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ROSMINI
Vita
Nasce a rovereto in trentino nel 1797
Studiò teologia all'Università di Padova
Nel 1821 fu ordinato sacerdote
Nel 1826 si trasferì a Milano e legò amicizia con il Manzoni
Nel 1828 fondò sul Monte Calvario (Domodossola) una n 818c26i uova congregazione religiosa: Istituto della carità
Nel 1830-40 fondò il ramo femminile della sua congregazione le Suore della Provvidenza
Morì il 1° luglio 1855 a Stresa dove passò i suoi ultimi anni di vita
Opere
Nuovo saggio sull'origine delle idee (1830)
Antropologia (1838)
Filosofia del diritto (1815)
Teosofia (opera postuma)
Critica del sensismo e dell'apriorismo kantiano
Rosmini individua nel soggetivismo l'errore filosofico sia del sensismo e dell'empirismo
Critica gli empiristi
Teorie false per difetto: gli empiristi sostengono che l'unica fonte delle nostre idee è l'esperienza, ma non ammettono un a-priori. Gli empiristi così non possono dare delle conoscenze universali e necessarie perché non rendono conto dei fatti dello spirito
Questi filosofi hanno messo in rilievo l'attività dell'intelletto, ma le loro teorie sono false per eccesso. Hanno messo nelle loro spiegazioni anche del troppo e dell'arbitrario. In particolare Rosmini parla di Kant, e dice che se si prendono le forme a priori di Kant e si estrae il puro formale senza lasciarci nulla di materiale. Il tutto si riduce all'idea dell'essere
Quando si prende conoscenza di quel che via via le sensazioni ci offrono, abbiamo una percezione intellettiva
Non possiamo conoscere nulla se ad esso non attribuiamo l'essere
L'idea dell'essere s'incarna nei dati sensibili e ci permette ciò che si percepisce
Idea dell'essere fonda ogni atto conoscitivo
Tutte le nostre idee sono acquisite, solo l'idea dell'essere è a priori
Rosmini si chiede da dove deriva l'idea dell'essere. Essa è universale e necessaria quindi implica:
non può derivare dalle sensazioni contengono solo particolari e contingenti
non può derivare dall'idea dell'io: è al pari delle altre idee, è l'idea di un essere particolare
non è prodotta dall'asrtazione o dalla riflessione: analizzano e distinguono particolari di cose che già sono
non proviene dallo spirito di un soggetto finito: un soggetto finito non può creare un oggetto universale
non è creata da Dio nell'atto della percezione: si ridurrebbe Dio ad essere servitore degli uomini in ogni atto di conoscenza
Collegandosi ad Agostino e Bonaventura, Rosmini afferma che per disposizione ab eterno di Dio tutti gli uomini hanno un'idea di essere, che è fondamento delle loro conoscenze
Dall'idea dell'essere derivano i principi della conoscenza:
idee
pure (identità,
contraddizione, sostanza, causa, unità, numero, possibilità, necessità,
immutabilità, assolutezza)
Tali idee costituiscono i principi
di cognizione: l'oggetto del pensiero è l'essere
di non contraddizione: ciò che è non può non essere
di sostanza: non si può pensare un accidente senza la sostanza
di causalità: non si può pensare un nuovo essere senza una causa
Questi principi non possono venir negati senza smentirsi. E' proprio a causa di questo principio che Rosmini critica Hume e Berkley poiché essi negano l'esistenza corporea. Da tutto ciò, quindi, viene desunta l'esistenza del mondo esterno, la quale permette di parlare delle idee non pure. Esse sono ottenute con le sensazioni e presuppongono il nostro corpo, il nostro sentirci corporei, sono modificazioni soggettive.
L'essere ha tre forme
reale: oggetto della scienza metafisica
ideale oggetto della scienza ideologica
morale oggetto delle scienze deontologiche (morale politica)
Il diritto
Il diritto è la facoltà di operare ciò che piace, protetta dalla legge morale, che ne ingiunge ad altri il ripespetto
Il diritto si basa sulla morale e presuppone un autore delle proprie azioni,
per esserlo bisogna essere colui che le compie. Questo egli esiste solo se è
una persona
E' dunque la persona il
fulcro dell'etica e della politica di Rosmini. Contro il Naturalismo e
l'Idealismo per Rosmini l'uomo è portatore di un valore etico-religioso.
Dal valore morale discende il dovere di dover rispettare gli
altri in quanto persone. Concretamente significa garantire il diritto di libertà e proprietà.
Da tutto ciò Rosmini si esprime contro la teoria statolatrica di Hegel; poiché distrugge la religione e la morale che sono moderatrici del potere civile abbandonando i popoli all'arbitrio dei governanti
Afferma che lo stato occupa la sfera dell'utile,
il quale è subordinato al bene.
Il giudice supremo del bene è la Chiesa.
Analizzando la situazione contemporanea deduce che il rinnovamento della politica passa attraverso il rinnovamento della chiesa, della quale Rosmini denuncia i mali.
I mali della chiesa
divisione dal popolo
interferenza nella nomina dei vescovi
mancanza di un rendimento pubblico nell'amministrazione dei beni
Dai mali si comprende che la persona è il valore sul quale
ruota la filosofia e la politica
riconoscere persona come valore è uguale a riconoscere che l'uomo ha diversi livelli metafisici dell'essere
Gli esseri vengono conosciuti in una loro gerarchia morale è rispettare tele gerarchia stabilita da Dio alcuni esseri sono esseri altri mezzi
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