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Frequenza 1 caso su 600-700 nati
gravi alterazioni dello sviluppo fisico e psichico
forte ritardo mentale
ridotta statura
facies tipica - presenza di piega palpebrale (epicanto)
646g66g - pterigio del collo
646g66g 646g66g - malformazioni varie a carico di organi interni (soprattutto cuore)
646g66g 646g66g - dermatoglifi caratterizzati dalla "linea scimmiesca"
Trisomia 21 da non disgiunzione meiotica 93 % casi
Cariotipo (47, XX o XY, +21) caratterizzato da un piccolo cromosoma acrocentrico soprannumerario, riferibile per le sue caratteristiche morfologiche alla coppia 21
Grande importanza riveste l'età della madre: - sotto 30 anni 0,5/1000
646g66g 646g66g 646g66g 646g66g - tra 35 e 40 anni 4/1000
646g66g 646g66g 646g66g - oltre 45 anni 20/1000
Trisomia secondaria dovuta a traslocazione del cromosoma 21 su un cromosoma del gruppo D (14-15-13) o G 7% casi
Presente quindi la trisomia 21 dissimulata però dalla traslocazione, i pazienti possiedono una normale coppia di cromosomi 21 più il cromosoma 21 traslocato
Si tratta quindi di pazienti trisomici 21 con cariotipo diverso ma identico comportamento biologico
N.B. Questa forma di mongolismo non ha alcun rapporto con l'età della madre
Il cromosoma traslocato nel 50 % dei casi ha origine sporadica, nel 50 % dei casi ha origine familiare
Il genitore può essere portatore della traslocazione ed essere comunque fenotipicamente normale , nei portatori tale aberrazione è bilanciata: [45, XX o XY, -D, -21, + t(Dq21q)]; dalla traslocazione fra i cromosomi 21 e 14 ha origine anche un piccolo frammento derivante dalla fusione delle rispettive braccia corte [t(14p21p)] che viene perso durante le successive divisioni cellulari
Cellula pregametica
14/14q21q ; 21/21
Gameti
14 646g66g 14q21q; 21 646g66g 14,21 646g66g 14q21q
se questi gameti vengono fecondati da un gamete normale (14, 21) avremo le seguenti possibilità
14/14q21q; 21/21 14/14; 21/21 14/14q21q; 21
monosomico sindrome di Down normale portatore
(non vitale) 646g66g 646g66g 646g66g fenotipicamente normale
In teoria da un genitore portatore della traslocazione 1 caso su 3 dovrebbe essere malato, in pratica se la madre è portatrice si ha 1 caso su 5-10 probabilmente a causa della minore vitalità dell'embrione trisomico per motivi non chiari; se il padre è portatore si ha 1 caso su 20
Sono stati riscontrati inoltre casi :
Con mosaico sia doppio (cellule 46 cr. + cellule 47 cr. +21) che triplo, sempre dovuti a non disgiunzione meiotica
Con presenza di un isocromosoma i(21q) trasmesso da uno dei genitori fenotipicamente normale con cariotipo a 45 cromosomi [45, i(21q)]
N.B. Se una donna ha avuto un figlio affetto da una sindrome trisomica :
classica correrà un rischio di avere un altro figlio mongoloide del 2%
ereditaria da TRASLOCAZIONE 10-20% (madre portatrice)
da isocromosoma 100%
N.B. L'aumento di attività enzimatiche riscontrato nei mongoloidi rispecchierebbe l'eccesso di materiale genico (es. fosfatasi alcalina, galattosio-1-fosfato uridin transferasi leucocitaria, triptofano).
Nel mongolismo, infine, l'immaturità dei nuclei dei granulociti ha fatto sospettare che nel cromosoma 21 siano anche situati i geni che controllano la leucogenesi. Un eccesso di questi geni (trisomia) aumenterebbe la possibilità di leucemia acuta, forma questa riscontrata nei trisomici 21 con frequenza di 20 volte superiore rispetto al normale.
Frequenza 1 caso su 7500
Grave ritardo mentale
Malformazioni varie a carico del massiccio facciale, degli arti, degli organi interni
Frequenza 1 caso su 12000
Notevole ritardo pschico
Malformazioni scheletriche multiple
Malformazioni cardiache
Grave ritardo mentale
Obliquità antimongoloide delle rime palpebrali
SINDROME DEL CRI-DU-CHAT
Legata alla delezione del braccio corto di un cromosoma 5 (5p-)
CARATTERIZZAZIONE :
- modificazioni massiccio facciale
- alterazioni dei dermatoglifi
- ipotrofia staturo-ponderale
- ritardo mentale
- pianto che ricorda il miagolio del gatto; forse dovuto alla lassità delle corde
vocali o ad ipoplasia sottoglottidea accompagnata a volte da laringo-malacia
DELL'OCCHIO DI GATTO
Legata alla delezione del braccio lungo del cromosoma 22 (22q-)
SINDROME DI WOLF (4p-)
Sono le più frequenti aberrazioni cromosomiche (50% del totale); questo perché in genere sono meno gravi e compatibili con la vita mentre le autosomiche sono spesso causa di aborto spontaneo; ciò è dovuto in parte al fenomeno della LYONIZZAZIONE
DIAGNOSI CITOLOGICA DELLE ANOMALIE CROMOSOMICHE
Possono facilmente essere diagnosticate utilizzando le cellule isolate dalla mucosa interna della guancia.
Il cromosoma X inattivato andrà a costituire il corpo di Bar (visibile alla periferia del nucleo)
Il cromosoma Y sarà visibile dopo colorazione con chinacrina ed osservazione con illuminazione U.V. sotto forma di una masserella intensamente fluorescente
SINDROME DI KLINEFELTER
Fenotipo maschile cromatino positivo (1:1000 nati maschi)
CARATTERIZZAZIONE:
- Aspetto eunucoide (ridotto sviluppo testicolare e ginecomastia)
- Notevole lunghezza degli arti
- Ritardo mentale(non sempre)
CARIOTIPO: XXY 646g66g 646g66g 80%
646g66g XXYY; XXXYY 646g66g 646g66g 5-10%
646g66g XXXY; XXXXY
646g66g XXY, XXXY o XXXXY/ XX o XY 10-15%
SINDROME XYY
Frequenza 1:700 maschi
Dovuto a non disgiunzione meiotica durante la seconda divisione meiotica dello spermatogonio
Statura maggiore della media
Alterazioni del comportamento (criminali 2-4% ricoverati)
SINDROME DI TURNER
Frequenza 1:8000 femmine
Causa del 20% di aborti spontanei
Fenotipo femminile cromatino negativo
CARATTERIZZAZIONE:
- particolare piega del collo
- gomito valgo
- infantilismo sessuale
- ridotta statura
- lieve ritardo mentale
CARIOTIPO XO 646g66g 60%
646g66g 646g66g XO/XX 646g66g 10%
646g66g 646g66g XO/XXX
646g66g XO/X i(Xq) 15-20%
646g66g X/ i(Xq)
646g66g XX (p-); XX (q-) 5%
646g66g X r(X) ; X i(Xp)
POLISOMIA X
XXX sindrome della superfemmina (1:2000 femmine)
Possono essere presenti sterilità e ritardo mentale
RAPPORTI ANOMALIE CROMOSOMICHE E CANCRO
Esempi di associazioni tra anomalie cromosomiche e cancro:
Estrema sensibilità ai
raggi U.V. neoplasie maligne
della cute con morte dei soggetti prima dei 30 anni
Deficit degli enzimi che provvedono alla riparazione del danno dei raggi U.V. ossia la dimerizzazione delle timine
Le alterazioni legate ad un singolo gene, che si trasmettono rigidamente secondo le leggi di Mendel, sono piuttosto rare; d'altro canto, è ormai evidente che le alterazioni genetiche rivestono invece un ruolo predominante nella eziopatogenesi ed epidemiologia di un grandissimo numero di affezioni, con elevato carattere di familiarità ( diabete, schizofrenia.); tali considerazioni sono alla base di un'ipotesi sulle MALATTIE AD EREDITA' POLIGENICA E MULTIFATTORIALE
CARATTERISTICHE:
N.B. In realtà l'eredità multifattoriale è ammessa da tempo per caratteri quali statura, peso corporeo, colore degli occhi, capelli, colore della cute, che sono "capricciosi" poiché non seguono strettamente le leggi di Mendel
Le malattie ad eredità multifattoriale sono dovute all'interazione di una costellazione di geni non allelici.
Oggi si tende ad ammettere che in ogni malattia esiste sempre un "bilanciamento", ossia un equilibrio dinamico tra fattori genetici e ambiente.
Malattia ereditaria :
quando il fattore genetico è importante ma raro, mentre quello ambientale è comune
Malattia acquisita:
quando il fattore genetico è comune, mentre quello ambientale è più raro
Il primo a parlare di differenze fisiche tra gli uomini fu lo storico Erodoto (480 a.C.) il quale disse che gli africani avevano la pelle più nera perché più vicini al sole, al contrario, i popoli che vivevano più a nord essendo più lontani dal sole avevano la pelle più chiara e i capelli biondi.
Più tardi diversi altri studiosi, tra cui Darwin, avanzarono le proprie ipotesi, tutte dettate da un unico comune denominatore, cioè, che all'inizio vi era una sola specie di uomini la quale poi ha subito cambiamenti dovuti all'influenza del clima, dell'alimentazione, del modo di vivere e delle malattie.
Così è per il colore della pelle, ad esempio, che negli europei ha acquisito questo carattere per un adattamento alla carenza di vitamina D dovuta alla scarsità dei raggi U.V. nei raggi solari a latitudini elevate.
La selezione naturale tende ad eliminare i geni meno vantaggiosi, non ci sono perciò razze geneticamente differenti ma solo una diversità tra gli individui perché diversi saranno i nucleotidi di DNA; all'interno di una popolazione, infatti, la variabilità dell'intero genoma è dell'85%, mentre tra le popolazioni la variabilità del genoma è dell'15%
Non si può tuttavia parlare di genetica delle popolazioni senza considerare il principio fondamentale della genetica delle popolazioni, ossia "la frequenza di genotipi rimane costante da generazione a generazione" (legge di Hardy-Weinberg).
Esistono ovviamente delle eccezioni che ne modificano l'equilibrio:
Accoppiamento non casule ( matrimoni con consanguinei - allevatori di piante e animali per favorire un genotipo)
Mutazioni ricorrenti e selezione naturale (un portatore di un gene mutato può essere più fertile, o può vivere più a lungo..)
Migrazione o flusso genico
Deriva genetica (ad ogni generazione si possono avere delle piccole oscillazioni statistiche della frequenza dei genotipi più elevato il numero di persone della popolazione più piccole saranno le oscillazioni)
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