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LA STRATEGIA O GESTIONE STRATEGICA
La strategia è il disegno di massima che un'azienda segue per raggiungere il suo fine; e consente di guidare il processo decisionale del management verso un successo aziendalemisurato dalla creazione ed accrescimento di valore.
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI STRATEGIA in alcune scuole di pensiero:
. business policy - scuola di Harvard: partendo da uno studio di Chandler e di Andrews include nella
strategia aziendale i fini dell'impresa, collegando in un unico concetto strategico i fini dell'impresa
con i mezzi o le politiche da attuare per raggiungere questi fini. Il processo di formulazione delle
strategia si basa sull'analisi della situazione esterna (per individuare opportunità e minacce) ed interna all'impresa (focalizza i punti di forza e di debolezza) e tiene conto delle responsabilità sociali dell'impresa nei confronti dell'ambiente esterno e delle aspirazioni dell'azienda;
. strategic management - scuola di Ansoff: secondo Ansoff il concetto di strategia non doveva
contenere anche i fini dell'impresa, ma semplicemente i mezzi e le politiche per raggiungere tali fini; la sua era una concezione militare dove l'obbiettivo è di vincere la guerra senza discutere delle sue finalità.
. le strategie reali di Mintzberg: propone un concetto di strategie reali basate sul continuo
apprendimento dell'impresa (learning by doing); partendo da una strategia intenzionale viene formulata una strategia deliberata che viene implementata con successive strategie emergenti che si basano sulle realtà aziendali modificate rispetto a quella di partenza;
. le strategie empiriche basate sui fattori di successo: parte da un'indagine realizzata dalla società
Peters e Waterman sui fattori di successo rilevati in 37 imprese; i risultati di quest'indagine hanno consentito di individuare 8 fattori di successo:
approccio empirico
struttura semplice
orientamento al cliente
coinvolgimento del personale
imprenditorialità
coinvolgimento del personale
enfasi sui valori aziendali
concentrazioni sulle attività aziendali note
equilibrio tra elasticità e rigidità dei controlli
. la formula imprenditoriale: l'economista Normann focalizzava nelle strategie il concetto di business
idea intorno a cui si sviluppava la strategia mediante un processo di apprendimento continuo; i sei
momenti fondamentali della formulazione di strategie sono:
analisi dello scenario esterno;
formulazione di una business idea da verificare;
messa a punto della strategia dopo aver effettuato delle verifiche;
sviluppo di risorse strutturali per l'attuazione strategica;
attuazione operativa della strategia;
- monitoraggio della strategia; che può portare a: consolidamento della strategia o revisione della strategia.
CARATTERISTICHE E RUOLI DELLA STRATEGIA AZIENDALE
. determinazione degli obiettivi semplici e coerenti fra loro
. conoscenza approfondita dell'ambiente competitivo creazione di una strategia coerente con i settori concorrenti
. valutazione obiettiva delle competenze e conoscenze delle risorse aziendali;
. implementazione della strategia mediante strutture organizzative e sistemi di gestione e controllo.
LIVELLI DELLA STRATEGIA AZIENDALE:si ritiene che esistano 3 fondamentali concetti di strategia che
devono essere integrati tra loro:
. orientamento strategico di fondo;
. strategie competitive di Porter;
. strategie resource based.
Nel contesto italiano, l'orientamento strategico di fondo rappresenta un punto di partenza fondamentale
che condiziona le strategie imprenditoriali. L'implementazione delle strategie competitive con le strategie
resource based da origine a 4 modelli:
a. orientamento strategico di fondo: è la visione di fondo da parte dell'imprenditore o del manegement sull'impresa; dipende sostanzialmente da 4 variabili:
1. campo di attività a cui si può rimanere fedeli o entrare in nuovi campi;
2. orizzonte temporale influisce sull'obbiettivo profitto aziendale, sui rapporti con gli interlocutori sociali, sulla successione aziendale e sui processi di ristrutturazione aziendale;
3. sviluppo dimensionale assente, forzato o fisiologico;
4. sviluppo qualitativo raggiungimento dell'eccellenza imprenditoriale: pervasiva, ampia e aperta al nuovo;
b. strategia di gruppo o corporate strategy: è rivolta a definire i settori o aree strategiche di business in cui l'impresa deve operare per creare valore e alle decisioni di fondo dell'azienda relative a :
fondamentali aspetti:
. il grado di diversificazione del business, sulla cui base si devono decidere le strategie di
diversificazione anche dette strategie di portafoglio
La strategia di portafoglio può riguardare: aree strategiche d'affari (ASA) o i singoli prodotti dell'azienda e deve indicare:
La selezione delle aree strategiche di affari si basa su tre metodologie:
il ciclo di vita dell'area strategica d'affari Si determina il tasso di sviluppo dell'area strategica e da questo si ricava se questa è in fase iniziale, di sviluppo, di maturità o di declino.
l'attrattività dell'area strategica di affari prima di entrare in un business si deve tener conto di 5 fattori: fattori di mercato; concorrenza; fattori economici finanziari; fattori macroambientali e fattori tecnologici.
l'analisi del portafoglio: Matrice BCG Prevede che siano individuati per ogni area strategica di affari ASA il tasso di crescita del mercato e la quota di mercato dell'azienda rispetto al concorrente principale. La matrice è suddivisa in 4 quadranti:
Attività question marks= attività in mercati per i quali si prevedono alti tassi di espansione, ma nei quali l'azienda ha una bassa quota di mercato
Attività stars= ASA in cui l'impresa ha un elevato tasso di crescita del mercato contemporaneo ad una buona quota di mercato
Attività cash cows= attività che si rivolgono a mercati con scarse possibilità di sviluppo ma nei quali l'impresa è leader
Attività dogs= bassa quota di mercato e scarso tasso di sviluppo del mercato.
. il grado di integrazione verticale, in relazione al quale vengono formulate le strategie di
integrazione verticale o deintegrazione o outsourcing (cioè esternalizzazione di attività
dell'impresa)
Riguarda i processi aziendali in cui si deve decidere quali attività quali attività aziendali e quali attività facenti parte della catena del valore aziendale devono essere svolte all'interno dell'azienda (integrazione) o devono essere esternalizzate. L'integrazione può essere perfetta o parziale. Con l'esternalizzazione si può creare un'impresa virtuale che svolge solo un'attività di coordinamento.
. l'ampiezza dei mercati su cui operare, in base ai quali vengono formulate strategie globali o di internazionalizzazione
I vantaggi di questa strategia sono la globalizzazione delle preferenze dei consumatori e le economie di scala.
Le strategie di sviluppo sui mercati esteri possono riguardare le scelte relative a:
Localizzazione geografica: collocando l'intera catena del valore o solo singole attività in posti dove vi sono maggiori vantaggi.
Modalità di entrata nei mercati internazionali: si può entrare nei mercati esteri o con la semplice esportazione diretta indiretta o con la cessione di marchi e di tecnologie in licenza d'uso o con formule frnchising o con investimenti diretti quali joint venture con imprese locali o filiali.
Ci sono 4 tipi di settori e non tutti consento alle imprese allo stesso modo di sviluppare un processo di internazionalizzazione:
Settori con elevati investimenti diretti all'estero e un'elevata commercializzazione dei prodotti: Settori Globali
Settori con elevati investimenti diretti all'estero ma con una scarsa commercializzazione dei prodotti
Settori che hanno elevati rapporti commerciali e bassi investimenti diretti
Settori con scarsa propensione all'internazionalizzazione: Settori Protetti
In questa strategia è determinante dal vantaggio competitivo delle nazioni che devono sviluppare il vantaggio comparato (produrre beni che possono sfruttare > le risorse del paese) e devono puntare ad un vantaggio dinamico.
c. strategia di business: nel contesto internazionale rappresenta la strategia di business maggiormente
sviluppata dalle imprese. Per poter analizzare la strategia competitiva si analizzano:
1. le fonti del vantaggio competitivo:
fonti di cambiamento esterno: domanda di mercato del consumatore, variazione dei prezzi e cambiamento tecnologico
fonti di cambiamento interno: strategia basata sulle risorse aziendali, creatività, sistema direzionale, innovazione
2. le tipologie di vantaggio competitivo:
per l'impresa: quando l'azienda ottiene dal cliente un premium price è disposta a pagare un prezzo più alto per il prodotto¸maggior quantità del prodotto acquistata dal cliente, maggior fedeltà
per il cliente: dipende da capacità di percepire il valore da parte del cliente: e per migliorarla bisogna capire il
criterio di acquisto del bene (d'uso o di segnalazione)
riduzione dei costi per il cliente
miglioramento delle prestazioni del prodotto
3. le determinanti del vantaggio competitivo di costo e di differenziazione sono:
o economie di scala: possibilità di svolgere grazie alle maggiori dimensioni aziendali alcune attività generatrici di valore con:
minori costi possibilità di ammortizzare i costi di ricerca e i costi di pubblicità su maggiori volumi produttivi e minore incidenza percentuale dei costi fissi di struttura
maggiore differenziazione rispetto ai concorrenti
I vantaggi competitivi derivanti dalle economie di scala sono altamente sostenibili nel tempo in quanto i tempi per passare da mercati nazionali a mercati globali sono molto lunghi.
o apprendimento: possibilità di svolgere ,grazie ad una maggior conoscenza del business, alcune attività generatrici di valore con:
minor costi quando si introducono innovazioni
maggiore differenziazione rispetto ai concorrenti se si riesce a mantenere l'esclusività rispetto ai concorrenti protezione del know-how con brevetti, permanenza in azienda dei collaboratori più esperti
L'apprendimento può essere aumentato con un'attenta analisi dei concorrenti: approfondendo la catena di valore dei concorrenti, smontando le parti componenti il prodotto concorrente, analizzando i brevetti depositati dai concorrenti e facendo colloqui con fornitori. I vantaggi competitivi che derivano dall'apprendimento sono abbastanza sostenibili nel tempo nella misura in cui possono essere evitate fughe di know-how.
o modello di utilizzazione delle capacità produttive: possibilità di produrre e di vendere sfruttando al massimo le capacità produttive e riducendo i tempi morti nella produzione. Le strategie per ottenere questi vantaggi sono:
riduzione dei prezzi nei periodi di bassa stagione per smaltire le scorte o per mantenere i livelli produttivi;
saldi speciali nei periodi di crisi o fuori stagione
decentramento della lavorazione a terzisti per eccessi di domanda
ricerca di clienti aventi una domanda stabile
cessione ai concorrenti di segmenti di mercato fluttuanti
acquisto di consociate in altri paesi
La sostenibilità dei vantaggi derivanti da questo modello è molto bassa poiché le idee sono facilmente imitabili.
o collegamenti con la catena del valore;
o interrelazioni : riguarda le attività multibusiness che hanno un vantaggio competitivo maggiore rispetto ad imprese monobusiness. (es banche con prodotti assicurativi e bancari). Elevata sostenibilità dei vantaggi competitivi.
o integrazione o deintegrazione;
o fattore tempo: consiste nei vantaggi competitivi sia di costo sia di differenziazione derivanti da:
essere i primi ad uscire sul mercato: vantaggi di costi iniziali più bassi; accesso a fornitori preferenziali; migliore localizzazione geografica; acquisizione di brevetti prima dei concorrenti; vantaggi di apprendimento da parte del personale e mantenimento del vantaggio nel tempo grazie ad una acquisizione della clientela primaria.
Non essere i primi ad uscire sul mercato: minor costi di lancio e di pubblicizzazione, acquisto di impianti più moderni; possibilità di imitare o evitare gli aspetti positivi e negativi dei concorrenti;utilizzo personale più giovane a minor costo.
o politiche discrezionali stabilite dalla direzione;
o localizzazione geografica:
Vantaggi di costi relativi a:
costo delle materie prime, se si è localizzati in zone di estrazioni
costi logistici, vicinanza a porti o snodi ferroviari
oneri fiscali, Paesi in cui esistono agevolazioni fiscali
oneri finanziari, incentivi in zone sottosviluppate
Vantaggi di differenziazione relativi a:
ambiente scientifico-culturale
management di elevato livello, facilmente disponibile nei grandi centri finanziari e commerciali
presenza in alcune zone in cui è assente la concorrenza
Questi vantaggi non sono molto duraturi nel tempo.
o fattori istituzionali: come regolamentazioni statali, tariffe doganali, incentivi finanziari, esenzioni fiscali e normative locali.
CAPITOLO IL SISTEMA DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
Con il termine di sistema di amministrazione e controllo ci si riferisce più in particolare a 3 sistemi:
. il sistema informativo quantificazione dei fenomeni aziendali mediante dati che si trasformano in flussi di informazioni aziendali ;
. il sistema amministrativo rilevazione delle informazioni consuntive;
. il sistema di programmazione e controllo produce due tipologie di output:
sistema di previsioni aziendali: budget
sistema di reporting: perviene ad analisi mensile della situazione aziendale
IL SISTEMA AMMINISTRATIVO AZIENDALE è un sistema caratterizzato da:
. input: alimentano il data base amministrativo sono costituiti da sottosistemi informativi che producono un flusso di informazioni e di documenti che possono essere accorpati in raggruppamenti fondamentali:
informazione che producono documenti per la gestione e per il fisco;
informazioni di natura civilistica;
informazioni che alimentano altri sottoinsiemi;
informazioni di natura contabile: di natura gestionale, civilistica o finanziaria.
Questi prima di entrare nel data base vengono trascodificate dal sistema di codifica del sottosistema. I sottoinsiemi informativi dipendono dalle caratteristiche dell'impresa e dal livello di automazione raggiunto.
a) Sottoinsieme del personale dal sottoinsieme paghe e contributi vengono forniti gli input di prima nota a:
conti comuni stipendi, salari, contributi e debiti verso dipendenti, quota tfr liquidazione
conti gestionali accesi ai costi consuntivi per categoria
conti gestionali accesi ai costi standard per mansione
flussi di uscita per stipendi e dipendenti
Il sottoinsieme personale provvede all'elaborazione degli output fiscali e degli output specifici del sistema retributivo.
b) Sottosistema del debito
Raccoglie il flusso informativo relativo al processo che va dal momento di richiesta d'acquisto al momento finale di pagamento dei fornitori. Si articola in:
emissione della richiesta d'acquisto da parte del centro utilizzatore
emissione dell'ordine da parte dell'ufficio acquisti
inserimento della bolla di accompagnamento o della nota di eseguito lavoro
inserimento degli estremi della fattura
scadeziamento del pagamento alla data prevista
emissione automatica dei documenti di pagamento da parte degli uffici finanziari
Nel sistema amministrativo vengono automaticamente trasferiti:
prime note relative alle fatture contabilizzate con conto, centro di responsabilità, commessa
prime note relative agli ordini di cui è pervenuta la bolla di consegna o la nota di eseguito lavoro e non la fattura
c) Sottosistema del credito
Raccoglie il flusso informativo relativo al processo che va dall'ordine all'incasso del credito:
sottoinsieme fatturazione: emette le fatture, ricevute bancarie o simili e movimenta il sottoinsieme di magazzino con l relative bolle di consegna
sottoinsieme clienti: emette i documenti per l'incasso, contabilizza la posizione del singolo cliente, prevede un sistema d solleciti automatici, riceve dal sottoinsieme banche incassi.
d) Sottosistema magazzino
Si articola nel:
Sottoinsieme magazzino materie prime: trasmette al sottosistema debito le quantità entrate rilevate dalle bolle di accompagnamento e da cui riprende i valori per la valorizzazione a costi consuntivi. Al sistema amministrativo trasmette: le prime note gestionali relative ai momenti di entrata e di uscita da magazzino e la prima nota civilistica
Sottoinsieme magazzino prodotti finiti: fornisce al sottoinsieme di fatturazione attiva le quantità uscite con la relativa bolla di accompagnamento. Al sistema amministrativo trasmette: le prime note gestionali relative a alla quantità di prodotto uscito valorizzata a costo standard, le prime note gestionali relative alle entrate e uscite da magazzino, le prime note civilistiche relative alle rimanenze finali di magazzino valorizzate a costo consuntivo.
e) Sottosistema contratti
Trasferisce al sottosistema debito le informazioni per la contabilizzazione e il pagamento delle prestazioni
Trasferisce al sistema amministrativo automaticamente le prime note gestionali per alimentare i ratei o risconti gestionali
f) Sottosistema immobilizazioni
Riceve le informazionidal sottosistema del debito relative ai cespiti acquistati e dalsottosistema della produzione
relative alla produzione interna.È strutturato per matricola e per centro di responsabilità. Produce flussi informativi
verso il sistema amministrativo mediante:
-prime note comuni relative ai costi originari
-prime note civilistiche relative agli ammortamenti e ai fondi ammortamento civilistici
-prime note gestionali relative agli ammortamenti e ai fondi ammortamento gestionali
g) Sottosistema banche
Rileva tutte le informazioni inerenti le banche nel momento in cui l'impresa ne viene a conoscenza. Produce
prime note verso il sistema amministrativo:
-relative alle contabili pervenute con scarico delle contropartite
-relative ai costi e interessi bancari
h) Sotto sistema input manuali
Informazioni inserite manualmente
i) Database amministrativo
I flussi amministrativi provenienti dai sottosistemi amministrativi prima di entrare nel data base amministrativo
vengono codificati in relazione agli utilizzi. Le informazioni entrano così sottoforma di prima nota automatizzata
in quanto ripresa automaticamente dal sottosistema informativo.
. output: flussi in uscita dal data-base amministrativo che alimentano la:
la contabilità generale;
la contabilità gestionale.
LA CONTABILITÀ GENERALE: è l'insieme delle rilevazioni contabili sistematiche che utilizzano il metodo
della partita doppia e che sono finalizzate a determinare il reddito d'esercizio.
Il patrimonio numerario è determinato da:
- valori attivi certi, contanti e valori bollati
- valori attivi e passivi assimilati
- valori attivi e passivi presunti
Le cause che possono provocare una variazione possono essere relative alla:
1) gestione ordinaria e si procede alla rilevazione dei costi e ricavi mediante:
-variazioni di esercizio
-variazioni pluriennali
-variazioni di crediti e debiti non numerari
-variazioni delle unità economiche particolari
2) gestione straordinaria e si procede alla rilevazione delle variazioni di capitale
Le operazioni di chiusura in contabilità generale si sviluppano nelle seguenti fasi:
. inventario fisico del magazzino;
. scritture di completamento relative a fenomeni da rilevare nell'ambito dell'esercizio ma il cui
ammontare è noto solo pochi giorni dopo la chiusura di questo;
. scritture di integrazione con cui vengono imputati all'esercizio costi e ricavi che si manifesteranno numerariamente negli esercizi successivi (ratei attivi e passivi, accantonamento al fondo TFR, accantonamenti ai
fondi rischi e oneri futuri);
. scritture di rettifica con cui si rinviano a esercizi futuri costi e ricavi manifestatisi numerariamente nell'esercizio(risconti attivi e passivi);
. scritture di ammortamento con cui vengono imputati all'esercizio di competenza i costi pluriennali.
Poi si procede ad elaborare il bilancio di verifica che rappresenta la struttura tecnico contabile di supporto al
bilancio di esercizio.
Si procede poi alle operazioni finali:
-scritture riepilogative
-strutture relative al risultato economico
-strutture a stato patrimoniale di chiusura relative a tutti gli altri conti rimasti ancora aperti.
Gli output della contabilità generale sono:
. il bilancio d'esercizio;
. civilistici;
. fiscali.
L'output fondamentale della contabilità generale è costituito dal BILANCIO D ESERCIZIO.
Il bilancio d'esercizio può essere definito in diversi modi a seconda sei seguenti profili:
- profilo formale legislativo: è il documento che deve essere redatto a fine dell'esercizio e approvato
dall'assemblea dei soci
- profilo sostanziale: rappresenta la situazione economica,finanziaria e patrimoniale della società
- profilo contabile amministrativo: output annuale del sistema amministrativo-civilistico (contabilità
generale)
- profilo fiscale:base per dichiarazione redditi.
Nell'ambito della redazione del bilancio esistono 3 principi contabili generali:
. chiarezza: non influenzato da politiche fiscali e di distribuzione dei dividendi;
. verità: attendibile;
. correttezza: basato su regole di integra, onesta e consapevole amministrazione.
Esistono anche altri principi ai quali la redazione del bilancio d'esercizio si deve attenere quali:
. prudenza: pose positive solo se certe, poste negative anche solo presunte;
. continuità dell'attività aziendale: il bilancio deve essere redatto nell'ipotesi di impresa in attività;
. iscrizione degli utili realizzati: solo se effettivamente conseguiti prima della chiusura dell'esercizio;
. principio di competenza temporale;
. valutazione separata degli elementi eterogenei;
. continuità dei criteri di valutazione.
Contenuto del bilancio
Le norme che regolano il contenuto del bilancio d'esercizio si differenziano a seconda delle caratteristiche della
società:
- imprese con legislazione speciale
- imprese con bilanci in forma normale:che hanno superato per 2 anni consecutivi almeno 2 dei limiti
relativi all'attivo,ai ricavi e al numero di dipendenti
- imprese di minori dimensioni: che non hanno superato per 2anni consecutivi almeno due dei limiti
Il bilancio d'esercizio si compone di:
stato patrimoniale: ordine e il contenuto delle voci deve essere rispettato, è richiesto il confronto con il bilancio dell'anno precedente deve inoltre essere perfettamente comparabile con il bilancio relativo all'anno precedente e deve, per questo, seguire i medesimi criteri di redazione.
In calce allo stato patrimoniale devono essere consideranti anche i conti d'ordine (fideiussioni beni dell'azienda presso terzi o di terzi presso l'azienda)
conto economico: rileva il reddito prodotto nell'esercizio e la forma è di tipo scalare:
- primo livello:reddito operativo(valore produzione-costi produzione)
- secondo livello:risultato primo delle imposte determinato sottraendo al reddito operativo la differenza fra proventi e oneri finanziari le rettifiche di valore di attività finanziarie e la differenza tra proventi e oneri straordinari
- terzo livello: risultato dell'esercizio, ottenuto sottraendo al risultato precedente le imposte sul reddito d'esercizio.
nota integrativa
relazione sulla gestione: è un allegato che correda il bilancio d'esercizio
LA CONTABILITÀ GESTIONALE: l'evoluzione dei sistemi amministrativi di gestione ha portato alla.
configurazione di una nuova tipologia di contabilità gestionale. Qui di seguito viene riportata brevemente
l'evoluzione di questi sistemi:
. basata sulla determinazione dei costi di produzione:
la conoscenza dei costi di produzione è indispensabile al fine della valorizzazione delle rimanenze
finali di magazzino;
. basata sulla determinazione dei costi di prodotti:
studia i costi complessivi al fine di formulare una politica dei prezzi mirata;
. basata sulla contabilità industriale, dei costi, analitica a costi consuntivi:
collega la massa d'informazioni consuntive utilizzate dal sistema contabile con una specifica
metodologia di rilevazione dei costi;
. basata sulla contabilità a costi standard:
permette di confrontare il consuntivo con il budget strutturato a costi standard;
. basata sulla contabilità per attività o activity accounting;
. basata sulla contabilità gestionale nel sistema amministrativo integrato (SAI):
Questa tipologia presenta diverse caratteristiche:
di continuità con la contabilità analitica: che riguardano le configurazioni di costo (costi
standard, costi per attività, costi per centro di responsabilità e costi industriali);
di carattere evolutivo: che riguardano l'integrazione con la contabilità generale.
. basata sulla contabilità gestionale nel sistema amministrativo configurabile (Configurable Enterprise
Accounting
all'interno di questo sistema la contabilità può essere sviluppata in una logica di sistemi
amministrativi a seconda delle diverse esigenze aziendali.
LA CONTABILITÀ FINANZIARIA: con questo termine si intende la rilevazione in uno schema contabile delle
entrate o incassi e delle uscite o pagamenti. A seconda dell'impresa all'interno della quale questa è
sviluppata, la contabilità finanziaria si può dividere in:
. contabilità finanziaria nelle imprese industriali: è definita contabilità economica in quanto rileva i
costi, i ricavi, i debiti ed i crediti sia che essi riguardino i rapporti tra l'impresa ed i terzi, sia che
riguardino gli scambi all'interno dell'impresa;
. contabilità finanziaria ed economica: intesa come l'inversione di tendenza fra aziende pubbliche ed
imprese private; le prime attuano una contabilità finanziaria mirata al controllo dei costi, le seconde
sono più mirate alla rilevazione dei flussi di cassa secondo il sistema del reddito.
Il SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO: è un processo che produce due tipologie di output:
. il sistema di previsioni aziendali, articolato in un documento che si chiama budget
. sistema di reporting, che riprende da una parte i valori consuntivi e dall'altra i valori di budget.
Può essere analizzato distinguendolo:
in relazione all'oggetto del controllo:
. controllo strategico: si propone di pianificare la strategia aziendale e di verificare a consuntivo se le attività
aziendali creano valore.
. controllo organizzativo;
. controllo di qualità
controllo di gestione economico finanziario e patrimoniale.
I PRINCIPI DEL CONTROLLO DI GESTIONE: a seconda degli aspetti della gestione considerati, il controllo di
gestione si può ulteriormente distinguere in:
. controllo economico della gestione espresso dai costi e dai ricavi, che misura l'aspetto economico
della gestione;
. controllo monetario della gestione espresso dai flussi di entrata e di uscita, che misura l'aspetto monetario della
gestione;
. controllo patrimoniale della gestione espresso dal capitale investito, che misura l'aspetto
patrimoniale-finanziario della gestione.
Si sviluppa su 6 dimensioni:
a. la natura delle rilevazioni del controllo di gestione che riguardano:
le componenti economiche rappresentate da costi e ricavi;
le componenti patrimoniali rappresentate da attività e passività;
i flussi finanziari rappresentati da flussi di entrate ed uscite.
delle rilevazione economiche;
b. i responsabili di costi,ricavi, flussi. centri di responsabilità così divisibili:
- centri di spesa;
- centri di costo;
- centri di ricavo;
- centri di profitto: rileva i profitti raccogliendo costi e ricavi
- centri di investimento: raccolgono le attività e le passività, rilevano i profitti e il capitale
- centri finanziari: misurano il cash flow
- centri contabili: centri fittizi e di comodo dove confluiscono conti senza importanza economico finanziaria.
c. Per quali motivi si sostengono i costi; le commesse
Le commesse sono utilizzate per diverse finalità:
- rilevazioni di costi prodotti/servizi lavorati su commessa
- capire meglio perché sono stati sostenuti i costi
- rilevare la produzione interna di impianti e macchinari
- rilevare i costi relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria
La rilevazione dei costi e dei ricavi è sostanzialmente consuntiva ma la previsione può essere effettuata in via preventiva per natura dei costi.
d. Cosa viene controllato le Attività:
Si rilevano i costi di attività specifiche svolte nell'ambito di uno o più centri di responsabilità e si imputano ai
singoli prodotti o canali.
e. Dove si verificano costi e ricavi Prodotti:
Il controllo di gestione consente di rilevare i ricavi e i costi dei singoli prodotti evidenziando vari livelli di margini.
f. Attività svolta Canali e Mercati
Ai quali vengono attribuiti costi e ricavi specifici attribuibili alla distribuzione tramite i canali di vendita e nel mercato in cui si opera di un singolo prodotto.
Il costo di prodotto viene determinato per:
-valorizzazione magazzini semilavorati,prodotti finiti
-determinazione prezzo di vendita
-controllo efficienza economica della gestione
-utilizzo dei costi per decisioni aziendali
ELENCO DEI COSTI AZIENDALI NEL SISTEMA DI ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO:
a)Componenti originari di costo
L'origine deicosti proviene dalle variazioni numerarie certe, assimilate e presunte rilevate nell'ambito della
contabilità generale. I componenti originari di costo sono:
-costi numerari
-costi stimati provenienti da apporti di soci
-costi nominali provenienti da produzione interna
In relazione al periodo di utilizzazione dei fattori produttivi si distingue in:
-costi di esercizio
-costi pluriennali
b)Componenti derivati di costo
Occorre trasformare i componenti originari di costo in costi dei fattori produttivi per calcolare i costi di produzione:
1)Costo delle materie prime:costo acquisto materie prime consumate e spese di trasporto delle materie prime.
2) Costo del personale: può essere rilevato per
-natura retributiva: retribuzioni, tredicesima,premio di produzione,incentivi,contributi,quota di
trattamento di fine rapporto
-fattore produttivo: manodopera diretta:costo personale direttamente impiegato e rilevato su base
oraria (operai)
manodopera indiretta:svolge attività di natura produttiva di supporto al processo produttivo
impiegati, quadri,dirigenti: funzioni di capi intermedi, coordinamento,direzione, rilevato su
base mensile.
-per orario di lavoro:costo ordinario(orario contrattuale) e straordinario (orario extra contrattuale)
3) Costi energetici: rilevati in contabilità,relativi a energia utilizzata nel processo produttivo o altri usi non industriali.
4)Lavorazioni presso terzi:in alcune fasi vengono decentrate presso fornitori fasi del processo produttivo esterne che possono effettuare lavorazioni su materie prime fornite dall'impresa.
5)Ammortamenti e leasing relativi a immobilizzazioni tecniche
6)Costi di trasporto prodotti finiti
7) Costi delle provvigioni:deriva dalle provvigioni corrisposte all'agente e dai relativi contributi
8) Costi di esercizio o costi operativi:sono solitamente fissi
Costi variabili e fissi
-Costi variabili:al variare dei volumi prodotti o venduti
-Costi fissi:invariabili al variare dei volumi entro determinati livelli
-Costi semivariabili: parte di costo fisso e parte costo variabile
Costi speciali e comuni
-Costi speciali o diretti: imputati in modo specifico a un centro di responsabilità, prodotto,canale,attività,
commessa.
-Costi comuni o indiretti:non attribuibili direttamente ma possono essere ribaltati su centri di responsabilità,
prodotti,attività,canali e commesse con i seguenti criteri: a base unica o a base multipla.
Il sistema di centri di responsabilità consente di pervenire al costo di prodotto,costi commerciali,costo di ricerca e sviluppo e ai costi delle singole funzioni aziendali.
Il criterio fondamentale per l'individuazione dei centri a cui imputare i costi dei fattori produttivi si basa sul principio di
responsabilizzazione.
Si ha:
-centro di spesa se il centro non produce un output ben definito
-centro di costo se il centro produce un output definito.
La struttura dei centri di costo è di tipo gerarchico piramidale ovvero ogni centro si aggrega al centro superiore.
I centri produttivi si distinguono in:
-centri di struttura della produzione--> centri di spesa in cui vengono svolte le funzioni di direzione coordinamento e controllo della produzione
-centri di servizio ausiliari--> centri di costo produttori i servizi che aiutano o permettono lo svolgimento del processo produttivo
-centri di produzione--> processo di trasformazione della produzione
Ci sono 3 fasi in cui si articolano i centri produttivi:
-fase di preparazione, in cui si prelevano le materie prime al mgazzino e si effettua una prima lavorazione
-fase di lavorazione o montaggio o assemblaggio
-fase di fine linea (verniciatura,imballaggio,confezionamento)...
Imputazione dei costi dei fattori produttivi ai centri di responsabilità
L'imputazione dei costi dei fatori produtivi ai centri di responsabilità è fortemente condizionata dal
sistema di contabilità gestionale utilizzato.Le modalità di imputazione dei costi dei fattori produttivi
riguarda la distinzione tra costi primari e costi secondari.
Avremo quindi queste diverse tipologie:
.imputazione dei costi industriali primari:i costi primari industriali sono costi imputati con diversi
criteri dal sistema contabile ai centri di produzione, ai centri di struttura della produzione, ai centri di
servizi di produzione.
È quindi indispensabile effettuare una distinzione a seconda dei flussi di
imputazione che vengono utilizzati (cioè da dove provengono i flussi considerati):
- flusso diretto dalla contabilità generale;nella fattura viene indicato il centro di costo destinatario e automaticamente questi costi imputati dal sistema contabile al centro di costo
- flusso proveniente da prelievi di magazzino:le materie prime e i materiali vengono imputati ai centri produttivi sulla base delle bolle di prelievo da magazzino;
- flussi provenienti dal sottosistema del personale;
- flussi provenienti da rilevazioni extracontabili (afitti,riscaldamento,.);
- flussi di costi imputati per quota parte(spese postali,cancelleria imputate mediante una percentuale di
ripartizione ai singoli fattori produttivi);
- flusso di imputazione delle quote di ammortamento (proveniente dal sottosistema cespiti);
. imputazione dei costi industriali secondari: i costi industriali secondari sono costi per servizi imputati
ai centri di responsabilità; questi costi vengono ribaltati sui centri in base alle prestazioni efettuate
(ad esempio le ore di manutenzione) valorizzate:
- sulla base dei costi orari consuntivi del centro di servizio (centro manutenzione);
- sulla base dei costi standard del centro di servizio;
- sulla base di tariffe e prezzi di mercato;
. metodologia tradizionale di imputazione dei costi: la tradizionale metodologia di rilevazione dei costi
di prodotto prevede una rilevazione dei costi dei fattori produttivi per centro di costo ed una
successiva imputazione dei costi dei singoli centri ai costi di prodotto.
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