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RELAZIONI TRA VARIABILI
Nello studio dei legami fra due variabili si può procedere in due modi:
Si considerano due variabili X e Y sulle quali si siano effettuate n rilevazioni espresse dalle coppie:
(x ,y ),(x ,y )..(xn,yn
Le coppie (x,y) dei dati relativi si rappresentano graficamente sul piano cartesiano. Il grafico ottenuto è detto diagramma a dispersione. Con il metodo dei minimi quadrati si presentano due problemi:
La condizione di accostamento consiste nel determinare i valori dei parametri in modo che sia minima la somma dei quadrati delle differenze fra i valori osservati e i valori teorici. La funzione è una somma di quadrati e pertanto la soluzione non può essere un massimo e non può mai essere negativa. Per avere un buon accostamento non devono superare il valore 0,1 ovviamente tanto più piccoli sono i valori di I e I tanto migliore è l'accostamento.
Se lo scopo della ricerca di funzione è quello di avere un modello matematico del fenomeno, è stato introdotto un indice detto coefficiente di determinazione che tiene conto degli scarti dei valori delle yi. Fra i due indice (di scostamento e di determinazione) è preferibile quello di determinazione poiché il metodo dei minimi quadrati opera sui quadrati delle differenze. Tanto più il risultato è vicino a 1 tanto più il modello rappresenta bene il fenomeno.
INTERPOLAZIONE E PEREQUAZIONE:
Una prima analisi di una serie storica si può effettuare mediante i procedimenti di interpolazione e perequazione.
L'interpolazione è un procedimento con il quale si determinano i dati mancanti di una rilevazione statistica. Si possono distinguere due tipi di interpolazioni:
La perequazione è il procedimento che consente di sostituire i dati rilevati con dati teorici aventi un andamento più regolare. La perequazione può essere:
REGRESSIONE LINEARE:
Lo studio della regressione consiste nella determinazione di una funzione matematica che esprima la relazione fra le variabili. La correlazione lineare misura la forza o l'intensità del legame fra due variabili. Si definisce coefficiente di correlazione lineare Pearson il rapporto fra la covarianza di X e Y ed il prodotto degli scarti quadratici medi di X e di Y. Il suo valore è compreso fra -1 e +1.
RELAZIONI FRA DUE VARIABILI:
Per lo studio della connessione fra due variabili si considera una tabella a doppia entrata che riporta le frequenze rilevate con cui due variabili rispettivamente X e Y hanno carattere quantitativo. Alla tabella a doppia entrata delle frequenze effettive si associa una tabella delle frequenze teoriche se c'è indipendenza non occorre effettuare ulteriori studi. Nell'analisi della dipendenza ha notevole importanza e applicazione lo studio della dipendenza in media di una variabile dall'altra. Partendo da una tabella a doppia entrata si sono costruite due tabelle a semplice entrata cui coppie di valori sono ponderate ossia ad ogni coppia si deve associare una frequenza. Queste due tabelle si interpolano con una funzione lineare, se è possibile utilizzando il metodo dei minimi quadrati e le due rette ottenute vengono dette rette di regressione. Quando nessuna delle due variabili X e Y si può ritenere antecedente rispetto all'altra si analizza la correlazione lineare. La misurazione della correlazione lineare è espressa dal coefficiente di correlazione lineare di Pearson. Se l'indice di Pearson è positivo si capisce che al crescere dei valori di un carattere crescono in media i valori dell'altro, se è negativo al crescere dei valori di uno in media diminuisce l'altro.
RELAZIONI FRA DUE MUTABILI:
Per lo studio della connessione fra due mutabili si considera una tabella a doppia entrata che riporta le frequenze rilevate con cui due mutabili rispettivamente X e Y hanno carattere qualitativo. Alla tabella a doppia entrata delle frequenze effettive si associa una tabella delle frequenze teoriche ossia delle frequenze che si dovrebbero avere se i due caratteri fossero indipendenti. Si definisce contingenza la differenza fra una frequenza effettive e la corrispondente frequenza teorica. Le contingenze possono essere positive, negative o nulle. Se le contingenze sono nulle le due mutabili X e Y sono indipendenti. Per valutare la connessione tra le due mutabili si sono costruiti molti indici basate sulle contingenze: indice di contingenza media assoluta di Mortara e l'indice quadratico medio di contingenza:
RELAZIONI FRA UNA MUTABILE E UNA VARIABILE:
Una misura della connessione fra una mutabile e una variabile è data dall'indice di connessione di Pearson. Ad ogni mutabile X calcoliamo le medie ponderate della variabile Y (detta anche variabile di sottogruppo).
Si definisce indice di connessione di Pearson il rapporto fra lo scarto quadratico medio delle medie di sottogruppo e lo scarto quadratico medio della variabile Y. Questo indice varia fra 0 e 1. vale zero quando non esiste connessione cioè tutte le medie del sottogruppo sono uguali alla media generale. C'è massima connessione se l'indice è più vicino ad 1.
SERIE STORICHE:
La serie storica è una successione dei valori di un fenomeno rilevati a intervalli regolari di tempo. L'analisi e il confronto di varie serie storiche evidenziano meglio legami e relazioni fra fenomeni e consentono una conoscenza più approfondita dei fenomeni stessi. Di una serie storica è importante analizzare il movimento tendenziale, stagionale, ciclico e accidentale.
ANALISI DEL MOVIMENTO TENDENZIALE:
Il movimento tendenziale o trend è l'andamento di fondo del fenomeno
Una serie storica presenta quasi sempre un trend o crescente o decrescente, se è costante la serie storica è detta stazionaria. Per l'analisi del movimento tendenziale si può determinare:
ANALISI DEL MOVIMENTO STAGIONALE:
Il movimento stagionale modifica la curva del trend con oscillazioni periodiche negli stessi periodi dell'anno. Se in una serie storica i dati sono stati rilevati per mesi, può essere utile conoscere l'influenza del fattore stagionalità. In modo analogo si procede se i dati sono rilevati per bimestri o trimestri. Vi sono diversi metodi per valutare un indice di stagionalità che sono:
ANALISI DEL MOVIMENTO CICLICO:
Il movimento ciclico si manifesta con fluttuazioni periodiche o non periodiche, sulla curva del trend. Il movimento ciclico è composta da due elementi:
ANALISI DEL MOVIMENTO ACCIDENTALE:
Il movimento accidentale o causale provoca piccole oscillazioni dovute a eventi casuali. I rapporti fra i valori del movimento ciclico lordo e quelli del movimento ciclico netto misurano il movimento accidentale.
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