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Il sistema viscerale - Vie visceromotrici

anatomia



Il sistema viscerale


Il sistema viscerale è detto anche autonomo o vegetativo, e ha il compito di mantenere all'interno dell'organismo una condizione d'equilibrio, cioè di mantenere entro un determinato intervallo certi parametri, ovvero mantenere l'omeostasi. P.e. la temperatura corporea deve essere mantenuta intorno ai 37° C; se per qualche motivo dovesse aumentare o diminuire troppo, v'è un sistema che in via automatica (cioè senza passaggi coscienti) e velocemente, la riporta al valore di 37°C. Come la temperatura, vi sono altri parametri che devono essere mantenuti costanti come il pH, la concentrazione dello ione calcio, la concentrazione di glucosio nel sangue.


Il sistema viscerale è composto da:

  1. vie afferenti
    • viscerosensitive o enterocettive

  1. vie efferenti
    • visceromotrici, che vanno ad agire sulla muscolatura liscia e sulle ghiandole, e si dividono in

vie che appartengono al sistema ortosimpatico



vie che appartengono al sistema parasimpatico.



Struttura generale di un meccanismo omeostatico


Il meccanismo omeostatico è formato da tre componenti principali:

  1. rivelatore: misura un determinato parametro, e una volta compiuta la misura 848f52i zione invia l'informazione al centro di controllo
  2. centro di controllo: svolge due azioni
    1. confronta l'informazione con i valori prefissati e se i due parametri coincidono, allora non succede nulla
    2. se il valore misurato si discosta da quello ideale, allora elabora una risposta che viene inviata all'effettore
  3. effettore: elabora un'altra risposta che si oppone allo stimolo ricevuto (che l'ha provocata).

Anche il sistema viscerale ha questo tipo di funzionamento:


  1. rivelatore: è costituito da
    1. recettori, che misurano il valore del parametro
    2. vie viscerosensitive

Le vie viscerosensitive trasportano le informazioni legate alla sensibilità enterocettiva, e sono vie polinucleate, formate da un numero imprecisato di neuroni, sicuramente superiore a tre. Le informazioni enterocettive sono raccolte a livello dei visceri (organi interni) e a livello della parete dei vasi sanguigni. Gli stimoli sono abbastanza vari:

o   insufficiente apporto di ossigeno agli organi

o   distensione o contrazione eccessiva della parete di un organo

o   aumento dell'acidità gastrica

o   dilatazione di un vaso sanguigno.

Tali stimoli non vengono recepiti da recettori, ma da terminali liberi generati dallo sfioccamento della fibra nervosa in periferia. Tali terminali hanno una soglia di eccitazione elevata, perché vengano attivati lo stimolo deve essere di forte intensità.



I primi tre neuroni di queste vie polineuroniche si trovano:

Primo neurone: si trova sempre in un ganglio spinale, lungo la radice posteriore del nervo spinale. E' un neurone a T, un ramo raccoglie lo stimolo dalla periferia, l'altro entra nel midollo spinale attraverso la radice posteriore

Secondo neurone: si trova sempre nel corno posteriore della sostanza grigia del midollo spinale. Il suo assone ascende lungo il midollo spinale per pochi mielomeri, e rientra nella sostanza grigia a livello del corno posteriore, dove entra in sinapsi con un altro neurone. Ciò si ripete più e più volte lungo il midollo spinale, dando origine ad una via polisinaptica che si continua a livello della sostanza reticolare, arriva fino al diencefalo, ed infine l'informazione viene proiettata:

o   nella maggior parte dei casi nell'ipotalamo, che costituisce il centro vegetativo per eccellenza

o   raramente alla corteccia cerebrale, e lo stimolo assume così uno stimolo cosciente.

Essendo vie costituite da un gran numero di sinapsi intermedie, l'informazione viene trasportata abbastanza lentamente.


centro di controllo: è formato dal sistema limbico, che è composto da varie formazioni:

o   lobo limbico (formato da due circonvoluzioni)

o   alcuni nuclei del talamo

o   ipotalamo

o   regioni della sostanza reticolare e del tronco

o   formazioni interemisferiche archipaliali (fornice e commessura anteriore)

o   nuclei amigdaloidei (nuclei della base)

o   vie olfattive

o   ippocampo.


Tale sistema ha la funzione di centro di controllo, svolge anche quella di controllo dei comportamenti istintivi: per questo tale sistema è molto più sviluppato negli animali.


Ippocampo

E' detto anche archicortex perché a questo livello è presente questo tipo di corteccia, formata solo da due o tre strati. Circonda la porzione centrale dell'emisfero, detta ilo dell'emisfero, ed è un anello formato per la maggior parte da sostanza grigia, ma anche da una piccola porzione di sostanza bianca. In esso si possono distinguere due zone:

ippocampo dorsale: formato da sostanza grigia, ricopre la faccia superiore del corpo calloso

ippocampo ventrale: è molto più sviluppato e più spesso del dorsale, forma un rilievo detto corpo di Ammone.

L'ippocampo riceve informazioni provenienti da varie regioni, ed è connesso all'ipotalamo tramite in fornice, una struttura costituita da due pilastri anteriori e due posteriori.









Vie visceromotrici


Le vie visceromotrici si dividono in:

  1. vie che appartengono al sistema ortosimpatico
  2. vie che appartengono al sistema parasimpatico.

Entrambe le vie sono composte da due neuroni, quindi sono bineuroniche

Primo neurone: detto anche neurone pregangliare, si trova sempre all'interno del nevrasse

o   a livello del midollo spinale

o   a livello del tronco encefalico


Secondo neurone: è detto anche neurone postgangliare, si trova sempre in un ganglio, che a sua volta si trova al di fuori del nevrasse.


Le due vie, presentano delle differenze:

  • normalmente esercitano effetti opposti, per questo quasi tutti gli organi interni presentano una doppia innervazione: sono cioè innervati sua da fibre del parasimpatico che dell'ortosimpatico. P.e. a livello del cuore, il sistema ortosimpatico determina un'accelerazione della frequenza del battito cardiaco, il parasimpatico viceversa ne determina il rallentamento
  • in via del tutto generale possiamo dire che

il sistema ortosimpatico innesca processi per cui è necessario un dispendio d'energia

il sistema parasimpatico è un sistema che fa risparmiare energia, favorisce cioè processi anabolici che portano alla produzione di molecole di riserva

  • i neuroni pregangliari ortosimpatici, si trovano solo a livello del midollo spinale; quelli parasimpatici possono trovarsi sia nel midollo spinale che nel tronco encefalico
  • i gangli ortosimpatici si trovano quasi tutti vicini al nevrasse, in prossimità del midollo spinale; i gangli parasimpatici si trovano in prossimità dei visceri, che poi vengono innervati


Sistema parasimpatico


Localizzazione dei neuroni:

  1. il neurone pregangliare si può trovare

o   nel tronco encefalico a livello dei nuclei visceromotori. L'assone di questo neurone fuoriesce dal nevrasse decorrendo lungo un nervo cranico corrispondente (possono essere il III, VII, IX, X, XI), e raggiunge in ganglio

o   nel grigio intermedio del midollo spinale. Questa localizzazione è limitata però solo ad alcuni mielomeri, quelli tra il 2° e il 4° mielomeri sacrale (2S e 4S): infatti questo sistema è detto anche parasimpatico sacrale. L'assone di questo neurone fuoriesce dalla radice anteriore e raggiunge il ganglio decorrendo all'interno di un nervo spinale


  1. il neurone postgangliare è situato in un ganglio che si trova in prossimità dei visceri.


Sistema ortosimpatico


Localizzazione dei neuroni:

  1. il neurone pregangliare è situato nel grigio intermedio del midollo spinale e la sua localizzazione va dal mielomero cervicale VIII al mielomero lombare II (C8, L2). L'assone di questo neurone fuoriesce dal midollo spinale tramite la radice anteriore e si porta ai gangli ortosimpatici

  1. il neurone postgangliare si trova in un ganglio ortosimpatico, che a sua volta può essere, in base alla sua localizzazione

o   prevertebrale (4 paia) se si trova nella cavità addominale

o   laterovertebrale se si trova ai lati della colonna vertebrale. I gangli laterovertebrali formano due colonne ai lati della colonna vertebrale, una a destra e una a sinistra, e sono uniti tra loro da fasci di fibre di sostanza bianca. Le due colonne s'incontrano alla fine della colonna vertebrale e a questo livello sono unite da un ganglio impari, detto coccigeo. L'assone del primo neurone fuoriesce dal midollo spinale attraverso la radice anteriore, entra in un nervo spinale che poi abbandona per portarsi al ganglio laterovertebrale di pari livello; a questo punto può seguire tre strade:

può entrare in sinapsi con il neurone postgangliare di pari livello

la fibra può ascendere o discendere per lunghezze variabili, ed entrare in sinapsi con un neurone postgangliare presente in un ganglio, sovrastante o sottostante il ganglio di pari livello

può attraversare il ganglio senza interrompersi, cioè senza entrare in sinapsi con il neurone postgangliare, e in questo caso forma i nervi splancnici, e raggiungono i gangli prevertebrali. I nervi splancnici sono fibre ortogonali ortosimpatiche che si portano ai gangli della cavità addominale.


Le fibre postgangliari che si originano dai gangli laterovertebrali:

o   possono rientrare nel nervo spinale corrispondente e raggiungere il territorio d'innervazione, decorrendo nel nervo spinale

Per i gangli cervicali e i primi gangli toracici, le fibre possono

o   decorrere seguendo le ramificazioni dei vasi arteriosi che vanno ad irrorare la testa (formando dei plessi intorno a tali vasi) e andare ad innervare i visceri della testa

o   formare i nervi cardiaci e polmonari, andando ad innervare cuore e polmoni.









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