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LETTERATURA RUSSA
19/2
1867 D. è a Dresda, ascolta un concerto gratuito in un parco, il "Fidelio" di Beethoven; lo colpisce molto, è la sua preferita. La giudica in modo inconsueto: "Meglio di questo non c'è niente, è un leggero grazioso ma con passione . gioia e struggimento amoroso". Dire "leggero grazioso" è un giudizio originale, anche per Beethoven, che in genere esprime sentimenti drammatici. D. coglie tratti inconsueti anche degli scrittori che leggerà. Ha un rapporto fuori dagli schemi con la critica letteraria.
Fino al 1920 la critica privilegiava un approccio biografico/storico: ciò è utile. Es: in D. è importante la presenza delle malattie; l'attaccamento ai soldi.
La specificità del pensiero di D. appare chiara a partire dai suoi romanzi.
Nei suoi romanzi c'è un mondo intero: biografia; confessione religiosa; dialogo filosofico. Questi elementi sono correlati tra loro e come tali vanno analizzati; analizzandoli singolarmente si creerebbe una rottura lesiva del significato generale.
I punti di partenza per l'analisi sono 3:
Si possono analizzare le sue passioni, i suoi sentimenti: è un'analisi possibile ma non preferibile. E. D. amava sua madre, e la sua morte è uno shock. Sulla sua lapide c'è scritto: " riposa come polvere fino al gioioso mattino", frase che ritroviamo in bocca a Ljebedev, personaggio falso, negativo e meschino nell'"Idiota"; egli usa la frase quando racconta di come gli venne amputata la gamba, e come l'abbia seppellita. Cioè l'episodio della morte della madre di D. riemerge in una situazione priva di valenza. Da ciò si deduce che cerca 545i82f re il biografico nei suoi romanzi è fuorviante, in quanto la soggettività di D. emerge in luoghi inconsueti nei suoi romanzi.
Si possono cercare le sue idee; la
sua filosofia: ma anche questo è un percorso difficile per la natura dei suoi
romanzi. Anche qui le sue idee vengono attribuite a personaggi marginali o
negativi (al contrario di quanto faceva Tolstoj). Dalla lettura queste idee
risultano poco convincenti, non vengono difese, mentre risultano più
convincente le idee supportate da altri personaggi, idee che D. osteggiava. CI
sono 2 ipotesi sul motivo di questa scelta: 1) D. sviluppa nei suoi romanzi le
idee che osteggia x convincersi che sono sbagliate 2) questa contraddizione è
interna allo stesso D. Ha avuto una forte evoluzione ideologica. Passa da una
posizione materialista e una fortemente legata al messaggio evangelico, e ciò
si riflette nei suoi romanzi.
Bachtin: "la poetica di D." 1929, 1964 "D. poetica e stilistica"Einaudi.
Originale configurazione dei personaggi che D: elabora. Ognuno dei personaggi
ha un punto di vista autonomo sul mondo, che entra in relazione
con altri personaggi/punti di vista. "Polifonia di voci autonome"metafora
chiave di Bachtin per descrivere i romanzi di D. pluralità di voci,
coscienze distinte.
Concepisce i personaggi non come oggetti/creazione artistica ma come
soggetti che esprimono una loro posizione autonoma. Nella creazione D. si pone
in posizione/atteggiamento dialogico, lascia loro una certa libertà. Posizione
ricettiva di D. A lui non interessa esprimere nei suoi romanzi la propria
posizione filosofica (lo fa già nei suoi articoli).
Il cammino migliore per l'analisi
va fatto a partire dalla nuova forma letteraria. Senso dell'opera=
funzionale alla sua forma
Roman Jakobson: collegamento tra formalismo russo e occidente. Porta a Praga il
formalismo russo, e nasce lo strutturalismo: dire la stessa cosa in modi
diversi fa percepire, fa arrivare il messaggio in modo diverso, il significato
che si coglie è diverso. Anche il contesto influisce.
Letture di D. nel periodo in cui scrive;
La lettura è molto importante: la realtà si configura secondo schemi proposti/imposti dalla cultura, la quale ci porge modelli comportamentali che influenzano il nostro modo di vedere il mondo.
D: diventa nel 70 modello di riferimento per tutti i cittadini russi. Molti gli chiedevano consigli su come comportarsi. La letteratura era il media dominante.
Secondo la definizione di Dscartes, la lettura è "conversazione che non facciamo con i migliori uomini del nostro tempo e del tempo passato" Quindi può essere anche una conversazione animata, conflittuale.
I migliori lettori sono gli scrittori; gli scrittori sono lettori insoddisfatti verso i modelli comportamentali proposti dai libri.
Analisi dei rapporti intertestuali (intendendo "testo" secondo la definizione data da Uspenskij e Lotman, cioè testo letterario più iconico; ogni forma culturale può essere considerata come un testo):
CITAZIONE: E' la relazione più evidente. Ripresa di un enunciato. Può essere o non essere tra virgolette. Usata per rafforzare una certa idea; spesso ha una funzione ironica o satirica; oppure ha funzione anticipativi (es il padre dei fratelli Karamazov che cita Schiller) ; o di caratterizzazione; o metonimica, cioè una parte x il tutto (es il pezzo di vangelo all'inizio dei Demoni)
TRASFORMAZIONE: Si effettua a partire da UN
testo. Può assumere le più diverse forme: parodia (ha preso l'accezione di
stilizzazione ironica ma è la sostituzione di una parola con una frase già
data), traduzione (la prima opera di D.
è una traduzione di Balzac), travestimento burlesco (contenuto elevato in
linguaggio basso); composizione eroicomica (storia dal contesto volgare e
prosaico in linguaggio elevato -in D. accade spesso-), continuazione (es.completa
un testo di Gogol'; riprende la situazione creata da Gogol e la sviluppa in
modo diverso; riprende la metafora della trojka: cioè
IMITAZIONE: a partire da UNA SERIE di testi. Es. c'è la stilizzazione (esagerazione dei tratti dello stile di un autore es nell'Idiota, imita la maniera di scrivere di Gogol in funzione ironica), oppure il pastiches (imitazione dello stile su un argomento diverso da quello trattato dall'autore di partenza). Da una frase di Proust: " quando finiamo un libro vorremmo continuare a vivere con i suoi personaggi" uno dei momenti fondamentali per un autore è l'imitazione. "I pastiches volontari servono a liberarci dall'influenza degli autori che abbiamo letto"
20/2
Introduzione agli anni 40: epoca che inizia con i primi anni 40 e termina con
il 55 con la morte di Nicola I. E' un periodo caratterizzato dal rigido
controllo sulla vita pubblica e privata. La cultura russa e quella prussiana
(tipicamente militare) sono in simbiosi e Nicola I ne è un esempio. Vita rigida
e burocratizzata. Censura attenta, dal 1825 (rivolta decabristi). Già nel 34
Puskin si lamenta xchè le lettere della moglie gli arrivavano aperte. Chiusura
a livello politico e controllo nel campo dell'istruzione.
D. studia a San Pietroburgo, alla scuola di
ingegneria, dove le forme di censura erano avvertite in modo oppressivo.
Limitazione dell'accesso agli studi superiori; programmi sottoposti al
controllo del ministero; soppressione di alcune materie che potevano mettere in
crisi la struttura politica ed economica del paese (es. filosofia diventa
teologia); vietati gli stage in Francia e Inghilterra.
(Nicola I amava le parate militari,
tenta di trasformare la società in un "esercito" di sudditi.)
Nel
Per gli studenti del periodo, come D,l'unica via di fuga era la filosofia
Hegeliana. Hegel, con il suo atteggiamento "tutto il reale è razionale"
giustificava la situazione presente. Ciò permetteva loro di non opporsi alla
situazione. Convinti che la libertà si sarebbe affermata, vivono accettando la
condizione di oppressione presente. Questa fase è detta della RICONCILIAZIONE
CON
Hegel muore nel 31 ma si formano a Berlino dei gruppi di studenti russi che assorbono quelle idee, idee che dal potere russo erano considerate innocue. In particolare sono affascinati dalla razionalità, scientificità, e oggettività della filosofia Hegeliana e dalla sua capacità sintetica (di spiegare qualsiasi aspetto della vita spirituale e civile)
Turgenev, Granovskij, Bakunin, Herzen, Belinskij, Nikrazov: vanno a Berlino e quando tornano in Russia sono tra le file degli OCCIDENTALISTI, che avevano il concetto chiave della libertà dell'individuo. L'occidentalismo è uno sviluppo successivo alla fase della riconciliazione: capiscono che la libertà superiore non arriverà più e passano all'azione. Il loro modello da seguire è quello di Francia e Inghilterra.
Agli occidentalisti si oppongono gli SLAVOFILI: rigettano il cammino dell'occidente, e guardano al passato della Russia, a una dimensione utopica conservatrice a cui ritornare.E' un "Utopia" xchè ognuno reputava positivo un aspetto diverso della storia. Ad es. Kirevskij ritiene che il razionalismo moderno sia eccessivo, Aksakov guarda in particolare all'"obscina", cioè organizzazione della vita rurale in cui le decisioni erano prese nel mir, in modo comune., Chomjakov considera l'aspetto della conciliarità, il sobornost, cioè unione di tutti i fedeli della chiesa; la verità del messaggio cristiano viene colta solo dalla totalità dei fedeli, rappresentata dal concilio; rifiuto della struttura gerarchizzata della chiesa occidentale.
Negli anni 20, con la lirica puskiniana ci si
occupa della sfera emotiva. Negli anni 30 si comincia a prestare attenzione al
contesto in cui l'uomo si sviluppa. Nuovi generi, es. lo schizzo. I generi meno
canonizzati iniziano ad occuparsi della realtà. I generi della biologia e della
scienza cominciano ad essere attivi anche nella letteratura. Commedia umana di
Balzac.
I compiti dello scienziato, del letterato e dello storico convergono; si
occupano dell'ambiente.
Fisiologia/ analisi fisiologica, che appartengono al campo di indagine medica, applicate in letteratura.
Fisionomica: rapporto tra ambiente e attitudini comportamentali; usata in criminologia. Si osservano le condizione esterne in relazione al funzionamento interno. La società inizia ad essere considerata CORPO SOCIALE, cioè come un corpo organico che segue gli stessi meccanismi dell'organismo umano.
Ciò che era considerato come "non degno" di attenzione letteraria, es la vita nelle bettole, grazie a questa scoperta della scienza anche la letteratura inizia ad abbracciare questo campo.
Lo schizzo era un genere giornalistico, molto usato sullo Spectator, in cui venivano descritte realtà basse della vita londinese, e diventa genere letterario, che non presuppone un intreccio.
Balzac rappresenta alcune componenti della
vita parigina. (anni
In Russia la fisiologia arriva con una raccolta "la fisiologia di Pietroburgo": scritti fisiologici di vari ambienti pietroburghesi. (45)
1842, prefazione alla commedia umana di Balzac; applica una grande struttura romanzesca alla società francese a partire da sc. naturali. E' chiarissimo come la letteratura non serve più a far sentire uniti gli uomini (come voleva il sentimentalismo) ma assume la funzione scientifica di "studiarli". L'idea nasce dal confronto tra umanità e animalità operato da Geoffroy St Filarie: sviluppa un nucleo di fondamentale somiglianza tra le varie specie animali. Secondo lui l'animale è uno, evolutosi diversamente a seconda dell'ambiente in cui ha vissuto. Balzac ha il colpo di genio: come gli animali lo stesso vale per gli uomini: i caratteri specifici si formano a seconda dell'ambiente sociale. Le uniche differenze tra animale e umano sono che 1) la donna non è la "femmina dell'uomo", mentre la leonessa è la femmina del leone 2) il leone non si trasforma in un corvo, mentre un avvocato può trasformarsi in un ozioso.
Romanzo storico di W. Scott, molto ammirato da Balzac, aveva una componente tragica, una lirica, e una storica.
Tutto ciò arriva a F. M. D. nel periodo in cui studiava tramite una rivista molto popolare dell'epoca
"quattro notti di un sognatore", Bresson
"le notti bianche", Visconti
(film tratti dalle Notti Bianche)
Rapporto di D. con Balzac:
Situazione della Russia sotto Nicola I;
restrizione e controllo della vita culturale, censura.
Hegelismo che colpisce i giovani russi per la sua razionalità, visto come 1)
possibilità di non opporsi alla situazione, di accettarla 2) nella seconda
fase, inizio anni 40, fase della filosofia dell'azione, l'Hegelismo viene
interpretato diversamente. Bjelinskij, Herzen, Bakunin e gli occidentalisti
sottolineano l'importanza della Libertà dell'Individuo (contrapposti agli
slavofili che riconoscono nelle istituzioni passate un modello da seguire)
"Povera gente" esce quando impazzano le Fisiologie letterarie.
Formazione di D; leggeva moltissimo, e le sue letture sono molto importanti:
analisi/comprensione consapevole di certe scelte letterarie
assimilazione inconsapevole
La lettura è un modello di comportamento e interpretazione della realtà che influisce sulla visione del mondo dei giovani.
Nell'opera di Puskin si nota che alcuni
personaggi si comportano secondo il modello di altri personaggi es.
D. tra il 36-46 legge tanto. Dalle epistolari emerge che era molto affascinato da Balzac, Gorge Sand, Hugo; Shakespeare, Scott, Dickens; Goethe, Schiller, Hoffman; Puskin, Gogol.
Tende generalmente a volgere la sua massima attenzione alla contemporaneità; importante dialogo con gli autori del suo tempo, (che all'epoca non erano ancora grandi nomi come lo sono diventati poi) in cui trova il suo interlocutore privilegiato. D. non era uno scrittore con una formazione classica (legge e apprezza Omero ma ciò non si riflette nelle sue opere). Si orienta molto su romanzo e teatro, ed esclude istintivamente la poesia dal suo orizzonte creativo (al contrario di suo fratello Michail che scrive poesie). Vjaceslav Ivanov definisce i romanzi di D. ROMANZI TRAGEDIA" (D. voleva scrivere 3 tragedie -es. su Boris Godunov- ma non ce ne rimane traccia).
Il suo rapporto con Balzac muta nel tempo:
35-45 lettura intensa di Balzac
-60 (poco prima di scrivere "Delitto e castigo" lettura intensa di Balzac;
I romanzi che lo colpiscono di più sono
l'"Eugenie Grandet" e "Papà Goriot"; nelle lettere D. riprende alcune
espressioni di questi romanzi.
Balzac usciva a puntate sulla rivista "Biblioteca per le letteratura"; arrivava
in Russia come il "cantore delle miserie urbane" per la sua attenzione
realistico-descrittiva della Francia del periodo. Il critico Janen ce lo
presenta così ma D. coglie una cosa completamente diversa: coglie la componente
umana universale; si sofferma non sulle descrizioni ma sull'aspetto umano, che
è universale. "I suoi personaggi sono prodotti da una mente universale (.)
denudamento dell'animo umano"; generale e totale, non riferito alla Parigi
contemporanea. Ciò è un segno del tipico modo di D. di leggere le opere: cerca
sempre l'UNIVERSALE, l'aspetto umano. Cancella la componente
storico-geografica; per D. l'individuo non è mai interamente individuato
dall'ambiente e dalla propria epoca.
La letteratura del periodo era il contrario di ciò che esprime Gogol nel "cappotto" (?)
Un barlume di questa scoperta appare in una lettera del 39 (in seguito alla morte del padre, ucciso dai contadine nella sua tenuta-strano caso-): capisce il cammino di scrittore che vuole intraprendere, "l'uomo è un mistero"; questa è un'idea centrale in D., bisogna portare alla luce questo mistero.
D. traduce del francese L'Eugenie Grandè (pessima traduzione; salta i pezzi difficili, accresce le descrizione per dare un tono più drammatico -conosceva il francese ma non aveva una formazione aristocratica, dove il francese era lingua sociale-). Balzac va a Pietroburgo, e lui traduce la sua opera anche se aveva in programma di tradurre Sand. Di quest'opera di traduzione rimane questo atteggiamento di rielaborazione e di approfondimento consapevole di queste tecniche.
D. sembra che con la pratica della traduzione si epura da questa prassi della descrizione che era così in voga. Le descrizioni non sono oggettive. Gli oggetti baluginano nell'aspetto emotivo che ha nel guardante, cambiano forma in mille modi, perdono fissità, assumono volti diversi a seconda di chi li osserva
Altra traccia: immagine della Donna MITE figura che riemerge in "umiliati e offesi", nel "piccolo eroe", o in "delitto e castigo" nel personaggio di Sonja.
Balzac; motivo evangelico confermato; il frutto della provincia francese ricca rozza e brutale in D. diventa di carattere generale; tratto tipico della donna.
Dialogo di D. con Gogol; momento fondante per la nascita del personaggio-coscienza dostoevskjano; costituzione dei tratti fondamentali. Il dialogo con Gogol è continuo ma ci sono momenti di contatto particolarmente forti ed evidenti, in cui sembra che D. abbia in Gogol un interlocutore privilegiato.
45-49 molti elementi gogoliani riemergono deformati e inattesi, soprattutto in "povera gente" e "il sosia"
es. la descrizione di Gogol del Nevskij prospekt era molto simile alle fisiologie pietroburghesi. Il Gogol maturo (quello delle "anime morte" e del "cappotto", non quello delle "veglie") era molto importante per i giovani della scuola naturale.
Bjelinskij vede in Gogol uno scrittore di denuncia sociale, xchè sembra offrire un quadro satirico della Russia sotto Nicola I. Poi però emerge il volto reazionario e conservatore di Gogol, che infatti non avevo intenti di denuncia, come aveva letto bjelinskij; prendeva solo atto dei limiti e dei difetti della Russia, ne prende coscienza.
D. dice "siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol" (cioè D. e la sua scuola)
Era molto importante la lettura sonora di Gogol per capirne l'intonazione, la voce (es. inizio 3^ parte dell'Idiota, giri di parole vuote, come in Gogol). La lettura non è solo assimilazione di immagini, ma anche di strutture sintattiche, musicalità.
"povera gente" *( breve romanzo epistolare, povest') tratti evidenti della presenza di Gogol.
47 D. condivide le posizioni della scuola
naturale (individuo frutto dell'ambiente in cui vive) ma fa un notevole passo
in avanti, proprio reagendo al "cappotto"; *povero impiegato pietroburghese,
copista che incontra 1 ragazza e assume verso di lei un atteggiamento paterno,
poi lei se ne va e lui si rende conto che era innamorato di lei.
1)D. non ci presenta il mondo del misero impiegato (come nel
"cappotto") ma la sua coscienza . Vediamo le stesse situazioni
presenti in Gogol ma dall'interno. Presa di coscienza della realtà che ci
circonda e di se .
Nel romanzo i protagonisti parlano in alcune lettere di due racconti: "il
mastro di posta" di Puskin (racconti di Belkin) e il "cappotto". Makar si
identifica molto con il mastro di posta; si accorge che leggendo diamo una
forma ai nostri pensieri più confusi. SI identifica anche con Akakij, ma si
ribella al modo in cui Gogol descrive la vita del semplice impiegato, considera
il "cappotto" come una denuncia al suo modo di vivere.
- Il personaggio di D. si sottrae ad ogni tentativo di Gogol di definire la
vita di un impiegato pietroburghese.
-E' importante come l'eroe percepisce il mondo, non come l'ambiente determina
il personaggio. Il personaggio è il punto di vista dell'eroe (non il
personaggio osservato dall'esterno). Infatti D. non si sofferma sulla
descrizione dei tratti fisici dei personaggi, a lui interessa la loro
percezione del mondo
Tipi dostoevskjani: concentra la sua
attenzione su personaggi con una esasperata attività psichica: 1)il piccolo uomo, 2) il sognatore, 3) l'uomo del
sottosuolo.
Nei romanzi l'azione è ridotta a zero, non ha un valore in quanto azione..
)Eroe
di D. rifugge ogni tentativo di definizione, sia da parte dei personaggi che
dall'autore.
Egli difende la propria inesauribilità interiore. Non
è soltanto oggetto dell'autore, ma anche soggetto della sua parola autonoma e
direttamente significante. Wilde dice che i personaggi di D. dicono e fanno
tante cose ma conservano sempre il loro segreto intimo ("l'uomo è un mistero")
a)D. agisce con
l'analisi del PERSONAGGIO (e non prendendo l'interezza con la sintesi come faceva
Gogol). non è realistico, i suoi personaggi sono statuette di cera , caricature
con alcuni tratti accentuati, mostri con
Makar è una prosecuzione dell'Akakij gogoliano
b) Sviluppa il piano del NARRATORRE; riprende in una certa maniera il modo di
parlare di Gogol, rappresenta le voci della società
c) Sviluppa l'IDEOLOGIA gogoliano;
(cap IX, parte 4^,
libro 11° "il diavolo, incubo di Ivan Fjodorovic" -I fratelli Karamazov-)
Riassunto lezione precedente:
Processo coscienza/autocoscienza eroe
rifiuto definizione eroe
Un altro importante aspetto del personaggio di D. è la tendenza allo sdoppiamento; 1) procedimento letterario 2) strumento di analisi umana
Nel 46 esce povera gente. Il secondo povest di D è Il sosia, che non riscuote lo stesso successo perché non si capisce dove vuole arrivare. In povera gente il pubblico aveva trovato attenzione per la componente sociale ma non aveva colto le novità. Nel sosia il distacco si fa più forte, e D. non è più visto come cantore degli umiliati, non viene più inquadrato nella scuola naturale.
Sosia= dvoinik (da
dva, 2, doppio). Inizialemente aveva un titolo diverso ("il sosia, le avventure
di Goliatkin")che poi viene trasformato nel
Trama: storia di un
impiegato perseguitato da strane impressioni. Squilibri mentali. Mentre cammina
lungo
es. in un cafè il suo sosia mangia dei pasticcini e lascia a lui il conto da
pagare.
Decidono di trovare un accordo, ma il sosia -il suo contrario- (aggressivo forte prepotente ambizioso) si fa beffa di lui. Le impressioni del personaggio si fanno sempre più confuse, portano alla dissociazione mentale e alla pazzia, e dei medici lo trasportano al manicomio.
Possiamo trovare legami, simulazioni di immagini e stati d'animo con Gogol ("Il naso" e "le memorie di un pazzo") e con Hoffman. C'è un comune repertorio di immagini da cui D: attinge.
In particolare il legame con Gogol è forte ed evidente in Povera gente e nel Sosia. L'opera gogoliana viene sviluppata e elaborata, e D. aggiunge il dialogo polemico.
-legame con le memorie di un pazzo: figura dell'impiegato, instabilità dell'io. Aspirazione a sposarsi con la figlia del capo, figura proiettata ad assumere le forme di un semidio (capo). Ambizione a diventare il re di Spagna/ambizione sul lavoro. Rivalità con un rivale più forte, senso di apprensione, senso di rimanere schiacciati.
-Il naso:Coincidenze con l'elemento di rispecchiamento, sdoppiamento. Doppio che sbeffeggia il protagonista. Descrizione precise es. il brufoletto, sia in gogol che in D. sofferenza fondamentale. D. raggiunge con lo sdoppiamento una profondità di analisi molto maggiore, mentre in Gogol è solo esteriore e comico. In D. è sdoppiamento di coscienza (ritorna la definizione di Vjaceslav Ivanov, dei volti senz'anima di Gogol)
-Hoffman: scrive
molto tra 1810-20. Si distingue per la sua attenzione ai fenomeni di
dissociazione mentale. Personalità instabile, squilibrio mentale, attratto dai
manicomi e dalle personalità criminali, dall'abnorme, da certi esperimenti tipo
l'ipnosi. Esplorazione del mondo del sogno, dell'allucinazione, del doppio. In
Avventure della notte di S.Silvestro c'è un piccolo paragrafo in cui un
personaggio specchiandosi nell'acqua perde la sua immagine- D. conosceva
Hoffman; dice che dopo aver letto il Magnetizzatore ha un progetto: "voglio
diventare pazzo" afferma, non biograficamente ma artisticamente; vuole usare la
pazzia come strumento d'analisi. Elisir del diavolo, Racconti notturni, Il vaso
d'oro, Il gatto.. Sono opere di Hoffamn in cui ci sono stati emotivi molto
simili a quelli presenti nel Sosia.
Sulla sua rivista, Vremja, confronta il fantastico di Hoffman con quello di
Poe. Quello di Poe è "esteriore, pura illusione temporanea che presto svanisce"
invece Hoffman "prende il fantastico sul serio" come realtà che esiste e che ha
una sua concretezza oggettiva. Quindi Hoffman è superiore a Poe. Hoffman
incarna delle forze della natura, reali, in immagini, come se davvero credesse
nell'esistenza di questo mondo magico.
Da questo repertorio coeso di immagini gogoliane e hoffmaniane D. attinge spesso. Vi è sempre un'IMPRESSIONE-FORZA realmente vissuta dall'autore stesso. Il nucleo di un opera è proprio un impressione-forza vissuta. Il poeta è colui che vive l'impressione: che poi richiede uno sviluppo, la costruzione di un intreccio che è un momento problematico. L'orizzonte creativo in D, non è un aneddoto come in Gogol.
Perché D. rappresenta questo sdoppiamento?
- Per far vedere i 2 volti della
coscienza (ma ciò potrebbe essere ottenuto anche con dialoghi tra personaggi
diversi.
- Relazione che c'è tra questi 2 volti
dell'anima: es. il Goljatkin prepotente e quello remissivo.
a) personaggio/ e ciò che vorrebbe essere
b) personaggio/ e desiderio represso
c) colpa rimossa (sia nel sosia che nel naso ci sono accuse, il vedere in se
una colpa)
es. dialogo di Karamazov col diavolo.
Colpa avvertita dalla coscienza che ha perso
una sua profonda unità e proietta la colpa al di fuori di se stesso come un
sosia, o il diavolo; dandogli fattezze concrete ce ne liberiamo.
Può essere anche uno squilibrio dell'io/coscienza collettiva (derivato dalla
sovrapposizione di sistemi di valori contrapposti)
Samosvanje, USURPATORE. Colui che pretende si essere, quello che si chiama da solo. Es. falso
Dimitrj. Figura fondamentale. La figura di Grizka Otreopev balugina nel sosia.
Questa dinamica che genera il doppio è fondamentale: autoumiliazione/eccesso di orgoglio. E' centrale nei personaggi di D.
Raskolnikov, Nastasja Filipovna, l'uomo del
sottosuolo (tipo e protagonista delle Memorie), l'adolescente, Grusa; personaggi che passano continuamente dall'orgoglio
alla sottomissione, seguendo questa dinamica.
Goljatkin è il prototipo dell'uomo del sottosuolo.
All'origine di ciò c'è l'instabilità dell'io dei romanzi giovanili, che non trova un proprio "posticino" in cui fermarsi. L'instabilità dell'io è socialmente e psicologicamente motivata (posizione sociale instabile).
Nei romanzi successivi (I demoni, I fratelli karamazov) l'instabilità dell'io è ontologicamente derivata. Non deriva dalla debolezza sociale e psicologica, ma dalla necessità di trovare un punto fermo all'esterno della vita umana che giustifica la vita stessa. Ricerca del fondamento ontologico dell'essere, con cui l'uomo possa spiegare la sua esistenza. Ricerca realtà metafisica.
Adolescente: figlio di Versilov (padre adottiva) con cui ha rapporti complessi di amore e odio che genera questi sdoppiamenti. Si tratta più di uno SDOPPIAMENTO DI COMPORTAMENTO, che no caratteriale. Volontà di fare qualcosa che non si vuole; essere attratti verso un baratro in cui non si vuole cadere. "come se accanto a voi sedesse il vostro sosia. Voi siete logici, razionali."
D. non pone il problema a livello storico-sociale, ma nell'interiorità; rifiuto del determinismo storico sociale. Versilov: posizione sociale elevata, carattere forte.
FUNZIONE SDOPPIAMENTO:
libertà del comportamento umano: D. ci mostra 2 possibilità di scelta; 1) folle 2) razionale. Entrambe le possibilità sono presenti nella nostra coscienza.
Versilov è consapevole della condizione di instabilità dell'io
Es. lo sdoppiamento nei Demoni (71-72) è rappresentato a 2 livelli diversi
effetto di un'allucinazione; Stavroghin, volto misterioso; gli compare un sosia. -DEMONI: forze del male della Russia che acquista connotati sociali precisi,- che lo rendono diverso dal personaggio originale (nobile); stupido seminarista (simbolo del nichilista) con le certezze degli anni 60 (materialisti..); provenivano paradossalmente dai seminari dove c'era un contatto con la filosofia. (anni 1870 terrorismo). E' rozzo; la rozzezza è uno dei motivi di scontro generazionali tra PADRI e FIGLI (turgenev ne descrive il modello, con gli uomini degli anni 40 liberali e di maniere aristocratiche, e Bazarov rozzo e brutale). E' un lacchè, cioè un servo di classe inferiore, convinto del suo insuperabile fascino grazie alle sue idee. "Io non gli credo; lo so che sono io che mi sdoppio (cm nel Sosia) ma ciononostante lui vuole essere un demone AUTONOMO" (novità rispetto al Sosia)
sdoppiamento che genera demoni reali; i personaggi sono dei doppi di Stavroghin. Es. Shatov (con idelogia slavofila) Kirillov (ateista), Felt'ka l'ergastolano. Nuovo elemento a partire dai Demoni; il presupposto era l'instabilità dell'io, invece Stavroghin è un personaggio molto ricco e con una grande forza spirituale, ha il dono di comunicare e trasmettere questa forza spirituale; è in grado di generare idee da cui nascono i Demoni che cominciano a riprodursi, ma ognuno con una ideologia diversa dal loro padre; sviluppano le stesse idee ma in modo diverso es. in modo rivoluzionario (si ripresenta il motivo dell'Usurpatore) Shatov si pone come una emanazione. Richiama il rapporto di Cristo con i discepoli, invece Kirillov al contrario sviluppa un ideologia atea (emanazione dell'ateismo di Stavroghin). Felt'ka è invece l'emanazione di ciò che Stavroghin vorrebbe fare (sgozzare Levjatkin) ma che non fa.
Il problema dell'AUTONOMIA di questi demoni è centrale
Fratelli Karamazov: Ivan.. parla col suo demone.
Il nucleo è già presente nel personaggio. Nei
Demoni una parte della coscienza prende forza rispetto a un'altra:
"incarnazione di una parte sola (di me stesso)"
-rivendicazione delle varie componenti della psiche ad avere una vita reale indipendente
-Ivan non vuole definirsi: rapporto tra desideri deificati è personaggio
è speculare al rapporto tra personaggio/autore e uomo/dio
Atto di creazione del personaggio: controllo totale. La frase di Bachtin a proposito della libertà dei personaggi e del rapporto dialogico che l'autore ha con essi è astratta; bella ma teorica.
La struttura della lingua russa aiuta perché le
forme impersonali sono preponderanti rispetto a quelle personali.
D. quando scrive è in un orizzonte di attesa; aspetta e vede come gli parla il
personaggio, non parte mai da un'idea, ha un atteggiamento dialogico in questo
senso.
Aspira alla forma drammatica (paragone con i 6 personaggi in cerca d'autore di
Pirandello).
I suoi personaggi non sono completamente predeterminati .
Lo sdoppiamento è un procedimento chiave per rappresentare la psicologia umana, che ha tratti molto contraddittori.
Ci sono tracce gogoliane in tutta l'opera di
D, soprattutto nel Sosia e nell'Adolescente. Figure di personaggi:
-D. riprende personaggi di Gogol e da loro una coscienza
-D. riprende procedimenti tipici dei personaggi di Gogol; lo sdoppiamento non è
più esteriore ma interiore.
-altre tipologie di assimilazione di procedimenti gogoliani: es. inizio III
parte dell'idiota. Il narratore fa un gran chiacchierare ma sembra dirci poco:
ripreso dal Cappotto il narratore con gli stessi modi, procedimenti, lessico,
sintesi; rappresentazione delle VOCI della società (aggiungendo un distacco
ironico del narratore); verbalità e loquacità inutile; tendenza a finta
tipizzazione (come Gogol parte a descrivere un tipo della società e gli
aggiunge tratti fino a renderlo irriconoscibile come tipico, diventando un
individuo specifico).
Oppure, pag 417. Perché descrive per pagine una virtù che non è quella dei
personaggi? Usa Maschere gogoliane per nascondersi, perché non vuole
esporsi del tutto. Spesso usa metafore gogoliane, come quella della Trojka di
Cicikov, che ritroviamo alla fine dei fratelli Karamazov, ripresa
dall'accusatore (se è quella di Gogol, le anime morte sono
In D. non c'è imitazione di Gogol, né prestito, ne parodia, né polemica; vi è un rapporto di sviluppo e dialogo creativo con immagini e forme narrative presenti in gogol.
-Rapporto tra biografia e opera letteraria
-stesura di Umiliati e offesi
-scoperta dell'intreccio
Contesto storico: dal 48-55 periodo ancora più
chiuso, massima repressione politica, censura strettissima perché
Clandestinità dei circoli progressisti, ad Es il famoso circolo Petrascevskij, frequentato
da un buon numero di progressisti. Petrascevskij era una figura originale,
traduttore, possedeva molti libri "illegali", teneva riunioni proibite a cui
convenivano molti giovani interessati alla filosofia.
Gli argomenti di dibattito erano il pensiero di FEUERBACH (materialista; nega
con forza la presenza di Dio) e FURIER (società paritaria e egualitaria,
socialista utopistica, convivenza armonica collettiva, no proprietà privata) Il
circolo cercava di mediare tra queste due filosofie non proprio concilianti.
Era illegale negare la proprietà visto che lo stato russo si reggeva su quello.
Uno degli elementi comuni su cui si cerca di conciliare era l'eliminazione
degli elementi della NARODNOST ufficiale. Tentativo di eliminare l'idealismo,
tendenza alla riabilitazione della carne, non più considerata come qualcosa che
va negato ma come qualcosa che ha un valore (origine della filosofia di
Nietsche), riforma per abolire la servitù della gleba era molto perseguita dai
giovani.
D. sembra raccogliere il sogno egualitario di
Furier; non ha in queste fasi propositi rivoluzionari; nella sua visione il
furierismo non attenta alla proprietà; prende solo una parte del pensiero di
Furier.
1847 Nei brani scelti della corrispondenza di Gogol viene a galla la sua vera
faccia reazionaria, di colui che non voleva denunciare le ingiustizie ma solo
prendere atto di vizi generalmente umani, e Belinskij (critico
progressista più amato) indignato ne discute. Manda una lettera, in cui esprime
il suo sdegno (aveva amato gogol credendolo un denunciatore paladino del
progresso, invece si era rivelato un "predicatore della frusta") a D. per la
quale quest'ultimo viene arrestato.
Il 5/4/49 alle 5 di mattino D. viene svegliato e portato alla fortezza di
Pietro e Paolo dove viene rinchiuso. E' indignato, perché non aveva mai avuto
intenti rivoluzionari, infatti aveva accolto solo un aspetto del furierismo,
era affascinato solo dal sogno egualitaristico. In novembre viene condannato a
morte, aveva 27 anni. Dopo che tutto era stato predisposto x l'esecuzione all'ultimo
momento vengono graziati lui e i suoi compagni. Il giorno stesso 22/12 scrive
al fratello e descrive quei momenti in cui sapeva che sarebbe morto. Non si era
disperato, ne perso d'animo; guarda al suo passato, agli errori commessi,
capisce che ogni minuto può valere un secolo di felicità. Viene condannato a 4
anni di lavori forzati, e la sua carriera letteraria si dice conclusa. Questi
attimi prima della "morte" riemergono a tratti, ad es. in un passo dell'Idiota;
la figura enigmatica del principe Mishkin racconta di aver visto una condanna a
morte. Il principe era un malato di nervi, che dopo essersi curato in svizzera
torna in Russia e riprende contatto con dei lontani parenti, gli Epancin. La
purezza del suo animo affascina tutti. Morte: fusione con la luce (stando al
racconto del principe). Rimangono alcune componenti fondamentali: il bisogno di
tempo, di vivere la vita con più intensità ("impressione forte vissuta alla
base del romanzo") possibilità di fondersi con il sole. Tra il momento della
condanna e quello in cui scrive l'idiota aveva letto "gli ultimi giorni di un
condannato a morte" di Hugo; tracce significative della rabbia del condannato
appaiono nell'idiota. Nuova chiave di lettura; non più forza d'animo, spirituale,
ma fragilità: BIOGRAFIA CHE RIEMERGE NEI SUOI TRATTI Più IRRICONOSCIBILI. (come
anche l'epigrafe della madre, x la gamba di..)
La cultura tende a modellare l'esperienza in forme nuove.
Altro es. Lavori forzati che svolge oltre gli Urali (a 60 ore di treno da
Mosca) lasciano anche tracce positive profonde. Tra il 50-54, durante il
viaggio incontra la moglie di un decabrista che gli regala un vangelo. Scopre
il crimine xchè a scontare con lui le loro pene ci sono assassini, ladri,
criminali politici. Scopre la grandezza morale del popolo russo. Riconsidera la
sua stessa esperienza biografica. Fa 3 scoperte/conquiste spirituali:
scopre la fede religiosa (passando dall'ateismo attraverso il cristianesimo insicuro): dice "se anche la verità non fosse dalla parte di Dio io sarei accanto a Cristo". Unico di dare fondamento etico alla vita degli uomini. (nucleo: SE DIO NON ESISTE TUTTO è PERMESSO)
scoperta della forza morale del popolo. Nonostante i delitti commessi, è il popolo il depositario della verità innata, attorno alla quale gli intellettuali meditano senza coglierla
prende coscienza dell'epilessia in tutta la sua gravità. E' un elemento non solo negativo; è anche la scoperta di una ricchezza interiore. Situazione che lo porta da uno stato di convulsione a uno stato di pace; raggiunge una forma di autocoscienza superiore. Anche il principe Myskin coglie la ricchezza spirituali da questo momenti di calma. Malattia come occasione di arricchimento interiore.
54-59 serve come soldato semplice in un paesino
al confine con
Nel 59 grazie al nuovo clima sotto Alessandro
II inizia la sua intensa attività letteraria, fonda 2 riviste col fratello Il
Tempo, e poi Epoca, su cui pubblica le opere di vari letterati.
D. sviluppa l'idea del "ritorno al suolo", sviluppa posizioni politiche
liberali vicine al governo (62 liberazione dei servi della gleba).
Le memorie da una casa di morti sono una rappresentazione lucida della vita nel campo di lavoro raccontata da un proprietario terriero che aveva ucciso la moglie, narratore che non è più D: narrazione lucida e serena, tranquilla. Perde il tratto di accentuata emotività che caratterizzava i narratori dostoevskijani precedenti. Nel "piccolo eroe" scritto nella fortezza di Pietro e Paolo c'è lo stesso narratore tranquillo, quasi Puskiniano.
Nei momenti in cui D. sconta una pena, si assiste alla scomparsa della tensione emotiva. Il senso di colpa rimosso era alla base della dissociazione. Nel momento in cui espia una colpa il senso di colpa si attenua: narrazione tranquilla e no dissociazione. Ipotesi che lo sdoppiamento sia originato da una qualche colpa di D.
E' più corretto individuare i segni dell'esperienza sul piano narrativo, tratti costanti. (?)
Nelle memorie ci sono scene tipiche del campo
di lavoro; corruzione, il vino comprato con qualche soldo, le prostitute, la
mensa, i comportamenti vivaci del condannato, i bagni (scena onirica con
l'effetto del vapore). A partire da questo quadro il CRIMINE entra per la prima volta nelle opere di D.
Delitto come momento di scoperte dell'uomo es. uomini che avevano ucciso il
padre hanno la forza morale x compiere una rinascita spirituale.
Il crimine è centrale nei Demoni, nei Fratelli Karamazov, in Delitto e Castigo.
Centrale l'accusa verso il sistema carcerario punitivo. Inizia il filone della
letteratura sui campi di lavoro (Checov, Solzenizyn)
61-62 Umiliati e offesi. Romanzo non riuscito
pubblicato su Vremja. Per la prima volta arriva a una costruzione di intreccio
elaborata: scoperta dell'INTRECCIO ROMANZESCO. Nei romanzi precedenti l'azione
era ridotta al minimo, e c'era un grande apparato di energia creativa.
In Umiliati e offesi scopre una macchina romanzesca più complessa. C'è una
calca di personaggi che da l'impressione di coralità, mondo. Il suo romanzo
acquista una ampiezza sociale diversa. Non descrive più soltanto la stanza
dell'impiegato secondo le dinamiche gogoliane, ma una realtà sociale ampia e
diversificata, comparsa di più linee narrative, storie costruite che si
intrecciano tra loro.
FABULA:successione eventi dell'azione
romanzesca secondo sequenzialità cronologica
INTRECCIO: ricostruzione azioni così come sono presentate dall'autore
(definizione di Tomascevskij)
Le prime opere di D. erano lineari, no distinzione tra fabula e intreccio.
In Umiliati e offesi le cose cambiano, compare
la struttura romanzesca che ritroviamo nei 4 romanzi della maturità. Però è un
opera non particolarmente riuscita perché ci sono pochi contenuti ideologici;
il personaggio è poco ideologo. CI sono molti elementi melodrammatici, debito
verso Eugene Sue per descrivere i misteri di Pietroburgo. Struttura romanzesca
che usciva secondo modello seriale; l'autore stesso non aveva un piano
fin dall'inizio. I romanzi più significativi di D. vengono stesi senza un
piano; scritti per bisogno di soldi. Aspetto importante perché in D. vi è atteggiamento
dialogico, aperto verso l'evoluzione del personaggio e dell'opera. D'altro lato
il non avere un piano spiega questa apertura dei personaggi romanzeschi; non
avendo un piano era necessario non predestinare i suoi personaggi (Jaques
Catteau)
Scriveva di notte. Il rapporto con la proprio coscienza avveniva in assoluto silenzio ed isolamento;
queste circostanze compositive si riflettono nell'opera (es. Checov, che aveva
una famiglia numerosa, faceva il medico ed era sempre disturbato, scriveva
soprattutto racconti brevi).
Umiliati
e offesi: romanzo sulla città, su Pietroburgo; ora ci
da una visione più completa del mondo urbano e non solo dei bassifondi.
Analizza la città, come stavano facendo anche Balzac e Dickens nella sua
specificità: a D. non interessa il personaggio come risultato delle condizioni
esterne, ma come autocoscienza, quindi la città viene vista attraverso i
personaggi. E' popolata di fantasmi (come in Gogol) e creature che lo stesso
romanziere non sa giudicare. D. è un precursore dell'impressionismo. Rappresenta
la realtà non per ciò che è ma per ciò che appare, e ciò che appare è dato per
vero (come in Hoffman).
Sono evidenti anche i riflessi di Dickens; nelle sue lettere nomina spesso
David Copperfield, il Circolo Pickwick (importante x la creazione del
personaggio del principe Myshkin dell'idiota, uomo bello, ricco di suggestioni
di quest'opera), Old curiosity shop. Dickens è importante per la rappresentazione
della città e del mondo infantile
trama: famiglia di un ex fattore oppresso e umiliato dal padrone, perchè il
figlio del padrone si fa la figlia del
fattore. Il padrone riduce al lastrico questo famiglia che è costretta ad
andare in città, a Piter. La figlia abbandona la sua famiglia x andare con il
figlio del padrone, che la abbandona x andare con una donna più ricca; Nelly,
una bambina orfana malata di tisi aiuta a far riconciliare la figlia con la sua
famiglia.
Infanzia: momento/mondo di purezza assoluta, verità, ingenuità, forte affinità del personaggio Dickensiano della figlia di Nelly
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Clima anni 60 (55-66) in Russia: nel 55 va al trono Alessandro II, inizia una
stagione di riforme della società russa a vari livelli. Questo periodo finisce
nel 66 quando inizia il terrorismo. Le riforme coinvolgono il decentramento
della struttura amministrativa: zemstvo: struttura amministrativa locale che
tende a rimodernare; riorganizzare; creazione di scuole locali. Nel 62 c'è
Riforma giudiziaria: i tribunali locali erano negli zemstvo, compare una
giuria popolare. I processi diventano pubblici;
ciò ha un importante riflesso in letteratura; il processo diventa oggetto di
dibattito, se ne parla, assurge a momento importante della società. Molto
importante in Delitto e castigo e nei Fratelli Karamazov.
Riforma della censura (65): abolizione della censura preventiva. Si può
parlare di Dio, della sua esistenza o non esistenza, del destino dell'uomo
russo (prima erano argomenti censurati)
Riforma dell'istruzione: massa di contadini che con l'istituzione di
scuole elementari entra in contatto con i libri.
Sviluppo notevole dei Tolstij jurnal; riviste
letterarie su cui comparivano romanzi a puntate. Erano importanti le riviste
dei progressisti e dei radicali (Il
Contemporaneo, Ikrasov, fondata da Pushkin,
e poi passata a Cerniscevskij idolo dei giovani degli anni 60 (mentre
negli anni 40 era Belinskij), La parola russa di Pisarev, la campana di Herzen -clandestina-).
Queste riviste si concentravano sul problema dei contadini, dell'emacipazione
della donna (es. Anna Karenina), sulla cronaca nera e sui processi.
Tutte queste riforme destabilizzarono la società russa dando origine a una violenza diffusa; verbale nei giornali,
e reale (es. sommossa dei contadini che volevano terre, rivolta studentesca).
Epoca in cui emergono i NICHILISTI,
radicali, gli UOMINI NUOVI, che sono di diversa estrazione sociale (mentre
negli anni 40 gli slavofili e gli occidentalisti erano aristocratici), vengono
anche da classi basse, es. figli di preti, ecclesiastici (perchè i seminari
erano gli unici luoghi in cui negli anni 40 si poteva parlare), membri della
classe media, raznocinzi, e del ceto impiegatizio. Le figura di punta erano: Nikrasov,
Cerniscevskij, Herzen e Pisarev. Hanno una nuova visione del mondo,
positivista, materialista; sconvolgono la tradizionale idea russa. Seguono
FEUERBACH, che nel 41 mostra come Dio sia proiezione dei desideri dell'uomo: "E' l'uomo che ha creato Dio" cioè
ribalta la concezione cristiana. "l'anima non è immortale, la materia è immortale" Es: nel Kraft
und Stoff di Buchner "energia e materia", c'è la concezione degli atomi, che non si possono dividere, quindi la
materia non si distrugge mai, si trasforma!
Alla morale cristiana sostituiscono la l'utilitarismo inglese di Bentham: egoismo invece di altruismo. La
politica liberale del governo viene affermata da una prassi violenta, invece che graduale.
Nel 65 esce il trattato di Bernard sulla medicina sperimentale che trasforma la
concezione dell'uomo stesso: azione dell'uomo risultato di processi chimici (non del contesto sociale).
Ci si evolve rapidamente dall'idea degli anni 40 (che l'uomo è il risultato del
contesto in cui vive), a quella degli
anni 60.
Il sovrapporsi di sistemi così diversi che si negano l'un l'altro crea sgomento
e insicurezza. La figura dello scrittore e del critico assume un peso e un
importanza particolare grazie alla loro capacità di analizzare. La gente fa
loro domande anche legate al senso della vita. Le incognite prima risolte dalla
religione vengono risolte dagli scrittori.
Nuova concezione della letteratura: (nel romanticismo l'arte era superiore alla
realtà, bisognava tendere ad un ideale superiore). Ora invece la "realtà è
superiore all'arte"( cerniscevskij) . L'arte deve cercare di migliorare la
realtà (atteggiamento didattico), deve essere un manuale, per migliorare la
realtà e la vita sociale. Es. "che fare?" è all'origine dell... socialista.
Elaborazione del concetto del "Tipo": modello Hegeliano sommato a idea
sociologica (idea assoluta e tipo storico sociale, prodotto di una certa
epoca).
Dinamiche a partire dal Tipo; Saltikov-Scedrin:
lo scrittore vive una categoria di persone con tratti comuni e crea il
personaggio ESTREMIZZANDO i caratteri reali. Ma succede che il lettore tende ad
IMITARE il comportamento del personaggio ESTREMIZZANDO ancora di più. Escono
così i tipi letterari es. il Nichilista (sempre più estremo e radicale). Questo
processo è avvenuto molto in Germania. I giovani assomigliano tutti al Bazarov
di Turgenev.
Generazione di giovani studenti con caratteristiche simili; maschi con capelli lunghi e femmine rasate; moda del saio con rozzi bottoni, occhiali con montatura azzurra. Erano rozzi brutali, senza cortesia, andavano direttamente ai problemi. Propensione a insegnare. Parità sessuale. Mani con i calli (trasformazione anche nel costume).
Lo scrittore che meglio coglie questa trasformazione è proprio Turgnev (Rudin -uomo superfluo-, nido di nobili, vigilia..., fumo,....). Molto diverso da D. e T.
Sono romanzi brevi, povesti, concentrati. Sono l'evoluzione dello schizzo fisiologico. Molte descrizioni.
Hanno in comune il tipo dell'UOMO SUPERFLUO: aristocratico, rappresentante della vecchia generazione di nobili idealisti degli anni 40. -tendenza all'autoanalisi,frustrazione -tendenza agli ideali di giustizia e libertà (ovvio negli anni 40) -Inazione, mancanza di volontà e di forza d'agire. Superfluo: perché sogna di agire ma non ne ha la forza.
Turgenev stesso è un uomo superfluo. Era un occidentalista, ma con la situazione rigida che c'era era impossibile agire, e ciò genera frustrazione.
Tendenza all'autoanalisi: evoluzione
dostoevskjana
(RAZNOCINCI: anni 60)
Altro tipo Turgeneviano è il NICHILISTA: negatore di Dio, dell'anima, della famiglia, dell'amore (che è solo istinto di riproduzione, la famiglia non si regge su ciò) , dello zar, dei valori tradizionali, di Puskin. L'uomo agisce solo per egoismo. Come Bazarov.
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In risposta a Padri e figli
L'atteggiamento di Turgenev verso questo personaggio è ambiguo, poco chiaro; da
una parte capisce che è passato, ma gli è legato (inazione) (??)
Il tratto tipico di Bazarov è
"Memorie del sottosuolo"
-uomo superfluo, formazione del tipo del romanzo turgeneviano. Turgenev era un romanziere molto letto, aveva una grande capacità nel cogliere i caratteri di una certa epoca. Nei suoi personaggi concentra caratteristiche della realtà sociale (più di Tolstoj). Non ha l'obiettivo di mostrare i caratteri come effetto di una certa epoca.. Coglie lo spirito dell'epoca, i caratteri che cambiano. Aveva un tocco di vanità, di raffinato egocentrismo, affascinava con le sue idee. Era la stella del momento, più di D. e T., tutti i salotti lo volevano, era il più pagato in Russia. Rappresenta spesso l'uomo superfluo, rappresentante degli idealisti degli anni 40, dei nobili aristocratici dai sogni elevati della vecchia generazione es. Rudin. Gli idealisti si muovono nei suoi romanzi senza far niente. Provenienza di Turgenev dalla scuola naturale, descrizione del mondo ARISTOCRATICO.
UOMO SUPERFLUO: tendenza all'autoriflessione e
all'autoanalisi; divorato dall'analisi (come l'uomo del sottosuolo di D.) Alti
ideali di giustizia; nato negli anni
A questo tipo si contrappone il NICHILISTA: giovane generazione plebea e
materialista degli anni 60 es. Bazarov, figlio di un funzionario di stato di
basso rango. Negatore dei valori tradizionali (zar, ortodossia, popolo), ateo,
nega l'organizzazione statale della Russia, nega la famiglia, portatore di una
visione intellettualistica del mondo: uomo spinto da una pulsione fondamentale
che è l'egoismo, e in ciò non c'è niente di male, chi lo nasconde è un ipocrita
(Bentham). Eliminazione elementi di idealismo es. amore: solo desiderio di
accoppiamento, nega l'ideale romantico ("amore è tessuto della natura ricamato
dalla fantasia" Voltaire.)
Bazarov dice "correggete la società e non vi saranno più malattie sociali e ingiustizie".
Negazione della letteratura come piacevole ed edificante passatempo; non è utile, meglio la prosa scientifica (idee di Buchner), nega Puskin.
Atteggiamento ambiguo di Turgenev verso l'uomo
superfluo: ironia e simpatia x l'atteggiamento di idealismo e tendenza
all'inerzia, più attenzione al contesto storico (lui stesso si considera così).
Verso il nichilista: fascinazione verso la coerenza estrema di Bazarov, forza,
energia; sprezzante verso la loro rozzezza (turgenev era un aristocratico).
Rigetta il loro rifiuto letterario e la loro idea di violenta rivoluzione. Era
un liberale riformista e gradualista.
"Padri e figli" del
Utopia delle emozioni: attraverso la logica le persone hanno superato le
emozioni.
Modello di nuova forma di convivenza sociale (non più la famiglia), lavorativa
(lavanderie collettive), emotiva (nuovo fondamento della vita su principi
egoistici). Attraverso la ragione si può superare la gelosia.
E' un libro di culto, e viene "attuato"; si fanno finti matrimoni, liberazione della società dall'idealismo.
Risposta di D. a questi romanzi:
1864: "Memorie del sottosuolo" risposta ai nichilisti.
Tratti formali che accomuna questo romanzo ai precedenti: -pone attenzione all'autocoscienza, sull'autoanalizzarsi e definirsi (povera gente, sosia) -mantiene la sua incompiutezza e indefinitezza di se stesso -impiegato che si ritrae dalla vita sociale per richiudersi nel suo mondo.
Tratti dell'uomo del sottosuolo:
E' un uomo troppo conscio di se stesso, è IPERSENSIBILE, non si definisce, non è uomo d'azione, INERZIA. Per questa sua coscienza ipersensibile sa che l'azione è frutto di un MODO LIMITATO DI VEDERE LE COSE (se sappiamo le conseguenze delle nostre azioni, se siamo sensibili, non possiamo più agire). L'uomo vede il limite come una sua colpa, come all'interno di se. Viene interiorizzato il "muro", ostacolo non reale ma di coscienza. VOLUTTA', PIACERE PROFONDO CHE TRAE DALL'UMILIAZIONE la sua autoumiliazione era per lui autoconsolazione,nasceva dalla tendenza masochistica ma umana all'autoumiliazione (è eccessivo in ogni cosa). Fatto di sentirsi senza scampo, senza via d'uscita, alla fine l'amarezza diventa dolcezza.
1- monologo
2- dialogo con una prostituta, le parla e lei si innamora ma le da dei soldi e
la caccia dicendo di averle detto delle falsità. Godimento nel compiere azioni
ignominiose.
Nastasja Filipovna: ha una colpa mai detta, era stata violata da uno
sfruttatore. Prova piacere voluttuoso nel fatto che viene comprata. Cerca di
allontanarsi da questi abissi ma poi cade nell'autoumiliazione. Ciò può essere
avvicinato a "forza della bassezza"; i personaggi karamazoviani hanno la
tendenza a compiere azioni vergognose. Questi tratti erano già in bozzo nel
sosia, nelle memorie emergono più esplicitamente. Elemento nuovo: per la prima
volta il personaggio è IDEOLOGO, non solo coscienza di se e degli altri
ma anche del mondo. Portatore di un idea (negativa; oppositiva rispetto
alle idee dei nichilisti e degli uomini nuovi) opposizione categorica alla
visione utilitaristica della vita
Uomo idea.
Nei romanzi precedenti (x rappresentare l'autocoscienza)
-forma epistolare
-sdoppiamento
A partire da questo romanzo l'uomo del sottosuolo sviluppa ideologie: dice che
l'uomo agisce come vuole, non secondo ragione e vantaggio, si agisce anche
contro il vantaggio e la ragione (governa una minima parte delle nostre
azioni). L'uomo cesserà di volere liberamente. Ama il processo per arrivare
alla meta, non la meta stessa.
Palazzo di cristallo (che compariva anche in
Che fare?) opposto al sottosuolo. D. è euforico e sgomento, dopo il suo viaggio
in Inghilterra.
Nel sogno di Vera(trasparenza vita privata, vita ridotta a schema razionale,.
Tutti i problemi vengono risolti, es. organizzazione accoppiamenti, vita
ridotta a scacchiera.
L'uomo del sottosuolo difende il sottosuolo, si ribella a ciò per mantenere le
sue libertà, la sua libertà di andare contro la logica e la ragione
-narratore dostoevskijano, l'Idiota
-personaggio dell'uomo del sottosuolo in risposta ai nichilisti
-formazione di Delitto e castigo; Raskolnikov, riflessioni attorno alla "Dama
di picche" di Puskin e "Papà Goriot" di Balzac
Concezione dell'Uomo in D.: si intuisce nella
lettera che scrive al fratello nel 39. Dice che "l'uomo è un mistero". Il suo
compito è di mostrare letterariamente il mistero dell'uomo, l'idea di uomo come
mistero. Con quali procedimenti? Non si tratta di svelare il mistero ma di
rappresentarlo con parole, facendolo rimanere un mistero. La parola è
l'elemento segnino che tende a definire ciò che esprime, quindi è difficile,
anche perché il romanzo era per definizione una forma chiara ed esplicita
(mentre la poesia gioca sull'evocare e non sul definire, crea suggestione).
Come rappresentare attraverso la parola -che svela- il mistero dell'uomo?
1) procedimento dello sdoppiamento del personaggio; es. nel sosia, i 2
caratteri del personaggio, umile e orgoglioso; la voragine oscura tra i due
crea l'impressione dell'uomo come enigma
istanza
del narratore; gioca un ruolo molto importante. Il narratore aveva, nella
tradizione, la funzione di spiegare. D. cambia ciò in modo radicale aprendo le
porte al romanzo 900esco.
-in povera gente non c'è un narratore
(in forma epistolare); i narratori sono i protagonisti stessi
-nel Sosia tende a nascondersi e a scomparire, fondendosi con i
personaggi principali (discorso
indiretto libero*:procedimento che D. sviluppa moltissimo. Consiste nella
voce del narratore che si unifica con la voce del personaggio; il narratore non
ci dice cosa lui pensa del personaggio) es. in Delitto e castigo. Il narratore che non giudica è una grande
scoperta di D.
Oppure attraverso la tendenza a nascondersi dietro maschere gogoliane (stilizzazione
del narratore gogoliano: voce che non dice nulla)
3) Le memorie sono scritte in Prima persona:
non abbiamo modo di sapere cosa ne pensa D.
4) Idiota (1868/69). Esce sul Messaggero russo. Arriva a una posizione ancora
più estrema. C'è un narratore che non si espone, non giudica e soprattutto che non
sa cosa i propri personaggi hanno compiuto, non li sa interpretare, non sa
perché si comportano così. Rottura totale con la tradizione precedente in cui
il narratore spiegava tutto, cosa pensa e perché. Il narrare era considerato il
risultato del conoscere la vita.
*esempio di disc. Indiretto libero in delitto e castigo: Raskolnikov vaga confuso dopo aver ucciso la vecchia, rimugina, si fa delle domande, e il narratore imitando la voce interiore di Raskolnikov dice: .si era così, era proprio così.
D. rivoluziona la poetica del romanzo con una posizione più realistica e corretta; rappresenta situazioni e impressioni senza interpretarli (Benjamin "angelus nous" interessanti osservazioni sulla figura del narratore)
Idiota:
il narratore è fondamentale per rappresentare il mistero dell'uomo; gli
individui agiscono in modo misterioso e incomprensibile. Nucleo fondamentale
della storia: il principe Myskin incarna la perfezione morale; è buono e
ingenuo. E' la storia di un innocente in un mondo dominato dalle passioni. D.
scrive in una lettera di voler rappresentare "l'uomo del tutto bello". Myskin
si innamora di Nastasia, creatura ferita. Ella è oggetto delle mire di Ganja
(che pur non la ama), e di ROgozin. Scena dell'onomastico: serata
straordinaria, arriva ROgozin che getta a terra una somma di denaro; lei si
comporta in modo strano, e poi scappa con lui; fughe rapimenti omicidi.
D. lo scrive in Svizzera, in un periodo in cui aveva perso molti soldi. Inizia
a scrivere in cambio di un anticipo. Oscilla tra 2 idee: personaggio ateo e
irruento ma capace di azioni buone. ma poi ha il lampo di genio: personaggio misterioso,
ideale., Riprende l'idea dell'uomo totalmente bello (prikrasny). "cristo è
l'ideale, l'unico che sia esistito"
es.di figure belle perché derise sono in Hugo, Dickens, Cervantes
D. scrive alla nipote (a cui poi dedica l'idiota): "è una vecchia idea ma
difficile da realizzare quella dell'uomo totalmente bello"
("solo la presenza, non già le azioni di una
persona del genere è un miracolo"; vangelo di Giovanni)
D. mantiene aperti gli intrecci perché doveva mandare i capitoli alla
redazione.
Misteriosità: effetto di ciò, e di
procedimenti voluti (narratore che non sa)
Come si forma Myskin:
Idiota; in russo Idiot: parola ricca, indica lo scemo, il "folle in
cristo"(monaci che vagavano per la russia, che avevano visioni mistiche, le
loro visioni li avvicinavano a dio). Pone attenzione al narratore; non giudica,
ma riporta ciò che gli altri dicono del personaggio. Nel titolo viene riportato
il giudizio degli altri sui personaggi (modo per nascondersi).
Caratteristiche dell'Idiota: ("D. and his new testament")
-Innocenza come l'agnello di
Giovanni
-Straniero si comporta secondo logiche diverse da quelle in uso nella soc.
di Pietro
-Non giudica mai comprensione e compassione; attrae gli altri per questo
-Misterioso per la sua malattia
"E' una sfinge"
Legame di Myskin con S. Giovanni + teologia ortodossa della Presenza. La
presenza di Myskin crea un effetto su tutti i personaggi che esprimono la loro
natura. Paradiso in terra; cielo sulla terra. Questo regno di dio sembra
rompersi quando compare l'amore: forza disgregante, perchè non è un
sentimento unico, si mescolano sentimenti diversi:
- Myskin: amore e pietà
- Rogozin: possesso
- Ganja: ambizione
Nastasia pure è un mistero:
Che procedimenti per rappresentarli?
ricorso alle lettere inserite nel romanzo x fare appello a un Io più profondo in cui appare l'essenza del personaggio. Contraddizione tra ciò che dicono e ciò che fanno e che noi avvertiamo che loro sono in profondità. Scrittura depositaria di verità dell'uomo maggiore alla parola (anche in tradizione ortodossa)
ricorso al sorriso e al pianto in situazioni ingiustificate. Fa appello a una realtà intima nascosta; fa supporre che nel personaggio ci sia una vita interiore diversa. Gestualità, mimica facciale.
(impressione che in ogni personaggio dell'Idiota vi sia un mistero; contraddizione tra ciò che i personaggi dicono e ciò che sono)
Figura del narratore che non sa; non solo non giudica come in Delitto e Castigo; si nasconde dietro alle voci della società (ciò che gli altri dicono di loro), si fonde con i personaggi. Es. i Demoni
Serata dell'onomastico di Nastasia, tutto
appare misterioso, le sue azioni sono imponderabili. Ci sono 3 spasimanti, lei
ride, piange, e poi scappa con Rogozin.
Il narratore dice "era difficile capire." come se fosse uno degli invitati ala
festa. Oppure "la signora spigliata" come se si trattasse di qualcuno di noto:
fenomeno del confluire del narratore nei personaggi che circondano Nastasia.
Noi stessi partecipiamo al suo mistero.
Altri es: 1) narratore che non sa 2) riso del
principe e meraviglia di Ippolite 3) pianto: non si sa perché 4) confusione e
inquietudine; il narratore sa di nuovo 5) il narratore si mette vicino ad
Ippolite e ci da informazioni su Myskin 6) si distacca 7) "rinunciando a
spiegare." (mina la costruzione tradizionale del romanzo).
Perdita di conoscenza sull'uomo: Perché? Perché in questa situazione storica si
è perso il narratore onnisciente?
(passo verso l'impressionismo) Perché si
sovrappongono sistemi di valori diversi (nichilisti materialisti -dio
proiezione dei desideri dell'uomo, uomo che ha creato dio- e tradizione) e si
perde il punto di vista fisso. Narratore che emerge da una crisi, conflitto tra
idee che si delegittimizzano a vicenda. Crisi del periodo di D; D. autore della
crisi.
"trovare l'uomo nell'uomo" D. richiama lo sdoppiamento, cioè gli uomini negli
uomini per scoprire il mistero che si cela nei personaggi.
Solo fatti, no spiegazioni. Siccome le cause delle azioni sono tante e impossibili da seguire, meglio dare solo i fatti. Cambiano a seconda di chi li vede.
Idiota:
In questo romanzo D. attraverso la scomparsa
del narratore sembra proteggere il mistero dei personaggi; rappresenta
l'inconoscibilità profonda dell'individuo. Es. Myskin in origine era una figura
cristica; poi si è fatto uomo, inizia a comportarsi come un uomo.
Evoluzione di Myskin: assume su di se tutti gli aspetti dell'uomo come cristo.
Pazzia: incapacità; fallimento dell'idea di convivere con gli uomini (deve
allontanarsi dall'uomo per mantenere la sua idealità/folle in cristo)
Devue "il romanzo russo": per gli scrittori europei D. diventa un modello centrale
Oscar Wilde: i personaggi di D. ci colpiscono pur mantenendo fino alla fine il loro mistero
Gilde: D. non dipinge le figure in primo piano, lascia che si dipingano da sole, sempre in formazione
Proust: sottolinea come i personaggi di D. sono un po' sempre gli stessi (si ripropongono attraverso immagini diverse. Es. continuità tra l'uomo del sottosuolo e Raskolnikov); positivo; si riflette la voce pura dell'autore che lui stesso cercava per liberarsi dalle influenze.
Dopo la fine dell'Idiota concepisce l'idea di
un ciclo intitolato "vita di un grande peccatore" (che attraversa le fasi di ateo, credente,
fanatico e di nuovo ateo; accumula grandi ricchezze per umiliare gli altri; si
pente e diventa umile; è una traiettoria indipendente dalle circostanze
esterne): escono "i demoni" (71-72) "l'adolescente" e "i fratelli Karamazov" che sono le frazioni
del suo unico pensiero e problema che l'ha tormentato tutta la vita:
l'ESISTENZA DI DIO. Il progetto unitario viene abbandonato.
- I demoni: in cui confluisce l'egoismo e il nichilismo del grande peccatore (i
personaggi sono atei nichilisti)
- Adolescente: in cui confluisce l'accumulo di denari per umiliare gli alti; la dominazione di se per dominare gli altri
- Fratelli Karamazov: in cui confluisce l'idea del pentimento, ritiro dal mondo, Alioscia Karamazov, monaco che si prostra e si umilia
Demoni:
gruppo di terroristi che compie attentati,
guidati da una figura carismatica, Stavroghin, negatori di dio, vogliono
sovvertire l'ordine dello stato. Vogliono uccidere Shatov che aveva abbandonato
la loro banda per abbracciare idee slavofile. Kirillov si vuole suicidare per
provare la sua libertà. Omicidi misteriosi.
Romanzo legato al periodo storico (ispirato a un fatto di cronaca: Nichaev
aveva commesso un omicidio simile.); specchio della trasformazione della
società russa. Periodo del terrorismo 1865-70 che pone fine al periodo delle
riforme (Alessandro II).
E' un opera polemica che va contro occidentalisti e nichilisti. La
cronaca è una fonte importante.
C'è anche un significato figurale: "figura" come concetto biblico
(eventi che trovano interpretazione nelle scritture). Vangelo di Luca ".i
demoni sono entrati in un gregge di maiali... e annegano" : i demoni sono usciti dall'uomo russo e
sono entrati in un gregge di maiali, e annegheranno. Descrizione di come i
demoni sono entrati nei maiali, cioè nei terroristi, permettendo all'uomo russo
di sedere ai piedi di Gesù. "Quest'uomo liberato dai demoni adesso siede ai
piedi di Gesù"
Elementi dell'ideologia del "RITORNO AL SUOLO"
di D.
E' un ideologia di denuncia. Gli occidentalisti, e poi i nichilisti, si sono
staccati dai valori del suolo russo (della narodnost, popolo, ortodossia),
estraniandosi dalla Russia, perdendo Dio, trasformandosi in un gregge di
maiali. (la luce viene dalla Russia, da oriente). L'occidente è l'umanità
accecata, ha perduto cristo perché con la chiesa di Roma si è creduto di poter
fare a meno di cristo.
"leggenda del grande inquisitore" gli uomini preferiscono che qualcuno dica loro cosa fare piuttosto che il libero arbitrio dato da cristo.
-atto d'accusa verso il nichilismo
-Russia superiore all'occidente perché ha conservato il messaggio cristiano
-Purificazione dell'uomo russo
Aspetti generali dell'opera di T.
Percorso creativo.
Nasce nel 1828-1910. Figlio di proprietari
terrieri non particolarmente ricchi. Debiti lasciati dal nonno. Suo padre
Nikolaj riesce a sanare la situazione sposandosi. I genitori muoiono presto,
quando aveva 3 e 9 anni. Anni spensierati. Aveva 4 fratelli e una sorella. (in
Infanzia, Adolescenza, Giovinezza, era
preponderante l'elemento biografico). Era molto irrequieto, studia male,
frequentava bordelli, perdeva sempre a carte ed era sempre povero. Pone fine a
questo periodo nel 51 quando segue il fratello militare nel Caucaso, e fa
carriera militare fino al 55; si scontra ad esempio con i ceceni, popolazione
di cultura musulmana. Compone in questo periodo "Infanzia" (52) "adolescenza"
(54) "Giovinezza" (57). Riesce a trovare il cammino nella letteratura. Figura
coraggiosa. Nel 54 affronta la guerra di Crimea, a Sebastopoli (sbocco
fondamentale x
Nel 55 T. a Pietroburgo entra nel mondo letterario. E' un grande scrittore ma non si vuole comportare da letterato. Negli anni 50 la figura di spicco era Turgenev, dandy inquieto e raffinato con atteggiamenti snobbisti. T. va contro ciò, dice che Turgenev aveva "cosce verbose".
Conosce Tjutcev, Goncharov, Ostrovskij, Nikrasov, e Fet con cui stringe amicizia duratura e intima.
Fa una serie di viaggi in Europa, lo colpiscono
molto 1) le esecuzioni capitali a Parigi 2)l'inumanità del capitalismo
occidentale (vede un povero francese che chiede l'elemosina in un albergo
svizzero; nel suo racconto Luzern).
Scrive "i cosacchi" racconto lungo e tormentato nato da un'idea del fratello
che finisce nel 63.
59: "felicità familiare" che riceve un
giudizio molto negativo, è un fallimento, lui stesso dice che è una schifezza,
dice nei suoi diari, senza risparmiarsi critiche: "è un opera da collegiale e
odora di violette"; sentimentalismo romantico contro cui lui combatte.
Dopo ogni romanzo, ha una specie di rigetto verso le suo opere, gli fanno
schifo. Tendenza a rifiutare la propria opera, e tutto ciò che è funzionalità.
"Se devi dire una cosa, fallo direttamente".
Si ritira a Jasnaja Poljana. Cerca di liberare
i servi della gleba e gli da il modo di riscattarsi. Recluta studenti e fonda
una scuola e un giornale per ,'istruzione dei contadini. Scrive un saggio su
chi deve imparare a scrivere da chi; i contadini dagli intellettuali o viceversa?
I figli dei contadini avevano molta fantasia ed erano più spontanei. E' il
mondo contadino che deve istruire noi(Russeau, Pestalozzi). T. diventa giudice
di pace, la da sempre vinta ai contadini, si inimica tutti gli aristocratici.
Nel 62 conosce Sonja sua futura moglie. E' una figura importante, gli fa da
editor e da copista, gestisce la sua carriera dal punto di vista economico.
Anni 60; periodo di armonia familiare scrive "guerra e pace" 63-68. Uscito a
puntate sul Messaggero russo tra il 65-69. Ottiene uno straordinario successo,
ma lui rifiuta la propria opera, si ritira e scrive racconti pedagogici per
bambini,un abbecedario.
Nel 73-75 scrive Anna Karenina, successo immenso, crea un fenomeno di attesa
delle puntate successive.
Seconda metà degli anni 70: crisi e conversione di T. Processo in cui si
acuiscono alcune contraddizioni che aveva manifestato da sempre. A differenza
di D. voleva una religione completamente antidogmatica, non basata sul
"mistero" ma sull'etica del messaggio cristiano. Nell'80 scrive "in cosa
consiste la mia fede"
Intensa attività di studio dei testi sacri; di nuovo interesse per la cultura popolare, racconti brevi dal linguaggio popolare.
86-87 "morte di Ivan Il'ic", "Sonata a Kreutzer", "Resurrezione" (1899)
Tratto fondamentale del periodo: romanzo e ovest A TESI; tendenziosi; ha un'idea ben presente fin dall'inizio a differenza degli altri in cui l'ideologia era espressa più come una domanda che come una risposta, poneva dei problemi.
Letture
di T.: Scrive nel suo diario del 47: Russeau, Sterne,
Puskin, Dickens, Turgenev sono letture che lo hanno molto impressionato: manca
il Romanticismo, le sue letture sono improntate su un sistema di idee di
matrice illuministica. Strano visto che anche D. si riferiva al retaggio culturale
più prossimo (al romanticismo). T. non seguiva gli orientamenti correnti.
Fet dice che T. aveva una "naturale opposizione a tutto quanto è generalmente
accettato nel campo delle opinioni"
Trubeckoj (formalista russo trasferitosi a
Praga che con Jakobson forma il crogiolo dello strutturalismo) coglie 2 aspetti
1) quello che dice Fet 2)costante analisi e scomposizione dei propri
sentimenti, osservazione di se stesso.
T. è un distruttore di forme letterarie
canonizzate.
Distingue 3 fasi:
contro i romantici:anni 50; T. si sofferma su elaborazione dei temi fondamentali (guerra, vita dei proprietari terrieri ) e procedimenti letterari
contro la tradizione; anni 70 uso dei procedimenti letterari nelle grandi forme romanzesche
contro l'arte: anni 80-90 generi letterari nuovi, racconti e drammi popolari.
Tematica bellica: si oppone alla tradizionale
maniera di tracciare gli intrecci es. un solo personaggio; finale positivo. T.
va contro questa maniera, ci sono molti personaggi, non vi sono grandi azioni
eroiche, no immagini pittoresche, scompare la figura dell'eroe centrale, guerra
presentata come un lavoro svolto da persone normali.
-Rappresenta la paura in guerra, che è il sentimento prevalente (non il
coraggio o l'audacia).
Natura come forza brutale priva di una sua idealizzazione.
Si libera dal tono sentimentale es. vicende
pietoso dei contadini.
-Elimina le idealizzazioni e il sentimentalismo. Storia di come finisce
un amore che si trasforma in noia e routine (diverso dalla tradizione del
romanzo familiare).
Fase anni 70: distruzione operata con
strumento di analisi psicologica, vedendo le cose in modo diretto e
ravvicinato, attraverso lo STRANIAMENTO. Aggiunge alle sue tematiche quella del
salotto e della vita mondana.
-Va contro la tendenza di creare distacco col romanzo storico. Elimina la
distanza.
Discute le fonti di cui serve per scrivere, le contesta, le mette in
mostra. Guerra e pace è in -opposizione col tradizionale romanzo storico.
I personaggi del romanzo non appaiono come eroi persi nel passato, ma sono vicini a noi grazie allo strumento di analisi psicologica.
Guerra e pace / Anna Karenina sono in opposizione al tradizionale romanzo realistico ottocentesco es. Goncharov, Flaubert in cui c'è UN personaggio fondamentale.
La specificità sociale dei personaggi di T. non è importante, non sono espressione del contesto.
-Va contro all'INTRECCIO. Sembrano
tranci di vita, costruzioni in cui non c'è un inizio e una fine ben precisa es.
la fine di Anna Karenina non coincide con la morte di Anna, ci sono altri 10
capitoli.
Perché "la vita non ha una fine ben
precisa" la rappresentazione di un problema non si esaurisce
nell'esperienza del personaggio principale es. adulterio.
-Analisi psicologica rivolta non solo ai personaggi principali ma anche ai personaggi minori: non ci sono gerarchie di importanza tra i personaggi.
Fase anni 80: crisi. Trattati di tipo
polemico, atteggiamento mimetico verso
popolare. Stile e intrecci a partire da opere già esistenti, trae spunto
dai cantastorie. Atteggiamento non più analitico e distruttivo, ma mimetico nei
confronti della tradizione.
"Potenza delle tenebre" con modi di dire tipici del linguaggio popolare.
Rottura col registro letterario alto. Opere a tesi, l'idea appare in modo
esplicito.
Primo periodo, anni 50: elaborazione dei procedimenti di Autoanalisi e Opposizione, che producono sentimenti di ISOLAMENTO; sempre fuori dal mondo. Dividere, analizzare, sezionare, opporsi gli impediscono di sentirsi parte di un tutto che lui capisce essere non divisibile.
Diari: documento/opera letteraria. 47-52 (giovanili) sono fucina-laboratorio di procedimenti letterari importanti. Tendenza autocritica; es. giornata scandita da giudizi costanti. Tendenza che diventa più articolata quando si occupa di temi più generali, filosofici. (Es. seziona le diverse capacità di errore: autoinganno è "non riflettere sul male pur presentendolo nelle cose" )
Questo lavoro che fa su se stesso nel diario lo ritroviamo nelle opere romanzesche in digressioni filosofiche.
-descrizione oggetti es.un bicchiere, anche se non hanno una rilevanza particolare. L'oggetto ci compare come ravvicinato e autonomo rispetto a tutto il resto
-descrizione dei piccoli movimenti involontari degli uomini. Es. sorriso involontario. Ci indica che il linguaggio del corpo è a volte più espressivo del linguaggio parlato, che spesso è espressione di convenzioni. In certi casi questi movimenti sono rivelatori, in altri sono fini a se stessi.
Scrive una traduzione del "viaggio sentimentale" di Sterne; confermano alcune cose che lui aveva già in se. Russeau lo influenza per la scrittura di Infanzia; sceglie il punto di vista di un bambino. La descrizione ipertrofica dei dettagli provoca la distruzione dell'intreccio.
Sono descrizioni fini a se stesse, non hanno la funzione introdurre una vicenda.
Perdita dell'intreccio che è componente tipica del romanzo
Altra rottura: accentramento dell'autoanalisi provoca la rottura interiore del personaggio, sembra FLUIDO, cambiano e scorrono perché il narratore NON da un ritratto esterno e di una psicologia costante. "Dialettica dell'anima fine a se stessa" Cerniscevskij
Non gli interessa il risultato del processo psichico, ma il processo stesso!
Si sente l'influenza di Sterne e Russeau, in cui sono già presenti queste tendenze. T. non copia questi procedimenti, lui vede confermate predisposizioni innate in lui, frutto di una certa epoca (in cui si perde la consapevolezza delle norme di certi generi, es nel tardo romanticismo, epoca di T.).
Romanzo: composizione lunga non necessariamente dotata di intreccio.
Prose
militari: "incursione" Spesso oggetto di
rappresentazione letteraria romantica es. Lermontov. T. va contro i tratti
tipici del modo di presentare questi temi (figure tetre, sprezzo della vita,
eroi coraggiosi). Per smitizzare sceglie il punto di vista STRANIANTE di un
volontario, sguardo puro ed innocente. Non è un eroe ne una grande personalità
romantica, la guerra per lui è un fenomeno incomprensibile. Coraggio è
"comportarsi come si deve". T. smaschera il comportamento falso e letterario di
certi personaggi
"il taglio del bosco" altro punto di vista straniante; un ufficiale che si è
appena svegliato, smitizza la visione del Caucaso. Es. dialettica dell'anima;
rappresentata da 2 voci dell'anima che dicono 2 cose opposte.
"racconti di Sebastopoli", sono schizzi; anche qui il punto di vista è di uno che vede le cose con distanza, con uno sguardo che non avvezzo a ciò che vede; un corrispondente di guerra, che scopre che la letteratura aveva tramandato una visione sbagliata della guerra. "persone che si occupano di faccende ordinarie"
STRANIAMENTO: per eliminare da noi pregiudizi e aspettative, capiamo cos'è veramente la guerra es.l'amputazione
Shklovskij: automatizzazione delle percezioni. Non vediamo più niente quando entriamo nella nostra stanza, gli oggetti scompaiono. Con lo straniamento T. deautomatizza le nostre percezioni, ci fa vedere la reale natura delle cose. Dire le cose con altre parole è Arte.
Il linguaggio perde la sua vivacità quando se
ne abusa. Con la metafora, che complica la nostra percezione...
Spesso non vediamo le cose, le riconosciamo e basta.
Descrizione di una battaglia. Stendhal è importante nella descrizione di una battaglia.
Certe esperienze vengono recepite, l sappiamo leggere attraverso schemi dati dalla cultura.
Sia T. che Stendhal si oppongono al romanticismo perché hanno un background illuministico. Vivisezionano prima se stessi, i propri sentimenti, e poi i propri personaggi. Rifiutano i padri per rivolgersi ai nonni. Entrambi uniscono passionalità e razionalità; hanno stile prosaico, semplice, rozzo e antiletterario, non enfatico. Partecipano a una stessa fase storico-letteraria.
Guerra e pace:
(1° T. anni 50, grande distruttore di
convenzioni sociali e letterarie, sceglie narratori particolari con punti di
vista esterni, che guardano la realtà come se fosse la prima volta.
Straniamento come deautomatizzazione delle percezioni, che permette di
eliminare preconcetti, pregiudizi e percezioni consuete. Visione della guerra e
del Caucaso come non era mai apparso.
D. definisce T. "ultimo rappresentante di una tradizione letteraria, pone fine
a una tradizione letteraria da possidenti su cui è già stato detto tutto, ma T.
lo dice magnificamente" chiude una stagione senza tuttavia aprirne un'altra)
Vojna i Mir: 63-69 esce nella sua forma definitiva, ma le edizioni precedenti avevano titoli diversi. Scritto in un periodo tranquillo e sereno, dopo il matrimonio non fa altro che scrivere, 4 figli.
I° vol, 65: "l'anno
-Diversamente da D. : anni 40 idee fortemente progressiste; socialismo
utopistico
T. : posizioni conservatrici;
liberale, mai socialista-
Concepisce l'idea di un romanzo parallelo su
Alessandro I e Napoleone, voleva tratteggiare i due personaggi in un'opera a
se. Voleva parlare delle loro bassezze.
II° volume "la guerra" 66: ampiezza maggiore. Decide di non pubblicare più
sulle riviste perché non poteva correggere. Pubblica il volume unico dal titolo
"tutto è bene quel che finisce bene"
67 "guerra e pace"
68 lavora soprattutto sulle parti filosofiche (soprattutto III e IV volume), forte influenza di Schopenhauer
69 versione definitiva
Percorso: T. era partito dall'idea di un romanzo sul mondo contemporaneo. Ritorno dei decabristi (1825; sommossa di ufficiali contro Nicola I; uomini del 700, legati a un etichetta, a Caterina II; deportati in Siberia e liberati nel 55) nella Russia contemporanea, molto cambiata. Inizialmente il titolo doveva essere "i decabristi". Va al momento fondante dei decabristi, cioè alle guerre napoleoniche; per capire quella generazione bisogna recedere dal proprio oggetto di osservazione. Va all'anno 1805. (Pierre è attratto dalle idee decabriste)
Henry James definisce Guerra e pace "ampio slabbrato smagliato e cadente mostro". Struttura deforme e originale.
T. nel 63 scrive nel diario: non ha una storia, non ha un intreccio ben concluso
65: Guerra e pace non è un romanzo ne un ovest lungo. L'intreccio non ha un inizio e una fine, l'inizio non ha una pregnanza particolare e neanche la fine, diversamente dal romanzo tradizionale. Inizia con un dialogo in francese (mentre il romanzo storico inizia di solito con una descrizione dell'ambiente) e finisce con 2 epiloghi: 1) seguito vicende dei personaggi principali, matrimonio di Pierre 2) epilogo filosofico, sue idee sulla filosofia della storia
Quest'opera è un mostro perché tanto materiale vi confluisce. Personaggi finzionali e storici realmente esistiti. Descrizioni di battaglie e disquisizioni di tattica militare (che di solito non era presente). Fonti storiografiche da cui lui ha preso notizie su Napoleone e la sua campagna. Riflessioni di ordine filosofico, filosofia della storia.
Tutto ciò è tenuto insieme da un flusso epico che rifugge la struttura causale
-narrazione gesta di una grande guerra
-"non inizia e non finisce; semplicemente si interrompe" Schelegel. Riflette la concezione di T. della storia e della vita: flusso magmatico in cui sono inserite storia e vita; unitaria a tutto ciò che la circonda; se ne isoliamo una parte non la si può capire)
-narratore EPICO: distaccato. Guarda gli eventi da una distanza epica.
Atteggiamento del narratore tolstojano verso il personaggio: (chi parla? A chi? Da che punto di vista osserva?)
Es. Platon Karataev..
narratore: persona esterna (mentre D. si mette dietro gli occhi del personaggio)
e onnisciente. Giudica anche il personaggio, non solo guarda
dall'alto. (in D. tutto questo non c'era; cambia continuamente punto di vista)
Il narratore tolstojano è un "DIO SERENO"
Es. truppe francesi che vincono a Borodino e stanno per entrare a Mosca che si svuota; T. parla per 2 pagine dell'ARNIA VUOTA per descrivere Mosca: SIMILITUDINE EPICA VIRGILIANA. Rompe l'immediata referenzialità alla realtà (diverso da tradizione romanzesca).
Guerra e pace: significato ampio, non è un romanzo su Napoleone, non è solo un romanzo storico, Un momento storico ha la stessa valenza di un evento della natura; Napoleone ha lo stesso peso di un'arnia vuota. Non è riproduzione della realtà.
Leskov: tendenza allo skas, narrazione in prima persona orientata al parlato; narratore
popolare; ha origine nel Gogol delle veglie. Saggio di Benjamin "il narratore
in Leskov". T. invece ha un atteggiamento diverso, distaccato, onnisciente.
Ciò crea a T. problemi enormi: elementi di CONTRADDIZIONE CONCETTUALE che
determina una fuga di T. dalla letteratura (per 20 anni non pubblica più
romanzi).
Es. citazione di Platon Karataev, -la sua idea è molto simile a quella di T.-
Contraddizione: T. è convinto che la vita si può capire solo se si è immersi in un tutto, eppure ce lo racconta qualcuno che è in una posizione gnoseologica esterna, al di sopra di questo tutto. Questo "stare sopra" in teoria doveva impedirgli la comprensione. Ma questo distacco gli permette di vedere le cose come nessuno le aveva mai viste . Grande penetrazione psicologica; vede i moti interiori degli uomini, capacità di vedere ogni singolo movimento dell'anima. I suoi personaggi sono fluidi, sono dei FIUMI, non si può descriverne le caratteristiche, non hanno definizione esterna ben conclusa, sono un insieme di sensazioni, non sono dei Tipi come in Gogol, non hanno una silhouette.
Pierre è un vagabondo, vagabondaggio intellettuale che lo porta ad abbracciare idee diverse (cambia idee: napoleonico, massone , liberale, decabrista)
Importanza del narratore
Anna Karenina; come in Guerra e pace; se in D. il narratore si fonde coi personaggi, in T. è un narratore che giudica.
Es. Anna è incinta, lo deve comunicare a Vronskij, dal suo sguardo lei crede che lui abbia capito, ma "lei si sbagliava nel credere che Vronskij avesse capito fino in fondo"
Situazione di alterità del narratore si ritrova nella sua voce serena, sonora e stabile che non si fonde col personaggio.
Ricorre al discorso indiretto libero piuttosto raramente (invece D. molto spesso)
Anna è colpevole? Qual è la posizione del
narratore nei confronti del suo personaggio?
All'inizio T. la considera colpevole.
Epigrafe: " a me la vendetta lo farò ragione" sembra richiamare a una vendetta divina che nasce dalla colpa di Anna. T. non vede Anna colpevole di fronte agli uomini. Sarà Dio a decidere de è colpevole di un delitto nei confronti del figlio e del marito.
Es. Quando Anna è esasperata e comincia ad odiare Karenin e gli attribuisce ogni tipo di difetto "è una macchina cattiva quando si arrabbia" "non gli perdona nulla del della terribile colpa di cui lei era colpevole di fronte a lui"
Nel corso della narrazione la colpa di Anna tende ad attenuarsi e poi a scomparire.
Descrizione caricaturale di Karenin: freddo burocrate che non sa comunicare, socialmente determinato. Questo quadro così negativo giustifica in parte Anna.
Monologo interiore: ci riporta la
maniera in cui Anna vive la sua colpa (forza analitica della prosa di T.). Es.
Anna ha conosciuto Vronskij, sta tornando a Pietroburgo, e sente che la sua
conoscenza ha lasciato in lei una traccia che lei cerca di cancellare;
descrizione dei suoi movimenti involontari, discorso indiretto libero "non
c'era nulla di cui vergognarsi" T. individua il momento in cui nasce la
sensazione e la definisce (voce interiore).
I monologhi interiori di T. hanno una costruzione logico-matematica (quello che
precede il suicidio di Anna ha fatto scuola, anche per il flusso di pensiero);
usa la sintassi di un logico-matematico.
Sogni: altra espressione dei desideri dei personaggi
Noi, guardando Anna dall'interno, vediamo la sua lotta, la sua colpa si attenua in comprensione. T. non vuole condannare Anna: opposizione tra sentimento e convenzione (falsità). Anna segue il suo sentimento. Il verbo russo chustvovat, sentire, contrapposto a quello che l'uomo PENSA, che è spesso espressione di falsità. Comunicano di più i movimenti involontari che la parola.
Levin avverte molto la falsità delle convenzioni.
Giudizi dei contemporanei (il romanzo si fermava al suicidio di Anna): critica conservatrice è concorde nel vedere in Anna una figura colpevole. Il pubblico invece la vede vittima della società.
Interessanti i giudizi di 2 uomini: ("Anna come fatto dal significato particolare")
D. dice che la colpa non è in Anna
Karenina ma nell'uomo, nel male che si nasconde nell'uomo. Romanzo profondo, ma
T. non ha posto il problema come
situazione particolare ma in una situazione generale. Si scagliava contro i
nichilisti; il male è all'interno dell'uomo, nessuna nuova organizzazione sociale
lo eliminerà.
2) Checov: (il suo pensiero riflette la sua concezione poetica). T. non ha
mirato a giudicare ne a condannare ha solo "posto la questione" saranno poi i
lettori a fare da giudici.
T. poi in seguito ad una crisi che lui vive nella composizione di Anna Karenina arriva al romanzo in cui il narratore non giudica, in seguito alla presa di coscienza dei presupposti filosofici e religiosi che c'erano alla base del suo modo di sentire la vita.
Capisce (lo scrive in una lettera a Stracov) che vita, anima, volontà, intelletto, non possono essere sezionati, ma colti solo nella loro interezza. L'espressione della vera conoscenza della vita non può essere espressa in una concatenazione di concetti logici. La vita è "Distacco di una parte che ama da tutto il resto" (tutto ciò che è morto, è vivo in realtà, ma incomprensibile. Ciò che vive è comprensibile solo a chi vive, non a chi vuole sezionare). Questa concezione è speculare alla sua concezione della storia.
Indagine su teologia dogmatica: rifiuto di ogni componente dogmatica dalla religione. Dio è all'interno dell'uomo. Importanza di condurre la vita nella fede. Dio è la vita.
Graduale allontanamento da ogni forma di
trascendenza.. Pregare è inutile, conta agire.
Poi viene scomunicato.
Nuova concezione della vita: sconvolgimento del suo atteggiamento verso la scrittura e la letteratura.
Dopo Anna Karenina per 20 anni non scrive più romanzi. Entrano in crisi i
procedimenti fondamentali del suo modo di scrivere (col suo cambio di
pensiero).
Nei racconti popolari degli anni 80 scompare ogni elemento di psicologismo e sezionamento. Intreccio semplice, lineare, breve; narrazione priva di giudizi.
Confronto tra D. e T.: rapporto tra convenzione e sentimento.
T. so oppone a ogni tipo di convenzione (es. modo di rappresentare la guerra)
Romanzo: convenzione e falsità. E' funzionale.
"se devi dire qualcosa dillo direttamente"
Perché non accettava le convenzioni? Per 2 problemi.
E' incapace di vedere i problemi in chiave storica. Vede le cose presenti a se stese
Convive con la duplicità. T. non
sa accettare una duplicità all'esterno perché LUI non è in grado di conviverci
internamente.
- necessità di coerenza con se stesso; mai mostrare maschere
(netta contrapposizione con D. che è abile nel convivere con forme di coscienza
sdoppiate)
D. è MIMETICO
T. è ANALITICO
In tutti gli umani ci sono 2 facoltà: mimetica
e analitica.
Facoltà mimentica: assumere dentro di se facce diverse, voci diverse. Si
sviluppa in particolare nell'infanzia.
Facoltà istintiva che prevale in D. Capacità di immettersi nel punto vista
degli altri.
Facoltà analitica: facoltà della maturità. Vuol dire saper osservare, distinguere, confrontare e saper trarre generalizzazioni. Serve consapevolezza. Prevale in T. che non sa fondersi con gli altri. Rimane solo e isolato, si ritrae dalla vita.
Il problema di D. è "chi sono io?"
T. invece guarda all'esterno; solida coscienza dell'io. Polemica con la letteratura del suo tempo
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