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Bilancio d'esercizio: 'contenuti, finalita' e postulati'

economia aziendale







Il bilancio d'esercizio è il documento, redatto alla fine dell'anno di ciascun periodo amministrativo, con cui devono essere rappresentati in modo chiaro, veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda e il risultato economico. Gli Amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa. Il bilancio è redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della nota integrativa che può essere redatta in migliaia di euro.




La finalità del bilancio di esercizio è fornire una periodica ed attendibile conoscenza del risultato economico conseguito nell'esercizio, della connessa valutazione e composizione del patrimonio aziendale, fornire elementi informativi essenziali quali informazioni per la comprensione dei dati di bilancio e informazioni di carattere finanziario e patrimoniali come le variazioni nelle voci del patrimonio netto e le variazioni nei componenti attivi e passivi del patrimonio aziendale.


Il bilancio si compone di tre prospetti ovvero lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa. Lo stato patrimoniale è regolato dal codice civile all'art. 2424 nel quale viene stabilita la forma, la struttura e il cont 252d37c enuto. Il legislatore italiano ha scelto la forma a sezioni divise

A sinistra si trova la sezione denominata Attivo, a destra a sezione denominata Passivo. Ogni sezione è suddivisa in:

Classi lettere maiuscole (A,B,C,D ecc.);

Sottoclassi numeri romani (I, II, III, IV ecc.);

Voci numeri arabi (1, 2, 3, 4, 5 ecc.);

Sottovoci lettere minuscole (a, b, c, d, ecc.).

Il conto economico è regolato dal codice civile all'art. 2425 optando per la forma verticale, scegliendo la configurazione a valore e a costo della produzione ottenuta. Lo schema adottato permette di individuare alcune aree di gestione:

Area della produzione, che accoglie i costi e i ricavi della gestione caratteristica;

Area della gestione finanziaria, nella quale vengono inseriti elementi finanziari e patrimoniali;

Area della gestione straordinaria, che comprende le minusvalenze e plusvalenze straordinarie e le sopravvenienze e insussistenze straordinarie.

I proventi e i ricavi sono indicati nel conto economico al netto di resi, sconti, abbuoni e premi. Mentre per le rimanenze esistono dei trattamenti diversi. Se si tratta di beni che hanno subito parzialmente o totalmente una trasformazione vengono iscritti nel valore della produzione con il segno positivo se le rimanenze finali sono maggiori delle esistenze iniziali o con il segno negativo se le rimanenze finali sono minori delle esistenze iniziali. Se si tratta di beni che non hanno subito nessun processo di trasformazione vengono iscritte tra i costi della produzione con il segno positivo  se le rimanenze finali sono minori delle esistenze iniziali o con il segno negativo se le rimanenze finali sono maggiori delle esistenze iniziali.


Il codice civile all'art.2426 dice che nelle valutazioni devono essere usati dei criteri ovvero:

le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto.

il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, è ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione.

l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore deve essere iscritta a tale minor valore.

Per le immobilizzazioni consistenti in partecipazioni la valutazione può avvenire secondo il criterio del costo oppure con quello del patrimonio netto. Nel primo caso  la partecipazione viene iscritta fra le immobilizzazioni finanziarie. Mentre per il secondo caso la partecipazione viene valutata in base alla frazione di patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio, diminuito dei dividendi e con le rettifiche necessarie.

i costi di impianto e di ampliamento, i costi di ricerca, di sviluppo possono essere iscritti nell'attivo con il consenso del collegio sindacale e devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. Fino a che l'ammortamento non è completato possono essere distribuiti dividendi solo se residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l'ammontare dei costi non ammortizzati;

l'avviamento può essere iscritto nell'attivo con il consenso del collegio sindacale, se acquisito a titolo oneroso, nei limiti del costo per esso sostenuto e deve essere ammortizzato entro un periodo di cinque anni.

il disaggio su prestiti deve essere iscritto nell'attivo e ammortizzato in ogni esercizio per il periodo di durata del prestito.

i crediti devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione;



le rimanenze i titoli (7) e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione.

il costo dei beni che vengono rinnovati più volte può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli di «primo entrato, primo uscito» (Fifo o «ultimo entrato, primo uscito» (Lifo

i lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza.

le attrezzature industriali e commerciali, le materie prime, sussidiarie e di consumo, possono essere iscritte nell'attivo ad un valore costante qualora siano costantemente rinnovate.


Le operazioni e le valutazioni che portano alla formazione del bilancio sono regolate da norme di legge e principi contabili. I principi contabili sono postulati, metodi applicati dalle aziende per stabilire le modalità di registrazione dei fatti di gestione e i criteri di valutazione del bilancio d'esercizio. Gli organi competenti sono:

IASB: è un comitato internazionale

EFRAG: da pareri sulle direttive comunitarie

OIC: (organismo italiano di contabilità) che ha il compito di collaborare nei confronti dell'IASB, applicare i principi internazionali e i relativi documenti e fornire interpretazioni sui principi contabili nazionali

I principi contabili di dividono in "generali" quanto riguardano il bilancio in generale o "applicati" quanto riguardano ogni singola voce. Per quanto riguarda le differenze tra i principi contabili internazionali e nazioni:


Destinatari

Obiettivo del bilancio

Internazionali

Investitori potenziali e effettivi

Evidenziare le prospettive future di realizzare il reddito e le potenzialità insite nel sistema aziendale.

Nazionali

Creditori sociali e azionisti di minoranza

Fornire una prudente valutazione ai fini della conservazione del capitale.










I principi cardinali a cui attenersi nella composizione del bilancio d'esercizio sono tre: chiarezza, veridicità e correttezza. La chiarezza è la capacità di consentire ai terzi di conoscere e di giudicare ne modo più compiuto possibile lo svolgimento della gestione e i risultati conseguiti. La veridicità e la correttezza costituiscono la traduzione italiana delle parole fair and true view tradotte anche nell'espressione quadro fedele.



La normativa civilistica sul bilancio d'esercizio all'art. 2423-bis i principi di redazione a cui si devono ispirare gli amministratori nell'iscrizione e nella valutazione delle voci di bilancio:

UTILITA' DEL BILANCIO PER I DESTINATARI:  il bilancio d'esercizio deve essere predisposto in maniera a essere di concreta utilità per il maggior numero di destinatari;



PREVALENZA DEGLI ASPETTI SOSTANZIALI SU QUELLI FORMALI: affinché il bilancio possa essere utile per i suoi destinatari si rende necessario determinare e comprendere gli aspetti sostanziali di ognuno dei eventi di gestione e non solo gli aspetti formali.

COMPRENSIBILITA': il bilancio d'esercizio deve essere comprensibile e deve perciò essere analitico e corredato dalla nota integrativa che faciliti la comprensione e l'intelligibilità.

NEUTRALITA' (IMPARZIALITA'): il bilancio d'esercizio deve essere preparato per una moltitudine di destinatari e deve fondarsi pertanto su principi contabili indipendenti ed imparziali verso tutti i destinatari.

PRUDENZA: il principio della prudenza riguarda essenzialmente la regola secondo la quale i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere riflesse in bilancio.

PERIODICITA': il bilancio si riferisce ad un solo periodo amministrativo e non a tutta la vita aziendale.

COMPARABILITA': il confronto con il precedente bilancio d'esercizio.

OMOGENEITA': riguarda l'unità di moneta nella i vari componenti attivi e passivi del capitale d'impresa devono essere espressi, ossia la moneta di conto.

CONTINUITA' (COSTANZA): la continuità di applicazione dei criteri di valutazione nel tempo è uno dei cardini fondamentali della determinazione dei risultati d'esercizio.

COMPETENZA: l'effetto delle operazioni e degli altri eventi deve essere rilevato contabilmente ed attribuito all'esercizio al quale tali operazioni ed eventi si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi movimenti di numerario ovvero incassi e pagamenti.

SIGNIFICATIVITA' DEI FATTI ECONOMICI: il bilancio deve esporre solo quelle informazioni che hanno un effetto significativo.

IL COSTO COME CRITERIO BASE DELLE VALUTAZIONI.

CONFORMITA': il bilancio è il risultato delle funzioni di ragioneria e pertanto presuppone già alcuni procedimenti contabili e ne richiede altri per la sua formazione.

COMPLETEZZA DELLA NOTA INTEGRATIVA: il bilancio d'esercizio deve mettere in evidenza tutte quelle informazioni complementari che sono necessarie per la comprensibilità e l'attendibilità del bilancio medesimo.

VERIFICABILITA' DELL'INFORMAZIONE: l'informazione patrimoniale, economica e finanziaria fornita dal bilancio deve essere verificabile attraverso un'indipendente ricostruzione del procedimento contabile.


Vi sono importanti diversità tra reddito di bilancio e reddito fiscale. Il legislatore civilistico, infatti, applica il "principio della prudenza" al reddito di bilancio. La normativa fiscale ha invece l'obiettivo di determinare il reddito soggetto ad imposizione fiscale per cui fa prevalere il "principio di cassa", ad esempio nel caso di compensi agli amministratori, il cui costo è considerato deducibile nell'esercizio in cui vengono pagati e non in quello in cui sono maturati.






Possiamo dire che il reddito fiscale si determina in base alla seguente relazione:



REDDITO

FISCALE


REDDITO DI

BILANCIO


Variazioni in    aumento


Variazioni in

diminuzione



le variazioni di cui sopra derivano all'applicazione della normativa fiscale; le variazioni in aumento sono componenti positive del reddito fiscale (costi che non si possono dedurre, quali ammortamenti o costi di manutenzione e riparazione). Le variazioni in diminuzione sono ricavi che non possono essere soggetti a tassazione, come gli ammortamenti di esercizi precedenti o le plusvalenze.

Le società di capitali ai fini delle imposte dirette sono soggette essenzialmente a due imposte, l'IRAP e l'IRES

L'IRAP è dovuta da tutti i soggetti che svolgono attività diretta alla produzione di beni o servizi. Quest'imposta colpisce il valore della produzione prima che questi venga suddiviso tra i lavoratori dipendenti, i finanziatori esterni, l'imprenditore e il fisco. L'aliquota dell'IRAP e pari al 4,25% della base imponibile, fatta salva la facoltà di ogni regione di variarla al massimo per 1 altro punto. L'IRAP è un costo fiscalmente indeducibile ed è dovuta anche se l'impresa risulta in perdita. Ai fini dell'IRAP la base imponibile è data dalla differenza tra Valore e Costi della produzione che però non tiene conto di alcuni costi. L'IRAP è un'imposta proporzionale, in quanto l'aliquota non varia al variare della sua base imponibile.

L'imposta sul reddito della società (IRES) è un imposta diretta proporzionale con aliquota fissa del 33%, introdotta dal TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi) con il D.lgs. del 12 dicembre 2003.







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