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Il neoclassicismo - Strutture politiche, sociali, economiche

letteratura



Il neoclassicismo


1.Strutture politiche, sociali, economiche


Dal punto di vista storico, l'Italia, verso la fine del 1700 e l'inizio del 1800 visse un periodo caratterizzato da grandi innovazioni; in particolare l'avvento di Napoleone portò con se la formazione di strutture statali più vaste e di un corpo di funzionari pubblici, di ufficiali , che diventò un fenomeno sociale nuovo e rilevante. Dal punto di vista economico , il nuovo regime contribuì a rinnovare le vecchie strutture economiche saldame 434g65e nte stabilitesi con l' "ancien regime".


2.Le ideologie




Nel triennio giacobino (1796-99) vi furono gli anni delle grandi illusioni in un profondo rinnovamento politico, anche utopiche. Due sono le grandi tendenze dei patrioti:

I.    I democratici aspirano ad un radicale cambiamento della struttura politica, sociale ed economica, in nome dei principi di uguaglianza

II. I moderati che mirano a graduali e realistiche riforme, che salvaguardino il principio della proprietà privata , all'egemonia dei ceti superiori e ad un contenimento delle spinte eversive dei ceti popolari.

Il regime napoleonico, nonostante trovò molti consensi, si alienò i sentimenti di molti rappresentanti dei ceti superiori. Si trattò di una presa di coscienza dell' istaurarsi di un tradimento delle istanze di libertà e di democrazia del primo fervore rivoluzionario


3.Le istituzioni culturali


Il giornalismo: i giornali si moltiplicano ed assumono una forte impronta politica

Il teatro: azione di propaganda, istituzione di teatri nazionali o teatri patriottici

-Tragedie antitiranniche di Alfieri (antico)

-Francesco Saverio Saffi (nuove, le Pantomime)

-1811 rappresentazione dell'Aiace di Foscolo


4.Gli intellettuali


Durante il triennio giacobino si delinea un nuovo ruolo sociale per l'intellettuale, oltre a quello del Philosophe, diffusore dei lumi, dell'illuminismo. L'intellettuale ora è colui che elabora e diffonde le ideologie della trasformazione democratica, che ha il compito di creare il consenso di massa intorno a tali idee; l'intellettuale deve immergersi nel cuore stesso del processo politico . Questo fu quindi un periodo non solo di grandi illusioni e di grandi speranze , ma anche di intensa partecipazione attiva alla vita politica e fu vissuto dagli intellettuali con entusiasmo, quasi in una sorta di ebbrezza, come se l'intellettuale fosse l'arteficie primario del processo di rigenerazione del mondo.

Ma sotto il regime napoleonico non ebbero modo di svilupparsi le potenzialità di una funzione veramente nuova dell'intellettuale riprese anzi vigore il vecchio ruolo del poeta cortigiano, celebratore dei fasti del potere, ruolo questo incarnato dal Monti, con l'esaltazione degli splendori del papa Pio VI.

Al contrario Foscolo aveva vissuto più intensamente la breve esperienza giacobina e non seppe adattarsi ai compiti del funzionario statale: egli non si identificò mai con una figura del funzionario del regime ma ebbe sempre l'atteggiamento del liber'uomo pronto a mettersi in disparte ed a vivere poveramente pur di non piegarsi a servire.


5,Stili e letterature del Neoclassicismo


Se lo consideriamo sotto il profilo letterario-culturale ed artistico il periodo napoleonico va sotto il nome di età del Neoclassicismo perché fu caratterizzata dal culto della poesia e dell'arte classica. Il Neoclassicismo interessò tutte le manifestazioni dello spirito di quell'epoca: la letterature e le arti figurative, la moda ed il costume. Il Winckelman, autore di "Storia dell'arte dell'antichità" conecpì la storia dell'arte come storia dell'evoluzione delle forme da quelle rozze e primitive a quelle sempre più pure ed armoniose e perfette dei sommi artisti greci. Il Winckelman intese la bellezza ideale come armonie di forme che sono tanto più pure e perfette quanto meno risentono del mondo sensibile e passionale. Le sculture di questo periodo (Canova) rispecchiano nell'equilibrio e nell'armonia la componente apollinea dello spirito greco (Nietzsche: filosofo tedesco del decadentismo, sostiene che dopo secoli in cui ha dominato la dimensione apollinea deve prevalere quella Dionisiaca, d'istinto). Nella poesia neoclassica dobbiamo distinguere:

-un neoclassicismo di tipo montiano, pomposo celebrativo, artificioso ed

-un neoclassicismo di tipo foscoliano già pervaso di spiritualità romantica.

Per quanto riguarda il contenuto questi due tipi di classicismo risentono dell'esigenza illuministica di una poesia ispirata all'attualità, alla realtà sociale ma entrambi riconoscono per quanto riguarda la forma, la necessità di eprimere questo contenuto moderno ed attuale in forma classica (Al signor di Moglfier).

Questa doppia esigenza di modernità di contenuto ed antichità di forma fu espressa sinteticamente dal poeta francese Andre Cheniet: "Con pensieri nuovi facciamo versi antichi"


6. Il purismo


La questione della lingua che viene proposta o meglio riproposta in età napoleonica è anch'essa un segno del risveglio della coscienza nazionale: essa riguarda la lingua scritta e mira ad indicare agli scrittori quale lingua devono usare nel comporre le loro opere. Allo scopo di purificare la lingua da barbarismi sorge in quest'età il Purismo che presenta due aspetti che anche se differenti hanno il comune scopo di rendere pura e perfetta la lingua italiana.

-C'è infatti un purismo ristretto promosso dal Cesari che proponeva un ritorno alla lingua degli scrittori del 1300 perché essa aveva particolari doti di naturalezza

-Vi è poi un purismo più moderno rappresentato dal Giordani, da Monti che respinge il primato letterario della Firenze del 1300 ed accetta la lingua letteraria dal 1300 al 1700 rinnovatasi ed arricchitasi.


7.L'Accademia dei Pugni


Nella seconda metà del 1700 vi era una certa libertà linguistica promossa dall'Accademia dei Pugni di ispirazione illuministiche che aveva un po' imbarbarito la lingua italiana inquinandola soprattutto di francesismi (il Purismo ne è la risposta)





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