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"IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI"

storia dell arte



"IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI"

Oggetto:

Pittura

Soggetto:


Titolo:

Il Giuramento degli Orazi

Autore:



Jacques Louis David

Attribuzione:


Collocazione attuale:

Parigi, Museo del Louvre

Collocazione originaria:


Cronologia:

1784 ca.

Tecnica e materiali:

Olio su tela

Dimensioni:

cm. 350 x 417

Stato di conservazione:

Ottimale

Iscrizioni:


Notizie Storiche

L'opera del David, pur possedendo contenuti ormai repubblicani,fu commissionata al pittore dal re Luigi XVI. Il soggetto, ispirato dalla  tragedia Horace di Corneille (1640), é tratto dalla leggenda romana: nell'etá del re Tullo Ostilio (VII sec. a.C.) i tre fratelli Orazi furono scelt 919e45j i per combattere contro i tre fratelli Curiazi e decidere cosí le sorti della guerra fra Roma e Alba Longa.Infatti i tre fratelli Orazi combatterono fino al limite estremo (due di essi caddero sul campo di battaglia), dando la vittoria alla patria.

Descrizione iconografica

Nella scena, che si svolge all'interno di un cortiletto vi é un porticato a tre arcate che divide lo spazio antistante in altrettante zone, ciascuna corrispondente a uno dei tre diversi momenti psicologici: al centro la ferma volontá del vecchio padre che, prima di affidare loro le spade, esige dai figli il giuramento:"vincere o morire"; a sinistra l'adesione totale senza tentennamenti, dei tre giovani; a destra l'angoscia silenziosa delle donne, consce del dramma che, per la salvezza della patria, colpisce la loro famiglia. Non vi é posto per gli estranei nè per sentimenti intermedi: tutto é definito senza sfumature.

Analisi compositiva

A rendere la determinazione degli uomini sono l'inesorabile rigore geometrico delle linee rette, triangolari o parallele o intersecantisi costituite dalle gambe, dalle braccia dalle spade lucenti, dalla lancia e l'impianto prospettico centralizzato che focalizza l'attenzione nel punto culminante, lá dove, si incontrano gli sguardi e le mani.
L'abbandono doloroso delle donne é invece reso dalle prevalenza di andamenti curveggianti e dalla disposizione obliqua in profonditá cosí da interrompere la fuga prospettica della striscia pavimentale.

Osservazioni Critiche

Dato che nel periodo del David non vi erano modelli di pittura antica, i pittori dovevano formarsi studiando le sculture classiche ; e di fatto, nel suo grande quadro, il David si sforza di dare alle forme dipinte la fissitá, la durezza, l'immutabilitá del marmo, anche se poi, nella composizione, si ricollega palesemente al classicismo francese del Seicento, piú precisamente a Poussin, attraverso movimenti contrapposti di masse in forte luce o in ombra profonda, in ampi spazi architettonici.







LA MORTE DI MARAT

Oggetto:

Pittura

Soggetto:


Titolo:

La morte di Marat

Autore:

J. L. David

Attribuzione:


Collocazione attuale:

Bruxelles, Musèe Royaux de belgique

Collocazione originaria:


Cronologia:


Tecnica e materiali:

olio su tela

Dimensioni:

cm 162 x 125

Stato di conservazione - Restauri:

Ottimale

Iscrizioni:


Notizie Storiche

Il quadro é dipinto da David, fra il luglio e l'ottobre del 1793. David si riferí ad un fatto realmente accaduto. Si tratta dell'omicidio di Marat che fu assassinato da Carlotta Corday, donna che apparteneva al gruppo rivoluzionario moderato dei Girondini. Lei riteneva responsabile Marat della sconfitta dei Girondini e degli eccessi della guerra civile e cosí decise di ucciderlo il 13 luglio del 1793. Carlotta si recó a Parigi e si fece ricevere da Marat con il pretesto di presentargli una supplica e mentre lui scriveva i fogli di assenso alla sua richiesta lo pugnaló a morte. In seguito fu arrestata e condannata alla pena capitale dal tribunale rivoluzionario e fu ghigliottinata dopo quattro giorni.

Descrizione iconografica

Nell'opera vediamo Marat giacere nella vasca da bagno dove molto probabilmente era costretto a passare gran parte della giornata per curare con l'acqua calda una grave infezione cutanea contratta nascondendosi in ambienti malsani perchè perseguitato da nemici della rivoluzione. Nella sua mano destra vediamo la penna mentre nella sinistra tiene il foglio parzialmente macchiato, probabilmente, dal suo stesso sangue. Ci sono nella composizione pochi ma essenziali elementi: la vasca con Marat dentro, il lenzuolo bianco, il panno verde che ricopre l'asse adattata a scrittoio, il tavolinetto formato da un parallelepipedo di legno, la penna e il calamaio, due fogli e in basso a sinistra il coltello ancora insanguinato. Inoltre possiamo notare dalla pittura di David che ha certamente studiato le opere precedenti di Caravaggio. Possiamo confrontare il braccio pendente di Marat con quello del Cristo della Deposizione.

Analisi compositiva

Il dipinto presuppone un punto di vista ravvicinato, in modo da dare il massimo risalto al corpo martoriato di Marat. La distanza tra lo spettatore e il protagonista del dipinto é data dallo spessore dello scrittoio raffigurato a sinistra. La composizione si sviluppa lungo un asse orizzontale dato dalla lunghezza della vasca da bagno e lungo la direttrice verticale del braccio che sporge dalla tinozza. La profonditá spaziale é ottenuta attraverso la torsione del busto dell'uomo rimasto di scorcio. Tutta la parte superiore del quadro é vuota e buia. Tutto ció é stato creato per orientare l'attenzione verso la figura di Marat.

Osservazioni Critiche

David con il quadro della morte di Marat raggiunge forse il traguardo piú alto della sua carriera artistica. Il pittore guarda anche al passato ma ha la capacitá rispetto a molti altri artisti di raffigurare tutto ció che avviene al momento in cui avviene, ed é proprio questo che fa in questo dipinto. Nell'opera David non presenta l'omicidio, ma le sue conseguenze; invita ad una meditazione sul sacrificio, di chi é stato un uomo superiore fino al momento supremo.




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