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STRAVINSKIJ E IL TEATRO RUSSO PRE-LETTERARIO di Simon Karlinsky

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STRAVINSKIJ E IL TEATRO RUSSO PRE-LETTERARIO di Simon Karlinsky


All'inizio di Petruska viene eseguita una semplice melodia con la seguente indicazione scenica: "Qui passa danzando una piccola folla di festanti ubriachi". Fonti occidentali identificano questa melodia come un canto pasquale conosciuto come "canto dei Volocebniki" che erano personaggi che giravano per i villaggi della Bielorussia il lunedì dell'Angelo, cantano volocebnye pesni e cioè carole pasquali. I passanti in festa devono essere quindi forestieri perché l'abitudine dei canti di Pasqua esisteva solo in Bielorussia. Questo teatro rappresentava le seguenti forme: 1) la messa in scena di riti pagani sopravvissuti, 2) le usanze e le cerimonie fortemente drammatizzate che nei villaggi contadini accompagnavano la celebrazione del fidanzamento e 3) le esibizioni di cantastorie itineranti. Inoltre rappresentati 4) il Carnevale pre-quaresimale e 5) le rappresentazioni di commedie popolari tramandate oralmente su contadini, regnanti.recitate da soldati illetterati e detenuti.

Valutando le principali opere di S. nel periodo 1910-18 si può notare che:

Le sacre du printemps è la drammatizzazione musicale del punto 1)



Les noces del 2)

Renard è una rievocazione moderna dello spirito degli skomorokhi.(3)

Petruska è un'antologia di situazioni e di usanze.(4)

L'Histoire du soldat ha molte caratteristiche in comune con il teatro popolare dei soldati e dei detenuti.(5)

Quindi L'uccello di fuoco è ancora il prodotto dell'estetica ottocentesca. Nel libretto sono mescolati temi del folklore russo ed elementi tratti dal Lago dei cigni di Ciakovskij e dalla piece teatrale Danze notturne di Sologub.

Per Petruska è invece molto facile riconoscere le arie che accompagnano i danzatori.

Nel periodo che vide la composizione di Les noces, Renard e della serie notevole di canti e cori contadini del 1914-19, S. non aveva più bisogno di citare o deformare melodie popolari perché ormai aveva interiorizzato le proprietà strutturali.

L'apertura del folklore musicale russo ad una dimensione internazionale è un processo che S. compì in modo graduale:

Le sacre du Printemps e i riti agricoli invernali: quando nel 988 il Grande Principe Vladimir impose il Cristianesimo non aveva sufficiente potere e canali di comunicazione per costringere tutti i suoi sudditi ad abbandonare la religione slava.

Les noces ed i matrimoni contadini russi. La più antica fonte storica russa, la Cronaca degli anni passati, testimonia dell'esistenza di rappresentazioni drammatiche pagane e di danze eseguite durante i matrimoni delle antiche tribù slave orientali. Rito del fidanzamento, il devisnik (sciolte le trecce).

Renard e gli skomorokhi. Ambientata in un villaggio in un'epoca precedente l'ascesa di Pietro il Grande, Renard è in sostanza la rappresentazione di quattro skomorokhi che raccontano una burla satirica ed anticlericale ai danni di un ricco contadino (il Gallo) da parte di un'imbrogliona vestita da monaca errante. Per due volte il Gallo è salvato. Gli skomorokhi come classe sociale scomparvero con gli editti dello zar Alessio.

Teatro popolare in Petruska. Gli elementi di teatro popolare presente in P. non hanno origini antiche come quelli visti sin qui. Per la maggior parte essi non risalgono a prima del Settecento e sono anche molto più accessibili al pubblico occidentale. La centralità dell'imbonitore carnevalesco.

L'histoire  du soldat e il teatro popolare orale. Teatrale popolare di tradizione orale di soldati e detenuti.. Tratti tipici di questo teatro sono: la deformazione di leggende straniere, incontri e i rapporti tra popolani russi come soldati e contadini non russi; l'incontro tra la realtà quotidiana, fatta di baracche militari.L'Histoire è una parodia della leggenda di Faust.


LA TRADIZIONE RUSSA NELL'OPERA DI STRAVINSKIJ di Druskin


Lo stile di S. è russo anche se ha la capacità di assimilare la musica di diverse epoche storiche e di differenti scuole nazionali. La tradizione culturale russa si è espressa nel nella sua opera sia direttamente (periodo russo) sia indirettamente.


Letteratura


Restò fedele a Puskin, poeta russo. S. sostenne l'idea di un ordine artistico; la affermò in numerose interviste e nelle pagine della sua Poetica della musica. Tra gli scrittori russi il secondo posto per S. lo occupava Dostoevskij. Ne "L'adolescente" il protagonista Versilov esprime questo giudizio: Soltanto il russo ha la capacità di diventare ancora più russo proprio quando è più europeo". Queste erano anche 313j96d le idee di S..

Benois con Djagilev è stato uno degli ispiratori di quel cenacolo che riunì negli anni a cavallo dei due secoli molti giovani pittori, letterati e musicisti. Questa associazione artistica ebbe un ruolo importante nella formazione della personalità di S. Egli vi trovò un ambiente vicino alle sue idee, pur rifiutandone alcune caratteristiche. S. lavorò anche con pittori non russi (Picasso). S. aveva grande memoria visiva. Grande influenza ebbe Pietroburgo sulla sua formazione.


Teatro


Influenza della tradizione russa. Legami tra "L'uccello di fuoco" e l'opera di Rimski-korsakov "Kascei l'immortale", Petruska con Il gallo d'oro sempre di Rimski-Korsakov, la Sagra della Primavera con scene analoghe.

Negli anni venti S. si rivolse alla mitologia antica e al rituale ecclesiastico occidentale.

Il teatro popolare dei saltimbanchi e gli spettacoli da fiera sono rievocati in Petruska, Renard, Histoire du soldat e in parte in The rake's Progress e in The flood. mentre la Commedia dell'Arte rivive in Pulcinella.


Musica


Autodidatta per il contrappunto. Solo nei mesi dopo la morte del padre riuscì a diventare allievo di Rimski-Korsakov che influenzò profondamente la sua formazione anche se la sua tradizione la vedeva risalire da Glinka, Puskin e Cajkovskij. Si interessò anche alle scoperte artistiche di Musorgskij. Attorno al 1910 fortemente attratto da Debussy. Studia il folklore russo.


Lo "stile russo"


Pensava in russo e ne era consapevole. Il fatto che un compositore pensi nella sua madrelingua implica inevitabilmente che la sua concezione musicale sia influenzata dalle forme della tradizione nazionale. Cambiamento del ritmo, alternanza accenti e mescolanza, carattere improvvisato nell'introduzione delle voci.


STRAVINSKIJ E IL BALLETTO di Millos


Lifar, uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi descrisse S. come un tiranno. Egli sostiene che sia un errore considerare la musica di S. per il suo carattere ritmico come musica danzante, anzi disse che essa a causa dei frequenti cambiamenti di ritmo e della sua complessità ritmica in generale impoverisce e appesantisce la danza, perciò la considera anti-danzante. Sia i coreografi che i musicisti devono conoscere in quei tempi i mestieri di entrambi. Viganò scompare nel 1821. Il Romanticismo nel campo del balletto si manifestava in modo assai meno complesso di quanto non accadesse nei mondi delle altre arti. Musica non servì altro che a sottolineare con efficaci effetti sonori il pathos delle azioni e le esuberanze dei virtuosismi coreici dei danzatori. Accadeva così che il balletto, avendo perduto il suo contatto con la grande musica finì per trovarsi in crisi. S. partecipò alle imprese innovatrici. Quindi la riforma venne dalla Russia e non dall'Italia. Si distinse Fokine come danzatore e futuro coreografo (freschezza).

Ma il nuovo consistette in fondo nei rapporti della danza con la musica. Per questo per L'uccello di fuoco scelse S..

S. però non fu completamente soddisfatto della coreografia di Fokine perché rimase troppo limitato ai valori visivi del balletto. Conflitti in Petruska; diversi modi di vedere gli sviluppi dell'azione scenica. Nella coreografia fatta da Nijinsky per la Sagra della Primavera invece il fattore visivo riuscì ad unificarsi con quello auditivo. S. fu soddisfatto solo del lavoro di Massime per Pulcinella. Ottima la collaborazione con Balanchine soprattutto per i balletti neoclassici (si sofferma sulla pura linearità del movimento).

L'autore parla di coreografie uniche e originali solo per Jeu de cartes, Orpheus, Les noces e Persephone.

Critica e risposta a ciò che ha detto Lifar: non solo non ha ucciso la danza, ma è stato uno delle forze più vivificanti del balletto!


STRAWINSKY di Roman Vlad


Esordio


La figura di S. veniva contrapposta a quella di Arnold Schonberg poiché determinarono dei poli intorno ai quali e tra i quali si sono andati disponendo le tendenze e gli itinerari degli altri compositori del nostro secolo. S. assimila i portati essenziali della tradizione. In Schonberg un simile processo di maturazione dei mezzi formali e di progressiva conquista del proprio mondo espressivo si manifesta con estrema evidenza. In S. è invece come se assistessimo alla lenta incubazione di elementi che poi d'improvviso esplodono con abbagliante violenza. I sintomi di questo processo di assimilazione e di segreta germinazione si manifestano fin dal lavoro che l'autore contrassegnò col numero d'opera uno: Sinfonia in mi bemolle scritta negli anni 1906-1907. Con questa prima sinfonia si sente influenza di Strauss. Nel momento in cui Schonberg e S. iniziavano la loro attività il punto di aggancio alla tradizione musicale non poteva che essere il medesimo: rappresentato dal più avanzato limite della aromatizzazione alla quale era giunto Wagner nel Tristano. Prenderne conoscenza e assimilarlo era condizione necessaria sia per superarlo dopo averlo portato all'estremo sviluppo come fece Schonberg sia per reagirvi contro come fece poi S..

La futura personalità di S. si preannuncia piuttosto nelle trasformazioni ritmiche.

Degli stessi anni 1906-1907 data la suite La faune e la Bergere op. 2.. Agli influssi già menzionati si aggiunge l'esperienza della nuova scuola francese di Dukas, Debussy e Ravel.

L'influsso dell'impressionismo francese si intensifica nello Scherzo Fantastico op. 3 scritto nel 1908-908. Questo lavoro è ispirato a un episodio della Vita delle Alpi di Maeterlinck. La prima parte si riferisce all'alacre vita nell'alveare. Il lento Trio centrale evoca il sorgere del sole e il volo nuziale della regina, la lotta amorosa con lo sposo prescelto e la morte di quest'ultimo. L'ultima parte che è una ripresa variata della prima riporta alla tranquilla alacrità della vita dell'alveare.

Le caratteristiche formali dello Scherzo fantastico si accentuano nella fantasia per orchestra Fuochi d'artificio op. 4 scritta nel 1907-908 in occasione del matrimonio della figlia di Rimski.

Nei Fuochi d'artificio emerge la personalità di S.: taglio netto dei temi,  linearità delle interiezioni degli ottoni incisività esplosiva dei ritmi, disposizioni asimmetriche delle battute e spostamenti accenti.

Allo stesso periodo 1907-08 appartengono altri 4 lavori: Canto funebre op. 5, Due canti op. 6, Quattro studi op. 7 per pianoforte e la Pastorale per voce e pianoforte. Il Canto funebre è restato inedito e il manoscritto perduto.


Quattro studi op. 7: influsso panismo chopiniano attraverso Liadoff e Scriabin. Impronta di S. nel serrato gioco ritmico.

Pastorale: piccolo vocalizzo per canto e pianoforte. Lavoro più valido.


L'incontro con Diaghilev


Prime conquiste definitive: L'uccello di fuoco e Petruska. Legate al nome di Diaghilev.

Diaghilev: nobiluomo russo, mecenate illuminato, impresario. Intuisce il genio di S. dopo Fuochi d'artificio. Commissiona a S. orchestrazione di due brani di Chopin da integrarsi nel balletto Le Silfidi. Poi gli affida la composizione di un balletto originale. S. aveva in quel momento iniziato la composizione dell'opera Le Rossignol e interruppe questo lavoro per L'uccello di fuoco. Compose una musica da "balletto d'azione". Una musica che si pone in diretto rapporto con l'azione scenica.

L'uccello di fuoco: si compone di sette parti. L'Introduzione crea una misteriosa atmosfera notturna. Segue una presentazione dell'Uccello di fuoco e la sua danza. La Variazione dell'uccello di fuoco si riferisce alla sua cattura. Poi Ivan si trova di fronte al castello di Katschei, gigante dalle dita versi che trasforma in pietre i viandanti. Ivan viene circondata da stuolo di fanciulle che ballano la Ronda delle Principesse. La più bella s'innamora di lui, ma sopravviene il Re Katschei ballando una Danza Infernale. Ivan seguirebbe la sorte degli altri se non intervenisse L'uccello di fuoco intonando una Berceuse. Così Ivan può distruggere il guscio d'uovo contenente l'anima. Questi muore e una Danza finale segna il trionfo dell'amore.

Temi sono laconici, il discorso musicale si presenta a blocchi squadrati con scultorea potenza, piani tonali si contrappongono. La prima rappresentazione dell'Uccello di fuoco fu data dai Balletti Russi di Diaghilev all'Opera di Parigi il 25 giugno 1910.


Petruska: durante la composizione dell'Uccello di fuoco S. ebbe una visione riferita ad un atto rituale pagano dell'antica mitologia slava. Concepì così l'idea di un balletto preistorico. Con il pittore Roehrich stabilirono l'argomento della Sagra della Primavera. Intanto abbozza un pezzo da concerto per pianoforte e orchestra (Petruska) che gli mette in testa l'idea di un fantoccio. Questo fantoccio grazie anche all'intervento di Diaghilev viene identificato con Petruska, il Pierrot dei paesi slavi, eterno eroe infelice. L'orchestra presterà i suoi ritmi alle danze delle folle d'una fiera russa da giovedì grasso. [opera autobiografica di S.: "Chroniques de ma vie"]

Modo in cui rientrano tutte le diverse note di quei due arpeggi (uno di do maggiore in posizione fondamentale, l'altro in fa diesis in posizione rivoltata). Esso è formato da otto e non di sette suoni diversi e ammette solo tre diverse trasposizioni. Le innovazioni in Petruska riguardano non solo le strutture intrinseche della musica, ma anche la sua realizzazione strumentale, la forma architettonica e la concezione estetica in un momento in cui imperavano lo sfumato impressionistico e il truculente sinfonismo post-wagneriano. In quest'atmosfera lo scatenamento delle sonorità crude cui si assiste in Petruska doveva apparire un fatto rivoluzionario. Invece di riferirsi alla tragica situazione la musica rende la sfrenata allegria del carnevale. L'Adorno scorge in Petruska un preannuncio di quel che sarà il dramma dell'individuo nella meccanizzata civiltà di massa che tende ad annullarne la personalità.




"Il Re delle Stelle"


Opere composte prima della Sagra della Primavera.


Due canti su testi di Verlaine: composti nel 1910. Due brevissime pagine basate sui versi delle due poesie: La lune blanche e Un gran sommeil noir.

Canti su poesie d'amore di Balmont: "Non ti scordar di me" e "Il Colombo" che preannunciano taluni dei passi della Sagra e degli ultimi atti dell'Usignolo.

Cantata "Il Re delle stelle": su testo di Balmont e dedicata a Debussy. Lavoro problematico, complessità armonica. Non ha avuto diffusione. Pezzo breve ma importante complesso orchestrale e parte del coro di difficile intonazione. Il manoscritto andò perduto (era nelle mani di Debussy). L'importanza del Re delle Stelle si dichiara sul piano spirituale in connessione con quello sfondo religioso dell'arte di S. e che questa Cantata lascia trasparire per la prima volta in modo inequivocabile.

Nella Poetique S. parla di un tipo di musica che esso considera legata al tempo ontologico. Nella sue opere dalla scolta neoclassica in poi la calma dinamica andrà sempre più affermandosi culminando nel balletto che porta il titolo di Apollon Musagete. Ma il primo lavoro nel quale si attua una tale calma è il Re delle Stelle, cioè il lavoro che precede immediatamente la Sagra in cui si verifica uno scatenamento di forze vulcaniche d'una violenza senza precedenti nella storia della musica.


La sagra della primavera


La prima esecuzione ebbe luogo il 29 maggio1913 al Theatre des Champs-Elysees di Parigi con la coreografia di Nijinsky scandalo. Non s'era mai udita una musica come questa che sembrava sfidare ogni inveterato concetto di bellezza. Questa è una primavera vista da di dentro; dalle stesse viscere della terra che si contorcono negli spasimi della riproduzione. S. radunò un complesso di forze orchestrali colossali. Nel suo insieme il lavoro si presenta come una vasta Suite in 13 movimenti. Un fagotto solo. Arpeggi, trilli e tremoli dei legni evocano il crepitare delle linfe, fremito della natura. Nel secondo brano entra in scena l'uomo; gli adolescenti ballando la danza degli Auguri primaverili. Il ritmo assume un ruolo di primo piano nel discorso sonoro. Segue Il giuoco del ratto. Il tema degli Auguri si dispiega melodicamente. Dieci anni più tardi Puccini trasporterà di peso questo spunto tematico nell'aria Tu che di gel sei cinta della sua Turandot.

La seconda parte della Sagra inizia con un Introduzione dalle sonorità glaciali (notte polare). Nei freddi armonici degli archi si fa luce un tema di astrale lirismo che si dispiega nei Cerchi misteriosi degli adolescenti. A questo momento di intenerimento lirico seguono tre danze di crescente violenza: La glorificazione dell'eletta, L'Evocazione e l'Azione rituale degli Antenati. Il lavoro si conclude con la Danza sacrale dell'eletta, cioè della vittima designata.

Sembra che la catastrofe imminente trovi già un riflesso anticipato: AUTOANNIENTAMENTO E AUTOESTINZIONE.

Non è un'opera di negatività, ma se quest'arte si è immedesimata in una situazione tragicamente negativa, essa l'ha fatto per poter esprimere questa situazione e riscattarla. Il vero posto della Sagra è restato nelle sale da concerto come musica assoluta che non ha bisogno di nessun complemento visivo.


Le opere vocali del periodo russo


Prima ancora di portare a termine l'orchestrazione della Sagra, S. inizia la composizione di Tre poesie della Lirica giapponese per canto e un piccolo complesso da camera formato da due flauti, due clarinetti, pianoforte e quartetto d'archi. I testi sono costituiti da tre brevissimi hai-kai giapponesi intitolati Akahito, Mazatsumi e Tsaraiuki. La primavera delle liriche giapponesi è ammantata di fiori il cui bianco candore si confonde con la neve appena disciolta. La concisione aforistica, il clima timbrico e la temperatura espressiva di questi pezzi riportano chiaramente ai Piccoli Pezzi op. 19 e ancora di più al Pierrot Lunaire di Schonberg. Le linee melodiche appaiono direttamente derivate dal folklore russo. Le stesse considerazioni fatte a proposito degli aspetti formali delle Liriche giapponesi valgono per tutti gli altri lavori vocali di questo periodo, anche se questi ultimi appaiono o derivate dal folklore russo o dall'antico melos popolare slavo. Il primo gruppo di lavori è intitolato Ricordi della mia infanzia e comprende tre piccole canzoni per voce e piano. La loro composizione risale allo stesso periodo della Sagra e delle Liriche giapponesi, cioè al 1913. Ognuna delle tre canzoni è dedicata ad uno dei tre figli di S. La prima è intitolata La gazza, la seconda Il corvo, la terza Tchitcher-Iatscher. Singolare lirismo. Rapporto tra l'individuo e la società si spoglia della tragicità e assume aspetto di un puro gioco infantile. Affettività soggettiva. I testi hanno il senso di tutte le filastrocche e canzoni popolari, di tutte le nenie e ninne-nanne. E di questo senso S. non si disinteressa affatto.

Altri brani vocali: Pribautki scritti nel 1914. Sono quattro pezzi per una voce e otto strumenti (flauto, oboe, clarinetto, fagotto e quartetto d'archi).

Del 1915-16 sono le tre Ninne-nanne del gatto.


Quattro canti paesani russi (1918-19) quattro brevissimi cori su poesiole e detti russi nel periodo natalizio mentre le contadine predicevano il futuro dalle foglie di tè versate in sottocoppe. Melodie semplici, elementari.


Le rossignol



Nel 1909 la composizione de L'uccello di fuoco l'indusse ad interrompere quest'opera. Aveva finito solo il primo atto. Dal momento dell'interruzione a quello in cui S. veniva sollecitato a riprenderla erano passati 4 anni, tempo in cui S. aveva percorso un tratto immenso del suo itinerario stilistico, da L'uccello di fuoco, a Petruska, a La sagra della primavera. S. lasciò il primo atto così e il secondo e il terzo nel linguaggio che gli era proprio nel 1913. Così Le rossignol fu finito nell'inverno 1913-14, fu incluso nel Cartellone dei Balli russi e andò in scena all'Opera di Parigi il 26 maggio 1914. Uno dei lavori più affascinanti. Ne trasse un poema sinfonico intitolato Le chant du rossignol.

Un breve passo di transizione porta al Canto del pescatore che si riallaccia alla Pastorale (vedi prima). Questo canto viene raffigurato da una linea melodica ampia, ma sottile. Un grottesco borbottio dell'orchestra segnano l'entrata in scena di alcuni buffi personaggi come il Ciambellano, il Bonzo, i Cortigiani e la cuoca che vengono ad ascoltare l'usignolo nell'intento di farlo cantare per l'Imperatore. Appare l'usignolo. Il ciambellano con il suo canto pomposo lo invita a corte e l'usignolo acconsente. Si ha un bel dire che questa musica non descrive la scena. Non lo fa soltanto in senso esteriore e superficiale. Anche qui l'adeguamento della musica agli oggetti da investire musicalmente si realizza sul più intimo piano strutturale. S. riesce a rendere il colore locale cinese (mancanza dell'intervallo di semitono). Solo quando l'usignolo comincia a cantare la musica incorpora di nuovo i semitoni. Elementi grotteschi come l'usignolo meccanico (si serve della scala cinese di cinque suoni in tutta la sua schematicità; appunto per distinguere la meccanicità dell'usignolo automatico dal canto vivo dell'usignolo vero). L'usignolo fugge per lasciare il campo a quello finto e l'Imperatore lo bandisce dal regno. Nel terzo atto si assiste alla malattia dell'imperatore. Invoca l'usignolo e questi arriva. La stessa Morte si commuove. La dolce Berceuse dell'usignolo ridà la pace agli spettri dei morti. L'usignolo torna nel bosco presso il Pescatore il quale fa sentire per l'ultima volta la sua Nenia. Si parla di "realismo magico".


Ritorno allo spirito della musica da camera


S. dopo la Sagra della primavera non scrisse più per l'orchestra normale per circa un decennio. S. impiegò le formazioni strumentali o gli strumenti isolati sia unendoli a voci soliste e a complessi corali sia da soli.


Tre pezzi per quartetto d'archi: scritti nel 1914. Poco noti. Non la chiama Quartetto d'archi, ma tre pezzi, cioè musiche non in forma di sonata (opposizione dialettica di due temi distinti cui corrispondeva l'opposizione dei piani tonali della tonica e della dominante - alternanza di piani tonali) e dove la parola quartetto non designa più una forma ma semplicemente la formazione di un complesso strumentale.

Fissità degli elementi armonici e melodici e timbrici si contrappone l'estrema mobilità delle strutture ritmiche. Le figure delle quattro parti strumentali danno sempre le stesse nove note.


Altre due serie di pezzi per pianoforte a quattro mani. La prima serie è del 1915 s'intitola Tre pezzi facili. La seconda è del 1917 e comprende Cinque pezzi facili. I Tre pezzi facili sono una Marcia, un Valzer e una Polka.


Tre pezzi facili: ironia. La satira di S. non manca di una sua poesia: di quella poesia malinconica e disincantata che emana dagli organetti e  dai pianoforti meccanici.


Cinque pezzi facili: prevalgono aspetti poetici. L'Andante è uno dei pezzi più teneri (molto vicino a Ravel). Anche l'Espanola è un omaggio alla musica iberica. Il terzo pezzo allude alla sonorità dell'antico strumento slavo chiamato Balalaica. Il quarto pezzo è una spiritosa Tarantella intitolata Napolitana (omaggio a Napoli). Solo nell'ultimo pezzo S. torna a rovesciare l'acido del suo umorismo sulla danza che ebbe tanta voga nella Parigi dell'800: il Galoppo, uno dei pezzi più divertenti di S.


Compone anche uno Studio per pianola.


Rag-time per li strumenti: composto nel 1918. Stilizza il jazz.


Piano Rag-Music: composta da S. nel 1919 e dedicata a Rubinstein.


Tre pezzi per clarinetto solo: scritti per l'industriale e mecenate Werner Reinhart di Winterthur (aveva sovvenzionato l'Histoire du soldat).


Il teatro da camera



Musica teatrale. S. creò in questo campo (mentre era in Svizzera) due dei suoi lavori più originali, Renard e l'Histoire du soldat.


Renard: la composizione di Renard fu iniziata nel 1916 e l'argomento è tolto da un episodio del Romanzo della volpe. È un'opera cantata (dall'orchestra) e rappresentata coreograficamente da buffoni ed acrobati. S. dà indicazioni: azione dovrà svolgersi davanti al sipario, personaggi non abbandonano la scena. Le parti sono mute. Le voci (due tenori e due bassi) sono nell'orchestra. Così i cantanti vengono assimilati a dei semplici strumenti dell'orchestra. Uno degli strumenti è il cymbalum ungherese o meglio tzigano. Strumento fa il verso al Gallo. Musica di un brio e di una comicità irresistibili. A Ramuz e a S. venne l'idea di cercare di guadagnarsi da vivere creando una specie di teatrino ambulante. Il finanziatore dell'impresa fu Werner Reinhart.


Histoire du soldat: sette esecutori. Argomento tratto dalla stessa raccolta di racconti russi dell'Afanasjev che S. aveva recato con sé dalla Russia. Storia del soldato.Non è tipicamente russa, si ritrovano anche nelle fiabe dei fratelli Grimm. Nella musica S. cercò di attuare analoghe caratteristiche universali: rag-time nordamericano, fanfare svizzere..Solo il motivo del violino che simboleggia l'anima del soldato si conserva una chiara intonazione russa. Quando il racconto diventa azione il lettore tace, salvo nella scena della partita a carte in cui il soldato si rivolge al lettore e l'interpella. L'intero lavoro si divide in due parti. La prima di apre con la Marcia del soldato che torna a casa: un ostinato del contrabbasso scandisce il ritmo delle crude melodie da marcia della cornetta mentre il violino gratta spesso sulle corde con ostinazione: il soldato non vede l'ora di arrivare. Incontro con il diavolo: trombone e cornetta cominciano ad insidiare la poetica melodia del violino. La seconda parte comincia come la prima, cioè con la Marcia del Soldato, segue poi la tronfia Marcia Reale in cui entra al palazzo del re. Alla lotta tra il diavolo e il soldato si riferisce un Piccolo concerto. Poi il soldato strappa il violino al diavolo e suona alla principessa tre danze moderne: Tango, Valzer e Rag-time. Segue la Danza del diavolo. Il diavolo non può resistere e cade per terra. Al suono del Piccolo corale il soldato e la principessa si abbracciano. Ma il soldato vuole rivedere la sua terra natale. Il passato è tabù. Così cade nella mani del soldato passato il confine che se lo porta via al suono di una Marcia trionfale. Si assiste al trionfo della percussione a cui il violino non resiste. Eterno motivo faustiano dell'uomo che rinuncia alla sua anima per il possesso di beni materiale o per conoscere l'inconoscibile.


Fine del periodo russo


Opere del periodo russo: si ispira a motivi popolari. Nelle musiche del periodo russo S. non si limita all'uso di temi russi. Ci sono anche motivi di sapore orientale. Tuttavia nel loro complesso tali musiche presentano aspetti intrinseci ed anche estrinseci tali da giustificare quell'etichetta collettiva di "russe".


Periodo neoclassico: inaugurato nel 1919 con Pulcinella ma si dispiega solo quattro/cinque anni più tardi. Nel frattempo S. pubblica 2 lavori che concludono il periodo precedente: Mavra (1921-22) e Le nozze (finite nel 1923), quest'ultima con ancora protagonisti i riti dell'antica Russia pagana.


Le nozze: si celebrano i riti matrimoniali paesani. S. definisce il lavoro come "Scene coreografiche russe con canto e musica". Le scene sono quattro: La treccia, scena nella casa dello sposo, partenza della sposa e lamento dei genitori, banchetto nuziale. Motivi melodici tutti inventati da S. tranne la melodia "jysqu'a la cinture, j'ai de l'or qui pend." tratta da una melodia popolare russa cantata spesso nelle fabbriche. Strumenti: 4 pianoforti, nutrito gruppo di batteria (4 timpani, xilofono, campane, due casse rullanti, due tamburi militari, tamburo basco, grancassa, piatti, triangolo, due crotali. Carattere percussivo (anche piani sono impegnati in un martellamento). Sottofondo tragico. Inquietudine e angoscia.


Mavra: scritta nel 1921-22. Soggetto desunto dalla Casetta Kolomna di Pouchkin. Dedica allo stesso+Tschaikowsky. Polemica col dramma lirico. Elementi russi, tzigani, occidentali e jazzistici. Comicità. Opera buffa. L'opera comincia con la canzone di Paracha la quale rimprovera al suo innamorato, un baldo ussaro, la sua assenza prolungata. L'ussaro le risponde con una romanza tzigana. Successivamente la madre di Paracha manda costei a cercare una nuova domestica, essendo morta quella vecchia. Paracha torna con una solida ragazza che non è altro che l'ussaro travestito il quale si fa chiamare Mavra. Tutti sono contenti. Dopo un ardenti duetto d'amore Paracha si allontana con la madre. La finta domestica si fa la barba e l'improvviso ritorno delle due donne rivela l'inganno. Scandalo, svenimenti e grida. L'ussaro scappa dalla finestra e la tela si chiude. Nonostante l'assunto buffonesco anche la musica di Mavra lascia un'impressione di malinconia e di amarezza.




La virata neoclassica


La prima di queste musiche è Pulcinella "balletto con voci e piccola orchestra, su temi, frammenti e pezzi di Pergolesi". Argomento tratto da un manoscritto trovato a Napoli e datato al 1700.


Pulcinella: da questo balletto ha tratto una Suite in otto parti per sola orchestra senza canto: Sinfonia, Serenata, Scherzino+Allegro+Andantino, Tarantella, Toccata. Composta con temi e su temi altrui.Opere formulate a tratti o tutte su temi preesistenti. Grovigli di dissonanze, laceranti contrappunti, motivi melodici di una disincarnata linearità.


Sinfonie di strumenti a fiato (estate del 1920): dedicata alla memoria di Debussy. Opera è stata meno eseguita. Austerità. Sinfonia come gruppo di fiati che "sintonizzano" cioè suonano insieme. Ulteriore religiosità di S..


Predilezione di S. per gli strumenti a fiato si manifesta pure nell'Ottetto per fiati scritto nel 1922-23.


Le opere pianistiche del periodo neoclassico


Composizioni per pianoforte, elemento dell'orchestra. Le Nozze possono essere considerate come l'apoteosi del pianoforte inteso come strumento a martelli.


Le cinque dita, otto melodie molto facili su cinque note: composte nel 1921. Funzione didattica. Gli otto brani vengono a collocarsi degnamente in quella lunga serie di musiche dall'assunto infantile, di cui lo stesso S. aveva già dato più d'un cospicuo esempio.


Concerto per pianoforte e orchestra di fiati (1924): solista ed interprete della propria musica. Eterogeneità.


Sonata per pianoforte (1925): suonato dallo stesso S. a Venezia. Tutta la violenza è come congelata. Sonata in senso preclassico, cioè semplicemente per designare secondo la sua accezione etimologica un pezzo destinato ad essere SUONATO invece che CANTATO.


Dopo aver composto la Sonata S. intraprese la sua prima tournee negli USA. Gli venne così l'idea di scrivere un lavoro pianistico in 4 parti delle quali ognuna doveva stare nella facciata di un disco nel 1925 nasce la Serenata in là, in quattro movimenti che è costruita tutta quanta intorno alla nota la.

Nel 1928 ritenne che era giunto il momento di dotare il suo repertorio di un altro lavoro concertante Capriccio per pianoforte ed orchestra, in tre movimenti (Presto, Andante rapsodico, Allegro capriccioso).


I balletti neoclassici


Tendenza neoclassica raggiunge le sue punte estreme in tre Balletti:

Apollon Musagete: balletto in due quadri. Senza nessun intento psicologico. A momcromia scenica (solo tutù, senza scenografie) corrisponde una monocromia timbrica della musica. Orchestra di soli archi. Accordi perfetti. Il suo significato è puramente allegorico: Apollo che ispira alle muse la loro arte. Volontà di dominio razionale sulla materia sonora.

Le Baiser de la fee: per onorare il trentacinquesimo anniversario della morte di Tchaikowsky. Da una fiaba di Anderesen, La Vergine dei ghiacci.

Jeu de cartes: non è un lavoro che si possa definire proprio « musica al quadrato », cioè musica basata interamente su trasformazioni di figure sonore derivate da opere altrui. C'è un ricorso a Rossigni visto come pura gioia del movimento. In S. queste opere hanno tutte un doppio fondo amaro, In esse il "giuoco" è puro solo in apparenza.


Le opere drammatiche su soggetto classico (Apollo, Edipo, Persefone, Duo Concertante)


Filone che si può definire come greco. Il primo lavoro è il suo opus due: Il fauno e la Pastorella (1905-06). Lo stesso clima è anche nella Pastorale. Ma è nel periodo che va dal 1926 al 1934 che l'accostamento di S. al mondo antico si fa esplicito. Appartengono a questa fase: Apollo, Oedipus Rex, Persefone, Duo Concertante, Orfeo.


Edipo: opera-oratorio in due atti su libretto di Cocteau tratto dalla tragedia di Sofocle e tradotto in latino da Danielou. Ricorso a tragedia dettato da esigenza di staticità scenica. Senso di tragica fatalità che governa i destini umani. Interiorizzazione del dramma. Personaggi non muovono che le braccia e le teste. La scena non deve avere nessuna profondità. Prima esecuzione nel 1927 a Parigi. Viene definito opera-oratorio proprio per via della staticità dei personaggi e la scena senza profondità. Più facile ingresso nel repertorio concertistico. Articolazione estrinseca del discorso musicale è governata dall'uso di classiche forme chiuse: Arie, Duetti, Cori.Identica formula metrica. Nella scena finale il destino si rivela drammaticamente: Polibio è morto, ma egli non era che il padre adottivo di Edipo, i cui genitori furono Laio, da lui assassinato e Giocasta che egli sposò, secondo la predizione dell'oracolo Tiresia. Accordo in si minore.vibrati a lungo.


Persefone: rappresentata nel 1934. Orchestra normale, dei cori misti, un coro infantile. Come solisti non c'è che la voce di Eumolpo, maestro di cerimonie del culto di Cerere. Il ruolo di Persefone è mimato. Definizione del lavoro come melodramma inteso da S. come recitazione accompagnata dala musica. È un'opera lirica + un balletto mimato. L'azione si svolge in un atto suddiviso in tre quadri: Persefone rapita, Persefone agli inferi, Persefone rinascente. Mito greco di Proserpina rapita da Plutone e diventata la regina degli Inferi sotto il nome di Persefone. La madre di Persefone, Cerere, insegna al re Trittolemo a lavorare la terra e il grano. Per intercessione di Giove Cerere riesce a convincere Plutone di consentire che Persefone passi metà dell'anno sotto terra col marito e metà con la madre ciclo del grano il cui ciclo vitale ha luogo in primavera. Si parla di nuovo di un crudele sacrificio umano (come nella Sagra della Primavera). Tragico pessimismo.


Le musiche concertanti


Gruppo di musiche concertanti scritte da S. tra il 1931 e il 1938.


Concerto per violino e orchestra in re (1931): nostalgica ricerca di un tempo perduto. Su sollecitazione del violinista Dushkin.


Duo concertante (1932) per violino e piano: ancora con la collaborazione di Dushkin.


Concerto per due pianoforti: pezzo da suonare con il figlio (prima esecuzione il 21 novembre 1935 alla Salle Caveau di Parigi). Una delle più grandiose composizioni di S. Il Notturno e la prima e la terza Variazione costituiscono invece delle parentesi di una delicata e serena poeticità. Spontanea gioia di suonare.


Contro in mi bemolle per orchestra da camera: associato il nome della cittadina americana Dumbarton Oakes dove il lavoro fu portato a termine nel  1938 (modello dai Concerti Brandeburghesi di Bach).


Le musiche americane


Dal 1914 S. non ritornò più in Russia. S. fu invitato a tenere un corso di poetica musicale alla Harward University di Boston. Le lezioni di questo corso vennero raccolte nel volume Poetique musicale. Con la guerra si stabilì definitivamente. Nel 1945 divenne cittadino americano. Da allora l'attività creatrice di S. si svolge interamente in America. Estremamente sensibile all'ambiente culturale, manca di contingenza sentimentale. Prodigiosa facoltà di assimilazione (prima di lui solo Mozart).

Primo pezzo scritto negli USA: Tango per pianoforte solo (prima di questo c'erano stati il tango nella Storia del soldato e un altro tra i Pezzi facili per cinque dita): 1940.


La bandiera stellata (1941): trascrizione per coro misto e orchestra dell'Inno nazionale americano. Fece molto rumore.


Danze concertanti (1941): richieste dall'orchestra di Los Angeles. Ritmi di danza senza alcun riferimento ad un soggetto. Due anni più tardi Balanchine ne diede comunque un'interpretazione coreografica. Ripensa alle sue musiche.


Circus Polka (1942): spassosissima, con sottotitolo composto per un giovane elefante. Composizione scritta realmente in seguito ad una commissione del circo americano Barlum e Bailey. Ironia di S. da acida è diventata affettuosa.


Scenes de Ballet (1944): su commissione di uno dei più grandi produttori di Broadway, Billy Rose. Doveva servire da sostegno ad un balletto classico tipo Giselle, ma senza argomento prestabilito. Si presentano come una Suite di movimenti di danza. Non volle arrangiamenti di tipo jazzistico e presto entrò nel repertorio sinfonico.


Ebony Concert (1946): lavoro jazzistico scritto per l'orchestra jazz di Woody Herman.


Altre musiche del periodo americano


Cinque lavori scritti tra il 1942 e il 1947.


Norvegian Moods, cioè Impressioni Norvegesi: con sottotitolo Quattro episodi per orchestra. Musiche di commento per un film sullo sbarco in Norvegia. Si oppose ad ogni manomissione. I cineasti di Hollywood insisterono e così S. ritirò la musica già impostata e ne fece un lavoro autonomo. Si valse di un certo numero di motivi popolari norvegesi.


Sonata per due pianoforti (1943-44): carattere russo in virtù delle qualità espressive. Velata nostalgia per il paese natio.


Canto elegiaco in tre movimenti per orchestra, intitolato Ode (1943): dedicata alla memoria di Natalia Kussevitzky, moglie del direttore d'orchestra e fondatore delle Edizioni musicali Russe che pubblicarono un gran parte delle prime musiche di S..


Elegia per viola sola (1944): dedicato a Alphonse Onnou, membro e fondatore del Quartetto "Pro Arte" di Bruxelles. Problema che affronta e risolve è realizzare una reale trame polifonica con i soli mezzi d'uno strumento essenzialmente monodico. Motivi ispiratori dell'antica classica che ritornano nel balletto Orfeo che S. porta a termine nel 1947.


Orfeo (1947): Orfeo piange Euridice in atteggiamento immobile voltando le spalle al pubblico. L'entrata dei fiati segna l'entrata degli amici che vengono a porgergli le loro condoglianze. Solo quando le Baccanti lo aggrediscono e lo strappano in pezzi la musica assume atteggiamenti violenti.




Ritorno al sinfonismo


Sinfonia = sonata: sviluppo del discorso sonoro in base a precise tematiche.

La musica di S. trae la sua articolazione discorsiva dall'accentuazione ritmica.

Nel 1940 S. riserva al mondo musicale la sorpresa di pubblicare una Sinfonia e cioè una vera Sinfonia nel vero senso classico della parola. Si tratta della Sinfonia in do Allusione al ritmo del motivo principale della Quinta sinfonia di Beethoven.


Scherzo alla russa (1944): si richiesta di Paul Whiteman, promotore della formula del Jazz sinfonico. Non possiede nessuna intrinseca qualità jazzistica. S. ne diede subito una definitiva versione sinfonica.


Sinfonia in tre movimenti (1945), ovvero la terza: eseguita per la prima volta nel 1946. Originariamente concepito come un lavoro sinfonico con pianoforte concertante. Poi per arpa e pianoforte. Alcuni la considerano l'opera summa della sua arte. Impegno umano in contrasto con la leggerezza del


Concerto in re per orchestra d'archi composto per l'Orchestra da Camera di Basilea.

Testimone di un ritorno al sinfonismo.


Le musiche religiose di Strawinsky


Tragicità delle musiche si risolve in due direzioni: 1)in puro gioco, 2) valori ellenici e valori cristiani.

S. uomo profondamente religioso. Assegna alla musica il compito di costituirsi a mezzo atto a promuovere una comunione dell'uomo con l'Essere.

Numero delle opere di S. ispirate ai testi sacri non è rilevante:

Sinfonia di Salmi (1930)

Messa (1948): senza sollecitazione esteriore. Messa cattolica anche se lui era di professione greco-orientale. Uso del testo latino, carattere e dimensioni (17 minuti), e intonazione del Credo assegnata alla voce di un sacerdote. Ha ravvisato probabilmente l'UNIVERSALITA'. Tranquillità e distacco dalle cose non sono il risultato di un pessimismo ma di una tranquillità dovuta alla fede religiosa. Esclusione dei solisti "virtuosi" del canto.

Tre cori liturgici (destinati alla liturgia bizantina).

Cantata intitolata Babel (1944): concepita come una parte dell'opera collettiva basata sui testi della Genesi che il compositore e mecenate Shilkret  commissionò nel 1944 ad alcuni tra i più noti musicisti: Il Prologo fu composto da Schonberg, la Creazione dallo stesso Shilkret, la Caduta dell'uomo da Tansman, Caino e Abele da Milhaud, Il Diluvio da Castelnuovo-Tedesco, Il Messaggio da Bloch e la Torre di Babele da S.

L'intero ciclo fu eseguito per la prima volta a L.A. nell'ottobre 1946.



Culmine e fine del neoclassicismo strawinskyano: "The rake's progress" (Carriera d'un libertino)


S. continuò a semplificare la sua musica. Tutto questo trova il suo culmine nell'opera in tre atti intitolata "The rake's progress" condotta a termine nel 1951 (prima rappresentazione al Teatro La Fenice di Venezia). Fiaba morale. Auden come librettista. Su spunto di Hogart (sperpero dell'eredità, matrimonio ad una brutta donna...); essi aggiungono 1) la storia di Mefistofele, 2) partita a carte con il diavolo, 3) mito dei tre desideri (ricco, felice, buono che sono in relazione con le tre tentazioni, desiderio del piacere, dell'assoluta libertà spirituale e desiderio di diventare salvatore del mondo). Eroe Tom Rakewell riassume tratti dei personaggi come Don Giovanni, Faust, Ermanno della Dama di Picche di Tchaikowsky. Mister Nick Shadow è un misto tra Mefistofele e Leporello...Opere divisa in tre atti e ogni atto comprende tre scene.


PRIMO ATTO


Prima scena


Giardino della casa di Trulove, padre di Ann, fidanzata di Tom. Il padre offre a Tom un posto come contabile che lui rifiuta perché più ambizioso. Un arabesco del clavicembalo segna l'ingresso di Nick Shadow che gli annuncia l'eredità e lo convince a seguirlo a Londra. Il compenso tra un anno e un giorno.


Seconda scena


A Londra nella casa di malaffare di Mamma Goose.


Terza scena


Ann triste per non avere più notizie. Sa che Tom ha bisogno di lei.


SECONDO ATTO


Prima scena


Tom chiede in sposa Baba la Turca. (si avvera il secondo desiderio).


Seconda scena


Ann scopre del matrimonio e va alle nozze e poi fugge.


Terza scena


Lite tra Baba e Tom. Introduzione nella camera di una macchina che Nick dice che libera l'umanità dal bisogno.


TERZO ATTO


Prima scena


Vendita all'asta degli averi di Tom. Arriva Ann per avere sue notizie. Tom impazzisce.


Seconda scena


Nel cimitero. Sono passati l'anno e il giorno. Nick esige il suo compenso, cioè l'anima. Tom dovrà uccidersi con un'arma a sua scelta, ma prima ha l'ultima possibilità di giocare la sua anima a carte. Duetto con meccanicità. Alla fine la forza dell'amore di Ann aiuta Tom a vincere ma perderà il senno.


Terza scena


Manicomio di Londra. Tom si crede Adone e scambia Ann per Venere. Con una Ninna-nanna semplice e tenera Ann addormenta Tom. Risvegliandosi Tom muore, invocando Venere e Orfeo.


Motivo cristiano. Un miracoloso atto d'amore può salvare l'uomo dalle crudeli forze oscure. La salvezza però riguarda solo la redenzione dell'anima. Per soddisfare la legge della giustizia assoluta egli deve pagare con la perdita della ragione e della vita.


Le opere seriali di Strawinsky (Cantata, Settimino, Canti di Shakespeare, In Memoriam Dylan Thomas, Canticum ad honorem Sancti Marci, Agon..)


Primo lavoro composto dopo Rake's Progress, cioè con la Cantata per soprano, tenore, coro femminile e piccolo complesso strumentale. Esso comprende inoltre il Settimino, i Canti di Shakespeare In Memoriam Dylan Thomas, il Canticum ad Honorem Sancti Marci Nominis, il balletto Agon e altri recenti lavori di S.

Scopo di riconquistare quella unità di linguaggio che essa aveva smarrito al crocevia post-romantico.

Si muove per gradi verso l'altra ala della sensibilità musicale contemporanea.

Il primo passo lo compie nella Cantata ). Serie di suoni che si presentano alternativamente in forme dirette, inverse e retrograde. La linea di sviluppo inaugurata da S. con la Cantata si accentua nel suo lavoro successivo, il Settimino per clarinetto, corno, fagotto, pianoforte, violino, viola e violoncello composto nel . Il motivo seriale è unico.


Tre canti da William Shakespeare: per mezzo soprano, flauto, clarinetto e viola. Organica strutturazione seriale. La serie su cui esso si basa comprende 12 suoni.


In memoriam Dylan Thomas (1954): morì in tragiche circostanze mentre era in viaggio per sottoporre a S. il progetto di un libretto d'opera. Primo pezzo del tutto cromatico di S.


Canticum Sacrum ad Honorem Sancti Marci Nominis (1955): esalta la missione evangelizzatrice.


Greeting Prelude for the eightieenth birthday of Pierre Monteux: dura solo 45 secondi.


Agon (1957): balletto dodecafonico. Il titolo sta a significare un'astratta competizione coreografica. Tecnica seriale


Treni, id est Lamentatio Jeremiae Prophetae (1958): assimila elementi della tradizione ebraica.







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