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Lo sviluppo della socialità - TEORIE E SCUOLE DEL PENSIERO PSICOLOGICO

pedagogia



Lo sviluppo della socialità



Verso la fine del XIX secolo, la psicologia inizia ad essere considerata una scienza indipendente dall'ambito filosofico e come tale ad essere indagata seguendo un metodo scientifico.

In ordine cronologico, i primi luoghi in cui si diede vita alla ricerca psicologica e in cui si raccolsero gli strumenti utilizzati dal ricercatore per indagare non solo i processi psicologici di uomini fisicamente o psichicamente malati, ma anche, e soprattutto, la complessità e la struttura delle funzioni psichiche furono i frenocomi, seguiti da istituti fisiologici e da centri di ricerca antropologica.

Nei primi centri fondamentale importanza viene data agli strumenti di ricerca, ideati e progettati dagli stessi studiosi, specialmente quelli in grado di scandire i tempi di risposta dei soggetti indagati.


Primo e più importante centro della ricerca psicologica è l'Istituto di psicologia sperimentale fondato nel 1875 a Lipsia dal fisiologo tedesco Wilhelm Wundt.Caratteristiche della ricerca di Wundt che influenzeranno anche la ricerca psicologica successiva sono:

lo studio dell'uomo "adulto, bianco e normale";



l'interesse per l'unicità e la specificità del caso particolare studiato;

l'attenzione alle reazioni di quest'uomo a sti 212e42c moli diversi che verranno analizzate in

diversi momenti e in diverse situazioni sperimentali;

l'importanza attribuita al tempo concepito sia come TEMPO ESTERNO (oggettivo) sia

come TEMPO INTERNO (scandito interiormente);

la costruzione di strumenti di ricerca.


Il metodo e gli strumenti elaborati a Lipsia influenzeranno i principali centri di ricerca che si svilupperanno in tutto il mondo. In Italia sono tre i principali centri in cui si dà inizio alla ricerca psicologica sperimentale:

il frenocomio di Reggio Emilia, dove operarono lo psichiatra Tamburini e il medico Gabriele Buccola;

il laboratorio romano dove opera l'antropologo e psicologo Sergi;

il laboratorio fiorentino diretto dallo psichiatra Francesco De Sarlo con la collaborazione di Bonaventura nel quale verrà elaborato il doppio tachistocopio che permetterà lo studio degli aspetti processuali legati alla memoria.


TEORIE E SCUOLE DEL PENSIERO PSICOLOGICO

Da quando la psicologia ha iniziato ad essere considerata come una scienza (metà dell'ottocento) si sono formate numerose scuole che tentano di spiegare in modi diversi la complessità della psiche e che, ai giorni nostri, sono la base per chiunque voglia intraprendere lo studio della psicologia. Le principali sono:

  la Gestalttheorie;

  la riflessologia e la scuola storico culturale;

  la psicoanalisi;

il comportamentismo,

cognotivismo.


La GESTALTPSYCHOLOGIE si sviluppa in Germania intorno al 1910 e si basa sugli studi di Koffka, Kohler e Wertheimer che focalizzarono la loro attenzione sulla percezione della realtà e più precisamente sulla funzione visiva. Movendo dallo studio della percezione visiva (come l'indagine del movimento stroboscopio di WERTHEIMER) attraverso esperimenti compiuti anche su animali (KOHLER che studia la capacità di ristrutturare il campo in una scimmia antropoide) gli studiosi della Gestalt giunsero a comprendere i processi propri del pensiero tra cui quello INNOVATIVO e in parte anche quello COGNITIVO. Opera di Wertheimer sono le leggi dell'unificazione della forma che spiegano il meccanismo della percezione visiva e che sono sintetizzate in:

legge della somiglianza;

legge del destino comune;

legge della direzione;

legge della chiusura;

legge della vicinanza;

legge della pregnanza.


Le teorie della Gestalt verranno approfondite sia in Italia sia negli Stati Uniti con esiti differenti.


In Italia i principali seguaci della Gestalt furono:

Benussi a Padova che compì ricerche approfondite sulla PERCEZIONE DEL TEMPO e

che compì numerosi studi legati all'ipnosi e alla psicoanalisi;

Kanizsa che compirà numerosi studi in Italia e autore di numerose rappresentazioni grafiche

(come il triangolo immaginario) che al meglio illustrano le leggi di percezione; 

la sede universitaria di Trieste.


Da ricordare è il dibattito tra Kanizsa e lo studioso inglese Gregory per quanto riguarda le leggi di percezione. Gregory ha infatti rifiutato il principio di Kanizsa secondo il quale la percezione segua leggi autonome talvolta diverse da quelle dei processi cognitivi. Secondo lo studioso inglese, infatti, la percezione visiva sarebbe sempre influenzata dall'esperienza passata.


Negli Stati Uniti le leggi elaborate dagli studiosi della Gestalt vennero applicate alla psicologia sociale soprattutto dai ricercatori che nel corso della seconda guerra mondiale avevano abbandonato l'Europa e si erano rifugiati in America tra cui:

Lewin;

Festinger.


Lewin utilizzò per primo gruppi di discussione che riprendevano alcuni principi della psicologia della forma con il fine di migliorare il comportamento umano anche come consumatore. Da osservazioni sistematiche svolte con il metodo sperimentale, Lewin riuscì ad individuare le dinamiche dei gruppi di discussione e questi suoi studi vennero, suo malgrado, utilizzati per influenzare i consumatori mediante i mezzi di informazione sempre più utilizzati.


Festinger propose la teoria della DISSONANZA COGNITIVA secondo cui il comportamento umano ricalcherebbe il principio teorizzato dalla Gestalt della buona forma: i rapporti interpersonali e i rapporti con la realtà sono basati sull'equilibrio e pertanto sulla chiusura delle forme,forme che se fossero aperte ci getterebbero nell'incertezza.



La RIFLESSOLOGIA e la SCUOLA STORICO-CULTURALE che posero al centro della propria riflessione il rapporto tra società e psicologia, si svilupparono in Russia nel periodo della rivoluzione.Queste due scuole affondano le loro radici negli studi di fisiologia di Pavlov che cominciò le sue ricerche all'Accademia delle scienze di Pietroburgo in età zarista ma le cui teorie trovarono grande riscontro nella Russia comunista di Lenin.

I maggiori rappresentanti di queste scuole furono:

Vygotskij;

Lurija;

che esemplificano al meglio i cambiamenti della società non solo russa ma anche europea che si andavano delineando in quel periodo.


Autore dell'opera "Pensiero e linguaggio" Vygotskij sottolineò lo stretto rapporto che intercorre tra il contesto sociale in cui viviamo (che quindi ci fornisce un linguaggio attraverso cui possiamo esprimerci) e il nostro modo di comportarci e di rapportarci con gli altri. Fu quindi definita la relazione LINGUAGGIO/COMPORTAMENTO: ciò che ci fornisce le parole ci fornisce anche i pensieri.


Lurija da un lato completò le ricerche di Vygotskij, dall'altro intraprese ricerche in un campo a lui più congeniale: le neuroscienze.

I due studiosi svolsero insieme alcuni studi sulla Storia sociale dei processi cognitivi dove viene analizzata la situazione della Russia asiatica dove popolazioni ancora nomadi dovrebbero,all'interno del regime comunista, trasformarsi in società industrializzate.

Di questi studi possiamo individuare i seguenti punti:

  il peso fondamentale attribuito agli educatori all'interno del cambiamento culturale;

la possibilità che all'interno di una cultura in trasformazione possano essere modificati

anche i processi del pensiero;

gli studi effettuati fornirono ipotesi e metodi di ricerca anche a studiosi operanti in altre parti

del mondo.

Nel campo delle neuroscienze va ricordata la teoria Come lavora il cervello e anche se alcune ipotesi localizzazioniste sono ora state smentite va ricordato l'approccio clinico rigoroso con cui Lurija affrontava i casi a lui sottoposti e il particolare rapporto di sostegno e partecipazione che instaurava con i suoi pazienti che possono definire quella di Lurija come una scienza romantica.



La PSICOANALISI

Padre indiscusso della psicoanalisi è lo studioso austriaco S. Freud ma si deve ricordare il particolare contesto culturale in cui compì i suoi studi. Il periodo a cavallo tra '800 e '900 fu ricco di riflessioni (non solo nell'ambito psicologico) che posero le basi per il futuro sviluppo della psicologia. Sempre più spesso uomini e donne iniziarono a prestare attenzione all'INCONSCIO a quella parte dell'uomo che contiene i desideri e le paure più nascoste, quel confine tra sogno e veglia che appariva tanto misterioso.


Freud partì da studi di fisiologia e compì le sue prime ricerche alla Salpetrière,l'ospedale in cui lo studioso Charcot,utilizzando l'ipnosi, tentava di curare donne colte da crisi d'isteria. Affiancandosi a Charcot, Freud intraprese una nuova indagine al problema, proponendo interpretazioni diverse e una diversa ipotesi di cura.


Opera fondamentale di Freud (e per tutta la psicoanalisi) è "Interpretazione dei sogni" pubblicato nel 1900. L'attenzione viene spostata dal mondo del COSCIO a quello dell'INCONSCIO, mondo dell'incertezza che contiene i desideri e le passioni inespresse di ogni uomo. Secondo Freud il modo in cui noi ci comportiamo rappresenta solo una minima parte della nostra complessa psiche mentre altri fenomeni come

  sogno,

  motto di spirito,

  lapsus,

  sintomo

se correttamente interpretati possono rivelare la parte vera e nascosta di ciascuno di noi.  

Freud propone due modelli di spiegazione del nostro modo di essere e di comportarci: un modello topologico e un modello che analizza i processi di pensiero utilizzati.

Secondo il MODELLO TOPOLOGICO ogni personalità deve essere interpreta alla luce delle tre zone in cui si ipotizza essa si articoli:

Es;

Ego;

Super-Ego.

Secondo il modello più dinamico dei processi di pensiero la personalità deve essere interpretata alla luce di diversi livelli di pensiero:

  processo primario forma infantile della mente che segue la regola del "tutto e subito",e segue il PRINCIPIO DEL PIACERE;

processo secondario livello fondamentale per l'uomo adulto, segue il PRINCIPIO DELLA

REALTA' dove i desideri personali si realizzano solo in accordo con la società in cui si vive;

processo terziario, individuato successivamente, alla base del processo creativo,permette di

utilizzare aspetti diversi del nostro modo di conoscere la realtà.


In Italia la ricezione delle nuove teorie psicoanalitiche ebbe esiti contrastanti e venne decisamente ostacolata dall'avvento del fascismo. Basti ricordare due tra i massimi esponenti dell'epoca:

  Enzo Bonaventura, che per primo comprese ed accettò la nuova teoria anche negli aspetti

considerati moralmente rivoluzionari;

Enrico Morselli, che proprio per quegli aspetti moralmente rivoluzionari (ad es.l'ipotesi di

transfert e controtransfert in medico e paziente dello stesso sesso), condannò le nuove teorie

psicoanalitiche.


Il COMPORTAMENTISMO nasce intorno al 1913 negli Stati Uniti e influenzerà diversi campi della psicologia moderna soprattutto per quanto riguarda il trattamento terapeutico di pazienti con particolari forme di handicap. I principali esponenti di questa scuola sono:

Watson che con l'opera Psychology As the Behaviorist Views It propone il nuovo modello

da perseguire soprattutto nell'ambito del marketing, ambito in cui al meglio si possono

riscontrare le teorie del primo comportamentismo;

Skinner che con la teoria del condizionamento operante spiega come l'uomo tenda ad

apprendere certi comportamenti spinto da premi piuttosto che scoraggiato da punizioni.


Il COGNITIVISMO nasce in Gran Bretagna intorno al 1930 per opera dello studioso inglese Craik.

Egli puntò la sua attenzione sulla relazione tempo impiegato per pensare/tempo impiegato per compiere l'azione aspetto che più tardi verrà ripreso dallo psicolinguista Miller.


Solo nel 1967 però lo studioso Neisser definì con l'opera Cognitive Psychology il nuovo movimento di studio.

Attualmente il cognitivismo appare diviso in:

  psicologia ecologica che prevede l'esistenza di schemi preesistenti nella struttura cognitiva

dell'uomo che permettono di collegare PERCEZIONE e PENSIERO;

  scienza cognitiva fondata da Norman nel 1979 di cui gli aspetti fondamentali di indagine

sono:

Sistemi di credenze;

Coscienza;

Evoluzione;

Emozione;

Interazione;

Linguaggio;

Apprendimento;

Memoria;

Percezione;

Prestazione;

Abilità;

Pensiero.

Nel cognitivismo si ritrovano aspetti che caratterizzavano la prima psicologia scientifica ma sembra che in alcuni suoi esponenti manchi il senso storico e il rispetto per il cosiddetto principio di falsificabilità, progettando macchine che tendono sempre a confermare le ipotesi.













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