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L'Influenza aviaria (nota anche come peste aviaria) è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus influenzale (orthomyxovirus)che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici con sintomi che possono essere inapparenti o lievi(virus a bassa patogenicità),oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati respiratorio,digerente e nervoso ed alta mortalità(virus ad alta patogenicità).Il virus può trasmettersi all'uomo,come è stato dimostrato a partire dal 1997.
Il virus appartiene al genere orthomyxovirus(famiglia orthomyxoviridae),tipo
"A".Si tratta di virus ad RNA,pleomorfi(cioè di forma variabile)più o
meno tondeggianti del diametro di circa 100/120 nm.Presentano un rivestimento
esterno lipidico(envelope)da cui sporgono delle proteine di superfice(H=emagglutinina;N=neuraminidasi),fondamentali
per il legame con le cellule e l'immunità(vedi oltre).All'interno è presente un
nucleocapside(RNA+proteine)elicoidale contenente 8 segmenti di RNA che
codifica per 10 tipi di proteine(per maggiori dettagli consulta la voce orthomyxoviridae). Le H ed N possono differire
antigenicamente dando luogo a varianti fenotipiche virali.Negli uccelli
sono presenti tutte quelle conosciute: 16 per l'H e 9 per
I vari sottotipi sono stati classificati in due gruppi,per la capacità di dar luogo a sindromi più o meno gravi: 1)virus HPAI(high pathogenic avian influenza, v.ad alta patogenicità,responsabili della "peste aviaria classica"),sinora solo dei sottotipi H5 e H7; 2)virus LPAI (low pathogenic avian influenza, v. a bassa patogenicità). Questa caratteristica dipende dalla struttura virale e può variare nel tempo a causa di mutazioni o ricombinazioni genetiche(vedi oltre)per cui ceppi poco patogeni possono diventare altamente patogeni.
Il virus è particolarmente resistente alle basse temperature e
,in tali condizioni,rimane vitale a lungo nelle feci ( 7 giorni, oltre 30
giorni a
Come tutti i virus influenzali,quello aviario possiede un elevato tasso di mutazione che procede secondo due meccanismi:
1) deriva antigenica (drift); 2) sostituzione antigenica (shift) o ricombinazione.
Nel primo caso(drift) si tratta di mutazioni puntiformi dell'RNA che possono essere silenti(cioè non modificano gli aminoacidi codificati),oppure possono determinare cambiamenti nella sequenza proteica. L'accumulo di mutazioni in un sito antigenico determina periodicamente la comparsa di nuovi ceppi dello stesso sottotipo o nuovi sottotipi( il tasso medio di mutazione dei geni che codificano per l'emagglutinina è circa 1000 volte superiore a quello che si ha nel corso,per esempio,della sintesi normale delle cellule dei mammiferi).
Nel (drift), si ha la sostituzione completa di una proteina virale(per esempio una emoagglutinina,o una neuraminidasi).Cio è reso possibile dal fatto che il genoma è segmentato, cioè formato da otto segmenti indipendenti di RNA che possono essere scambiati con altri virus, quando replicano assieme in una stessa cellula, con la formazione risultante di veri e propri ibridi virali.Questi ultimi possono esibire nuove combinazioni di H ed N assieme ad altre proteine esterne o interne.Gli eventi di ricombinazione si verificano ordinariamente in individui di specie ricettive a più sottotipi contemporaneamente(suini e diverse specie di uccelli).
Quando compare un virus di un sottotipo nuovo, per superare il processo selettivo esso deve adattarsi al nuovo ospite e potersi trasmettere. Ciò richiede numerosi cicli virali e quindi numerosi passaggi da soggetto a soggetto. La diffusibilità peraltro non è necessariamente accompagnata da patogenicità,che dipende sia dal virus(mutazioni patogeniche) che dall'ospite(bersagli cellulari coinvolti). Per esempio l'H5N1/HongKong/97( frutto di ricombinazioni avvenute in oche,anatre e quaglie:H5N1+H6N1+H9N2= H5N1 altamente patogeno)pur essendo particolarmente aggressivo per la mutazione di una proteina interna (NS1) , fino ad oggi non si è radicato nell'uomo(umanizzato''),cioè non è in grado di replicare efficientemente ne ritrasmettersi.Questa proprietà però potrebbe essere acquisita da un ibrido dell'H5N1 con un virus influenzale umano(vedi i capitoli successivi).
Descritta per la prima volta in Piemonte nel 1878.Nel 1901 se ne attribuisce la causa ad un virus che nel 1955 è ascritto al"tipo A influenzale".Nel 1923 un ricercatore porta il virus clandestinamente in un suo laboratorio negli U.S.A.,da cui nel 1924 si diffonde colpendo il mercato dei polli di New York e in seguito tutti i territori dell'Est ma venne comunque eradicata in un anno.Nel 1961 è stato descritto il primo focolaio negli uccelli selvatici di malattia da virus HPAI(1300 sterne in sud Africa).
La malattia è stata segnalata in tutto il mondo,ma i focolai da virus HPAI(peste aviaria propriamente detta) erano considerati di rara insorgenza. Dal 1996, invece, è iniziata una serie di epidemie da virus H7 ed H5 che ha coinvolto un pò tutti i continenti:Hong Kong (1997,2001,2002,2003);Australia(1997);Cile(2002);centro-America(2000,2001,2003);Olanda,Belgio,Germania(2003);Canada(2004);U.S.A.(2004);Sudafrica(2004);sud-est asiatico(2004,2005);Asia,Europa(2005,2006).
L'epidemia da virus H5N1 iniziata alla fine del 2003 nel sud-est asiatico(ancora in atto) ha coinvolto,sinora, più di 150 milioni di volatili.Oltre il Vietnam,Thailandia,Cambogia,Laos,Indonesia,la malattia è stata individuata in Corea,Giappone,Cina,Russia,Kazakistan,Mongolia.Dall'ottobre 2005 il virus è entrato in Europa,in Turchia,e da qui nel resto del continente, variamente segnalato,soprattutto nei volatili selvatici, nonchè in Italia.
La variante del virus isolata è però diversa da quella che sta decimando gli allevamenti di polli asiatici. Lo ha reso noto il Ministero della Salute che ha diffuso gli esiti delle verifiche condotte presso il Centro di Referenza Nazionale per le influenze aviarie. Stando a questi risultati, l'H5N1 trovato a Mirandola è un virus a bassa patogenicità (LPAI), appartenente ai ceppi H5 comunemente rinvenuti del bacino del Mediterraneo. "L'isolato italiano - conferma il dott. Mauro Delogu dell'Università di Bologna - è caratterizzato da bassa patogenicità per gli animali e patogenicità nulla per l'uomo".
In Italia,soprattutto nel Veneto,Lombardia ed Emilia,
dal
RECETTIVITÁ
Verosimilmente tutte le specie aviarie sono suscettibili di infezione e tutti gli studiosi sono concordi nel ritenere gli uccelli il crogiolo evolutivo di origine di tutti i virus influenzali che si sarebbero adattati nel corso di milioni di anni.
UCCELLI SELVATICI Sono i serbatoi naturali(reservoir) del virus, in particolare le specie acquatiche, nei quali circolano tutti i sottotipi conosciuti di orthomyxovirus di tipo A. In queste specie appartenenti a vari ordini(anseriformi:anatre, oche, cigni, germani;ciconiformi:cicogne,ibis,fenicotteri, aironi,nitticore,garzette';steganopodi: cormorani,pellicani,marangoni,sule; procellariformi:albatri;laridi:gabbiani;limicoli:pavoncella,cavaliere d'italia,ecc.)il virus è presente nell'intestino dove normalmente persiste in modo in apparente(virus LPAI).Molti di questi uccelli sono migratori e trasportano il virus in tutte le parti del mondo. Durante le soste in prossimità di zone umide(stagni,foci dei fiumi) incontrano altre specie di uccelli migratori o stanziali o domestici creando una situazione ideale per il contagio interspecifico favorito dal fatto che la maggior parte degli stormi è formata da soggetti giovani più ricettivi.Altri gruppi,come i columbiformi(piccioni,colombe,tortore), i turdidi(merli,cesene),irundinidi(rondini),sturnidi(storni) e passeri, sembrano poco ricettivi o addirittura resistenti.I rapaci sono sensibili ma non costituiscono un serbatoio importante.
UCCELLI DOMESTICI
Sono l'anello intermedio tra gli uccelli selvatici e gli altri animali domestici(soprattutto maiali). Particolarmente sensibili risultano essere i tacchini.Tutte le specie sono colpite.
ALTRE SPECIE
Fra le specie domestiche,il maiale ha un ruolo fondamentale in quanto possiede ricettori sia per i virus aviari che umani(di cui costituisce un serbatoio) e può svolgere un ruolo di incubatore evolutivo e di anello di trasmissione interspecifica. Nei felidi il primo caso di infezione è stato segnalato a dicembre 2003,in due tigri e due leopardi di uno zoo tailandese morti per aver mangiato carcasse intere di polli freschi infetti.Nell'ottobre del 2004 c'è stata una epidemia in un altro zoo tailandese con la morte/abbattimento di 147 tigri su 441.In questi casi è da notare che nelle carcasse dei polli ingeriti era presente una notevole carica virale dovuta agli intestini.Sono stati segnalati casi nei gatti(anche in Europa) e negli zibetti e recentemente nel cane.In tutte queste specie considerate comunque la malattia è risultata sporadica e non epidemiologicamente rilevante anche se testimonianza della particolare aggressività del ceppo in causa (H5N1).
TRASMISSIONE
Materiali infettanti sono le feci e le secrezioni oro nasali.La trasmissione può essere diretta(più frequente)da soggetto a soggetto, o indiretta (soprattutto d'inverno o nei climi freddi,per la maggiore persistenza del virus nell'ambiente)con acqua,oggetti e attrezzi contaminati soprattutto dalle feci.Le vie di penetrazione sono quella oro-nasale e congiuntivale.
Si distinguono due forme cliniche principali della malattia:1) influenza aviare a bassa patogenicità(LPAI) ;2)influenza aviare ad alta patogenicità(HPAI).Le due forme,che possono coesistere, dipendono,oltre che dal ceppo virale(come già detto)anche dalla sensibilità dell'ospite per cui lo stesso virus può dare forme diverse in specie diverse.La morbilità è sempre elevata.
LPAI(low pathogenic avian influenza)
E la forma benigna.
Negli uccelli selvatici è prevalente ed i sintomi possono essere assenti(portatori sani)o variamente evidenti (più intensi nei tacchini).
Nelle specie domestiche, dopo una incubazione di 3-5 giorni, si hanno:riduzione delle performance zootecniche(scarso accrescimento,calo deposizione);inappetenza;depressione;congiuntivite;sintomi respiratori(scolo nasale,sinusite,tosse);diarrea.Normalmente,a meno di complicazioni batteriche,si ha guarigione dopo 7-10 giorni.
HPAI (high pathogenic avian influenza)
È la forma maligna o peste aviaria classica.In tutti i focolai sinora descritti sono stati isolati sempre sottotipi H5 ed H7.
Negli uccelli selvatici è molto rara ed il primo caso è
stato descritto nel
Negli uccelli domestici, nei casi acuti, dopo una breve incubazione(1-5 giorni), si registrano gli stessi sintomi delle forme LPAI ma in maniera decisamente più grave e con la presenza possibile di edema facciale e dei bargigli,emorragie cutanee,sintomi nervosi(tremori,atassia,paresi).Il decorso è di 3-4 giorni con mortalità/letalità elevatissime(sino al 100%) specialmente nei tacchini,che sono i più suscettibili, dove si sono spesso osservate forme iperacute (morti improvvise).
Le lesioni anatomopatologiche,in entrambi le forme sono più o meno evidenti secondo il decorso della malattia. Possono essere macroscopicamente assenti nei casi iperacuti. Nei casi acuti interessano gli apparati digerente,respiratorio,nervoso.Nelle forme HPAI è caratteristico un quadro di diatesi emorragica generalizzato.
Dei 16 tipi H conosciuti, solo i sottotipi H5, H7 e H9 sono capaci di trasmettersi da uccelli a esseri umani. Si teme che se il virus dell'influenza aviaria venisse a contatto, e quindi reagisse, con un virus dell'influenza umana, il nuovo sottotipo creato potrebbe risultare altamente contagioso e altamente letale per gli umani. Una simile mutazione potrebbe causare un'influenza globale pandemica, simile alla Influenza Spagnola che uccise più di 20 milioni di persone nel 1918 (ma il numero potrebbe essere più alto, sino a 100 milioni di morti). Molti esperti si preoccupano per il fatto che un virus in grado di mutare al punto da riuscire ad oltrepassare la barriera fra le specie (per esempio, si possa trasmettere da uccello a uomo), muterà inevitabilmente per potersi diffondere da uomo a uomo, come una normale influenza. A quel punto sarà probabile una pandemia. Comunque, ci sono alcune differenze genetiche tra i sottotipi che infettano l'uomo e gli uccelli. Dal 1997 sono stati riscontrati i seguenti tipi di AI virus che possono infettare anche esseri umani: H5N1, H7N2, H7N3, H7N7 e H9N2.
Il virus H5N1 si trasmise da uccelli a umani nel
Per parlare di epidemia è necessario che il virus sia mutageno e ricombinante. Nel Gennaio 2004, una nuova e
maggiore diffusione di questo tipo di virus apparve in Vietnam e Thailandia,
e in poche settimane si diffuse in dieci regioni dell'Asia, compresi Indonesia, Corea
del Sud, Giappone
e Cina. Grandi
sforzi furono fatti per uccidere polli, paperi e oche (più di 40 milioni di
polli furono barbaramente uccisi nelle aree a maggiore infezione), e la
diffusione fu contenuta. Tuttavia, morirono 23 persone in Vietnam e Thailandia.
Nel Febbraio
2004, il virus fu individuato
anche nei maiali in Vietnam, accrescendo la paura di emergenza per nuove
possibili varianti del virus. Furono così uccisi i maiali. Nuove diffusioni
sono state confermate in alcune province della Thllailandia e in Cina, nel Luglio 2004.
Nell'Agosto 2004
l'influenza aviaria fu riscontrata in Malaysia. Si
verificò che due polli avevano contratto il virus H5N1. Per questo motivo Singapore ha
imposto un bando alle importazioni di polli e altro pollame. Allo stesso modo
l'Unione
Europea ha imposto un bando al pollame proveniente dalla Malaysia. Una
raccolta di tutto il pollame è stata disposta dalle autorità della Malaysia
entro un raggio di
Una nuova diffusione del virus nel Gennaio 2005 colpì molte città del Vietnam, provocando l'uccisione forzata di circa 1.200.000 polli. Più di 140 milioni di uccelli potrebbero essere morti a causa di questo virus.
Vietnam e Thailandia hanno visto diversi casi in cui ci sono state trasmissioni da uomo a uomo del virus. In un caso il portatore originale, che prese la malattia da un uccello, fu tenuto in casa dalla madre per cinque giorni, sino alla morte. Poco dopo anche la madre si ammalò e morì. Nel Marzo 2005 due infermiere che avevano curato pazienti affetti da influenza dei polli riscontrarono di aver contratto la malattia.
Nel maggio 2005, un caso di influenza aviaria nei maiali si è
registrato in Indonesia.
Questo caso nei suini alza il livello di attenzione riguardo una possibile
evoluzione del virus in una mutazione capace di generare una pandemia globale
per gli esseri umani. Gli esperti dicono che i suini possono contrarre il virus
dell'influenza umana, che può combinarsi con il virus dell'influenza aviaria,
scambiarsi geni e
mutare in una forma che può facilmente trasmettersi fra gli umani.
Nel luglio 2005, un morto a Giakarta fu la prima fatalità umana accertata per l'Indonesia. Due bambini, senza che nessuno fosse venuto a contatto con pollame, morirono a causa di una trasmissione da uomo a uomo (anche se si pensa che potrebbero essere venuti a contatto con carne non cucinata a dovere).
Sempre a luglio, la diffusione ha provocato almeno 58 morti,
la maggior parte in Vietnam. La percentuale di morti preoccupa i ricercatori,
poiché si va dal 65% in Vietnam al 35%. Questo significa che il virus è in
grado di colpire un grande numero di persone e quindi svilupparsi in una
pandemia globale di grandi proporzioni. A titolo di paragone, si sappia che
l'indice di mortalità per
Il 28 luglio,
l'influenza aviaria uccise altre due persone in Vietnam, elevando il totale a
60.. La maggior parte dei casi umani della malattia nell'Asia orientale è stata
dovuta al consumo di pollame malato. Non è stata confermata totalmente la
diffusione da uomo a uomo.
Nell'Agosto 2005, gli scienziati dissero che avevano testato con successo un vaccino che potesse proteggere contro il virus che si sta diffondendo tra Asia e Russia. Il virus influenzale A(H5N1) virus ha infettato circa 100 persone negli ultimi 18 mesi, uccidendone la metà. Se il virus inizierà a diffondersi con più rapidità tra gli umani, gli esperti temono che questo comporterà una pandemia da molti milioni di morti. Intanto, milioni di uccelli in Asia sono stati barbaramente uccisi per arginare la diffusione del virus; I governi e l'Organizzazione Mondiale della Sanità stanno preparando medicine antivirali, e gli scienziati sono all'opera per produrre un vaccino migliore. Il 3 Agosto l'Organizzazione Mondiale della Sanità rese noto che si stavano seguendo da vicino le notizie provenienti dalla Cina, che parlano di almeno 38 persone morte e più di 200 si sono ammalate a causa di una malattia dei suini, nella provincia di Sichuan. La provincia di Sichuan, dove infezioni da Streptococcus suis sono stati riscontrate, possiede una dei più grandi allevamenti di maiali della Cina. La diffusione ha diverse caratteristiche inusuali, forse causate da contatti con il virus dell'influenza aviaria, e per questo è costantemente monitorata dall'OMS. Le autorità cinesi non danno risconti circa contagi fra esseri umani..
Sempre in Agosto, un nuovo focolaio di influenza aviaria di tipo A (H5N1) fu riscontrato fra Kazakistan e Mongolia, individuando il corso di diffusione del virus.[6]. Pochi giorni più tardi, il virus fu riscontrato nella Russia Occidentale, facendo la sua apparizione in Europa.
A seguito di una diffusione di H7N2 nel pollame, nel 2002 una persona è stata trovata infetta in Virginia, Stati Uniti.
In Nord America, la presenza del ceppo H7N3 fu confermato in diverse pollicoltura nella Colombia Britannica nel Febbraio 2004. Nell'Aprile 2004, 18 fattorie sono state poste in quarantena per impedire la diffusione del virus. Due casi umani di influenza aviaria sono stati riscontrati in quella regione.
Nel 2003 in Olanda 89 persone contrassero il virus H7N7 a seguito di un focolaio di influenza nel pollame di alcune fattorie. Si registra una vittima.
Questo tipo di virus è stato riscontrato solo in forme non altamente patogene. Tre infezioni negli umani (Cina e Hong Kong) sono state confermate: i tre pazienti sono stati ricoverati.
L'influenza aviaria negli uomini può essere individuata
attraverso i medesimi strumenti usati per la normale influenza. Tuttavia,
questi test non sempre sono affidabili. Nel Marzo
Farmaci antivirali sono talvolta efficaci sia per prevenire che per curare la malattia, ma nessun virus è stato realmente sconfitto da cure mediche, nella storia della medicina. I Vaccini, tuttavia, necessitano di quattro mesi per essere prodotti e devono essere specifici per il ceppo di influenza.
In futuro, tuttavia, i farmaci antivirali potrebbero risultare
inefficienti: in Cina molti di questi farmaci venivano somministrati ai polli
già nei primi anni
'90 e il virus potrebbe avere sviluppato una sorta di resistenza a questi
tipi di farmaci. Non si conoscono esattamente le cifre di questa resistenza,
poiché
L'11 Agosto 2005, il Centro Statunitense per la prevenzione e le malattie pubblicò il seguente avviso di viaggio per i viaggiatori:
Notifica per i viaggiatori riguardo l'influenza aviaria di tipo A (H5N1)Nel Luglio 2004 un gruppo di ricercatori guidati da H. Deng del Harbin Veterinary Research Institute, e dal Professor Robert Webster del St Jude Children's Research Hospital, Memphis, Tennessee, riportarono i risultati di esperimenti in cui i topi sono stati esposti al virus. Essi riscontrarono una progressivo aumento della patogenicità nell'arco di tre anni
In Agosto 2005,l'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicò il seguente notiziario.
Si riassumono i punti della comunicazione:
Negli esseri umani, è stato trovato che l'influenza aviaria causa sintomi simili ad altri tipi di influenza.
In un caso, un ragazzo affetto da H5N1 si presentò in ospedale con diarrea seguita rapidamente da coma senza sviluppare altri sintomi influenzali
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS ) avverte che c'è un rischio sostanziale di influenza pandemica, entro i prossimi anni. Uno dei più probabili virus responsabili di tale pandemia potrebbe essere il virus H5N1, che provoca l'influenza aviaria. L'OMS pubblicò una prima edizione di un Piano di Preparazione contro l'Influenza globale nel 1999, aggiornato poi nell Aprile 2005.
Lo scopo di questi progetti sono, brevemente, i seguenti:
Se l'influenza aviaria permane fra gli animali solamente con limitati casi di contagio da uomo a uomo, essa non sarà una pandemia, anche se il rischio continuerà a porsi.
Per prevenire che la situazione progredisca in una pandemia, sono state prese le seguenti contromisure:
Le strategie a lungo termine proposte per le regioni colpite dall'influenza aviaria in forma endemica nei gallinacei selvatici includono:
Il virus dell'aviaria è noto in Italia fin dal 1878 ([[21]]). Il termine aviaria è presente in letteratura medica, nei vocabolari e in varie enciclopedia dunque è cosa nota e non recente. Come per la "spagnola" non ne fu mai sviluppato un vaccino perchè non era economicamente conveniente, come per altre malattie "rare" che talvolta divengono epidemiche. Per l'aviaria alcune case farmaceutiche sono attrezzate con un apposito vaccino. Alcuni autori notano un paradigma scoperta della malattia-vaccino-cura accettato e diffuso nell'opinione pubblica da quando negli anni '60 fu dato dall'[[OMS] l'annuncio della sconfitta delle principali malattie epidemiche.
L'inefficacia sugli animali degli antivirali e degli antibiotici che fanno parte della terapia proposta per l'uomo, è dovuta ai non rari casi di abuso di antibiotici in animali sani negli allevamenti industriali, dati come cibo (anzichè come medicinale) per farli ingrassare con il vantaggio di inviarli prima al macello e di una maggiore durata dopo la macellazione ([[22]]) che evitano l'arrivo di carne putrefatta nelle tavole. Sostanzialmente l'antibiotico funge da "conservante". L'OMS lanciò l'allarme che un abuso degli antibiotici negli animali e nell'uomo avrebbe prodotto virus resistenti a questi medicinali. Il rischio che siano inefficaci vale anche per l'uomo che assorbe dosi di questri antibiotici, attraverso la catena alimentare e queste carni.
In questo senso, non è affatto vero che i polli italiani siano
così diffusi all'estero: il nostro Paese produce 500 milioni di polli da
piastra sui 5 miliardi prodotti nell'UE, pari all'1,2% dei 40 miliardi di polli
allevati nel mondo, di cui più di un terzo (14 miliardi) in Cina. E' pur vero
che un'alta percentuale dei (pochi rispetto al totale mondiale) polli da noi
prodotti sono esportati all'estero. La misura corretta del gradimento di un
prodotto non è evidentemente la percentuale esportata, ma le tonnellate
consumate; la carne bianche più consumata all'estero è quella cinese. Le
condizioni igieniche degli animali nel sud-est asiatico sono notoriamente tra
le peggiori; alcuni veterinari fanno notare come le stalle nell'UE non vengano
più pulite, e la fonte principale di diffusione del virus non sia la vicinanza
tra animali ed esseri umani, quanto la vicinanza tra gli animali e i loro
escrementi nelle stalle, e la promiscuità fra i polli stivati in
Molte case farmaceutiche sono fra le società a massima capitalizzazione di borsa. Fatturati, utili per gli azionisti, quotazioni dipendono spesso da 2-3 farmaci protetti da brevetti trentennali e venduti nel mondo. Il vaccino contro un'epidemia d'aviaria sarebbe evidentemente uno di questi affari multimiliardari (dagli elevati costi di ricerca e sviluppo). Alcune case sponsorizzano convegni medici, hanno pacchetti azionari significativi di giornali di alta tiratura (quotidiani molto popolari e letti) e di controllo di riviste scientifiche di settore. Un altro conflitto di interesse è la pubblicità e a volte interi inserti salute che l'inserzionista paga a giornali privati e che sono un'entrata fondamentale per la sopravivenza della testata giornalistica che non incassano a sufficienza dalla solo vendita delle copie al pubblico. Per non dipendere da interessi privati, alcuni sostengono l'esigenza di un finanziamento pubblico della stampa in questi casi, che esiste e, tuttavia, per altri critici rischia di non premiare la qualità dei giornali più efficienti. In questi casi, il dovere di cronaca e di informare il pubblico non solo con notizie vere, ma senza omissioni, si scontra con le ragioni dell'inserzionista che non paga più la pubblicità se un solo articolo può guastare l'immagine creata in mesi di milionarie campagne stampa. In sè la diffusione di notizie false è un reato, mentre non lo è tacerle. E' parte della deontologia professionale, ma per l'autonomia di questa un tribunale non è in grado di dire quali notizie un giornale avrebbe dovuto pubblicare ed è grave aver omesso, in quanto ciò introdurrebe di fatto una censura legale sualla libertà di stampa.
Uno degli antivirali, il Tamiflu, è sospettato in vari siti di indurre
depressione e suicidio. Alcuni smentiscono il legame con la spagnola e
l'efficacia del vaccino ([[23]]).
Il costo di questo normale antivirale in Svizzera si aggira intorno ai 60 euro,
ma in varie capitali europee è salito oltre i 400 euro. Ogni farmaco,
nell'ultima fase di sperimentazione per essere autorizzato e dichiarato
efficace deve essere testato sull'uomo e guarire qualche malato; per l'aviaria
ciò non è stato ancora possibile, essendosi il virus manifestato nell'uomo in
pochi casi mortali e non studiati. Inoltre non sono stati studiati la tossicità
e gli effetti collaterali del vaccino.
Il mercato dei vaccini cresce del 20% all'anno a fronte di un
settore farmaceutico che cresce del 5%. E' dunque un segmento strategico, in
cui il gruppo Glaxo-Smith Kline è leader mondiale. Con la produzione del
vaccino, il gruppo La Roche potrebbe raggiungere la leadership con un
fatturato di 17 mld di euro per il Tamiflu. Il farmaco che
Il numero di vaccini producibile può essere facilmente calcolato e segue una serie esponenziale del tipo 2^n dove n è il numero di generazione di vaccini che segue la prima molecola che si riproduce per meiosi cellulare; la meiosi consiste nella generazione di due cellule identiche a quella madre (per genotipo e fenotipo, ossia con lo stesso DNA e identica strttura al microscopio). Ogni cellula si riproduce una sola volta e ne genera altre due dopodichè muore; e la riproduzione avviene allo stesso tempo di distanza dalla "nascita" per tutte le cellule. Dunque,per ogni vaccino è nota la dose di principio attivo necessaria eil numero di cellule corrispondenti; eguegliando a 2^n si ottiene il numero di riproduzioni necessario che moltiplicato per il tempo (costante per tutte le cellule) che separa la nascita-morte/riproduzione della cellula, fornisce il tempo totale necessario.
In realtà, il calcolo è appropriato per una cura diversa dal vaccino. Il vaccino è per definizione l'iniezione di piccole dosi crescenti del virus in modo che il corpo s'immunizzi da sè. Il problema è trovare i dosaggi e i tempi di somministrazione corretti perchè il corpo s'immunizzi; se il vaccino è il virus stesso (nella forma meno aggressiva), isolato il virus è automaticamente "scoperto" il vaccino. Il fatto che la malattia non abbia causato morti di massa tra gli animali colpiti (che vivevano in branchi/colonie/allevamenti) è una prova probabile che esiste un'immunizzazione anche nel mondo animale. Non per tutti i virus il corpo è in grado di immunizzarsi a seguito di un vaccino; i casi di avvelenamento da vaccino possono anche non dipendere da dosaggi e tempi di somministrazione non ancora scoperti e corretti, ma proprio da un virus che gli anticorpi non sono in grado di vincere. Uno di questi casi fu la spagnola contro la quale il cosiddetto "vaccino" fu in molti casi inefficace, probabilmente perchè la malattia era di una famiglia del tutto sconosciuta alla storia della specie umana. Secondo alcune testimonianze ([[24]]) fu il caso dell'epidemia di spagnola, cui è paragonata l'aviaria.
Per l'evoluzione, l'epidemia seleziona gli esemplari più forti della specie che hanno gli anticorpi per sopravvivere; nelle generazioni future quegli anticorpi sono difese del sistema immunitario contro quela malattia e contro altre simili. Per quanti avversano i vaccini valgono alcuni argomenti: i vaccini indeboliscono il sistema immunitario poichè lo impegnano su 2 fronti (contro la malattia vera e contro le dosi di virus iniettate per immunizzare il paziente), i medici sono la categoria meno vaccinata, il vaccino fu inefficace contro la spagnola. Se il vaccino consiste di batteri morti, la reazione provocata da qualcosa di inorganico al nostro sistema immunitario, è oggetto di discussione in quanto l'anticorpo reagisce a una malattia che crea un pericol o di morte (qualcosa di organico), non altrettanto a particelle inorganiche.
Al di là dell'efficacia dei controlli, l'aviaria è
profondamente diversa dal morbo-pericolo della mucca pazza. L'encefalopatia bovina era un difetto di
una proteina
inorganica, il virus è qualcosa di organico: Pasteur scoprì che a
L'attività di sorveglianza sull'influenza aviaria in Italia è coordinata dal Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione - Direzione Generale Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute, che si avvale del supporto del Centro di referenza Nazionale per l'influenza aviaria presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Su tutto il territorio nazionale è in atto un sistema di sorveglianza che interessa le varie fasi produttive della filiera avicola (allevamento-macello). Tale sistema è in grado di identificare in tempi brevi nuove introduzioni di virus influenzali. Negli allevamenti avicoli, presenti sul territorio delle Regioni Veneto e Lombardia, colpito dalla recente epidemia da virus H7N3 a bassa patogenicità, vengono effettuati i controlli sierologici e virologici previsti dal Piano di Vaccinazione d'Emergenza (PVE) predisposto dal Centro Nazionale di Referenza e approvato nel mese di dicembre 2002 dalla Comunità europea.
L'O M S ha sviluppato un piano di preparazione contro l'influenza globale, che definisce le fasi di una pandemia, sottolinea il ruolo dell'OMS e fa raccomandazioni per i governi nazionali riguardo al prima e al durante l'epidemia. Il 30 ottobre 2005 il coordinamento dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'influenza aviaria ha dichiarato che la pandemia influenzale è inevitabile e che colpirà tutto il mondo.
Il coordinamento dei ministri UE consiste in prevalenza nella creazione dio una scorta si sicurezza centralizzata di vaccini comune agli Stati UE, da spostare nelle aree di emergenza.
Il Senato approva un decreto-legge con il quale: a) facoltizza il ministro della salute a sospendere la caccia; b) dispone la creazione del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali; c) autorizza ad assumere dirigenti veterinari e carabinieri dei NAS; d) autorizza il governo ad attingere al Fondo spese impreviste per l'acquisto di farmaci e di materiale profilattico; e) assegna a Baxter, Sanofi-Aventis, Chiron, Berna, commesse per la produzione del vaccino. Attualmente è stta autorizzat negli ultimi mesi la caccia di passa, che è fra le fonti di diffusione del virus aviario.
Ad Agosto 2005, molti Paesi ad influenza epidemica sono alla Fase 3. Le fasi possono essere così definite:
Fase 1: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Un virus che ha causato influenza in un uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di contagio per l'uomo è considerato basso.
Fase 2: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Tuttavia, un sottotipo di virus presente negli animali potrebbe essere potenzialmente pericoloso per l'uomo.
Fase 3: Infezioni di esseri umani con un nuovo sottotipo di virus, ma nessuna diffusione fra uomo e uomo, o al massimo soltanto rare istanze causate da stretto contatto.
Fase 4: Limitata trasmissione uomo-a-uomo ma la diffusione è altamente localizzata, il che suggerisce che il virus non è ancora adattato agli esseri umani.
Fase 5: Trasmissione da uomo a uomo ancora localizzata ma più semplice, il che suggerisce che il virus si sta adattando all'uomo, ma potrebbe non essere ancora pienamente trasmissibile (rischio sostanziale di pandemia).
Fase 6: Pandemia: trasmissione aumentata e continua fra la popolazione.
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