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Stabilire in che modo varia il calore se oltre al filo si aggancia anche una molla - RELAZIONE DI FISICA

fisica





SCOPO Stabilire in che modo varia il calore se oltre al filo si aggancia anche una molla.


procedimento Per raggiungere il nostro scopo abbiamo utilizzato lo stesso dispositivo dell'esperimento precedente con la differenza che oltre al filo alla massa cadente vi era applicata anche una molla a spirale (non precompressa ).La molla a riposo viene agganciata con un estremità a un perno situato circa all'altezza del filo e con altra estremità al peso al quale viene agganciato con nel procedimento precedente anche il filo.

Dall'esperienza precedente abbiamo ricavato che la costante ottenuta da


Q/mh=k=9,8 (CIRCA CON L'AMBITO DI ERRORE





Quindi in questa esperimento vogliamo mettere a confronto il Q,ottenuto dalla caduta con la molla,e il Qo ovvero quello ottenuto utilizzando la formula Q=m*h*k(9,8).


esposizione dati e osservazioni:




ESPERIMENTO 2 :CADUTA CON MOLLA





tinizio (°C)

tfinale (°C)

D t (°C)

Ct(J/°C)

Qx (J)

m (kg)

h (m)

Q:m (J/Kg)

Q:mh (J/kg*m)

Qo

Qo-Qx










































































































































































































































































Innanzitutto h è uguale all'allungamento della molla e Qo-Qx è uguale alla forza  "sottratta" della molla come possiamo notare se mettiamo a confronto questa tabella con quella precedente il Qx ovvero quello ottenuto utilizzando la formula


Qx=Ct*Dt


È minore del Qo ottenuto dalle cadute senza molla.


CONCLUSIONI Quindi possiamo concludere che quando il peso cade attaccato ad un filo sprigiona più calore di quando cade attaccato ad una molla questo perché una parte di energia che doveva svilupparsi sotto forma di energia termica (calore) è stata "sottratta" dalla molla,più semplicemente la molla l' ha utilizzata sotto forma di energia elastica per allungarsi.Comunque l'energia sottratta non dipende dalla massa.



.MA SE LA STESSA ESPERIENZA LA FACCIAMO CON UNA MOLLA DI COSTANTE ELASTICA MAGGIORE CHE SUCCEDE?L'ENERGIA SOTTRATTA DIPENDE DALL'ALLUNGAMENTO DELLA MOLLA?...


esposizione dati e osservazioni:




...CAMBIAMO MOLLA..
























tamb (°C)

tinizio (°C)

tfinale (°C)

D t (°C)

Ct(J/°C)

Qx (J)

m (kg)

h (m)



Qo

Qo-Qx

x2

Qtot-Q/x2

Qtot-Q/x2(medio)




























































































































































































































































































































































Tenendo l'altezza e la massa costante e aumentando la costante elastica della molla si può notare che innanzitutto il Qx di questa tabella è minore del Qx della tabella precedente,inoltre anche il Dt è minore di quello della tabella precedente.


N.B.= la prima tabellina con massa di 1,934 è vuota in quanto la massa non era sufficiente per fare allungare la molla di 1m in quanto la costante elastica era troppo elevata e la massa troppo piccola.



CONCLUSIONI Possiamo quindi concludere che l'energia sottratta dalla molla non dipende dalla massa ma è direttamente proporzionale alla costante elastica della molla a cui il peso è agganciato E PIU PRECISAMENTE  è costante all'allungamento della molla alla seconda, e ciò si può notare dall'ultima colonna della nostra tabella.

Questa costante detta "C" e varia da molla a molla.


= C

 
Qo-Qx


x2


Qo-Qx=Qmancante=Cx2


N.B.:il Qmancante è l'energia che invece di essere diventata energia termica è stata utilizzata dalla molla sotto forma di energia elastica.

E da quest'ultima formula possiamo dedurre che più alta è la "C" e quindi più dura è la molla maggiore sarà il Qmancante e quindi l'energia elastica utilizzata dalla molla per allungarsi.




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