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"La novella dello stalliere del re Agilulfo" - SIGNIFICATO

letteratura italiana



"La novella dello stalliere del re Agilulfo"[III, 2]


Uno stalliere di umile nascita alla corte del re Agilulfo, decide di andare a letto con la regina. Il re se ne accorge e silenziosamente gli taglia i capelli. Lo stalliere, quindi, li taglia a tutti gli altri stallieri e dom 545b17f estici affinché il re non riesca a trovare il colpevole.


TRAMA

Personaggi: re Agilulfo, regina Teodolinda, servitore;

Luogo: Lombardia, Pavia, corte longobarda del re Agilulfo;

Tempo: 590-615 d.C.


. III giornata: regina Neifile. Questa è la seconda novella della giornata, narrata da    Pampinea. Il tema della giornata è "il potere dell'ingegno".



. Ci troviamo nella corte longobarda. Lo stalliere del re longobardo Agilulfo è di bassa estrazione sociale ma di elevato ingegno.

. Si innamora della regina e tenta di sostituirsi al re per poter entrare in camera di regina Teodolinda.

. Controllando i battiti del cuore dei servitori, re Agilulfo capisce chi è l'amante della regina Teodolinda e così, in silenzio, gli taglia i capelli.

. Ma con analoga furbizia lo stalliere taglia i capelli a tutti quanti affinché il re rimanga confuso.

. Il giorno dopo il re non riesce a sapere quale dei servitori sia il colpevole per cui non riuscirà a punire nessuno e, da parte sua, il servitore non visiterà più la regina di notte.


SIGNIFICATO

Dal testo possiamo notare come emerge che lo stalliere non solo può rivaleggiare col re Agilulfo sul piano erotico ma anche su quello dell'intelligenza. Riconosciamo, quindi, un tipo di democrazia: quella dell'ingegno. Il re e lo stalliere vi gareggiano alla pari, con le armi dell'astuzia e dell'intelligenza; alla fine della novella lo stesso Agilulfo riconosce al suo rivale che << quantunque di bassa condizion sia, assai ben mostra d'esser d'alto senno>>. Si può notare, infine, come l' "industria" non solo mette alla pari, anzi rende lo stalliere superiore al proprio sovrano.


STRUTTURA

. Come sappiamo, questa novella è ambientata nel 500-600 d.C., alla corte del regno longobardo e fa parte delle 20 novelle del Decameron che narrano vicende dell'antichità classica o, come in questo caso, del regno longobardo. Nella descrizione della vicenda, ai versetti 10-14 (<<Agilulf, re de' longobardi, sì come i suoi predecessori, in Pavia, città di Lombardia [.], avendo presa per moglie Teudelinga, rimasa vedova d'Auttari [.]>>), notiamo come il Boccaccio si serva di altri testi scritti ("Historia longobardorum" di Paolo Diacono) per delineare dettagliatamente la situazione in cui la novella è ambientata.

. Non sono rilevabili particolari accorgimenti stilistici se non qualche forma arcaica d'italiano e toscano.

. Si riscontra in questa novella il rapporto di  allontanamento nel tempo (590-615 d.C.) →allontanamento nello spazio (Lombardia, Pavia), rispetto al consueto svolgimento delle vicende (in Firenze e dopo il 1300).






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