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ANTON CECOV
IL NATURALISMO IN RUSSIA
Il movimento naturalista si diffuse anche in Russia dove, nella seconda meta' dell''Ottocento, la narrativa conosce infatti una grande fioritura.
Si tratta di una narrativa di tipo realistico che ha come massimi rappresentanti scrittori come Tolstoj, Dostoevs 747d36h kij, Cecov.
Essi rappresentano una scrittura potente e concreta anche se con accentuazioni diverse, le contraddizioni della societa' russa: l'arretratezza economica, le diseguaglianze sociali fra la nobilta' e l'immensa moltitudine dei contadini poveri, ma pieni di dignita', la piccola borghesia incerta e schiacciata dalle rigide gerarchie sociali e dalla burocrazia, il profondo spirito religioso del popolo russo.
Il naturalismo russo, come quello del resto d'Europa, e' caratterizzato da una profonda attenzione alle condizioni dei poveri e deglia emarginati ma a differenza di quello europeo, sviluppa, insieme alla rappresentazione delle condizioni concrete delle diverse classi sociali, una profonda indagine psicologica e morale.
ANTON CECOV
Lo scrittore Anton Cecov (1860/1904) visse in prima persona il disagio e la sofferenza del popolo russo che gli scrittori naturalisti rappresentano nelle loro opere.
La sua famiglia di origine era infatti di condizioni molto umili e il nonno era stato servo della gleba.
Dopo un'infanzia difficile, si trasferi' a Mosca dove riusci' a laurearsi in medicina nonostante le sua umili origini. Esercito' la professione di medico con grande dedizione e, spesso , senza chiedere compenso, in occasione di grandi epidemie o carestie.
Inizio' a dedicarsi all'attivita' letteraria pubblicando sulle riviste alcuni racconti umoristici.
Nel 1884 attraverso' la Siberia (viaggio allora molto difficile) per raggiungere l'isola di Sachalin, sede di un penitenziario: li' scrisse un libro-inchiesta sulla vita dei forzati che stimoḷ le autorita' russe a introdurre numerose riforme carcerarie.
Nei suoi numerossismi racconti Cecov riprodusse la vita quotidiana di gente comune in modo diretto e realistico, con grande attenzione alla psicologia dei personaggi, infelici e tesi alla ricerca di una serenita' sempre lontana.
Scrisse molto anche per il teatro, le sue commedie Il gabbiano (1895), Zio Vania (1899), Le Tre Sorelle (1901), e Il giardino dei ciliegi (1904) ebbero molto successo e sono tuttota molto rappresentate.
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