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ALTRI DOCUMENTI
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Gabriele
D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863 figlio di un ricco possidente. Il padre si
accorse che Gabriele era molto intelligente rispetto agli altri quattro figli e
quando appena sedicenne compose un'opera di poesia ,egli la fece pubblicare a
sue spese, con il titolo Primo Vere. Gabriele orgoglioso della sua
opera si preoccupo di inviarne una copia al più acclamato poeta italiano del
tempo, Giosuè Carducci. Dopo la maturità classica si trasferì a Roma per
studiare giurisprudenza ma in realtà si dà alla bella vita. Diventa cronista
per un giornale, ed entra nell'alta società. A venti anni sposò una duchessa e
ottenne un posto fiss 818b12i o nel giornale "
Opere in prosa
Il piacere : è un romanzo in cui sono evidenti i caratteri del Decadentismo europeo. Il protagonista Andrea Sperelli vuol far della sua vita un'opera d'arte. Innamorato di Elena Muti, cerca invano di sostituirla con altri amori, crede di aver trovato l'amore in Maria Ferres ma quando distrattamente la chiama con il nome di Elena lei fugge e lui rimane solo.
L'innocente : Il protagonista, Tullio Hermil, tradisce ripetutamente la moglie Giuliana la quale riesce più volte a perdonarlo, fino a che anche lei tradisce il marito con Filippo Arborio. Quando tra i due coniugi torna l'amore Giuliana scopre che dal suo tradimento nascerà un bambino, che sarà amato solo dalla nonna e dal padrino. In una fredda notte d'inverno l'odio di Tullio nei confronti del bambino sfocia nel sacrificio. L'innocente esposto al gelo della notte muore.
Trionfo della morte : terzo romanzo del <<Ciclo della rosa>> è incentrato sulla storia di Giorgio Aurispa follemente innamorato di Ippolita, ma ossessionato dalla gelosia, anche dei pensieri più intimi della moglie, che lo porterà al omicidio dell'amata e poi al suicidio.
Il fuoco : Romanzo che narra le vicende amorose di Stellio Effrena per Foscarina Perdita in cui si intravede la figura di Eleonora Duse.
Novelle della Pescara : Raccolta di novelle in cui è evidente la suggestione Verghiana; vi predominano forti sentimenti e atmosfere di crudo realismo, sullo sfondo aspro della terra d'Abruzzo.
Il mito del Superuomo
Tale concetto indicava all'uomo una nuova strada da percorrere, priva di ideologie e valori ritenuti falsi e opprimenti; esso venne inizialmente recepito in modo riduttivo e deformato, come esaltazione di pochi individui eccezionali e sulle masse è utilizzato quindi in chiave antidemocratica, a sostegno di ideologie nazionalistiche e razziste. D'Annunzio coglie nel concetto di <<Superuomo>> la possibilità di trasformarsi in eroe, di superare le tematiche decadenti ponendosi come individuo superiore che, fondendo azione e poesia, può guidare gli uomini alla riscoperta ed alla piena valorizzazione delle originarie e mitiche energie vitali, presenti negli individui e nella natura. Il mito del Superuomo fu molto criticato dalla critica, la quale riteneva che il poeta lo sovrapponesse alla propria natura falsando l'autentica voce della sua poesia.
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