USA
|
URSS
|
Stato liberal-democratico
|
Stato totalitario
|
Economia capitalista
|
Economia collettivista
|
Privati imprenditori
|
Non esiste proprietà privata
|
Durante la seconda guerra mondiale le due potenze avevano creato un
clima di solidarietà.
Gli USA,
che temevano il dilagare del comunismo, ritennero necessario rafforzare gli
stati che erano in stretto contatto con i paesi dell'est. Fu così attuato un grande
piano di aiuti economici,
detto Piano Marshall, dal nome del generale che lo ideò nel .
Nell'URSS, invece, Stalin impose fra il 1945 e il 1948 l'instaurazione
di repubbliche popolari, in cui il potere fu assunto dal partito comunista. In
Iugoslavia intanto il presidente Tito si oppose al controllo di Mosca e
condusse una politica più autonoma.
Una cortina di ferro calò attraverso il continente, dal Baltico fino
all'Adriatico. Si formarono due blocchi: il blocco occidentale ed il blocco
comunista. (1949-NATO 1955-patto di Varsavia).
La guerra fredda fu uno stato di continua tensione fra queste due
potenze, che si manifestò sotto forma di minacce, insulti, accuse,
provocazioni. Fu una guerra psicologica, che più volte rinnovò nel mondo il
timore di un nuovo conflitto mondiale e non impedì la nascita di conflitti
locali.
DALLA
GUERRA FREDDA ALLA DISTENSIONE
Fino alla metà degli anni
'50, la tensione fra le potenze fu acuta. Entrambe mantennero mobilitati i
potenti eserciti e si fabbricarono nuove armi mortali: i missili
intercontinentali e la bomba all'idrogeno.
Un momento di grande
tensione fu provocato dalla guerra di Corea, in Asia.
Nel 1945 la penisola di
Corea era stata divisa in una repubblica filocomunista, a nord, e in una
repubblica filoamericana a Sud. Nel 1950 si giunse ad un conflitto armato che
si concluse solo nel 1953 senza mutamenti territoriali.
In URSS la guerra fredda
aggravò la repressione contro gli oppositori politici, con un conseguente
rafforzo di controlli polizieschi e l'impedimento di ogni contatto con
l'occidente. Anche negli Stati Uniti, la paura nata con la guerra fredda portò
ad una forte limitazione della libertà di pensiero. La persecuzione di
comunisti, o presunti tali, fu detta "caccia alle streghe".
Essa ebbe termine verso la metà degli anni '50.
Dopo la morte di Stalin, nel
1953, il nuovo segretario comunista, Nikita Krusciov, sostenne che USA e URSS
potevano coesistere pacificamente. Il nuovo presidente democratico degli Stai
Uniti, J.F. Kennedy, aderì prontamente alla proposta di una politica meno
aggressiva e più transigente. Il processo di distensione proseguì per tutti gli
anni Sessanta e Settanta.
Ma i contrasti non vennero
del tutto eliminati. Nel 1961, le autorità tedesche fecero costruire un muro
che divise da allora per una trentina d'anni, Berlino est da Berlino ovest. Il
muro di Berlino divenne presto un simbolo di oppressione e di mancanza di
libertà.
Una nuova tensione fu
provocata nel '62 dalla crisi di Cuba.
Cuba basava la sua economia
sulla coltura dello zucchero. Nel 1959 Fidel Castro, un giovane rivoluzionario,
aveva avviato una riforma agraria, sequestrando le terre ai proprietari
americani per distribuirle ai contadini. Gli Stati Uniti risposero con il
boicottaggio ed appoggiarono un tentativo di sbarco di controrivoluzionari, ma
la spedizione fallì, e Castro proclamò Cuba repubblica socialista. Quando i
sovietici nel '62 installarono a Cuba basi per missili nucleari, gli USA posero
un blocco navale. I sovietici accettarono allora di smantellare le basi
missilistiche, e gli USA tolsero il blocco.
Pochi anni più tardi, il
timore di un'espansione comunista portò alla guerra del Vietnam, in Indocina.
Il Vietnam, appena dopo aver
conquistato l'indipendenza, era stato diviso in due repubbliche: Vietnam del nord,
e Vietnam del sud, dove si instaurò una dittatura militare, appoggiata dagli
Stati Uniti.
Nel Sudvietnam si formò un
fronte di liberazione filocomunista (Vietcong), che riceveva aiuti da URSS,
Cina e Vietnam del nord.
Per anni (dal 1960 al 1975)
il Sudvietnam fu sconvolto da una sanguinosa guerriglia. L'esercito americano
non riuscì a stroncare la resistenza vietnamita, che aveva l'appoggio di gran
parte della popolazione. Nel 1973 le truppe americane rimpatriarono, e tre anni
dopo il Vietnam fu riunificato, prendendo il nome di Repubblica Socialista del
Vietnam.