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APPARATO TEGUMENTARIO- FOLLICOLO PILOSEBACEO

anatomia



APPARATO TEGUMENTARIO


PELLE: l'apparato tegumentario è costituito dalla pelle e da una formazione a diversa organizzazione e funzione, gli annessi cutanei. Protegge dagli insulti meccanici, chimici e termici e da radiazioni; partecipa alla regolazione degli scambi termici tra corpo e ambiente e all'equilibrio idrosalino, contribuendo a prevenire la disidratazione; costituisce una barriera alla penetrazione di microrganismi; partecipa alla secrezione dei cataboliti e alla produzione di vitamina D sintetizzata a seguito dell'irraggiamento ultravioletto, agisce sul metabolismo del Ca stimolandone l'assorbimento a livello intestinale, il riassorbimento da parte dei tubuli renali e la deposizione di Ca nelle ossa; viene metabolizzata in calcitriolo, ormone steroideo, dall'idrossilasi prodotta dal rene sotto lo stimolo del paratormone. La pelle rappresenta un'efficace organo di senso e un mezzo di comunicazione, è una membrana dallo spessore variabile, è l'organo più pesante. Riveste l'intera superficie corporea e a livello orifizi dell'apparato digerente, respiratorio e urogenitale continua con le rispettive mucose. Gli annessi cutanei sono i follicoli piliferi con i peli, presenti su tutta la superficie cutanea ad eccezione delle unghie e delle ghiandole sebacee e sudoripare (alle quali si assegnano le ghiandole del cerume del meato acustico esterno e le ghiandole mammarie).



caratteri generali della pelle: formata da epitelio pavimentoso stratificato, epidermide, che poggia sopra una l 919b18j amina di connettivo denso a fasci intrecciati, derma, che sono uniti per mezzo di un'interfaccia irregolare per la presenza di rilievi connettivali (papille dermiche) e zaffi epiteliali che ne aumentano l'estensione e facilitano gli scambi metabolici tra i due tessuti. Tra i due tessuti è presente un tipo complesso di membrana basale, alla cui costruzione partecipano le cellule dell'epitelio e i fibroblasti del derma, che separa fisicamente e funzionalmente i due tessuti; è costituita da una lamina densa, con struttura di microfibrille di collagene, e da una lamina lucida attraversata da filamenti di ancoraggio e contenente numerose glicoproteine che mantengono l'adesione cellulare, oltre all'eparansolfato che funge da barriera selettiva per gli ioni. La giunzione dermoepidermica, oltre a fornire un supporto strutturale, ha una funzione come filtro/barriera, impedendo il passaggio delle sostanze con peso molecolare superiore a 40.000 dalton. Il derma aderisce ai piani sottostanti per mezzo dell'ipoderma, uno strato di connettivo lasso ricco di adipociti che costituisce il pannicolo adiposo. Epidermide e derma sono distinguibili a livello della superficie di contatto, il connettivo del derma trapassa in quello epidermico senza limite preciso. La pelle si presenta diversa nelle differenti regioni del corpo per spessore, colore, quantità di peli e ghiandole, per innervazione e vascolarizzazione. La pelle ha notevole elasticità e resistenza, variabili con età, regione corporea e grado di idratazione. Può subire delle distensioni reversibili di breve durata. L'epidermide ha una carica di superficie negativa, è possibile l'introduzione di sostanze per elettroforesi. Il pH superficiale è acido (4,2-5,6). Il colore della pelle varia con la razza, l'età, la regione corporea, l'esposizione alla radiazione solare e lo stato fisiologico, dipende dalle melanine, pigmenti bruni o giallastri prodotti dalle cellule epidermiche (melanociti), dalla presenza di carotene, pigmento esogeno giallo-arancione, dalla ricchezza della rete vascolare superficiale e da fenomeni di assorbimento e riflessione della luce sulla superficie cutanea.

supericie esterna della pelle: presenta irregolarità con varia esposizione e accentuazione. Solchi profondi sono caratteristici della pelle glabra, ginocchia, gomiti: a livello della faccia volare dei polpastrelli delle dita formano i dermatoglifi, disegni genetici dal terzo mese di vita fecale e peculiari di ogni individuo, le impronte digitali che ciascuno lascia dovute al deposito di microscopiche goccioline di sudore fuoriuscite dai pori disposti alla sommità delle creste, tra solchi dermatoglifi. Le pieghe sono solchi che si determinano per l'azione dei movimenti muscolari e articolari o per aderenza della cute alla fascia superficiale del corpo.

struttura della pelle

-epidermide: lamina costituita da epitelio pavimentoso stratificato corneificato in cui sono presenti le cellule epiteliali, cheranociti, e altri tipi che colonizzano l'epidermide durante lo sviluppo embrionale: i melanociti, responsabili della produzione di melanina e le cellule di Langerhans, che appartengono alla linea monocito-macrofagica e partecipano a processi difensivi della pelle; le cellule di Merkel, associate alla funzione di ricezione sensitiva. I cheranociti si modificano e producono cheratine, scleroproteine filamentose dal peso molecolare maggiore, e permangono alla superficie dell'epitelio costituendo lo strato corneo. Il processo differenziativo dei cheranociti è la citomorfosi cornea. Si distinguono strati differenti per morfologia e funzione:

¤strato basale o germinativo, costituito da una sola assise di cellule prismatiche indifferenziate appoggiate alla membrana basale, dotate di attività proliferativa

¤strato spinoso, costituito da più assise di cellule poliedriche che si appiattiscono nei livelli più superficiali, con prolungamenti con i quali si pongono in contatto con desmosomi

¤strato granuloso, formato da cellule appiattite e ricche di irregolari granuli citoplasmatici di cheratoialina, espressione del processo di corneificazione

¤strato corneo, formato da cellule morte e disidratate, trasformate in scagliette laminari che si staccano in lamelle cornee superficiali composte per l'80% da cheratine stabilizzate da ponte disolfuro, cementate da filaggrina e racchiuse da un involucro di involucrina e membrana plasmatica

la citomorfosi cornea comporta un continuo rimpiazzo di elementi eliminati, a opera delle cellule dello strato basale, che danno origine all'elemento che resta unito alla lamina basale ed a un elemento che sale verso la superficie. I melanociti sono cellule dendritiche localizzate nello strato basale, producono due pigmenti: eumelanina, sotto forma di granuli neri o bruno scuro, e feomelanina, colore rosso-giallastro. Derivano da creste neurali dell'embrione e conservano la capacità di dividersi con ritmo correlato al ricambio di cheratinociti. Al microscopio elettronico a trasmissione mostrano nel citoplasma i melanosomi, nei quali avviene la produzione di melanina, la cui biosintesi prevede come precursore l'aminoacido tirosina. La sintesi è influenzata da fattori ormonali, nutrizionali e da radiazioni ultraviolette. I cheratinociti basali fagocitano melanosomi e la pigmentazione cutanea dipende dai pigmenti presenti. La distribuzione dei melanociti nell'epidermide è diverso nelle regioni. Le cellule di Lagerhans sono cellule dendritiche presenti in strati intermedi dell'epidermide. Sono presenti in altri epiteli, nel derma e in organi linfoidi. Gli elementi della linea monocito-macrofagica che derivano dal precursore presente nel midollo osseo, sono importanti per la protezione nei confronti degli antigeni ambientali, coinvolti nel riconoscimento dell'antigene e nella presentazione ai T. Le cellule di Merkel, presenti nella cute provvista di peli, sono localizzate nello strato basale in associazione con le terminazioni nervose, isolate o raggruppate in terminazioni ederiformi e dischi tattili. Forma rotondeggiante, nel citoplasma vescicole con centro scuro, raggruppate vicino alla membrana cellulare, dove si rapporta con la fibra nervosa amielinica. Le vescicole presentano metenkefalina e peptide intestinale vasoattivo (vip). Le cellule intervengono nella ricezione tattile: come meccanorecettori.

-derma: lamina di connettivo denso a fasci intrecciati, più spesso a livello della palma della mano e della pinta del piede, sottile a livello cute delle palpebre, scroto e prepuzio. Suddivisibile in:

¤strato papillare, forma rilievi conici o laminari, papille dermiche, accolti nella depressione dell'epidermide. Papille piccole e scarse in tutta la pelle, tranne a livello regioni glabre. Il connettivo papillare è meno denso che in profondità, povero di fibre elastiche e ricco di capillari sanguiferi e terminazioni nervose

¤strato reticolare, formato da robusti fasci di fibre collagene intrecciate, con disposizione parallela alla superficie libera della cute. È ricco di fibre elastiche, numerose attorno ai follicoli pilosebacei e agli adenomeri delle ghiandole. A livello areola mammaria, scroto, perineo e prepuzio sono presenti fasci di cellule muscolari lisce, a livello della faccia vi terminano i muscoli mimici. Abbondanti i vasi sanguiferi e le terminazioni nervose. I fasci connettivali profondi formano ampie maglie nei cui spazi sono aspitati lobuli adiposi e glomeruli ghiandolari. In profondità è ancorato alla fascia superficiale del corpo per mezzo del connettivo lasso dell'ipoderma.

La componente amorfa del derma è formata da proteoglicani e glicoproteine. L'acido ialuronico è il proteoglicano non solfato più rappresentato, il dermatansolfato è il proteoglicano solfato più abbondante associato alle fibre collagene. Sono presenti piccole quantità di coronoitinsolfati ed eparansolfato. I proteoglicani, viscosi, contribuiscono al sostegno delle altre formazioni del derma, all'equilibrio salino e a regolazione del contenuto idrico della matrice connettivale.

vascolarizzazione cutanea: vasi sanguiferi della pelle sono importanti nella termoregolazione e nel controllo della pressione arteriosa. Le arterie arrivano seguendo fasci connettivali verticali o obliqui dell'ipoderma che le proteggono da sollecitazioni meccaniche. Formano il primo plesso orizzontale nella parte profonda del derma, si ramificano in arteriole verticali che emettono collaterali per le ghiandole sudoripare e i follicoli pilosebacei. Tra il derma reticolare e quello papillare si forma un secondo plesso venoso orizzontale (plesso subpapillare) dal quale originano arteriole terminali che si dirigono verso le papille dermiche, dove formano una o più anse capillari. Le vene che originano da queste anse fanno capo a un duplice plesso venoso superficiale orizzontale, costituito da una rete più esterna e una più profonda anastomizzate. Dal plesso venoso originano venule discendenti di maggior calibro che attraversano il derma reticolare raccogliendo il sangue refluo dagli annessi cutanei e si scaricano nel plesso orizzontale profondo. Nello strato reticolare si trovano anastomosi arterovenose, più frequenti e complesse a livello della cute glabra (glomi), dove i vasi comunicanti si circondano di cellule muscolari lisce che regolano l'afflusso del sangue agli strati più superficiali della pelle. Il sangue può evitare le rete capillare e continuare nelle venule tramite anastomosi arterovenose, ciò dipende dal sistema simpatico, i vasi cutanei sono innervati sia da fibre amieliniche simpatiche vasocostrittrici sia da quelle parasimpatiche vasodilatatrici.

innervazione cutanea: le pelle è un organo di senso ricco di formazioni nervose deputate alla ricezione degli stimoli meccanici, termici e dolorifici. I nervi cutanei, attraversato l'ipoderma, ramificano nel derma costituendo plessi attorno ai follicoli pilosebacei o terminando a livelli come corpuscoli, più o meno complessi o raggiungendo l'epidermide come terminazioni libere.


FOLLICOLO PILOSEBACEO: i peli sono filamenti cornei flessibili che coprono tutta la superficie del corpo tranne le regioni glabre. Accrescono all'interno di profonde invaginazioni epidermiche nelle quali sboccano ghiandole sebacee, follicoli pilosebacei. Hanno una funzione protettiva ridotta nella specie umana, conservano la funzione di recettori tattili e il valore di comunicazione sociale. La lunghezza, la forma e la distribuzione variano nelle regioni. I più corti e sottili non sporgono dalla superficie cutanea, i più lunghi possono superare il metro (capelli), possono avere sezione circolare o ellittica. Sono più numerosi nella faccia, in ordine decrescente nel tronco, nell'arto superiore e i quello inferiore. Sono diversi nei periodi di vita: durante la vita fetale il corpo è coperto da lanugine, sostituita nei primi mesi dal vello, formato da peli sottili (peli folletti), che persistono in alcune regioni, in altre sostituiti dai peli terminali a livello del cuoio capelluto, ciglia, sopraciglia, pube, ascelle, faccia e torace (nel maschio), vestibolo naso (vibrisse) e condotto uditivo esterno (tragi). I peli del vello sono sottili e non pigmentati, il pelo terminale ha maggior calibro ed è pigmentato. Il follicolo pilosebaceo consta di un pelo inserito nell'invaginazione dell'epidermide detta follicolo pilifero, nella quale si apre il condotto escretore di una o più ghiandole sebacee. Il follicolo è sempre inclinato rispetto alla superficie cutanea e può erigersi per contrazione di un piccolo muscolo liscio che si inserisce sul follicolo sotto la ghiandola sebacea. Il muscolo piloerettore, durante la contrazione, provocando l'erezione del pelo, contribuisce alla fuoriuscita del sebo. La porzione del pelo accolta entro il follicolo, radice, termina sul fondo del follicolo stesso, dove è presente un ingrossamento, bulbo pilifero, che avvolge a coppa una papilla dermica in cui vi sono capillari e fibre nervose. A livello del bulbo, le cellule epiteliali che rivestono la papilla (matrice) sono dotate di attività proliferativa e "costruiscono" il pelo, che accresce all'interno del follicolo fino a sporgere in superficie. La superficie del pelo è simile a quella epidermica, con squame cornee embricate visibili l microscopio. Il colore dei peli è dovuto alla melanina trasferita alle cellule della matrice dai melanociti situati presso la papilla dermica, dipende non solo dal tipo e dalla quantità del pigmento presente, ma dalla riflessione causata dalla superficie del pelo e dalla rifrazione dovuta alla presenza di bollicine d'aria nella su parete.

ghiandole sebacee: presso la superficie cutanea, nel follicolo pilifero, si apre il condotto escretore delle ghiandole sebacee, di tipo diocrino, formate da due o più alveoli sacciformi. In alcune regioni sboccano nella superficie (piccole labbra, glande, margine libero delle labbra e capezzolo). Più voluminose e numerose nel cuoio capelluto, nel viso, nelle aree anogenitali e nelle parti superiori di torace e dorso. Gli alveoli ghiandolari sono costituiti da una massa solida di cellule. Le periferiche si producono attivamente, le intermedie sono ricche di gocciole lipidiche, che fondendosi provocano la degenerazione delle centrali. Il sebo è costituito da un secreto lipidico e residui di cellule morte che verranno sostituite in seguito alla proliferazione delle cellule periferiche. Il sebo ha funzione lubrificante per peli e l'epidermide e di protezione da umidità e siccità. Contribuisce alla costituzione del film idrolipidico cutaneo, una sottile pellicola protettiva che, per il pH acido, ha azione antibatterica e fungostatica. L'eliminazione del sebo nel follicolo pilifero è continua, può essere aiutata dalla contrazione del muscolo piloerettore.

accrescimento e ciclo follicolo pilifero:l'accrescimento del pelo parte dal bulbo per opera delle cellule della matrice che proliferano in direzione della superficie cutanea cheratinizzando. L'accrescimento è ciclico, alternato a fasi di quiescenza. La fase morfogenetica e di accrescimento è l'anagen, cui segue un periodo di transizione, catagen, dove il pelo viene spinto verso l'esterno e il follicolo si riorganizza; segue una fase di riposo, telogen. Quando il follicolo torna attivo, in nuovo pelo accresce profondo sotto il vecchio e lo scalza facendolo cadere.


UNGHIE: lamine cornee presenti sulla superficie dorsale delle falangi distali delle dita. Hanno funzione di supporto rigido per il polpastrello, che riduce la sensibilità per la perdita dell'unghia. La lamina costituente è uno strato corneo dell'epidermide dorsale della falange, con scaglie fitte stipate e ripiene di cheratina più dura dell'epidermica. La parte distale dell'unghia è libera, la parte prossimale (radice) e due margini laterali si insinuano nel solco cutaneo dove la cute forma una piega, vallo ungueale, che ricopre la porzione dell'area chiara dal margine convesso, lunula, nascosta sotto il vallo. La superficie sottostante è il letto ungueale, il derma è sollevato in papille longitudinali, la cui ricca vascolarizzazione è responsabile del colore roseo dell'unghia. Solo a livello della radice delle papille dermiche sono ridotte e vascolarizzate, lunula biancastra. L'unghia è prodotta dall'epitelio della radice che costituisce la matrice (o strato onicogeno). L'accrescimento è continuo.


GHIANDOLE SUDORIPARE: producono un secreto ricco di acqua e sali minerali, indispensabile per la termoregolazione, sono tubulari semplici con forma a "gomitolo", innervate dal sistema simpatico. Due varietà:

eccrine: più numerose e filogeneticamente più recenti, secreto limpido e incolore, costituito da acqua e soluti inorganici con una piccola percentuale di materiali organici (urea, acido urico e creatinina), il pH è debolmente acido o neutro. Sono ubiquitarie e numerose.

apocrine: secreto opaco e leggermente alcalino, odoroso per decomposizione a opera dei batteri della pelle, contiene sostanze organiche (proteine, glucidi e acidi grassi esterificati) e ferormoni, sostanze volatili che in piccola quantità che costituiscono un richiamo sessuale. Particolari apocrine modificate sono le ceruminose del condotto uditivo esterno e le mammarie. Sono in numero ridotto presenti nelle regioni ascellare, perianale, a livello dell'areola mammaria e delle palpebre.


GHIANDOLE MAMMARIE: nelle femmine, alla pubertà, si sviluppano le mammelle, due rilievi nella parte anteriore del torace costituiti da tessuto adiposo che ospita le ghiandole mammarie, sostenute dallo scheletro connettivale fibroso. Esternamente le mammelle si presentano come rilievi semisferici appoggiati sopra i muscoli grandi pettorali. La cute nella parte centrale presenta un'area circolare pigmentata e ricca di voluminose ghiandole sebacee (areola), dal cui centro sporge un rilievo, il capezzolo, che è la zona di convergenza dei dotti escretori delle ghiandole mammarie, che si dilatano nei seni galattofori. La cute dell'areola e del capezzolo è provvista di cellule muscolari lisce la cui contrazione permette la spremitura dei seni galattofori e l'erezione del capezzolo. Nel maschio le mammelle rimangono rudimentali e vi è solo l'areola e il capezzolo. Prima della pubertà le ghiandole rudimentali sono formate solo da dotti escretori con masserelle di cellule indifferenziate. Con la pubertà nella femmina si sviluppa il sistema dei dotti galattofori. Gli adenomeri compaiono durante la gravidanza sotto l'influenza degli estrogeni e delle gonadotropine placentari. La secrezione del latte inizia al termine della gravidanza e si mantiene fino a che il lattante è attaccato al seno, per stimolazione ormonale e meccanica. Nelle 24h successive al parto, il tasso ematico degli estrogeni e del progesterone si riduce aumentando la prolattina ipofisaria, con intensa attività secretoria delle ghiandole (montata lattea). I primi giorni il latte prodotto (colostro) è ricco di proteine, vitamine ed enzimi per evacuazione dell'intestino del neonato e attivazione dei primi processi digestivi. La secrezione lattea può essere mantenuta per mesi o anni se l'allattamento persiste continuo, la stimolazione meccanica del capezzolo durante la suzione stimola la produzione e l'immissione in circolo di ossitocina, che induce la contrazione delle cellule muscolari lisce delle ghiandole e del capezzolo e favorisce la spremitura degli alveoli e dei seni galattofori. 




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