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IL SABATO DEL VILLAGGIO

letteratura



IL SABATO DEL VILLAGGIO

La giovinetta torna dalla campagna,

al calar del sole,

col suo fascio d'erba; e in mano porta

un mazzolino di rose e di viole,

con cui, come è solita,

si prepara ad ornare

l'indomani, nel giorno di 828d38i festa, il seno ed i capelli.

La vecchietta siede con le vicine

sulla scala a filare,

rivolta la tramonto;

e raccontando ricorda la sua giovinezza,

quando nei giorni di festa ella si ornava,

ed ancora sana e snella

soleva danzare la sera tra quelli

che furono i compagni dell'età più bella.

Già tutta l'aria si oscura,

il cielo torna azzurro, e tornano le ombre

giù dai colli e dai tetti,

alla luce bianca della luna appena sorta.

Ora la campana dà il segnale

della festa che arriva;

e a quel suono diresti

che il cuore si riconforta.

I fanciulli gridando

nella piazza tutti assieme,

e saltando qua e là,



fanno un lieto rumore:

e intanto ritorna dal suo pasto frugale,

fischiando il contadino,

e fra sé e sé pensa al giorno del suo riposo.


Poi quando ogni luce si è spenta,

e tutto tace,

odi il picchiare del martello, odi la sega

del falegname, che è sveglio

alla luce nella bottega chiusa,

e si affretta, e si dà da fare

ad ultimare il lavoro prima dell'alba.


Questo è il più gradito giorno della settimana,

pieno di speranza e di gioia:

domani le ore arrecheranno

la tristezza e la noia, e ciascuno col pensiero

farà ritorno al consueto lavoro.


Fanciullo spensierato,

questa età fiorita

è come un giorno pieno di allegria,

un giorno chiaro, sereno,

che precede la maturità della tua vita.

Sii felice, fanciullo mio,; condizione soave,

questa è una stagione lieta.

Non voglio dirti altro; ma non ti sia motivo di afflizione

che la tua maturità tardi ancora a venire.



rapporto con la "Quiete": hanno entrambi la stessa struttura (parte descrittiva + parte riflessiva), ma mentre nella prima il piacere rappresentava la fine del dolore, qui il piacere è nell'attesa di un godimento futuro.

le due figure femminili

la donzelletta = la speranza giovanile, il tema della festa e della Primavera

il "mazzolin di rose e viole" = speranza giovanile, ecc. Con questo accostamento il poeta comunica il "vago e l'indefinito", e crea una certa musicalità.

il "fascio dell'erbe" = realtà quotidiana con il peso delle fatiche

la vecchierella = la memoria

immagini e suoni vaghi e indefiniti che trasfigurano la realtà e sollecitano l'immaginazione:

la campagna (vastità spaziale);

le luci e le ombre create dal tramonto e dalla luna;

la campana; rumore dei fanciulli; il fischiare dello zappatore; la sega del falegname.

la riflessione sull'illusione della felicità e della giovinezza si fa qui più pacata, ed è rappresentata da un colloquio affettuoso con un fanciullo.





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