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UGO FOSCOLO-VITA E OPERE

letteratura



UGO FOSCOLO-VITA E OPERE



-Nasce a Zante o Zacinto,un'isola greca- possedimento della repubblica veneta, nel 1778, da padre medico-di famiglia veneziana e da madre greca.


-Fece i primi studi a nel Seminario di Spalat 343d39d o-era un scolaro irriquieto, ribelle e fanatico.

-Dopo la morte del padre, raggiunge la madre a Venezia nel 1792 e si fa strada nel mondo intellettuale-frequenta il salotto di gentildonne-una in particolare-la sua prima tempesta d'amore-Isabella Teotochi Albrizzi.


-Oltre le poese, alle belle donne, si interessa alla politica. Manifesta il suo spirito democratico e rivoluzionario che trascrive nella tragedia Tieste (1795).

-Venuto in sospetto del governo veneto per le sue idee, si rifugia a Bologna, nella repubblica Cispadana, si arruola nei Cacciatori a cavallo e pubblica l'ode a bonaparte liberatore, dove esprime la sua fede nei principi rivoluzionari di Napoleone.

-Rientra a Venezia dopo la caduta del governo oligarchico della repubblica,ma abbandona di nuovo la città dopo che con il trattato di Campoformio, Napoleone cede Venezia all'Austria.


-Spenta la speranza, ormai straniero in patria, parte in volontario esilio e si trasferisce a Milano in quel periodo il centro della vita morale e intellettuale. Scrive sul "Monitore" le sue idee sull'unità e indipendenza dell'Italia.Il monitore poi viene sopresso.



-Inizia la pubblicazione delle ultime lettere di Iacopo Ortis, ma lascia il libro incompiuto, per l'invasione della penisola da parte dell'esercito austro-russo e combatte con i francesi fino alla battaglia di Marengo nell'1800.


-Fra il 1804 e il 1806, come capitano, dimora in Francia, rientrato in Italia-pubblica "Dei sepolcri" nel 1807. e 2 anni dopo viene nominato professore all'università di pavia ma lo stesso anno la cattedra viene soppressa.

-Negli anni 1813-13 passa a Firenze.

-Si avvicinava la caduta di napoleone e il crollo del regno italico, così Foscolo torna a Milano. Accetta o fa finta di accettare un lavoro per un giornare lettterario, offerto dagli Austriaci, ma la notte del 30 marzo 1815 fugge in Svizzera. Il motivo di questo gesto era interpretato come un atto di eroismo ma anche di stanchezza. Le sue parole erano chiare"tradirei la nobiltà del mio carattere con vendermi a qualunque governo,sono inteso a servire l'Italia".Cioè, al momento di giurare la fedeltà agli austriaci, lui, l'uomo libero, non vuole sottomettersi a nessuno e sceglie l'esilio.


-Foscolo trascorse il resto della sua vita in esilio in Svizzera e poi in Inghileterra ,a Londra dal 1816 dove fu accettato e famoso.Credeva che la vita elegante e dispendiosa fosse necessaria per mantenere la stima degli Inglesi, così presto si trovò in gravi difficoltà finanziarie.

-Muore nel 1727 nel villaggio di Turnham green, presso Londra, nel 1871 le sue ceneri vennero trasportate nella chiesa di Santa croce in Firenze.











La poetica-

-Tutta la vita del Foscolo appare disordinata e tumultuosa. E' un personaggio atipico per il suo egocentrismo, l'orgoglio suscetibile, la scontrosità. Un uomo ricco di vizi e virtù, si muove in una continua dialettica tra ragione e sentimento, tra reale e ideale.

-sente forte influenza dei poeti primitivi come Dante, Petrarca, Sheakspeare, ma anche di scrittori come Seneca, Alfieri.



-Dai filosofi dell'illuminismo accetta una visione della realtà materialistica e laica.

-Sotto l'aspetto poetico Foscolo è un neoclassico, però, si può anche definire un preromantico, per i forti sentimenti che lo agitano, fra i quali il patriottismo, la giustizia, la libertà.

-La poesia è legata e ispirata ai grandi tumulti e alle forti contraddizioni del vivere. La poesia anche deve attvare le illusioni, attivare le virtù civili, rasserenare passioni ed emozioni e incivilire i popoli

-L'arte non è imitazione ma creazione individuale e irripetibile. Dietro il poeta ci deve essere l'uomo, un forte animo, con il suo presente e i suoi vissuti.



Opere

Il sonetto è un breve componimento poetico, tipico soprattutto della letteratura italiana.Nella sua forma tipica, è composto di quattordici versi endecasillabi (11 sillabe) raggruppati in due quartine ("fronte") a rima alternata o incrociata e in due terzine ("sirma") a rima varia.


Componimenti poetici-

A napoleone bonaparte liberatore, ode- 1799

A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, ode 1800


Alla sera,sonetto-1803

A Zacinto,sonetto- 1803

In morte del fratello Giovanni, 1803

Dei sepolcri- carme (forma poetica), 1806

Le grazie- inno incompiuto


Sesto tomo dell'io, romanzo autobiografico (1799-1801)

Ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo epistolare (1802-1803)


Opere teatrali-

Tieste, tragedia (1795)

Aiace, tragedia (1810-1811)

Ricciarda, tragedia (1813)






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