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ECONOMIA - ECONOMIA AZIENDALE

economia aziendale



ECONOMIA


ISTITUTO: organizzazione di individui che si riuniscono per svolgere un'attività economica e per il bene dell'attività economica stessa


Possiamo distinguere 3 tipi di istituto: la FAMIGLIA, l'IMPRESA e gli ISTITUTI PUBBLICI TERRITORIALI (Stato, regione, provincia.).

La famiglia è definita un azienda di consumo, l'impresa un azienda di produzione di beni o servizi e gli istituti pubblici territoriali aziende di servizi.


ECONOMIA AZIENDALE 1 - scienza che studia l'attività economica.

scienza che studia le manifestazioni in vita e le condizioni di esistenza di un'azienda" by Zappa



3 - scienza che studia come minimizzare le risorse necessarie p 424c28e er acquisire beni economici (definizione della nonna = risparmiare).


ECONOMIA AZIENDALE: scienza che studia gli istituiti secondo un ordine economico, ovvero studia gli istituti presi singolarmente.

ECONOMIA POLITICA: scienza che studia i macrosistemi, ovvero come si correlano tra loro aggregati di varia natura (es. rapporti tra famiglia e Stato).


ATTIVITA' ECONOMICA: mezzo che permette di soddisfare i nostri bisogni e consiste nell'insieme di 8 diverse operazioni economiche:


1 - NEGOZIAZIONE di BENI ECONOMICI cioè risorse limitate suscettibili di usi alternativi. Esistono beni privati (cose che si comprano e si vendono, es. macchina) e beni pubblici (servizi che si pagano con le tasse, es. strada).

Possono essere a fecondità semplice o a fecondità ripetuta.


2 - NEGOZIAZIONE di CAPITALE di TERZI come prestiti o finanziamenti dalla banca.


3 - NEGOZIAZIONE di CAPITALE PROPRIO come l'eredità o i soldi investiti dai veri soci (capitale sociale)


4 - NEGOZIAZIONE di LAVORO per esempio quando si assume del personale o una colf.


5 - NEGOZIAZIONE di RISCHI SPECIFICI come ad esempio le assicurazioni


6 - OPERAZIONI di TRASFORMAZIONE FISICO-TECNICA ovvero le operazioni che trasformano i beni economici che l'azienda acquista (materie prime di solito) in altri beni economici (prodotto finito) che poi l'azienda rivende.


7 - OPERAZIONI di INFORMAZIONE -    A - interne, come il bilancio che informa sull'andamento dell'impresa

B - esterne, come la pubblicità o il marketing


8 - OPERAZIONI di ORGANIZZAZIONE che riguardano tutto l'assetto organizzativo dell'azienda.

MODELLO COMPORTAMENTALE: modello che spiega come le singole persone apportano fattori produttivi agli istituti in genere, alle imprese in particolare per soddisfare i proprio bisogni e trovare remunerazione.


Un MODELLO è una semplificazione della realtà che, a seconda delle esigenze, può essere più o meno specifico.

Esistono due tipi di modelli: A - MODELLO COGNITIVO che dà informazioni.

B - MODELLO NORMATIVO che indica cosa bisogna fare fornendo anche delle norme.


Grazie ai modelli possiamo arrivare a delle TEORIE ovvero serie di proposizioni che descrivono e interpretano certi fenomeni che si riferiscono al nostro fenomeno di indagine.


SISTEMA: insieme di elementi correlati tra loro. Esistono sistemi aperti (famiglia, impresa, stato o stagno) o sistemi chiusi (es. un circuito o un macchinario) a seconda del fatto che abbiano contatti o meno con altri sistemi.


L'impresa ad esempio è un sistema aperto, umano (=insieme di individui), cibernetico (=perché trova al suo interno le regole per il proprio funzionamento). L'impresa può essere anche analizzata attraverso dei modelli.



Il FINE dell'impresa è:

A - "il fine dell'impresa è l'impresa", secondo quel genio di Onida

B - Il fine dell'impresa è la soddisfazione della sua ragion d'essere ossia il soddisfacimento degli interessi coinvolti nell'impresa stessa e degli interessi che si legano alla funzione d'uso dei suoi prodotti.


Il fine dell'impresa non è quindi l'utile ma la durata nel tempo.

L'utile è un fine-mezzo con il quale l'impresa soddisfa la sua ragion d'essere.



L'IMPRESA soddisfa   A - gli INTERLOCUTORI SOCIALI (azionisti, lavoratori e soggetti esterni), ovvero quelli che sono interessati ad una proposta progettuale dell'impresa (organizzazione coerente in base alle esigenze dei clienti)

B - I CLIENTI che hanno fattori critici di successo (aspettative su un dato prodotto)





SOGGETTO ECONOMICO: colui nel cui prevalente interesse l'attività economica è svolta. (es. conferente di capitale e prestatore di lavoro)

SOGGETTO D'ISTITUTO: colui nel cui prevalente interesse l'attività d'istituto è svolta.






COMBINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI: insieme di processi che hanno in comune lo stesso oggetto. Ad esempio la trasformazione di un bel vitello in una scarpa.

Stesso oggetto diversa operazione







COORDINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI: insieme di processi dello stesso tipo. Ad esempio le vendite o gli acquisti.

Stessa operazione diverso oggetto






Ogni azienda ha una sua dimensione ottimale in base a quello che fa. Il numero di coordinazioni e di combinazioni è importante per definire la sua grandezza. Oltre a questi due dati, sono altresì importanti la sua estensione, il numero di dipendenti e il fatturato.



CAPACITA' PRODUTTIVA: massimo numero di prodotti (output) che l'azienda è in grado di generare.


ECONOMIA = RISPARMIARE!!! Ecco come ridurre i costi per poter risparmiare:


ECONOMIA DI SATURAZIONE DELLA CAPACITA' PRODUTTIVA: diminuzione dei costi medi unitari ottenuta senza variare la capacità produttiva installata (sfrutto al massimo le mie risorse).

ECONOMIA DI SCALA (o diseconomia): diminuzione dei costi medi unitari ottenuta attraverso una variazione della capacità produttiva installata (produco di più senza comprare un nuovo capannone oppure acquisto più grandi quantità di materie prima per poterle pagare di meno)

ECONOMIA DI SCOPO: diminuzione dei costi medi unitari ottenuta con l'aumentare del volume delle produzioni grazie a più produzioni congiunte (come la Bic che fa sia penne che rasoi)

ECONOMIA DI ESPERIENZA: diminuzione dei costi medi unitari per effetto dell'accrescimento della conoscenza accumulata (ho più esperienza ed impiego meno tempo oppure introduco tecnologie migliori)













Dinamicità, unitarietà ed estensione sono principi essenziali per poter soddisfare la ragion d'essere dell'impresa.


DINAMICITA': velocità di trasformazione dei prodotti di un'azienda in base alle esigenze del mercato (come la Olivetti che prima faceva macchine da scrivere, poi computer e ora fa parte dalla Omnitel).

UNITARIETA': principio secondo il quale tutto deve essere orientato e coordinato ai fini della ragion d'essere dell'impresa (tutti devono svolgere la loro mansione per il bene dell'impresa per poter raggiungere insieme il fine comune).

ESTENSIONE: capacità dell'impresa di estendersi, di aumentare la propria produzione, le sue operazioni o il numero delle sue filiali.





PUNTO DI PAREGGIO = COSTI TOTALI (CT) = RICAVI TOTALI (RT)


COSTI:  A - COSTI FISSI (costi per macchinario) non variano al variare della quantità

B - COSTI VARIABILI (materiale o manodopera) dipendono dalla quantità


RICAVI = QUANTITA' X PREZZO


PUNTO DI PAREGGIO = CF + CV


COSTI TOTALI = (CV x QUANTITA') + CF


QUANTITA' (ottimale) = CF / PREZZO - CV unitari



GRAFICO DEL PUNTO DI PAREGGIO:























MODELLO DI MASLOW: questo psicologo ha fatto uno studio sui bisogni delle persone e su come queste ultime riescono a realizzarli. Ha realizzato una piramide per distinguere i diversi bisogni:



Autorealizzazione

Esigenza di realizzare la propria identità

e portare a compimento le proprie aspettative

occupando una posizione soddisfacente nel gruppo

Stima

Bisogno di sentirsi rispettato, apprezzato nel gruppo, l'immagine che

gli altri hanno di noi

Appartenenza

Necessità di sentirsi parte di un gruppo in modo da poter anche

cooperare con gli altri; sentirsi riconosciuti e ricevere approvazione

Sicurezza

Avere un tetto sulla testa, sentirsi protetto

Bisogni primari e fisiologici

Mangiare, bere, vestirsi, scaldarsi, dormire..


Ogni bisogno può tuttavia variare da persona a persona e variare a seconda della cultura.

Naturalmente per poter soddisfare i bisogni di ogni gradino della piramide bisogna avere soddisfatto quelli del gradino precedente.

Questi bisogni possono essere rapportati alla vita in azienda: bisogni fisiologici (avere un salario); sicurezza (avere sicurezza sul lavoro e del lavoro stesso); appartenenza (fare parte di un gruppo di lavoro); stima (ricompense sociali, diritto al lavoro); autorealizzazione (fare lavori stimolanti, avere maggiore creatività)


TEORIA DI MCGREGOR: elabora due diverse teorie in funzione di due differenti modi di intendere l'atteggiamento dell'uomo di fronte al lavoro.


A - TEORIA X (negativa): l'uomo medio odia il lavoro in quanto prova una naturale avversione verso di esso e quindi farà di tutto per evitarlo. La maggior parte delle persone devono quindi essere costrette, controllate e minacciate per fare uno sforzo ai fini dell'impresa. L'uomo ha quindi poche ambizioni. (Ford anni '20 - teoria Tylor)

B - TEORIA Y (positiva): l'uomo può dirigersi e controllarsi da solo per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato senza dover essere per forza minacciato. Si sente impegnato nel conseguire gli obiettivi in base alle ricompense associate al loro raggiungimento. L'uomo impara ad assumersi delle responsabilità, ad utilizzare fantasia, creatività ed inventiva. Lavorare è un'attività piacevole come tante altre.


Secondo McGregor, Per far rendere al massimo l'azienda bisogna quindi considerare le due teorie e sfruttare al meglio l'attitudine Y. La direzione dell'azienda deve essere per obiettivi e non per controllo.

Con la teoria X soddisfo solo i bisogni elementari mentre con la teoria Y soddisfo anche i bisogni superiori e quindi rendo di più. Mi sento più appagato ma alla stesso tempo sono sempre più in competizione con gli altri e quindi la mia motivazione mi spinge a dare di più


TEORIA delle PROFEZIE AUTOVERIFICANTI: Il risultato dei nostri atteggiamenti e attitudini dipende tutto da noi. Se abbiamo stima in noi stessi possiamo fare ciò che vogliamo.


8 - ORGANIZZAZIONE AZIENDALE: proprietà di coordinamento e di finalizzazione di un insieme di comportamenti.


Organizzare un'impresa significa gestirla, suddividere le mansioni, occuparsi dell'assunzione del personale e del sistema di remunerazione. etc. Quindi:


1 - durante un colloquio di lavoro devo valutare sia le COMPETENZE che le ASPETTATIVE del candidato in base alle esigenze dell'impresa.


2 - bisogna definire le GERARCHIE (ordine di responsabilità). Si realizza quindi un organigramma di tutti i componenti dell'impresa.


3 - bisogna definire le MANSIONI (chi fa cosa). Si realizza quindi un mansionario indicante tutte le operazioni che i singoli individui devono fare. I compiti possono essere impliciti o espliciti.




.in pratica bisogna stabilire con coerenza le modalità di distribuzione in un insieme coordinato dei compiti e delle responsabilità tra i vari organi aziendali.



COMPORTAMENTO PERSONALE

Elemento psicologico

Vedi teoria Maslow e McGregor


STRUTTURA

ORGANIZZATIVA

Modalità di distribuzione delle responsabilità e delle mansioni


SISTEMA OPERATIVO

Meccanismo in base al quale

vengono svolti i processi aziendali

(processi espliciti o impliciti)








In più bisogna organizzare l'impresa con:

GESTIONE DEGLI OBIETTIVI: pianificazione strategica, programmazione e controllo, sistema informativo

GESTIONE DEL PERSONALE: sistemi di ricerca e selezione del personale, sistemi di addestramento e formazione, sistemi di carriera e valutazione del potenziale, sistemi di retribuzione e valutazione delle prestazioni.




ORGANIGRAMMA ORGANIZZAZIONE DI TIPO FUNZIONALE: in una struttura organizzativa di tipo funzionale i singoli processi aziendali sono organizzati secondo criteri di tipo funzionale ossia secondo la loro appartenenza ad una singola coordinazione economica parziale (processi dello stesso tipo).


Direttore

Acquisti Progettazione Produzione Vendite



ORGANIGRAMMA ORGANIZZAZIONE DI TIPO DIVISIONALE: in una struttura organizzativa di tipo divisionale i singoli processi aziendali sono organizzati per divisioni ossia secondo la loro appartenenza a singole combinazioni economiche parziali (processi con stesso oggetto).


Direttore

Legno Plastica




C'è anche l'ORGANIZZAZIONE DI TIPO MISTO che è un mix tra le due.




ASSETTO ISTITUZIONALE: si occupa di studiare i fini dell'istituto stesso e dei suoi partecipanti.







CONDIZIONI DI PRODUZIONE: A - Di pertinenza dell'istituto - 1 - Personali (se ne occupa l'assetto organizzativo)

2 - Patrimoniali (se ne occupa l'assetto tecnico)


B - Altre - 3 - di altri istituti

4 - libere (vento, sole)



7 - OPERAZIONI DI INFORMAZIONE (interne): L'impresa compila un registro cronologico dove vengono annotate tutte le operazioni di gestione che compie. Questo registro è detto LIBRO GIORNALE.


CONTO ECONOMICO (FILMATO):

costi    ricavi

-variazioni reddituali negative- -variazioni reddituali positive-

Capitale sociale (che devo ridare ai soci)   vendite

Capitale di terzi (da ridare alla banca)    rimanenze finali

costi per personali

acquisti





Nel conto economico vengono inseriti tutti i singoli accrescimenti e decrementi dell'impresa, in pratica ogni singolo costo sostenuto e ogni singolo ricavo.



STATO PATRIMONIALE (FOTO):

debiti crediti

debiti vs fornitori    liquidità, soldi disponibili

debiti TFR  immobilizzazioni (auto, mobili)




Nello stato patrimoniale vengono inseriti tutti i valori positivi (attività) e tutti i valori negativi (passività). Viene redatto alla fine di ogni esercizio (di solito un anno solare) per vedere come è variata la situazione dell'azienda rispetto all'esercizio precedente.



I due documenti costituiscono il BILANCIO dell'azienda e vengono fatti con il sistema della PARTITA DOPPIA perché ogni operazione che fa l'impresa genera allo stesso tempo delle passività e delle attività.


CAPITALE o PATRIMONIO SOCIALE: mezzi proprio investiti nell'impresa da parte dei soci al momento della sua realizzazione

CAPITALE o PATRIMONIO NETTO: capitale sociale + (utile-dividendi)

CAPITAL GAIN: guadagno in conto capitale (dividendo-capitale investito)








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