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Letteratura Spagnola - La Celestina,Rojas e la magia

letteratura spagnola



Letteratura Spagnola

La Celestina


La Celestina, scritta da Francisco de Rojas, è composta da 15 capitoli; solo 14 sono stati scritti da Rojas poiché egli stesso ci dice di aver trovato un manoscritto anonimo col primo atto della vicenda, da lui continuata.

La narrazione inizia con una descrizione della stessa Celestina, fatta da Parmeno. La madre di Parmeno, Claudina, era un'amica di Celestina, bruciata sul rogo perché accusata di str 313i81d egoneria.

Fino ad allora i generi erano stati sempre divisi nettamente; la loro divisione rispecchiava quella tra le classi.



Per questo, la tragedia,espressione dello stile alto, aveva per temi le gesta eroiche e la nobiltà di sentimenti delle classi alte.

La commedia, al contrario, esprimeva lo stile basso, collegato a persone di bassa estrazione sociale e ad elementi della quotidianità.

C'era poi una categoria intermedia, quella dello stile medio appunto, in cui confluivano generi misti


L'opera mescola generi che fino ad allora erano rimasti ben divisi; per questo motivo è definita tragicommedia.

Anche i caratteri ed i valori dei personaggi non sono quelli che dovrebbero essere; i nobili ad esempio (in realtà più degli altoborghesi che dei nobili) non sono più portatori dei valori feudali.


All'epoca l'opera dovette probabilmente sembrare rivoluzionaria. Ma non va dimenticato che Celestina venne pubblicata nel 1499, in piena Inquisizione, e data la delicatezza dei temi (magia e stregoneria), l'autore dovette ricorrere a degli espedienti per evitare la condanna.

Fu così che Rojas, uomo di legge di origine conversa, fece apparire Celestina non come schiava del demonio, bensì come sua sfruttatrice. Non essendosi sottomessa al diavolo, Celestina non può essere mandata al rogo come strega.

I personaggi, la ruffiana per prima, ci tengono alla loro libertà e non vogliono sottomettersi a nessuno.


Il libro è ricco in proverbi e sentenze, pronunciate nei momenti più disparati. Per questo possiamo dire che c'è verosimiglianza ma non realismo. (Avete mai visto un popolano parlare di mitologia greca??? O un moribondo che si mette a sparare aforismi e sentenze???? Ma andiamo!)


L'opera è pervasa di moralidad, tant'è vero che Rojas fa morire tutti i suoi personaggi sin confesión, e quindi dannati. Il suo fine ultimo è quello di creare un escarmiento, ossia la rappresentazione di un comportamento da non seguire. Da questo punto di vista l'opera è ancora spiccatamente medievale



Rojas e la magia

Pur essendo laico, anche Rojas credeva nella magia, come del resto tutti gli uomini del suo tempo.


Celestina, il personaggio da lui creato, è hechichera (= fattucchiera) e alcahueta (= ruffiana,) nonché partera(= levatrice). La magia più ricorrente all'epoca era la philocaptio, una magia volta ad attrarre l'amore attraverso un oggetto incantato appartenente all'innamorato.



Alla fine del '400 in Germania esce il manuale di Sprenger ed Isinfor, due frati, sulle modalità di condanna delle streghe. Il " Martello delle Streghe" (o "Malleus Maleficarum", questo il suo nome) elencava le modalità di riconoscimento di possessione demoniaca, fatture e stregonerie, nonché delle pene ad esse legate.

In realtà, molte delle donne condannate al rogo appartenevano a congreghe di illuminate, che auspicavano ad un ritorno al cristianesimo delle origini. Ormai, il degrado e la mercificazione della Chiesa le avevano spinte ad allontanarsene. Molte di loro erano anche erboriste e questo bastava a farle condannare.

Diavolo: dal greco dia bolos che deriva da "dividere". Il suo opposto è simbolo= che unisce.



Per tutte queste ragioni Rojas fa in modo che Celestina non si sottometta mai al diavolo, così da non rientrare nella casistica prevista dal Martello.

Nel discorso di Celestina al cimitero, si verifica un sincretismo teologico e religioso(ossia una fusione): Plutone viene a coincidere con Lucifero, il più bello degli angeli ormai decaduto.



Celestina : stile

L'opera di  Rojas risente dell'influenza della comoedia humanistica, con cui ha alcuni tratti in comune:


  I personaggi, di estrazione medio-borghese;

  La giustificazione dell'autore di aver scritto solo per svago, tipica degli ambienti universitari;

  La finalità didattica

  Testo narrativo in forma di dramma;

  Satira anticlericale;

  Lunghi monologhi e soliloqui;

  Attualizzazione dell'opera.


L'opera è un capovolgimento della classica novela sentimental; l'amore non è più un sentimento platonico e cortese, ma qualcosa di carnale e consumato.


Va ricordato che in spagnolo col termine "novela" si indica il romanzo. Il termine "romance" indica un tipo di verso.

Non c'è più rispetto delle unità aristoteliche di tempo, azione e tono.


Sul frontespizio della prima edizione c'è un'immagine di Celestina che bussa alla porta di Melibea, con sotto un lungo titolo, che doveva servire un po' da riassunto della storia, scritto in caratteri gotici.

Dalla Celestina deriva il genere della celestinesca; molte delle opere di questo genere avranno come protagonista Claudina, di cui sopra.








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