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La Poesia

letteratura greca



La Poesia

Callimaco, Apollonio Rodio e Teocrito furono senza dubbio i maggiori poeti dell'età ellenistica. Tuttavia, meritano considerazione altri poeti, che si distinsero nel genere didascalico (Arato) e in quello bucolico (Mosco e Bione).

Arato

E' il maggior rappresentate d 313h78d ella poesia scientifica e didascalica, che aveva come oggetto nozioni di agricoltura, di astronomia, di scienze naturali o di medicina e le metteva in versi. Arato nacque a Soli in Cilicia e visse all'incirca nella prima metà del III secolo; dopo aver completato la sua formazione ad Atene, si recò a Pella in Macedonia, e qui divenne quasi il poeta ufficiale. L'unica sua opera pervenutaci sono i Fenomeni, un lungo poema astronomico (1154 esametri), suddiviso in due parti: la prima tratta delle stelle, dei pianeti e delle costellazioni (ad essa si addice precisamente il titolo di fainomena), la seconda descrive i segni che ci dà la natura per prevedere le variazioni del tempo (detta Pronostici). Nel proemio il poeta fa professione di fede stoica e celebra Zeus, che regge e governa l'universo, riprendendo l'Inno a Zeus di Cleante.



I Fenomeni sono in effetti la versificazione di uno scritto astronomico, lo Specchio di Eudosso. Arato cerca di coniugare l'interesse per la scienza con quello per la poesia, ma riesce solo in alcuni brani a dar vita ad una vera creazione poetica. Siamo ben lontani dall'afflato di Lucrezio. Per il resto, l'opera abbonda di arida erudizione e di mera abilità formale. Nonostante ciò, ebbe l'onore di ben quattro traduzioni latine: Varrone Atacino, Cicerone, Germanico, Avieno.

Mosco

Nacque a Siracusa e visse nel II secolo. Sotto il suo nome ci sono giunti tre idilli d'impostazione teocritea, tre carmi bucolici e un epigramma.

L'Eros fuggitivo è un idillio che rientra pienamente nei canoni dell'ellenismo; descrive il lamento di Eros, il dio bambino che scocca la freccia e scappa via. C'è quasi un gusto per la pittura espressionistica.

Mare e Campagna è uno dei carmi bucolici e descrive il fascino del mare quando c'è bonaccia, e il richiamo della campagna, quando invece si scatena la burrasca. C'è lo scendere nel particolare tipico dell'ellenismo.

Bione

Nacque presso Smirne e visse a cavallo del I secolo. Di lui conserviamo 17 frammenti bucolici e l'Epitaffio di Adone.

l'Epitaffio di Adone è un canto in onore del dio di origine semitica. Narrava il mito che il bellissimo Adone era teneramente amato da Afrodite, ma durante una cacci fu ucciso da un cinghiale e la dea aveva appassionatamente pianto la sua morte. Bione usa la tecnica del verso che si ripete ogni tanto (già riscontrata nel Tirsi di Teocrito). Il canto è baroccheggiante, con alcuni versi eccessivamente adorni, e c'è il gusto per la contrapposizione. Ritornano i piedi nudi, simbolo di attrazione sessuale nell'ellenismo.







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