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RETI: L'analisi di network nelle scienze sociali

sociologia



A cura di Fortunata Piselli

RETI: L'analisi di network nelle scienze sociali Donzelli Editore1995


0.0 RETI SOCIALI E COMUNICATIVE

Scopo del libro è duplice:

  • Delineare la matrice teorica delle due più importanti tradizioni di ricerca in questo ambito: da un alto lo sviluppo antropologico di network sociale nel quadro di un'interpretazione analitica situazionale e processuale, dall'altro lo sviluppo dell'analisi quantitativa del network sociale tra i diversi membri di un sistema nel quadro di un'interpretazione analitica quantitativa.
  • Sulla base di un'analisi comparativa discutere le validità e ei limiti di entrambe le impostazioni interpretative.




1.0 IL NETWORK SOCIALE NELL'ANTROPOLOGIA ANGLOSASSONE


1.1 Perché la network analisis ?

Per l'insoddisfazione crescente di numerosi studiosi verso i metodi convenzionali dell'analisi struttural-funzionalista.


1.2 Cos'è l'analisi struttural-funzionalista?

Per definizione considera la società:

statiche,

delimitate da confini precisi,

composte di stabili gruppi e istituzioni,

dove le persone interpretano i loro ruoli in maniera standardizzata

si adeguano alle norme prescritte.

Il gruppo corporato è l'unità di analisi: un insieme di persone reclutate in base a principi riconosciuti, con interessi comuni e norme che fissano diritti e doveri dei membri in relazione l'uno all'altro e a tali interessi.


























Secondo Radcliffe-Brown il compito dell'antropologo è studiare la forma che la struttura assume sulla base di norme, consuetudini, credenze che sono funzionalmente interdipendenti e che dirigono il comportamento all'equilibrio del sistema. In quest'ottica la forma del sistema sociale indipendente dalle persone che compongono il sistema e si dà come una forma naturale. Il cambiamento non rientra nella visione struttural-funzionalista se non come devianza cioè non adeguamento alle norme prescritte.


Istituzione o gruppo corporato nella definizione di Davis un insieme di usanze, costumi,e leggi costruite intorno a una o più istituzioni.



1.3 Il gruppo o istituzione nella definizione classica

Un criterio di appartenenza di gruppo riconosciuta sia dai membri che dai non membri

Norme e regole comunemente accettate dai membri

Capacità di un'azione comune da parte dei membri

Una divisione del lavoro fra i membri finalizzata ai loro scopi e interessi comuni - organizzazione

La persistenza di relazione di posizione al di là della presenza di individui che occupano queste posizioni.
















1.4 La scuola di Manchester

Il nucleo che darà vita alla scuola di Manchester si forma nel Rhodes-Livingstone Institute sotto la direzione di Gluckman che a partire degli anni '40 svolsero ricerche in Africa. Componevano il gruppo: Mitchell, Barnes, Van Velsen, Watson, Turner, Epstein.nelle loro ricerche il bagagli teorico struttural-funzionalista si dimostrò inadeguato a descrivere e comprendere le complesse società che si erano create dagli effetti della colonizzazione bianca: sistemi politici complessi e dinamici contraddistinti dal dominio indiretto che i bianche cercavano di imporre (indirect rule), fenomeni di urbanizzazione, circolazione di manodopera tra arre tribali diverse, gli individui erano coinvolti in relazioni interpersonali mutevoli e svolgevano ruoli in diversi gruppi con conflitti e tensioni nuove. Il soggetto dello studio era cambiato e continuava a modificarsi e urgeva lo sviluppo di altri strumenti di analisi.

Gluckman come si muove: studia il conflitto come momento di coesione sociale evidenziando due importanti elementi:

Esegue l'analisi del conflitto una realtà sociale dinamica e non statica.

Introduce un nuovo approccio metodologico: l'analisi situazionale: descrive situazioni quotidiane nei minimi particolari facendo emergere i ruoli dei partecipanti e le loro azioni e ricostruisce il tessuto delle relazioni osservando. In questo modo introduce una lettura processuale e non statica della realtà sociale

Quindi, conflitto e cambiamento, anziché integrazione e coesione.


Glia allievi di Gluckman segnarono il superamento definitivo dell'analisi struttural-funzionalista:

Contestualizzarono le esperienze e comportamenti;

Adottarono nuovi criteri per delimitare le unità di studio, isolarono campi o sottosistemi di relazioni sociali;

Misero in relazione micro e macro analisi;

Posero al centro dell'analisi situazioni di conflitto per ricostruire da queste l'intelaiatura sociale;

Studiarono l'individuo come centro di relazioni capace di adattamenti interagente capace di manipolare gli altri e di essere manipolato da loro.

La network analisis nasce come immagine metaforica (van Velsen, Turner) per diventare poi un concetto analitico cui applicare la teoria matematica dei grafi.

I pionieri


1.5.1 Barnes, (1954) introduce la nozione di network sociale nello studio di una comunità norvegese di pescatori e contadini, Bremnes, nella quale gli abitanti affermavano di vivere e praticare l'uguaglianza sociale.

E'il primo ad utilizzare il network delle relazioni personali come strumento operativo ai fini della ricerca. Introduce i concetti di network totale e network parziale; distingue tra network sociale senza confini e con confini centrato su una sola persona e lo chiama "set". Mette in luce anche i limiti dell'analisi svolta con questo strumento: il rapporto tra network e gruppo corporato, cioè i rapporti tra individuo e struttura .

Lo scopo dello studio: Il funzionamento del sistema sociale di classe che vanta di affermare l'uguaglianza sociale studiando le relazioni informali di parentela, amicizia vicinato che non potevano essere spiegate ricorrendo all'unità del gruppo corporato.

Lo studio mette in luce le potenzialità e i limiti dello strumento della network analisis.


Barnes isola tre campi di relazioni del sistema sociale:

  • Relazioni che dipendono dall'appartenenza territoriale: queste sono organizzate in modo gerarchico e la maggiore contiene le minori. Queste unità sono stabili e definiscono relazioni sociali durevoli perché c'è poca mobilità.
  • Relazioni che dipendono in base al sistema industriale-produttivo: unità del sistema sono le imbarcazioni da pesca, le cooperative di vendita, le fabbriche legate alla pesca. Sono tutte unità interdipendenti, sono organizzate al loro interno in modo gerarchico e hanno una struttura stabile.
  • Relazioni di amicizia, parentela, conoscenza che ognuno in parte eredita e per la maggior parte costruisce da solo. Questa unità di studio non ha confine, è instabile nel tempo. Questo campo è inteso da Barnes come network: un insieme di punti alcuni dei quali sono collegati da linee. I punti rappresentano gli individui, o talvolta i gruppi, e le linee indica quali persone interagiscono tra loro.

Il network delle relazioni interpersonali, e non l'appartenenza ai campi industriale o territoriale, dà senso al funzionamento del sistema di classe e a sostenere l'ideologia egualitaria.

La classe sociale, infatti, è un net 727j98h work di relazioni tra coppie di persone che si attribuiscono reciprocamente lo stesso status sociale.



















Ma come mai gli abitanti di Bremnes si considerano tutti della stessa classe sociale anche s esistono evidenti differenze di ricchezza e di stili di educazione dei figli?

I network sociali cumulano nella rete di legame in legame tante piccole ineguaglianze di status che annullano le differenze di classe. Il network sociale crea rapporti di interdipendenza tra i vari strati sociali e ne favorisce la solidarietà, l'aiuto reciproco nella vita quotidiana.

Il network spiega anche il funzionamento dell'azione collettiva sia a livello di comitati che di amministrazione comunale.

I comitati e le associazioni presenti a Bremnes utilizzano la stessa procedura per prendere le decisioni: l'unanimità nelle scelte e nelle decisioni. Lo stesso avviene anche in ambito politico anche se causa non poche fatiche e tensioni. 

Perché è sentita questa necessità anche di fronte all'esistenza di diverse opinioni? Per l'enorme interesse che viene sentito da tutti gli abitanti di al mantenimento della concordia nelle relazioni sociali sia come necessità interna tra gli abitanti, che come opportunità verso l'esterno della comunità di apparire forti e coesi nelle rivendicazioni nei confronti delle unità territoriali e amministrative maggiori.


Conclusione: a Bremnes il network sociale sostiene l'idioma ugualitario e l'identità comunitaria ed è il principale fattore di stabilità nell'equilibrio fra le diverse classi e di consenso



1.5.2 Elizabeth Bott (Family and socila network 1957) sviluppa il concetto di network sociale nel suo studio sui ruoli coniugali nelle famiglie londinesi. La Bott ricorre all'analisi del network perché non riesce a interpretare le differenze nel grado di segregazione dei ruoli coniugali in base ai fattori istituzionali: classe sociale e area di residenza.

Le innovazioni introdotte sono sia di livello teorico che metodologico:

  • A differenza di Pearson il quale, applicando l'approccio struttural-funzionalista, considerava le famiglie nella società moderne isolate rispetto al resto della società, lo studio della Bott mette in evidenza l'esistenza e l'importanza dei legami informali tra famiglie (gruppi primari) nel quotidiano sia come aiuto e sostegno, che come controllo sociale.
  • Disegna le differenze tra le situazioni urbane di grandi dimensioni e le situazioni delle realtà minori, cioè tra network e gruppo corporato: nelle società piccole la famiglia è incapsulata entro gruppi organizzati e questi gruppi mediano tra la famiglia e la società globale; nelle società urbane la famiglia si colloca all'interno di un network che costituisce la sua mediazione con la società globale.
  • Introduce l'analisi processuale del network cioè il comportamento individuale in situazioni lontane nello spazio e nel tempo. In questo modo non si ferma alla definizione della morfologia della rete, ma cerca di capirne l'evoluzione temporale attraverso i percorsi biografici dei coniugi.

Introduce allora la distinzione tra reti a maglia stretta, che si verificano quando marito e moglie insieme ai loro amici, parenti e vicini sono cresciuti nella stessa realtà locale prima e dopo il matrimonio. In questo caso il loro investimento emozionale nella relazione coniugale non ha bisogni di essere così intenso come per tipi di famiglia. Si hanno invece reti a maglia larga quando i coniugi provengono da aree diverse e hanno amici nuovi e spesso in comune. La continuità temporale è costituita dal loro rapporto matrimoniale.

  • Sottolinea l'intreccio ineliminabile tra condizionamenti esterni e ruolo del singolo nei processi di costruzione del network.

Ricostruisce la rete di relazioni sociali sulla base del comportamento di persone reali: 20 coppie ordinarie prevalentemente operaie. Molto diversi erano i modi in cui i coniugi svolgevano i loro compiti internamente alla famiglia: ad un estremo c'era una famiglia nella quale marito e moglie svolgevano i loro compiti in modo separato e indipendente ruoli segregati, all'atro estremo due coniugi che condividevano il più possibile i compiti ruoli congiunti. Dopo aver escluso la possibilità di spiegare questa differenze sulla base della classe sociale e dell'area di residenza, la Bott passo a considerare l'ambito immediato della famiglia, le sue relazioni esterne con vicini e parenti, club, luoghi di lavoro e rappresentò queste relazioni come un network. Questi networks tessuti intorno alle famiglie aveva diverso grado di compattezza, cioè la misura in cui le persone conosciute dalle famiglie si conoscevano a loro volta. A differenza del gruppo organizzato nel quale gli individui che lo compongono costituiscono una unità sociale più ampia con scopi comuni, ruoli interdipendenti e una sub-cultura distintiva, i network potevano avere una compattezza elevata, quindi essere close-knit, oppure a maglia larga loose-knit. In questo modo Bott scopre che la segregazione dei ruoli all'interno della famiglia dipende direttamente del grado di compattezza del netwok nel quale questa si colloca: Più alta era la compattezza, cioè tanto più le persone che costituivano il network si conoscevano tra loro, tanto maggiore era il grado di segregazione dei ruoli coniugali, e vice versa.

Importante sottolineare come emerga chiaramente che per studiare le relazioni interne della famiglia sia stato necessario  considerare le relazioni di questa con la società esterna.
















Barnes e la Bott cercarono di distinguere la struttura delle relazioni interpersonali delle società semplici di piccole dimensioni dalla struttura delle società più complesse di grandi dimensioni. La Bott in particolare ha concettualizzato il network di relazioni costituita dai network personali come variabile che si inserisce tra i gruppi organizzati (strutture istituzionali) e il comportamento dei coniugi nella coppia.


1.6 Reti di comunicazione

Dopo i lavori di Barnes e della Bott, la network analisis è stata applicata soprattutto in due filoni di ricerca:

Lo studio dei flussi di comunicazione attraverso il network inteso come rete sociale in relazione alla definizione di norme per il controllo sociale e le implicazioni di tale controllo sugli individui. In questo filone si privilegia l'influenza della struttura del network sull'individuo.

Lo studio dei flussi di beni e servizi in relazione all'uso strumentale della rete per l'ottenimento di determinati scopi Come l'Ego manipola la rete dei legami per i propri fini. In questo filone si enfatizza la manipolazione da parte dell'Ego individuale della struttura del network.


Il primo filone di ricerca, quello incentrato sui flussi di comunicazione ha posto attenzione soprattutto sulla famiglia e le sue reti di relazioni. Sono stati studi che hanno continuato la strada aperta dalla Bott e ne hanno sottolineato i limiti e sviluppato le potenzialità.


1.6.1 Kapferer si pone in modo critico di fronte al lavoro della Bott sulla famiglia. Studia due famiglie africane urbanizzate analizzando separatamente il network sociale dei coniugi e sottolinea l'importanza di considerare, oltre alla compattezza del network e al tipo di rete di relazioni anche il contenuto, il flusso direzionale, il numero degli individui inclusi.

Altri studiosi criticano l'applicabilità dei risultati della ricerca della Bott solo ad appartenenti alla classe operaia e non estensibili alla classe media.


1.6.2 Tessa Cubitt Suggerisce nuovi criteri di definizione e misurazione del network, in quanto non riteneva significativo considerare il grado di densità o compattezza in termini generali. Concentra la sua analisi sulla densità del network. Si occupa di 35 coppie di Edimburgo ½ della classe media e ½ della classe operaia.

Distingue la densità nella zona di prim'ordine, nella quale si collocano i contatti dell'Ego, e nella zona di second'ordine, nella quale si collocano i contatti che le persone conosciute da Ego hanno con altre persone a Ego sconosciute.

Distingue tra network effettivo di Ego (10 contatti), e network esteso (altri legami).

I risultati della sua ricerca

  • Indipendentemente dal ciclo di sviluppo della rete e dalla classe sociale, la densità di tutti i network dei coniugi tende ad essere bassa, cioè le persone che conoscono la coppia raramente si conoscono tra loro.
  • Nonostante la bassa densità del network esteso, alcuni settori di questo sono densi (vicinato, parentela, lavoro, associazioni).

Cubbitt riformula le osservazioni della Bott:

per il comportamento dell'Ego e della coppia non è significativa la densità dell'intero network, bensì la densità di alcuni settori, poiché è il network ad alta densità che è significativo per il rafforzamento delle norme del gruppo


1.6.3 Philip Mayer applica la network analisi per spiegare il comportamento degli individui al di fuori del contesto famigliare, in particolare per spiegare il comportamento di gruppi immigrati e residenti fra la popolazione Xhosa nella città di East London in SudAfrica.

In  questa parte di città convivevano due gruppi di persone i Red, rossi,legati alle tradizioni e restii a assumere la cultura dei bianchi. Questi tessevano relazioni soprattutto con persone provenienti dal loro villaggio di origine e passavano il tempo libero con loro secondo attività tradizionali (feste) oppure bevendo birra. Gli School, gli scolari, invece avevano adottato valori e segni esteriori dei bianchi e frequentavano un raggio più esteso di persone utilizzando il tempo libero in attività sportive, culturali o politiche. Mayer, spiega le differenze in termini di reti sociali, anche se sottolinea l'influenza che la cultura dell'ambito famigliare d'origine ha su controllo della scelta di tali reti. Mette quindi in evidenza un circolo vizioso. I Rossi fanno parte di una rete fitta di legami che condizionano l'individuo secondo un conformismo morale tribale che sottolinea la superiorità delle istituzioni originarie che prevedono relazioni dense che comportano forte pressione morale e conservatorismo. Gli Scolari sono membri di una rete a maglia larga e c'è maggior e tolleranza verso relazioni a d un solo contenuto (singol-stranded). Anche per loro si tratta di un processo circolare: la specializzazione favorisce network a maglia larga e questi favoriscono la specializzazione culturale.


1.6.4 Epstein applica la network analisi allo studio della comunicazione attraverso la rete, in particolare soffermandosi sull'importanza della rete come strumento di controllo sociale. Oggetto della sua ricerca la diffusione del pettegolezzo attraverso il network all'interno dell'élite sociale di Ndola. Monica (appartenete all'èlite) ha tradito il marito(che non appartiene a questa enclave) per Charles (che appartiene a questa enclave) e si diffonde il pettegolezzo. Epstein distingue la rete effettiva costituita da individui dello stesso status sociale e che tendono a minimizzare le differenze, dalla rete allargata che comprende legami che uniscono persone di categorie sociali diverse. Egli studia la diffusione del pettegolezzo nella rete effettiva del gruppo al quale appartengono Monica e Charles. Epstein rivela come una delle funzioni del pettegolezzo sia quella di definire o riaffermare le norme che regolano il comportamento tra gli appartenenti alla rete effettiva e li differenziano dagli altri. Che cosa si diceva: Il marito al quale il gruppo non riconosceva lo stesso status sociale non veniva compatito e non c'era simpatia verso di lui, Charles non era criticato. La valutazione dell'episodio insita nel pettegolezzo sottolineava la particolarità negativa riscontrata nel matrimonio tra Monica e il marito. Infatti lei e l'amante avevano lo stesso status sociale a differenza del marito.

Quindi i pettegolezzi della rete effettiva di Monica riaffermavano i valori della cerchia sociale che ne costituivano l'identità di classe distinta e definivano le norme di comportamento per chi vuole riconoscersi in tale classe. Epstein individua in questo caso un network di classe nel quale in pettegolezzo è lo strumento per articolare le norme di comportamento che identificano la classe dal resto della società.


Il sistema di norme nei cui termini è valutata l'informazione trasmessa dal network influenza l'informazione.


L'ipotesi generale formulata da Epstein a partire da questo studio, mette i evidenza come la network analisi permetta di analizzare i processi di mutamento sociale e di cambiamento culturale

L'adozione di nuove norme e modelli di comportamento è più frequente nella rete effettiva di individui che occupano posizioni di prestigio e che in questo modo possono ulteriormente distinguersi dagli altri. Attraverso la rete allargata di questi individui, il cambiamento arriva a permeare anche altre parti della società che per emulazione assumono queste norme e modelli di comportamento. Questo funziona dall'alto verso il basso, e Epstein non ha verificato questa ipotesi nelle relazioni e scambi dalla cultura bassa a quella alta



1.7 Reti di scambio

La seconda direzione di sviluppo riguarda lo scambio dei legami. L'approccio mette in risalto gli aspetti della scelta e dell'uso strumentale delle reti personali da parte degli individui: tali studi sono incentrati sulla politica, l'intermediazione e il conflitto.


1.7.1 Adrian Mayer (fine '60)

Oggetto di studio: Quartiere della città indiana di Dewas, durante le elezioni municipali del 1961. due candidati: uno del partito del Congresso e un del partito Indipendente. La circoscrizione elettorale era molto eterogenea e per vincere bisognava avere un largo sostegno di diversi settori sociali e occupazionali.

Mayer studia la campagna elettorale del candidato vincitore e ricostruisce la catena di contatti personali attraverso i quali vengono reclutati i voti

Risultati: le innovazioni analitiche per lo sviluppo della network analisis introdotte da questo studio:

  • Riprendendo la distinzione tra network e set abbozzata da Barnes, introduce il concetto di action-set: la parte di network personale attivata in determinate situazioni per scopi personali specifici e limitati nel tempo.
  • Analizza lo scambio lungo il set i legami che vengono attivati non dipendono tanto dalla natura (parentela, amicizia.) ma dallo scopo per il quale vengono attivati e che accomuna i contatti verso un unico fine: chiedere qualcosa in cambio al candidato una volta eletto.
  • Distingue due tipi di contatti lungo l'action-set: il patronage, che implica un rapporto diretto tra candidato ed elettore, e il brokerage che implica la presenza di un intermediatore tra i due.

Quest'ultimo aspetto verrà ripreso da studiosi successivi interessati ad analizzare nelle società evolute la categoria della mediazione: quando un realtà periferica viene incorporata in da centro, i creano vuoti di comunicazione che stanno all'origine dei rapporti di intermediazione politica ed economica. Questi vuoti causano il diffondersi di fenomeni mafiosi o caciquisti riscontrabili nei paesi mediterranei e nel Sud America.



1.7.2 Boissevain (anni '70) ha concentrato la sua ricerca sull'aspetto della network analisis per definire la categoria della mediazione o di social broker. Egli si concentra sulle forme di organizzazione sociale che si pongono come quasi-gruppi tra l'individuo interagente e il gruppo corporato o organizzazione strutturata.

L'organizzazione strutturata è un quasi gruppo nel quale è presente l'interazione strutturale come contatto regolare e intenzionale fra almeno due dei membri. Intenzionale è il comportamento diretto verso un fine condiviso.

Quasi gruppi sono i network degli amici, dei parenti, conoscenti coalizioni intime. Lo scopo è analizzare le dinamiche interne a queste coalizioni intime spostando l'attenzione dal gruppo all'individuo  (broker) che costruisce la coalizione per ottenere il sostegno verso il raggiungimento del proprio fine. La categoria analitica è quella del social broker inteso come imprenditore professionista delle relazioni del network in grado di mettere a frutto il proprio talento manipolativo per controllare risorse economiche e sociali al raggiungimento del proprio vantaggio. Il broker è un imprenditore antropologico (mediatore) che gestisce risorse di second'ordine cioè reti informali di contatti strategici a proprio vantaggio. Risorse di prim'ordine sono terra, professionalità, conoscenze specializzate chi gestisce queste risorse si può chiamare patrono.


I teorici della comunicazione hanno distinto il sistema comunicativo in 5 elementi:





A questi elementi può essere aggiunta la tariffa addebitata per la trasmissione che determina il profitto che varia a seconda del messaggio, della destinazione e del canale utilizzato ( minore assenza di interferenze e bontà del canale).

Diventare mediatori dipende da due caratteristiche:


  • La struttura e il volume delle rete sociale: centralità, tempo per gestire le relazioni e potere.

Centralità: posizioni fisse (negozianti, baristi) rispetto a situazioni in cui c'è forte movimento.

Tempo: riuscire a mantenere e coltivare le proprie relazioni;

Potere: possibilità di controllare risorse di prim'ordine

  • La propensione ad usare la rete per il proprio personale vantaggio o profitto. L'attività di mediazione è un affare e il capitale utilizzato è la sua rete personale di relazioni che costituisce i canali di comunicazione. La tariffa è il guadagno che ciascuna delle parti coinvolte nell'interazione cerca di ottenere. Questa tariffa non viene pagata istantaneamente al momento della transazione, ma il mediatore costruisce la propria reputazione sul credito che gli altri gli riconoscono. Il debito è in funzione reciproca del credito: il creditore dimostra fiducia nel fatto che il debitore pagherà. Poiché è difficile valutare il reale ammontare del capitale di un mediatore (le risorse di second'ordine non sono misurabili come quelle di prim'ordine) sta alla sua abilità incrementare il proprio credito: specula in speranza.

Il mediatore cerca di mettere le persone in condizione di essergli debitori poiché ogni debito è un nuovo canale di comunicazione o un servizio che si può chiedere in cambio. Si tratta di investire nel futuro. Le risorse di second'ordine possono essere facilmente convertite in risorse di prim'ordine e questa possibilità porta ad aumentare la base di potere del mediatore. Questo passaggio da mediatore a patrono è pericoloso se il mediatore non riesce in qualità di patrono a mantenere le promesse. Di conseguenza può perdere il proprio potere anche di mediatore. Attenzione anche a convertire il proprio credito in risorse politiche, meglio quelle economiche.

L'attività di mediazione può costituire una carriera. Come indurre le persone a ricorrere alla sua mediazione? Creando il bisogno (preferendo trattare con persone che gestiscono risorse di prim'ordine e non con altri mediatori) e ottenendo dei buoni risultati.




Gli aspetti teorici e metodologici introdotti dallo studio di Boissevain:

  • L'azione manipolativa riconosciuta all'Ego nei confronti del action-set per raggiungere i proprio scopi..
  • L'instabilità e variabilità dei legami: il cambiamento diventa principio strutturante le forme ego-centriche dei gruppi sociali. Così il network diventa strumento per lo studio del cambiamento sociale.
  • Nuovo approccio nel considerare il rapporto realtà locale-centro che non viene più considerato proveniente solo dall'esterno. I mediatori svolgono una funzione attiva nel favorire e dirigere il mutamento poiché sono degli innovatori promuovono l'integrazione economica e politica imponendo al contempo un controllo sul grado di infrazione della periferia rispetto al centro.

1.7.3 Kapferer (fine '60 primi '70) approfondisce gli aspetti manipolativi e strumentali delle rete, analizzando situazioni di crisi e di conflitto: Norme e manipolazione delle relazioni in un contesto di lavoro. Ricorre alla definizione operativa di reticolo anziché di rete, per designare i legami diretti che partono da un Ego e lo uniscono ad altri individui, e per designare i legami che uniscono tra loro gli altri individui in una determinata situazione.


Per seguire l'analisi ricorre all'approccio strutturale che si occupa della regolarità dei comportamenti in congruenza con la morfologia del sistema sociale nel quale avvengono e ricorre all'apporto addizionale dell'analisi di reticolo per ottenere quelle spiegazioni che l'approccio strutturale non riesce a fornire e che riguardano le irregolarità e incongruenze con la struttura della società. In particolare egli si sofferma a volere fornire delle spiegazioni sui seguenti aspetti:

  • Perché la disputa è inizialmente scoppiata tra due individui e non altri (Abraham ha coinvolto Donald e non il suo compagno di Stand di Abel);
  • Perché sono state considerate nella disputa delle argomentazioni insignificanti o meno pertinenti di altre (ubriachezza, non rispetto del più anziano, invece di norme importanti come il lavoro veloce, o l'accusa di stregoneria);
  • Perché la disputa si è conclusa a favore di Abraham.

Luogo: reparto di elettrolisi di una miniera di estrazione di piombo e zinco nello Zambia.

Caratteristiche del lavoro: celle elettrolitiche nelle quali si lascia depositare lo zinco sui catodi: compito dei raschiatori è di staccare lo zinco.Il lavoro dei raschiatori è controllato dal caposquadra, poi lo zinco viene pesato (addetti alla pesatura) e i catodi vengono raschiati (spazzolatori), sostituiti se danneggiati, asciugati (asciugatore). Poi c'è il fattorino portaordini, tre titolari. Nel processo di produzione ciascun a mansione è interconnessa con le altre e il buon funzionamento generale è garantito dal lavoro di tutti. Gli stipendi sono diversi a seconda della mansione, anche se non è necessaria una particolare specializzazione e i lavoratori sono interscambiabili nei ruoli (a parte il caposquadra e i titolari).I contatti tra i lavoratori sono determinati dai rapporti di produzione e non dalle preferenze dei lavoratori e solo il caposquadra può muoversi liberamente. I raschiatori sono legati al loro posto hanno contatti solo con il compagno o i vicini degli stand di lavoro, mentre gli addetti alla pesatura si spostano e hanno maggiori possibilità di entrare in relazione con altri lavoratori. Le relazioni interpersonali nel reparto dipendono:

Dal la mansione svolta, e dalla posizione nel processo produttivo;

Il retroterra tribale

L'età

La religione

Possesso di potere e autorità nel contesto di lavoro.

La disputa: Abraham protesta per l'accelerazione del ritmo di lavoro da parte di un altro raschiatore, Donald, che lavora in un altro stand. Lo appella con un soprannome e lo invita a rallentare, Donald reagisce inizialmente con veemenza e non obbedisce dicendo che non vuole essere chiamato con il soprannome perché teme una stregoneria, e va a lamentarsi con il rappresentante sindacale. Mentre si reca dal sindacalista sente un commento alle sue spalle secondo il quale viene sospettato di ubriachezza per aver reagito in quel modo. Interviene il caposquadra e intima a Donald di tornare al lavoro. Dopo la situazione torna alla normalità ma da un lato Donald continua a sentirsi offeso per la minaccia di subire una stregoneria e dall'altro tra i compagni si insinua la spiegazione che deve aver reagito così perché era ubriaco. Alla fine Abraham chiana Donald per nome e gli chiede un servizio (affilatura dell'attrezzo da lavoro). Donald obbedisce ripristinando la normalità delle relazioni tra un lavoratore anziano e il giovane che aveva reagito rompendo l'equilibrio. Mentre sembrava tutto concluso, Donald chiese e ottenne il trasferimento ad un altro reparto per un lavoro più duro e meno pagato.

Il suo contesto normativo:

  • Il problema del ritmo di lavoro: nel reparto c'è un accordo informale tra lavoratori e azienda che stabilisce i turni di 4 ore, anziché 8 se riescono a svolgere il lavoro assegnato. Il ritmo di lavoro viene regolato e scandito prima della pausa a metà mattina dal caposquadra che supervisiona il ritmo dei raschiatori per armonizzarlo con le altre fasi che devono essere coordinate. Dopo la pausa invece c'è la libertà, che è poi quasi un gioco-sfida tra gli stand dei raschiatori, ad velocizzare il più possibile il lavoro per finire prima e avere il tempo per altri lavori di ripiego per arrotondare lo stipendio.Naturalmente c'è il rischio che se i lavoratori dimostrano di riuscire a finire con molto anticipo il lavoro assegnato, la direzione li obblighi ad altri lavori senza un aumento dello stipendio e magari con l'estensione dell'orario di lavoro. Tuttavia il comportamento di Donald non sembrava arrivare a minacciare questa conseguenza poiché avrebbe accelerato la conclusione del lavoro per il proprio stand di solo 10 minuti. Quindi anche se il lavoro veloce viene giudicato positivamente tra i raschiatori, il comportamento di Donald viene deplorato dagli altri perché non ha rispettato la norma informale che prevede la possibilità di accelerare il ritmo solo dopo la pausa e non prima.
  • Legato a questa accusa dell'accelerazione del ritmo c'è né un'altra più sottile che spiega perché Abraham si sia rivolto proprio a Donald con quest'accusa: la volontà di proteggere gli interessi dei lavoratori più anziani nei confronti dei giovani. Dall'atro lato questo tema è chiaro anche Donald che infatti teme la stregoneria da parte di un anziano nei suoi confronti. La norma del ritmo di lavoro infatti tutela tutti i lavoratori, ma principalmente i più anziani che rischiano di essere sostituiti dai giovani nelle loro mansioni non specializzate.
  • La stregoneria era una credenza condivisa nel reparto: esercitata soprattutto dai più anziani si credeva fonte di disgrazie e poteva essere utilizzata anche per eliminare concorrenti nella promozione sul lavoro, che era l'unica via per migliorare le condizioni lavorative. La minaccia di Abraham verso Donald stata dunque pesante e percepita come reale anche dagli altri lavoratori. Ma non basta per garantire a Donald il sostegno.
  • Non rispetto del rapporto tra lavoratore giovane e anziano: Abraham chiamava Donald "figlio" e Donald "padre" Abraham: era riconosciuto da entrambi un rapporto di parentela fittizia.
  • Mantenimento della disputa ad un livello insignificante: Le accuse mosse reciprocamente nella disputa tra i due protagonisti non erano insignificanti nel contesto: minaccia di stregoneria e sovvertimento dei ritmi di lavoro, ma i lavoratori del reparto nel corso della vicenda non fanno riferimento a questi temi, ma ad altri insignificanti e non pertinenti. Perché? Perché i lavoratori volevano ridurre al minimo le ostilità e le tensioni che erano scoppiate all'interno dell'unità.

Ricorso all'analisi del reticolo: per spiegare in che modo nella condizione specifica i protagonisti della vicenda hanno interpretato le norme, i valori, atteggiamenti e opinioni nel modo in cui sono stati usati e con gli esiti che ci sono stati, e non in modo diverso. Questo perché anche se è noto il contesto normativo (le norme, i valori, atteggiamenti e opinioni) non si può sapere come verrà interpretato dalle parti coinvolte nella disputa.


Mobilitazione del sostegno: il sostegno che una persona riesce a mobilitare in proprio favore dipende dalla struttura e dalla natura delle sua relazioni interpersonali dirette ed indirette. Analisi dell'action-set di Mayer. Il sostegno dato ad una persona i un contesto conflittuale non dipende dalla natura delle questioni sollevate (giustezza, importanza) ma dalla natura dei legami che si hanno con gli individui ai quali si chiede sostegno. Una volta attivato l'action-set degli individui coinvolti, il modello delle relazioni in un contesto non sarà più uguale a prima: i modelli della relazioni sono infatti dinamici e il quadro complessivo di tutte le relazioni sociali in un una situazione è il risultato di tutte le mobilitazioni passate.

L'analisi del reticolo si sviluppa in due direzioni:

  • Direzione internazionale: concentrata sulla natura del legame di interazione che unisce Ego alle persone coinvolte con le quali ha un legame diretto. Qualità interne del reticolo dell'Ego.
  • Direzione strutturale: concentrata sull'astrazione di componenti base dei reticoli in modo da costruirne una tipologia e procedere alla loro comparazione. Attenzione alle caratteristiche generali del reticolo e non alle sue qualità specifiche.

L'analisi intenzionale: tre sono i fattori presi in esame nei legami internazionali

  • Contenuto di scambio: elementi manifesti delle transazioni tra gli individui in una situazione nella quale interagiscono. Conversazione, rapporti di scherzo, assistenza sul lavoro, servizi personali, assistenza in denaro.
  • Molteplicità: numero dei contenuti di scambio che esistono in una relazione: minimo è due, massimo tutti e 5 i contenuti. Il grado della molteplicità dà la forza della relazione: più è multipla maggiore è la sua forza.
  • Flusso direzionale: questo è significativo per tutte le relazioni esclusa la conversazione dove è necessario la partecipazione di entrambi (biderezionali).

Attraverso l'analisi di questi tre fattori si può valutare l'investimento sociale che un individuo ha fatto nei riguardi delle persone alle quali è legato in confronto con quello fatto dalle altre persone con cui è legato. E' la capacità di far fruttare questo investimento sociale che permette di risolvere a proprio favore situazioni di conflitto.

Confronto tra i reticoli di Abraham e di Donald:

Abraham è legato a 9 persone di cui 3 con legami multipli ( oltre alla conversazione, scherzo assistenza sul lavoro, servizi personali di un giovane nei suoi confronti non reciproca) Tre queste 9 persone Abraham è dominante perché 4 di queste hanno rapporti con lui e non con Donald e 2 occupano il ruolo di raschitore.

Donald ha un reticolo più debole perchè ha relazioni multiple sono con una persona (caposquadra) verso la quale è in posizione di inferiorità. In totale ha rapporti diretti con

8 persone e prevalgono le relazioni ad un solo contenuto della conversazione.


Analisi strutturale: quattro caratteristiche dei reticoli al fine di delinearne la tipologia e procedere al confronto tra i diversi reticoli presenti nel reparto.

  • Ampiezza: il numero di legami diretti di Ego (E) e il numero dei legami tra gli individui cui Ego è legato (L) rispetto al totale dei legami possibili (S) 100*(E+L)/S.

Abraham ha un'ampiezza pari a 31,3 mentre Donald 23,2. In più le 9 persone con le quali Abraham ha un legame diretto hanno tutti valori molto alti il più basso dei quali è uguale a quello di Donald. Donald ha legami con due persone che hanno ampiezza pari e inferiore alla sua che pure è una delle più basse.

  • Densità: si calcola dividendo il numero dei legami effettivamente esistenti (Na) tra gli individui per il numero dei legami possibili (N = numero delle persone). (completezza nella teoria dei grafi).

100XNa/N(N-1)/2

Legami ampi spesso sono meno densi .

  • Grado di molteplicità: si ottiene dividendo il numero delle relazioni multiple per il numero totale delle relazioni esprimendolo in percentuale.

Si distinguono: un grado di molteplicità di star dividere il numero delle relazioni dirette multiple di Ego per il numero delle relazioni dirette. Questo calcolo misura se Ego è legato debolmente o fortemente al proprio reticolo e misura quanto sostegno ci si può aspettare; e un grado molteplicità di zona si divide il numero totale delle relazioni multiple tra i membri del reticolo e si divide per numero totale delle loro relazioni. questo dà il valore della molteplicità di un reticolo a prescindere dall'Ego che lo genera.

In generale sono rilevanti i valori di ampiezza e densità che danno il livello di coinvolgimento delle persone, mentre la molteplicità dà la forza delle relazioni ma ha significato solo se associata agli altri due aspetti: molteplicità di star è connessa con l'ampiezza, e molteplicità di zona con la densità. Infatti quando c'è un valore alto di molteplicità sono elevati anche ampiezza e densità e non il contrario.

Abraham ha un reticolo più forte di Donald ed è anche per questo che è stato preso di mira e accusato inizialmente lui e non altri lavoratori nel reparto. Questo è chiaro ai lavoratori.


Il processo di mobilitazione del sostegno per capire l'esito della disputa

Tre sono i modi con i quali una persona può muoversi a sostegno di una delle parti in causa:

  • Sulla base di valori, norme e questioni emerse durante la disputa;
  • Sulla base della posizione formale che occupano nel contesto;
  • Per adempiere ad obblighi derivanti dalle relazioni che li legano alle parti in causa.

Nel nostro caso determinante è stato questo terzo motivo affinché la discussione fosse mantenuta ad un livello insignificante e affinché il sostegno fosse accordato ad Abraham. Il primo aspetto può essere giustificato dal fatto che i termini della questione sfuggirono di mano dei due contendenti e vennero gestiti da altri (il sindacalista e un raschiatore anziano amico di Abraham) che invece di trattare la questione della velocità del lavoro e dell'accusa di stregoneria, ridussero la questione all'accusa di ubriachezza per preservare intatte le loro relazioni con gli altri lavoratori.


Alla fine della disputa Abraham era emerso più forte, mentre Donald ha dovuto constatare il proprio isolamento e la debolezza della relazioni.Inoltre si era sentito tradito dal caposquadra con il quale credeva di aver instaurato un rapporto privilegiato il quale per salvaguardare la propria posizione dominante lo aveva lasciato solo.


Quali le conclusioni della ricerca:

  • Il sostegno che una persona può ottenere in una situazione di conflitto dipende non dalle ragioni messe in campo, ma dalla struttura e dalla natura delle sue relazioni interpersonali dirette e indirette (rete effettiva e rete allargata Epstein). Le persone prendono posizione in modo da riportare le perdite minori in termini affettivi sia nel loro rapporto con i contendenti che in rapporto agli altri individui della rete coinvolti.
  • Lo studio è un esempio di approccio situazionale in prospettiva diacronica: mette in evidenza l'aspetto temporale del modello delle relazioni sociali. Il modo con il quale norme, valori e opinioni vengono selezionati e manipolati in una particolare situazione per servire determinati interessi, in questo caso mantenere il più possibile intatti gli equilibri e le relazioni all'interno dell'ambiente di lavoro.
  • Sottolinea la natura dinamica dell'oggetto di analisi: l'estensione dello studio dai due contendenti alla rete delle loro relazioni, sia attuali che nel passato.

1.8 Network e gruppo corporato

La network analisis ha spostato l'interesse dal gruppo all'individuo, ma rimangono delle difficoltà a superare l'approccio struttural-funzioanlista in particolare riguardo al concetto di gruppo corporato.

Rispetto a questo concetto ad esempio Barnes, elabora una ricerca in cui la network analisis sembra occuparsi di aspetti residuali , le relazioni informali, che non possono essere comprese entro i concetti strutturali e funzionali dell'appartenenza territoriale e industriale. Ma questo contrasta con i risultati della sua ricerca nella quale la netwok analisis spiega le reti personali come l'elemento vitale che definisce e ridefinisce la dimensione territoriale e industriale.

Secondo Bott il network di relazioni delle coppie funge da variabile interveniente tra loro e le strutture istituzionalizzate.


Emerge allora la distinzione tra network e gruppo corporato: anche Boissevain, il quale considerava un continuum tra individuo e gruppo corporato e si ritiene interessato alle forme intermedie, mantiene il concetto di gruppo corporato come punto di riferimento

Il gruppo corporato viene escluso dalla network analisis, ma viene mantenuto a livello di riferimento concettuale.


1.8.1 Mitchell cerca di trovare una posizione di compromesso per superare la dicotomia tra rete e gruppo corporato o strutture istituzionali.

Propone la separazione concettuale di tre ordini di relazioni che sono significative per la comprensione del comportamento degli individui nelle società complesse:

  • Relazioni che si scambiano in base all'appartenenza alle strutture istituzionali, ordine strutturale;
  • Le relazioni che si stabiliscono in relazione all'appartenenza a categorie sociali, ordine categoriale;
  • Quelle che si stabiliscono in base a legami personali, ordine personale.

Suggerisce questa distinzione inserendola come sviluppo ( piani prospettici) della teoria del contiuum di Boissevain sul quale giacerebbero le relazioni personali dall'individuo al gruppo corporato. Si tratta di tre diverse letture di uno stesso comportamento al fine di ottenere differenti tipi di comprensione e spiegazione.


Riprende lo  studio di Srinivas e Béteille sulle relazioni tra gruppi corporati e networks ed individua due caratteristiche discriminanti:

I gruppi hanno confini definiti, mentre i network non ne hanno

I gruppi sono individuabili oggettivamente, (sono gli stessi per chi è dentro e per chi è fuori) mentre i network no.

Secondo Mitchell

Il network è un insieme di individui che sono membri di diversi sistemi di gruppi e di categorie stabili. In questo modo la nozione di network diventa complementare e non antagonista a quella di gruppo corporato

Se rappresentiamo il network dal punto di vista dell'attore, ci sono tanti network quanti sono i membri della rete

Il network sociale è concepito come l'insieme reale dei legami di ogni tipo tra un insieme di individui e non solo dei legami di parentela, vicinato amicizia. (come dicono Barnes, Bott)


I contenuti dei legami nei network sociali sono di tre tipi comunicazione, scambio e normativi e sono modi per astrarre analiticamente aspetti significativi del comportamento della realtà sociale.

La distinzione tra network di comunicazione, scambio o normativo sono modo per astrarre analiticamente aspetti del comportamento della realtà sociale.

Informazione: il network della comunicazione è determinato largamente dalla struttura del network della relazione interpersonale (Epstein). Si lavora con due network, uno delle relazioni interpersonali e l'altro dei legami di comunicazione.

I legami di comunicazione hanno delle barriere nel flusso dell'informazione ( parentela, autorità, distanza sociale). Quindi non è sempre vero che il network della comunicazione coincida con quello dell'informazione. Non si può definire un network pertinente ad ogni scopo.

Contenuti dello scambio dei legami: action-set di Mayer, Kapferer

Contenuti normativi: aspetto della relazione tra due individui che si riferisce alle loro aspetttative reciproche a causa di qualche attributo o caratteristica sociale.

L'istituzione nella network analisis si ridefinisce 1. come una delimitazione di legami di un network parziale che si è isolato dal comportamento effettivo nel quale c'è interconnessione delle norme. le norme interconnesse devono essere costruite in un modello o struttura.


La distinzione tra gruppo scorporato e network dipende dal livello di astrazione al quale è portata l'analisi nel sintetizzare le regolarità che si possono scorgere nelle relazioni sociali considerate come un tutto. I

I networks delle relazioni sono i punti iniziali nelle analisi del comportamento di gruppo e che esistono come costruzioni analitiche che l'osservatore costruisce in parte tenendo conto delle percezioni dei partecipanti al network e in parte tenendo conto delle osservazioni che i partecipanti non sono in grado di percepire.

La dicotomia tra gruppi corporati o istituzioni e network è una falsa dicotomia e si sono infatti fenomeni sociali ad un livello diverso di astrazione. Di fronte ad una grande dimensione , società di larga scala, si ricorrerà alla network analisis, analisi struttural-funzionalista funziona con le società di piccole dimensioni.



La network analisis a questo punto diventa lo specifico strumento teorico e metodologico per studiare quelle relazioni interpersonali che non possono essere studiate con l'approccio struttural-funzionalista.


Inoltre Mitchell individua due correnti nella network analisis anglosassone:

  • La prima concentra la propria attenzione all'analisi delle strutture istituzionali: implica la formulazione statica delle relazioni, sottende la nozione di integrazione funzionale ed equilibrio del sistema sociale. Questa è la corrente dell'analisi strutturale americana.
  • La seconda studia la relazione nella sua complessità senza isolarne un contenuto cercando di esaminare come le persone possano rapportarsi le une alle altre secondo diversi schemi di riferimento normativo allo stesso tempo. Questo approccio è comune agli studiosi britannici.

Approfondiamo questo secondo approccio.

La cesura definitiva tra lo struttural-funzionalismo e la network analisis sta nell'aver posto l'accento sull'individuo piuttosto che sui gruppi. In questo modo cambia anche la definizione del concetto di ruolo che non è più considerato modello di comportamento fissato nella struttura istituzionale della società, perché l'individuo può manipolare il proprio ruolo e usarlo per modificare in meglio la propria posizione. Esistono gruppi e istituzioni che hanno forma e contenuto stabile se non statico in riferimento ai ruoli dei partecipanti, ma la morfologia dei gruppi non può essere conosciuta a priori in termini di diritti e obbligazioni per chi vi fa parte e di fini e interessi comuni. La morfologia del gruppo va ricostruita a partire dagli individui che lo compongono. Anche il ruolo dell'individuo nel gruppo non può essere determinato a priori perché lo stesso individuo può ricoprire diversi ruoli, che possono essere conflittuali, può a sua volta modificare i ruoli e la posizione nel gruppo.


Il luogo dello studio non è l'oggetto dello studio: gli analisti del network non studiano i gruppi e le istituzioni, ma gli individui all'interno dei gruppi e delle istituzioni.


Questa impostazione si discosta dall'approccio statico e dai modelli si equilibrio, e pone l'attenzione al cambiamento sociale che si realizza attraverso un'azione creativa dei soggetti storici in movimento dinamico di differenziazione e divaricazione.


Gli studi antropologici si incrociano con studi storici. L'analisi processuale si colloca in una prospettiva diacronica, e con gli studi della sociologia tedesca di Toennies, Weber, Simmel che postula la realtà sociale come sistema complesso di interdipendenze che di modifica sotto l'effetto delle azioni degli individui.


Importante anche il contributo di Elias con i suoi modelli di analisi configurazionale.

A questa si richiama Mitchell per elaborare il superamento della dicotomia tra network analisis e analisi strutturale, tra rete e gruppo corporato.

La configurazione è una determinata forma di interdipendenza sociale che, a causa delle sua tensioni interne, tende al mutamento e quindi verso nuove forme di interdipendenza.

La configurazione è lo strumento analitico capace di gestire la complessità, la pluralità e la contraddittorietà dei legami, consentendone la formalizzazione.

La formalizzazione non è una fotografia: è il disegno sistemico delle relazioni consapevoli che l'introduzioni di nuove relazioni comportano il ridisegno complessivo. Si tratta di una riduzione della complessità necessaria ai fini conoscitivi, temporanea e consapevolmente provvisoria.


La network analisis introduce la visione prospettica, considerando come le relazioni nel presente e nel passato influiscano sul comportamento.

E' uno strumento utile per affrontare tre ordini di problemi:

  • la stratificazione e la mobilità sociale;
  • analizzare il ruolo degli individui, gruppi, famiglie nei processi di integrazione nelle società di larga scala;
  • affrontare lo studio di situazioni di conflitto e crisi in cui si condensano le persistenze e le continuità dei processi di mutamento sociale.


2.0 IL NETWORK NELL'ANALISI STRUTTURALE STATUNITENSE



































I sociologi americani ricorrono al network sociale come strumento intellettuale fondamentale di studio della struttura sociale, per affermare su basi nuove, attraverso il ricorso a rigorosi strumenti di rappresentazione matematica, i principi analitici dello strutturalismo (non le analisi need-driven del funzionalismo). Per loro il concetto di struttura sociale è un modello persistente di relazioni sociali tra posizioni sociali. La base della struttura sociale è la relazione.

Wellmann e Berkowitz elaborano il paradigma dell'analisi strutturale:

Le strutture sociali possono essere rappresentate come networks, cioè come insiemi di nodi (o membri del sistema sociale) e come insieme di legami  che indicano le loro interconnessioni. I nodi possono essere individui, famiglie, società economiche, nazioni. I legami rappresentano relazioni di amicizia, flussi economici ecc.


Gli analisti strutturali focalizzano l'attenzione sulle relazioni tra gli attori e ne spiegano il comportamento in termini di costrizioni strutturali: interpretano i comportamenti e le azioni solo in relazione alle posizioni degli attori nella struttura sociale.


Influenzano l'analisi strutturale americana:

  • sociologia classica tedesca, in particolare la concessione di Simmel sulla sociologia come "geometria sociale" che ha per oggetto al forma pura delle relazioni sociali a prescindere dia loro contenuti.
  • Teoria tedesca della Gestalt in psicologia, perché sottolinea l'influenza delle relazioni di gruppo sull'individuo e perché ricorrono a strumenti di formalizzazione grafica per descrivere tali relazioni;

Studi classici al riguardo sono quelli portati avanti da Warner (Chicago) e Mayo (New England) che hanno dimostrato al presenza di sottogruppi coesivi attraverso lo studio delle relazioni informali e descrissero questi gruppi con metodi di rappresentazione grafica.

Secondo Warner l'organizzazione sociale di una comunità urbana è una configurazione sociale: un tessuto di relazioni attraverso cui le persone interagiscono tra loro. Tale configurazione è composta di sottogruppi (famiglia, chiesa, classi) e da altri sottogruppi cliques che hanno relazioni informali che intersecano i precedenti. Questa intersecazione è fondamentale ai fini dell'integrazione comunitaria e stratificazione sociale.


Solo con la scuola che si forma ad Harvard attorno all'insegnamento di Harrison White negli anni '60 e 70' che la network analisis si afferma come un'area specifica di analisi sociologica. I ricercatori di Harvard svilupparono i loro studi nell'analisi strutturale orientata matematicamente , volta a delineare i modelli di relazione della struttura sociale attraverso l'uso di strumenti algebrici.


A differenza degli studiosi britannici,per i quali la network analisis era il metodo per analizzare ciò che non era affrontabile con l'approccio struttural-funzionalista, quindi era incline a privilegiare i rapporti informali, nella tradizione quantitativa americana la network analisis si impone come principale strumento di studio della struttura sociale e applicata a tutti i campi della vita sociale.


Seguono alcuni dei contributi più significativi.


2.1 Reti di parentela, amicizia e vicinato

Gli studi in merito hanno due punti di vista:

  • uno si concentra sulla parentela, amicizia, comunità per delineare la struttura della comunicazione interpersonale, network egocentrici.
  • l'altro si concentra sulle reti del potere degli affari, del mercato, per delineare i modelli strutturali dei processi di larga scala.

Gli studi sui network egocentrici sono relativi alle relazioni interpersonali. Questi studi hanno dimostrato che nella realtà urbana moderna i rapporti interpersonali non sono dominati dall'isolamento, ma si mantengono vitali e persistenti relazioni interpersonali incentrate sulla famiglia con la funzione di sostegno, aiuto e condivisione. In particolare gli studi dell'analisi strutturale si concentrano in maniera sistematica la composizione,

i contenuti e

i modelli delle relazioni sociali e i loro effetti sul comportamento degli individui.



Studio di Wellman (1988) (riflette la linea dura dell'approccio strutturale che si focalizza sui modelli strutturali e interpreta il comportamento individuale come risultato di costrizioni strutturali cui non è possibile opporre scelte individuali) si concentra su un quartiere urbano di Toronto in due momenti diversi 1968 e 1978. Oggetto dello studio la struttura della rete di relazioni interpersonali degli abitanti per valutare gli effetti dell'urbanizzazione.

Lo studio importante per i seguenti aspetti:

  • considera la comunità personale come un network di legami che non si identifica con l'unità territoriale locale, ma si integra con sistemi a scala più ampia;
  • studia come le relazioni interpersonali creino opportunità e risorse per gli appartenenti al network, e come le diverse forme e strutture del network incidano sulla disponibilità di risorse per i membri della rete;
  • Studia come le diverse strutture dei network incidano sui cambiamenti personali e sull'integrazione nei sistemi a grande scala.

L'analisi strutturale è un approccio paradigmatico, esaustivo per considerare la struttura sociale, studiando come i legami allocano le risorse in un sistema sociale.

La sua forza consiste nell'applicazione integrata di concetti teorici, modi di raccogliere ed elaborare dati e i risultati concreti.




L'analisi strutturale ha cinque caratteristiche paradigmatiche:

  1. Il comportamento è interpretato come vincoli strutturali sull'attività, piuttosto che come spinte interne all'unità, che guidano verso gli scopi desiderati.

Le relazioni sociali strutturate sono un mezzo più potente di spiegazione sociologica di quanto lo siano gli attributi personali dei membri del sistema Gli analisti spesso studiano le struttura dei processi sociali come la somma degli attributi personali dei singoli attori, le loro analisi guardano alle relazioni tra variabili e non tra i membri del sistema.  Si aspettano che i membri di una categoria si comportino in modo uniforme. La tendenza di aggregare in categorie gli attributi individuali porta a considerare il comportamento come un fenomeno di normativamente guidato. In questo modo i comportamenti diversi vengono considerati devianti.


  1. Le analisi si focalizzano sulle relazioni tra le unità, invece che sulla classificazione dell'unità entro categorie definite dagli attributi interni.

Le norme derivano dalla posizione di relazioni sociali nei sistemi strutturati. Gli analisti strutturali considerano il comportamento in termini di condizionamenti strutturali sull'attività: le norme sono considerate come effetti e non causa del comportamento. Le motivazioni individuali vanno lasciate agli psicologi, compito dei sociologi è spengere il comportamento analizzando la distribuzione sociale delle possibilità: la disponibilità ineguale delle risorse, (informazione, ricchezza e influenza) e le strutture attraverso le

quali le persone possono accedere a queste risorse Ma se le norme sono un effetto, come è possibile spiegare perché le persone si comportano in un determinato modo? Le motivazioni normative vengono affrontate in modo diverso dagli analisti strutturali: spiegando i sistemi sociali solo intermini sistemici, oppure considerando l'influenza delle norme non in termini assoluti, ma all'interno di condizionamenti e opportunità offerte dalle strutture sociali, oppure considerando come i condizionamenti sociali spieghino il comportamento più delle norme, oppure considerando che le persone acquisiscono norme attraverso i legami di network.



Punto centrale è come le relazioni strutturate tra persone influenzano il comportamento dei membri del network.

Le strutture sociali determinano l'attività della relazioni diatiche (tra due persone). Le forme sociali strutturali determinano i contesti in cui operano i legami diatici, che si mantengono perché sono immersi in strutture sociali che li spingono a mantenersi. Così i rapporti di reciprocità sembrano più forti nel network totale in cui i rapporti diatici sono immersi che all'interno del rapporto stesso. Per questo i legami diatici sono importanti, non solo in se stessi ma anche in rapporto al network (fuoco) nel quale sono immersi, perché ogni legame dà agli appartenenti del network la possibilità di accedere anche al partner del rapporto diatico con il quale non avevano un contatto diretto.


  1. La struttura è considerata come il network dei network. Il mondo è composto di networks, non di gruppi Gli analisti strutturali non credono che basando l'analisi su gruppi semplificando le strutture sociali migliori i risultati, perché i sistemi sociali sono delle trame tessute in modo incrociato da membri del network che appartengono contemporaneamente a diversi circoli sociali. (Simmel)


  1. I metodi analitici hanno a che fare con la natura strutturale relazionale della struttura sociale per integrare o sostituire i metodi statistici dominanti.

I metodi strutturali integrano e sostituiscono i metodi individualistici

Per fare questo è necessario ridefinire le unità di analisi, perché i metodi individualistici prevedono che la misurazione della struttura sociale si ottenga sommando gli atti individuali commettendo l'errore di considerare il tutto uguale alla somma delle sua parti. L'unità di analisi è la relazione e quello che è importante sottolineare, sia che si utilizzino campioni di network egocentrici, oppure l'individuazione dei blocchi (strutture sociali più ampie) è che l'analisi strutturale si distingue, nel modo particolare, il punto i vista, del ricercatore nel porre le domande e cercare le risposte.


I principi che guidano il lavoro degli analisti strutturali sono un misto di definizioni, assunzioni, ipotesi parzialmente verificate e generalizzazioni empiriche.

  • I legami di solito sono reciproci in maniera asimmetrica, ( in termini di tipo e in termini di ammontare di risorse) perché differiscono nel contenuto e nell'intensità. I rapporti simmetrici sono anche reciproci.
  • I legami uniscono i membri del network indirettamente e direttamente. Di conseguenza, essi devono essere definiti entro il contesto di strutture di network più ampie.
  • Lo strutturarsi dei legami sociali crea networks non casuali di qui clusters, confini, legami incrociati. A ha un legame diretto con B, B ha un legame diretto con C, ci sono molte probabilità che tra A e C si crei un legame diretto. C'è un limite al numero di legami, diretti e indiretti, che un individuo può mantenere altre il quale, per stringere nuovi legami, deve necessariamente lasciar cadere i vecchi. Il cluster è un legame denso tra coppie che determina la perdita di legami con l'esterno. I network composto da cluster hanno un'elevata interconnessione a livello individuale e una forte sconnessione a livello di sistema generale.
  • I legami trasversali uniscono i cluster così come gli individui

I nodi di un network possono essere individui, gruppi, stati-nazione. I legami tra questi network dipendono dall'appartenenza degli individui a diversi cluster contemporaneamente. In questo caso l'importanza dei legami individuali sta nel fatto che gli individui appartengono a cluster. In questo modo l'analisi di network permette di considerare insieme il livello macro e micro attraverso l'analisi dei vincoli strutturali nelle configurazioni relazionali.












C

 












  • Legami asimmetrici e network complessi distribuiscono in maniera differenziata risorse scarse.

Dal momento che i legami sono asimmetrici, i cluster hanno dei confini le risorse non si distribuiscono in modo uniforme o casualmente in una struttura. Nella rete c'è una rigidità che determina il flusso di risorse in certi modi e non altri. I network distribuiscono le risorse in modo gerarchico.


  • Posizioni come risorse

Il fatto di occupare una determinata posizione strutturale costituisce una risorsa di per sé perché permette l'accesso ad altre risorse. (le risorse sono per definizione scarse). Il mediatore ha il ruolo di poter impedire o facilitare l'accesso a risorse impedendo o favorendo la formazione di legami. Il mediatore non appartiene ad un solo cluster e spesso si trova emarginato dei cluster perché non ci si fida di lui, in quanto non è controllabile.


  • Flussi attraverso posizioni

Le persone come le risorse si muovono attraverso il network andando ad occupare nuove posizioni strutturali attraverso le catene dei posti liberi (non possibile creare nuove posizioni?)

  • Struttura delle attività collaborative e competitive nel network per assicurarsi risorse scarse.

Nei network gerarchici con legami asimmetrici i membri devono adoperarsi per costruire fazioni (cluster) per usare i legami al fine di procurarsi le risorse. Anche di fronte ad atti di violenza (sommosse) gli individui che partecipano non sono marginali rispetto alla rete, come hanno immaginato i teorici della società di massa, bensì sono quelli più profondamente radicati e più densamente interconnessi. La competizione per le risorse può provocare grandi conseguenze sistemiche da momento che determina riallineamenti nel network.



Lo studio di Fischer (riflette una linea più flessibile dell'approccio strutturale dove la rete, oltre ad un elemento di costrizione, costituisce anche una risorsa interpretabile dell'ego. Egli compara sistematicamente i networks delle persone che vivono nelle grandi aree urbane alle reti delle persone che abitano nei centri minori, (1050 interviste).

Le due dimensioni delle reti di relazioni che interessano Fischer sono :

  • La molteplicità, vale a dire, la pluralità dei modi in cui un individuo è legato ad un altro all'interno della rete, single-stranded, double-stranded, ecc.)
  • La proprietà strutturale della densità, vale a dire, il grado di interconnessione tra i membri di una rete.

Dal lavoro di Fischer emerge che le conseguenze dell'urbanesimo sulla vita personale sono diverse da quelle postulate fino a quel momento: secondo l'opinione della comunità dei sociologi la qualità della vita in termini di relazioni nelle aree urbane è inferiore a quelle dei centri minori, perché la densità e la molteplicità delle reti di relazioni sono ridotte. Questo porterebbe all'alienazione della modernità e dell'urbanizzazione contemporanea. Secondo i suoi studi, invece, soprattutto per giovani e single che hanno maggiori opportunità di inserirsi in reti vaste e dense di relazioni e identificarsi in sub-culture selezionando le relazioni questo degrado nella qualità delle relazioni non si verifica.


La tesi del problema (opinione maggioritaria): nei villaggi la densità e la molteplicità delle relazioni era conseguenza dell'isolamento che portava a conoscere tutti e ad aver bisogno di tutti.(scarsità di accesso alle relazioni)

La tecnologia e l'urbanizzazione ha alterato questo stato aumentando la risorsa accesso alle relazioni, dando agli individui la possibilità di scegliere le relazioni e i legami. Questo ha portato a relazioni singol-straded causando un impoverimento delle stesse che diventano superficiali, non aiutano la socializzazione, e il senso di sicurezza (controllo sociale).


Antitesi del problema: le persone alle quale è data la possibilità di accedere a relazioni numerose e varie non necessariamente coltiva reti a bassa densità e con un solo contenuto. Infatti non è detto che chi può scegliere di frequentare molte persone instauri con queste relazioni per un solo motivo (hobby comune, lavoro, ecc.). e le reti a bassa densità e mono-contenuto costruite in un ambito di grande realtà urbana non sono meno efficaci nell'aiuto e sostegno psicologico delle reti dense con relazioni multiple. Infatti non è meccanico che reti ad alta densità e molteplicità comportino sicurezza e intimità, perché sono conseguenza e non causa della sicurezza e dell'intimità: faccio molte cose spesso con una persona (densità e molteplicità) dal momento che mi trovo bene e in intimità con lei. Inoltre confondere o mescolare diversi tipi di relazioni (lavoro-amore, amicizia-denaro) può recare danno alla relazione stessa.

Come Fischer pone il problema: La vita urbana e la vita moderna promuovono reti a bassa densità e ad un solo contenuto? Queste reti sono meno intime e di sostegno di quelle dense e multiple?


La molteplicità La misura della molteplicità attraverso un questionario nel quale si chiede di nominare una persona in riferimento a varie situazioni (affidamento della casa, aiuto nei lavori domestici uscire insieme, hobbies ecc.). Due punteggi a ciascun intervistato: il numero assoluto delle persone nominate tre o quattro volte, il numero medio delle menzioni per ciascuna persona della rete (oltre le tre menzioni sono ricondotte a tre) si calcola numero totale delle menzioni di una persona, diviso il numero totale delle persone nominate. Dall'indagine emerge che tendono ad avere relazioni multiple i giovani ( principale caratteristica) e persone istruite: persone disposte ad sostenere reti estese perché il numero di cose che una persona può fare con un'altra, la molteplicità, non dipende solo da quante persone uno conosce, ma anche dall'attività che questa persona svolge.

Riguardo all'influenza dell'urbanizzazione, dalla ricerca emerge che le persone che vivono in aree urbane non hanno relazioni con grado di molteplicità inferiore a quelle dei centri minori. La molteplicità varia poco in relazione al tasso di urbanizzazione, unica eccezione le donne delle comunità minori che hanno un numero di legami multipli in media superiore a tutti gli altri. Si scopre che giovani, persone istruite, settori moderni della società, hanno reti di relazioni multiple non diverso da persone che appartengono a settori tradizionali.


La densità La misura della densità è stata più difficile della misurazione della molteplicità. Una volta individuate alcune persone (max 5) che erano state indicate come appartenenti alla rete in risposta a domande del tipo ( a chi lasceresti la cura della casa, con chi esci, parli di problemi personali o pratichi hobbies.), l'intervistatore costruisce una matrice con questi nomi e chiede per ciascuna coppia di nomi il grado di conoscenza e relazione. Tale matrice fornisce due misure: per ciascuna persona citata conosciamo quanti altri membri della rete e in quali proporzioni la conoscono e frequentano, e il numero di relazioni attive tra i membri della rete dividendo questo numero per il numero totale delle relazioni possibili nella matrice.



A

B

C

D

E

A


AB

AC

AD

AE

B



BC

BD

BE

C




CD

CE

D





DE

E







Ha reti dense chi ha una sfera di conoscenze limitata. (Bott) inoltre le reti tendevano ad essere dense se erano circoscritte entro uno o due contesti sociali: maggiore è la differenziazione della sfera di attività e minore è la densità delle reti. Così si può dire la densità deriva dalla contestualità della rete: reti dense si riscontrano tra persone di ceto sociale basso. Quindi la classe sociale, la stabilità della residenza sono fattori che influiscono sulla densità della rete di relazioni dell'individuo. Avevano reti dense, le donne delle minoranze etniche, pensionati, diciannovenni appena diplomati, avevano reti a bassa densità, una giovane manager che cambiano residenza, e tengono rapporti con un fratello, un collega di un'altra città, un nuovo amico e in compagno di scuola che non si conoscono tra loro.

L'urbanizzazione comporta una riduzione nella densità della rete di relazioni.

Effetti soggettivi della densità, come la densità influisce sul senso del benessere psicologico I membri di reti dense sembrano sentirsi più vicini e legati tra loro dei membri delle reti a maglia larga, anche se mancano rilievi empirici su questo. Quanto più la rete è densa tanto meno i membri desiderano conoscere altre persone.

Rispetto al ceto sociale, la densità viene vissuta positivamente dai meno abbienti e con uno stato d'animo peggiore dai più abbienti. In questo senso giocano un ruolo determinante la dimensione e la densità della rete: le reti dense sono preferite in presenza di mezzi scarsi (una casalinga gestisce meglio un gruppo di amici vicini di casa che sparsi in diverse città o paesi) e si sente soddisfatta di questa rete di relazioni di dimensione ristretta e densità alta. Al contrario persone più ricche ed istruite riescono meglio a gestire amicizie lontane e diverse. Quindi la sensazione di soddisfazione psicologica dovuta all'appartenenza ad una rete densa deve essere letta contestualmente alla condizione economica e sociale dei suoi membri.


Secondo i modelli classici le reti dense non sono costituite dalla somma delle singole relazioni, per il fatto che ogni individuo per il fatto di trovarsi legato ad altri componenti è maggiormente propenso a sostenere la rete e si sente maggiormente sostenuto da questa. I soggetti di una rete densa sono più propensi ad agire collettivamente.


La densità totale di una rete si misura con due parametri:

  • La centralità, ovvero il numero dei membri della rete che ciascuno conosce;
  • La densità degli altri, ovvero le interconnessioni degli altri appartenenti alla rete.

Più i membri sono centrali più risultano legati agli altri membri, compreso l'intervistato che dimostrava di sentirsi più soddisfatto delle qualità sociali e di fiducia dei propri legami.


Densità degli altri membri della rete






























Densità di uno specifico membro della rete


Un enigma: qualunque fosse la centralità si un membro della rete, all'aumentare della densità fra gli altri membri diminuiva l'intensità della relazione tra questo membro e l'intervistato. Per spiegare questo bisogna considerare la centralità relativa e la centralità assoluta della rete.

  • centralità assoluta: A conosce x membri della rete, B conosce A + (x-y). Il legame tra A e B nella rete aumenta d'intensità quando più y si avvicina allo 0.

Maggiore è il numero degli altri membri della rete di A che B conosce, maggiore è l'intensità del legame tra A e B.



  • Centralità relativa

Maggiore è il numero dei membri della rete di A che B conosce rispetto agli altri più forte è la relazione tra A e B.

Il ruolo di un membro diminuisce all'aumentare della densità delle relazioni tra gli altri membri, in quanto il suo ruolo nella gerarchia decade.

Più una rete è fitta, meno intenso è il legame che il singolo ha con un membro specifico.


Perché allora chi appartiene a una rete densa si sente psicologicamente più soddisfatto? Perché è la centralità relativa e non la densità dell'intera rete a determinare il senso di appartenenza: l'essere legato con alcuni membri specifici più che a tutti i membri con relazioni individuali. Questi membri centrali e non la densità dell'intera rete determinano la qualità della rete densa.


Risultati della ricerca:

  • In contraddizione con le teorie classiche, coloro i quali avevano possibilità maggiori di contatto con altri (giovani, ricchi, persone istruite..abitanti nelle aree urbane) non contraevano relazioni multiple in numero inferiore rispetto agli abitanti della aree minori e rurali.
  • In accordo con le teorie classiche, la densità della rete di relazione è maggiore nei centri minori, rispetto alle grandi città, il grado di soddisfazione per tali relazioni dense nei residenti in tali aree, probabilmente con reddito e istruzione inferiore rispetto agli abitanti in aree urbane, e era maggiore rispetto a questi ultimi. Tuttavia questa soddisfazione non è dovuta in sé dalla densità globale della rete, quanto ad un altro parametro, quello della centralità relativa, cioè alla presenza di alcuni legami individuali particolarmente forti con membri centrali nella rete. Questo porta a considerare la densità e la centralità non le cause, ma gli effetti dell'intimità dei legami.
  • Rispetto alle teorie classiche lo studio rivela un aspetto particolare nella valutazione degli effetti dell'urbanizzazione: gli effetti maggiormente negativi si verificano sulle persone a reddito basso che si collocano prevalentemente nelle aree periferiche e rurali. Su queste persone la modernizzazione produce effetti negativi sullo stato psicologico perché il loro reddito non li mette nelle condizioni di sfruttare le opportunità delle reti a maglie larghe che l'urbanizzazione tende a favorire e vengono quindi a sentirsi isolati e soli. Questo è dimostrato dal fatto che nei centri minori in cui si avvertono attutiti gli effetti della modernità, le persone a reddito basso si sentano meglio.



Reti personali e processi di larga scala: lavoro ed emigrazione


Questo filone di ricerca studia l'integrazione di individui e famiglie nei sistemi a larga scala analizzando questi legami in relazione a macro sistemi, quali la mobilità sociale, le dinamiche del mercato del lavoro.

Nell'ambito di indagine del mercato del lavoro, le tendenze principali sono tate due: quella che riconosceva importanza ai legami forti e quella che dava importanza ai legami deboli nel definire le opportunità di mobilità dell'occupazione.


William Cross Razza ed etnicità: effetti sulle reti sociali. Nello studio viene analizzato come nella società americana, fine anni '80, i fattori razziali, culturali etnici e sociali influenzano il funzionamento e la struttura delle reti.

Campione dello studio: madri bianche e nere con almeno un figlio di tre anni, single o sposate. Le madri bianche sono distinte tra etniche o non etniche. Il bambino era fondamentale perché per studiare lo sviluppo dell'identità razziale è significativa l'analisi empirica sul mondo che viene loro descritto da parte dei genitori. Lo studio è stato guidato da due ipotesi di partenza:

  • La rete sociale che comprende madri e figli piccoli e omogenea, quindi, se il bambino e bianco il suo mondo sarà presentato da bianchi e viceversa se è nero.
  • Le madri nere descrivono il mondo come bi-razziale, le madri bianche inquadrano il mondo entro riferimenti mono-razziali. E' emerso come la maggior parte dei bambini bianchi di tre anni scoprissero l'esistenza dei neri dalla televisione

Le madri nere: reti sociali e sostegno sociale Nell'indagine si distinguono:

rete totale: somma delle persone presenti nella rete dell'individuo; rete funzionale: numero delle persone che stabiliscono relazioni di mutuo sostegno e aiuto (materiale, emotivo), rete di sostegno primario: persone particolarmente importanti.

Le madri nere sposate avevano una rete totale di dimensioni maggiori rispetto a quelle non sposate, e questo perché avevano più contatti di lavoro e vicinato.

Le madri sposate intrattenevano un egual numero di rapporti con parenti e con non parenti, mentre le single preferivano i rapporti con parenti. Quindi se il numero assoluto di rapporti parentali era lo stesso per le sposate e le single, la maggiore dimensione delle reti delle madri sposate dipendeva dal maggior numero di non parenti inclusi nelle loro reti totali. La presenza per le sposate di una rete più ampia, migliorava il loro benessere psicofisico nella vita quotidiana? Guardiamo alla rete funzionale che rappresenta i legami di sostegno e aiuto reciproco. Per le madri single il 71% delle reti totali era attivo in questo senso, mentre per le sposate solo il 61%. Le single tendevano a sfruttare maggiormente la rete. Ma ne ricevevano il sostegno richiesto? Il sostegno più ricercato è quello emotivo e le single risultano insoddisfatte e soggette a maggiori livelli di stress emotivo che i rapporti parentali o amicali non riescono ad arginare quanto un rapporto di coppia. Il bisogno supera il sostegno ricevuto.


Confronto tra le reti sociali delle madri nere, bianche-etniche e bianche

Le madri bianche-etiche avevano la rete sociale più estesa, seguita dalle bianche e per ultimo le nere, sia che fossero sposate che single. Le differenze maggiori tra i tre gruppi suddivisi poi in single o sposate si riscontra nelle relazioni non parentali di amicizia e vicinato, dove le bianche-etiche hanno valori molto più alti degli altri due gruppi. Nella rete funzionale e primaria i valori tendono a uniformarsi.




Vivere in una società razzista

Per i bianchi che vivono in una società dominata dalla propria razza, intrattenere rapporti con persone nere non è necessario e numericamente non determinante nelle loro reti personali. Invece per le persone di colore è necessario entrare in rapporto con bianchi che ricoprono posti chiave. Per i neri della classe operaia e redditi bassi è più facile stringere relazioni solo con neri della loro classe escludendo i bianchi soprattutto dalle reti funzionali. Nella classe media cambiano le cose soprattutto per le coppie nere sposate a livello di rete totale erano presenti rapporti amichevoli con i bianchi delle stessa classe. Le donne nere sposate hanno una rete totale delle stesse dimensioni rispetto alle bianche non etniche, però la rete funzionale era molto ridotta per quanto riguarda i non parenti che non raggiungevano mai le sfere più intime delle relazioni (53% delle coppie nere contro 84% delle bianche etniche e 83% bianche).


E' emerso un elevato livello di segregazione razziale e la disparità tra le razze aumentava con l'aumentare del livello socio-economico.


Il significato del sostegno nella percezione dei genitori

Nelle coppie sposate non c'è grande differenza tra livelli di sostegno alle madri siano nere, bianche etniche o bianche. Diversamente, nelle single le bianche etniche sono quelle più avvantaggiate mentre le meno sostenute sono le nere.

Le madri nere sposate avevano una migliore percezione interna della loro famiglia e della loro condizione, le donne bianche etniche risultavano avvantaggiate solo se single, mentre le bianche erano le più critiche nei confronti del coniuge e non sembravano risentire positivamente dell'ampiezza delle loro reti funzionali.




2.2.1 Granovetter è stato il teorizzatore della forza dei legami deboli nella sua ricerca Getting a Job, nella quale ha per la prima volta verificato l'incidenza dell'interazione a piccola scala sui fenomeni a larga scala.

Studia come le persone acquistano informazioni utili sulle opportunità di lavoro, cosa dimostra:

  • i contatti personali informali sono i principali canali attraverso i quali una persona può trovare opportunità di lavoro (se si tratta di un giovane è più importante il contatto familiare-sociale oppure se si tratta di cambiare radicalmente l'attività). Questi risultati confermano quelli di ricerche sociologiche precedenti che avevano dimostrato come i contatti formali incidono in maniera minore rispetto a quelli informali.
  • l'informazione del mercato del lavoro non procede secondo i modelli della domanda e dell'offerta elaborati dagli economisti, né la scelta di cambiare il lavoro risponde solo alla logica della razionalità economica (massimizzazione del profitto).

L'economista Ozga (1960) sostiene che l'informazione si trasmette attraverso processi sociali non collegati con il comportamento di mercato. Infatti si ritiene che l'informazione nel mercato del lavoro venga trasmessa come sottoprodotto di altri processi sociali. Secondo la teoria economica, l'informazione tramite mass media e catene lunghe, sarebbe quella più efficace, mentre dallo studio emerge che non soddisfano nella pratica le persone.

Ma sono le informazioni che si ritengono utili acquisite accidentalmente attraverso legami deboli (misurati in base al tempo trascorso insieme) che spingono alle scelte e offrono le migliori opportunità. Poiché le persone con le quali si è in maggior intimità è probabile che siano a conoscenza delle stesse informazioni frequentando gli stessi ambienti, mentre le persone con le quali si hanno rapporti deboli possono avere accesso a notizie nuove in ambiti non conosciuti. Anche se l'amico sarebbe più disposto ad aiutare nel cambiamento del lavoro, è vero che si trova raramente nelle condizioni di farlo, mentre è più facile che succeda con persone conoscenti. Prevalenza della struttura sulla motivazione.

  • La catena dei contatti dal datore di lavoro al candidato è breve con la presenza di pochi intermediari. Cioè catene a lunghezza sempre inferiore a quattro: 39% pari a zero, 45% pari a uno, 12% pari a due, oltre solo il 3%. Chi si serve di catene lunghe trova lavori meno retribuiti e ne risulta meno soddisfatto, rispetto a chi si serve di catene corte.

2.2.2 Margaret Grieco dimostra nelle sue ricerche che sono invece i legami parentali e famigliari a costituire il principale fattore di reclutamento e organizzazione del lavoro, cioè i legami forti. Esegue tre ricerche:

  • La prima ad Aberdeen nelle fabbriche di lavorazione del pesce, dove dimostra che l'organizzazione produttiva è strutturata secondo linee parentali e così anche il reclutamento della forza lavoro;
  • La seconda in un quartiere di Londra, studia come nel corso di diverse generazioni le reti famigliari si sono composte e ricomposte all'interno di diversi settori industriali.
  • La terza nella acciaierie di Corby dove studiando un gruppo di emigrati verifica come le reti famigliari costituiscano le catene attraverso le quali si disegna l'emigrazione e questo anche nel caso di rientro nelle zone di origine l'aiuto e il sostegno delle reti parentali diventa determinante.

Catene migratorie e catene occupazionali: vuole comprendere se la mobilità geografica implichi necessariamente la dissoluzione dei vincoli familiari. L'impressione è che ancora più dell'etnicità (che dipende dalle scelte di assunzione del datore di lavoro che determina modelli migratori e occupazione a catena ed è un fenomeno più visibile) la parentela fornisca vincoli saldi da contrastare la dinamica isolante della dispersione geografica.

Rete occupazionale a base parentale: un gruppo di individui che condividono il posto di lavoro e sono legati da vincoli parentali sia di consanguineità (legame diretto) che di affinità (legame indiretto). Dato il grado elevato di isolamento delle acciaierie, dei numerosi matrimoni endogamci e dal fatto che quasi tutti i lavoratori erano scozzesi, emerge la capacità di mobilitazione della rete parentale per aiutare nel trovare lavoro tanto dei consanguinei che degli affini. Questa situazione è tipica del mondo occupazionale delle acciaierie e in linea con gli studi fatti decenni prima da Scott: secondo questo autore al momento della ricerca ogni lavoratore aveva una media di 4,3 parenti diretti occupati e 1,1, indiretti.

Come si è creata questa aggregazione di parenti in uno stesso luogo di lavoro? Secondo la letteratura si ritiene che le strutture parentali non esercitino alcuna autorità nella sfera economico-industriale e che ricoprano un ruolo secondario nella moderna vita sociale. Gli studi della Greco mettono i crisi questa idea. A Corby all'interno delle reti parentali studiate ci sono stati 53 casi di raccomandazione di un parente tutti andati a buon fine. Perché tanto successo?

Gli insuccessi possono venire taciuti,

Nel periodo di analisi c'era un'elevata richiesta di mano d'opera a Corby;

L'esperienza di chi raccomanda alle persone giuste lavoratori che riconosce adatti alle mansioni per le quali vengono raccomandate.

Quali sono i canali di inserimento nel lavoro: sia la buona parola che l'indagine dal datore di lavoro sulla rete parentale di riferimento. La reputazione della famiglia gioca un ruolo determinante al momento dell'assunzione e viene ostentata se favorevole, oppure nascosta se meno favorevole. La sponsorizzazione si compone di tre elementi: avvicinare la persona giusta che può sostenere la sponsorizzazione, l'utilizzo di un patrono naturale quale intermediario, la reputazione dell'intermediario agli occhi del datore di lavoro. L'aver ricevuto aiuto dalla parentela per cercare lavoro implica l'obbligo di ricambiare il favore (rimanere riconoscenti) e di fornire lo steso tipo di aiuto ad un altro parente che in futuro può avere bisogno. La rete di parentela crea degli obblighi nei confronti dei parenti.


Dei 65 lavoratori studiati nell'atto di aiutare appartenenti alle loro reti di parentela a trovare lavoro, solo uno ha aiutato un amico. Questo perché probabilmente date le caratteristiche del lavoro offerto a Corby, i giovani hanno tutti delle reti parentali cui appoggiarsi che sono più efficaci degli amici. Arrivare da un altro luogo a Corby significa avere già dei contatti sicuri e il sostegno amicale per arrivare da lontano a Corby non è sufficientemente forte per garantire lo spostamento di quanto lo è un rapporto parentale. Quindi l'emigrazione a catena non funziona come elemento disgregante, ma come elemento di forza dei rapporti sociali e come una strategia di sopravvivenza.

Anche nelle moderne società industriali rimane forte il legame parentale e quindi la sfera dell'occupazione interagisce con quella della parentela.


Grieco muove critiche precise al lavoro di Granovetter:

  • Sulla definizione di forza del legame: secondo lei la bassa frequenza di contatti non garantisce la debolezza del legame e questo si vede principalmente nel caso della catene migratore. In particolare critica la misurazione del legame svolta sulla base della frequenza presente di rapporti che non tiene conto delle relazioni passate e degli obblighi che possono essersi instaurati nel passato nel caso per esempio di un aiuto per l'ingresso nel mondo del lavoro.
  • Vi è nei rapporti famigliari e parentali l'importanza delle obbligazioni reciproche.

Le differenze tra i due studi sono solo apparenti ed entrambi dimostrano verità complementari e non contraddittorie.


Innanzitutto si muovono all'interno dello stesso modello interpretativo e dimostrano la complessità del mercato del lavoro con la conseguente necessità di introdurre variabili sociali per la comprensione dei processi economici. Quindi criticano entrambi la teoria di Parsons dominante nella sociologia industriale, secondo la quale la modernizzazione e l'industrializzazione hanno reso i legami famigliari e parentali inutili all'interno del mercato del lavoro dove domina la mobilità e l''affermazione di criteri meritocratici universali. (Grieco prova il contrario). Inoltre Granovetter dimostra come sia determinante l'interazione dei fenomeni a piccola scala con quelli a larga scala, sottolineando l'inadeguatezza delle teorie economiche a spiegare le dinamiche del lavoro e dell'emigrazione. Le teorie economiche dimostrano la necessità quantitativa di lavoratori da occupare, ma non la natura della forza lavoro e l'emigrazione.


Entrambi dimostrano l'importanza della rete famigliare (piccola scala, livello micro) nell'opportunità a cogliere una risorsa esterna come il lavoro (grande scala, livello macro)


La differenza tra i due studi dipende dal contesto differente in cui sono realizzati. Nel caso di questi due studiosi è determinante il contesto e le condizioni generali del mercato al momento in cui è stata svolta la ricerca e il tipo di lavoro svolto. Come nello studio di Kapferer in cui determinante era stata la sua capacità a scegliere l'ampiezza dell'ambito nel quale eseguire l'analisi.


2.3 Reti globali: mercato e politica

Sono studi che analizzano l'intero network per tracciare la mappa delle relazioni che legano i membri di un sistema sociale e rappresentano i risultati attraverso modelli matematici. Hanno studiato come i diversi modelli di legami nel network politici ed economici abbiano influenzato i flussi e l'allocazione delle risorse.


Aspetti economici

Oggetto delle ricerche i legami a vasta scala: multinazionali, grandi società, gruppi di interesse.


Carrington ha svolto uno studio sulle grandi società canadesi, scoprendo che le relazioni strette tra grandi società (i membri del consiglio di amministrazione di una appartengono al consiglio esecutivo dell'altra) permettono di aumentare i livelli di profitto.


Ronald Burt ha studiato negli anni '60 la struttura di rete delle imprese manifatturiere americane attraverso i loro legami diretti (proprietà) e indiretti (appartenenza incrociata ai consigli di amministrazione). Ha dimostrato che è la rete di relazioni tra imprese e non la libera competizione tra le stesse a spiegare il successo economico e il comportamento economico. I legami tra le imprese non eliminano i vincoli del mercato ma li eludono: attraverso stretti legami si può controllare e cooptare i partner economici per ridurre al minimo i passaggi di compra vendita e aumentando il profitto.


Harrison Withe attraverso l'analisi di rete costruisce un modello di mercato alternativo a quello della teoria economica: il mercato è un'organizzazione sociale definita soprattutto dal versante dei produttori e non dei consumatori I produttori non sono ossessionati da congetture su una domanda amorfa. I produttori costituiscono una clique (sotto gruppo informale) dove ciascuno occupa una nicchia offrendo un prodotto diverso, non sono quindi in competizione tra loro per offrire il prezzo più basso compatibile con i costi. Questo avviene sotto stretto controllo reciproco. (Polany)

Il mercato è una costruzione sociale, da qui l'inadeguatezza delle teorie economiche a spiegarne il funzionamento in modo soddisfacente. Perché il mercato è orientato e definito socialmente e può essere compreso solo all'interno dei legami che lo orientano e lo definiscono.

Aspetti politici

Altri studi hanno spiegato la teoria della rete all'analisi del potere e dei processi politici.

2.3.1. Laumann e Pappi (1976) hanno studiato le dinamiche del potere politico in una cittadina tedesca Altneustadt descrizione della struttura del consenso e del dissenso da un punto di vista microstrutturale: interrelazioni tra un gruppo limitato di attori un'èlite di 51 persone. Il metodo utilizzato prevede la classificazione delle persone secondo il paradigma AGIL, approccio posizionale sulla base della loro posizione sociale. I settori individuati sono stati: .società d'affari, banche, funzione di adattamento, . amministrazione pubblica, funzione raggiungimento dello scopo, associazioni volontarie, funzione dell'integrazione, organizzazioni educative, sanitarie, religiose, funzione di conservazione del modello.

Relazione sociale: ogni legame tra persone che occupano due posizioni sociali non necessariamente simmetrico.

Differenziazione sociale: differente distribuzione dei compiti e responsabilità sociali. Posizioni sociali simili tenderanno a creare un cluster cioè un rapporto di contiguità all'interno della struttura sociale.

I modelli della struttura sociale tendono a cambiare a seconda del tipo di relazioni (professionale, amicale, contatti informali)

Le strutture sociali vengono descritte sulla base di un'analogia fisica sull'ordine gerarchico delle posizioni: quanto più due posizioni sociali sono diverse per status, interessi, attitudini, ecc. tanto maggiore è la distanza tra questi attori sociali. Proprio in virtù della creazione dei cluster quando la situazione è, all'opposto, affine.


Le metodologie usate sono quelle dei grafi e lo scaling multidimensionale Obiettivo della ricerca descrivere il sociogramma: attraverso procedure teoricamente fondate isolare e identificare delle cliques definite secondo criteri variabili di interconnessione o modelli di scelta tra individui. Queste cliques vengono poi connesse con individui esterni. Le relazioni perse in esame sono: relazioni professionali e di affari, relazioni sociali, relazioni degli affari comunitari, (scambio di informazioni sui problemi della comunità) approccio sociometrico di Hunter. Vengono utilizzate le matrici di raggiungibilità valore 1 se A è aggiungibile da B in un certo numero di passi, valore 0 se non è raggiungibile. Questo permette di vedere chi è connesso e chi non lo è all'interno dell'élite decisionale. Il sig. Koenig poteva raggiungere con due passi il 91% delle persone nella struttura degli affari, e il 73% nella struttura delle relazioni sociali e professionali.


Per la rappresentazione euclidea a due dimensioni di ciascuna matrice della lunghezza dei percorsi si prende in considerazione la gerarchia della lunghezza dei percorsi e non la lunghezza assoluta: i punti (le persone) vengono collocati a distanze che sono funzione monotòna delle originarie lunghezze dei percorsi. Per interpretare i grafici possono essere considerate: il principio della centralità integrativa: persone che svolgono ruoli chiave si collocano nella regione centrale e il principio della differenziazione settoriale: divide lo spazio in regioni omogenee che sono occupate da persone che condividono gli stessi interessi e sono tra loro omogenee ( queste aree rappresentano aree di coalizione naturale cluster in relazionai problemi della comunità).

Osservando i tre grafici:

1. quello che rappresenta lo spazio professionale e degli affari comprende nel nucleo centrale solo il top delle persone influenti che occupano ruoli chiave a livello locale e che controllano i maggiori interessi economici e finanziari;

2. quello che rappresenta lo spazio delle relazioni sociali è composto da persone differenziate e quelle più influenti occupano la zona centrale e non sono presenti persone influenti per le risorse di adattamento (affari e professionali);

3. quello che rappresenta il nucleo degli affari comunitari presenta una maggiore densità di persone diverse anche se è riconoscibile un'èlite di influenza superio

4. le persone che contribuiscono alla conservazione del modello di distinguono in due cluster: leaders della cultura tradizionale, e leaders del centro scientifico e cultura protestante. Questa separazione porta ad una spaccatura sui problemi della comunità.

5. nel settore dell'adattamento c'è minore differenziazione in quanto di tratta di un centro formato da persone della classe media. Marginali sono il sindacalista e il grande industriale. La differenziazione di ha rispetto agli interessi tra piccoli imprenditori, commercianti e industriali e agricoltori posti ai margini dello spazio cittadino.


Consenso e dissenso: esistono due tipi di problemi:

Problemi strumentali: riguardano controversie sull'allocazione delle risorse scarse (lavoro, terra, denaro) e si concentrano nei settori di adattamento (affari e finanza) e di integrazione della comunità (volontariato). Si tratta di conflitti a bassa intensità, oggetto di compromessi e patteggiamenti e l'esito dipende direttamente dal potere o influenza delle parti in causa.

Problemi espressivi: mantenimento o cambiamento dell'organizzazione dei valori, orientamenti che guidano e controllano gli affari della comunità. Sono conflitti caratterizzati dall'approccio "o tutto o niente" e hanno difficili negoziazioni e alto livello di conflitto.

Uno dei problemi dello studio delle strutture decisionali di una comunità è quello di essere privi di teoria e quindi di impedire uno studio comparativo tra le comunità, in quanto gli studi vengono costruiti ad hoc e diventano prettamente descrittivi.


I problemi di una comunità che possono essere studiati per analizzarne la struttura decisionale possono essere individuati in due modi diversi:

Dagli articoli di giornale, interviste a testimoni privilegiati, selezionando i problemi sulla base della loro importanza per la comunità, livello di controversia e tensione.

Selezionare un problema che interessa il ricercatore di cui già si conosce l'esistenza (riserve d'acqua, piano regolatore, ) problemi comuni ad altre comunità.

Queste scelte hanno il limite di risentire delle peculiarità del momento storico e portano alla difficoltà di comparare i risultati.


Per quanto riguarda gli schemi di riferimento analitici antro i quali muovere le ricerche ce ne sono due:

Approccio funzionale, che sottolinea l'importanza dei problemi espressivi. Non solo controversie legate alla struttura economica,ma anche alle differenze di status;

Approccio marxista, che sottolinea l'importanza dei problemi strumentali.


I problemi di Altneustadt: spostamento di un industria (preminenza economica o di adattamento), costruzione di un nuovo municipio (preminenza politica o del raggiungimento di uno scopo), estensione ad aree periferiche dell'unità amministrativa (preminenza integrativa), costruzione scuola laica ( preminenza della conservazione del modello), permesso di tenere un festival pop (preminenza del mantenimento del modello esistente)


Rappresentazione grafica delle strutture del dissenso

Nella maggior parte dei casi c'era una coincidenza tra il coinvolgimento attribuito da altri e quello dichiarato personalmente, a parte casi in cui persone schierate con i perdenti si dichiararono schierate con i vincitori.

Si nota che la differenziazione strutturale è ampia da comportare la creazioni di coalizioni stabili che vengono attivate a seconda del problema da affrontare.

Queste tecniche possono essere usate per descrivere delle istantanee relative ai diversi momenti di cambiamento e stabilità delle strutture di influenza di una comunità nel tempo.

Hanno dimostrato che:

Il potere degli uomini influenti dipende dalla posizione che occupano nella rete: l'uomo più potente sta al centro dei legami e può raggiungere ed essere raggiunto dagli altri membri della comunità.

Nello studio della morfologia delle reti in condizioni di conflitto viene confermato quanto emerso dallo studio di Kapferer nella miniera riguardo al comportamento del singolo di fronte al conflitto: le coalizioni che si formano sono sufficientemente estese da creare situazioni stabili che limitano i rischi di spaccature e favoriscono l'integrazione.


Emerge la potenzialità dell'approccio di rete nel campo della sociologia politica: non è l'individuo isolato che esercita potere, ma coalizioni di individui tra loro collegati e il potere è determinato dalle reti in cui gli individui sono inseriti.


La quantofrenia

Gli analisti strutturali hanno studiato i modelli di relazioni fra le unità di un sistema (famiglia, gruppi, istituzioni) e sviluppato i metodi di analisi e formalizzazione matematica di questi legami per capire le relazioni che sottendono la superficie dell'esperienza.

Hanno descritto la rete di relazioni in base a due criteri:

Posizione nella rete dell'unità in esame;

Caratteristiche e proprietà della rete densità, compattezza reciprocità dei legami, flussi di risorse..


Hanno usato tre principali tecniche matematiche per formalizzare i risultati delle ricerche:

Il concetto matematico di equivalenza strutturale (due attori sono equivalenti e intercambiabili se i loro rapporti con gli altri attori sono identici);

La teoria dei grafi che rappresenta le unità del sistema con dei nodi e i rapporti tra le unità con delle linee (sentieri);

Le misure di distanza sociale attraverso le matrici di distanza su cui si calcolano gli indici matematici.

Le tecniche quantitative hanno dei vantaggi:

permettono di dare forma a caratteristiche latenti e inspiegabili dei fenomeni, permettono un elevato livello di sintesi e confrontabilità tra gli studi.

Gli studi hanno permesso di riorientare l'analisi sociale superando le analisi aggregate basate sugli attributi individuali, per ricollocare le unità sociali all'interno della rete di relazioni.

Ha combinato l'analisi qualitativa con quella quantitativa

Ha scoperto i limiti invalicabili che condizionano il comportamento e la mobilità

Ha collegato e specificato i contenuti dei rapporti tra micro e macro sistema

Ha offerto nuove conoscenze sulla famiglia, e le relazioni interpersonali, sui processi i industrializzazione, urbanizzazione e burocratizzazione;

Ha permesso una riformulazione delle teorie economiche del mercato, della mobilità sociale e del potere.

Offre gli strumenti per affrontare l'analisi dei limiti strutturali che a livello micro e macro vincolano l'attività e gli sforzi degli individui e dei gruppi.


Le tecniche quantitative hanno dei limiti e debolezze:

linguaggio matematico rischia di diventare non più uno strumento ma il fine del lavoro facendo scomparire il dato sociale, l'unità di analisi. Si perde la capacità ideativa e ipotizzante della ricerca, vengono studiati i rapporti perdendo di vista la realtà sociale nella quale i rapporti sono inseriti.

nelle ricerche portate avanti dalla linea dura che postula la congruità tra forma della relazione e contenuto. Il principio dell'equivalenza postula che due soggetti sociali che occupano la medesima posizione nella rete si comportino allo stesso modo. Si nega ogni possibilità all'attori sociale di condizionare e interpretare il proprio contesto.

Mancanza di dimensione diacronica nell'approccio di analisi. Sono ancorati all'attualità e subiscono "i limiti del tempo breve" (Braudel): ignorano gli antecedenti, le connessioni che sono alla base della comprensione del fenomeno e del suo contesto.


CONCLUSIONI

La Network analisis secondo gli inglesi:

i comportamenti individuali, processi di costruzione delle forme e degli spazi sociali sono studiati in prospettiva diacronica e situazionale. Il quadro interpretativo considera il cambiamento sociale come processo di differenziazione e pone l'accento sulla discontinuità.

L'individuo è condizionato dai fattori esterni ma è al contempo capace di manipolarli a suo vantaggio.

L'oggetto di studio, l'unità sociale è ridotta di scala e i dai vengono ricavati attraverso un'osservazione partecipante e le tecniche di analisi situazionale. Il network personale esiste all'interno di una situazione data i legami vengono attivati in situazione particolare per affrontare problemi particolari. (Mitchell)

La formalizzazione qualitativa attraverso la teoria dei grafi propone una prospettiva individualizzante dei fenomeni sottolineando le proprietà, le connessioni individuali, rispetto alla loro circonstalità e speicificità.


La Network analisis secondo gli statunitensi:

Le relazioni fra le unità del sistema sono studiate per descriverne la morfologia e la struttura in una prospettiva sincronica. L'approccio rifiuta lo spessore storico e le sue incrostazioni. Le forme e i modelli delle connessioni profonde possono essere fissati secondo interrelazioni e interdipendenze sistemiche.

I condizionamenti dei rapporti esterni sul comportamento individuale che lascia scarsi o nulli spazi di manovra all'individuo.

Le operazioni di ricerca si impostano su larga scala con approccio quantitativo ricorrendo all'uso massiccio dei questionari.

La formalizzazione quantitativa e generalizzante dei fenomeni va oltre le connessioni individuali. Vengono privilegiate le proprietà comuni rispetto a quelle individuali e costruite connessioni strutturali e sistemiche attraverso il ricorso massiccio a strumenti statistici.


La network analisis anglosassone ha avuto i maggiori successi tra gli anni '50 e '60. successivamente non ha più prodotto influenza negli studi. Dagli anni '70, gli statunitensi hanno sviluppato con successo la loro linea di ricerca come più produttiva, perché più facile e rassicurante.








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