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SCIENZE ECONOMICHE: studiano il comportamento umano davanti alla necessità di ricercare il maggior beneficio, usando risorse scarse
ECONOMIA AZIENDALE: scienza economica che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende, postulando che le attività produttive siano ispirate al principio dell'economicità. L'ogg di studio sono: la dimensione economica delle aziende,la loro condizione di esistenza (economicità) e il loro funzionamento negli aspetti organizzativi e gestionali
ATTIVITA ECONOMICA: si sviluppa attraverso 3 fasi: produzione, scambio e consumo
UNITA PRODUTTRICI DI BENI E SERVIZI
AUTONOMIA: possibilità d'identificare l'attività ponendo dei confini
ECONOMICITA: l'attività prod deve generare beni e servizi il cui valore di mercato ecceda le risorse usate
DURABILITA: l'attività dev'essere continuativa nel tempo, mentendo inalterate le condizioni di economicità
1) pubblica amministrazione 2) sanità pubblica 3) speculazioni
1) aziende pubbliche (ferrovie) 2) aziende no-profit (associazioni umanitarie) 3) imprese cooperative (creazione posti di lavoro)
CICLO PRODUTTIVO
IMPRENDITORE: chi acquista fattori prodotti a px certi per ottenere prodotti vendibili a px incerti, chi organizza e gestisce un'attività apportando e rischiando capitali propri o quelli di terzi, chi introduce soluzioni nuove che rendono prive di valore quelle vecchie
IMPRENDITORE / CAPITALISTA: 1° ) apporta idee 2° ) apporta capitale
SOGG. GIURIDICO / SOGG. ECONOMICO: 1° ) chi è titolare dei diritti e delle obbligazioni( incassa valore delle vendite e paga i conti) 2° ) prende decisioni per il governo dell'impresa
VALORE CREATO: utilità che il mercato riconosce ai beni o servizi creati dall'impresa, pagando un px per poterne disporre
VALORE DI SCAMBIO o PREZZO:è il px al quale un prodotto può essere effettivamente acquistato o venduto sul mercato; non può essere mai superiore all'utilità che il consumatore attribuisce al bene, né mai inferiore al costo di produzione
VALORE D'USO: utilità procurata ad una persona dalla disponibilità di un bene o servizio (dipenda da quanto il consumatore è disposto a pagare, se il costo aumenta la domanda diminuisce)
ECONOMICITA: condizione che contraddistingue il processo di creazione del valore quando il valore creato risulta superiore a quello consumato
PROFITTO: incremento del capitale apportato all'impresa dai titolari per effetto della gestione, quando il cap realizzato è maggiore del cap investito
UTILE: surplus dei ricavi sui costi, volto a remunerare il cap di rischio
EXTRAREDDITO: surplus dell'utile sulla remunerazione congrua del cap di rischio (utile soddisfacente)
RISCHIO: condizione ineliminabile nella vita dell'impresa in quanto ci si espone a condizione d'incertezza, e si possono classificare in base a:
ECONOMICI: dom\off variabili, concorrenza.)
EXTRA - ECONOMICI: (innovazioni leggi)
R. EC. GENERALE: riferito alla totalità delle imprese ( crisi economica, + tassi interesse.)
R. EC. PARTICOLARE: riguardano singole imprese a seguito di scelte gestionali
PATRIMONIALI: di reddito (non abb utile per far fronte alle spese), di capitale (perdite)
EXTRA - PATRIMONIALI: dipendenti, fornitori, Stato. compartecipano al rischio della riduzione di reddito dell'impresa
GESTIONE: insieme delle operazioni grazie alle quali l'impresa nasce, opera e cessa di esistere, e concretizza l'attività economico - produttiva
OPERAZIONI: unità elementari in cui può essere scomposta l'attività produttiva, per rispondere a specifici problemi di gestione (accensione mutuo, vendita prodotti.). Possono essere episodiche o continuative.
PROCESSI: insieme di operazioni della stessa specie, con lo stesso ogg, prevedibili e programmabili
COORDINAZIONI DI PROCESSI: insiemi di processi della stessa specie ma con diverso ogg
COMBINAZIONI PRODUTTIVE: insiemi di processi riferiti a specifiche linee e tipologie di prodotto, e a spec aree geografiche di attività
CICLO ATTIVO: insieme delle op che partono dal contatto col cliente e si concludono con l'incasso delle fatture attive coinvolgendo attività produttive e amministrative
CICLO PASSIVO: insieme delle op che partono dalla determinazione dei fabbisogni di approvvigionamento e si concludono con il pagamento delle fatture passive coinvolgendo attività di acquisto e amministrazione
OPERAZIONI DI GESTIONE
FINANZIAMENTO: acquisizione del capitale monetario
IMPIEGO: investimento dei mezzi monetari in fattori specifici di produzione
TRASFORMAZIONE: utilizzo dei fattori per l'ottenimento dei prodotti
REALIZZO: vendita dei prodotti con conseguente ritorno di capitale
GESTIONE INTERNA: insieme delle operazioni compiute dall'azienda con l'ambiente esterno
GESTIONE ESTERNA: insieme delle operazione che riguardano la fase di trasformazione
GESTIONE CARATTERISTICA: insieme delle operazioni che identificano l'ogg caratterizzante l'attività economica realizzata dall'azienda
G. EXTRA - CARATTERISTICA: operazioni d'investimento di disponibilità monetarie, in attività non caratteristiche
G. FINANZIARIA: operazioni di copertura del fabbisogno finanziario, e d'investimento delle disponibilità che di volta in volta vengono generate dalla gestione
GESTIONE PATRIMONIALE: operazioni aventi manifestazione non ricorrente
VALORI FINANZIARI: valori generati dalla variazioni subito o a scadenza del Km disponibile
VALORI ECONOMICI: valori generati in seguito alla formazione e variazione del cap proprio (capitale di rischio, formazione di reddito (costi e ricavi))
FINANZIAMENTO: insieme delle operazioni con cui si acquisisce dall'ext in Km necessario ad alimentare la gestione, il quale può essere:
Questo capitale è cap proprio dell'impresa e quindi costituisce un valore economico di riferimento.
Le op di finanziamento mediante indebitamento generano quando sorgono, solo valori finanziari
FONTI DI FINANZIAMENTO
INTERESSE: prezzo dell'uso del denaro, dipende dalla somma ricevuta in prestito, dalla durata del prestito e dal rischio che rappresenta l'operazione per chi finanzia
I = C . i . t oppure I = ( C . r . t ) / 100 dove:
C = cap investito i = tasso unitario r = tasso percentuale
IMPIEGHI: sezione che evidenzia come in capitale è impiegato
FONTI: sezione che evidenzia quali sono le fonti che alimentano il capitale
DEBITO DI FUNZIONAMENTO: debito verso fornitori a cui corrisponde un pagamento a dilazione (non un'uscita monetaria)
OPERAZIONI D'INVESTIMENTO: il Km è trasformato attraverso gli acquisti in fattori produttivi specifici, di natura sia materiale che immateriale.
FATTORI PRODUTTIVI SPECIFICI: possono essere:
COSTI PLURIENNALI: costi d'acquisto dei f.f.r sostenuti per avere la disponibilità di un fattore durevole per + anni
COSTI DI PERIODO: costi d'acquisto dei f.f.s sostenuti per avere la disponibiltà di fattori necessari per la produzione del periodo
REMUNERAZIONE DEI FATT. PROD
CONTRATTUALE: il compenso ai fornitori è pattuito in anticipo
RESIDUALE: il compenso dipende da quanto residua dai ricavi dopo aver coperto tt i costi
AMMORTAMENTO: consumo graduale e continuo dei f.f.r . il calcolo viene effettuato sulla base del costo storico di acquisto. Presupponendo un utilizzo costante nel tempo e la completa cessione di utilità del fattore, le singole quote di ammortamento vengono calcolate dividendo il costo storico per gli anni di vita utile del fattore
VALORE RESIDUO: utilità non ancora ceduta alle produzioni, determinato sottraendo al costo storico il fondo d'ammortamento corrispondente a tutti i consumi già effettuati
REALIZZO: avviene ,mediante operazioni di vendita sul mercato, ed è il ritorno in forma liquida del capitale investito. Può essere:
EQUILIBRIO ECONOMICO: posizione conseguita da un'impresa quando i ricavi coprono i costi residuando un utile capace di remunerare adeguatamente il capitale di rischio
Ricavi = Costi + X X = cap di rischio
REDDITO NETTO: è il risultato economico di fine periodo e corrisponde alla variazione generata dalla gestione nel Km e, al netto dei debiti, nel Kn, e alla differenza tra ricavi e costi del ciclo di gestione
EQUILIBRIO FINANZIARIO: si realizza quando l'impresa è in grado di mantenere costantemente in eq le entrate e le uscite monetarie senza compromettere il suo eq economico
Fi + E = U + Ft
Fi = ammontare della disponibilità di denaro all'inizio del periodo
Ft = ammontare di denaro al termine del periodo
COSTO DL PRODUZIONE: valore dei fattori usati nel periodo, det dal loro costo d'acquisto
VALORE DL PRODUZIONE: valore dei prodotti realizzati coi fattori usati nel periodo
COSTO D'ACQUISTO: è misurato dalla variazione finanziaria negativa necessaria per disporre di una certa quantità di fattori
≠
COSTO D'UTILIZZAZIONE: costo dei fattori utilizzati per realizzare la produzione
COSTI SOSPESI: costi da rinviare al futuro o costi provenienti dal passato ( rimanenze in magazzino)
FONDO TFR: raccoglie i ricavi via via accantonati e vincolati per copertura della quota di retribuzione da corrispondere ai dipendenti alla cessazione del rapporto di lavoro (liquidazione). È infatti un costo non monetario.
RISCONTI ATTIVI: rimanenze di servizi pagati anticipatamente e in parte ancora da usare nel periodo successivo. È un costo sospeso che sarà coperto dai ricavi del periodo successivo SP, AP
RISCONTI PASSIVI: ricavi relativi a servizi ancora da rendere, nel periodo successivo, e incassati anticipatamente. Sono ricavi sospesi, rinviati al futuro SP, PP
RATEI ATTIVI: diritti ad incassare già maturati a fine periodo, a fronte di servizi resi a cavallo di due periodi e regolati con pagamento posticipato. Sono crediti presunti SP, AP
RATEI PASSIVI: sono le obbligazioni a pagare già maturate, a fine periodo, a fronte di servizi goduti a cavallo di due periodi e regolati con pagamento posticipato. Sono quindi un debito presunto. SP, PP
FONDO RISCHI: fondo che raccoglie i ricavi via via vincolati per la copertura delle perdite o costi futuri presunti. Il suo valore a fine periodo dev'essere pari al valore dei crediti a rischio di inesigibilità e correggere di conseguenza il valore nominale dei crediti. Al fondo viene attribuito il valore più alto tra quelli ragionevoli. Gli eventuali futuri effetti economici negativi vengono anticipati all'esercizio in cui sorgono le cause economiche che ne determinano l'origine. In questo modo l'impresa invece di dover sostenere un costo certo pari alla tariffa assicurativa, si pone a carico un costo presunto, vincolando parte dei ricavi del periodo per fronteggiare eventuali problemi.
AUTOASSICURAZIONE: nei periodi favorevoli si costituiscono le riserve accantonando utili e nei periodi sfavorevoli si attinge a questi per integrare la remunerazione dei titolari o coprire le perdite
COSTI E RICAVI STRAORDINARI: operazioni compiute sporadicamente, che non rientrano nella gestione caratteristica dell'impresa
ONERI E DEBITI TRIBUTARI: la formazione di un utile da luogo all'obbligo di pagamento dell'imposta sui redditi dell'impresa. L'imposta sarà pagata successivamente alla redazione del bilancio, nasce quindi un debito verso lo stato
CAPITALE NETTO: è la parte del valore del patrimonio aziendale che non è gravata da oneri. Corrisponde a fonti del Km apportato all'impresa dai titolari, direttamente o indirettamente
RISERVE DI UTILI: Km apportato indirettamente, rinunciando a prelevare parte degli utili
VALUTAZIONI DI BILANCIO: mentre a fine periodo alcuni componenti del capitale hanno un valore certo ed oggettivo, il valore di altri va det attraverso valutazioni soggettive. Sono componenti di capitale di reddito relativi all'esistenza di rimanenze attive e rischi in essere. Le valutazioni possono portare a sopravalutazioni o sottovalutazioni del Cn e del RN. Determinare un utile sopravalutato può portare a distribuire un utile solo apparente, compromettendo l'integrità del patrimonio. Bisogna quindi individuare lo spazio dei valori ragionevoli di rimanenze attive e rischi, prendendo i valori più coerenti:
RISERVE DI UTILI: capitale non ripartito tra i vari aventi diritto, che rafforza il CN e le AP. Non modifica l'entità ma la composizione del CN
REDDITIVITA: capacità della gestione di generare ricavi sufficienti a remunerare adeguatamente i fattori produttivi impiegati e di fare ciò con continuità nel tempo, o anche la capacità di remunerare congruamente il capitale di rischio dopo aver coperto i costi e destinato parte degli utili al pagamento delle imposte
VITALITA ECONOMICA: se la gestione è improntata ad economicità ed esprime una redditività che assicura all'impresa condizioni di curabilità e di autonomia
DURABILITA: capacità dell'impresa di operare con continuità e sopravvivere nel tempo, dipende dalla redditività, è minacciata dai fenomeni di cambiamento e dalla perdita di tensione all'economicità, ed è rafforzata dalla formazione di riserve di utili
AUTONOMIA: un'impresa è autonoma quando è in grado di remunerare i capitali monetari necessari, e di coprire le perdite momentanee con le riserve di utile
IMPRESE
REDDITO: rappresenta la misura quantitativa espressa in termini monetari della redditività che la gestione ha conseguito in un certo periodo e della remunerazione che può quindi essere assicurata ai portatori del capitale di rischio
CONFIGURAZIONI DI REDDITO: sono risultati economici calcolati contrapponendo specifici insiemi di costi e di ricavi relativi a specifiche aree di gestione, capaci di formare informazioni utili a capire la formazione e la solidità dei redditi di periodo
AREE DI GESTIONE
CE AL VALORE E COSTO DEL VENDUTO: CE ottenuto sottraendo dal costo della produzione ottenuta le variazioni di MP e PR
CE A VALORE AGGIUNTO
INDICI DI REDDITIVITA
Ko, CN, debito oneroso si calcolano sui dati di fine periodo.
RO, RN, Of dal CE Ko dalle AP Debiti onerosi dalle PP
DETERMINANTI DELLA REDDITIVITA NETTA
posto che RN = RO - Of
e che ROE
= RN / CN RN
= ROE * CN
ROI = RO / K RO = ROI * K
i = Of / K
- CN Of
= i * (K - CN)
ROE * CN = ROI * K - i * (K - CN)
= ROI * K - i * K + i * CN
= i * CN + K * (ROI - i)
ROE = [i * CN + K * (ROI - i)] / CN
ROE = i + (K / CN) * (ROI - i) EQUAZIONE REDDITUALE
determinanti del ROE
* i; ROI
(ROI
- i) (ROI - i) <,
=, > 0
* K / CN K / CN LEVA FINANZIARIA
Dato che ROE = i + (K / CN) * (ROI - i)
se ROI
= i ROE
= ROI = i
ROI < i ROE < ROI
< i
ROI > i ROE > ROI > i
DETERMINANTI DELLA REDDITIVITA OPERATIVA: il livello del Roi può essere ricondotto ad alcune caratteristiche della gestione definibili come condizioni del ROI:
COSTO: valore dei fattori produttivi utilizzati \ consumati per realizzare la produzione. Sono condizionati dall'efficacia con cui l'impresa interagisce con il mercato a monte, dall'efficienza con cui utilizza i fattori produttivi
COSTI DI PRODOTTO
CONFIGURAZIONI DI COSTO: valori di costo calcolati a partire da insiemi diversi dei fattori produttivi impiegati per effettuare la produzione
IMPRESA MONOPRODOTTO: un unico prodotto replicato sempre con le stesse caratteristiche
ONERI FIGURATIVI: valori rappresentativi della remunerazione di fattori produttivi utilizzati dall'impresa ma per i quali questa non sostiene uscite monetarie (ex uso del lavoro o dei locali dell'imprenditore). Ci si trova quindi di fronte ad un consumo di fattori che non viene rilevato contabilmente: il reddito netto del periodo e la redditività sono quindi sopravalutati
IMPRESA MULTIPRODOTTO: stesso prodotto realizzato in più varianti. Bisogna distinguere:
COSTI DIRETTI: corrispondono a consumi di fattori produttivi sostenuti specificatamente per ottenere un determinato prodotto; vengono attribuiti ad un oggetto di costo in base ad un calcolo oggettivo (MP, ore L, ammortamento, pubblicità) Q consumata * C unitario del fattore
COSTI INDIRETTI: consumi di fattori produttivi sostenuti per ottenere più prodotti ed attribuiti al singolo prodotto in base ad un riparto operato in base a criteri convenzionali
RIPARTO A BASE UNICA: bisogna individuare un parametro rappresentativo dell'intensità con cui i diversi oggetti di costo partecipano alla formazione del costo, in funzione del quale effettuare il riparto coeff di riparto = costo da ripartire / tot base riparto, poi si moltiplica il coeff di riparto per il valore che la base di riparto assume nei diversi oggetti di costo
RIPARTO A BASE MULTIPLA: se i costi da ripartire sono compositi li si suddividono in componenti omogenee per trovare una soddisfacente base di riparto per ogni componente
COSTI FISSI: quelli la cui entità non varia al variare di Q, fino al raggiungimento della Q max (ex immobili, attrezzature, pubblicità.)
COSTI VARIABILI: la cui entità varia al variare di Q (f. f. s)
COSTI SEMIVARIABILI: ala cui formazione concorrono una componente fissa ed una variabile (ex energia elettrica)
COSTI SEMIFISSI: che crescono al superamento di determinate soglie di Q
COSTI TOTALI: somma di una componente fissa e di una variabile
COSTO VARIABILE MEDIO: (v) Q di fattori necessaria per realizzare la singola unità di prod
FULL COSTING: metodologia di calcolo che prevede di tener conto nel calcolo dei costi di prodotto, di tutti i costi, sia fissi che variabili
DIRECT COSTING: prevede di tener conto nel calcolo dei costi di prodotto, dei soli CV
MARGINE DI CONTRIBUZIONE: differenza tra ricavi e costi variabili; rappresenta la parte dei ricavi che rimane disponibile dopo aver coperto i CV, per coprire anche i CF.
Se MC > CF utile
MC < CF perdita
RE = MC - CF
RN = R - CT
PUNTO DI PAREGGIO o BREAK EVEN POINT: (BEP) è la quantità prodotta e venduta a partire dalla quale i ricavi superano i costi totali generando così un utile
MARGINE DI SICUREZZA: (sx) la differenza tra la quantità che si prevede di produrre e di vendere e Qx
ELASTICITA: riguarda la capacità di adattare quantità e qualità della produzione rispetto alle variazioni del mercato senza compromettere la redditività. Tradizionalmente è ostacolata dall'uso di ffr che irrigidiscono la struttura in quanto comportano costi fissi, vincolano la gestione alla specifica produzione, ed espongono l'impresa al rischio di perdite di capitale. Se l'impresa usasse solo ffs ci sarebbe perfetta elasticità. Essa è favorita dalle tecnologie dell'automazione flessibile, dai nuovi modelli di organizzazione e gestione della produzione, dall'esternalizzazione di specifici processi
LOGICA DIFFERENZIALE: quando si devono fare valutazioni d convenienza tra più alternative, si rilevano i costi, i ricavi, i risultati economici di ogni alternativa e si confrontano. Se però ci sono costi o ricavi che non variano al variare dell'alternativa, non si rilevano.
VALORI RILEVANTI: valori specifici di ogni alternativa
VALORI IRRILEVANTI: valori che non variano al variare dell'alternativa (ex ammortamento)
COSTI OPPORTUNITA: vantaggi che si perdono adottando un'alternativa e che conseguirebbero invece adottando un'alternativa diversa
SCELTA DEL MIX PRODUTTIVO OTTIMALE
MCN > 0 MANTENERE
MCL< 0 ELIMINARE
MCL > 0 E MCN < 0
SE CFd RILEVANTI ELIMINARE
SE CFd NON RILEVANTI MANTENERE
FISSAZIONE O ACCETTAZIONE DEL PREZZO DI VENDITA
1 - Px è un dato
R > CT SI
PRODUCE
R < CT SI
APRONO DIVERSI CASI
1a) i fattori necessari devono essere ancora
acquistati NON SI PRODUCE
R < CT [CR]
1b) ci sono fattori disponibili non dimettibili e non diversamente utilizzabili, che determinano un costo non rilevante
SE R > CR SI PRODUCE SE R < CR NON SI PRODUCE
1c) ci sono fattori disponibili, ma dimettibili o diversamente utilizzabili, determinando un costo opportunità
SE R > (CR + C OPP) SI PRODUCE SE R < (CR + C OPP) NON SI PRODUCE
p può essere fissato dall'impresa
COSTO COMPLESSIVO + MARGINE DI = R
COSTO ECONOMICO TECNICO UTILE
SCELTE DI MAKE OR BUY:
i fattori necessari devono ancora essere acquisiti CTprod = CR
CTacq < CTprod SI ACQUISTA
CTacq > CTprod SI PRODUCE
ci sono fattori disponibili non dimettibili e non diversamente utilizzabili, che determinano un costo non rilevante
SE CTacq < CR SI ACQUISTA
SE CTacq > CR SI PRODUCE
ci sono fattori disponibili, ma dimettibili e diversamente utilizzabili, determinando un costo opportunità
SE CTacq < (CR + C OPP) SI ACQUISTA
SE CTacq > (CR + C OPP) SI PRODUCE
OPERAZIONI DI GESTIONE: danno luogo a
EQUILIBRIO FINANZIARIO: è la condizione che si realizza quando l'impresa è in grado di mantenere sempre in equilibrio le entrate e le uscite monetarie senza compromettere l'equilibrio economico, cioè di far fronte ai pagamenti per investimenti, rimborsi e remunerazione del capitale con la liquidità generata dai realizzi o con nuovi finanziamenti, economicamente sostenibili dai ricavi della gestione
EQUAZIONE FINANZIARIA: Fi + E = U + Ft
Fi = disponibilità liquide iniziali
E = entrate per vendite di prodotti e riscossione di crediti di funzionamento
U = uscite per acquisti di fattori, saldi di debiti e remunerazione del capitale
Ft = disponibilità liquide finali
Ai fini dell'equilibrio finanziario l'impresa può agire: sulle entrate (nuovi finanziamenti, più favorevoli termini di pagamento dai clienti, vendita beni patrimoniali, realizzo di scorte), sulle uscite (più favorevoli termini di pagamento ai fornitori, rinvio spese). Queste scelte possono comportare maggiori costi, minori ricavi, minori redditi accessori, minore efficienza ed efficacia
GESTIONE CORRENTE: comprende le operazioni relative al funzionamento della capacità produttiva predisposta
GESTIONE EXTRA - CORRENTE
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO: (CCN) è un valore di natura finanziaria calcolato come la differenza tra una parte degli impieghi ed una parte delle fonti rappresentati nello SP
CCN = LIQUIDITA + CCN op
1 IN SENSO STRETTO: importante per il controllo della formazione delle risorse finanziarie
CCL - PC segnala l'entità delle risorse finanziari esistenti nell'impresa. Se è positivo segnala che la gestione corrente si svolge in condizioni di equilibrio finanziario. Gli impieghi e le fonti vengono riclassificati in base al loro rapporto con il ciclo della produzione
2 IN SENSO FINANZIARIO: importante per il controllo dell'equilibrio finanziario a breve termine. Gli impieghi e le fonti vengono riclassificati in base ai loro effettivi tempi di realizzo e di estinzione (entro e non oltre l'anno)
Se CCL PC e quindi CCN < 0 si verificheranno problemi finanziari a breve
Se CCL > PC e quindi CCN > 0 con Km > PC equilibrio finanziario a breve
con Km < PC equilibrio finanziario a breve
3 OPERATIVO: CN op = CCL op - PC
Impieghi 1:
CAPITALE FISSO: costituito dagli investimenti effettuati per predisporre la capacità produttiva, cioè gli investimenti di struttura (ffr al netto dei fondi ammortamento)
CAPITALE CIRCOLANTE LORDO: (CCL) liquidità, scorte di magazzino, crediti di funzionamento al netto dei fondi rischi (investimenti effettuati per assicurare lo svolgimento dell'attività produttiva utilizzando la capacità installata, quindi legati alla gestione corrente)
Fonti 1:
FONTI DUREVOLI: fonti permanentemente disponibili o da estinguere nel medio - lungo termine, attivate in rapporto alle predisposizioni della capacità produttiva ( CN al netto dell'utile destinato alla distribuzione, debiti di finanziamento)
PASSIVO CORRENTE: (PC) costituito dalle fonti che si formano in relazione allo svolgimento delle operazioni della gestione corrente (debiti di funzionamento)
FONTI INTERNE: temporaneamente disponibili, costituite dal capitale monetario che trova origine nei ricavi di vendita accantonati sui fondi rischi per oneri futuri e sui fondi TFR in quelli che consideriamo vincolati al pagamento dei debiti tributari, e in quelli che residuano a formare l'utile da distribuire
AUTOFINANZIAMENTO: (AF) è un fenomeno derivante dalla gestione corrente che determina la formazione nell'impresa di risorse finanziarie che sono già o si trasformeranno rapidamente in forma liquida, e che rimangono a disposizione dell'impresa in via temporanea o permanente. E corrisponde alla variazione che il CCN subisce nel periodo, per effetto della gestione corente
RGL + Cnm = RN + imposte +ammortamenti + accanton fondi rischi + accant fondo TFR
CALCOLO METODO DIRETTO
AF = Rm - Cm = Rv - ( Cffs - variaz rim MP - variaz rim PR + Of)
Con Rv calcolati al netto di eventuali accantonamenti per perdite future
CALCOLO METODO INDIRETTO
AF = RGL + Cnm ( senza accantonamenti per perdite future presunte)
= Rn + imposte + ammortamenti + accantonam per oneri futuri presunti + accantonam per TFR
CASH FLOW: (CF) variazione del solo capitale monetario = Em - Um
CALCOLO METODO DIRETTO
Em - Um = (Rv - var crediti di funzionamento) - ( Cfs + var R MP + var R PR - var debiti funz + OF)
CALCOLO METODO INDIRETTO
AF - var CCN op = AF - var crediti funzionamento - var R MP - var R PR + debiti funzionamento
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