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GIUSEPPE UNGARETTI (1888-1970) - L'Allegria

letteratura



GIUSEPPE UNGARETTI



Nasce ad Alessandria d'Egitto il 10 febbraio 1888 da genitori toscani. Ad Alessandria si lega ad alcuni ambienti anarchici sovversivi (PEA), legge riviste di avanguardie europee, e compone i suoi primi versi. Nel 1922 si trasferisce per studio a Parigi, 656g65g dove entra in contatto con gli ambienti dell'avanguardia artistica e letteraria (instaura qui un rapporto d'amicizia con Apollinaire), e nel 1915 viene chiamato in guerra come soldato semplice. Un anno dopo viene pubblicato il suo primo libro (il porto sepolto). dovremo aspettare tre anni prima che venga stampato Allegria dei naufragi (che contiene tutte le poesie dell'opera precedente), che nel 1931 muterà in L'Allegria (sua opera più importante insieme a sentimento del tempo).

La sua formazione, che potremmo dire bipolare (Ungaretti è sempre stato diviso tra avanguardia e classicismo) risente comunque di diverse correnti artistiche e culturali: dal sovversismo anarchico, alle avanguardie francesi, al futurismo italiano, al profondo interesse per la tradizione italiana (da Petrarca, a Leopardi.) e per il barocco spagnolo (ha tradotto molte opere di Gòngora).

D'altra parte le due componenti della sua formazione, corrispondono ad altrettanti poli della sua personalità: da una parte c'è in lui una ricerca di felicità, di armonia, di innocenza, dall'altra una spinta irrefrenabile al trasgredire, al turbamento. Queste due tendenze, sono conciliate nel suo primo libro dove troviamo soluzioni stilistiche veramente originali, e un vero e proprio culto della parola volto a valorizzare al massimo la funzione espressiva e di rivelazione di quest'ultima (notiamo gia una compresenza di simbolismo ed espressionismo), mentre prevale la soluzione classicista (che evita quindi le estremizzazioni stilistiche usate nella prima opera) in sentimento del tempo.




L'Allegria


I testi di quest'opera sono stati scritti tra il 1914 ed il 1919; siamo in piena guerra mondiale (a cui Ungaretti ha partecipato in trincea), ed è proprio la tragica vita nelle trincee  il tema centrale di Allegria. Come abbiamo accennato sopra, una parte dell'opera era stata chiamata porto sepolto, per poi esser inserita in Allegria dei naufragi, mutata poi in Allegria. Il primo titolo alludeva ad una leggenda diffusa in Egitto circa un misterioso porto sommerso nei pressi di Alessandria. Tuttavia, dietro il rimando leggendario, si vuole esprimere la forma misteriosa (sepolto) che assumono il significato e il valore delle cose (porto). C'e gia un indizio del simbolismo di Ungaretti: ad essere sepolta è la parola stessa, ed al poeta spetta il compito di riportarla in superficie, conservandone il mistero ed il fascino di significare un valore.

Il successivo titolo allude alla condizione di precarietà e di dolore dell'uomo in trincea (naufragi). Tuttavia è possibile sentire ancora quella vitalità e quello slancio positivo (allegria) cari a Ungaretti (magari attraverso la visione del sole al mattino invernale, oppure quella della luna) anche se si ha accanto il compagno squartato dalle bombe. L'allegria del naufragio, come il porto sepolto, sopravvive alla cancellazione, e si affida alla parola poetica per riemergere dal mistero. Il titolo Allegria rende ancora più diretto quel rimando allo slancio positivo di valorizzare, attraverso la parola poetica, quell'autenticità possibile anche nella condizione dell'uomo moderno: poiché la guerra non è altro che una metafora della vita, e la tragica condizione del soldato in trincea, che sta come una foglia su un albero d'autunno, rimanda alla condizione di precarietà della vita umana in generale.




Il libro è diviso, secondo un ordine cronologico, in cinque sezioni:

Ultime

Porto sepolto

Naufragi

Girovago

Prime

La prima sezione comprende poesie scritte tra il 1914 ed il 1915, quindi precedenti la sua esperienza di guerra. Il titolo simboleggia un prossimo cambiamento nello stile (che si avvertirà dalle sezioni successive)

La seconda sezione (che ha il titolo del suo primo abbozzo di raccolta) comprende poesie scritte tra il 22 dicembre 1915 ed il 2 ottobre 1916: siamo gia in guerra.

La terza sezione comprende poesie scritte tra il dicembre 1916 e l'agosto 1917.

La quarta sezione comprende poesie scritte in Francia (come testimonia il titolo) tra il marzo ed il luglio 1918

La quinta sezione viene scritta dopo il 1919, siamo quindi nel dopoguerra. Il titolo prime indica un altro cambio di stile (stavolta però è gia avvenuto, come giustifica il titolo), che sarà presente nella sua opera successiva sentimento del tempo.


Come abbiamo detto il tema della guerra è un allegoria di quello della vita; la guerra diventa manifestazione della mancanza di radici e di identità dell'uomo moderno. Tuttavia non è l'unico tema presente nell'opera: altro tema importante è quello della natura, dove l'uomo cerca appunto il proprio bisogno di significato, rispecchiandosi nelle forme naturali; si avverte un forte simbolismo panico nelle sue poesie, ma non è l'unica sua poetica: la grandezza e l'importanza di Ungaretti stanno proprio nell'aver fatto convivere, peraltro attraverso gli stessi artifici formali, due correnti come Simbolismo ed Espressionismo; la stessa frantumazione dei versi classici, con i conseguenti versi-parola (molto spesso Ungaretti spezzava versi tradizionali come endecasillabi e settenari, formando insiemi di versi più piccoli) può essere interpretato come un artificio puramente espressionista di dare potenza espressiva alla parola (che si ritrovava sola in un verso), oppure come una valorizzazione del particolare e della parola stessa, in quanto mezzo di verità, tipica del simbolismo. Lo stesso si può dire dell'abolizione della punteggiatura (ridotta a qualche sporadico punto esclamativo) e della rima, che conferivano maggiore importanza alla parola, indipendentemente dai legami logici con le altre.




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