Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

FREUD - LA PSICO-ANALISI FREUDIANA

filosofia



FREUD


LA PSICO-ANALISI FREUDIANA


Nella prima delle cinque conferenze sulla psico-analisi (tenute per il ventesimo anniversario di fondazione della Clark University di Worcester, Massachusetts, nel settembre 1909) Sigmund Freud, ancora studente universitari 323e44d o, illustra il metodo di indagine psicoanalitica messo a punto dal medico viennese Josef Breuer, su una giovane paziente malata di isteria. L'isteria è un disturbo psichico caratterizzato da sintomi psichici e anche somatici ; essenzialmente essa è causata dalla reminiscenza di un trauma passato che la mente non riesce a elaborare e superare.Il medico parigino Jean-Martin Charcot utilizzava l'ipnosi come tecnica terapeutica dei sintomi della nevrosi isterica; anche Breuer si serviva di questa terapia per curare casi isterici, ma la impiegava per intervenire direttamente sulle cause remote (eziologia) e per favorire lo scarico della tensione emotiva accumulata (abreazione).

Freud si legò in amicizia con Breuer, anch'egli ebreo e medico, con il quale pubblicò, nel 1895, gli Studi sull'isteria; ben presto però la loro amicizia si infranse, anche per via di dissensi sull'individuazione della cause di questa forma di nevrosi.



Esemplare a questo proposito è il caso di Anna O., una studentessa di ventuno anni.



L'ISTERIA (IL CASO DI ANNA O.)


La giovane presentava disturbi somatici tra i quali difficoltà visive, paralisi da contrattura in entrambe le estremità del lato destro con insensibilità delle stesse, a intervalli, gli stessi sintomi alle stesse membra del lato sinistro, tosse nervosa, ripugnanza verso il cibo ma soprattutto una forte incapacità di bere nonostante una sete profonda.

Alla luce di questi sintomi i medici, vedendo gli organi interni non alterati, ricondussero il caso al problema dell'isteria, pensando di poter trovare nella scienza medica la soluzione al problema; in realtà questo non accadde.

Breuer trattò la giovane con simpatia e gentilezza sebbene le sue conoscenze in ambito patologico spesso non erano sufficienti per trovare un rimedio alla cura.

Dapprima Anna fu sottoposta ad ipnosi e grazie a questa tecnica riuscì a portare alla luce ricordi tristi vissuti nell'infanzia. Apparentemente sembrò che la giovane riuscisse a vincere il suo stato di apatia mentale, ma l'effetto dell'ipnosi aveva breve durata. La causa del disturbo si rivelò quando, durante un'afosa giornata estiva, Anna manifestò esplicitamente il suo rifiuto verso l'acqua respingendo il bicchiere e dissetandosi solo con frutta fino a che, sotto ipnosi, la giovane ricordò e raccontò allo psicoterapeuta con aria visibilmente inorridita quando una volta vide il cagnolino (definito da Anna bestia ripugnante) della sua dama di compagnia (che ella non amava) bere da un bicchiere, lo stesso offertole successivamente dalla dama.  Questo fu l'evento traumatico che da allora sconvolse la giovane impedendole poi di bere. Anna era quindi vittima di una forza (definita da Freud con il termine di "resistenza") che le impediva di richiamare alla coscienza i contenuti del rimosso, quelli esclusi dalla coscienza e posti nell'inconscio.

Il medico riferisce che dopo avere ulteriormente sfogato la rabbia che le era rimasta dentro, chiese da bere. Bevve senza inibizione una gran quantità di acqua e si risvegliò dall'ipnosi con il bicchiere alle labbra: grazie a ciò il disturbo scomparve per sempre.

Oltre a quello dell'idrofobia provocata dal disgusto per il cane che beve nel bicchiere, Breuer curò, sempre con la tecnica dell'ipnosi, anche i disturbi visivi e la paralisi al braccio.

Nel corso delle sedute di ipnosi, Anna riferì di avere assistito il padre malato. « Una volta si svegliò nella notte - racconta Breuer a proposito della paziente - in grande angoscia al pensiero del padre malato con la febbre molto alta e nella tensione dell'attesa dell'arrivo del medico. La madre si era allontanata e Anna sedeva al letto del malato con  il braccio destro appoggiato sullo schienale della sedia. Cadde in uno stato di dormiveglia e vide una biscia nera strisciare sulla parete avvicinandosi al malato per morderlo. Essa voleva respingere la bestia, ma si sentì come paralizzata, il suo braccio pendendo dallo schienale si era "addormentato" e nell'osservarlo le dita si erano trasformate in serpentelli con tanti teschi (le unghie). E' probabile che abbia tentato di scacciare la biscia con la mano destra paralizzata e che quindi l'anestesia e la paralisi di questa si associassero con l'allucinazione dei serpenti ».

Secondo Freud, per interpretare il processo di malattia e di guarigione della giovane, non si deve trascurare il fatto che Anna O. dovette reprimere un forte eccitamento anziché permetterne il deflusso attraverso segni d'affetto, parole o azioni adeguate. Ad esempio nell'episodio del cane, per rispetto alla sua dama di compagnia, ella aveva represso ogni manifestazione della sua profonda ripugnanza; nel suo rapporto con il padre malato, era costantemente preoccupata di non far trapelare la sua angoscia. Queste manifestazioni represse si presentavano con tutta la loro forza d'urto ogni volta che Anna si trovava di fronte al medico, ossia in una situazione in cui l'affetto inibito a quell'epoca ricompariva ora con particolare violenza.

Solo con il ricordo della scena traumatica, in stato di ipnosi, venne eliminata anche la paralisi di contrattura al braccio, esistente dall'inizio della malattia. Così il trattamento terminò con la scomparsa dei sintomi isterici.





Privacy




Articolo informazione


Hits: 2196
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024