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POST IMPRESSIONISMO - Caratteri generali

storia dell arte



POST IMPRESSIONISMO


Caratteri generali


Il postimpressionismo è un termine convenzionale, usato per individuare le molteplici esperienze figurative sorte dopo l'impressionismo. Il denominatore comune di queste esperienze è proprio l'eredità che esse assorbono dallo stile precedente. Il postimpressionismo, tuttavia, non può essere giudicato uno stile in quanto non è assolutamente accomunato da caratteri stilistici unici. Esso è solo un'etichetta per individuare un periodo cronologico che va all'incirca dal 1880 agli inizi del 1900.La grande novità dell'impressionismo è stata la rivendicazione di una specificità de 717d31h l linguaggio pittorico che ponesse la pittura su di un piano totalmente diverso dalla produzione di altre immagini. Da ricordare che, in questi anni, la nascita della fotografia aveva messo a disposizione uno strumento di riproduzione della realtà totalmente naturalistico. La fotografia registra la visione ottica con una fedeltà e velocità a cui nessun pittore potrà mai giungere. La fotografia, pertanto, ha occupato di prepotenza uno dei campi specifici per cui era nata la pittura: quello di riprodurre la realtà.Questo atteggiamento culturale di fondo si rompe proprio nel corso del XIX secolo, quando le nuove scoperte scientifiche e tecnologiche portano alla nascita della fotografia e del cinema, perfezionando allo stesso tempo le tecniche della riproduzione a stampa. Agli inizi del Novecento, l'arte, ed in particolare la pittura, hanno completamento cambianto funzione: non riproducono, ma comunicano.dal postimpressionismo in poi, l'arte si pone solo ed unicamente l'obiettivo della comunicazione senza più porsi il problema della riproduzione. Ovvero, l'arte serve a mettere in comunicazione due soggetti - l'artista e lo spettatore - utilizzando la forma che è, essa stessa, realtà, senza riprodurre la realtà visibile.Nel breve volgere di pochi decenni, le premesse di questo nuovo atteggiamento porteranno a rivoluzioni totali nel campo dell'arte dove, la nascita dell'astrattismo, intorno al 1910, sancisce definitivamente la rottura tra arte e rappresentazione del reale.


Le radici dell'espressionismo


Nella fase del postimpressionismo l'attività di alcuni pittori crea le premesse di uno degli stili fondamentali del Novecento: l'espressionismo. Il termine «espressionismo» nacque proprio in opposizione a quello di «impressionismo». I pittori impressionisti esprimono le proprie sensazioni visive. Esprimono, in sostanza, le emozioni del proprio occhio. I pittori espressionisti vogliono esprimere tutta le proprie emozioni interiori e psicologiche, non solo quelle sensoriali ottiche.

Quello che storicamente viene definito «espressionismo», nasce intorno al 1905 contemporaneamente in Francia ed in Germania con due gruppi artistici: i «Fauves» e «Die Brucke». Le loro novità artistiche e stilistiche vengono preparate, dal 1880 in poi, dalla attività di tre principali pittori postimpressionisti: Van Gogh, Gauguin e Munch. In questi tre pittori la pittura non riproduce realtà visibili dall'occhio, ma riproduce il riflesso interiore della realtà esterna.

Le motivazioni all'origine dell'opera di questi tre pittori sono molto diverse, così come sono diversi i risultati ai quali giungono. Tuttavia, sia Van Gogh, sia Gauguin, sia Munch, esprimono una forte carica di drammaticità che li pone su un piano opposto rispetto all'impressionismo. L'impressionismo è stato connotato da una gioiosità di fondo. Al contrario l'espressionismo, e tutto ciò che è venuto prima e dopo, a cominciare da Van Gogh, esprime sentimenti e sensazioni più intense e dolorose che toccano alcuni dei centri nervosi più profondi della natura umana.


Le tecniche pittoriche dopo l'impressionismo




Su un versante opposto si svolge, negli stessi anni, l'attività pittorica di altri pittori definiti postimpressionisti. Tra essi troviamo pittori quali Cezanne, Seurat, Toulouse-Lautrec, che superano l'impressionismo soprattutto sul piano della tecnica di rappresentazione.

Tra queste personalità la più complessa risulta quella di Cezanne, la cui pittura rimane una delle più difficili da decodificare. Egli aveva partecipato a tutta la vicenda artistica della seconda metà dell'Ottocento. Aveva esposto nella prima mostra di pittori impressionisti, nello studio di Nadar, proponendo quadri che già mostravano una certa originalità rispetto a quelli degli altri pittori del gruppo. La sua differenza appare più evidente dopo il 1880, divenendo egli uno dei protagonisti del superamento della pittura impressionista.

L'impressionismo si era caratterizzato per due punti fondamentali: le inquadrature di tipo fotografico e la forma evanescente della rappresentazione. Tutto era risolto con il colore, ma per cercare la sensazione di un solo istante. Anche Cezanne risolveva la sua pittura solo con il colore. Ma egli cercava di ottenere una immagine più ferma ed equilibrata. Egli tendeva a cogliere l'equilibrio delle forme per esprimere una sensazione di serenità senza tempo. La sua pittura fu importante soprattutto per le influenze che produsse su un pittore come Picasso, dando vita ad un altro grande movimento avanguardistico del Novecento: il cubismo.

La ricerca dell'impressionismo si era basata su un principio tecnico che era già alla base della pittura di Manet: quello di usare solo colori puri, evitandone la sovrapposizione. In tal modo i quadri acquistavano una maggiore luminosità. Questo procedimento fu portato alle estreme conseguenze da George Seurat che fu il fondatore di uno stile definito «pointillisme». La sua pittura, infatti, si componeva di tanti minuscoli punti di colori primari, accostati sulla tela a formare una specie di mosaico. Questo stile, che più correttamente va definito «divisionismo», si basava su un principio ottico fondamentale: il «melange optique», ossia la mescolanza ottica. L'occhio umano, ad una certa distanza, non riesce più a distinguere due puntini accostati tra loro ma vede una sola macchia. Se i due puntini sono blu e giallo l'occhio vede invece una macchia verde. La pittura divisionista produsse una influenza notevolissima su tutti i pittori della generazione successiva, molti dei quali saranno protagonisti delle avanguardie storiche del Novecento.

Toulouse-Lautrec rappresenta un caso particolare nella vicenda della pittura di fine secolo. Egli potrebbe essere considerato l'ultimo degli impressionisti ma anche un precursore dell'espressionismo per il suo tratto molto inciso e nervoso che lo accomuna alla pittura espressionista. Tuttavia, anche per la sua produzione di manifesti, egli fornì molti stimoli al sorgere di quello stile decorativo, definito Liberty, che contraddistinse la produzione di arte applicata tra fine Ottocento e inizi Novecento.

L'impressionismo durò pochi anni, fino al 1870 circa e fu superato dai suoi stessi esponenti; le idee impressioniste come il rapporto con la natura, la tecnica a piccoli e densi tratti di colore sulla tela, però, costituirono il punto di partenza per i migliori artisti della fine del secolo e dell'inizio di quello successivo, come Paul Gauguin, Vincenti van Gogh, Paul Cezanne, generalmente noti come postimpressionisti.

Con questo termine, in pittura, si indicano la varietà di stili che si diffusero dopo l'impressionismo, in particolare in Francia, tra il 1880 e il 1905. La definizione fu coniata da un  critico d'arte, in occasione di una mostra in cui vennero esposte opere di Cézanne, Gauguin e Van Gogh. Oltre a questi artisti, nell'alveo del postimpressionismo vengono collocati abitualmente anche Henri de Toulouse-Lautrec e Georges Seurat. Le opere di Cézanne, Gauguin e Van Gogh, invece, sono caratterizzate da un uso più libero ed espressivo della forma e del colore. Cézanne metteva in risalto le qualità strutturali del soggetto, dipingendo nature morte e paesaggi con una forte enfasi sui volumi e sui rapporti di superficie. Con la sua capacità di esaltare le qualità geometriche dei corpi, modellate attraverso la plasticità del colore, Cézanne sembra anticipare le ricerche del cubismo. Gauguin, attento al recupero della freschezza dell'arte popolare primitiva, produsse sintesi assai originali, nelle quali alle campiture in tinte piatte si affiancano motivi ornamentali . Van Gogh si accostò alla natura avvalendosi di colori vividi, spesso stridenti, destinati a produrre emozioni profonde e molto intense. Il. Toulouse-Lautrec fu particolarmente influenzato dalle asciutte composizioni delle stampe giapponesi e la sua produzione si distingue per la forza delle linee e un accorto uso delle tinte piatte. I movimenti artistici del Novecento, dall'espressionismo al fauve, dal futurismo al surrealismo, allo stesso cubismo, devono al postimpressionismo sia l'idea della libertà dell'artista sia il nuovo interesse verso le concezioni astratte.








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