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Realismo - LA "SCAPIGLIATURA"

letteratura italiana



Realismo

Metodo filologico-> metodo scientifico- distacco dalla materia trattata.

Rapporto positivismo letteratura italiana-> l'ideologia positivista e il realismo arrivano in Italia quando in Europa c'è già il Decadentismo.

Differenza tra scrittori realistici italiani e francesi-> Italiani: no fiducia nella scienza perché arriva in ritardo e subentra a delusione. Francesi-> fiducia nella scienza

Scienza = principio ispiratore.

Età contemporanea-> argomento e prosa mezzo espressivo

Dal 1860 in poi

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Fiducia scienza e nel suo potere liberatorio



·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Fiducia progresso

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Movimento laico anticlericale

In Europa

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Realismo vs fantastico/romantico

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Declino poesia

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Trionfo romanzo

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  No soggettività, ma imparzialità

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  No immaginazione, ma conoscenza

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  No intuizione, ma esplorazione

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  No irreale, ma reale

In Italia

Realismo si presenta come reazione al secondo romanticismo e si esprime attraverso:

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Scapigliatura

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Verismo

·   &nbs 252h77c p;   &nbs 252h77c p;  Carducci


LA "SCAPIGLIATURA"

La Scapigliatura è una corrente letteraria fiorita in Italia tra gli anni '60 e '80 del 1800. Composta da un gruppo di scrittori lombardi (settentrionali in genere) legati tra loro dalla comune avversione per il tardo Romanticismo e dall'intenzione di fare della poesia il VERO, sia quello della natura e della società, sia quello dei sentimenti. Non elaborarono una nuova poetica ben definita ma si ribellarono al manzonismo e al suo spirito cristiano, alla retorica patriottica ad ogni conformismo letterario o di costume. Gli Scapigliati ripudiarono la società nella quale vivevano, che appariva loro fondata su materialismo egoistico, negatore di ogni ideale, ma non seppero concretizzare le loro aspirazioni se non in una rivolta individuale esasperata. Di continuo oscillarono tra uno smarrimento (dovuto alla caduta dei valori risorgimentali) e l'incapacità di liberarsi pienamente del passato; fra gli ideali romantici e il sentimento scorato della loro ineluttabile fine. Li distingue dal romanticismo il loro individualismo anarchico e antiborghese. Il poeta è solo nella società moderna. Le loro opere passano da rappresentazione macabre e orride a l'evasione nella fiaba, spesso moraleggiante e ironica. Anticiparono due correnti: Decadentismo e Verismo. Del primo preannunciarono l'idea della poesia come rivelazione di una realtà più profonda raggiungibile solo abbandonandosi all'irrazionale; del verismo anticiparono la rappresentazione oggettiva e anticonformista del vero sociale e morale (con preferenza x il macabro). La lingua segue, anche in poesia, il linguaggio parlato con influssi dialettali che consente + adesione al vero. Si ispirarono ad: V. Hugo, C. Baudelaire, E.A. Poe. Tra i più importanti scapigliato troviamo: Emilio Praga, Arrigo Boito, Iginio Ugo Tarchetti, Giovanni Camerana.


Emilio Praga

Nacque nei pressi di Milano nel 1839, dapprima si dedicò alla pittura per poi pubblicare la sua prima raccolta di versi, Tavolozza, dove viene espressa la volontà di abbandonare le <<ciarle arcadiche>> e il desiderio di penetrare nella vita sofferta degli uomini (infatti rappresenta la vita e la sensibilità degli uomini).

In Penombre la denuncia anticonformista e antiborghese si fa più violenta e i toni della rivolta scapigliata si esasperano.

Temi rivolta scapigliata:

-visioni macabre e allucinate

-ribellione vs società superficiale

-evasione attraverso il suicidio o nella sregolatezza dell'esistenza

-insolenza sacrilega e blasfema

-sconsacrazione del concetto romantico della donna e dell'amore.

Praga incarna in pieno il poeta scapigliato conducendo un'esistenza sregolata che lo porta ad una precoce morte. Il suo ultimo libro, Trasparenze, mostra un desiderio di ritrovare la pace nella natura e attraverso i ricordi dell'infanzia, la nostalgia di un'incorrotta purezza che la vita ha infranto.

Preludio

Poesia posta all'inizio della raccolta Penombre ha il valore di un manifesto poetico. In essa si ritrovano i temi comuni agli Scapigliati: -coscienza crisi ideali e tramonto di ogni fede, -sentirsi generazione bruciata, -gusto proclamazioni blasfeme e sovvertimento anarchico del costume borghese, esigenza di dire il vero.

Nelle strofe finali si avverte un romanticismo sentimentale, ciò dimostra che in definitiva il Praga era un idealista nostalgico portato alla ricerca di nuovi valori.

Qui inoltre si mostra come l'esasperata ribellione degli Scapigliati fosse incapace di giungere a una critica veramente rivoluzionaria della società e alla creazione di una nuova ideologia.

Nell'espressione "Noi siamo i figli dei padri ammalati" vi è un chiaro accenno ad un tema decadente per eccellenza, quello della malattia del vivere.

Poi "canto litanie di martire ed empio"-> fusione religiosità ed empietà.

Poi "odio il minio e la maschera del pensiero"-> esigenza di cantare la verità.

Vendetta postuma

Appartenente sempre alla raccolta Penombre. Uomo che vuole vendicarsi contro l'amante infedele augurandole una fine atroce.

Uso di termini scientifici (cranio) usato con finalità antiscientifiche. Fusione e contrasto di elementi che rievocano la purezza con elementi che rievocano la corruzione.


Arrigo Boito

Nato a Padova nel 1842, studiò violino, pianoforte e composizione al Conservatorio. Strinse amicizia con Praga e Verdi, per il quale compose anche alcuni libretti.

La sua esperienza della Scapigliatura è attesta dalle raccolte, tra cui il Re Orso. La sua poesia appunto riprende la tematica tipica della Scapigliatura, a volte con tono patetico ultraromantico, altre con tono ironico che sfocia nella favola grottesca e paradossale (Re Orso).

Interessante è soprattutto il suo tentativo di dissolvere le forme tradizionali in uno sperimentalismo ritmico e linguistico che vuole infrangere i limiti retorici della tradizione.

Una fiaba grottesca: <<Re Orso>>

Fiaba sulla vicenda di un tiranno crudele che da morto subisce la vendetta (vedi Vendetta Postuma di Praga) di un verme che si mette in cammino pian piano per entrare nel suo sarcofago e mangiarselo.

Il verme in cammino

La conclusione di Re Orso

Conclusione scherzosa e autoironica; non c'è la morale, l'autore stesso afferma che la sua opera non ha significato.

Lezione d'anatomia

Pubblicata sulla <<Rivista Minima>> di Milano. C'è un cadavere di una donna, sezionato per una lezione d'anatomia, il poeta pensa a come era giovane e bella e a quali cose sognava e ne esalta la sua purezza, Si conclude con la scoperta che la giovane era incinta.

Vi è quindi un'aspra critica nei confronti della scienza che danneggia l'uomo e lo pone di fronte alla dura realtà (conflitto ideale/reale) ed inoltre vi è il profondo contrasto tra l'esaltazione della purezza e la scoperta compiuta dal medico. Senso del macabro e dell'orrendo molto marcato.


Ugo Tarchetti

Nato a Monferrato nel 1839, morì appena trentenne. Presenta una sorta di "stilnovismo rovesciato": al tema dell'amore si lega quello del disfacimento, della morte della malattia nei loro aspetti più macabri.

Un romanzo scapigliato: <<Fosca>>

Il protagonista narra la propria passione morbosa per una donna epilettica e quasi deforme.

Giorgio, un giovane, è amante di Clara, donna bellissima, solo che nella caserma dove lavora incontra Fosca che lo trascina in un turbine di passione e di sentimenti.

Fosca però è bruttissima (le si vede il cranio- teschio=morte) e Giorgio è attratto da lei proprio perché rappresenta la morte. Giorgio all'inizio la rifiuta, ma quando Fosca si ammala comincia a cercarla e alla fine lei muore. Giorgio in definitiva non è attratto dalla  bellezza(Clara=luce) perché rappresenta la vita ma dalla bruttezza (Fosca=tenebre) perché rappresenta la morte. Attrazione verso la morte->elemento decadente.

Fosca

Ora, in prossimità del decadentismo, la figura della donna si presenta radicalmente diversa da quella del passato: la donna femminile per eccellenza ha occhi neri, capelli neri, molto sensuale, satanica che porta l'uomo alla perdizione.

Giorgio e Fosca si incontrano per la prima volta a un pranzo a casa del colonnello, lui la rifiuta all'inizio, lei, pur sapendo che nessuno l'avrebbe mai notata, si mette a civettare(tipico atteggiamento femminile). La sua infermità è vista come uno stato normale. Tra l'altro Fosca porterà Giorgia alla morte, perlomeno spirituale.

Giardino

Il giardino decadente presenta caratteristiche differenti rispetto al giardino classico; infatti è sempre stato un luogo sacro, curato, come estensione della casa e simbolo del proprio io.

Fino al Decadentismo il giardino è simbolo di purezza quindi anche la letteratura descrive giardini perfetti. Il giardino decadente invece rappresenta appunto la decadenza e la corruzione dello spirito: tutto quanto tende a morire, si percepiscono sensazioni di abbandono e di mollezza, fiori che sfioriscono, foglie secche, no rosa ma orchidea (D'Annunzio).

-Tema del profumo-> acqua stagnante, piante morte, muschio. Attira perché corrotto. Gusto per il disgusto.

-Tema della malinconia-> giardino che mette tristezza.

Memento 

Tema morte e disfacimento-> attrazione macabra nei confronti della morte. Mistero che attrae.




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