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Ubicazione della Torre
Al di la della celebre pendenza, vera e propria sfida alle leggi della statica, il campanile del Duomo é un edificio singolarissimo ed unico nel suo genere, sia per l'alto valore storico-artistico delle sue forme, sia per la sua particolare posizione nel contesto di quella vasta area nota come Piazza dei Miracoli. L'edificio occupa una posizione defilata rispetto alla Cattedrale, e sorge tra la zona absidale e la parte sud orientale del transetto di quest'ultima. L'edificio sorge in realtà in uno dei punti più in vista della Piazza, in corrispondenza del punto in cui la via 343f58d Santa Maria, uno degli antichi assi viari della città, giunge nella piazza stessa. Alla sua sinistra passava inoltre, in origine, la strada che ripercorreva il tracciato della via Emilia e che, continuando verso l'abside del Duomo, ne fiancheggiava il lato settentrionale, per proseguire al di la delle mura, attraverso la cosiddetta porta de Leone. Inoltre, la vicinanza con la zona absidale del Duomo, instaurava un vero e proprio dialogo tra i due edifici: ne sono segni evidenti, la ripresa, nella decorazione scultorea del piano terra, di motivi ed elementi presenti nella chiesa, o la stessa forma circolare dell'edificio, che sembra dialogare con le curve delle due absidi.
L'altezza elevata, ne faceva assumere
anche la funzione di vero e proprio
fulcro visivo: con la sua mole slanciata, il campanile risultava in realtà ben
visibile da ogni parte della piazza, e, probabilmente, anche dal fiume Arno,
assumendo in tal modo sia la funzione di collegamento tra la città e la piazza,
posta in una zona decentrata del nucleo urbano, sia la funzione di faro, punto
di riferimento e vedetta e, infine, di simbolo autorevole dell'orgoglio civico
e religioso della comunità cittadina.
-pianta della Piazza dei Miracoli-
L'edificio
L'edificio attuale, risultato di
una lunga vicenda costruttiva ed oggetto nel corso dei secoli di numerose
campagne di restauro, volte in primo luogo a contenere i pericoli di crollo
sollevati dall'evidente pendenza, é costituito da un corpo cilindrico di
muratura, circondato da loggiati con archi e colonne che poggiano sul tronco di
base e sono sormontati da una cella campanaria.
Il corpo centrale della struttura é composto da un cilindro cavo,
costituito da un paramento esterno in conci sagomati in calcare di San Giuliano
bianco e grigio, un paramento interno, anch'esso in pietra verrucana lavorata
e, compresa fra questi, una zona anulare di muratura. All'interno di questa
zona di muratura é ricavata una scala elicoidale che, con 293 scalini, monta
fino al sesto loggiato, dove il pozzo interno é concluso
- la cella campanaria - da una volta con un occhio centrale per il passaggio della luce, consentendo l'accesso alla cella campanaria soprastante e, nei tratti intermedi inferiori, ai diversi loggiati. Ai lati del portale, alcuni fregi figurati con decorazioni animali e mostruose,
e con una singolare raffigurazione di navi (il
Porto Pisano?), accompagnano l'epigrafe commemorativa della fondazione
dell'edificio.
Tramite una scaletta ricavata nello
spessore del muro si accede al fastigio della torre.
- decorazione con raffigurazione di navi -
Le fasi costruttive Analogamente agli altri edifici della Piazza, anche il campanile é il frutto di un processo edilizio assai lungo, protrattosi per oltre due secoli. Ma più che al susseguirsi di uomini, di idee e di progetti, il secolare avanzamento costruttivo della torre sembra legato, se pure in modo non esclusivo, ai problemi arrecati dalla sua progressiva inclinazione. Mancano però tutt'oggi, elementi certi in grado di sciogliere gli interrogativi legati ai tempi e ai modi delle sue fasi costruttive, alla sua progressiva inclinazione e, infine, all'identità del suo progettista. Tali difficoltà, principalmente legate alla mancanza di indizi documentari e alla impossibilità di istituire riscontri convincenti con strutture similari, fanno sì che, questo edificio, tra i più noti al mondo, sia in realtà uno dei più problematici ed oscuri: ciò contribuisce indubbiamente ad incrementare il fascino che la sua visione suscita nei visitatori e negli studiosi, ma al contempo, crea non pochi problemi per la conoscenza storica del monumento. L'analisi stilistica della struttura e delle sue decorazioni, i pochi documenti in nostro possesso, e le misurazioni dei diversi tentativi di "correzione", cioè di riaggiustamento lungo la verticale della struttura, confermano in ogni caso che le fasi costruttive della fabbrica dovettero essere più di una, separate, a seconda delle ipotesi, da intervalli di sosta più o meno lunghi, o da periodi di forte rallentamento nei lavori.
Le misure della
Torre
Il monumento é alto 58,36 metri sul piano di fondazione, ed oltre 55 fuori terra. Il suo peso é stato calcolato in 14.453 tonnellate, Il baricentro si trova 22,6 metri al di sopra del piano di fondazione. La fondazione ha un diametro esterno di 19,58 metri; il foro centrale é di 4,5 metri. L'area della fondazione anulare é dunque di 285 metri quadrati. L'inclinazione attuale e di circa 55° e cioè circa il 10%; il valore corrispondente alla eccentricità sui carichi sul piano di fondazione é di 2,3 metri.
L'architetto
della Torre Un'
iscrizione sulla parete destra della porta di ingresso documenta la data di
avvio dei lavori di costruzione dell'edificio, A.D. MCLXXIV. CAMPANILE HOC FUIT
FUNDATUM MENSE AUGUSTI (nell'anno del Signore 1174, nel mese di Agosto, fu
fondato questo campanile): una notizia che trova conferma in alcuni documenti e
nelle cronache del contemporaneo Bernardo Maragone, testimone oculare dei
fatti. In nessuno dei casi é tuttavia documentato il nome del progettista. Ciò
ha così aperto un lungo dibattito, ancora irrisolto, circa l'identità
dell'architetto dell'edificio che, in quanto personalità di altissimo livello e
cultura, si é voluta di volta in volta riconoscere fra gli artisti attestati all'opera nella
Piazza dei Miracoli nel corso della seconda metà del XII secolo.
Un'antica tradizione risalente addirittura allo storico aretino Giorgio Vasari,
tende a identificare l'autore del campanile con Bonanno Pisano. Gran parte
della storiografia recente ha invece puntato con maggior verosimiglianza
l'attenzione sul nome di Diotisalvi, il costruttore del Battistero. L'ipotesi
di un suo intervento é rinforzata dalla presenza di un personaggio omonimo in
un documento del 1174, e soprattutto, dalle evidenti affinità ritmiche e
lessicali fra l'impianto del Battistero e quello della torre. La concezione
dinamica dello spazio architettonico e quella della doppia struttura correlata,
interna ed esterna, é infatti affine nei due edifici.
La presenza che invece lascia meno adito a dubbi, fra gli studiosi, é quella di
Biduino, che in questi anni é attivo nel territorio pisano. Le decorazioni
dell'ordine basamentale della torre mostrano notevoli affinità con la sua
produzione più nota.
La stessa forma circolare sembra infatti essere stata adottata, da un lato, per
il gioco di specchi e contrapposizioni con la parte del Duomo limitrofa,
riecheggiando volutamente il gioco curvilineo delle absidi; dall'altro, per
conformarsi alla predominanza di elementi a forma circolare nell'economia della
piazza, soprattutto dopo la fondazione del grandioso Battistero che, nelle sue
forme, intendeva probabilmente proporsi come rivisitazione "moderna"
dell'Anastasis di Gerusalemme. E' probabilmente dovuta ad un influsso
antichizzante la scelta di divisione della struttura in ripiani orizzontali, ma
anche nella struttura modulare, il campanile ripropone i temi
costruttivo-decorativi del Duomo e del Battistero ed il repertorio
classicizzante da questi rielaborato.
I suoi elementi architettonici di base appaiono felici interpretazioni di
quanto già costruito: il paramento murario in marmo o calcare a fasce dicrome,
le arcate cieche con lesene nel registro inferiore, i portali inscritti nelle
arcate, i lacunari romboidali, la ripresa di alcuni dettagli decorativi, come
nel caso della raffigurazione del porto Pisano, chiaramente esemplata su quella
romana, inserita nel transetto meridionale, presso la porta di San Ranieri, il
paramento superiore a loggette che, nel forte chiaroscurare
delle sue masse, nasconde l'effetto portante
del cilindro interno. Si realizza così una sorta di continuum visivo nella
decorazione di Duomo, Battistero e Campanile, a partire dal - decorazione romboidale - prototipo decorativo della facciata della
Cattedrale, che, di
volta in volta, gioca su ritmi e soluzioni sempre variati.
La decorazione
Numerosi documenti testimoniano come l'Opera del Duomo abbia provveduto, nel corso dei secoli, alla manutenzione e al rinnovamento, qualora se ne riscontrasse la necessità, della maglia delle arcatelle e delle diverse parti della costruzione, così come per tutti gli altri edifici della piazza. I restauri, rivolti innanzi tutto alla risoluzione dei problemi di statica offerti dall'edificio, hanno interessato - decorazione con animali mostruosi -
in particolare la parte scultorea
più significativa: quella dei capitelli. Nel piano basamentale, appartengono
all'originario impianto decorativo, tre rilievi con animali e navi che
presentano caratteri stilistici facilmente rapportabili alla produzione di
Biduino.
Diversa é la situazione per le decorazioni delle successive tre logge. Dalle
prime due, provengono alcuni esemplari di intonazione classicizzante, per le
quali é possibile ipotizzare l'avvicendarsi di diverse maestranze, formate
sulle lezioni di Guglielmo e di Biduino presumibilmente nel vasto cantiere
della piazza, senza peraltro consentire di giungere a più puntuali
inquadramenti cronologici e stilistici. In essi é evidente lo scarto formale
rispetto agli esemplari dei registri sottostanti: difficile tuttavia valutare
se, come é stato suggerito, essi vadano ricondotti alla produzione di primo
Duecento, sviluppatasi sotto l'influsso dei cosiddetti Guidi, o a quella post
Nicolesca del 1270, condotta sotto la fase di Giovanni di Simone.
La pendenza
Il problema della pendenza é quello che più di ogni altro ha
affascinato ed incuriosito, nel corso del tempo, visitatori, appassionati
d'arte e studiosi e che ha reso celeberrimo ovunque questo monumento. Tutto ciò
anche in virtù del fatto che le stesse ragioni dell'inclinazione dell'edificio
serbano tutt'oggi numerosi misteri. A lungo gli esperti si sono dibattuti,
soprattutto nel secolo scorso, sulla questione se tale inclinazione fosse
legata ai problemi statici posti dall'edificio durante la sua erezione: in altre
parole, se la pendenza della torre, costituisse un effetto appositamente voluto
dal suo costruttore o viceversa, fosse il frutto in un imprevedibile o comunque
inevitabile progressivo cedimento del terreno.
A tali conclusioni si giunge osservando, oltre alla composizione del terreno,
le correzioni apportate ad ogni piano dell'edificio. Quello che pare certo, in
base alle sporadiche notizie che possediamo, é che, nel corso dei secoli,
l'oscillamento dell'edificio sia stato minimo, avendo esso probabilmente
trovato un proprio assestamento sul suolo. Tale situazione é confermata
dall'accurato rilevamento compiuto nel 1817 da due studiosi inglesi, Cresy e
Taylor.
In questa data fu infatti deciso, in base ad esigenze di natura storica ed
estetica, di liberare la base del campanile dalla coltre di terra che la
occultava da secoli. Tale intervento, che sortì l'effetto di far perdere alla
torre l'equilibrio acquisito, prevedeva anche lo smantellamento degli edifici e
delle strutture che sorgevano vicino alla costruzione, e, soprattutto, il
prosciugamento dell'acqua stagnante che perennemente circondava l'ingresso
dell'edificio. Le successive misurazioni, documentarono un incremento di
pendenza di circa 20 centimetri: nei 267 anni intercorsi tra i rilievi di Giorgio
Vasari del 1550 e quelli dei due inglesi, nel 1817, l'inclinazione era
aumentata di soli cinque centimetri. L'accelerazione del movimento di pendenza
durò alcuni anni dopo i lavori del 1838, per poi tornare a decrescere nella
misura di circa un millimetro l'anno. Nel corso del XX secolo, il miglioramento
delle conoscenze e delle strumentazioni tecniche, unitamente all'interessamento
delle autorità governative e di tutela, hanno promosso studi, ricerche e
persino interventi straordinari. Dal 1988 la torre é chiusa al pubblico ed un
comitato di esperti sta lavorando per valutare ogni pericolo di aggravamento
della statica della costruzione ed attuare misure effettivamente risolutive in
grado di bloccare, se non addirittura di invertire, l'inesorabile inclinazione
verso il basso del monumento.
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