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Il paradigma sociale e la criminalità - Densità morale e anomia nelle società di solidarietà organica

sociologia



Il paradigma sociale e la criminalità


Introduzione

La teoria sociale si è formata alla fine del diciannovesimo secolo. Con la nascita del paradigma sociale l'analisi della criminalità si spostò dal singolo individuo con le caratteristiche fisiche, psichiche, ambientali, alla struttura sociale e culturale, alle reazioni della società, al sistema delle norme.

Durkheim, Weber, Simmel, pur senza studiare direttamente i gruppi devianti, individuarono già le loro forme di produzione nella modernità. Essi posero a fondamento del 151g66b la teoria dell'equilibrio sociale due variabili generali: la coesione dei rapporti sociali (legame sociale) e la coerenza delle rappresentazioni collettive (legame morale). All'interno del paradigma sociale i sociologi della teoria strutturale - funzionale, in particolare Merton e Parsons interpretarono il comportamento deviante come uno stato patologico dell'individuo. Un terzo insieme delle teorie sulla devianza si sviluppò a Chicago intorno agli anni '20. Una tradizione di sociologi e ricercatori rinnovò, con nuovi metodi di analisi, lo studio dei problemi della delinquenza giovanile (social problem), dell'esclusione, della marginalità, della disorganizzazione sociale, delle subculture. In quel collegio di sociologi a Chicago confluirono le influenze del pragmatismo di Jones. L'ecologia umana ha avuto una profonda influenza negli studi sociologici sulle "aree naturali", sulle subculture, sugli stili di vita devianti, sui modi di apprendimento della delinquenza, delle reazioni della società alla devianza.




Densità morale e anomia nelle società di solidarietà organica

La teoria sociologica del crimine e della devianza è in gran parte influenzata dalle questioni poste da Durkheim. Con Durkheim l'analisi dei comportamenti devianti iniziò a riferirsi, per la prima volta, in modo sistematico ai soli fattori sociali. Il principio del bene e del male è ricondotto entro l'ambito sociale. Durkheim è un padre della sociologia sia perché l'ha fondata sulla specificità dei fenomeni sociali, sia per il metodo positivo che ha applicato nella sua ricerca sul suicidio. Per questa seconda ragione, in realtà, potrebbe essere posto nella linea di continuità della statistica morale della quale rappresenterebbe il punto finale. L'oggetto della sociologia di Durkheim è influenzato dalla coscienza collettiva sulla natura del legame sociale. Nella "Divisione del lavoro sociale" (1893) Durkheim analizza due forme particolari di legame sociale o di solidarietà. La solidarietà meccanica descrive il legame sociale della società tradizionale, nella quale i gruppi sono stabili, coesi e gli individui sono simili tra loro. Questo tipo di solidarietà funziona grazie al principio di similitudine, semplicemente o meccanicamente. Il reato soggetto a repressione è una rottura della solidarietà meccanica. La solidarietà organica è specifica della società moderna, nella quale la divisione del lavoro produce differenziazioni nei mestieri e nelle funzioni degli individui. Per analogia con gli organismi viventi, nella solidarietà organica gli individui si riuniscono tra loro con la consapevolezza di partecipare come parti al buon funzionamento del tutto. Nelle società moderne il diritto e le sanzioni restrittive tutelano le differenziazioni della società cioè le funzioni particolari, i sottogruppi, le attività personali specializzate. Il diritto restitutivo anziché infliggere castighi, disamore, privazione di libertà, si limita a ristabilire le cose nella loro condizione originaria e le relazioni turbate nella loro forma originaria. Solo nella società caratterizzata da solidarietà organica, una solidarietà cioè tra esseri dissimili, si garantisce il libero sviluppo della divisione del lavoro sociale e un ideale collettivo suscettibile di essere particolarizzato. CONFORMITA' PER SOMIGLIANZA E CONFORMITA' PER CONVERGENZA.


Figure dello straniero nella sociologia classica

Simmel, il concetto di straniero ha contribuito all'analisi della distanza sociale, del pregiudizio, della marginalità. Il rapporto tra una società e uno straniero rappresenta quello più generale di un gruppo verso l'altro e il diverso. Ci sono tre forme di rapporti. Quando i gruppi sociali sono piccoli e chiusi lo straniero sta all'esterno del gruppo ed è oggetto di ostilità. Quando il gruppo si apre verso l'esterno o deve avere rapporti commerciali con lo straniero, questi diventa un intermediario con il mondo esterno del quale fa parte. Nella situazione in cui i gruppi si aprono e si mescolano con l'esterno, lo straniero viene percepito come onnipresente dentro e fuori del gruppo ed è oggetto di nuova avversione ed ostilità (= integrazione/emarginazione). Lo straniero è come il deviante.

PARK - MARGINAL MAN - conosce attese all'integrazione, dilemmi, difficoltà esistenziali, frustrazioni nell'esclusione.


La sociologia strutturale - funzionalista e la teorie dell'integrazione.

Gli adattamenti devianti di Merton

Lo struttural - funzionalismo intende chiarire le condizioni sociali del prodursi di quei comportamenti non conformi che impediscono l'armonico funzionamento di un sistema sociale, strutturato su aspettative e normative condivise. Finalità di ogni sistema sociale è il mantenimento del suo equilibrio. Il deviante è l'individuo che ha interiorizzato male le norme ed ha avuto una socializzazione carente. Il suo comportamento è aberrante rispetto alla sua condizione sociale e al ruolo che dovrebbe svolgere. Nell'ambito di questa impostazione uno dei primi apporti significativi fu il saggio di Merton del 1938. la sua teoria prende le distanze da ogni elemento interpretativo della devianza di tipo psicologico o biologico. Ciò che costituisce l'ovvia analisi mertoniana è la distinzione tra le mete culturali e i mezzi istituzionalizzati. Per gli Stati Uniti Merton rileva la grande importanza accordata ad alcune mete a confronto della scarsa attenzione riservata ai relativi mezzi istituzionalizzati per raggiungerle. Nelle società in cui le due componenti non sono fortemente integrate, l'esaltazione eccessiva delle mete produce una DE - MORALIZZAZIONE dei mezzi. La cultura americana contemporanea impone tre assiomi culturali:

Tutti devono tendere alle stesse mete ambiziose

L'eventuale insuccesso deve essere momentaneo e prelude al successo finale

Un insuccesso consiste nell'abbassare le proprie aspirazioni.

Merton elabora una tipologia costitutiva da cinque adattamenti individuali devianti:

a) conformità, b) innovazione, c) ritualismo, d) rinuncia, e) ribellione.

A Merton si è riconosciuto il merito di avere composto un unico modello esplicativo di comportamenti sociali tra loro indifferenti.

Ci sono, però, delle critiche:

Il suo individuo agisce isolatamente

Il passaggio dal conformismo alla devianza viene posto come un evento improvviso e non come un processo lineare

L'anomia non è l'unica causa di devianza



Il suo sistema di valori è monolitico

Non si capisce perché la maggior parte dei membri della classe inferiore si comporta in modo conformistico

Tralascia la definizione sociale della devianza

Non spiega il comportamento deviante delle classi elevate

La teoria mertoniana considera quale elemento sufficiente per l'eliminazione della devianza l'eliminazione della disuguaglianza nella distribuzione dei mezzi leciti.

Molti lo hanno seguito tra cui Capecchi, che ha elaborato otto tipi di devianza:

Ritualismo

Rivoluzione dall'interno

Allontanamento

Rinuncia

Opposizione inattiva

Innovazione

Esasperazione

Ribellione


Le subculture giovanili di Cohen

Per Cohen la teoria dei "mezzi illeciti" di Merton offre elementi importanti per la spiegazione del delitto professionale dell'adulto e di alcuni tipi di delitti minorili, specie contro le proprietà. Egli tuttavia afferma che la devianza è una reazione collettiva e non individuale. La ricerca più nota di Cohen analizza le subculture giovanili in ambiente urbano. I ragazzi di basso livello sociale si trovano svantaggiati nel competere con altri.


Le bande delinquenti di Cloward e Olhim

TEORIA DELLE BANDE DELINQUENTI IN AMERICA di Cloward e Olhim. Essi collocano le bande nelle comunità subculturali, nelle minoranze etniche, nelle quali sono minime le probabilità di raggiungere il successo per vie legittime. Nei quartieri dove sono presenti reti di criminalità organizzata si ha la subcultura criminale, nelle aree dove la criminalità organizzata è assente si ha la subcultura conflittuale, coloro che non riescono ad adattarsi all'ordine sociale legittimo costituiscono la subcultura astensionista.

Comportamento deviante e controllo sociale in Parsons

Mediante la socializzazione primaria si formano nella personalità del bambino i principali orientamenti di valore e di apprendimento dei ruoli che influenzeranno poi la vita adulta. Il deviante è il disadattato, colui che ha avuto un difetto di socializzazione e ha strutturato la sua personalità sulla base di bisogni - disposizioni con tendenze negative verso il sistema di aspettative condivise.  







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