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L'apparato locomotore - sistema scheletrico, articolare, muscolare

anatomia



L'apparato locomotore:

comprende 3 sistemi diversi,

il sistema scheletrico formato dalle ossa dello scheletro

il sistema articolare costituito dalle articolazioni e dai legamenti che tengono uniti i capi ossei

il sistema muscolare costituito dai muscoli striati inseriti sulle ossa

media delle ossa del corpo 206, ma possono variare in presenza di ossa sovra numeriche a queste vanno aggiunte le ossa sesamoidee e le ossa wormiane.

Sesamoidee: si trovano presso i tendini e le articolazioni

wormiane: si trovano presso la struttura cranica

il sistema scheletrico si divide in 2:



assile: costituito dalle ossa della testa (8 cranio, 14 faccia) e del tronco (33 vertebre, 12 paia di coste + lo sterno) gli arti si inseriscono sullo scheletro assile mediante le Cinture:

cintura scapolare : collega l'arto superiore con la parte posteriore della gabbia toracica

cintura pelvica: collega l'arto inferiore alle ossa del bacino

appendicolare: costituito dalle ossa degli arti inferiori ( gamba 31) e superiori (braccio 32)

Ossa simmetriche: sono pari, non sono uguali ma simmetriche, si trovano negli arti superiori e inferiori e nelle ossa laterali della scatola cranica.

Ossa impari: sono le ossa poste sul piano mediano, poiché non hanno un elemento corrispondente nella metà opposta dello scheletro e pertanto esistono in un solo esemplare, ossa centrali della scatola cranica, sterno e colonna vertebrale.

Terminologia dell'osso

corpo: è la parte principale dell'osso.

processi o apofisi:  sono le sporgenze ossee più evidenti.

tuberosità o teste: sono le sporgenze più tondeggianti.

tubercoli: sono le sporgenze poco accentuate.

Spine: processi sottili e appuntiti

Condili: processi di forma ovoidale

Creste: rilievi irregolari ed evidenti.

Linee: rilievi meno evidenti.

Impronte: sono le zone delle ossa su cui si inseriscono i tendini, sono le fosse dove si adatta il muscolo e o l'organo, sono anche dei solchi dove decorrono i vasi sangugni, nervi e o tendini.

Fori, canali: sono i passaggi dei vasi sanguigni e dei nervi.

Seni: sono delle cavità poste in alcune ossa


Caratteristiche delle ossa

le ossa hanno un alto modulo di elasticità che gli conferisce un'elevata resistenza meccanica alle sollecitazioni interne ed esterne, grazie a queste capacità le modificazioni delle ossa sono lievi e reversibili. In base a ciò le ossa vengono continuamente rimodellate per resistere a carichi meccanici, così che ogni osso è costruito in modo diverso e presenta zone o linee di resistenza alle sollecitazioni.

Sistema articolare

le articolazioni uniscono tra loro le ossa, alcune di queste conferiscono allo scheletro maggiore robustezza, altre permettono i movimenti facendo da perno all'azione dei muscoli striati.

In questo modo soddisfano 2 esigenze opposte: tengono unite le ossa e consentono i movimenti reciproci tra 2 ossa contigue, oppure tra interi segmenti scheletrici.

L'unione tra le ossa si realizza grazie all'esistenza delle capsule articolari e dei legamenti.

Le articolazioni circondano i capi ossei, i legamenti sono cordoni fibrosi situati per lo più al di fuori della capsula articolare e hanno il compito di irrobustire il collegamento tra le ossa e di limitare i movimenti articolari. In alcune articolazioni i capi ossei si interpongono in menisco articolare, che ha la funzione di rendere più armonici i capi ossei che non hanno una forma perfettamente complementare.

Classificazione delle articolazioni

si distinguono in 2 tipi sinartrosi e diartrosi:

sinartrosi: articolazioni per continuità perché i capi ossei sono strettamente addossati l'uno all'altro, con l'interposizione di connettivo fibroso o di cartilagine. Sono fisse,non consentono movimento o lo consentono molto limitatamente.

Esistono 3 tipi di strutture:

Suture: i margini dei 2 capi ossei sono molto vicini, tenuti insieme da un sottile strato di connettivo fibroso; generalmente si instaura tra ossa piatte. Sono presenti nel cranio : sutura sagittale, coronale e lambdoidea.

Gonfosi: è un capo osseo di forma conica, entra precisamente nella cavità corrispondente. È l'articolazione tra le radici dei denti e gli alveoli dentari.

Sinfisi ( o anfiartrosi): i capi ossei rivestiti da cartilagine ialina, uniti da un disco di cartilagine fibrosa. Per sempio tra 2 pubi tra i corpi vertebrali. Il disco intravertebrale presenta al centro una zona di tessuto molle, il nucleo polposo, che funziona da ammortizzatore dei traumi a carico della colonna vertebrale; è causa dell'ernia del disco quando fuoriesce dalla sua sede.

Diartrosi: articolazioni mobili, consentono i movimenti tra le ossa che congiungono, in prevalenza negli arti. In base alle faccie articolari si disting 323j95d uono 6 tipi:

Enartrosi: è un capo articolare concavo per accogliere armonicamente l'altro capo a forma di segmento di sfera. Esempio: anca, scapolo omerale.

Articolazione Condiloidea: un capo articolare ellissoidale è accolto nella cavità dell'altra superficie articolare. Es: art. temporo-mandibolare

Ginglimo angolare ( o trocleare): una faccia articolare è percorsa da un solco come una troclea, che scorre nella superficie concava dell'altro capo osseo. Il ginglimo è definito anche articolazione a cerniera, perché consente un solo tipo di movimento, come i cardini di una porta. Es: art. omero ulnare, tibio-tarsica e ginocchio (pur se vi sono condili femorali)

Ginglimo laterale: un capo articolare ha forma cilindrica e l'altro faccia dell'articolazione vi si adatta. di questo tipo sono le articolazioni radio-ulnari prossiminale e distale.

Artodia: le 2 superfici articolari sono piatte e scorrono l'una sull'altra. Es: art. tra le ossa del carpo e del tarso.

Articolazione a perno (o trocoide): un capo osseo funziona da fulcro attorno al quale ruota l'altro capo articolare. Es: articolazione tra il processo odontoideo dell'epistrofeo e l'altlante.


Caratteristiche comuni delle diartrosi: i capi articolari sono rivestiti da cartilagine ialina (cartilagine articolare) e sono separati da uno spazio più o meno evidente, detto cavità articolare; l'articolazione è chiusa dalla capsula articolare ( un manicotto fibroso che tiene uniti i capi ossei).

La superficie interna della capsula articolare e i capi ossei, con l'eccezione della cartilagine articolare sono tappezzati dalla membrana sinoviale, una membrana di natura connettivale che produce un liquido viscoso , che occupa la cavità articolare e svolge funzione di lubrificante dell'articolazione e di nutrimento della cartilagine articolare. La membrana sinoviale ha funzione di difesa per la presenza di numerosi leucociti. A rinforzo della capsula articolare ci sono i legamenti che possono essere semplici ispessimenti della capsula stessa, oppure indipendenti da essa, oppure intrarticolari, cioè direttamente collegati con le superfici articolari.


Menischi: per aumentare la concordanza tra le superfici, all'interno dell'articolazione sono presenti i menischi, dischi fibrocartilaginei che possono attraversare completamente la cavità articolare (dischi articolari), oppure l'attraversano solo in parte (menischi intercalari).


Movimenti articolari

un'articolazione può compiere diversi movimenti e spesso vengono effettuati anche contemporaneamente: ciò consente di assumere posizioni intermedie e di compiere movimenti fluidi in diverse direzioni. Naturalmente ogni movimento presuppone l'azione di uno o più muscoli, mentre il ritorno alla posizione originaria avviene per intervento dei muscoli antagonisti.

I movimenti essenziali sono 3:

Di scorrimento: i capi ossei scivolano uno sull'altro con movimenti alquanto limitati (art. costo-vertebrale, art. carpali)

Di rotazione: un capo osseo ruota ma non completamente, su un'asse centrale (art. atianto-epistrofeica)

Angolari : avvengono a carico degli arti, dove sono piuttosto ampi  

Flessione: diminuzione dell'angolo tra 2 ossa, es: quando si piega l'avanbraccio sul braccio.

Estensione: movimento contrario all'estensione

Abduzione: movimento di allontanamento dall'arto dall'asse mediano del corpo

Adduzione: movimento di avvicinamento dell'arto all'asse mediano del corpo

Circonduzione: possibile solo a livello degli arti, la testa del femore o dell'omero ruota nella propria cavità facendo compiere all'arto un movimento circolare.




Lo scheletro assiale

comprende le ossa della testa del tronco e costituisce l'asse centrale di sostegno del corpo, delimitando 2 cavità: la cavità cranica e la gabbia toracica.


Ossa della testa

sono suddivise in 2 gruppi, ossa del neurocranio e ossa del splancnocranio.

Neurocranio: formano le pareti rigide della scatola cranica, nella quale viene accolto e protetto l'encefalo; la maggior parte delle ossa sono piatte, con la tipica struttura a diploe, dove vi sono 2 tavolati di osso compatto esterni che delimitano uno strato di osso spugnoso, associato al midollo osseo rosso.

Splancnocranio: forma lo scheletro della faccia ed accoglie gli organi del cavo orale, del naso e della vista. Alcune di queste ossa sono cavità interne chiamati seni, collegate tra loro e con la cavità nasale.


La particolare conformazione del diploe della scatola cranica e le cavità delle osa della faccia conferiscono al cranio una struttura rigida e compatta, senza appesantire eccessivamente la testa, e particolarmente importante per non affaticare i muscoli del collo che devono sostenere la testa nella posizione eretta.


Ossa del cranio

Osso occipitale: osso impari e mediano, chiude posteriormente la scatola cranica, formato dal corpo e dalla squama, che delimitano il foro occipitale, attraverso cui passa il midollo allungato per collegarsi con il sottostante midollo spinale. Il corpo occipitale ha una forma cubica e anteriormente si salda con il corpo dello sfenoide, formando la base del cranio molto robusta e compatta. Nella zona di saldatura, al'interno del cranio si vede il clivo, una superficie inclinata verso il foro occipitale, sulla quale si appoggia il ponte di Varolio ( parte del tronco encefalico del sistema nervoso centrale). La faccia inferiore del corpo occipitale forma il tetto della faringe; posteriormente a questa vi sono i condili che si articolano con la prima vertebra, l'atlante. La squama dell'occipitale è una formazione ossea larga e appuntita che delimita la regione nucale.  Sulla superficie esterna vi è un rilievo centrale, chiamato protuberanza occipitale esterna, che prosegue inferiormente con la cresta occipitale, dove si inserisce il legamento nucale di collegamento con le prime vertebre cervicali; la faccia interna presenta al centro un rilievo a forma di croce, chiamato eminenza crociata, che delimita 4 fosse: 2 superiori sono a contatto con i lobi occipitali del cervello (fosse cerebrali), mentre le 2 fosse inferiori accolgono gli emisferi del cervelletto (fosse cerebellari). Il bordo periferico della squama è dentellato e si incastra con le ossa parietali e in parte con le ossa temporali per formare la sutura lambdoidea.

Osso parietale: osso pari e simmetrico, piatto e grossomodo quadrangolare; forma le pareti laterali e la volta del cranio. La superficie esterna è liscia e convessa, mentre quella interna è concava e presenta le impronte corrispondenti alle circonvoluzioni cerebrali ed ai vasi sanguigni del cervello. I margini periferici nell'osso parietale sono dentellati per formare le suture con le ossa confinanti: sulla linea mediana la sutura sagittale, dovuta all'affrontarsi di 2 parietali; posteriormente, la sutura lambdoidea con la squama dell'occipitale; anteriormente la sutura coronale con la squama del frontale.

Osso frontale: osso impari e mediano, con una linea di simmetria dovuta al fatto che alla nascita è formato da 2 ossa distinte pari e simmetriche, unite sulla linea mediana dalla sutura metopica; che si salda completamente attorno a gli 8 anni. Forma la parete anteriore della scatola cranica e il tetto delle cavità orbitarie; si distinguono 3 porzioni:

Regione nasale: è centrale e si unisce alle sottostanti ossa nasali ed all'osso etmoideo; al centro si vede una lieve sporgenza, la glabella, all'interno di cui trovano posto i seni frontali, piccole cavità in comunicazione con gli altri seni paranasali e con le altre cavità nasali.

Regione orbitaria: formata da 2 lamine ossee pari e simmetriche, ognuna delle quali forma la parete superiore delle orbite, pertanto è a contatto superiormente con il lobo frontale del cervello e inferiormente con l'occhio. La zona di confine tra una lamina orbitale e la squama è segnata con il margine sopraorbitario, in corrispondenza del quale si trova il sopracciglio. Estremità laterale del margine sopraorbitario si unisce all'osso zigomatico formando una parte della parete laterale dell'orbita.

Squama è la porzione più ampia e piatta dell'osso frontale, liscia e convessa esternamente, concava e con le impronte per la circonvoluzione cerebrale internamente; il margine posteriore è dentellato per formare la sutura coronale con le ossa parietali.


Osso temporale: osso pari e simmetrico, chiude di lato e inferiormente la scatola cranica. È formato da 3 parti:

Regione mastoidea: situata posteriormente ed è occupata quasi completamente dal processo mastoideo, una protuberanza di forma conica con l'apice rivolto verso il basso, con all'interno una serie di cavità, chiamate celle mastoidee. Sul processo mastoideo si inseriscono alcuni muscoli coinvolti nella masticazione e nei movimenti del collo.

Regione timpanica: Anteriormente al processo mastoideo si trova la regione timpanica, con il foro acustico esterno, che da l'accesso alle cavità dell'orecchio medio e interno. In corrispondenza del foro acustico esterno, la parte endocranica dell'osso temporale è costituita dalla piramide o rocca petrosa; si tratta di una robusta formazione ossea piramidale rivolta medialmente e in avanti contenente gli organi dell'equilibrio e dell'orecchio medio e interno. Insieme al corpo dell'osso occipitale e dello sfenoide, la piramide del temporale contribuisce a formare la base del cranio.

Anteriormente al meato acustico c'è la fossa glenoidea, che riceve il condilo della mandibola per formare l'articolazione temporo mandibolare; medialmente alla fossa glenoidea si nota una sporgenza appuntita, il processo stiloideo, che serve come punto di attacco di alcuni muscoli e legamenti; lateralmente alla fossa glenoidea prende origine il processo zigomatico, che si incurva e si porta in avanti fino ad articolarsi con il processo temporale dell'osso zigomatico per formare l'arcata zigomatica.

Squama: del temporale, liscia e convessa esternamente, internamente concava e con le impronte per le circonvoluzioni cerebrali; il bordo è dentellato per formare le suture con la squama dell'occipitale posteriormente, il parietale superiormente e la grande ala dello sfenoide anteriormente.


Osso sfenoide:osso centrale, impari, mediano del cranio e prende rapporti con quasi tutte le ossa craniche, ha una forma paragonabile a quella di una farfalla, con i corpo centrale, 2 grandi ali, 2 piccole ali e 2 processi pterigoidei. Il corpo è grosso molto cubico e si collega anteriormente con l'etmoide e posteriormente con il corpo dell'occipitale; la sua faccia superiore presenta una depressione, la sella turcica, nella quale è accolta e protetta la ghiandola ipofisi. All'interno, il corpo è cavo con la presenza di seni sfenoidali che comunicano con gli altri seni paranasali. Dalle pareti laterali del corpo si originano le grandi ali dello sfenoide, 2 robuste lamine ossee che si dirigono simmetricamente in avanti incurvandosi verso l'alto. Le grandi ali possiedono 3 facce:

Endocranica: forma parte della fossa endocranica media;

Orbitale: contribuisce a formare la parete laterale dell'orbita

Temporale: rivolta verso l'esterno in corrispondenza della tempia

Le 2 piccole ali si originano dal margine anteriore del corpo, davanti alla sella turcica e si suturano con le lamine orbitarie dell'osso frontale, formando un paio di appoggi per i lobi frontali del cervello.

Al confine tra le piccole ali ed il corpo si trovano, un per lato, i fori ottici per il passaggio dei 2 nervi ottici provenienti dagli occhi; tra i 2 fori ottici c'è la fossa del chiasma, dove si posiziona il chiasma ottico, una formazione nervosa nella quale convergono i nervi ottici prima di dirigersi verso le aree visive cerebrali.

I processi pterigoidei partono dalla faccia inferiore del corpo dello sfenoide e si portano verso il basso delimitando lateralmente le coane nasali ( aperture nasali interne, verso il rinofaringeo);  ognuno di essi è formato da 2 lamine ossee saldate anteriormente, in modo da formare posteriormente uno spazio, la fossa pterigoidea, nella quale si inseriscono alcuni muscoli; altri muscoli si inseriscono anche sulla lamina laterale dei processi pterigoidei.


Ossa della faccia


Osso mascellare: delimita l'apertura nasale, una parte del palato e il pavimento della cavità orbitale. Osso pari e simmetrico, dotato di un corpo e 4 processi: frontale, zigomatico, palatino e alveolare. Il corpo è la parte centrale e contribuisce a formare sulla linea mediana l'apertura nasale e le pareti laterali della cavità nasale; all'interno contiene il seno mascellare, che fa parte dei seni paranasali. Sulla faccia anteriore si nota il foro infraorbitale, dal quale esce il nervo omonimo che va ad innervare i tessuti antistanti. Il processo frontale origina dalla zona anteriore e mediale del corpo e si porta assottigliandosi verso l'alto fino all'osso frontale insinuandosi tra l'osso nasale e l'osso lacrimale. Il processo zigomatico, piuttosto tozzo, si articola lateralmente con il corpo dell'osso zigomatico. Nel margine mediale del corpo prende origine il processo palatino, una lamina ossea che si dirige medialmente fino ad incontrare sulla linea mediana il processo palatino del mascellare opposto, che presenta al centro la sutura palatina mediana e posteriormente la sutura palatina traversa, la quale salda i processi palatini ai processi trasversi delle ossa palatine. Il processo alveolare è un rilievo a decorso arcauto e contiene gli alveoli dentali, piccole cavità, nelle quali sono infisse le radici dei denti dell'arcata superiore; posteriormente all'ultimo alveolo si trova uno spazio privo di alveoli, denominato tuberosità del mascellare.

Osso palatino: ha la forma simile alla lettera L, è pari simmetrico, poiché i 2 palatini si uniscono sulla linea mediana, mediante le lamine orizzontali, si forma una struttura simile alla lettera U. le lamine orizzontali formano la parte posteriore del palato duro e pertanto si articolano con gli antistanti processi palatini del mascellare; il bordo posteriore serve come supporto dei muscoli del palato molle. Le lamine verticali sono interposte tra la faccia posteriore del corpo del mascellare e i processi dello sfenoide; la loro estremità superiore fa parte del pavimento delle cavità orbitali.

Osso etmoide: si trova davanti allo sfenoide e contribuisce a formare le cavità nasali. È un osso impari mediano, con una lamina verticale, una lamina orizzontale e 2 masse laterali. La lamina verticale si incrocia con quelle orizzontali  e forma superiormente una piccola sporgenza, chiamata crista galli, sulla quale si inserisce la falce cerebrale, una fascia connettivale posta tra i 2 emisferi del cervello; la parte inferiore della lamina verticale fa parte del setto nasale e si articola anteriormente con l'osso vomere. La lamina orizzontale è chiamata anche lamina cribrosa, perché è forellata per consentire il passaggio delle terminazioni nervose del nervo olfattivo; forma il tetto delle cavità nasali e superiormente è a contatto con i bulbi olfattivi del cervello. Alle 2 estremità della lamina cribrosa si trovano le masse laterali: si tratta di 2 masse ossee cave che collaborano a formare medialmente le pareti delle cavità nasali e lateralmente le pareti mediali delle orbite, dietro l'osso lacrimale; la cavità delle masse laterali sono piuttosto complessi (spesso sono chiamate anche labirinti etmoidali) e sono in comunicazione con le altre cavità dei seni paranasali e con le fosse nasali. Alla faccia mediale di ciascuna massa laterale sono collegate delle espansioni ossee, i turbinati o conche nasali, delimitano i meati nasali superiori, medio e inferiore.

Osso nasale: è un piccolo osso pari e simmetrico, situato sulla parte superiore dell'apertura nasale formata dai 2 mascellari e quindi costituisce il supporto osseo della radice del naso; ha forma quadrangolare e si unisce al controlaterale sulla linea mediana, mentre posteriormente si articola con il processo frontale del mascellare.

Osso lacrimale: piccolo osso pari e simmetrico, è incastrato tra l'osso nasale anteriormente e l'etmoide posteriormente. Contribuisce a formare la parte dell'orbita e la fossa lacrimale, che mette in comunicazione l'orbita con la cavità nasale e permette il deflusso delle lacrime verso quest'ultimo.

Vomere: osso impari mediano, ha la forma simile ad un aratro, piatto e irregolarmente quadrangolare, contribuisce a formare il setto nasale, separando sulla linea mediana le 2 fosse nasali. Posteriormente si articola con la lamina verticale dell'etmoide.

Osso zigomatico: osso pari simmetrico, di forma triangolare, forma la porzione scheletrica dello zigomo e parte dal pavimento e della parete laterale dell'orbita. Si articola medialmente con l'osso mascellare, superiormente con l'osso frontale e posteriormente presenta il processo temporale, che con il processo zigomatico dell'osso temporale, forma l'arcata zigomatica.

Mandibola: è l'unico osso mobile della faccia, coinvolto nella masticazione e nell'articolazione della parola; osso impari, sebbene presenti un piano di simmetria centrale perché fino ai 2 anni di età è formato da 2 parti unite insieme a livello del mento; in seguito questa zona si ossifica, formando la protuberanza mentale. Ha la forma di un fero di cavallo, con un corpo e 2 rami. Il corpo della mandibola è piatto e arcuato, con la faccia esterna dotata la centro della protuberanza mentale e, a livello del 2° premolare, del foro mentoniero; posteriormente a questo si nota la linea obliqua esterna. Sulla faccia interna in corrispondenza della protuberanza mentale vi sono dei piccoli rilievi , le apofisi dove si inseriscono alcuni muscoli abbassatori della mandibola. Lateralmente, c'è la linea miloioidea per l'inserzione del muscolo omonimo che forma il pavimento della cavità orale. Il margine superiore presenta il processo alveolare, corrispondente a quello del mascellare con gli alveoli dentali che accolgono le radici dei denti dell'arcata inferiore; posteriormente all'ultimo alveolo si trova uno spazio privo di alveoli, chiamato trigono retro molare. I rami mandibolari sono 2 robuste lamine ossee quadrangolari, dirette verso l'alto e posteriormente in modo da formare un angolo di circa 120° con il corpo; la faccia esterna è liscia, eccetto che verso il margine inferiore, dove si inserisce il muscolo massetere; anche la faccia interna è liscia e presenta al centro il foro mandibolare, che permette l'ingresso del nervo mandibolare nel canale mandibolare. Il canale mandibolare decorre tutto il corpo fino al foro mentoniero, dal quale il nervo fuoriesce per innervare muscoli e cute della parte inferiore della faccia; percorrendo il canale mandibolare, il nervo manda rami per ciascun dente. Sul margine superiore del ramo si notano 2 processi: anteriormente il processo coronoideo, per l'inserzione del muscolo temporale, e posteriormente il processo condiloideo, che si posiziona nella fossa glenoidea dell'osso temporale per formare l'articolazione temporo-mandibolare. Tra i 2 processi c'è l'incisura semilunare.

Osso ioide: si trova inferiormente alla mandibola, alla base del collo e serve come punto di inserzione dei muscoli della lingua, di alcuni muscoli masticatori (muscoli sopraioidei) e del collo (muscoli sottoioidei). È un osso impari a forma di ferro di cavallo con un corpo, 2 piccole corna e 2 grandi corna. Il corpo è la zona centrale + voluminosa, di forma clindrica, le corna sono processi ossei orientati in direzione posteriore sui quali si inseriscono muscoli della lingua, laringe.


Cavità del cranio: sono una serie di cavità destinate ad accogliere e proteggere gli organi della faccia ed encafalo

Cavità nasale

Cavità orbitarie

Seni paranasal

Cavità orale

Cavità endocrina


Articolazioni della testa:

quasi tutte le articolazioni della testa sono fisse e sono rappresentate dalle suture; l'unica mobile è l'articolazione temporomandibolare.

Suture del cranio: sono le tipiche articolazioni tra ossa piatte e pertanto le troviamo principalmente nella volta della scatola cranica e congiungono anche le ossa della faccia. Le suture prendono il nome delle ossa che le formano:

sutura temporo parietale

sutura lambdoidea: tra il margine della squama dell'osso occipitale e il bordo posteriore delle ossa parietali

sutura sagittale: tra i margini mediali delle 2 ossa parietali che si affrontano sulla lineaa mediana

sutura coronale: tra i margini anteriori delle ossa parietali e il bordo posteriore dell'osso frontale

sutura metopica: al centro della squama dell'asse frontale che però si salda verso gli 8 anni e non è + riconoscibile come articolazione.


Articolazione temporomandibolare:

si realizza tra il condilo della mandibola e la fossa glenoidea dell'osso temporale: consente movimenti di protrusione e retrusione, di innalzamento e abbassamento e di spostamento laterale della mandibola. All'interno dell' ATM il liquido sinoviale funziona da lubrificante per favorire movimenti  reciproci dei capi ossei.


Articolazioni alveolo dentali:

sono gomfosi tra la radice di ciascun dente e il corrispondente alveolo, tra i 2 capi articolari troviamo il legameto alveolo dentale o periodonto formato da fibre connettivali orientate in tutte le direzioni nello spazio in modo da resistere alle forti sollecitazioni della masticazione.

Le ossa del tronco:

Sterno: osso piatto, impari e mediano che chiude anteriormente al centro la gabbia toracica, articolandosi superiormente con le clavicole e lateralmente con le prime 7 paia di coste. Lo sterno è diviso in 3 parti:

Manubrio: porzione superiore, quadrangolare che si articola di lato con le clavicole e il primo paio di coste

Corpo: forma la maggior parte dello sterno e su entrambi i lati riceve le cartilagini delle successive 6 paia di coste

Processo xifoideo: è una breve espansione ossea di forma grossomodo conica, che serve come punto di inserzione di alcuni muscoli addominali.


Coste: 12 paia di ossa arquate, piatte e eleastiche che formano le pareti laterali anteriori e posteriori della gabbia toracica. L'estremità posteriore è chiamata vertebrale perché sia rticla con le vertebre della colonna vertebrale, l'estremità anteriore è detta sternale perché si inserisce sul margine laterale dello sterno.

Vertebre: formano la colonna vertebrale ch costituisce l'asse portante del corpo. Sono ossa brevi formate dal corpo, arco vertebrale, processo spinoso, 2 processi spinosi e 4 processi articolari.

Il corpo si trova nella parte anteriore, ha forma cilindrica ed è la parte ossea più massiccia; 2 facce, superiore e inferiore si articolano rispettivamente con la vertebra precedente e quella successiva. Posteriormente al corpo si origina l'arco vertebrale che delimita il foro vertebrale. Dalla porzione posteriore centrale dell'arco vertebrale si evidenzia il processo spinoso, una sporgenza ossea più o meno prominente a seconda delle vertebre e orientata in direzione posteriore verso il basso. I processi trasversi sono situati simmetricamente ai lati rispetto al processo spinoso e si dirigono lateralmente; il corpo e i processi trasversi delle vertebre toraciche presentano le faccette per l'articolazione con le coste. I 4 processi articolari, 2 superiori 2 inferiori servono per formare le articolazioni intervertebrali.

Dallo schema generale delle vertebre si discostano le prime 2 vertebre, l'osso sacro ed il coccige.

Atlante: prima vertebra, ha la forma di un anello, con 2 masse laterali;su queste vi sono superiormente le faccette che si articolano con i condili dell'osso occipitale, mentre inferiormente si trovano le 2 faccete che si articolano con le corrispondenti faccette dell'epistrofeo. Quest'ultimo è la seconda vertebra ed è dotato di un processo conico, chiamato dente dell'epistrofeo, che si dirige verso l'alto e si articola con l'altlante; il dente funziona come perno per il movimenti di rotazione laterale della testa.


Osso sacro: forma la parte terminale della colonna vertebrale e deriva dalla fusione delle 5 vertebre sacrali; ha forma grosso modo piramidale, curvo a concavità anteriore. La base maggiore è rivolta verso l'alto e presenta le faccette articolari x la 5° vertebra lombare, con ai  lati le facce articolari per l'ileo; anteriormente sono evidenti i fori sacrali per il passaggio dei nervi destinati agli arti inferiori; posteriormente la superficie è irregolare per la presenza delle creste sacrali e dei fori sacrali. Il coccige è formato da 4-5 vertebre rudimentali in parte fuse tra loro e costituite solo dal corpo senza foro vertebrale; il coccige rappresenta la parte terminale della colonna vertebrale.



in tutto si contano 33 vetebre che vengono suddivise in 5 gruppi:

cervicali: 7

toraciche: 12

lombari: 5

sacrali: 5

coccige: 4

Ossa dell'anca:

anca: è formata dal concorso di 3 ossa pari e simmetriche fuse insieme, che sono:

ileo: osso più voluminoso, piatto a forma di ventaglio;  vi si distingue un'ala con una faccia interna (mediale), concava rivolta verso la cavità pelvica ed una faccia esterna, rivolta lateralmente e posteriormente. Le 2 facce dell'ala dell'ileo confluiscono sul margine superiore, la cresta iliaca, che appare spessa e grossa perché vi prendono inserzione numerosi muscoli; le creste delle 2 ossa iliache delimitano il diametro della grande pelvi, mentre la concavità della faccia mediale determina la fossa iliaca

ischio: forma la parte posteriore e inferiore dell'anca; verso l'alto si continua con l'ileo mentre in avanti si trova il corpo, che comprende l'acetabolo per articolazione con la testa del femore. Inferiormente l'ischio presenta un prolungamento osseo, che saldandosi con il ramo discendente del pube contribuisce a delimitare il foro otturato.

pube: forma la parte anteriore dell'anca ed è costituito da una parte centrale, il corpo, dal quale dipartono un ramo orizzontale e un ramo discendente. Quello orizzontale si dirige in senso mediale e sulla linea centrale si articola con quello dell'osso opposto formando la sinfisi pubica; quello discendente va verso il basso e delimita il foro otturato assieme al ramo discendente dell'ischio. Il foro otturato è parzialmente coperto dalla membrana otturatoria, ma la scia passare alcuni muscoli, importanti vasi e nervi.

Il punto di incontro delle 3 ossa si trova a livello dell'acetabolo, la cavità articolare per la testa del femore situato simmetricamente ai lati dell'anca. Insieme all'osso sacro, situato posteriormente le ossa dell'anca formano la grande e la piccola pelvi.

Le articolazioni del tronco

articolazioni intervertebrali: le vertebre sono disposte l'una sull'altra articolandosi mediante il corpo e le faccette articolari dei processi trasversi. Tra i corpi vertebrali si interpone il disco intervertebrale, costituito da cartilagine fibrosa, con al centro una zona più lassa denominata nucleo polposo. L'atlante si articola superiormente con i condili dell'osso occipitale, consentendo i movimenti di inclinazione laterale, di flessione e di estensione della testa; inferiormente si articola con il dente dell'epistrofeo formando un'articolazione troncoide. La 5 vertebra lombare si articola inferiormente con l'osso sacro. Le vertebre in successione formano la colonna vertebrale o rachide che assume un andamento a forma di S per la presenza di 4 curve; 2 sono convesse in avanti e sono chiamate lordosi e si trovano a livello cervicale e lombare; le altre 2 sono concave in avanti e sono chiamate cifosi e si trovano a livello toracico e sacrale. Lordosi e cifosi variano a seconda degli individui e con l'età. La sovrapposizione delle vertebre fa si che i fori vertebrali, posteriori al corpo e delimitati dagli archi vertebrali, formino il canale midollare, nel quale viene accolto e protetto il midollo spinale; inoltre, ad entrambi i lati si formano, sempre in conseguenza della sovrapposizione delle vertebre, i fori intervertebrali che consentono il passaggio dei nervi spinali in uscita dal midollo e diretti verso gli organi antistanti. Nell'insieme, la colonna vertebrale forma un asse curvo, dove la parte anteriore è costituita dai corpi delle vertebre; posteriormente a questi si trova il canale midollare e ancora posteriormente i processi spinosi in successione.

Articolazioni della gabbia toracica: la gabbia toracica è delimitata dalle 12 paia di coste ed è chiusa posteriormente dalle 12 vertebre toraciche ed anteriormente dallo sterno. L'estremità posteriore delle coste possiede le faccette articolari corrispondenti a quelle dei processi trasversi delle vertebre toraciche. Nel settore anteriore, le prime 7 paia di coste sono direttamente collegate allo sterno mediante la cartilagine costale. Le 3 paia successive non lo raggiungono direttamente, ma sono unite tra loro da una cartilagine comune che si salda a sua volta alla cartilagine del 7° paio; poiché non si uniscono direttamente allo sterno, sono chiamate anche coste false. Le rimanenti 2 coppie sono prive di cartilagine costale e non si congiungono allo sterno, ma le loro estremità rimangono sospese nella regione posteriore e pertanto vengono chiamate coste fluttuanti. La presenza della cartilagine costale conferisce ulteriore elasticità alla gabbia toracica, caratteristica favorevole agli atti respiratori, che comportano continui aumenti e riduzioni del volume dei polmoni e quindi della gabbia toracica.

Articolazioni della pelvi: nella pelvi vi sono 2 articolazioni

Sacroiliaca: artrodia, caratterizzata da superfici ampie a contatto tra loro e cicondate da una robusta capsula articolare con numerosissimi legament. I movimenti sono molto limitati e al massimo si possono avere lievi movimenti di scorrimento tra le superfici a contatto.

Sinfisi pubica: è impari mediana ed è formata dall'affacciarsi dei rami orizzontali delle 2 ossa pubiche. Tra i 2 capi articolari s'interpone uno spesso strato di cartilagine fibroso che permette movimenti limitatissimi, salvo che nelle donna al momento del parto: in questo caso infatti l'ormone relaxina induce il rilassamento delle strutture articolari per favorire il passaggio del feto nella piccola pelvi. La sinfisi pubica è completata da robusti legamenti fibrosi. Grazie a queste articolazioni, le ossa dell'anca e l'osso sacro formano insieme la pelvi ( o bacino), che assume una forma di tronco di cono con base maggiore verso l'alto e base minore verso il bassso; la faccia posteriore è data dall'osso sacro e dalle parti posteriori dell'ileo; la faccia laterale è formata dalla superficie esterna dell'anca, contenente la cavità dell'acetabolo, l'ischio è il foro otturato; la faccia anteriore è costituita dai rami ischio-pubici e dalla sinfisi pubica. Il setore uperiore forma la cosiddetta grande pelvi, delimitata da un cerchio ideale che passa lungo le ali delle 2 ossa iliache; il settore inferiore è la piccola pelvi delimitata posteriormente dall'osso sacro e negli altri lati della faccia interna delle ossa dell'anca. Nelle femmine la palvi ha un diametro più ampio che nei maschi, poiché deve avere le dimensioni sufficienti per la crescita del feto durante la gravidanza.

Lo scheletro appendicolare

lo scheletro appendicolare comprende le ossa degli arti e le relative ossa delle cinture (o cingoli): il cingolo scapolare unisce l'arto superiore ed il cingolo pelvico collega l'arto inferiore allo scheletro appendicolare.



Ossa del cingolo scapolare

il cingolo scapolare permette l'unione dell'arto supeiore al tronco. Consta di 2 ossa, pari e simmetriche:

Scapola: osso piatto di forma triangolare con l'apice rivolto verso il basso; situato sulla faccia postero superiore del torace, tra la 2° e la 7° costa. La faccia anteriore presenta lievi increspatue per l'inserzione di alcuni muscoli; sulla parte superiore della faccia posteriore si trova un cospiquo rilievo orizzontale, la spina della scapola, che termina lateralmente con l'acromion, il processo che si articola con l'estremità laterale della clavicola. L'angolo alterale della scapola è allargato per la presenza della cavità glenoidea, in cui è accolta la testa dell'omero.

Clavicola: osso lungo a forma di S disposto orizzontalmente sulla parte antero-superiore del torace. L'estremità mediale si articola con il manubrio dello sterno, l'estremità laterale con l'acromion della scapola.


Ossa dell'arto superiore:

ossa del braccio:

il supporto scheletrico del braccio è dato unicamente dall'omero.

Osso omero: tipico osso lungo di forma grossomodo cilindrica, interposta tra scapola e gomito. L'epifisi prossimale presenta medialmente la testa dell'omero, un segmento di sfera che si articola con la cavità glenoidea della scapola; in posizione laterale ci sono 2 tubercoli, maggiore e minore per le inserzioni muscolari. Il confine tra la testa dell'omero e il corpo è segnato da un lieve restringimento detto collo. Sulla superficie del corpo si trovano solchi e creste per l'inserzione dei muscoli del braccio. L'epifisi distale termina con 2 superfici articolari:

Capitello: posto lateralmente che si articola con la testa del radio

Troclea: posta medialmente che si adatta all'incisura semilunare dell'ulna. Sopra le faccette articolari si trovano 2 rilievi: l'epicondilo mediale e l'epicondilo laterale. Superiormente alla troclea si trovano 2 fossette: anteriormente c'è la fossa coronoidea e posteriormente la fossa olecranica che accolgono rispettivamente il processo coronoideo e l'olecrano dell'ulna durante i movimenti articolari del gomito.


Ossa dell'avambraccio

radio, ulna, 2 ossa lunghe parallele verticali tra gomito e polso.

Radio: è laterale rispetto all'ulna. L'epifisi prossimale presenta la testa cilindrica che si articola superiormente con il capitello dell'omero e medialmente con l'incisura radiale dell'ulna; poco sotto la testa, in posizione mediale, c'è la tuberosità radiale per l'inserzione del muscolo bicipite. L'epifisi distale costituisce in prevalenza l'articolazione del polso per mezzo di un'ampia faccetta articolare; medialmente a questa si trova l'incisura ulnare che si articola con l'ulna. Sulla diafisi vi sono le zone di inserzione dei muscoli dell'avambraccio.

Ulna: mediale rispetto al radio.  L'epifisi prossimale contribuisce alla formazione di gran parte del gomito: presenta sull'estremità l'incisura semilunare che si adatta alla troclea dell'omero; anteriormente all'incisura si trova il processo coronoideo e posteriormente l'olecrano dell'ulna, che nei movimenti si inseriscono nelle fossette omonime poste all'epifisi distale dell'omero. Lateralmente l'incisura radiale permette l'articolazione con la testa del radio. Nell'epifisi distale una piccola faccetta articolare contribuisce alla formazione del polso; medialmente a questa il processo stiloideo completa l'articolazione. Sulla diafisi trovano inserzione diversi muscoli.


Ossa della mano:

lo scheletro della mano è costituito dal carpo, metacarpo e dalle falangi o ossa delle dita.

Carpo: costituito da 8 piccole ossa disposte su due file di 4 elementi ciascuna, tenuti insieme dai legamenti. Nella fila prossimale si trovano le ossa: navicolare, semilunare, piramidale e pisiforme: i primi 3 si articolano con il radio, il 4° con l'ulna. La fila distale è formata dalle ossa trapezio, trapezoide, capitato e uncinato, che si articolano con le osa metacarpali. La descrizione segue l'ordine latero-mediale.

Metacarpo: costituisce il corpo della mano ; è formato da 5 ossa, corrispondenti alle 5 dita della mano e numerate a partire dalla posizione laterale: 1° metacarpale (pollice), 2° metacarpale (indice) e così via. Le ossa metacarpali sono ossa lunghe che si articolano con il carpo dell'epifesi prossimale e con la prima falange dell'epifesi distale.

Falangi:  lo scheletro di ciascun dito della mano è costituito da 3 falangi, numerate in senso prossimale-distale; fa eccezione il primo dito (pollice) in quanto formato da 2 falangi. Le prime falangi si articolano con le corrispondenti ossa metacarpali, le terze falangi terminano con un'espansione corrispondete all'unghia.

Articolazioni dell'arto superiore:

Articolazione scapolo omerale:   data dalla testa dell'omero che entra nella cavità glenoidea della scapola; etrambi i capi ossei sono rivestiti da cartilagine articolare. È una tipica enartrosi che permette movimenti di abduzione, adduzione e circumduzione. La capsula articolare che circonda l'articolazione si inserisce attorno alla cavità glenoidea della scapola e sul collo anatomico dell'omero; è rafforzata dai legami gleno-omerali.

Articolazione del gomito: la capsula articolare posta attorno al gomito racchiude 3 articolazioni:

omero-radiale:  tra capitello dell'omero e testa del radio

omeroulnare: tra la troclea omerale e l'incisura semilunare dell'ulna

radio-ulnare prossimale: tra la testa del radio e l'incisura radiale dell'ulna, tenuti insieme dal legamento anulare.

I legamenti del gomito sono tutti ispessimenti di fasci fibrosi della capsula articolare. Il gomito è un ginglimo angolare che permette movimenti di flessione e di estensione, bloccati dall'ingresso del processo coronoideo dell'ulna e rispettivamente dell'olecrano dell'ulna nelle omonime fosse dell'omero. L'articolazione ulnare consente anche la pronazione e la supinaione.

Articolazione del polso. L'articolazione radio-carpale rappresenta il punto di unione tra lo scheletro dell'avambraccio e quello della mano ( polso). È un'articolazione condiloidea: il condilo carpale è dato da 3 ossa (navicolare, semilunare e piramidale) e si articola con la superficie articolare del radio e in piccola parte dell'ulna. La capsula articolare avvolge i capi ossei ed è rinforzata dai legamenti radio-carpali e ulno-carpali. Il polso permette movimenti di flesso estensione della mano e più limitatamente di adduzione e abduzione. Il radio e l'ulna nella porzione compresa tra il gomito e il polso, sono uniti per mezzo di una lamina fibrosa: la membrana interossea dell'avambraccio. Le articolazioni della mano, moto complesse, comprendono le articolazioni tra le ossa del carpo, del metacarpo e delle falangi, ognuna con una capsula articolare rafforzata dai legamenti.




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