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Le infrastrutture romane - La struttura muraria

storia dell arte



Le infrastrutture romane.

-La struttura muraria:

Per le strutture, all'inizio, si usavano pietre, travi ed argilla mentre, per le abitazioni molto ricche, i marmi bianchi provenienti da (Grecia e Asia). Dopo Augusto però iniziarono a usarsi i marmi italiani provenienti dalle cave di Massa-Carrara. Il marmo diede splendore a diverse opere, mentre il calcestruzzo rivoluzionò completamente il modo di costruire gli edifici. L' "OPUS CAEMENTICIUM" era formato da calce, pietrisco e sabbia pozzolana (o sabbia del Tevere) ed era quasi uguale alla nostra malta. Questo tipo di calcestruzzo verrà superato solo ai giorni nostri dal cemento armato che introdurrà dei tondini di ferro all'interno del muro per dargli più resistenza.

L'opus caementicium poteva venire colato in strutture in legno chiamate casseri per essere modellato in varie forme senza il bisogno di mattoni. I casseri erano preparati e costruiti da artigiani specializzati che corrisponderebbero agli attuali carpentieri. I muri così costruiti però restavano grezzi e di poco impatto artistico, così spesso veniva ricoperto con mattoni o pietre che a seconda della loro disposizione presentano nomi diversi. Ve ne erano sei di base: 1) opus quadratum

2) opus incertum

3) opus reticulatum



4) opus mixtum

5) opus latericum

6) opus testacium

Resta il fatto che le basiliche e le infrastrutture venivano costrute con materiali nobili, quali il marmo.


- L'arco

Anche se non propriamente inventato dai romani (già i Greci e gli Etruschi lo usavano), l'arco fu ampiamente usato dai romani sia come struttura muraria che come monumento celebrativo. I primi a usarlo furono i Persiani, all'epoca di Serse nel suo palazzo di Persepoli, dove, negli appartamenti delle donne, sono state ritrovate stanze risalenti al 1500 a.C. coperte da volte a botte.

L'arco si dispone su due pilastri (o imposte) sui quali si ponevano i conci cioè mattoni e/o pietre, di forma trapezoidale disposte a raggiera. Erano solitamente di numero dispari e la pietra al centro delle altre che "reggeva" la struttura era chiamata "chiave di volta". L'arco fu introdotto per sostituire l'architrave che non scaricando il peso sui pilastri alla base, si piegava al centro fino a rompersi. Poteva quindi sopportare un peso minore rispetto all'arco che invece scarica il peso sulle sue imposte. La parte esterna dell'arco si chiama estradosso, mentre al parte interna intradosso. La parte frontale è chiamata archivolta, mentre i pennacchi sono quelle strutture ai lati dell'arco che riempiono l'immaginario quadrato il cui lato è tangente la chiave di volta. La parte frontale dell'arco spesso veniva murata e l'arco diventava come un timpano greco, decorato da basso rilievi. La parte murata si chiama Lunetta.

Più archi messi in fila formavano una volta a botte mentre due volte a botte che si incrociano perpendicolarmente formano una volta a crociera.

Esistevano diversi tipi di arco:    - A tutto sesto, con la volta a mezza botte

- 252b19c 252b19c A sesto acuto usato nel medioevo

- 252b19c 252b19c Rampante

- 252b19c 252b19c Ripassato ovvero un po' più schiacciato








Le infrastrutture pubbliche.

Ovvero una serie di strutture che servono all'utilizzo pubblico cioè a creare la città stessa. Sono un erogazione di servizi    - Ponti

- 252b19c 252b19c Acquedotti

- 252b19c 252b19c Fogne

Gli acquedotti li vediamo comparire nel periodo repubblicano nel IV-V sec. All'epoca non erano presenti nella città templi, in quanto non si dava importanza alla religione, si puntava sull'organizzazione e infine perché i romani pensavano che la religione fosse un passatempo che distoglieva l'uomo dal desiderio di conquista. Per tutto ciò impararono a fare buon uso delle strutture pubbliche prevedendone un uso prolungato nel tempo. I primi acquedotti si ritrovano in India e in Mesopotamia ma i più importanti sono quelli romani. Il primo acquedotto romano fu quello costruito da Appio nel 312 a.C. che era lungo 16 Km, mentre nel 144 a.C. Marcio ne costruì uno non sotterraneo lungo 90 Km. La fontana di Trevi è alimentata ancora con un acquedotto romano dell'epoca.

I ponti erano costruiti in pietra e legno e sorretti da archi a tutto sesto. Il ponte più importante è il Pont du gurd formato da tre file di archi e lungo 260m. In seguito gli archi a sesto acuto saranno preferiti a quelli a tutto sesto, in quanto più facili da costruire.

-Strade

Già nell'età pre-romana, esistevano le strade, ma la strada romana più importante è l'Appia, costruita nel 312 a.C. Le strade all'inizio avevano una funzione militare, in quanto favorivano lo spostamento delle truppe. Con l'impero furono costruite anche per uso postale, dove a distanza regolare erano presenti stazioni per il cambio di cavalli e per riposarsi. Ogni città era responsabile delle proprie strade. Queste, dove possibile, venivano costruite dritte ed erano larghe da 19 a 27 metri. Si basavano su fondamenta sotto terra che vedevano più in profondità materiali più grezzi quali le pietre mentre venendo in superficie materiali sempre più sottili, come la ghiaia. Le strade più importanti erano lastricate di pietra e/o di lava. La parte centrale della strada (ager) era più alta rispetto ai bordi, ai quali erano presenti dei fossetti per il raccoglimento delle acque. Nelle città c'erano anche i marcia piedi, alti 10 cm rispetto alla strada e larghi un metro. A tutt'oggi, molte vie romane vengono ancora utilizzate e vengono ancora utilizzate le pietre miliari (quelle che indicavano le miglia) poste a intervalli regolari sulle strade.

-I Fori

Il termine Foro proviene dal latino "Forum" (luogo aperto). All'inizio era la zona antistante i sepolcri. Poi divenne una piazza attorno alla quale non v'erano edifici e, infine, iniziarono a costruirsi edifici intorno, trasformandolo nell'attuale Foro. Qui si amministrava la giustizia, si facevano i giochi e si commerciava. I fori pre-imperiali più importanti erano quello - Boario

- Olitorio

- Vinario

Ma il più importante in assoluto a Roma, era il Foro Romano, costruito in una depressione tra due colli e il Tevere era largo 60 m e lungo 180m; intorno furono costruiti templi, basiliche, edifici, Comizium (Eleggitorio) e Curia (dove si riuniva il senato). C'erano colonne e trofei. I primi tempi costruiti furono quello di Giano e quello di Saturno, mentre in seguito furono eretti quelli di Castore e Polluce e infine quello della concordia eretto da Furio Camillo.

Il foro di Cesare fu costruito da Cesare nel 52 a.C. e inaugurato nel 46 a.C. ospitava la basilica Giulia. Soggetto a diversi incendi fu ricostruito da Augusto.



- Fori Imperiali.

Con l'andar del tempo il Foro divenne insufficiente alle molteplici attività cittadine. Dopo quello di Cesare ne furono costruiti altri quattro che soppiantarono quelli vecchi. Resta ancora celata nel mistero una strada sotterranea che collegava tutti i fori tra di loro e arrivava al Colosseo.

Augusto separò i quartieri malfamati di Roma, come la Suburba, dai quartieri benestanti con un lungo muraglione. Il tempio di Marte Ultore cinto da colonne di stile corinzio su tre lati (non dietro) era uno pseudo periptero ed era accessibile tramite una grande scalinata che partiva dal foro e portava in cima. All'interno diverse opere d'arte tra le quali le statue di Augusto e dei grandi del passati, mentre ai lati erano presenti due esedre (strutture semicircolari dove all'interno era possibile sedersi).

Apollo d'oro di Damasco costruì l'ultimo foro imperiale quando Traiano vinse sui Daci (107-113 d.C.). Era lungo 185 metri e largo 300. Si accedeva tramite un muro d'accesso pieno di taverne oltre il foro di Augusto. Sulla sinistra era presente un porticato mentre al centro v'era una statua equestre di Traiano. Di fronte una grande basilica a cinque navate larga 160 metri aveva funzione amministrative (funzioni civili).

- Casa

La casa cambia a seconda del periodo. Inizialmente erano capanne circolari con un foro al centro per far uscire il fumo. Di queste rimane poso, solo alcuni basamenti.

Dopo la costruzione delle prime mura le case erano ancora spoglie e arredate all'essenziale. Dopo che la cultura romana venne a contatto con quella greca le case iniziarono a essere arredate, e cominciò a svilupparsi il gusto per l'arredamento. Esistevano fondalmente due tipi di case: le Insulae (le case dei poveri) e le Villae (quelle dei signori ricchi). L'insula corrispondeva la nostro isolato data la disposizione a scacchiera. Gli architetti spesso speculavano sui materiali costruendo, all'inizio, tutte le case in legno soggette quindi a incendiarsi.

Avevano circa cinque piani e gli appartamenti erano piccoli con finestre senza vetri coperte con panni. Ai piani più bassi erano presenti botteghe e portici ma, viste le pessime condizioni igieniche, molto frequentemente scoppiavano gravi epidemie.

La DOMUS era invece la casa dei ricchi tutte le stanze davano sull'atrium. Sul tetto dell'atrium c'era un buco (impluvium) dal quale entrava l'acqua piovana che veniva raccolta, tramite una serie di canali nel compluvium, una serie di vasche. I tetti avevano le tegole rettangolari gli embrici. Questi erano fatti con tufo e opus caementicium e decorate in vari modi.

La stanza da letto era molto povera, c'era una cassapanca, dove erano conservati i prodotti per la cura del corpo e una lucerna oltre, naturalmente, al letto.

La sala da pranzo era chiamati triclinum era arredata con tre specie di divanetti sui quali si stava sdraiati e appoggiati su un gomito tenendo il piatto nell'altra mano (si usava mangiare con le mani, portandosi il cibo alla bocca con tre dita); c'era anche un tavolo con tre gambe sul quale venivano appoggiate le pietanze.

All'esterno era presente il giardino che si chiamava peristilio ricco di statue e sculture. Il tablinium era, originariamente, la stanza da letto del padrone, che diventò in seguito una specie di ufficio che spesso aveva una finestra sull'atrium.

Per la città passavano due linee immaginarie che la dividevano in due. Erano chiamate il Cardo e il Decumano. Le strade dove possibile erano perpendicolari, e succedeva frequentemente che edifici al centro della città dovessero venire soppressi per far posto a edifici pubblici. La città più importante dopo Roma è Capua.

- Le Basiliche.

Le basiliche erano un luogo di incontro commerciale ed era dove venivano eletti i consoli. Erano di Pianta rettangolare divise in tre navate, dove quella centrale era più grande delle altre due. Ricordiamo tra le basiliche più famose quelle di Traiano, Massenzio e Ulbia. Mentre la più antica è quella di Cesare, la Giulia che si trovava nel foro di Cesare. Questa aveva funzione di tipo politico-civile. La basilica "tipo"aveva il Porticato sul lato più lungo e la navata centrale era coperta da una volta a botte (solo raramente come a Massenzio succedeva che la volta fosse coperta a crociera). La Basilica di Ulbia era caratterizzata da 2 absidi (esedre dell'epoca romana) nei lati corti (in modo da riprendere un po' la forma del foro), dove all'interno vi erano posti a sedere per i funzionari . Anche la basilica di Massenzio o Costantino ha la pianta rettangolare ed era preceduta da una sorta di pronao.

- I Templi.

Nei Primi 500 anni della sua vita Roma non possiede arte propria, ma l'arte cittadina è tutto bottino di guerra. Infatti si parla di arte romanica solo da II secolo d.C. Questa era poco originale, perché c'era poca importanza data all'arte. L'abilità romana fu quella di rimescolare i vari tipi di cultura incontrati. Il tempio Romano era simile a quello greco, ma rielaborava l'etrusco rendendo le colonne più slanciate e aumentando le dimensioni del tempio sino a renderle solenni. I templi romani sono spesso pseudo-peripteri con l'importanza data tutta sulla facciata e le semicolonne attaccate al muro (sui lati lunghi, ma non dietro). L'arte romana ha influenzato tutta l'arte occidentale. Ne è un chiaro esempio la Maison Carrè: le colonne corinzie sormontate da una ricca trabeazione, sorge all'incrocio tra il cardo e il decumano a Nimes.

Il tempio di venere è uno dei pochi tempi circolari che si sono ritrovati ed è sostenuto da colonne corinzie. Sopra di esso vi era una cupola di pietra che quando è crollata ha fatto crollare anche il pronao. Invece il tempio della Fortuna Virile è un tipico tempio romano tetrastilo, con quattro colonne davanti. Alla fine con Adriano si fissa la tipologia del tempio romano con la costruzione del Phanteon. Questo era stato costruito e in seguito abbandonato, fu ripreso da Adriano ne l30 d.C. Nel VII secolo era stato trasformato in chiesa me gli ornamenti erano già stati rubati. Il Phanteon era a forma di cilindro con semisfera sopra dove al centro della quale era aperto un lucernario di diametro otto metri. Al tempio era stato aggiunto basalto e granito per rinforzarlo. L'ingresso era con colonne di granito egizio. All'interno sono sepolti Vittorio Emanuele II e Raffaello come nella chiesa di San Genevre. La pianta del Phanteon vista dall'alto, presenta un rettangolo con davanti un cerchio, due forme molto contrastanti tra di loro e il fatto che non ci siano forme di contatto tra queste due forme ampia il senso di contrasto. Questa sensazione però sia annulla all'interno, dove le molte decorazioni attiravano il visitatore.

Infine il tempio di Minerva Medica sorge in un periodo di stasi, poi finalmente l'introduzione di nuovi materiali da costruzione si ricomincia a costruire. E' un tempio particolare perché è decagonale con delle esedre intorno.

- I Teatri.

I teatri erano molto diffusi a Roma non solo per divertire il popolo ma anche per raccoglierlo. Avevano pianta semicircolare dove al centro c'era la cavea cove suonava l'orchestra. Il teatro greco era diverso da quello romano in quanto quello greco si appoggiava su di un rialzamento naturale del terreno che poteva essere una collinetta o una depressione, mentre il secondo era costruito sul terreno, in pieno centro città, rialzato con archi. C'erano scale che partivano a raggiera dalla cavea mentre dietro c'erano sistemi che controllavano il sipario. I teatri più piccoli si chiamavano Odeon ed erano più decorati. Erano presenti tre o cinque porte.

- ANFITEATRO

Di forma Ellittica, si ritrova il più antico presso Pompei, mentre il più famoso e il più grande è L'anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo (per la vicinanza alla statua di Nerone, chiamata Colosso dai romani dell'epoca). Iniziato nel 70 d.C. da Vespasiano, è composto principalmente da travertino, opus caementicim e tufo. E' stato costruito vicino alla Domus Aurea di Nerone che aveva un laghetto privato. Vespasiano lo fece prosciugare e riempire di opus caementicium, in modo da gettare le fondamenta per quella che sarebbe stata una delle opere più grandi della civiltà romana. La cavea era sostenuta artificialmente, mentre le "tribune" erano divise in quattro settori da quattro muri dove nel più vicino vi sedeva l'imperatore. Poteva ospitare circa 50000 spettatori, che assistevano principalmente a battaglie navali. All'esterno, nei tre piani, è formato da tre ordini diversi: Tuscanico, Ionico E corinzio rispettivamente al primo, al secondo e al terzo piano; mentre il velario era sostenuto da travi. Le uscite del Colosseo sono studiate per il veloce deflusso del pubblico, vicino le quali c'erano piccole taberne paragonabili agli attuali bar. Spesso negli anfiteatri si bisticciava e si arrivava alle mani, come successe a Pompei dove, per la gravità degli eventi (erano morte delle persone), l'anfiteatro venne chiuso per dieci anni. Da ricordare i botteghini all'entrata dell'anfiteatro e il nome della spada dei gladiatori: "gladius".




- L'Arco Celebrativo.

Gli archi potevano essere anche usati come monumento celebrativo, in questo caso venivano scolpiti e decorati. I più semplici hanno un fornice solo e la facciata da sulla via principale. 

- Arco di Giano:

Risale ai tempi di Costantino ed è vicino alla Bocca della Verità. Ha la forma di un cubo. Ha un singolo fornice e proviene dal nome "Ianus" che in latino significa passaggio coperto. Infatti serviva prevalentemente ai commercianti. Ha quattro lati con quattro diverse aperture e 48 nicchie dove erano presenti statue di divinità provenienti da diversi monumenti.

Arco di trionfo di Costantino (315 d.C.).

Questo magnifico arco a tre fornici, fu eretto nel 315 d.C. dal senato e dal popolo romano, a tre anni di distanza dalla vittoria di Costantino su Massenzio al ponte Milvo. Come il Colosseo, fu integrato alle fortificazioni medioevali. Di proporzioni armoniose fu restaurato nel XVIII secolo e riportato allo stato attuale nel 1804. La ricca decorazione non fu completamente scolpita nel IV secolo, infatti molte strutture provengono da monumenti del II secolo ( di Traiano, Adriano e Marco Aurelio).

Fronte Nord (verso il Colosseo):

Al piano superiore le quattro statue di prigionieri Daci appartenevano ad un monumento di Traiano (98-117 d.C.). La disposizione su un voluminoso piedistallo sostenuto dalla trabeazione è tipica del gusto del IV secolo. I bassorilievi situati tra le statue risalgono al II secolo come quelli esposti al museo del Palazzo dei Conservatori; appartenevano a monumenti eretti in onore di Marco Aurelio (nonostante la testa di Marco Aurelio sia stata sostituita con quella di Costantino). Da sinistra a destra rappresentano: Marco Aurelio accolto da via Flamninia (personificata) al suo ritorno a Roma dopo aver combattuto in Germania; il trionfo di Marco Aurelio; la distribuzione di pane e denaro al popolo e infine l'interrogatorio di un re prigioniero. I quattro medaglioni ornavano un monumento dedicato ad Adriano. Raffigurano scene di caccia, sport di origine orientale caro ad Adriano, e di atti sacrificali. Da sinistra a destra: la caccia al cinghiale ed il sacrificio ad Apollo. Seguono la caccia al leone ed il sacrificio ad Ercole, dove l'eroe porta una pelle di leone. Le altre sculture, eseguite nel IV secolo illustrano il regno di Costantino.

Fronte Sud (verso via San Gregorio):

Lo schema è identico a quello del fronte Nord. In alto, i quattro bassorilievi appartenenti alla stessa serie di quelli del museo del Palazzo dei Conservatori e del fronte del lato opposto dell'arco: a sinistra, due episodi della guerra di Marco Aurelio. A destra l'imperatore si rivolge al suo esercito e, accanto, una rappresentazione di una cerimonia sacrificale (nella parte inferiore della composizione: gli animali condotti al sacrificio).

Nei quattro medaglioni (piuttosto danneggiati) sono rappresentati (da sinistra a destra): la partenza per la caccia ed il sacrificio a Silvano, dio dei boschi; la caccia all'orso ed il sacrificio a Diana, la dea cacciatrice per eccellenza.

Arco di trionfo di Settimio Severo (203 d.C.)

Fu eretto nel 203 d.C. Vi troneggiavano le statue dell'imperatore Settimio Severo, dei suoi figli (Caracalla e Geta) e la statua della Vittoria. L'imperatore aveva appena riportato (dal 197 al 202) una serie di vittorie sui Parti e riorganizzato una nuova provincia al di là dell'Eufrate: la Mesopotamia (dal greco mesos potamos overo in mezzo all'acqua [fiumi]). Il nome degli eroi figurava nel testo della dedica. Quello di Geta fu cancellato dopo che il fratello lo uccise per assicurarsi la successione al trono (fu dichiarata per lui la damnatio memorie).

Nel III secolo l'architettura si fa più complessa: quattro colonne corinzie si staccano dalla facciata, formando un falso portico. La decorazione è molto ricca. Alla base delle colonne sono raffigurati dei prigionieri incatenati. I pannelli della facciata sono appesantiti dalla divisione in registri separate da spesse modanature e pullulanti di personaggi di dimensioni troppo ridotte. Questa presentazione, di grande effetto nelle Colonne trionfali, produce in questo caso solo un effetto di confusione.

Arco di trionfo di Tito (82 d.C.).

L'arco, che si staglia sull'alto della Velia (la collina che collegava il Palatino all'Esquilino) ricorre in tutte le vedute del Foro.

Tito era il primogenito dell'imperatore Vespasiano, cui succedette. Il suo breve regno durò dal 79 all'81. Nel 70 egli prese d'assalto Gerusalemme, mettendo fine, in questo modo, alla campagna che suo padre stava conducendo in Palestina dal 66. Dopo la sua morte fu eretto in suo onore un arco di trionfo a ricordo di questa impresa, avvenimento tra i più tragici della storia ebraica. La città fu distrutta, e il tempio, che riuniva spiritualmente i Giudei della diaspora, incendiato. Al suo posto Adriano fece erigere un santuario dedicato a Giove e la città prese il nome di Aelia Capitolina (dalla famiglia di Adriano, di nome Aelius). L'arco di Tito, a un fornice, fu restaurato da Luigi Valadier nel 1821.



Nel mezzo della volta a cassettoni un bassorilievo rappresenta l'apoteosi di Tito: la sua anima, portata in cielo da un'aquila, gli varrà il processo di divinazione.

Il fregio (all'esterno del monumento, lato Colosseo, sopra l'arcata) si distingue a fatica: in una processione sacrificale. Una figura giacente rappresenta il Giordano, simbolo della Palestina sconfitta.

I due bassorilievi situati sotto la voltarono veri e propri capolavori della scultura romana: da un lato Tito portato in trionfo nel suo carro, coronato dalla Vittoria; di fronte, il seguito del corteo trionfale che porta il bottino sottratto al tempio di Gerusalemme: il candelabro d'oro a sette bracci che, seguendo l'ordine ricevuto sul Sinai, Mosè fece costruire e collocare nel Tabernacolo, la tavola dei dodici Pani di Proporzione che venivano disposti e distribuiti tutta la settimana nel tempio in nome delle dodici tribù di Israele, e le trombe d'argento che annunciavano le feste.

Sulla Velia si trova il vestibolo della Domus Aurea di Nerone.


- Le colonne celebrative.

Queste colonne erano erette in onore degli imperatori defunti e raccontavano la loro storia mentre alla base erano poste le spoglie dell'imperatore.

-COLONNA TRAIANA

Edificata nel 113 d.C. alla base ospita le spoglie di Traiano ed è collocata nel foro Traiano dopo la basilica. Fu edificata per ricordare la vittoria di Traiano sui Daci in due guerre. Il basso-rilievo su di essa è lungo circa 200 metri, le figure sono alte da 50 a 80 cm circa e le due guerre sono divise dalla figura della vittoria alata a indicare la vittoria riportata. Sulla sommità originariamente era presente la statua di Traiano, ma Papa Sisto IV nel V secolo la sostituì con quella di San Pietro. Alla base la colonna è decorata con Trofei. Presenta circa 2500 figure è fatta di marmo pario ed è alta 38 metri con un diametro di 3.8 metri.

-COLONNA DI FOCA

Ultimo monumento del foro Romano. E' alta 13.6 metri ed è stata edificata nel VIII secolo, quando si concesse al papa Bonifacio IV di trasformare il Phanteon in chiesa cristiana. Si pensa che la colonna, con capitello Corinzio, sia stata tolta da un portico solo per sorreggere la statua.


- Le terme.

-LE TERME PRE-IMPERIALI

Le più antiche terme, sono greche e risalgono al IV secolo a.C. Quelle romane invece partono dal secondo secolo a.C. e sfruttano l'attività di vulcanismo. C'era uno spogliatoio (Apoditerium), un bagno tiepido (Tepidarium), uno freddo (Frigidarium) e una vasca da bagno calda (Calidarium). Vi erano molte altre stanze nelle quali si svolgevano attività fisiche, c'erano massaggiatori, stanze per le conferenze, depositi. I tubi per portare l'acqua calda e fredda correvano lungo le pareti. Il Tepidarium aveva il soffitto a crociera. In cima alla cupola c'era un foro coperto da un coperchi di bronzo che durante il giorno veniva lasciato aperto (pensavano che meno luce ci fosse più la temperatura sarebbe stata alta). I cittadini andavano alle terme prima di mangiare, dopo essere andati al lavoro. L'ingresso, senza restrizioni per alcuno, aveva un prezzo abbordabilissimo, cioè un quadrante che corrispondeva ad ¼ di asse. Chi entrava alle terme, solitamente, seguiva un percorso: dal tepidarium al calidarium, poi al laconicum, alla pulizia del corpo e ai massaggi e infine nel frigidarium.

- LE TERME IMPERIALI

Agrippa costruisce le prime terme imperiali (con solo una sala di 45x19 metri e un'abside).

Tito è il secondo che le costruisce dando alle terme uno schema fisso (semifila di colonne tuscaniche e una grande sala).

Infine Traiano costruisce le più importanti che inserisce nuovi edifici di incontro pubblico come biblioteche e zone di culto. Furono iniziate da Settimio Severo e finite dal figlio Caracalla nel II secolo. Era "recintato" da due absidi. C'era un ninfeo ottagonale con palestre e all'interno della struttura, invece, erano presenti delle cisterne con 64 concatenazioni. Vi era addirittura un piccolo anfiteatro. Il Frigidarium era composto da quattro vasche con volta a crociera, mentre il calidarium era formato da una cupola con otto colonne. Furono distrutte dagli Ostrogoti.

-Terme di COSTANTINO

Quelle che l'imperatore Costantino a Treviri sono le più vaste ma ne sono rimaste solo le rovine del calidarium (che era diviso in tre stanze).

Roma espandendosi ha portato con se la cultura delle terme. Acque Sulis Carumetia sono le più importanti. Ospitava tre piscine coperte da volte a botte. Le terme asiatiche di Afrodisia erano ricche di sculture in quanto nelle terme stesse era presente la scuola di scultura. Hieriapolis era una città termale cara a Settimio Severo e a Caracalla; a Fillipolis c'erano due apoterium e un frigidarium; le terme africane erano diverse in quanto non si era sviluppato il sistema Traiano e non c'erano quindi sale d'incontro. O ovest le terme diventano più grandi e complesse come in Grecia dove le terme presentavano diverse vasche individuali a causa del cristianesimo che non prevedeva il bagno collettivo. Infine nelle terme turche non si stava a bagno, le stanze non erano allineate tutte alla palestra e non c'era il frigidarium ma bensì un cortile.


- La Villa e il Palazzo

Nelle Domus erano presenti ipocausti, ovvero tubi in cui passava l'acqua calda. Le Domus più antiche le ritroviamo a Pompei nel IV-V secolo a.C. erano formate da diverse stanze, dove quella centrale si chiamava faucis che era il vestibolo mentre intorno c'erano le stanze cubicole (da letto); l'atrium era la sala principale e il cortile era il peristilio con delle fontane.

Per Nerone fu costruita la Domus Aurea (dal 57 al68) per la quale furono livellati oltre 250 acri di terreno per costruirvi poi un piccolo laghetto, un ampio vestibolo e una sala ottagonale con la volta crociera.

La Domus Augustana presentava una basilica per gli incontri, e una aula regia per le udienze. È costruita in opus caementicium e stucchi.

La Domus Adriana, costruita nel 118 d.C. a Tivoli è una particolare Domus, in quanto ogni stanza presenta un nome di una provincia o di un paese o di un monumento che l'imperatore aveva visto o visitato. C'erano le terme per gli uomini e per le donne; l'imperatore aveva anche sei cariatidi. Il Canapo serviva per i banchetti estivi e, come in Egitto, c'erano delle fontane.

-PALAZZO DI DIOCLEZIANO

Presentava su tre lati alte mura, mentre sul lato che dava sul mare un colonnato. Era formato come un Castrum militare ovvero era disposto perpendicolarmente. Le stanze a Nord servivano ai servi ed ai pretoriani. A Sud invece c'erano tempi,mausolei e le abitazioni dell'imperatore.

-VILLE

Nel I secolo si preferiva la villa, che era divisa in due parti: i bagni e la villa del padrone. Le più importanti sono  - villa Rustica di Bosco reale

- 252b19c 252b19c villa dei misteri

- 252b19c 252b19c villa dei Papiri

- 252b19c 252b19c villa di Piazza Amerina (in Sicilia)







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