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I Bovini - Razze bovine, Frisona, La Bruna, Pezzata rossa friulana

zootecnia



I Bovini:

In Italia vengono allevati circa 7.5 milioni di capi bovini. La maggior parte degli allevamenti si trova nel nord Italia, precisamente in Lombardia, nell'Emilia Romagna e nel Veneto (pianura padana)


Razze bovine:

le razze bovine vengono divise in tre gruppi:

razze bovine specializzate nella produzione di latte

razze bovine a duplice attitudine

razze bovine specializzate nella produzione di carne




Razze bovine specializzate nella produzione di latte:

le razze da latte che studiamo sono la frisona e la bruna.


Frisona:

Origine: è originaria dell'Olanda

Diffusione: E' diffusa in tutto il mondo (solo nazioni industrializzate) per due motivi

E' la maggior produttrice di latte al mondo.

Ha una notevole capacità di adattamento.

La frisona è diffusa in tutta Italia, e in particolare nella pianura padana (Lombardia, Veneto, Emilia)

Colore del mantello: pezzato nero. Non c'è nessuna correlazione tra colore del mantello e produzione di latte.

Osservazioni: Nel mondo ci sono due varietà di frisona.

La frisona europea o olandese

La frisona canadese o americana (che produce un po' di più)

In Italia si è formata la frisona Italiana che è stata ottenuta incrociando la frisona olandese con la canadese

Produzione: La produzione di latte media è di circa 70-80 q di latte per lattazione standard (305 giorni). 757i84h Questo latte contiene circa il 3.5% di grasso e circa il 3.3% di proteine.

Coi maschi di frisona non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni leggeri che vengono macellati a circa 450 Kg e ad un età di circa 15 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1 Kg.

Con alcuni maschi di frisona si può ottenere anche il "vitello a carne bianca"


La Bruna

Origine: è originaria della Svizzera.

Diffusione: E' diffusa in tutto il mondo (solo nazioni industrializzate) per due motivi

Colore del mantello: Bruno e presenta una orlatura bianca attorno al musello.

Osservazioni: Nel mondo ci sono due varietà di bruna.

La Bruna europea

La Bruna americana

La bruna Americana ha caratteri lattiferi molto più accentuati e quindi produce più latte. In Italia si alleva la bruna Europea soprattutto nelle zone del nord Italia.

Produzione: La produzione di latte media è di circa 55-60 q di latte per lattazione standard (305 giorni). 757i84h Questo latte contiene circa il 4% di grasso e circa il 3.3% di proteine.

Coi maschi di Bruna non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni leggeri che vengono macellati a circa 500 Kg e ad un età di circa 15 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1 Kg.



Razze a duplice attitudine

Pezzata rossa friulana:

Origine: è originaria del Friuli, ed è stata ottenuta incrociando una vecchia razza locale con pezzate rosse tedesche e austriache (es. SIMMENTAL)

Diffusione: E' diffusa soprattutto nel Friuli e zone limitrofe.

Colore del mantello: Pezzato rosso.

Produzione: La produzione di latte media è di circa 55 q di latte per lattazione standard (305 giorni). 757i84h Questo latte contiene circa il 4% di grasso e circa il 3.3% di proteine.

Coi maschi di Pezzata rossa non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni intermedi che vengono macellati a circa 550 Kg e ad un età di circa 16 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1 - 1.2 Kg.


Razze da carne

Le razze bovine da carne più allevate in Italia sono

Le razze italiane sono razze da carne sono di ceppo podolico. Sono state ottenute incrociando vecchie razze locali con animali provenienti dalla Podolia (zona della Turchia). Queste razze podoliche hanno la caratteristica che il vitellino fino a 3-4 mesi di vita presenta un mantello di colore rosso frumentino (o fomentino) che poi diventa o bianco o grigio a seconda della razza.

 
La Piamontese,

La Marchigiana,

La Chianina,

La Romagnola,

La Maremmana,

La Charolaise,

La Limousine


Piamontese

Origine: è originaria del Piamonte.

Diffusione: E' diffusa nel Piamonte e zone limitrofe.

Colore del mantello: Ha un mantello di colore grigio.

Osservazioni: Presenta un notevole sviluppo della zona delle natiche e delle cosce. Esiste una varietà di Piamontese chiamata "della coscia" in cuoi questa caratteristica è ancora più sviluppata.

La Piamontese può presentare qualche difetto, ad esempio:

difetti genetici (lingua ingrossata)

difficoltà al parto

produce poco latte per il vitellino.

Produzione

Coi maschi di Piamontese non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 600 Kg e ad un età di circa 16 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.2 -1.3 Kg.


La Marchigiana

Origine: è originaria delle Marche ed è stata ottenuta utilizzando anche la Chianina e la Romagnola.

Diffusione: E' diffusa nelle marche e zone limitrofe.

Colore del mantello: bianco porcellana.

Produzione

Coi maschi di marchigiana non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 600 Kg e ad un età di circa 16 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.2 -1.3 Kg.




La Chianina

Origine: è originaria della Toscana

Diffusione: E' diffusa nella Toscana e zone limitrofe.

Colore del mantello: bianco porcellana.

Osservazioni: E' una razza gigante perché i maschi da riproduzione (i tori) possono raggiungere un'altezza al garrese di 1.80 ed un peso di circa 16 q.

Produzione

Coi maschi di Chianina non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 700 Kg e ad un età di circa 18 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.2 -1.3 Kg.


La Romagnola

Origine: è originaria dell'Emilia Romagna

Diffusione: E' diffusa nell'Emilia Romagna e zone limitrofe.

Colore del mantello: grigio



Osservazioni: presenta corna molto sviluppate. E' una razza molto rustica (forte) e quindi, spesso, viene allevata allo stato brado o semi brado. Ha uno scheletro grossolano e presenta una scarsa fertilità. Produce poco latte per il vitellino.

Produzione

Coi maschi di Romagnola non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 600 Kg e ad un età di circa 18 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.2 -1.3 Kg.


La Maremmana

Origine: è originaria della Maremma

Diffusione: E' diffusa nella Maremma e zone limitrofe.

Colore del mantello: grigio

Osservazioni: presenta corna sviluppate a "lira". E' una razza molto rustica (forte) e quindi, spesso, viene allevata allo stato brado o semi brado. E' un animale tardivo, ma con discreta fertilità. Produce una quantità sufficiente di latte per il vitellino.

Produzione: Coi maschi di Maremmana non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 600 Kg e ad un età di circa 18 mesi con una resa al macello del 60% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.2 -1.3 Kg.


La Charolaise e la Limousine

Origine: sono originarie della Francia

Diffusione: sono diffuse in tutto il mondo.

Colore del mantello: la limousine ha un mantello di colore rosso mattone, la Charolaise, invece, ha colore bianco crema.

Produzione: Coi maschi di queste due razze non destinati alla riproduzione si ottengono dei vitelloni pesanti che vengono macellati a circa 600 Kg e ad un età di circa 18 mesi con una resa al macello del 70% ed un accrescimento giornaliero di circa 1.4 -1.5 Kg.


La riproduzione dei bovini

Pubertà

Per il bovino maschio: E' il momento in cui il bovino maschio comincia a produrre spermatozoi.

Per il bovino femmina: E' il momento in cui la femmina inizia a produrre ovuli fecondabili (che possono essere fecondati)

La pubertà nei bovini si raggiunge a circa 1 anno di vita ed è strettamente legato all'alimentazione. Infatti più l'alimentazione è corretta prima l'animale raggiunge la pubertà.

Quando la femmina raggiunge la pubertà si manifesta per la prima volta la fase di estro o calore. E' un errore fare accoppiare la bovina quando va in calore per la prima volta per vari motivi:

Si ha una riduzione dell'accrescimento della bovina.

Si hanno problemi al parto

La bovina produrrà poco latte

La bovina deve essere fatta accoppiare per la prima volta quando raggiunge i 2/3 del suo peso corporeo finale.

Estro o calore

E' la fase in cui la bovina accetta l'accoppiamento. Quando la bovina è in fase di estro o calore manifesta i seguenti sintomi:

Ingrossamento e arrossamento dell'apparato genitale esterno

Fuoriuscita di una sostanza mucosa dall'apparato genitale esterno

La bovina urina e muggisce frequentemente

Inizialmente, la bovina in calore, tende a montare le altre femmine e successivamente avviene il contrario.

Questi sintomi durano dalle 12 alle 24 ore e si ripetono ogni 21 giorni se la bovina non è rimasta gravida.

Le maggiori probabilità che la bovina rimanga gravida si hanno se viene fatta accoppiare dalle 10 alle 20 ore prima del calore. Praticamente ci si comporta nel seguente modo:

Se la bovina va in calore la mattina si fa accoppiare la sera dello stesso giorno.

Se la bovina va in calore la sera si fa accoppiare la mattina del giorno successivo.

Se la bovina va in calore a metà giornata la si fa accoppiare la sera tardi dello stesso giorno oppure la mattina presto del giorno successivo.

Una bovina non può essere fatta accoppiare prima che siano passati 50 giorni dal parto.

Fattori che provocano la sterilità.


Difetti anatomici: Criptorchidismo (avviene nei maschi) quando una o tutti e due i testicoli rimangono all'interno dell'addome. Ovaie piccole (per le femmine)

Squilibri ormonali: Free martinismo è un fenomeno che si può manifestare quando la gravidanza è gemellare e i vitellini sono di sesso opposto. Gli ormoni del vitellino maschio rendono sterile la sorella. Il vitellino maschio quando sarà padre metterà al mondo più femmine che maschi.

Malattie

Problemi al parto

Errori alimentari o cattive condizioni ambientali.


Calore silente:

è quando una bovina è in calore ma non manifesta sintomi.


Fecondazione naturale.

Avviene quando l'accoppiamento viene effettuato direttamente dal toro.

In stalla ci deve essere 1 toro ogni 80 - 100 femmine

Nella mandria ci deve essere 1 toro ogni 20 - 40 femmine

Se un toro ha meno di 18 mesi si deve far accoppiare una volta a settimana; se il toro ha più di 18 mesi si può utilizzare dalle 2 alle 5 volte a settimana.

Fecondazione artificiale (f.a.)

E' quando si usa il seme diluito del toro e questo seme viene introdotto nell'apparato riproduttore femminile attraverso un'asta della "Pistoletta"


Vantaggi:


Vantaggio igienico: Il veterinario usa strumenti sterilizzati.

Vantaggio sanitario: Il veterinario effettua una visita medica alla bovina.

Vantaggio genetico: si usa materiale seminale di tori di alto valore genetico, quindi avrò vitelli che daranno maggiori produzioni.



Vantaggio economico.

Vantaggio le fecondazioni artificiali permettono di ingravidare bovine che con la fecondazione naturale non rimarrebbero gravide.

Svantaggio Se si usa solo la fecondazione artificiale diminuisce la fertilità delle bovine


La fecondazione artificiale avviene attraverso 5 fasi

Raccolta del materiale seminale

Analisi del materiale seminale

Diluizione del seme

Conservazione del seme

Utilizzazione del seme


Raccolta del materiale seminale

Si utilizzano dei manichini. Il toro effettua un salto, emette il materiale spermatico che viene raccolto in un apposito contenitore.


Analisi del materiale seminale

Il materiale spermatico viene portato in laboratorio ed analizzato da un punto di vista qualitativo (vitalità degli spermatozoi) e quantitativo (numero degli spermatozoi)


Diluizione del seme

Il materiale spermatico raccolto con un'apposita sostanza detta "mestrui diluitori". Il materiale spermatico diluito viene posto in un certo numero di provette (paillettes) ogni provetta contiene almeno 10 milioni di spermatozoi vivi. Con un produzione spermatica di un toro si possono fare 10 alle 50 provette.



Conservazione del seme

Il materiale seminale diluito viene conservato in appositi recipienti in due modi:

A - 79 C° in anidride carbonica

A - 196 C° in azoto liquido


Utilizzazione del seme

Il veterinario inserisce una mano nel retto dell'animale fino a bloccare l'utero, con l'altra mano inserisce, utilizzando la pistoletta, il materiale seminale diluito all'interno dell'utero.


Sincronizzazione del calore.

Consiste nel mandare in calore contemporaneamente e artificialmente un certo numero di bovine. Queste bovine verranno fecondate contemporaneamente. In stalla avremo quindi vitelli omogenei (della stessa età). Il vantaggio è che la stalla in cui troveranno gruppi di animali della stessa età si gestiscono meglio.

Per mandare in colore questi bovini si utilizzano gli ormoni. I più importanti sono:

Progestinici

Progesterone

Prostaglandine

Questi ormoni possono essere somministrati in vari modi:

per iniezione

si introducono delle piccole spugnette imbevute di ormoni nell'interno dell'apparato riproduttore femminile. Dopo qualche giorno queste spugnette vengono tolte e l'animale verrà fecondato.

Si utilizzano degli impianti sottocutanei che rilasciano l'ormone gradualmente.


Trasferimento embrionale (embryo transfer)

Consiste nel trasferire un certo numero di embrioni (cioè cellule uovo fecondate) da una vacca detta donatrice ad un certo numero di vacche (anche una decina) dette riceventi.



Alto valore genetico.

Le vacche riceventi sono di basso valore genetico.

Le vacche donatrici sono di alto valore genetico.


Come si fa.

Inizialmente si effettua una visita medica alla vacca donatrice e alla ricevente. Dopo di che si manda in calore la vacca donatrice utilizzando gli ormoni. La vacca donatrice viene fecondata per tre volte di seguito e a distanza di 10 - 12 ore, per avere un numero elevato di embrioni fecondati anche una decina. Dopo qualche giorno si effettua "l'irrigazione dell'utero" utilizzando dei liquidi, gli embrioni si staccano e vengono raccolti in un apposito recipiente.

Questi embrioni vengono conservati e poi inseriti in un'apposita siringa.


Vantaggio

E' che da una vacca di alto valore genetico si possono ottenere un numero elevato di vitelli.


Svantaggio

E' una pratica molto costosa

Non sempre riesce.

La gravidanza.

E' il periodo che va dal fecondazione al parto. Nei bovino la gravidanza dura circa 9 mesi (280 giorni). La durata della gravidanza è influenzata da vari aspetti.

Le vacche da carne hanno una gravidanza più lunga rispetto a quelle da latte.

Le bovine che hanno già partorito hanno una gravidanza più lunga rispetto alle bovine che partoriscono per la 1 volta. Le vacche che hanno avuto più parti vengono chiamate pluripare , viceversa le vacche che sono al primo parto (che non hanno mai partorito) vengono chiamate primapare.

Se il vitellino che deve nascere è maschio allora la gravidanza dura qualche giorno di più

Se la gravidanza è gemellare dura qualche giorno di meno. Il parto gemellare presenta svantaggi e vantaggi.

Vantaggi:

Si ha un vitellino in più rispetto al presto

La vacca che ha avuto un parto gemellare può facilmente riavere un parto gemellare.

La vitellina nata da un parto gemellare quando sarà madre potrà facilmente avere parti gemellari.


Svantaggi:

Free martinismo



I vitellini nati da un parto gemellare sono meno robusti.

Aumentano i rischi durante il parto.


E' molto importante per  un allevatore sapere subito se la bovina è rimasta gravida oppure no. Per vedere se l'animale è gravido si usano 2 metodi.

test del progesterone: Consiste nel prelevare, quando la bovina è in calore un campione di sangue o di latte. Il campione viene portato in laboratorio dove si determina il livello di progesterone. Il livello di progesterone risulterà basso. 21 giorni dopo l'accoppiamento si fa un nuovo prelievo di sangue o di latte. Questo campione viene portato in laboratorio dove si determinerà nuovamente il livello di progesterone. Ci possiamo trovare davanti a due casi:

Se il livello del progesterone è basso la bovina non è gravida al 100%

Se il livello del progesterone è alto la bovina potrebbe essere gravida.

Esplorazione rettale Si effettua dopo 40 giorni circa, dopo l'accoppiamento. Il veterinario infila una mano nel retto della bovina fino ad arrivare in corrispondenza dell'utero. Il veterinario toccando l'utero sente se c'è l'embrione.


Nelle manze verso il 3 - 4 mese di gravidanza si ha la perdita di goccioline di latte dell'apparato mammario.

Nelle manze verso il 5 mese di gravidanza si ha un ingrossamento dell'apparato mammario.

Sia nelle manza sia nelle vacche verso il 6 mese di gravidanza si ha un ingrossamento dell'addome  soprattutto in corrispondenza del fianco destro.







Asciutta - 1° parte.

Rappresenta gli ultimi due mesi di gravidanza durante i quali la bovina non deve essere sottoposta a mungitura.

L'asciutta si effettua per 3 motivi:

Per preparare la bovina alla successiva lattazione.

Per preparare la bovina al parto.

Per avere vitellini sani e robusti


Prima fase;

Asciugamento: la fase di asciugamento dura 15 - 20 giorni. Innanzitutto si deve cambiare alimentazione nella vacca. Cioè dobbiamo sostituire gli alimenti che stimolano la produzione di latte (M.C.; fieni; foraggi freschi) con prodotti che riducono la produzione di latte (fieno scadente e paglia). La conseguenza del cambio di alimentazione è che la bovina riduce la produzione di latte. Ci possiamo trovare di fronte a due casi:

La bovina produce pochissimi litri di latte

La bovina produce discrete quantità di latte

Nel primo caso di effettua la cosiddetta asciutta "brusca". Si effettua un'ultima mungitura chiamata "mungitura a fondo" e poi si fanno delle iniezioni di antibiotici.

Nel secondo caso si effettua la cosiddetta asciutta graduale che si realizza nel giro di 5 giorni.


mungitura a fondo più somministrazione di antibiotici

  Giorni






Mattina

SI

SI

NO

NO

NO

Sera

NO

NO

SI

NO

SI *


Dopo la mungitura a fondo si devono utilizzare gli antibiotici per evitare che il latte che si forma successivamente possa provocare infezioni alla bovina.

Dopo qualche giorno questo latte viene riassorbito dalle ghiandole mammarie.






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