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EUGENIE GRANDET

letteratura italiana



EUGENIE GRANDET


Honorè de Balzac, fu un autore facente parte della corrente letteraria dell'800 che influenzò la produzione artistica per quanto riguarda 2 aspetti fondamentali: il realismo e l'idealismo.

Balzac infatti nelle sue opere in quanto esponente di tale movimento letterario, vide nella sua "Comedie Humaine" l'opera realista per eccellenza, le scene, gli ambienti in ciascuna sezione, vengono ricostruiti infatti con fedeltà e concretezza, intrecciando così realtà e finzione, e riuscendo così a fornire una kiara immagine della società francese degli anni del primo ottocento, una società mercantile ed imprenditoriale nella quale la classe borghese compiva la sua rapida ascesa.

Le vicende narrate in questo racconto si svolgono a partire dal 1819, pochi anni separano dunque il tempo della storia al momento in cui l'autore scrive e pubblica l'opera; quindi Balzac segue la narrazione senza interessarsi tanto alla rappresentazione di grandi eventi storici, anke 646b19g se in realtà ogni tanto nomina la riv. Francese o l'età risorgimentale, che farebbero intuire il periodo, ma si affida cmq alla accurata analisi di un mondo a lui contemporaneo, e fa questo attraverso una attenta e minuziosa descrizione degli ambienti.



Gia La storia si apre con la descrizione della cittadina di Samur,................ piccolo centro della campagna francese, qui è situata la casa di papà Grandet, un bottaio che ha raggiunto la ricchezza con una serie di speculazioni finanziarie, nella quale vive con la moglie e la figlia Eugenie; del resto le vicende si svolgeranno per la maggior parte del romanzo in questo conteso, apparte gli spostamenti di CHARLS in India. Al mondo provinciale di Samur si oppone quello, richiamato nel romanzo, della grande città: Parigi, il luogo da dove proviene Charls, che però sarà sempre negato a Eugenie che rimamarrà sempre nella sua cittadina facendo così in modo che Samur e Parigi rimangano due mondi contrapposti, l'uno il luogo dell'immobilità, l'altro della spregiudicatezza e della modernità.

Indubbiamente l'inizio del racconto è di tipo DESCRITTIVO e si prolunga per molte pagine,

Il racconto, anche se non breve presenta una trama abbastanza semplice e quasi priva di colpi di scena; Iniziano ad esserci i primi movimenti narrativi all'arrivo del cugino Charles e in seguito la con la notizia del suicidio del padre.


L'autore all'inizio e alla fine del romanzo ci fornisce due date precise: 1806 e 1833. Da ciò possiamo dedurre che la vicenda dura approssimativamente 27 anni. Inoltre Fabula e intreccio non sempre coincidono , poiché sono presenti parekkie analessi ...................anche se sono praticamente inesistenti le prolessi. Di ellissi ve ne sono alcune, ma la più vistosa è sicuramente quella in cui si passa dalla partenza di Charles, all'arrivo della sua prima lettera dopo diversi anni. Complessivamente possiamo dire che nella prima parte il ritmo è molto lento, per via dei numerosi dialoghi che accompagnano le scene e per le numerose descrizioni in cui L'autore presta estrema attenzione a descrivere i luoghi in cui si svolgono le vicende, privilegiando la presenza di interni (casa Grandet) ,ma anche aperti come le campagne di Saumur, ke faranno capire alcune fondamentali personalità dei protagonisti, di cui parleò dopo -, mentre verso la fine il ritmo si velocizza grazie alle frequenti ellissi........ ed ai numerosi sommari ke riassumo in poke righe un arco di tempo di circa 7 anni. Infatti, volendo suddividere le sequenze, prime fra tutte vi sono quelle DESCRITTIVE dettagliatissime tutte abbastanza soggettive, seconde sono le NARRATIVE di tipo dialogico; terze le RIFLESSIVE. L'autore usa logicamente diverse citazioni dialogiche nelle sequenze narrative, ma non mancano nemmeno discorsi diretti legati,....... indiretti legati, ......diretti liberi........ e discorsi indiretti liberi........ oltre ai frequenti monologhi .......e soliloquii.......

Tutto ciò rende Il registro linguistico usato dall'autore molto alto e formale infatti Il lessico non presenta termini di particolare complessità, anche se non mancano alcune citazioni latine sparse per il racconto.............

La costruzione dei periodi risulta raramente ipotattica e abbastanza difficile da capire (es. «Gli scoccò una di quelle occhiate da provinciale, in cui le donne per abitudine mettono tanta riservatezza e cautela da dare ai loro occhi la ghiotta concupiscenza tipica degli occhi degli ecclesiastici ai quali ogni piacere sembra un furto o una colpa») e molte più volte paratattica e logicamente più comprensibile...............

Tra le figure retoriche semantiche compaiono particolari espressioni come massoneria delle passioni» .......... che è da inserire tra le metafore.

Il narratore invece è rigorosamente esterno e sempre di primo grado, e non influisce in alcun modo sullo svolgersi dei fatti. È a focalizzazione ZERO e quindi è onnisciente, conosce pensieri, sentimenti e tutte le principali caratteristiche di ogni personaggio. Inoltre conosce gli avvenimenti anticipatamente ai personaggi,

descrive in terza persona e si tiene fuori dalla storia............

Con l'utilizzo di particolari tecniche narrative Balzac è riuscito a darci immagini e chiare sulle abitudini e le vicende di vita dei luoghi provinciali della Francia ma Nello stesso scrive questo racconto per imprimere pesanti critiche ad una società che voleva ignorare la sua parte "difettata" e che voleva apparire perfetta, nascondendo invece molti problemi sociali che affliggevano molte altre famiglie come i Grandet ed il loro mondo. Il modo in cui pone la sua critica è abbastanza chiaro: rappresenta la realtà tragica in ogni suo dettaglio, volendoci quasi offrire un ritratto di quel "brutto" che vuole invece essere nascosto da tutti. Balzac sottolinea notevolmente il fatto che non sono i soldi a fare la felicità (come abbiamo visto nella povera Eugeniè) e che i soldi molto spesso rendono avari e completamente insensibili (come è successo a Charls e a suo zio). Questo è il forte messaggio dell'autore.


La Presentazione dei personaggi, avviene in maniera diretta, poiché è l' autore a fornirci tutti i tipi di descrizione esplicitamente. l'autore nelle descrizioni si è dimostrato molto preciso e attento a moltissimi particolari, I personaggi di Balzac non sono particolarmente approfonditi sul piano psicologico ma sono presentati come dominati da un idea ossessiva che alla fine li distrugge.


Papà Grandet: ricco vignaiolo di Saumur, Non lascia praticamente vivere la moglie e la figlia, che pur sapendo di far parte di una famiglia ricchissima, si sono abituate a vivere quasi senza denaro, Infatti basti pensare allo stupore di Charles, abituato al lusso e sconvolto dal fatto di non trovare una reggia invece della casa del vecchio zio, sapendo della sua ricchezza. «Fisicamente, Grandet era alto uno e sessantacinque, tozzo, quadrato, con dei polpacci di trentasei centimetri di circonferenza,". un personaggio terribilmente astuto, opportunista, uomo dalla mentalità ristretta e terribilmente avaro, con severi criteri che porteranno la figlia ad essere una sorta di prigioniera all'interno della casa paterna, spinto a vivere in nome di ciò che per lui è sacro e inviolabile: il denaro, si dimostra privo di sentimenti positivi anche per la sua povera e fedele moglie.. per lui la figlia Eugenie assume una particolare importanza: ai suoi occhi rappresenta la continuazione dell' "impero" Grandet, la garanzia che dopo la sua morte tutto il "ben di Dio" che ha futilmente accumulato nella sua vita non vada perso.





La figlia, Eugenie rappresenta il suo esatto contrario; lo stereotipo della ragazza sognatrice, desiderosa d'amore, devota, , buona d'animo, fedele, umile, sensibile e tutte queste sue caratteristiche sommate al suo aspetto davano di lei un'immagine complessiva quasi da santa. E proprio per il suo aspetto fisico l'autore usa una lodevole descrizione: «Eugenie apparteneva, è vero, a quel tipo di ragazze ben piantate, come se ne trovano nella piccola borghesia, e le cui attrattive sembrano volgari; ma, se ella non rassomigliava alla Venere di Milo, le sue forme erano nobilitate da quel soave sentimento cristiano che purifica la donna e le dà una distinzione sconosciuta agli scultori antichi. Aveva la testa grande, la fronte mascolina, ma delicata, Eugenie, grande e forte, non aveva dunque quella bellezza che piace alle masse; ma era bella di quella bellezza così facile da riconoscere della quale si invaghiscono soltanto gli artisti.» Nel suo ruolo rappresenta secondo me anche una figura di vittima del padre

Se Grandet infatti incarna la fisionomia di un uomo avaro, di un paesino di provincia francese agli inizi dell'ottocento, Eugenie è una ragazza ingenua ed inesperta che ignara delle malizie di città non esita a fidarsi delle parole del cugino. Come in una favola Eugenie si innamora di lui al primo sguardo, e da allora il suo unico sentimento diventa l'amore. A differenza del padre, Eugenie non è un personaggio statico ma si trasforma e cambia i suoi comportamenti durante la storia, Eugenie infatti alla fine del romanzo mostra una figura ben diversa dall'ingenua ragazza di provincia raggirata dal cugino di città, ma diventa infatti una donna dura e spigolosa che non ha dimenticato le raccomandazioni del padre a proposito del patrimonio familiare.



I due principali aiutanti dei protagonisti sono Madame Grandet e la governante Nanon.

La prima fisicamente era magra, quasi rinsecchita, dal colorito giallastro, goffa, lenta, definita dall'autore «una di quelle donne fatte per essere tiranneggiate», con le ossa, il naso e gli occhi grandi, una donna debole ed incapace di opporsi all'indiscussa autorità del marito;

La seconda invece viene definita come «la grande Nanon», sia per le sue dimensioni che per il buon cuore e la fedeltà che possiede. Salvata dalla miseria in anni passati ella era sempre rimasta fedele e riconoscente ai Grandet.

Entrambi i personaggi sono statici per tutto il racconto.

L'oggetto del desiderio per Eugenie è senza dubbio il prestante cugino ventiduenne Charles, un giovane Parigino che la colpirà grazie al suo aspetto e al suo modo di essere totalmente diversi da quelli delle persone del luogo in cui aveva sempre vissuto facendola inevitabilmente innamorare. Egli viene descritto come un ragazzo abbastanza infantile, emotivo e di bell'aspetto. giovane raffinato e superficiale pronto a sacrificare ogni affetto di fronte alla ricerca del prestigio sociale, del potere e del denaro















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