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LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE NELLA RIABILITAZIONE

psicologia



LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE NELLA RIABILITAZIONE

La ps della Salute ha un ruolo molto importante nell'aiutare e nel sostenere un paziente durante la riabilitazione.

E' estremamente importante al fine del lavoro riabilitativo che il pz. venga informato con chiarezza della prognosi, perciò nel 1° colloquio col pz. è necessario indagare quale è il suo livello di consapevolezza circa la propria condizione. Spesso infatti accade che il pz. accede alla riabilitazione con aspettative di guarigione, soprattutto fra i + giovani è frequente una tendenza a negare il danno, come reazione difensiva che può, col tempo, evolvere vs. una minimizzazione. In questi pz. si osservano reazioni di aggressività e prepotenza nei confronti dello staff riabilitativo, xciò lo psicologo deve aiutarli a fare i conti con le loro aspettative. Mentre se i pz. sono già consapevoli dell'entità dei danni subiti, lo psicologo dovrà farsi carico di gestire le reazioni di collera e aggressività contro il mondo,in qt. trattasi di emozioni forti che vanno ad interferire col processo riabilitativo. Dunque in pratica il primo obbiettivo del trattamento psicologico è ql. di mettere il pz. in grado di trarre il maggior beneficio possibile dalla riabilitazione fornendogli supporto emozionale, aiutandolo ad accettare la nv. immagine corporea, promovendo una crescita delle abilità d'insight, ma anche aiutandolo a gestire l'ansia riguardo al futuro sociale e professionale e ad elaborare eventuali alterazioni nei rapporti con amici e familiari.



Lo psicologo della salute oltre che alla riabilitazione deve dare rilievo anche alla prevenzione. Ad es, per le malattie cardiovascolari la prevenzione è molto importante, e

le finalità dei programmi di prevenzione sia primaria che secondaria sostanzialmente coincidono e si articolano in pochi punti:

favorire la modificazione dello stile di vita (incremento dell'attività fisica, abbandono dell'abitudine al fumo, adozione di una dieta sana)

prescrivere una terapia farmacologia che intervenga sui fattori di rischi individuali(obesità, ipertensione, diabete)

sottoporre a screening i consanguinei dei pazienti con CHD prematura

La prevenzione primaria non ha ancora, soprattutto in Italia, una sua identità operativa ed è affidata ad iniziative dei singoli ospedali e di associazioni del settore.

La prevenzione secondaria è invece oggetto della medicina riabilitativa ed è esercitata in strutture ospedaliere o ambulatoriali. Tradizionalmente tale tipo di prevenzione consta di 2 fasi:

1°fase) avviene in regime di ricovero, allo scopo di tenere il pz. sotto osservazione e di coordinare meglio le attività dei diversi operatori coinvolti. Sono previste riunioni di gruppo, a cui devono partecipare tutti i pz., su argomenti inerenti i fattori di rischio a componente comportamentale(fumo,dieta,attività fisica.),mentre l'approfondimento di eventuali

problemi specifici vengono riservati a casi individuali

2°fase) prosegue a domicilio del pz., che però dovrà periodicamente mantenere i contatti con la struttura

E' bene chiarire che l'informazione che viene data attraverso riunioni, opuscoli, materiale audiovisivo è solo 1 ingrediente del processo educativo, qs. infatti si propone di guidare il paziente verso esperienze di apprendimento finalizzate a facilitare la scelta volontaria di comportamenti salutari.








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