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La popolazione oggi
Paesi con la più alta e la più bassa mortalità infantile (2000-2005)
Paesi con la più alta mortalità infantile |
Paesi con la più bassa mortalità infantile) |
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Afghanistan |
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Giappone |
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Sierra L. |
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Svezia |
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Malawi 131h72b |
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Finlandia |
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Mozambico |
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Hong K. |
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Niger |
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Belgio |
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Guinea |
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Islanda |
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Mali |
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Paesi B. |
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Ruanda |
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Norvegia |
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Angola |
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Germania |
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Ciad |
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Singapore |
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Gambia |
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Austria |
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Guinea |
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Svizzera |
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Somalia |
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Danimarca |
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Burundi |
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Francia |
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Tasso di rimpiazzo = figli che una donna deve fare perché la popolazione non diminuisca. Questo tasso sarebbe pari a 2 se i nati fossero precisamente equi- distribuiti fra nati maschi e femmine. Tutto questo di traduce in una situazione di crescita negativa.
Paesi con la più alta e più bassa fertilità (1995-2000)
Paesi con la più alta fertilità n. medio bambini per donna |
Paesi con la più bassa fertilità (n. medio di bambini per donna) |
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Niger |
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Bulgaria |
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Yemen |
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Estonia |
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Angola |
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Hong Kong |
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Somalia |
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Italia |
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Uganda |
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Macao |
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Mali |
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Rep. Ceca |
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Afghanistan |
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Russia |
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Burkina F. |
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Slovenia |
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Burundi |
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Spagna |
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Etiopia |
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Bielorussia |
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Liberia |
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Germania |
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Malawi 131h72b |
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Grecia |
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Paesi con più giovani e con più anziani (anno 2000)
% di ab. con meno di 15 anni) |
% di ab. che hanno più di 65 anni |
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Yemen |
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Italia |
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Niger |
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Grecia |
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Uganda |
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Germania |
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Rep. |
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Giappone |
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Burkina F. |
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Svezia |
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Angola |
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Belgio |
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Somalia |
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Spagna |
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Burundi |
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Bulgaria |
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Ciad |
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Svizzera |
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Zambia |
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Lettonia |
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Benin |
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Portogallo |
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Cisg. e Gaza |
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Austria |
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Congo |
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Regno Un. |
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Malawi 131h72b |
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Francia |
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Mali |
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Ucraina |
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Qualche dato sull'Italia
anno |
Stranieri |
Pop. totale |
% stranieri |
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2007 stima |
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anno |
% nascite stranieri |
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2011 stima |
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A partire dal 1993, il saldo naturale nazionale risulta negativo. Le regioni del nord (Lombardia, Liguria, Piemonte) hanno però cominciato molto prima, a fine anni Settanta (per es Milano ha perso quasi mezzo milione di abitanti negli ultimi 30 anni). Sono anche quelle che ospitano più stranieri: nel 2006 il 60% del totale (23% in Lombardia)
Un quadro simile, se le cose non cambieranno, prospetta un futuro di questo tipo:
anziani in forte aumento, anche a seguito dell'incremento della vita media che continua a salire (la popolazione vive sempre di più);
radicale modifica della popolazione per classi di età, con pesante ridimensionamento dei minori e della popolazione in età lavorativa (questo peserà sul sistema pensionistico);
assenza generalizzata in tutti i paesi dell'Unione europea dell'equilibrio demografico: sono paesi che non stanno perdendo popolazione, ma solo perché c'è l'emigrazione;
funzione compensativa, seppure parziale, dell'immigrazione.
Quello attuale è un secolo caratterizzato da una rivoluzione demografica senza precedenti in Europa:
l'Europa, 50 anni fa, totalizzava il 22% della popolazione mondiale, oggi è all'11% e tra 50 anni scenderà al 7% con una tendenza accentuata al "nanismo demografico";
dappertutto gli stranieri tendono a diventare la maggioranza della popolazione più giovane.
L'Italia, in questo generale andamento negativo, è un caso a sé. Secondo Eurostat in Italia nel periodo 2005-2050: le nascite saranno 20.402.000 e 32.680.000 i decessi, con un saldo negativo di oltre 12 milioni di unità; invece il saldo migratorio sarà positivo per 5.777.000 unità (non è comunque in grado di compensare il calo delle nascite in Italia).
Se le previsioni avessero utilizzato le risultanze del 2006, anziché quelle del 2004, il numero degli stranieri in entrata sarebbe doppio, perché i flussi in entrata risultano molto aumentati. In questo caso la perdita demografica sarebbe minore, ma l'Italia nel 2050 avrebbe circa 60 milioni di abitanti di cui 13-14 milioni stranieri, cioè oltre il 20% (non più il 6-7%) → questa è una situazione abbastanza preoccupante dal punto di vista demografico, ma è inevitabile per 2 motivi: uno storico e uno economico.
:: Il sud del mondo è protagonista di un boom demografico senza
precedenti
(ad es. in Africa tra il 1750 e il 1900 la popolazione cresce solo del 30%; fra
metà '900 e il 2.000 passa da
Per quanto riguarda la povertà, invece, ancora oggi molte persone non hanno nemmeno i soldi per coprire i cosiddetti "costi dell'emigrazione".
% di popolazione sieropositiva (età 15-49): muore una quantità enorme di gente per l'AIDS, anche perché sono Paesi che non possono sostenere i costi per le cure.
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Morti per Aids nel 2001 e % rispetto alla popolazione
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Città |
Abitanti |
Stato |
Città del Messico |
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Messico |
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Stati Uniti |
São Paulo |
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Brasile |
Mumbai (Bombay) |
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India |
Shanghai |
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Cina |
Kolkata (Calcutta) |
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India |
Il Cairo |
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Egitto |
Delhi |
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India |
Buenos Aires |
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Argentina |
Tokyo |
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Giappone |
Pechino |
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Cina |
Parigi |
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Francia |
Seoul |
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Corea del Sud |
Rio de Janeiro |
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Brasile |
Karachi |
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Pakistan |
Mosca |
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Russia |
Giacarta |
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Indonesia |
Manila |
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Filippine |
Dacca |
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Bangladesh |
Los Angeles |
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Stati Uniti |
Chicago |
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Stati Uniti |
Istanbul |
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Turchia |
Londra |
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Regno Unito |
Hong Kong |
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Cina |
RAPPORTO UOMO- AMBIENTE
Questo rapporto è una chiave di lettura di lungo periodo delle differenze tra le diverse parti del mondo → C'è una parte del mondo sviluppata, una che si sta sviluppando e una che fa molta fatica a svilupparsi: qualcuno si è chiesto il perché? Si vuole giustificare come mai gli Inglesi e i Francesi hanno un impero commerciale così grande.
L'idea per la quale le persone più sveglie si trovano nelle aree dove il clima è più freddo non è molto attendibile; le spiegazioni fondate sulle differenze biologiche, razziali e intellettive o sul mito del clima freddo e dei grandi fiumi sono quindi deboli.
La spiegazione più attendibile riguarda quello che
successe nel mondo fra l'ultima glaciazione, circa
Questa è una trasformazione fondamentale: l'agricoltura cambia la storia dell'umanità perché prima l'uomo aveva comunque il problema di mangiare, quindi era cacciatore, nomade e viveva in piccoli gruppi.
La geografia conta: perché tutto prende avvio nel Vicino Oriente? L'agricoltura nasce nella "Mezzaluna Fertile" perché è caratterizzata da un clima mediterraneo, che non ha grandi sbalzi termici e dove piove abbastanza, questo comporta una maggiore disponibilità di piante e animali domesticabili (è una condizione di partenza favorevole).
Le conseguenze dell'invenzione dell'agricoltura:
Quale agricoltura? Uso dell'aratro, quindi agricoltura più avanzata e sviluppata o della zappa, forma di agricoltura molto semplice, ma decisamente poco produttiva?
La zappa ha origine antica, era usata dove c'era scarsa densità della popolazione e una realtà omogenea ( = era uguale in tutte le parti del mondo, anche se esse non sono mai entrate a contatto tra loro, perché era la forma più semplice).
I cereali (base dell'alimentazione in Europa) panificabili: innanzitutto frumento (è il "pane dei ricchi", nell'Europa Mediterranea) e segale (nell'Europa settentrionale) → c'è questa differenza perché le piante non possono crescere ovunque, hanno bisogno di particolari e specifiche condizioni climatiche a seconda delle loro caratteristiche;
Si usano, però, anche i "grani minuti" (perché i chicchi delle spighe sono molto più piccoli di quelli del frumento): orzo, avena, farro
Oppure succedanei come il grano saraceno (non è una graminacea), le castagne e i legumi secchi: sono cose con apporto calorico e nutritivo ancora inferiore rispetto agli altri due citati sopra.
I vantaggi dei cereali:
Problema: mercato o autoconsumo
Nell'età pre-industriale, gran parte della popolazione vive in campagna e fa il contadino: egli, con la sua famiglia, ricorre pochissimo al mercato, perché mangia quello che produce (autoconsumo)
L'estremo Oriente (parte più popolata del pianeta) del riso, anch'esso una graminacea → è una pianta dominante con poche alternative, anche perché gli Occidentali mettono a punto un sistema di coltivazione del riso molto efficiente con la coltivazione a secco e in risaia (coltura specializzata su superfici più limitate, permette due raccolti e alte rese, altissima produttività). Le responsabilità del riso riguardano la concentrazione della popolazione e la marginalizzazione della montagna, dove il riso non si può coltivare.
Queste sono popolazioni che si nutrono quasi esclusivamente di riso.
Gli altri prodotti:
I nuovi prodotti americani:
Il settecento è il secolo delle buone maniere e di nuovi prodotti:
il "brodo indiano" ovvero la cioccolata, chiamata così perché inizialmente viene consumata come bevanda calda, "indiano" perché per molto tempo l'America prende il nome di "Indie Occidentali; ha grande successo (il cacao è un prodotto di origine messicana);
il caffè (originario dell'Etiopia poi diffuso nel nuovo mondo);
il tè (è di provenienza cinese, conquista soprattutto Inghilterra, Olanda e Russia), diventa un rito.
I primi due prodotti cambiano il modo di stare insieme delle persone e nascono i primi "Caffè" (antenati dei Bar).
Il tabacco (pianta americana dalla rapidissima diffusione): i governi ci mettono gli occhi sopra e questo diventa un monopolio governativo (= l'unico che può importare e vendere tabacco è lo Stato).
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