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UGO FOSCOLO - LA VITA, L'ORTIS, LE ODI E I SONETTI

letteratura italiana



UGO FOSCOLO


LA VITA

Nacque a Zante (isola greca) nel 1778 poi si trasferì con la madre a Venezia. Con lo scoppio della rivoluzione, anche se era noto nobiliare con un'educazione religiosa e riformista, si convertì a idee giacobini. Fu costretto a lasciare Venezia poi ci ritornò e do 151f56b po il trattato di Campoformio l'abbandonò di nuovo e visse tra Bologna e Milano. Entrò nell'esercito napoleonico e prese parte a varie battaglie rimanendo anche ferito. Dopo la caduta di Napoleone gli assegnarono la direzione di un giornale letterario ma egli rifiutò. Poi ricercato per debiti fuggì a Milano e si rifugiò a Londra dove morì nel 1827. Le sue ceneri furono poi trasportate a Firenze nella chiesa di Santa Croce.


LA STORIA INTERIORE

Foscolo fu un poeta della rivoluzione e degli anni napoleonici. La storia interiore del Foscolo, psicologica e letteraria, è contrastante e tortuosa.

Foscolo venne spesso in contatto con intellettuali napoletani e il risultato di questi rapporti fu la sua cultura ricca di contrasti e contraddizioni fuse nella sua personalità ricca e vivace.


L'ORTIS



  • La prima opera significativa fu le Ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo epistolare apparentemente composto di getto, ma in realtà frutto di una genesi lunga e complicata.
  • Pubblicò varie edizioni mostrando una chiara volontà di staccarsi il più possibile dal modello del Werther dando maggior rilievo al tema politico, e includendo nell'opera l'esperienza amorosa vissuta con la giovane Isabella Concioni.
  • Influenze letterarie: la forma letteraria si rifà ad un modulo in voga alla fine del 700.
  • Fatti esterni e interiori della vita di Foscolo influenzano il romanzo. La storia centrale (un giovane che si suicida per amore di una donna promessa ad altri) è simile a quella del Werther ma anche alla vicenda reale di uno studente di Padova, e gli amore dello scrittore stesso. L'opera contiene addirittura lettera che aveva egli stesso scritto alle sue innamorate.
  • L'Ortis è originale per i seguenti motivi:
    • Il protagonista si uccide per una delusione d'amore complicata delusione per la caduta di Venezia
    • Passione contrapposta all'intelletto
    • Senso vive delle tempeste dell'animo umano
    • Senso della storia, delle età che passando travolgono popoli e Stati
  • Ortis - Foscolo è un asociale
  • Prosa lirica gonfia e appassionata









LE ODI E I SONETTI

  1. A Luigia Pallavicini cadauta da cavallo
  2. All'amica risanata

Le odi e i 12 sonetti composti dopo il 1798 riflettono uno stato s'animo di sfiducia nella vita pubblica e di raccoglimento interiore.

I sonetti sono più vicini all'Ortis perché c'è una componente autobiografica.

Dietro i sonetti ci sono i classici greci e latini.


Il neoclassicismo di Foscolo è originale per l'intensità con cui la cultura diventa elemento di vita e per il ritorno al neoclassicismo di Winckelmann, con la sua aspirazione al "bello ideale". Il mondo antico è bisognato con nostalgia e malinconia. Il neoclassicismo di Foscolo è intriso dei problemi e sentimenti del suo tempo, ed attribuisce all'arte una funzione consolatrice. Le due odi sono soprattutto vicine al neoclassicismo. Le due donne diventano simbolo della bellezza ideale e sono trasfigurate in dee greche.


I SEPOLCRI

  • Endecasillabi sciolti (forma metrica neoclassica) sotto forma di epistola a Pindemonte. Cominciata nel 1806, stampata nel 1807.
  • Cause remote: la poesia sepolcrale. Già nel finale del sonetto a Zacinto la tomba aveva acquistato un posto centrale come simbolo di affetti domestici.
  • Cause prossime: un colloquio con il Pindemonte e l'editto di Saint Cloud del 1804, con cui Napoleone regolamentava i cimiteri fissando l'assenza di lapidi.
  • Tesi di fondo dei Sepolcri sono materialistiche e sensistiche: il mondo è materia e anche l'uomo e l'anima. La morta è disfacimento totale. Il Foscolo accetta questo ragionamento con la mente ma cerca di respingerla con il sentimento cercando una corrispondenza di amorosi affetti con i defunti.
  • Le tombe sono inutili per i morti ma utili per i vivi perché hanno un valore affettivo, civile e patriottico. Servono anche per dare ispirazioni. Le tombe dei grandi ispirano la grande poesia.
  • Concetto dell'illusione - Dopo la morte i nostri cari possono illudersi di colloquiare con i morti.
  • Polemizza sia contro l'editto napoleonico che contro la visione cristiana della morte, fatta di orrore, minacce e castigo.
  • Nell'opera si ha l'immagine del poeta col suo culto dei sepolcri, il suo esilio, il suo sogno di una tomba onorata, la sua aspirazione a una poesia che prosegua quella generosa di Parini e Alfieri.
  • Il carme procede per episodi staccati che però portano tutti avanti la stesse tesi essenziale.
  • Usa fantasia e sentimento riuscendo a concentrare in poco meno di 300 versi un modo intero di pensieri, immaginazioni e miti.
  • Lo stile è alto e attento ai classici, ma la lingua è tutta personale con modi di dire nuovi.
  • Gli elementi neoclassici nei
  • sepolcri sono la trascrizione della quotidianità in termini mitologici (ad esempio la danza delle ore). Sul piano ideologico Foscolo ricava una lezione etica dal mondo classico.




LE GRAZIE

Nel 1812-13 scrive quest'opera divisa in tre canti. Il tema è la storia dell'umanità incivilita per l'influsso delle Grazie, ed è un tema tipicamente neoclassico.


Il primo inno è dedicato a Venere e descrive la nascita delle Grazie e la storia della civiltà in Grecia.

Nel secondo inno si trova l'invenzione di un culto delle Grazie celebrato con la danza, il canto e il suono dell'arpa da tre donne da lui amate.

Nel terzo inno, dedicato a Pallade, c'è il rifacimento del mito di Atlantide dove le dee tessono un velo magico per coprire la nudità delle Grazie.


Il poemetto non fu mai terminato.


Il Foscolo è partito dall'irruenza passionale dell'Ortis alla ricerca di una poesia nella quale gli affetti e le passioni fossero ancora presenti, ma filtrati.




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