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L'opera di Torquato Tasso (testi principali, generi, temi, stile)

letteratura italiana



L'opera di Torquato Tasso (testi principali, generi, temi, stile)

Rime

Tasso compose un gran numero di poesie liriche, lungo l'arco di tutta la vita. L'autore lavorò fino alla fine del secolo ad un riordino complessivo dei testi: l'edizione della Prima parte delle Rime, comprendente le rime d'amore, e la Seconda Parte, contenente la produzione encomiastica. Il progetto della Terza e Quarta parte dedicate alle rime re 424i83e ligiose e rime per musica non fu mai realizzato. Particolare è il recupero del forma metrica del madrigale che conferisce musicalità e brevità. Nelle rime amorose è ben riconoscibile l'influenza petrarchesca, contemporaneamente, il gusto per le preziosità linguistiche e l'intensa sensualità rivelano l'evoluzione verso un linguaggio nuovo. I temi sono convenzionali. Le rime encomiastiche si presentano più solenni e classicheggianti, con dedica a figure e famiglie signorili di rilievo nella vita del poeta. In queste mutano i modelli: il poeta si rifà al greco Pindaro e al latino Orazio. Il tono si fa più sostenuto, elevato e maestoso. Qui compaiono i motivi autobiografici del dolore, della virtù errabonda, il senso della fugacità del tempo e il pensiero della morte. I potenti sono visti come coloro che offrono rifugio, sicurezza e consolazione al poeta errante ed afflitto. La lirica sacra ha accenti meno profondi: il sentimento oscilla tra un'ornamentazione lussuosa e la riflessione sulla precarietà e vanità delle cose.

L'Aminta

In occasione di una festa a corte, Tasso presentò con un grande successo il dramma pastorale Aminta, idealizzazione lirica della vita della nobiltà. Questa è un'opera teatrale composta da un prologo e cinque atti, basato sul dialogo, che si colloca nel genere della favola pastorale(GENERE). Fu scritta come divertimento di corte e cela dietro ai protagonisti, personaggi della corte ferrarese. Da un lato l'opera si propone di idealizzare e celebrare la vita di corte, dall'altro rivela la profonda insofferenza per i suoi rituali, ipocrisie, convenzioni e  conflitti interni che si traduce nel bisogno di una vita semplice. Il tema amoroso è ripreso da Piramo e Tisbe di Ovidio (TEMA). È composta in versi endecasillabi e settenari alternati, lo stile è volutamente semplice, l'uso sapiente della rima e del metro conferiscono all'opera musicalità (STILE). Questa narra l'amore del pastore Aminta per la ninfa Silvia, ma non viene ricambiato. Questi la salva dall'aggressione di un fauno ma Silvia scappa; Aminta, trovando un velo dell'amata sporco di sangue, pensa che essa sia morta. Decide così di suicidarsi gettandosi da una rupe; appresa la notizia Silvia, presa dal rimorso e accordasi di amarlo, ritrova il corpo di Aminta: questo è ancora vivo, grazie ad un cespuglio che ha attutito la caduta. La vicenda si conclude con il matrimonio dei due. Nessuno degli episodi principali dell'azione si volge direttamente sulla scena, tutto viene raccontato dai personaggi.



Re Torrismondo

Tasso si rivolse anche alla tragedia (GENERE) con la composizione di Galealto re di Norvegia, incompiuta. Successivamente la riprende, la modifica (il nome dei personaggi e il titolo in Re Torrismondo) e la conclude. Questa riproduce gli schemi della tragedia classica (in cinque atti), ma risente del clima della tragedia senechiana (diffuso nel Cinquecento) che presenta il gusto per la materia torbida e cupa, sconvolta da passioni e violenza (TEMI) che si rispecchiano nella natura selvaggia ed infida (Tasso mostra la sua forte curiosità per le leggende nordiche). Prevale un linguaggio rotto e scabro, piena di esclamazioni ed interrogazioni (STILE). Quest'opera è importante poiché anticipatrice delle tragedie barocche. Ciò che compare fortemente e caratterizza le tragedie del Tasso è il conflitto intimo che dilania l'animo dei personaggi (l'uomo è intrappolato dal fato, è impossibilitato all'agire, a modificare il corso degli eventi già predisposti). Il re di Svezia si innamora di Alvida, cresciuta come una figlia dal re di Norvegia. Quest'ultimo non acconsente alle nozze e  il re di Svezia si rivolge al principe dei Goti, Torrismondo, perché chieda la sua mano a patto di passarla a lui. Dopo avere ottenuto in sposa la ragazza, s'imbarca con lei per la Gotia, deciso a rispettare la parola data al re di Svezia ma questi naufragano su un'isola deserta e cedono alla passione. Quando Torrismondo apprende la notizia che Alvida è sua sorelle, questa non regge al fatto di aver commesso incesto e si uccide, seguita dall'amato.

l Rinaldo

Diciottenne, Tasso riprese la materia del romanzo cavalleresco (GENERE) pubblicando il Rinaldo. Quest'opera narra in dodici canti la giovinezza del paladino di tradizione carolingia e le sue imprese di armi e di amori. In questo l'autore rispecchia se stesso e i suoi sogni di gloria e amore. Nella prefazione l'autore dichiara di voler imitare in parte gli antichi (Omero e Virgilio) e in parte i "moderni" (Ariosto). Tuttavia rifiuta la molteplicità di personaggi e azioni che caratterizzava l'Orlando furioso e si concentra su un unico protagonista. È un'opera tipicamente giovanile, dove compaiono però temi e toni che caratterizzeranno il Tasso maturo.




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