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Nietzsche (1844.1900)

filosofia



Nietzsche (1844.1900)


Filosofia e malattia

Alcuni critici in passato hanno "usufruito" della malattia di Nietsche per screditarne il pensiero, interpretandolo come il frutto di una mente malata.

In seguito l'opinione è radicalmente mutata, arrivando a valorizzare la malattia, interpretandola come un' "ispirazione" creativa.

Gli studiosi odierni hanno decretato questo elemento come irrilevante ai fini della sua filosofia.




Nazificazione e denazificazione

Spesso il nome di Nietsche è stato associato alla cultura nazifascista. Questa lettura è stata aggevolata dall'opera della sorella, che dopo la morte del fratello, ha pubblicato alcuni suoi scritti sotto il nome "volontà di potenza" e ha diffuso la sua immagine come un "padre" del nazismo. Elizabeth, durante la visita di Hitler all'archivio di Nietsche, gli regala un bastone appartenuto al fratello.

Nietsche ha  sicuramente scritto testi con spunti antidemocratici e antiegualitari che suggeriscono una lettura di "destra", ma è eccessivo attribuirgli un' ideologia nazista, anche perchè non appoggiava ne incoraggiava l'antisemitismo.

Questo tipo di interpretazione è stato abbandonato nel dopoguerra, ma è addirittura subentrata la figura di un Nietsche progressista.

In realtà Nietsche può essere considerato un autore di "rottura" per certi aspetti e conservatore per altri.


Caratteristiche del pensiero e della scrittura di Nietzsche

Il suo pensiero si traduce in una distruzione programmatica delle certezze del passato, è considerato uno dei "maestri del sospetto" perchè lui stesso ammette che nessun altro a mai scrutato il mondo con un sospetto così profondo come il suo.


L'opera di distruzione del passato, permette la delineazione di un nuovo tipo di umanità: il superuomo.

Per questo la filosofia di Nietsche non è di carattere negativo, ma propositivo.


Il pensiero di Nietsche è assolutameente asistematico, questo perchè vuole impadronirsi della totalità del reale, che è caos e nessun sistema filosofico potrà abbracciare il caos, lui si limita a trascriverlo, ma proprio per questa caratteristica caotica del reale, ammette lui stesso di essersi posto un obiettivo illusorio ed irraggiungibile.


La caratteristica asistematica dei sui scritti, ha come conseguenza l'impossibilità di associrvi un monopolio interpretativo, ma solo tracce ed ipotesi di lettura.


Fasi della filosofia nietzscheana

scritti giovanili, periodo wagneriano-schopenhaueriano

"La nascita della tragedia" la 2° "Considerazione inattuale"

scritti intermedi, periodo "illuministico"

"Umano,troppo umano" "Aurora" "La gaia scienza"

scritti del meriggio o di Zarathustra

"Così parlò Zarathustra"

scritti del tramonto

"Al di là del bene e del male" "L'Anticristo"


Il periodo giovanile

Tragedia e filosofia

Ne "La nascita della tragedia dallo spirito della musica" il tema centrale è la distinzione tra <apollineo> e <dionisiaco>

apollineo è la ragione, la fuga di fronte al divenire, si esprime nelle forme limpide e armoniche della scultura e della poesia epica

dionisiaco è l'irrazionale, scaturisce dalla forza vitale e dalla partecipazione al divenire, si esprime nella creazione della musica


Nietsche insiste sul carattere dionisiaco della tragedia graca, portata a scoprire ovunque il dramma della vita e della morte. Infatti l'apollineo scaturisce in conseguenza del dionisiaco, perchè dopo essere stati messi di fronte agli aspetti orribili dell'esistenza, si tende a trosformare l'assurdo in qualcosa di definito e armonico, capace di rendere sopportabile la vita.


In un primo tempo, nella Grecia preistorica, apollineo e dionisiaco esistevano separatamente

Nell'età della tragedia greca, i due elementi si armonizzavano tra loro, dando origine a capolavori sublimi.

Nell'arte successiva c'è stata la tendenza sempre più forte, a far prevalere l'aspetto apollineo, fino quasi a soffocare quello dionisiaco, questo processo di decadenza si identifica nella tragedia di Euripide, dove viene messo in scena l'uomo quotidiano all'interno di avvenimenti realistici, e nell'insegnamento razionalistico e ottimistico di Socrate.


Nella tragedia greca, inizialmente, al fianco degli attori (parte razionale) era presente il coro (parte irrazionale).Col tempo il coro viene escluso per dare spazio ad un uomo che deve controllare i suoi istinti.


Da qui la distinzione tra

uomo tragico, portato a dire di sì alla vita, non si tira indietro perchè vincolato da valori razionali

uomo teoretico, uomo solamente razionale, sopprime i suoi istinti, portato a "violentare la vita"


Spirito tragico e accettazione della vita. La "metafisica" da artista

Nietsche si ispira a Schopenhauer per quanto riguarda il carattere doloroso dell'esistenza, ma ne respinge il tema dell'ascesi, sostituendolo con un atteggiamento di entusiastica accettazione dell'essere in tutti i suoi aspetti.


La vita è dolore, di fronte a questo fatto ci sono due possibili atteggiamenti:

quello proposto da Schopenhauer, la rinuncia e la fuga che sono alla base dell'ascetismo

quello proposto da Nietsche, l'accettazione della vita così com'è che sta a capo del superamento dell'uomo


Questo tipo di realtà può essere compresa veramente soltanto dall'arte, che è un vero e proprio organo della filosofia ed ha una natura metafisica.


Nietsche pensa che ci possa essere una rinascita della cultura tragica attraverso l'arte, in particolare attraverso la musica, a partire da Wagner, a cui è dedicato lo scritto giovanile.


Storia e vita

Nella seconda inattuale, Nietsche si schiera contro lo storicismo perchè l' "eccesso" di storia indebolisce le potenzialità creatrici dell'uomo.

Per eccesso di storia si intende il guardarsi indietro in modo maniacale, escludendo l'accettazione del presente.


La storia non va esclusa, ma deve essere al servizio della vita e non viceversa.

Nietsche individua tre tipi di rapporto con la storia:

storia monumentale:è propria di chi guarda al passato ricercando modelli e maestri, può portare all'oppressione o donare la speranza che alcuni fatti accaduti si ripresentino nel presente.

storia antiquaria: propria di chi guarda al passato con fedeltà e amore, può portare alla paralizzazione della vita o alla furia maniacale del collezionista, ma può anche avere una funzione positiva se ci si limita a  riconosce il valore della tradizione

storia critica: propria di chi guarda al passato come a un peso di cui liberarsi, non si accetta il passato senza neanche interrogarsi su esso, senza valutarlo

Tutti questi rapporti hanno elementi positivi, ma possono divenire tutti e tre negativi se si arriva ad uno squilibrio, il passato non va divinizzato ma nemmeno escluso.


Il periodo illuministico

il metodo genealogico e la filosofia del mattino

"umano troppo umano" segna il periodo definito "illuministico", perchè tutto viene valutato in modo critico.

E' caratterizzato dai maestri di un tempo, infatti contesta le formule metafisiche di Schopenhauer e le tendenze artistiche di Wagner, inserendoli nella decadenza moderna.


Viene abbandonata la "metafisica da artista" per dare più spazio alla scienza.

Illuministico perchè critica la cultura ttramite la scienza, intesa come un metodo di pensiero in grado di svelare gli errori che gravano sulla mente degli uomini.


Questo metodo è definito storico o genealogico perchè sostiene che non esistano realtà immutabili, ma che ogni cosa sia il risultato di un processo da ricostruire.I concetti su cui questo metodo si basa sono quelli dello spirito libero e della filosofia del mattino.


Lo spirito libero si identifica con il viandante, colui che grazie alla scienza attua una critica dei valori tradizionali e alla creazione di valori nuovi, inaugurando la filosofia del mattino, basata sulla concezione della vita come transitorietà e come libero esperimento, senza certezze precostituite.


La <<morte di Dio>> e la fine delle illusioni metafisiche

Per Nietsche Dio è

1- il simbolo di una prospettiva di vita dopo la morte

2- la personificazione delle certezze metafisiche che l'uomo a creato per dare un senso alla vita


Riguardo al primo punto Nietsche afferma che credere in un oltremondo significa rifiutare la vita, fuggire da essa è il contrario della visione dionisiaca in cui si dice di sì alla vita

In risposta al secondo punto dice che esiste un mondo solo ed è un mondo di sofferenze e l'uomo ha bisogno della menzogna per superare questa realtà


Nietsche vuole annunciare la morte di Dio e le conseguenze a questo fatto

Questo annuncio viene fatto all'interno de "La gaia scienza", attraverso il racconto dell'uomo folle.


Morte di Dio e avvento del superuomo

La morte di Dio è un trauma per l'uomo, ma solo per quello che non si è ancora fatto superuomo:

anche se è proprio la sua morte a permettere la nascita del superuomo, solo chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà può oltrepassare il varco che divide l'uomo dall'oltre-uomo.


L'accettazione della morte di Dio è difficile perchè l'uomo ora non ha più vincoli, è pienamente libero, ma è proprio questa libertà a spaventarlo.

Per l'uomo antico questa morte è il più tragico degli avvenimenti, per Zarathustra il più felice.


In ogni caso per farsi superuomo non basta accettare la morte di Dio, ma anche la morte di tutte le divinità, perchè se la realtà è caos dionisiaco bisogna accettare tutto ciò che esiste, e questo equivale a non avere più nessuna certezza, nessuna divinità a cui affidarsi.


Nietsche riconosce che la figura di Dio verrà rimpiazzata con numerosi altri punti di riferimento, sa che l'accettazione e la liberazione non saranno immediate, ma il superuomo deve riuscire a vincere l'ombra di Dio.


Con la morte di Dio si ha anche il tramonto definitivo del platonismo, che per Nietsche è la metafisica per eccellenza, e delle idee morali di matrice platonico-cristiana.


Il periodo di Zarathustra

La filosofia del meriggio

"Così parlò Zarathustra" apre una fase che si apre con la consapevolezza che l'eliminazione del "mondo vero" è stato eliminato anche il mondo "apparente", cioè non esiste più una visione dualistica della realtà.


Dopo la morte di Dio si aprono due possibilità: il superuomo e l'ultimo uomo, il suo opposto.

Zarathustra non è il superuomo, ma il suo profeta. Sarebbe stato scelto in quanto egli ha interpretato la morale assoluta in termini metafisici, ma poi è stato il primo ad accorgersi dell'errore della morale.


i temi fondamentali sono tre: il superuomo, la volontà di potenza e l'eterno ritorno.


il superuomo

Il superuomo è un concetto filosofico di cui Nietsche si serve per creare un tipo d'uomo che contenga tutte le caratteristiche del suo pensiero.

E' colui che è in grado di:

accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell'esistenza

di dire sì alla vita

di sopportare la morte di Dio e la perdita di qualsiasi certezza assoluta

di far propria l'idea dell'eterno ritorno

di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo

di porsi come volontà di potenza


Dunque il superuomo non può che essere un uomo che guarda al futuro, un uomo oltre l'uomo, capace di creare valori e di rapportarsi in modo inedito con la realtà .


Inoltre il superuomo professa il culto della terra, perchè l'uomo è terra ed è nato per vivere su di essa, senza credere a speranze ultraterrene. L'uomo è corpo, l'anima è soltanto una parola per indicare qualcosa del corpo. Questa teoria abbraccia perfettamente il principio di accettazione della vita.


Nietsche individua tre metamorfosi dello spirito: il cammello, il leone, il fanciullo:

Il cammello rappresenta l'uomo gravato dalle convenzioni della religione, della politica, dell'economia, della metafisica...risponde al comando "tu devi"

Il leone rappresenta l'uomo che si libera dalle convenzioni, all'insegna dell'"io voglio"

Il fanciullo rappresenta l'oltreuomo, una creatura libera, dionisiaca, vive con gioia, gioca e danza



La filosofia antidemocratica di Nietsche sta nel fatto di porre il superuomo come eccezione superiore che si contrappone al "gregge" degli inferiori, ma questa teoria non è a capo di un progetto politico, ma solamente un pensiero filosofico.


l'eterno ritorno

Nietsche presenta la teoria dell'eterno ritorno, come il ripetersi infinito di tutte le vicende del mondo.

Così come, per l'uomo comune, è difficile l'accettazione della morte di Dio, lo è anche quella del ripetersi eterno del tutto, mentre il supruomo la accetta con estrema gioia, perchè egli ama la vita e se stesso, e niente di più bello gli può accadere, se non rivivere la stessa vita che ha amato per l'eternità.


Il passaggio del pastore e del serpente  ci spiega come l'uomo si può innalzare e provare gioia solo a patto di vincere la ripugnanza del pensiero dell'eterno ritono, mediante una decisione coraggiosa nei suoi confronti.


La teoria dell'eterno ritorno può essere spiegata con alcune ipotesi:

L'energia dell'universo è finita, mentre il tempo in cui si esprime è infinito, gli avvenimenti e le combinazioni in cui questa energia si esprime dovranno sempre ripetersi.

L'amore così forte per la vita dell'uomo che agisce in funzione del ripetersi di essa.


L'ultimo Nietzsche

Nell'ultimo periodo i temi principali sono:

critica della morale e del cristianesimo

distruzione delle credenze dominanti, per far posto ad un nuovo pensiero


il crepuscolo degli idoli etico-religiosi e la "trasvalutazione dei valori"

La morale, attraverso i tempi, si è imposta sull'individuo come un fatto evidente, che non veniva valutato come un problema, non esisteva nemmeno il sospetto che potesse essere una questione problematica.


Il primo passo quindi è quello di mettere in discussione la morale stessa, finalizzata a scoprire la genesi psicologica da cui è scaturita.

In primo luogo Nietsche dichiara che la "voce della coscienza" da cui si pensa nascano le imposizioni morali, in realtà è l'educazione che abbiamo ricevuto, influenzata dalle autorità sociali esterne.


L'etica non scaturisce dalla voce divina, ma da creazioni umane.

Tuttavia, in un primo momento, nel mondo classico, i valori etici si basavano sui valori della forza, della fierezza, della salute e della gioia

(la morale dei signori)

in un secondo momento, con la venuta del cristianesimo, la morale viene improntata su valori antivitali, il disinteresse, l'abnegazione, il sacrificio

(la morale degli schiavi)


Il superamento della morale degli schiavi nei confronti della morale dei signori, è avvenuto perchè un tempo i guerrieri e i sacerdoti seguivano lo stesso tipo di morale, quella dei signori, ma i guerrieri lo facevano in virtù del corpo, i sacerdoti in virtù dello spirito. Poichè la natura è irresistibile, il sacerdote non può che provare risentimento nei confronti dei guerrieri, ma non potendo dominare la casta dei guerrieri sul loro terreno, la casta dei sacerdoti ha elaborato un'etica opposta a quella dei cavalieri.


In questo modo c'è stato un rovesciamento dei valori, rappresentato in primo luogo dagli ebrei, il popolo sacerdotale per eccelenza, secondo Nietsche.

La Giudea, umiliata dai romani, conquista Roma stessa attraverso il cristianesimo, che esprime il risentimento dell'uomo debole verso la vita.


Nietsche propone una trasvalutazione dei valori, cioè un nuovo modo di rapportarsi a valori non più metafisici, ma terreni, capaci di soddisfare la volontà di potenza dell'uomo.


Da qui la figura del vero filosofo, che deve essere dominatore e legislatore, deve attuare la trasvalutazione dei valori.


La volontà di potenza

vita e potenza

La volontà di potenza si identifica con la vita stessa ed è intesa come forza espansiva e tesa ad autosuperarsi.

Per questo l'oltre uomo non è tale solo perchè superiore agli altri uomini, ma anche perchè tende a superare se stesso continuamente.


La molla della vita non è l'autoconservazione e la ricerca del piacere, ma la spinta all'autoaffermazione, è la volontà di potenza che determina ogni nostra azione.


La vita è autocreazione, libera produzione di sè medesimi, senza nulla di prestabilito.


la volontà di potenza come arte

Essendo l'essenza della vita il potenziamento della vita stessa, ne consegue che l'arte, intesa come forza creatrice, è la forma suprema della vita.

Inoltre, se la volontà di potenza trova la sua espressione nel superuomo, ne consegue che l'artista si configura come prima figura visibile dell'oltreuomo.


Nietsche prima esalta l'arte, poi nella fase illuministica ne denuncia i limiti, nell'ultimo periodo la esalta maggiore forma della vita.


potenza e dominio

Nel pensiero di Nietsche, esiste la concezione di voontà di potenza anche come volontà di sopraffazione e dominio su tutto ciò che è più debole.


Però afferma anche che sarebbe bello che i rapporti tra gli uomini fossero di ugualianza, se ne fossero date le possibilità (ugualianza fisica e in misura di valore), altrimenti porterebbe alla decadenza.


Non crede nei valori democratici, ma non ha intenzioni politiche.


il problema del nichilismo e il suo superamento

Per nichilismo Nietsche intende la situazione dell'uomo moderno, che non credendo più in valori come Dio, la verità, il bene e non credendo più nello scopo metafisico delle cose, finisce per provare lo sgomento e il vuoto del nulla.

Tanto più l'iomo si è illuso, tanto più è rimasto deluso.


Nietsche interpreta il nichilismo come un "no" alla vita, prima del grande "si" a esse, è un momento di preparazione al raggiungimento del supeuomo.


Esiste un nichilismo incompleto, in cui i valori vecchi vengono distrutti, ma quelli nuovi hanno la stessa fisionomia di quelli precedenti.

Il nichilismo completo si divide in due parti:

nichilismo passivo: si prende atto del declino dei valori, ma non vengono compiute azioni in conseguenza

nichilismo attivo: è distruttivo, distrugge dentro di sè ogni traccia delle verità metafisiche.


il nichilismo attivo può anche essere estatico, ciò avviene quando si capisce che la vita non ha un senso ontologico, ma che deve essere dato dall'uomo e viene quindi inventato.

Significa accettare il rischio e la fatica di dare un senso al caos del mondo, dopo la morte delle antiche certezze e delle vecchie fedi.


il prospettivismo

Termine usato da Nietsche per indicare la teoria secondo cui, non esistendo cose o fatti, ma solo interpretazioni di essi, il mondo cessa di avere un unico senso, per acquistarne innumerevoli, formati da altrettante interpretazioni formulate da determinati angoli prospettici.


Il mondo è conoscibile, ma è interpretabile in modi diversi. Alla base di ogni interpretazione stanno bisogni ed interessi legati alla volontà di conservazione e di potenza, sono i nostri istinti e bisogni che interpretano il mondo.




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