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MICEHLANGELO PICONE: INVENZIONE DELLA NOVELLA ITALIANA

letteratura italiana



MICEHLANGELO PICONE: INVENZIONE DELLA NOVELLA ITALIANA


1.la codificazione del racconto della novella medievale italiana costituisce un processo letterario poligenetico, alle origini della novella nn sta cioè una forma specifica 757j96h di narrazione breve ma una costellazione di forme nn solo della narrativa breve medievale ( dalla legenda alla vida trobadorica, dall'exemplum al fabliau) ma anche della narrativa luna ( ad esempio il roman cortese).

Definizione retorica del racconto sviluppata all'interno della teoria dei genera narrationum: i trattati di retorica medievale distinguono all'interno della narratio in negotiis ( racconto letterario centrato sulle cose e sul mondo) l'historia, l'argumentum e la fabula:

historia: riferisce eventi storicamente reali ed ambisce ad insegnare verità incontrovertibili. Spazio semiotico: narratio aperta ( racconta con il max di verità eventi reali xchè ha come fine quello di docere).

Argumentum: riferisce eventi inventati ma verosimili e aspira a sedurre il pubblico alla verità ricavabile dal racconto. Spazio semiotico: narratio probabilis ( racconta con il max di credibilità un fatto fittizzip xchè ha come fine quello di persuadere della realtà di un evento fittizio).

Fabula: riferisce eventi inverosimili con il fine di intrattenere il pubblico. Spazio semiotico: narratio brevis ( vuole enfatizzare la fattività del fatto x il puro piacere di raccontare e divertire).



Da qui possiamo ricavare gli elementi caratteristici del racconto medievale, che pur ponendosi a livello di contenuto come uninsieme dei tre tipi dal punto di vista formale coincide solo con l'ultimo.

a)  brevitas: il temppo del racconto è vissuto come unità e tende a ridursi e condensarsi sul punto finale del motto , risolutore di ogni contrasto narrativo.

b)  Delectatio: il racconto aspira ad intrattenere il pubblico divertendolo, questo implica un atteggiamento fondamentalmente comico.

c)  Linearità: l'azione narrativa è in progresso lineare, comprende un inizio, un mezzo e una fine ( narratio: descriptio iniziale con info necessarie e conclusio finale attuazione delle potenzialità iniziali).

d)  Vanitas: il senso espresso dal racconto è mondano ( nn morale, nn religioso, nn sotorico) nn vuole comunicare un senso profondo ma superficiale ed ironico.

Il passaggio dai generi minori della narrativa medievale ( exemplum, legenda, fabliau,..) al genere maggiore la novella italiana, significa il progressivo perfezionarsi e regolarizzarsi di questi elementi: come è detto nel prologo del Novellino la novella deve ottenere il max di efficacia con il min di parole, essa procura un piacere continuo e assoluto e nn temporaneo e funzionale alla morale come negli exemplum, invece della linaearità dei racconti si trova la circolarità della cornice la quale consente l'organizzazione dei racconti all'interno di un'opera organica, il suo senso è il senso stesso della realizzazione linguistica del racconto, esprime valori letterari di ionizzazione o parodizzazione dei txt precedenti.


2.le condizioni culturali in cui si è svolta la vita dei generi minori della narrativa medievale nel contesto degli altri generi sono quelle della marginalità: questo come risultato da una parte delle esigenze del pubblico desideroso di essere immediatamente gratificato e dall'altra le limitazioni ambientali e culturali che segnano il lavoro degli autori x lo più giullari o menestrelli.

Mentre l'avvento della novella italiana: Novellino e Decameron ha avuto come molla l'esigenza di stabilizzare e innalzare i gusti del pubblico e di garantire una dimensione aurorale ai suoi codificatori.

Marginalità: inferiorità letteraria che posseggono emittenti e riceventi di quel sms narrativo; nella società medievale, fortemente gerarchizzata, questa condizione conduce all'esclusione e all'instabilità ma suscita anche interesse e attrazione, fattori che rendono possibilie il recupero dell'area della letteratura alta. Questo processo si compierà appunto con la codificazione della novella.

Sistemi culturali che denotano la precarietà delle forme della narrativa breve:

scarsa o nulla attenzione dedicata ai racconti nei trattati di retorica e poetica medievali. Prima apparizione del termine novella riferito ad un trovatore di corte x le sua capacità + narrative che poetiche.

I manoscritti sul patrimonio narrativo del periodo hanno veste più dimessa ripetto a quelli che hanno tramandato quello poetico o romanzesco ( meno curati dentro e meno preziosi fuori).

L'anonimato è chiara indicazione della scrsa gloria riservata agli autori del genere.

Il suo affidarsi alle performance dei giullari li tiene distanti dalla trascrizione fedele e duratura.

L'oscenità molte volte coltivate in questiu generi sono forte freno x la loro diffusione.

Questi 5 ostacoli sono stati superati con la novella italiana che coincide con l'autonomia letteraria e la dignità artistica dell'autore. La sua definizione può essere trovata nel txt narrativo stesso ( prologo, intro,..), le potenzialità espressive sono in grado di riprodurre la caratt tipiche dell'oralità e l'oscenità viene riscattata dal linguaggio realistico.


3.prima novella: Novellino, scritto nella stessa cittò ( Fi) e negli stessi anni ( 1270') della "vita nuova" di Dante ( altra capitale codificazione della tradizione, però, lirica). Il titolo originale è " libro di novelle e di bel parlare gientile"; l'apparizione del termine novella sta ad indicare la nascita del nuovo genere della narrazione breve medievale. Questo è un libro d'autore che stabilisce una relazione con la tradizione narrativa chiamata spesso in causa dall'autore con intenzione di far vedere la sua capacità di riproporre un patrimonio culturale prestigioso ( spesso latino ) in una lingua accessibile ad un pubblico laico e il suo superamento die modi narrativi tradizionalik ( raccontare in un nuovo modo).

Prologo: parla il "compilator" ha raccolto le 100 novelle, questo diventa il luogo di manifestazione della sua autorità e di identificazione di un nuovo genere narrativo.in principio troviamo una correlazione tra la verità originaria ( parola che esalta Dio) e una verità particolare e storica ( parola che esalta l'uomo); le fonti di ispirazione sono i fatti e i detti degli uomini nobili e gentili del passato ( figura di un intellettuale consapevole della sua capacità di mediazione ).

Può essere paragonato all'exemplum: entrambe si ispiarano a fonti autorevoli x interessaree il pubblico ( il primo in un programma di formazione letteraria e mondana il secondo morale e religiosa) entrambe mirano a creare piacere dal racconto 8 il primo x piacere estetico stesso ilò secondo x moralizzare): il novellino nn è una raccolta di insegnamenti ma di parole che si condensano in un motto felice, racconti capaci di racchiudere in una frase la verità quotidiana.

Definito il genere della novella l'auctor definisce lo schema dell'opera divisa in 5 schemi narrativi:cortesie ( declinazione borghese dell'ideale cavalleresco) con i suoi corollari di riposi( parola efficace) e valentie( azione valorosa)poi donari( salutr terrena stabilita tra potere e sapere)e amori ( connotato da forza ironica e connotazione sensuale).


4. il novellino nn sembra seguire ne il modello occidentale di narrazioni omogenee ne quello orientale di incorniciamento dei racconti. Il suo ordinamento è di tipo personale nel senso che segue il filo della memoria esterna ( sollecitazioni delle fonti) e interna ( associazioni mentali) dell'autore.

Verso l'inizio sono addensati racconti riferiti ad un'esemplarità tradizionale mentre verso la fine l'esemplarità diventa più vicina alla dimensione del vissuto e quotidiano: partenza come novella-exemplum x finire con novella-novella.

Il viaggio in avanti delle forme narrative comporta un viaggio in dietro degli stati sociali: dall'alto della piramide sociale di bellatores ( re e cavalieri) a quella degli oratores ( filosofi e uomini di corte) fino quella dei laboratores ( mercanti e popolani). Questa corrispondenza rovesciata di cammino formale e sociale da un lato sintetizza il processo di acculturazione delle classi medio-basse dall'altro intende confermare la funzione di mediatore dell'autore ( che sta tra le classi del potere).

I raggruppamenti delle novelle sono più innovativi tanto + ci si addentra nel libro: all'inizio troviamo una similarità tematica ( 2/10: esempi di saggezza 12/25: esempi di magnanimità) già in questa serie si notno dei sottogruppi formati in base a criteri memoriali, verso il centro e la fine dell'opera ci sono nuclei ispirati a principi legati al gusto personale dell'autore ( 63/65 ricreazione culturale in ambiente classico, 67/72: o cavalleresco 45/46 accomunati dalla fontana) o accomunati stilisticamente( 42/44 67/70 : incipit simili 86/89: motti di spirito).

Il testo si apre e si chiude nel nome di Federico ( 2° di Svevia) che rappresenta lo specchio del mondo in parlare e costumi, ciò di cui il libro parla. Meno diffusa l'osservazione che la prima e l'ultima sono collegate in quanto mettono di fronte oriente ed occidente il cui confronto sembra concludersi a favore del primo anche se il secondo ha la sua rivincita nell'affermazione del principio della misura che prevale sulle smisurate ricchezze dell'altro, sul piano della istoria le due novelle vogliono sottolineare la supremazia culturale dell'oriente , sul piano del sensus alla supremazia della narrativa occidentale su quella orientrale.


5.se x il Novellino vale l'omologia letteraria con la vita nuova x il Decamerone vale quello con la " divina commedia" infatti come questa si pone summa di tutti i generi narrativi tradizionali: il libro di novelle. È Boccacio stesso ad invitare il lettore a collegare le due opere nel sottotitolo del suo lavoro " principe Galeotto" con esplicito riferimento all'episodio infernale di Francesca. Il libro potrà essere interpretato correttamente solo se verrà eseguita l'operazione semiotica che Francesca compiva sulla tragedia esistenziale: cioè se si osserva la vicinanza/distanza tra il Decameron stabilisce rispetto al principe Galeotto, il codice culturale affidato alla cornice.

Destinatario privilegiato del libro: donne innamorate consumatrici di letteratura, ma se Francesca poteva ravvisare nella lettura di un libro gnoseologicamente insufficiente la ragione della sua condanna le lettrici del Dec hanno nel libro uno strumento conoscitivo perfettamente adeguato.

Con il pubblico l'autore introduce la altre variabili del processo di comunicazione letteraria ( autore la cui funzione si riflette sulla brigata, messaggio cioè le novelle, contesto storico referenziale 1348).

Livelli di stratificazione testuale:

extra-diegetico: proemio, intro alla IV, conclusione. Parti situate alle soglie del txt stesso hanno come funzione quella di dimostrare che il compilator è un autor in realtà, infatti racconta di se.

Intra-diegetico: inro generale, intro tutte, conclusione alle giornate, piccoli preamboli alle novelle. Varaibile del contesto socio-referenziale, racconto cioè dei 10 personaggi che hanno come compito quello di rigenerare la degradazione e marginalità in cui i giullari hanno fatto precipitare la novellistica.

Dietetico: recitazione 100 novelle da parte dei narratori e loro registrazione dell'autore nel libro. Si esibisce solo un numero perfetto di racconti organizzati all'interno di 10 giornate di cui almeno 8 con tema prestabilito, a ciò è accostata un'articolazione linguistica e stilistica perfetta.

Meta-diegetico: racconto nel racconto. Svolto con due tecniche principale: scatola cinese ( 2° incastrata nella 1°) e mise en abime ( 2° riproduce 1°).

La struttura esterna del decameron si erge sull'opposizione tra 100 novelle e cornice, spazio della narrazione e del commento, novelle e occasioni del novellare.

Questione della definizione di novella: nel proemio l'autore dice di voler raccontare cento novelle, o favole, o parabole, o istorie che dir le vogliamo. Sono sinonimi? O c'è distinzione? Nel corso del libro l'autore predilige il primo termine x descrivere il genere di narrazione del suo libro mentre usa gli altri termini x definire modelli superati di racconto; e questo è proprio ciò che vuole fare: circoscrivere l'ambito della novella opponendola ai generi narrativi tradizionali della favola( fabula), parabola ( argumentum) e istoria ( istoria): se la novella ingloba infatti a livello di contenuto le 3 dal punto di vista formale le attualizza in modo linguisticamente e stilisticamente più alto e completo.


6. l'introduzione della IV giornata traccia le linee maestre dell'autobiografia letteraria dell'autore fornendo, ironicamente, indicazioni sull'are narrativa dello stesso e portando avanti una difesa del suo operato. Rivela le somiglianze ed enfatizza le differenze con i generi tradizionali e fornisce una figura del moderno fabulator contrapposto all'antico giullare.

X fare questo finge di rispondere alle accuse di un gruppo di critici verso le sue novelle ( questi dettti "morditori".

Inizialmente definisce i tratti distintivi del genere minore:

ha come scopo quello di divulgare in fiorentino volgare una materia narrativa affidata alla lingua d'élite: il latino.

La novella adotta la prosa come linguaggio espressivo scegliendo la quale imbocca la via della verità e del commento.

Il libro è un insieme del racconto medievale: narrativa semplice e nn semplice, edita e inedita, raffinata e popolare, cortese e borghese, sacra e prfana la sua unità nn è garantita da una marca interna ma esterna affidata alla cornice.

Scritto in stile umilissimo ( come la commedia dantesca)

Nell'analisi delle risposte alle accuse dei morditori è evidente la consapevolezza di star portando avanti un grandioso progetto di messa in opera letteraria.

1° accusa: scelta delle donne come destinatarie privilegiate dell'opera. Risposta: novelletta delle papere di fra Filippo in cui è esaltata la forza di attrazione esercitata dalle donne sugli uomini, inoltre all'uso tradizionale di metafore moralistiche che condannano la seduzione femminile ( donne = demoni ) corrisponde l'uso di metafore giocose ( donne = papere); alla parola retoricamente articolata è permesso trattare tutto, anche gli argomenti più osceni.

Boccaccia tenta inoltre la mediazione culturale tra concezione bassa, borghese dell'amore e una invece alta e cortese; fra una concezione che ritiene l'attrazione fisica in eliminabile e una che ne fa un fattore essenziale alla nobilitazione spirituale.ù

2° accusa: sconvenienza della materia narrativa trattata per una persona matura che farebbe meglio ad occuparsi di cose serie. Risposta: "perché il porro abbia il capo bianco, che la coda sia verde", l'eros non conosce barriere di età e può essere anche serio quando trattato da intellettuali come Cavalcanti, Dante o Cino rimasti fedeli fino alla fine all'idea di amore.

3° accusa : scrivere ciance cioè narrazioni futili destinate al piacere delle donne e non a soddisfare le Muse.Risposta :l'autore si difende semplicemente sostenendo che anche scrivendo novello si può servire le muse e accedere al Parnaso ( ci si può guadagnare la fama anche con l'arte del racconto).

4° accusa : l'esercizio novellistico non solo non dà la fama ma da addirittura la fame ( condizione economica e prestigio sociale del novellatore ).Risposta : la gratificazione è nell' arte stessa di raccontare , è la parola infatti che innalza il novelliere allo stesso livello dei più grandi signori .

5° accusa : falsità. Risposta : invita ironicamente i critici a produrre gli originali ( le fonti ) solo così sarà esplicita la novità della novella decameroniana. Sarà esplicita la sua imitazione e dimostrato il superamento delle fonti .


7. Strutture all'interno dell'opera: il disegno generale è tagliato in 2 metà distinte dalla novella 51 (oretta), la prima e la seconda parte sono simmetricamente introdotte da una giornata dedicata all azione verbale ( prima a tema libero e cmq orientata verso l'esaltazione della parola che costituisce tema obbligatorio della sesta ) .

Parte prima : 2 dittici II/III   IV/V lotta dell'uomo contro la forza della natura, quella esteriore Fortuna e quella interiore Amore. I protagonisti della seconda giornata si lasciano trasportare dalla fortuna senza intervenire, quelli della terza tentano di opporle la loro abilità, nella quarta ipotesi della sconfitta e di morte di fronte all' amore nella quinta di vittoria e di vita.

Parte seconda: la virtù, la lotta dell' uomo per la sua autoaffermazione. Sesta giornata salvezza umana che viene dalla parola si differenza dalla prima per il fatto che il motto non risponde + alla sfida posta da una situazione esterna ( chiesa stato ) ma da un rapporto interpersonale, la competizione umana, L'Ingegno umano è alla base della seconda parte e si realizza secondo due tipologie: 1)astuzia volpina: a carattere comico e realistico, trova la sua sistemazione nella VII ( celebra i fasti della beffa nei fatti d'amore) e VIII ( beffa in prospettiva generalizzata nn solo coniugale) 2) grandezza leonina : carattere tragico e idealistico, IX ( tema libero: novelle k nn hanno trovato posto nelle precedenti, contenitore misto) X ( ingegno sotto freno di una programmazione culturale alta: l'uomo virtuoso nei fatti d'amore o d'altra cosa raggiunge la piena realizzazione sociale e spirituale che lo condurrà a superare la crisi storica della peste).


La salus, venus e virus che avevano orientato la struttura del Novellino tornano ora nella nuova veste di fortuna, amore e ingegno. Salus: fortuna nn compare solo nella prima parte ma permea tutto il libro come problema teorico della cornice ( salvezza della peste da conseguire tramite la fuga ) e pratico delle novelle. Venus: amore anche essa corre per tutta lestensione del libro concentrandosi nelle parti ad essa riservate. Virus: industria si afferma nella terza giornata, astuzia settima e ottava, magnanimità nella decima.

Questo itinerario, sul piano del contenuto, conduce i vari personaggi verso la piena estrinsecazione della propria intelligenza all'interno del contesto prima naturale e poi di quello culturale; sul piano della forma guida lo scrittore e i suoi delegati testuali, verso una riflessione serena e distaccata della materia narrabile. Questo doppio itinerario contenutistico e formale se nn ottiene l'estirpazione del male offre almeno la possibilità di controllarlo con l'ingegno e di esorcizzarlo col riso.




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