun anno scegliendo l'anno base
costo paniere di un anno di riferimento x100
costo paniere anno base
calcolo del tasso di inflazione rispetto l'anno prescelto con l'IPC
IPC anno 2 - IPC anno1 x 100
IPC anno 1
Problema nella misurazione del costo della vita:
distorsione da sostituzione
(i beni + costosi tendono ad esere sostituiti da quelli + economici)
introduzione di nuovi beni
(video registratore spesa minore per il cinema)
impossibilità a misurare le variazioni qualitative
DEFLATORE DEL PIL: una misura del livello dei prezzi, calcolata come rapporto percentuale tra PIL nominale e PIL reale
IPC: riflette i prezzi dei beni/servizi acquistati dai consumatori (es. Acquisto auto mercedes)
Paniere costante
PIL: si basa su consumi correnti
Depurare un valore dall'inflazione:
VALORE(x) PER LIVELLO DEI PREZZI D'OGGI
LIVELLO PREZZI ANNO BASE
Valore indicizzato: corretto dagli effetti dell'inflazione
Salari/sussidi etc si aggiustano per compensare la perdita del valore della moneta attraverso l'inflazione
Tasso di interesse reale (depurato dagli effetti dell'inflazione):
Tasso di interesse nominale - tasso di inflazione
CAP 17 / PRODUZIONE E CRESCITA
PIL buon parametro per valutare il livello di produzione e crescita di una nazione
Tasso di crescita: misura la velocità a cui aumenta il PIL pro capite per anno
Produttività: quantità di beni/servizi prodotti da una persona in un'ora di lavoro
Alta produttività = alto tenore di vita
Produttività dipende da:
capitale fisico (attrezzature/impianti)
capitale umano (lavoratori qualificati)
risorse naturali ( materie prime)
conoscenze tecnologiche (conoscenze diffuse nella società)
Interventi del governo per migliorare la produttività:
1) investire per produrre capitale piuttosto che beni di consumo
capitale soggetto a rendimenti decrescenti / il beneficio derivato da un'unità aggiuntiva va scemando man mano che aumenta
- effetto catch up / i paesi piu' poveri crescono piu' in fretta non avendo tecnologia a disposizione, il salto è piu' evidente
2) incrementare gli investimenti esteri
(fanno aumentare il capitale fisico di una nazione, stimolano la crescita)
3) istruzione
investire nelle conoscenze e nel capitale umano per promuovere il progresso economico
4 )diritti di proprietà e stabilità politica
la prosperità economica è legata alla prosperità politica
libero scambio
eliminare le barriere doganali, no all'isolazionismo, no all'autarchia
ricerca e sviluppo
stimolare la ricerca di nuove tecnologie (incentivare con i brevetti)
Il tasso di produttività non è stabile nel tempo
Cresce la popolazione piu' lavoratori per produrre beni e servizi piu' consumatori per assorbire l'offerta
Sfruttamento delle risorse naturali:
I progressi tecnologici mitigano lo sfruttamento eccessivo e compensano la crescita della popolazione Ma
Se la crescita è troppo rapida, diluisce lo stock di capitale disponibile per lavoratore
diminuisce la produttività e il PIL per lavoratore
Difficile dotare ogni lavoratore degli strumenti e delle conoscenze necessarie ad assicurare buona produttività.
Leggi che limitano elevato tasso di crescita della popolazione:
- campagne controllo nascite
- contraccettivi
- incentivi per le donne a fare carriera e quindi meno figli
Promozione del progresso tecnologico:
la crescita della popolazione puo' dare impulso al progresso (+ gente, + idee, + cervelli)
CAP 20 / IL TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE
Il livello di disoccupazione di un paese è una misura del tenore di vita del paese stesso.
Tasso naturale di disoccupazione: tasso sperimentato normalmente
Disoccupazione ciclica : variazioni intorno al valore naturale, in risposta alle fluttuazioni economiche
Forza lavoro: occupati + disoccupati (in cerca di occupazione)
Non appartenenti alla forza lavoro = pensionati/casalinghe/studenti/bambini
Tasso di disoccupazione: Nr. Occupati x 100
Forza lavoro
Tasso di partecipazione alla forza lavoro : forza lavoro x 100
Popolazione adulta
Lavoratori marginali/scoraggiati/occupati a tempo parziale per ragioni economiche
Disoccupazione:
- disoccupazione frizionale (di breve periodo)
dovuta al tempo necessario per trovare un lavoro che corrisponda alle proprie aspettative (vd. Fluttuazioni settoriali)
- disoccupazione strutturale (lungo periodo)
quando la domanda di lavoro eccede l'offerta
Interventi di politica economica possibili per risolvere la disoccupazione frizionale:
- agevolare il collocamento al lavoro migliorando l'informazione sulla disponibilità posti di lavoro per ridurre i tempi di disoccupazione frizionale
- mettere in atto programmi di formazione per collocare i lavoratori provenienti dai settori in declino verso nuovi settori in crescita
- non intervenire, il mercato del lavoro si aggiusta da se' con la gestione degli interessati e degli operatori nel mercato
- il sussidio di lavoro non incentiva a cercare occupazione
Cause disoccupazione strutturale:
Legge sul salario minimo (crea squilibrio tra domanda e offerta di lavoro)
Sindacati/ contrattano per ottenere retribuzioni + elevate sopra il livello di equilibrio. Sono una forma di cartello e riducono la quantità domandata di lavoro
Il salario di efficienza: retribuzioni superiori al livello di equilibrio concesse come incentivo per aumentare la produttività del lavoratore, evitare il ricambio, incrementare l'impegno, nei paesi del III mondo per la salute stessa del lavoratore, o per attrarre lavoratori qualificati.
Salario di riserva: il + basso salario accettabile
CAPITOLO 21 : IL SISTEMA MONETARIO
MONETA: insieme dei valori utilizzati dagli individui per acquistare beni e servizi
FUNZIONI DELLA MONETA:
mezzo di scambio
unità di conto (come parametro per misurare e confrontare oggetti diversi)
deposito di valore (per trasferire potere d'acquisto dal presente al futuro)
Moneta, il valore piu' liquido, soggetto a svalutazione (inflazione)
Moneta-merce: dotata di valore intrinseco (moneta d'oro)
Moneta a corso legale (fiat): senza valore intrinseco
STOCK DI MONETA la quantità di moneta presente nell'economia), costituita da:
circolante (banconote e monete nelle mani del pubblico)
depositi a vista (saldi dei depositi bancari a cui si puo' accedere compilando un assegno o con bancomat (no carta di credito)
Le due misure piu' importanti di misurazione dello stock di moneta:
M1: (aggregato monetario ristretto)
M2: (aggregato monetario intermedio)
BANCA CENTRALE:
- Supervisiona il sistema bancario
- Controlla la quantità di moneta nell'economia
- Banca delle banche (= prestatore di ultima istanza)
DETERMINA LA QUANTITà DI MONETA (E L'OFFERTA) PRESENTE NELL'ECONOMIA (circolante e depositi a vista)
Le banche hanno riserve, ovvero depositi che non sono impiegati in prestiti.
Se il sistema bancario fosse a riserva totale, non potrebbe creare moneta.
Con il sistema bancario a riserva frazionaria, solo una quota viene tenuta a riserva, il resto viene utilizzato per concedere prestiti e quindi creare moneta.
Il tasso di riserva minimo è stabilito dalla banca centrale, riserve superiori sono stabilite dalla banca stessa per maggior tutela (cosiddette "riserve discrezionali").
Concedendo prestiti si crea moneta e l'economia diventa piu' liquida.
Il sistema bancario crea tanta moneta quanto il pari del reciproco del tasso di riserva (moltiplicatore monetario un deposito originario di E 100 con riserva al 10% crea E 1000 di moneta).
Quindi l'offerta di moneta dipende dal livello del tasso di riserva
TASSO DI RISERVA ELEVATO:
MOLTIPLICATORE MONETARIO + BASSO
MINORE OFFERTA DI MONETA
TASSO DI RISERVA + BASSO:
MOLTIPLICATORE MONETARIO + ALTO
MAGGIORE OFFERTA DI MONETA
STRUMENTI GESTIONE MONETA DELLA BANCA CENTRALE:
Operazioni di mercato aperto (sistema usato piu' spesso per creare/contrarre off. moneta)
- Acquisto titoli di stato sul mercato obbligazionario aumento del circolante
- Vendita titoli di stato sul mercato obbligazionario riduzione quantità di moneta dovuto ad utilizzo del circolante e prelievo dai depositi bancari per finanziare l'acquisto
Riserva obbligatoria
Quando aumenta, meno denaro per concedere prestiti diminuisce l'offerta di moneta
Quando riserva diminuisce aumenta il moltiplicatore monetario e l'offerta di moneta
Tasso di sconto (tasso di interesse applicato ai prestiti concessi alle banche dalla banca centrale)
Tasso di sconto elevato le banche evitano di prendere denaro a prestito (si riduce l'offerta di moneta
Tasso di sconto basso incentivo a prendere a prestito denaro dalla banca centrale, ampliare le riserve, e disporre di piu' capacità a concedere prestiti e creare moneta
PROBLEMI NEL CONTROLLO DELL'OFFERTA DI MONETA:
La banca centrale non sa quanto le famiglie depositino nelle banche; se esse depositano molto aumentano le riserve bancarie e la capacità delle banche di incrementare l'offerta di moneta, e viceversa. In questa situazione puo' avvenire una variazione nell'offerta di moneta senza alcun intervento della banca centrale.
La banca centrale non conosce la percentuale di riserva discrezionale delle singole banche e non puo' intervenire qualora esse decidano di variarle.
CAPITOLO 21 : IL SISTEMA MONETARIO
MONETA: insieme dei valori utilizzati dagli individui per acquistare beni e servizi
FUNZIONI DELLA MONETA:
mezzo di scambio
unità di conto (come parametro per misurare e confrontare oggetti diversi)
deposito di valore (per trasferire potere d'acquisto dal presente al futuro)
Moneta, il valore piu' liquido, soggetto a svalutazione (inflazione)
Moneta-merce: dotata di valore intrinseco (moneta d'oro)
Moneta a corso legale (fiat): senza valore intrinseco
STOCK DI MONETA la quantità di moneta presente nell'economia), costituita da:
circolante (banconote e monete nelle mani del pubblico)
depositi a vista (saldi dei depositi bancari a cui si puo' accedere compilando un assegno o con bancomat (no carta di credito)
Le due misure piu' importanti di misurazione dello stock di moneta:
M1: (aggregato monetario ristretto)
M2: (aggregato monetario intermedio)
BANCA CENTRALE:
- Supervisiona il sistema bancario
- Controlla la quantità di moneta nell'economia
- Banca delle banche (= prestatore di ultima istanza)
DETERMINA LA QUANTITà DI MONETA (E L'OFFERTA) PRESENTE NELL'ECONOMIA (circolante e depositi a vista)
Le banche hanno riserve, ovvero depositi che non sono impiegati in prestiti.
Se il sistema bancario fosse a riserva totale, non potrebbe creare moneta.
Con il sistema bancario a riserva frazionaria, solo una quota viene tenuta a riserva, il resto viene utilizzato per concedere prestiti e quindi creare moneta.
Il tasso di riserva minimo è stabilito dalla banca centrale, riserve superiori sono stabilite dalla banca stessa per maggior tutela (cosiddette "riserve discrezionali").
Concedendo prestiti si crea moneta e l'economia diventa piu' liquida.
Il sistema bancario crea tanta moneta quanto il pari del reciproco del tasso di riserva (moltiplicatore monetario un deposito originario di E 100 con riserva al 10% crea E 1000 di moneta).
Quindi l'offerta di moneta dipende dal livello del tasso di riserva
TASSO DI RISERVA ELEVATO:
MOLTIPLICATORE MONETARIO + BASSO
MINORE OFFERTA DI MONETA
TASSO DI RISERVA + BASSO:
MOLTIPLICATORE MONETARIO + ALTO
MAGGIORE OFFERTA DI MONETA
STRUMENTI GESTIONE MONETA DELLA BANCA CENTRALE:
Operazioni di mercato aperto (sistema usato piu' spesso per creare/contrarre off. moneta)
- Acquisto titoli di stato sul mercato obbligazionario aumento del circolante
- Vendita titoli di stato sul mercato obbligazionario riduzione quantità di moneta dovuto ad utilizzo del circolante e prelievo dai depositi bancari per finanziare l'acquisto
Riserva obbligatoria
Quando aumenta, meno denaro per concedere prestiti diminuisce l'offerta di moneta
Quando riserva diminuisce aumenta il moltiplicatore monetario e l'offerta di moneta
Tasso di sconto (tasso di interesse applicato ai prestiti concessi alle banche dalla banca centrale)
Tasso di sconto elevato le banche evitano di prendere denaro a prestito (si riduce l'offerta di moneta
Tasso di sconto basso incentivo a prendere a prestito denaro dalla banca centrale, ampliare le riserve, e disporre di piu' capacità a concedere prestiti e creare moneta
PROBLEMI NEL CONTROLLO DELL'OFFERTA DI MONETA:
La banca centrale non sa quanto le famiglie depositino nelle banche; se esse depositano molto aumentano le riserve bancarie e la capacità delle banche di incrementare l'offerta di moneta, e viceversa. In questa situazione puo' avvenire una variazione nell'offerta di moneta senza alcun intervento della banca centrale.
La banca centrale non conosce la percentuale di riserva discrezionale delle singole banche e non puo' intervenire qualora esse decidano di variarle.
CAP 23 / DOMANDA AGGREGATA E OFFERTA AGGREGATA
L'attività economica è fluttuante.
Vi sono fasi recessive (reddito reale decrescente/disoccupazione)
Fasi di depressione (recessione intensa)
Le fluttuazioni economiche sono irregolari ed imprevedibili.
Per verificare i cambiamenti dell'economia la variabile + utilizzata è il PIL, ma tutte le variabili (spesa e produzione/tasso di disoccupazione/investimenti) fluttuano in sincronia.
La disoccupazione aumenta perchè se il PIL diminuisce, le imprese producono meno beni e servizi e necessitano di meno manodopera.
Per comprendere l'economia nel breve periodo gli economisti usano il modello di domanda e offerta aggregata.
Produzione e livello di prezzi si aggiustano in modo da equilibrare domanda e offerta aggregata.
Il modello si concentra su 2 variabili:
- produzione di beni e servizi dell'economia (misurata dal PIL reale)
- livello generale dei prezzi (misurato dal IPC o del deflatore del PIL)
Curva di domanda aggreg
quantità di beni e servizi che gli individui desiderano acquistare, con pendenza negativa
Curva di offerta aggreg
quantità di beni e servizi che le imprese producono/con pendenza positiva
Perchè la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa:
- una diminuzione del livello dei prezzi, fa crescere la quantità di beni richiesta
L'effetto ricchezza (consumi)
se scende il livello dei prezzi, i consumatori si sentono piu' ricchi e sono incentivati a spendere di +. Aumenta la spesa per i consumi e la quantità di beni/servizi domandata.
2 ) L'effetto tasso di interesse (investimenti)
scendono i prezzi, le pax per ridurre la moneta disponibile in eccesso convertono la propria liquidità in attività finanziarie
si abbassa il tasso di interesse
le imprese con un basso tasso di interesse sono + propense a fare investimenti.
Livello prezzi + basso:
riduce tasso d'interesse
aumenta la qta' di beni/servizi domandata
3) Il livello dei prezzi e le esportazioni nette l'effetto tasso di cambio
scende il livello dei prezzi
si abbassa il tasso di interesse
investitori nazionali cercano all'estero migliore investimento per i loro capitali
questo aumenta l'offerta di euro sul mercato dei cambi
deprezzamento dell'euro rispetto altre valute
i beni esteri diventano + costosi rispetto a quelli nazionali
conseguente aumento delle esportazioni e diminuzione delle importazioni
aumentano le esportazioni nette
Per questo aumenta complessivamente la domanda di beni e servizi .
FATTORI CHE POSSONO PROVOCARE UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA AGGREGATA (oltre al livello dei prezzi)
- consumo
un qualsiasi evento che modifica la quota di consumo per ogni dato livello dei prezzi
- una tassa si sposta verso sx,
- taglio delle imposte si sposta verso dx
- investimenti:
qualsiasi evento che faccia variare la quantità di investimenti che le imprese desiderano effettuare per ogni dato livello di prezzi
es.: una nuova tecnologia disponibile si sposta verso dx
pessimismo si riducono i piani di investimento si sposta verso sx
agevolazioni fiscali a favore delle imprese si sposta verso dx
imposte che gravano sulle imprese si sposta verso sx
- Spesa pubblica:
Qualsiasi spesa pubblica (costruzione di nuove strade, ospedali etc) sposta la curva di domanda aggreg verso dx
- esportazioni nette:
Qualsiasi evento che faccia variare il volume delle esportazioni nette per ogni dato livello di prezzi, provoca uno spostamento della curva di domanda.
Es. Apprezzamento dell'euro
deprime le importazioni
spostamento curva verso sx
Deprezzamento dell'euro:
incrementa le importazioni
spostamento curva verso dx
CURVA DI OFFERTA AGGREGATA:
Nel lungo periodo è verticale, poichè l'offerta di beni e servizi in un'economia dipende dall'offerta di capitale fisico/umano, risorse nat. e tecnologie disponibili; il livello dei prezzi non influenza queste determanti; quindi una variazione del livello dei prezzi non ha effetti sulla quantità offerta (livello naturale del prodotto=produzione potenziale)
la quantità di prodotto è una variabile reale indipendente dal livello dei prezzi (variabile nominale)
La curva di offerta di beni specifici puo' aver pendenza positiva perchè essa dipende dai prezzi di quei specifici beni in rapporto agli altri prezzi presenti nell'economia.
COSA PROVOCA UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI OFFERTA AGGREGATA DI LUNGO PERIODO?
(le variabili che determinano la produzione di beni/servizi)
-spostamenti causati dal lavoro
(qualsiasi cambiamento del tasso naturale di disoccupazione: + lavoratori disponbili, si sposta verso dx perchè + manodopera disponibile; + disoccupazione, si sposta verso sx.)
- spostamenti causati dal capitale
variazioni dello stock di capitale fisico o umano / aumentano macchine o lavoratori specializzati /aumenta la capacità produttiva la curva di offerta aggreg si sposta verso dx
- spostamenti causati dalle risorse naturali:
si scopre un nuovo giacimento minerario
aumenta la produzione
la curva di offerta aggreg si sposta verso dx
cambiamento climatico negativo che penalizza l'agricoltura
si riduce lofferta
si sposta la curva di offerta aggreg verso sx
- spostamenti causati dalle conoscenze tecnologiche:
invenzione di nuovi strumenti/macchine che migliorano la produttività
fanno spostare la curva di offerta verso dx
Qualsiasi evento che fa aumentare il PIL reale realizza una maggior offerta di beni e quindi uno spostamento della curva d'offerta verso destra, e viceversa.
CRESCITA DI LUNGO PERIODO E INFLAZIONE
Grazie al continuo progresso tecnologico la curva di offerta aggregata verticale si sposta verso dx. L'aumento nel tempo dell'offerta di moneta fa spostare verso destra la curva di domanda aggregata.
Crescita tendenziale della produzione
costante presenza di inflazione / aumento dei prezzi
Nel breve periodo la curva di offerta aggregata ha pendenza positiva perchè:
- in un periodo di 1 o 2 anni, un aumento dei prezzi fa aumentare la quantità di beni e servizi offerta e viceversa.
3 cause dovute a percezioni erronee:
la teoria dei salari vischiosi
i salari non si adeguano immediatamente alla variazione del livello generale dei prezzi, se per esempio un salario reale è + elevato rappresenta un aggravio dei costi per l'impresa che reagisce assumendo meno manodopera e riducendo la produzione.
teoria dei prezzi vischiosi:
lentezza del prezzo dei beni e servizi ad aggiustarsi in reazione al cambiamento della congiuntura economica.
Per es. Stampa dei menu: se un'impresa non aggiusta i prezzi dei propri prodotti in seguito a variazione del livello generale dei prezzi ma li mantengono ad un prezzo superiore alla disponibilità dei consumatori a pagare, diminuiscono le vendite e inducono le imprese a ridurre la quantità offerta di beni e servizi.
la teoria dell'errore di percezione
p.es. coltivatori di frumento che notano caduta del prezzo del loro prodotto in anticipo rispetto a quello di tutti gli altri beni e contraggono la produzione
- i lavoratori notano il calo del loro stipendio ma nonquello degli altri beni di consumo anch'essi diminuiti.
La produzione devia dal suo livello naturale quando il livello dei prezzi si discosta da quello atteso.
Nel tempo percezioni, salari e prezzi si aggiustano, la relazione diretta tra livello dei prezzi e quantità di prodotto offerto è solo nel breve periodo.
Quindi la quantità di beni e servizi offerti dipende nel breve periodo dagli errori di percezione, vischiosità dei salari e dei prezzi, ma esse sono determinati sulla base delle aspettative sul livello dei prezzi. Quando cambiano le aspettative, si sposta la curva di offerta aggregata di breve periodo.
Livello atteso dei prezzi + elevato
diminuisce quantità di beni e servizi offerta
si sposta la curva verso sx
Livello atteso + basso fa aumentare la quantità di beni/servizi
si sposta la curva verso dx
L'equilibrio di lungo periodo:
Si raggiunge quando la curva di domanda aggregata interseca quella di offerta aggregata di lungo periodo e quella di offerta aggregata di breve periodo tutte nello stesso punto, determinando il prezzo di equilibrio. In questo punto percezioni, salari, prezzi, saranno tutti aggiustati e garantiscono l'equilibrio di lungo periodo.
CAUSE E CONSEGUENZE CONTRAZIONE DOMANDA AGGREGATA:
Un'ondata di pessimismo colpisce gli individui (scandalo politico, un conflitto, crollo del mercato azionario), gli individui limitano le spese e gli investimenti
la curva di domanda aggregata si sposta a sx
scende la produzione e la quantità di prodotto
scende il livello dei prezzi
la curva di offerta aggregata di breve periodo si risposta verso dx quando si sono aggiustati i prezzi/salari/percezioni) raggiungendo il nuovo punto di equilibrio dove la curva di domanda aggregata , curva di offerta di lungo periodo e offerta di breve periodo si intersecano.
Nel nuovo punto di equilibrio la produzione torna al suo livello naturale, ma ad un livello di prezzi + basso.
Spostamenti della curva di domanda aggregata provocano riduzione produzione di quantità di prodotto solo nel breve periodo.
Nel lungo periodo spostamenti della curva di domanda aggregata non influenzano la produzione ma solo il livello generale dei prezzi.
EFFETTI DI UNO SPOSTAMENTO DELL'OFFERTA AGGREGATA DI LUNGO PERIODO
Possibili cause:
un aumento dei costi di produzione delle imprese
Conseguenze:
si sposta la curva di offerta di breve periodo verso sx perchè si riduce la produzione di beni/servizi.
Risultato:
Stagflazione
diminuisce la produzione
e sale il livello dei prezzi
POSSIBILI INTERVENTI POLITICO-ECONOMICI
non agire
con il passare del tempo la curva di offerta aggregata torna alla sua posizione di partenza (si aggiustano percezioni/salari etc)
ed il livello dei prezzi diminuisce
Nel lungo periodo si risolve da se'
Oppure:
i governanti cercano di compensare (con interventi di spesa pubblica) gli effetti dello spostamento della curva di offerta aggregata di breve periodo provocando uno spostamento della curva di domanda aggregata.
il volume della produzione torna al livello naturale ma il livello dei prezzi sale, quindi l'intervento permette che l'aumento dei costi di produzione condizioni il livello generale dei prezzi in via permanente.
CAP 23 / DOMANDA AGGREGATA E OFFERTA AGGREGATA
L'attività economica è fluttuante.
Vi sono fasi recessive (reddito reale decrescente/disoccupazione)
Fasi di depressione (recessione intensa)
Le fluttuazioni economiche sono irregolari ed imprevedibili.
Per verificare i cambiamenti dell'economia la variabile + utilizzata è il PIL, ma tutte le variabili (spesa e produzione/tasso di disoccupazione/investimenti) fluttuano in sincronia.
La disoccupazione aumenta perchè se il PIL diminuisce, le imprese producono meno beni e servizi e necessitano di meno manodopera.
Per comprendere l'economia nel breve periodo gli economisti usano il modello di domanda e offerta aggregata.
Produzione e livello di prezzi si aggiustano in modo da equilibrare domanda e offerta aggregata.
Il modello si concentra su 2 variabili:
- produzione di beni e servizi dell'economia (misurata dal PIL reale)
- livello generale dei prezzi (misurato dal IPC o del deflatore del PIL)
Curva di domanda aggreg
quantità di beni e servizi che gli individui desiderano acquistare, con pendenza negativa
Curva di offerta aggreg
quantità di beni e servizi che le imprese producono/con pendenza positiva
Perchè la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa:
- una diminuzione del livello dei prezzi, fa crescere la quantità di beni richiesta
1) L'effetto ricchezza (consumi)
se scende il livello dei prezzi, i consumatori si sentono piu' ricchi e sono incentivati a spendere di +. Aumenta la spesa per i consumi e la quantità di beni/servizi domandata.
2) L'effetto tasso di interesse (investimenti)
scendono i prezzi, le pax per ridurre la moneta disponibile in eccesso convertono la propria liquidità in attività finanziarie
si abbassa il tasso di interesse
le imprese con un basso tasso di interesse sono + propense a fare investimenti.
Livello prezzi + basso:
riduce tasso d'interesse
aumenta la qta' di beni/servizi domandata
3) Il livello dei prezzi e le esportazioni nette l'effetto tasso di cambio
scende il livello dei prezzi
si abbassa il tasso di interesse
investitori nazionali cercano all'estero migliore investimento per i loro capitali
questo aumenta l'offerta di euro sul mercato dei cambi
deprezzamento dell'euro rispetto altre valute
i beni esteri diventano + costosi rispetto a quelli nazionali
conseguente aumento delle esportazioni e diminuzione delle importazioni
aumentano le esportazioni nette
Per questo aumenta complessivamente la domanda di beni e servizi .
FATTORI CHE POSSONO PROVOCARE UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA AGGREGATA (oltre al livello dei prezzi)
- consumo
un qualsiasi evento che modifica la quota di consumo per ogni dato livello dei prezzi
- una tassa si sposta verso sx,
- taglio delle imposte si sposta verso dx
- investimenti:
qualsiasi evento che faccia variare la quantità di investimenti che le imprese desiderano effettuare per ogni dato livello di prezzi
es.: una nuova tecnologia disponibile si sposta verso dx
pessimismo si riducono i piani di investimento si sposta verso sx
agevolazioni fiscali a favore delle imprese si sposta verso dx
imposte che gravano sulle imprese si sposta verso sx
- Spesa pubblica:
Qualsiasi spesa pubblica (costruzione di nuove strade, ospedali etc) sposta la curva di domanda aggreg verso dx
- esportazioni nette:
Qualsiasi evento che faccia variare il volume delle esportazioni nette per ogni dato livello di prezzi, provoca uno spostamento della curva di domanda.
Es. Apprezzamento dell'euro
deprime le importazioni
spostamento curva verso sx
Deprezzamento dell'euro:
incrementa le importazioni
spostamento curva verso dx
CURVA DI OFFERTA AGGREGATA:
Nel lungo periodo è verticale, poichè l'offerta di beni e servizi in un'economia dipende dall'offerta di capitale fisico/umano, risorse nat. e tecnologie disponibili; il livello dei prezzi non influenza queste determanti; quindi una variazione del livello dei prezzi non ha effetti sulla quantità offerta (livello naturale del prodotto=produzione potenziale)
la quantità di prodotto è una variabile reale indipendente dal livello dei prezzi (variabile nominale)
La curva di offerta di beni specifici puo' aver pendenza positiva perchè essa dipende dai prezzi di quei specifici beni in rapporto agli altri prezzi presenti nell'economia.
COSA PROVOCA UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI OFFERTA AGGREGATA DI LUNGO PERIODO?
(le variabili che determinano la produzione di beni/servizi)
-spostamenti causati dal lavoro
(qualsiasi cambiamento del tasso naturale di disoccupazione: + lavoratori disponbili, si sposta verso dx perchè + manodopera disponibile; + disoccupazione, si sposta verso sx.)
- spostamenti causati dal capitale
variazioni dello stock di capitale fisico o umano / aumentano macchine o lavoratori specializzati /aumenta la capacità produttiva la curva di offerta aggreg si sposta verso dx
- spostamenti causati dalle risorse naturali:
si scopre un nuovo giacimento minerario
aumenta la produzione
la curva di offerta aggreg si sposta verso dx
cambiamento climatico negativo che penalizza l'agricoltura
si riduce lofferta
si sposta la curva di offerta aggreg verso sx
- spostamenti causati dalle conoscenze tecnologiche:
invenzione di nuovi strumenti/macchine che migliorano la produttività
fanno spostare la curva di offerta verso dx
Qualsiasi evento che fa aumentare il PIL reale realizza una maggior offerta di beni e quindi uno spostamento della curva d'offerta verso destra, e viceversa.
CRESCITA DI LUNGO PERIODO E INFLAZIONE
Grazie al continuo progresso tecnologico la curva di offerta aggregata verticale si sposta verso dx. L'aumento nel tempo dell'offerta di moneta fa spostare verso destra la curva di domanda aggregata.
Crescita tendenziale della produzione
costante presenza di inflazione / aumento dei prezzi
Nel breve periodo la curva di offerta aggregata ha pendenza positiva perchè:
- in un periodo di 1 o 2 anni, un aumento dei prezzi fa aumentare la quantità di beni e servizi offerta e viceversa.
3 cause dovute a percezioni erronee:
la teoria dei salari vischiosi
i salari non si adeguano immediatamente alla variazione del livello generale dei prezzi, se per esempio un salario reale è + elevato rappresenta un aggravio dei costi per l'impresa che reagisce assumendo meno manodopera e riducendo la produzione.
teoria dei prezzi vischiosi:
lentezza del prezzo dei beni e servizi ad aggiustarsi in reazione al cambiamento della congiuntura economica.
Per es. Stampa dei menu: se un'impresa non aggiusta i prezzi dei propri prodotti in seguito a variazione del livello generale dei prezzi ma li mantengono ad un prezzo superiore alla disponibilità dei consumatori a pagare, diminuiscono le vendite e inducono le imprese a ridurre la quantità offerta di beni e servizi.
la teoria dell'errore di percezione
p.es. coltivatori di frumento che notano caduta del prezzo del loro prodotto in anticipo rispetto a quello di tutti gli altri beni e contraggono la produzione
- i lavoratori notano il calo del loro stipendio ma nonquello degli altri beni di consumo anch'essi diminuiti.
La produzione devia dal suo livello naturale quando il livello dei prezzi si discosta da quello atteso.
Nel tempo percezioni, salari e prezzi si aggiustano, la relazione diretta tra livello dei prezzi e quantità di prodotto offerto è solo nel breve periodo.
Quindi la quantità di beni e servizi offerti dipende nel breve periodo dagli errori di percezione, vischiosità dei salari e dei prezzi, ma esse sono determinati sulla base delle aspettative sul livello dei prezzi. Quando cambiano le aspettative, si sposta la curva di offerta aggregata di breve periodo.
Livello atteso dei prezzi + elevato
diminuisce quantità di beni e servizi offerta
si sposta la curva verso sx
Livello atteso + basso fa aumentare la quantità di beni/servizi
si sposta la curva verso dx
L'equilibrio di lungo periodo:
Si raggiunge quando la curva di domanda aggregata interseca quella di offerta aggregata di lungo periodo e quella di offerta aggregata di breve periodo tutte nello stesso punto, determinando il prezzo di equilibrio. In questo punto percezioni, salari, prezzi, saranno tutti aggiustati e garantiscono l'equilibrio di lungo periodo.
CAUSE E CONSEGUENZE CONTRAZIONE DOMANDA AGGREGATA:
Un'ondata di pessimismo colpisce gli individui (scandalo politico, un conflitto, crollo del mercato azionario), gli individui limitano le spese e gli investimenti
la curva di domanda aggregata si sposta a sx
scende la produzione e la quantità di prodotto
scende il livello dei prezzi
la curva di offerta aggregata di breve periodo si risposta verso dx quando si sono aggiustati i prezzi/salari/percezioni) raggiungendo il nuovo punto di equilibrio dove la curva di domanda aggregata , curva di offerta di lungo periodo e offerta di breve periodo si intersecano.
Nel nuovo punto di equilibrio la produzione torna al suo livello naturale, ma ad un livello di prezzi + basso.
Spostamenti della curva di domanda aggregata provocano riduzione produzione di quantità di prodotto solo nel breve periodo.
Nel lungo periodo spostamenti della curva di domanda aggregata non influenzano la produzione ma solo il livello generale dei prezzi.
EFFETTI DI UNO SPOSTAMENTO DELL'OFFERTA AGGREGATA DI LUNGO PERIODO
Possibili cause:
un aumento dei costi di produzione delle imprese
Conseguenze:
si sposta la curva di offerta di breve periodo verso sx perchè si riduce la produzione di beni/servizi.
Risultato:
Stagflazione
diminuisce la produzione
e sale il livello dei prezzi
POSSIBILI INTERVENTI POLITICO-ECONOMICI
non agire
con il passare del tempo la curva di offerta aggregata torna alla sua posizione di partenza (si aggiustano percezioni/salari etc)
ed il livello dei prezzi diminuisce
Nel lungo periodo si risolve da se'
Oppure:
i governanti cercano di compensare (con interventi di spesa pubblica) gli effetti dello spostamento della curva di offerta aggregata di breve periodo provocando uno spostamento della curva di domanda aggregata.
il volume della produzione torna al livello naturale ma il livello dei prezzi sale, quindi l'intervento permette che l'aumento dei costi di produzione condizioni il livello generale dei prezzi in via permanente.
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