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ALTRI DOCUMENTI
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A COSA SERVE IL TEATRO?
MIGLIORARE IL
LINGUAGGIO
IMMEDESIMARSI
SOCIALIZZARE IN RUOLI DIVERSI
STIMOLARE
AD
ESPRIMERE
IMPARARE LE
EMOZIONI
DIVERTENDOSI
USARE
IL CORPO
IN MANIERA
FINALIZZATA
AIUTARE A SUPERARE
CONOSCERE RIELABORARE ESERCITARE
SE STESSI MESSAGGI LA
MEMORIA
C : COGNITIVO
R: RELAZIONALE
EA : EMOTIVO AFFETTIVO
B in F: BAMBINO IN FORMAZIONE
DESTINATARIO:
CARATTERISTICHE:
età
vissuto: - esperienze precedenti
- pre-conoscenze
- capacità
- abilità
motivazioni
aspettative
FINALITA'-( scopi formativi):
Obbiettivi generali del processo formativo
valorizzare l'esperienza del fanciullo;
valorizzare l'esperienza extrascolastica del bambino.
la corporeità come valore;
dare un valore all'espressione corporea che è il risultato dello sviluppo della persona;
il corpo per esprimersi ma anche per imparare.
fare esplicitare l'implicito;
manifestare quello che a volte sembra scontato.
le categorie empiriche e quelle ordinarie;
avvicinare il bambino ai saperi disciplinari.
dalle idee alla vita, al confronto interculturale;
attivare le forme di confronto interpersonale e sociale.
6- la diversità delle persone e delle culture come ricchezza;
socializzazione interculturale.
praticare l'impegno personale e la solidarietà sociale;
sperimentare l'importanza dell'impegno personale e collaborare per un obbiettivo comune.
8- CONCLUSIONE:
promuovere l'educazione integrale valorizzare le risorse personali.
Obbiettivi del progetto teatro
usare il corpo
rielaborare i messaggi
migliorare il linguaggio
socializzare- conoscere se stessi
socializzare- aiutare a superare la vergogna
socializzare- conoscere se stessi
socializzare
esercitare la memoria
STRATEGIE:
-organizzazione
-metodo
FINALITA' |
RISPOSTA ORGANIZZATIVA |
RISPOSTA METODOLOGICA |
1- IMPARARE DIVERTENDOSI |
CONVERSAZIONE MIRATA GESTITA DALL'INSEGNANTE |
PREPARAZIONE DI UN QUESTIONARIO ATTO A RILEVARE |
2- USARE IL CORPO |
GIOCHI MOTORI |
GIOCHI DI CONTATTO, ORIENTAMENTO, COORDINAZIONE, MIMO,RUOLO E SIMULAZIONE |
3- RIELABORARE I MESSAGGI |
VERBALIZZAZIONI |
NARRAZIONE, DESCRIZIONE, GIOCHI DI PAROLE |
4- MIGLIORARE IL LINGUAGGIO |
ATTIVITA' DI LETTURA |
LETTURA AD ALTA VOCE (ASSEGNANDO LE PARTI), ANALISI DEL TESTO, INDIVIDUAZIONE DEI PERSONAGGI, AMBIENTI, SEQUENZE, RISCRITTURA DEL TESTO IN FORMA RAPPRESENTABILE |
5- SOCIALIZZARE- AIUTARE A SUPERARE LA VARGOGNA |
PIANIFICAZIONE DELLA DRAMMATIZZAZIONE |
ASSEGNARE I COMPITI, I RUOLI, POSSIBILITA' DI SCAMBIO . |
6-SOCIALIZZARE-CONOSCERE SE STESSI |
ATTIVITA' DI RIFLESSIONE |
OSSERVAZIONE VALUTAZIONE DI CIO' CHE FANNO ALTRI, DELL'ORIGINALITA',RILETTURA DEL PERCORSO |
Bozza di questionario per la rilevazione della mappa spontanea dei bambini:
- Sai cos'è il teatro?
- Sei mai stato a teatro?
- Con chi ci sei stato?
- Che cosa hai visto?
- Che cosa ti è o non ti è piaciuto?
Che cosa ti ricordi?
OGGETTO:
Contenuto dell'argomento:
un testo da drammatizzare
TEATRO: oggetto di esperienza ed ha bisogno della progettazione di un percorso.
PROGETTARE: assegnare una funzione formativa ad un'esperienza.
Si diversificano
nel momento in cui
incontrano EMOZIONI
A/E
C
R
Mondo del teatro
Tempi, spazi, azioni,
soggetti.
R: recitare
F.T: fare teatro
IL TEATRO E' UN GIOCO CON AZIONI E REGOLE
TO PLAY IN INGLESE SIGNIFICA GIOCARE MA ANCHE RECITARE
Il teatro per i bambini è un gioco .
COME FARE TEATRO CON I BAMBINI?
INVENZIONE EVENTO
MOTIVANTE
SCRITTURA
CREATIVA
STRATEGIA
TESTO ASCOLTATO
E LETTO MODELLO
VISSUTO: CONFRONTO
oggetti e
personaggi TESTO
LIBERO
Il punto di partenza del teatro è lo SPAZIO.
Nel teatro è importante
L'oggetto del teatro non è un testo , ma un MESSAGGIO.
Dare una definizione personale alla parola messaggio:
Secondo me il messaggio è
L'oggetto di trasmissione che passa attraverso un canale, in questo caso, l'espressione corporea e verbale, e arriva allo spettatore che ne diventa il destinatario.
Potrebbe anche essere:
uno scambio
un pensiero
un codice
comunicazione
trasmissione
uno strumento
una forma
invece il messaggio è:
UN' UNITA' SIGNIFICATIVA CON FUNZIONI E CARATTERISTICHE
FUNZIONE O SCOPO ELEMENTO
Comico mimo
drammatico ombre
burattini
conoscenza
capacità
tensione partecipativa
esercizio
strumenti
Il teatro è oggetto di esperienza.
Quali capacità devono possedere i bambini per diventare competenti?
strategia dell'accoglienza
rilevazione del possesso dei linguaggi non verbali
complementari ma non alternativi alla lingua)
CATHERINE NELSON
categorie
astrazione
Esperienza Script
tutto ciò che può analisi
accadere nelle realtà )
evento oggetto
struttura
chi dove come quando
Diventare grande significa adeguarsi ad un modello.
Acquisizione del concetto di:
SPAZIO TEMPO CAUSA EFFETTO
Il bambino concepisce il tempo come una sequenza di eventi.
Il teatro è
un'esperienza 1 CDS
Identità 2 RA
3
O
convivenza
civile
interazione
rispetto
ESPRIENZA proget-
tazione
azione
teatrale
ruolo
collabo-
EVENTI OGGETTI razione
DESTINATARI
Classe terza, primo biennio, scuola primaria.
Età 7/8 anni
Firenze- zona Rifredi
La classe è composta da venti bambini, di cui quattro di nazionalità albanese, cinese e indiana.
Gli alunni stranieri non sono del tutto integrati all'interno del gruppo classe, in quanto vivono una condizione sociale più disagiata rispetto agli altri.
All'interno della classe ci sono figli di operai e casalinghe, di commercianti e liberi professionisti, ed una minoranza in una condizione economica precaria, che viene supportata dai servizi sociali della zona.
La classe affronta per la prima volta l'esperienza del teatro, per questo l'insegnante ha introdotto l'argomento chiedendo hai bambini quale fosse la loro idea di teatro (esperienze, ricordi, impressioni).
I bambini sono dotati di una discreta capacità motoria, il vocabolario linguistico da loro posseduto è ancora ad un livello elementare, la loro concezione di spazio e tempo risulta adeguata al progetto che l'insegnante intende proporre.
I bambini ,tutti, si sentono motivati nella realizzazione del progetto perché esso consente loro di svolgere un'attività scolastica differente dalle altre, che li fa sentire tutti un po' protagonisti, inoltre stimola la loro fantasia ed imparano divertendosi.
SCOPI FORMATIVI
usare il corpo
rielaborare i messaggi
migliorare il linguaggio
socializzare
aiutare a superare la vergogna
conoscere se stessi
esercitare la memoria
STRATEGIE
-organizzazione
-metodo
FINALITA' |
RISPOSTA ORGANIZZATIVA |
RISPORTA METODOLOGICA |
Imparare divertendosi |
conversazione mirata gestita dall'insegnante |
I bambini condividono esperienze ricordi, e impressioni sul teatro |
Usare il corpo |
Giochi motori |
Giochi di contatto, orientamento, coordinazione, mimo, ruolo e simulazione |
Rielaborare i messaggi |
verbalizzazioni |
Narrazione, descrizione, giochi di parole |
Migliorare il linguaggio |
Attività di lettura |
Lettura silenziosa, individuale, lettura ad alta voce (assegnando la parti), analisi del testo, individuazione dei personaggi, ambienti, sequenze, riscrittura del testo in forma rappresentabile |
Aiutare a superare la vergogna |
Pianificazione della drammatizzazione |
Assegnare i compiti, i ruoli, con possibilità di scambio |
Socializzare - conoscere se stessi |
Attività di riflessione |
Osservazione e valutazione di ciò che fanno gli altri, dell'originalità, rilettura del percorso |
CONTESTUALIZZAZIONE
Il testo scelto dall'insegnante è intitolato "Il sole e la nuvola" dalla raccolta "Favole al telefono" di Gianni Rodari.
E' stato scelto perché racconta una storia di generosità e altruismo in forma semplice e facilmente comprensibile per i bambini, è inoltre facilmente realizzabile dal punto di vista scenografico.
La drammatizzazione del testo verrà messa in atto durante la consueta festa di fine anno organizzata nel mese di giugno e per l'occasione verrà allestito un palco sul quale i bambini si potranno esibire, alla presenza di amici e parenti.
AZIONI
Fasi operative
Scelta del testo da parte dell'insegnante ed elaborazione del progetto.
Coinvolgimento
L'insegnante propone il suo progetto agli alunni, fa loro leggere il testo, prima in silenzio e poi a voce alta.
Gli alunni analizzano il testo, trovano i personaggi, gli ambienti e le sequenze e, insieme all'insegnante, riscrivono il testo in maniera rappresentabile.
Interazione
L'insegnante organizza giochi motori in cui i bambini entrano in contatto fisico l'uno con l'altro.
Pianificazione
I ruoli vengono assegnati con possibilità di scambio.
Azione
I bambini costruiscono le scenografie, imparano i dialoghi ed i tempi delle azioni.
Apprezzamento
L' insegnante organizza, il giorno successivo alla rappresentazione, una discussione in classe su come si è svolto il lavoro ed i bambini esprimono le loro opinioni.
I bambini realizzano di aver imparato non solo a recitare, ma anche a relazionarsi l'uno con l'altro, nonostante le diversità.
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE
Facoltà di Scienze della Formazione
Corso di studi in: Scienze della Formazione Primaria
LABORATORIO DI LETTERATURA ITALIANA
Docente: Professoressa Bellandi
di Gianni Rodari
IL SOLE E
I l sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte la direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesco, che borbottava:
- Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai
quanti te ne rimangono.
Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due;e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore, o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte.
Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare.
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e guarda un po', non gliene mancava nemmeno uno.
La nuvola, per la sorpresa si sciolse in grandine.
Il sole si tuffò allegramente nel mare.
Da "Favole al telefono" Gianni Rodari
IL SOLE E
Si apre il sipario ed una luce invade il palcoscenico.
Sul palcoscenico ci sono i bambini che rappresentano: l'uva, il ragno, la goccia d'acqua, i fiori l'erba e tre narratori.
Entra il sole spargendo i suoi raggi.
NARRATORE 1: "Il sole viaggiava in cielo allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte la direzioni, con grande rabbia di una nuvola che borbottava."
Entra la nuvola
NUVOLA: "Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono!!!!" rimprovera
NARRATORE 2: "Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore, o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte."
NUVOLA: "Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare. Rimprovera di nuovo
NARRATORE 3: "Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
Solo al tramonto conto i raggi che gli rimanevano: e guarda un po', non gliene mancava nemmeno uno.
La nuvola per la sorpresa si sciolse in grandine.
Il sole si tuffò allegramente nel mare.
I personaggi in scena mimano le azioni raccontate dal narratore.
SI CHIUDE IL SIPARIO
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