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Gusto e olfatto - I recettori

psicologia




Gusto e olfatto

forniscono un "controllo di qualità" del cibo;

danno informazioni importanti per la sopravvivenza (per es. le tracce degli altri animali);

giocano un ruolo importante nel comportamento sessuale (ferormoni).


Carpa Volpe




Gusto

Esistono 4 gusti primari:

salato;

aspro;

dolce;

amaro.

I recettori

sono localizzati nelle papille: fungiformi, circovaliate e foliate;

ogni papilla comprende 50-150 bottoni gustativi (o gemme);

i bottoni comprendono cellule recettive, cellule di sostegno e cellule basali;

i recettori rigenerano ogni 10-14 gg.

esistono nei bottoni anche nocicettori;

non c'è una mappa gustativa sulla lingua!!! La specializzazione per i vari gusti c'è, ma è su tutta la lingua;

[vedi fig. 20.1, Mancia; fig. 34.15, Kandel]

i recettori sono specializzati per i 4 gusti:

a) salato (Na+ Cl-): entra nel canale degli ioni Na+;

b) aspro (acido: H+): gli ioni H+ bloccano i canali K+, depolarizzando la cellula;

c)  dolce e amaro: meccanismi più complessi, non ancora identificati.

le fibre afferenti si distribuiscono su 3 nervi:

faciale VII;

glossofaringeo IX;

vago X.

le fibre giungono nel midollo allungato


talamo


corteccia somatosensoriale

è difficile che noi perdiamo il nostro senso di gusto visto che dovrebbero strapparsi 3 nervi.


Olfatto

Col fiuto si crea una turbolanza nel naso organo sensitivo.

i recettori sono nell'epitelio olfattivo, insieme alle cellule basali e alle cellule di sostegno;

i recettori sono piccole cellule bipolari:

i dendriti si estendono fino all'epitelio olfattivo;

gli assoni si dirigono al bulbo olfattivo.

i recettori rigenerano ogni 20 gg. ;

nei mammiferi nessuna cellula del sistema nervoso centrale si rigenera;

[vedi figg. 32.9, 32.10 e 34.14, ____________ ]

Strato di muco filtro.

Gli assoni attraversano le lamine fibrose per arrivare sul bulbo cellula mitrale cervello centrale (non decussa).

esiste una gran famiglia di molecole recettrici;

nel bulbo c'è un'organizzazione spaziale per i tipi diversi di molecole recettrici (una mappa spaziale);

il bulbo ha molti strati, con circuiti complessi;

gli output del bulbo raggiungono la corteccia prepiriforme, all'amigdala e all'ipotalamo (aree coinvolte con le motivazioni, l'emozione e la memoria emotiva);

olfatto è l'unico sistema che non fa sinapsi al talamo;

[vedi fig. 9.27, Psicologia biologica]

Anosmia: incapacità di sentire gli odori;

Ageusia: incapacità di cogliere i sapori.


Vista

[vedi fig. 18.4, Mancia]

corteccia visiva primaria;

lobo parietale in parte;

lobo temporale in parte;

occhio retina.

Violetto

Indaco

Blu

Verde

Giallo

Arancio

Rosso



Raggi gamma

Raggi X

U. v.


infrarossi

[vedi fig. occhio]

Funzione più importante: formare un'immagine del mondo esterno sulla retina.

E' come una macchina fotografica.

[vedi fig. 29.3, Kandel; fig. 18.1, Mancia]

Lente convergente: ha la funzione di convergere un fascio di raggi paralleli in un punto F detto "fuoco reale".

Raggio rifratto

 
Lente divergente: disperde i raggi luminosi paralleli in varie direzioni.


n = indice di refrazione di una sostanza.


Cenni di ottica fisiologica

luce visibile 400-700 mm.

il sistema ottico proietta sui fotorecettri un'immagine invertita;

la relazione segue la legge Snell: h sin q h sin q h=eta q=teta;

le lenti sono convergenti o divergenti; potenza = 1/f D (diottrie);

potenza dell'occhio a riposo P=1/0,017=58 D;

42 D (cornea) + 16 D (cristallino) 58 D;


p = 1/0,017 58 D potenza totale


Cornea: dà la maggior parte della potenza in quanto ha superficie curva e fa un lavoro pesante di piegare la luce.

Se simili poca rifrazione.

La cornea non è variabile, ciò che è variabili è il cristallino

accomodazioni: cambia forma e fuoco, cambia la potenza;

[vedi fig. 29.3, Kandel]

l'immagine è migliore nella fovea;

la potenza del cristallino cambia con il suo raggio di curvatura

accomodazione: messa a fuoco di oggetti;

p = h h /rc varia da 6 a 10 mm. (da 16 a 28 D);

l'accomodazione è mediata dalla contrazione del muscolo ciliare, e un rilassamento delle fibre zonulate del cristallino.







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