![]() | ![]() |
|
|
a) L'infusione dei liquidi deve essere tale da salvaguardare la microcircolazione pancreatica e mantenere una sufficiente diuresi oraria. Si utilizzano normali soluzioni elettrolitiche arricchite da glucosio e nella nutrizione, di acidi grassi a catena-media. Il trattamento verrà proseguito per 3-4 gio 111i81b rni. Quando è presente ipocalcemia questa dovrà essere opportunamente corretta.
b) La sospensione dell' alimentazione orale, l'aspirazione del succo gastrico mediante sondino, la somministrazione di agenti H2 bloccanti o inibitori della pompa protonica, attuano la cosiddetta "messa a riposo" della ghiandola.
c) La sedazione del dolore con antinfiammatori non steroidei, o nei casi più resistenti analgesici morfino-simili che presentano rispetto alla morfina un' azione meno contratturante sullo sfintere di Oddi (meperidina, pentozocina).
ostruzione biliare.
Trattamento della PA severa: é più complesso e più aggressivo. I suoi cardini includono:
a) Eliminazione, quando possibile della causa responsabile della malattia: nelle forme biliari trattamento endoscopico in fase precoce o quanto prima possibile.
b) Nutrizione parenterale totale al fine di mantenere un bilancio azotato positivo: correzione
elettrolitica + apporto calorico. L 'apporto energetico deve essere coperto per un
da soluzioni glucosate.
La nutrizione enterale totale è stata di recente proposta soprattutto perché in grado di
evitare la traslocazione di batteri dal colon ai focolai di necrosi pancreatica.
c) Somministrazione di antibiotici a largo spettro con buona diffilsione del farmaco a livello
pancreatico (Imipenem, Cefuroxime). Questo punto è molto controverso perché molti A.
preferiscono l'uso di tali farmacI in maniera mirata e solo in presenza di infezione
conclamata.
d) Assoluta messa a riposo della ghiandola (digiuno, aspirazione gastrica, antisecretori acidi).
e) Somministrazione di inibitori la secrezione pancreatica e di tutte le secrezioni in genere (Somatostatina 250 Pg/h in infusione continua per 6-7 giorni o del suo analogo sintetico
l'Octreotide 0,1-0,2 mg x 3 sottocute). Attualmente questo trattamento è stato messo in discussione per una riferita azione di tipo contratturante dell'Oddi
f) Inibizione degli enzimi pancreatici (gabesato mesilato, sostanza a basso peso molecolare e scarso fattore antigenico, in grado di inibire sia la tripsina che la fosfolipasi A).
g) Controllo del dolore con i farmaci precedentemente riferiti
h) Controllo di una eventuale iperglicemia con opportune dosi di insulina.
perché necessita di una ventilazione controllata. Molta attenzione va quindi prestata all'ossigenazione tissutale e ad una' sua pronta correzione.
Il trattamento chirurgico, tralasciando gli interventi di colecistectomia o di rimozione di
eventuali calcoli nella via biliare non asportabili con procedura endoscopica, è riservato a:
- complicanze quali emorragie o fistole che non rispondono alla terapia medica (legatura dei
vasi interessati, escissione del tramite fistoloso e sua chiusura o suo drenaggio nell'intestino
- infezione delle necrosi e/o delle raccolte fluide (apposizione di drenaggi peripancreatici in
grado di permettere un lavaggio continuo del peritoneo ciò comporta rimozione delle sostanze tossiche con detersione di raccolte o colate extraghiandolari)
- ascesso pancreatico (drenaggio chirurgico o percutaneo sotto controllo eco- TC)
- pseudocisti (anastomosi con un viscere cavo: stomaco, duodeno, tenue): da eseguirsi dopo 4-6 settimane, avvenuta cioè la maturazione della parete.
In caso di peritonite chimica l'intervento dovrebbe essere attentamente valutato perché dopo un periodo di 24-48 ore di trattamento medico intensivo si assiste ad un miglioramento del quadro clinico. Pertanto tale complicanza non è un'indicazione assoluta alla laparatomia. Esistono anche molte perplessità circa l'opportunità di intervenire su estese zone necrotiche sterili (necrosectomia: asportazione di tutto il tessuto necrotico fino ad arrivare al parenchima integro~ sequestrectomia: rimozione di focolai necrotici circoscritti ed autolimitati rispetto al . parenchima circostante): al vantaggio della rimozione di tessuto necrotico e di raccolte ricche
di enzimi attivi ("brodo tossico") si oppone la possibilità di causare un'infezione del cavo
peritoneo con una mortalità del
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2025