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L'età imperiale - La dinastia Giulio-Claudia (14-68 d.C.)

letteratura latina



L'età imperiale


L'età imperiale ha inizio con la morte di Augusto nel 14 d.C.  Si differenzia dall'età Augustea soprattutto per due elementi: il primo è l'epigonismo, la convinzione cioè di vivere dopo la conclusione di una grande epoca, alla quale si attribuiscono vertici insuperabili. Si cerca allora di procedere sulle orme di ciò che è stato fatto. Il secondo elemento è il nuovo rapporto tra potere e cultura: Augusto aveva infatti saputo trovare il 252c29c giusto equilibrio con il Mecenatismo illuminato (Pax Augusta), mentre la nuova organizzazione politica esigeva un controllo maggiore sulla cultura e sulla vita pubblica. Viene così meno il mecenatismo, molti imperatori erano personalmente colti, però non seppero e non vollero creare una corte di letterati. I loro regni si caratterizzarono anche per il venir meno dell'equilibrio, creato dai senatori e dal fatto che Augusto si definiva "primos inter pari". Gli scrittori dell'età imperiale erano inoltre meno legati alla figura dell'imperatore.


La dinastia Giulio-Claudia (14-68 d.C.)


Tiberio (14-37)



Augusto morì senza figli, dovette così designare come successore il figlio di sua moglie Livia, Tiberio. Tiberio aveva un carattere difficile e presto cominciò ad essere malvisto e si scoprì incapace di gestire la difficile situazione col Senato, così delegò il potere al prefetto del pretorio, Seiano. Seiano mirava ad un potere personale, in vista della successione, e così colpì con diverse accuse i membri della famiglia imperiale. Infine Tiberio lo esautorò e Seiano fu condannato ed ucciso nel 31 d.C.

L'unico letterato che emerse sotto Tiberio di Cremuzio Cordo, uno storico che nella sua opera, gli Annali, parlò male di Tiberio e fu così processato, suicidandosi.

Caligola (37-41)

Fratello di Germanico, nipote di Augusto. Il suo nome era Gaio Cesare, ma venne soprannominato Caligola, per le sue calzature militari. Fu un tiranno dalle inclinazioni folli e mostruose. Gli storici dell'epoca ritenevano che il suo cambiamento fosse dovuto ad una malattia o alla morte della amata sorella Drusilla. Gli storici attuali invece, ritengono che Caligola volesse una monarchia di tipo orientale, con lo scopo di distruggere la Repubblica ed il Senato. Morirà poi in una congiura.

Claudio (41-54)

Claudio era lo zio di Caligola, ma nessuno si aspettava lui come successore. Era un po' vecchio e storpio. I suoi primi atti di governo dimostrarono una certa avvedutezza ma poi. fu il primo a dare potere ai liberti, ai quali affidò compiti un tempo affidati a senatori e alla classe equestre. Divenne famoso per aver scelto donne.spregiudicate. Aveva prima sposato Messalina, la prostituta imperiale, che dovette essere ripudiata per adulterio quando cercò di far salire al trono il suo amante e dalla quale ebbe un figlio, Britannico. Sposò poi Agrippina, sorella di Caligola, e madre di Nerone. Claudio si fece convincere ad adottare Nerone, che scavalcava così suo figlio nella successione. Il 15 ottobre 54 morì avvelenato.



Nerone (54-68)

Quando la madre lo fece salire al trono Nerone aveva solo 17anni. Il vero scopo di Agrippina era quello di governare al posto suo. Fece richiamare Seneca dall'esilio, per farne il precettore di Nerone, ma poiché questo non era sufficiente si procurò anche l'appoggio di Afranio Burro, prefetto del pretorio. Trascorse così il quinquennio aureo, durante il quale nerone governò seguendo le direttive di Seneca e Burro. Nel 59 però qualcosa cambiò. tacito racconta di come nerone, sposato con ottavia, figlia di Claudio, ripudiò la moglie, poiché si era invaghito di Poppea, e di come fece uccidere la madre, che si era opposta a questo matrimonio. Inoltre il rapporto madre-figlio viene descritto da Tacito come morboso e incestuoso.

Anche Nerone voleva imporre un governo di tipo orientale, istituì i giochi e gli spettacoli ai quali lui stesso partecipò, tra lo scandalo comune, poiché solitamente i partecipanti erano schiavi.

Nel 62 muore Burro, così Seneca venne esiliato con l'accusa di congiura e Nerone cominciò il suo governo. Nerone era appassionato di musica e poesia e voleva scrivere un carme sulla caduta di Troia, che era avvenuta con la città in fiamme. Per dare realismo alla sua opera si dice che incendiò Roma, e poi dette la colpa ai cristiani. Seguirono varie congiure dove furono messi a morte Seneca, Lucano e Petronio. Infine ci fu una rivolta contro Nerone, l'imperatore si trovò abbandonato anche dal proprio esercito e si uccise. Il senato nominò imperatore Galba.










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