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IL GIARDINO DEI FINZI - CONTINI

letteratura



IL GIARDINO DEI FINZI - CONTINI


AUTORE


Cenni biografici, formazione culturale, motivi che lo spingono a scrivere, visione dell'uomo e del mondo, contesto storico politico e letterario


Giorgio Bassani nasce a Bologna il 4 marzo 1916, ma la sua famiglia (di origine ebrea) è ferrarese da parecchie generazioni. Dora ed Enrico, oltre a Giorgio, hanno anche altri due figli, Paolo e Jenny, che con lui dividono a Ferrara l'infanzia e l'adolescenza.

A Ferrara il Bassani studia fino alla maturità classica, conseguita nel 1934 presso il liceo "Ludovico Ariosto".  Da qualche anno manifesta vivo interesse per la musica, tanto da far presagire un futuro da pianista, ma sui diciassette anni rinuncia a questa passione inclinando nettamente verso la letteratura.

Si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, infrangendo cosi una lunga tradizione di famiglia: padre e nonno erano infatti medici.

Dal 1935 al 1939 frequenta l'università prendendo quotidianamente un treno di terza classe.

Variamente studiati e discussi durante tutto l'arco dell'anno, i temi della razza trovano nel corso del 1938 la loro formulazione in principi di ordine giuridico, vale a dire in leggi antisemite. Docenti e studenti di origine ebrea sono esclusi da tutte le scuole del regno ed i cittadini ebrei immigrati in Italia dopo il 1919 sono invitati a lasciare il territorio italiano.



Ormai, d'ora in avanti le disposizioni contro gli ebrei si faranno sempre più restrittive fino a che, nel 1943, la cosiddetta soluzione del problema ebraico passerà nelle mani degli occupanti tedeschi.

Nel 1940, sotto il nome di Giacomo Marchi per i motivi razziali che ho appena enunciato, Bassani pubblica il suo primo libro, "Città di pianura", prose e racconti ambientati a Ferrara e nel mondo borghese israelita.

A cominciare da questa data, Bassani da giovane letterato si trasforma in attivista politico clandestino, sottraendosi alle amicizie letterali di Bologna e di Ferrara. Riesce comunque a laurearsi nel 1939 con una tesi su Niccolò Tommaseo, mentre il fratello Paolo, già costretto per motivi razziali a frequentare l'Università di Grenoble, ne verrà addirittura espulso quando l'Italia dichiarerà guerra alla Francia.

Nel 1943 viene arrestato ed incarcerato a causa della sua militanza in una organizzazione antifascista; riavrà la libertà il 26 luglio, popola caduta del fascismo e la dichiarazione d'armistizio dell'Italia con l'esercito alleato, mentre, da un lato, il regime del dittatore Mussolini, coltiva una sua disperata e sanguinaria ambizione di vittoria contro la "Repubblica di Salò" e, dall'altro, la resistenza si estende e si afferma in tutta Europa. Bassani è infatti attivo nel "Partito d'Azione", sotto la guida di Carlo Ludovico Raggianti.

Ai primi d'agosto del 1943 si sposa con Valeria Sinigallia, sistemandosi a Firenze, dove è costretto a vivere sotto falso nome.

Quando nel 1945 pubblica le poesie di "Storie dei poveri amanti" e altri versi Bassani si appresta a vivere in pace la sua esistenza di intellettuale e scrittore, dopo anni di rischio e di disperazione, durante i quali migliaia di suoi amici, conoscenti, correligionari erano morti in guerra e nei lager.

Bassani svolge molti lavori: da bibliotecario, impiegato, insegnante e persino attore. Vive nella Roma difficile del dopoguerra insieme alla moglie ed ai due figli Paolo ed Enrico. Continua a scrivere ed è del 1947 una seconda raccolta di versi , "Te lucis ante". Sono le brevi composizioni di un giovane poeta non credente, ma che subisce il fascino terribile di un Dio che comanda la storia e lascia che gli uomini vadano al loro destino di morte.

Nel 1948, su iniziativa della signora romana Margherite Castani che fonda e cura la pubblicazione della rivista letteraria "Botteghe Oscure", Bassani è invitato a dirigerla.

Le vicende della vita dell'autore sono sempre più legate alla pubblicazione dei suoi libri e la sua esistenza viene quasi scadenzata lungo il fitto calendario di date d'apparizione di opere nuove, di testi riscritti, sia in versi che in prosa.

Dal 1949 Bassani ha ricominciato a scrivere racconti, ma nel 1951 pubblica ancora composizioni poetiche, sotto il titolo di "Un'altra libertà", versi autobiografici relativi ad un mondo reale, dopo le negative esperienze della guerra.

Nel frattempo svolge anche un'intensa attività di sceneggiatore cinematografico scrivendo anche testi per film. La sua fondamentale formazione di letteraria preziosità e ricchezza di significati si misura con la necessità di fornire lampi e barlumi al discorso filmico.

Il 1953 segna il ritorno di Bassani alla pagina di prosa, con la pubblicazione di "La passeggiata prima di cena", che unitamente a "Gli ultimi anni di Clelia Trotti", uscito nel 1955e ad altri racconti ("Storia d'amore", "Una lapide in via Mazzini", "Una notte" del 1943), formano le famose "Cinque storie ferraresi" del 1956 (premio strega di quell'anno).

Intanto Bassani diventa redattore della rivista "Paragone", periodico mensile di arte e letteratura fondato a Firenze nel 1950 da Roberto Longhi.

Due anni dopo le "Cinque storie ferraresi", pubblica "Gli occhiali d'oro"; il '58 è anche l'anno in cui Bassani scopre e lancia Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del famoso romanzo "Il Gattopardo".

"Cinque storie ferraresi" e "Occhiali d'oro" confluiscono in una nuova edizione accresciuta nel '60 sotto il titolo di "Le storie ferraresi", un libro che raccoglie il meglio della produzione narrativa di Bassani. E' qui testimoniata l'intenzione dell'autore di riprendere più e più volte la sua opera e farla oggetto di una continua riscrittura, fra l'alternato parere della critica.

Bassani pubblica nel 1962 il suo primo vero romanzo, premio di Viareggio di quell'anno: "Il giardino dei "Finzi - Contini".

Dopo essere stato consulente e direttore editoriale, Bassani sarà pure, tra il 1957 ed il 1967, vicepresidente della "Radiotelevisione italiana", presidente di "Italia Nostra" (associazione per la tutela del paesaggio e la cura del patrimonio artistico), docente di Storia del Teatro dell'Accademia Nazionale di Arte Drammatica a Roma.

Nel 1964 pubblica "Dietro la porta", nel 1967 "Le parole preparate" e nel 1968 "L'airone".

Il primo è il romanzo dell'adolescenza e dei suoi turbamenti e scoperte; "L'airone", premiato al premio Campiello nel '69, è il libro dell'approfondimento di una condizione desolata e sconfitta: racconta l'ultima giornata di vita di un certo Edgardo Limentati, ricco proprietario terriero ferrarese di religione ebraica , ma senza fede che è sfuggito al destino dei suoi correligionari che morirono nei lager nazisti.

Negli anni successivi pubblica altri libri: "L'odore del fieno" (1972, raccolta di racconti), "Le poesie di Epitaffio" (1974) e "In gran segreto" (1978).

Riscrivendo ogni pagina della sua fatica di narratore e poeta Bassani propone, nel 1982, il volume "In rima e senza", riepilogo generale della sua creatività poetica e nel 1984, tutti i suoi saggi e le sue riflessioni critiche nel libro "Di là dal cuore".

Bassani è morto di recente a Roma.


OPERA


Anno di pubblicazione


"Il giardino dei Finzi - Contini" venne pubblicato da Giorgio Bassani nel 1962 a Torino e rappresenta il suo primo vero romanzo, vincitore del premio Viareggio di quell'anno.



Riassunto


La decisione di raccontare la storia della famiglia Finzi - Contini viene presa dal narratore, che ci sta pensando da anni, una domenica d'aprile del 1957, durante una gita di fine settimana alle antiche tombe degli etruschi, che gli ricordano la cappella funebre dei Finzi - Contini (un'agiata famiglia ebrea) nel cimitero di Ferrara.

La famiglia Finzi - Contini viveva in una grande casa con davanti un grandissimo giardino, posta in Corso Ercole 1° d'Este. Tale nucleo familiare era composto da cinque persone: il professor Ermanno, sua moglie Olga, i figli Alberto e Micol e la nonna di questi, la signora Regina.

I ragazzi studiavano da privati e Giorgio li poteva vedere soltanto al momento degli esami. Era difficile per l'autore vederli anche nei momenti di preghiera perché, pur essendo tutti di credo ebraico, i Finzi - Contini possedevano una cappella privata e quindi tentavano ad isolarsi.

La conoscenza di Alberto e Micol diviene più approfondita quando, con l'entrata in vigore delle leggi razziali del 1938, essi decidono di aprirsi con gli altri ragazzi ebrei. Nell'estate del 1939 Alberto invita Giorgio a casa sua per fare una partita di tennis assieme ad altri amici del club tennistico di Ferrara dal quale erano stati cacciati , in quanto di origini ebraiche. Da questi incontri comincerà il rapporto affettivo che legherà l'autore alla giovane Micol (sorella di Alberto), anche se a "senso unico"; le frequenti passeggiate a due nel giardino, le lunghe telefonate illudono il giovane, ancora immaturo.

Durante l'inverno il giovane Bassani continua a frequentare la casa dei Finzi - Contini, insieme a Malnate e grazie anche al padre della giovane che gli mette a disposizione la sua fornitissima biblioteca.

Nel frattempo la giovane Micol si era trasferita a Venezia per studiare e, conseguita la laurea, al suo ritorno a casa il rapporto con gli amici è cambiato del tutto; anche l'amore con Bassani è arrivato al capolinea e quest'ultimo, sotto il consiglio della giovane stessa, cessa di frequentala. L'autore si chiude in se stesso vedendosi solamente con Malnate, l'ingegnere milanese di fede comunista, dal quale però ottiene una delusione quando si accorge che si vede con Micol.

Questo allontanamento da Malnate riporta il narratore agli affetti familiari ed in particolar modo a riconciliarsi con il padre. Questi, infatti, in una notte di totale riappacificazione col figlio, lo richiamerà ai suoi doveri , riconfermandolo nella sua vera passione: quella di scrittore.

Al momento dell'ingresso dell'Italia in guerra Malnate (un altro amico dell'autore e dei   Finzi - Contini) viene richiamato sotto l'esercito e spedito in Russia, dove morirà; Alberto morirà a causa di un linfogranuloma e gli altri componenti della famiglia saranno deportati nei campi di concentramento nazisti dove moriranno.



Bassani racconta dei momenti particolari della sua vita, dove il sentimento affettivo per Micol è in contrasto con l'odio che imperversa tra gli uomini. Essendo un ebreo subisce le persecuzioni razziali scampandone; questo lo porta ovviamente ad avere idee antifasciste.

Nel periodo antecedente la guerra solo lui mantiene un buon rapporto con i Finzi - Contini, legando una forte amicizia con i figli del professor Ermanno. Ma ben presto scoprirà che l'amore che ha nei confronti della ragazza è simile a quello che si ha verso un fratello ed il comportamento di lei lo porta ad interrompere tale rapporto.

In conclusione Bassani si comporta come un ragazzo alla prima esperienza amorosa, che però deve combattere anche con il periodo cupo che imperversa in Europa in quel periodo.






Analisi spazio - tempo


Il romanzo è ambientato tra la fine degli anni '30 (precisamente nel biennio 1938 - 1939, anni della legislazione razziale e dei suoi primi effetti sulle comunità ebraiche) ed il 1943, anno in cui tutta la famiglia Finzi - Contini (ad eccezione di Alberto, morto tempo prima a causa di una malattia) viene deportata in un campo di concentramento nazista. Il posto più frequentato della vicenda è sicuramente il giardino dei Finzi - Contini, famiglia di culto ebraico che vive a Ferrara, una cittadina dell'Emilia - Romagna. Altri  luoghi dove si svolgono i fatti sono: la sala da pranzo, la biblioteca del signor Ermanno, il campo da tennis, le camere di Alberto e Micol.


Analisi fisica e psicologica dei personaggi più importanti


Giorgio Bassani: è la voce narrante del romanzo, colui che racconta i fatti chiamando attorno a se un certo numero di figure importanti. Non mostra in alcun punto del romanzo la sua vera identità ed il suo aspetto fisico.

E' un amico dei Finzi - Contini; è ebreo come loro, anche se di classe sociale meno alta e meno aristocratica, frequenta la comunità israelitica di Ferrara nel periodo in cui cominciano ad "uscire fuori" le prime leggi antisemite; fortunatamente non subisce lo stesso destino che capiterà a molti suoi coetanei; è innamorato di Micol Finzi - Contini, la quale però non condivide questo amore, illudendolo. Ama il passato e non il presente (unico punto in comune che ha con Micol); gli piace la discussione: lo troviamo infatti molte volte a dibattere su vari argomenti (in particolare di politica) con l'amico Giampiero Malnate; instaura buoni rapporti anche con Alberto Finzi - Contini, fratello di Micol. Non ama le grandi compagnie: il suo unico desiderio (irrealizzabile) è quello di fidanzarsi con la bella Micol.

Micol Finzi - Contini: è un membro della famiglia Finzi - Contini; il suo aspetto fisico viene descritto all'età di tredici anni: bambina magra e bionda con grandi occhi chiari. E' una ragazza timida: si impegna soprattutto nella scuola, conseguendo anche la laurea con il massimo dei voti all'università di Venezia ed ha buoni rapporti con il fratello Alberto, del quale è molto gelosa. Si sente a suo agio solo nell'immenso giardino della casa, che conosce alla perfezione e che gli fa ricordare i migliori momenti della sua infanzia.

Micol è la ragazza di cui si innamora il protagonista: un amore a senso unico, visto che non è ricambiato dalla giovane; spiega al protagonista che l'amore è un "gioco crudele", cercando di convincerlo che il rapporto tra loro due potrà essere solo di amicizia e non d'amore.

Viene deportata insieme alla sua famiglia in un campo di concentramento nazista, dove morirà.

Il romanzo ruota tutto attorno a questo personaggio, facendo intuire che l'autore a voluto dedicarlo proprio a lei.


Alberto Finzi - Contini: è il fratello maggiore di Micol ed è molto amico del narratore. E' l'opposto della sorella, tende molto ad isolarsi, anche se a volte sente il bisogno di stare con qualcuno; perciò ogni tanto invita il protagonista e Giampiero Malnate per ascoltare un po' di musica (la sua vera passione) o per discutere di politica; non è comunista, e viene spesso rimproverato dai familiari perché non è riuscito a prendere la laurea in ingegneria; possiede un carattere molto pacifico e vive alla giornata, disinteressandosi di quello che accade intorno a lui. 

Anche lui, essendo ebreo, è vittima delle persecuzioni razziali; non viene deportato nei lager con il resto della famiglia perché muore tempo prima di linfogranuloma, una grave malattia.




Giampiero Malnate: è amico sia del narratore e di Alberto Finzi - Contini, nella casa del quale si ritrova molto spesso insieme al primo per discutere di politica e dei problemi che affliggevano l'Italia in quel periodo. Lavora come chimico in un'industria della città; è un ragazzo robusto, molto sicuro di se, attivo (anche sul piano politico), lavoratore, estroverso, ideologicamente impegnato ed intenzionato a realizzare nella pratica politica la sua visione della vita. Morirà dopo essere stato chiamato in guerra e spedito a combattere sul fronte russo.

A lui è riservata una parte di grande importanza nel romanzo e rappresenta il simbolo della "fiducia comunista".



Professor Ermanno: padre di Micol ed Alberto, è un anziano insegnante d'italiano. Possiede un carattere molto gentile e cerca di tenere unita la famiglia nel migliore dei modi; tende ad isolarsi dal mondo, coinvolgendo di conseguenza anche la famiglia. Si sente sicuro all'interno della sua casa e del suo enorme giardino, nel cuore di una città (Ferrara) fascista ed antisemita. Appena entrano in vigore le leggi antisemite, cerca di aiutare gli ebrei (tra i quali c'è anche Bassani) a scappare dai nazisti invitandoli nella sua casa.

Si affeziona moltissimo al narratore, tanto da aiutarlo nello studio mettendogli a disposizione il suo enorme patrimonio di libri e la sua biblioteca.


Olga: è moglie del professor Ermanno, madre di Alberto e Micol; è una persona giovane e di non troppe parole. Il dolore causatole dalla morte del primo figlio, di cinque anni, l' ha segnata e lei veste con abiti scuri.


Padre di Bassani: è una figura molto modesta, ma umanissima. Si preoccupa moltissimo dei figli e dei loro studi, facendo anche dei sacrifici per farli studiare (anche all'estero, come nel caso del fratello di Giorgio, andato a studiare in Francia). Consiglia il figlio Giorgio ad allontanarsi dai  Finzi - Contini, ma soprattutto da Micol, perché dice che vivono su due piani separati.


Il Perotti: è un dipendente dei Finzi - Contini; lui e la sua famiglia sono persone semplicissime, che si impegnano sempre nel lavoro. E' il responsabile della casa.


Messaggio dell'autore


Il romanzo, per quanto il racconto segua l'io protagonista, è chiaramente scritto come monumento in memoria di Micol, che ha avuto anche un ruolo importante nella crescita interiore del protagonista.

Giorgio Bassani con questo libro vuol far capire alla gente i problemi che esistevano a quei tempi, le gravi situazioni che venivano a presentarsi a causa dell'entrata in vigore delle leggi antisemite.

Gli ebrei erano perseguitati dai nazisti: non potevano fare niente, non potevano avere un lavoro ed erano segregati nei ghetti.

Questo è un romanzo di tono neorealistico in quanto ci presenta la vera situazione della fine degli anni trenta.

Il neorealismo, nacque  in Italia in seguito alla frattura storica causata dalla crisi che tra il 1940 ed il 1945 con la guerra e la lotta antifascista investì, sconvolse e cambiò l'intera società italiana. Questa corrente letteraria "venne alimentata" dall'ideologia della rivoluzione antifascista: la vecchia classe dirigente era fallita e le masse popolari dominavano la scena. C'era perciò il bisogno di scoprire l'Italia nei suoi problemi. Il neorealismo si manifestò quindi contro coloro che tendevano a mettere in secondo piano i reali problemi del nostro paese.



Valutazione personale dell'opera letta


Questo romanzo mi è piaciuto abbastanza poiché è scritto in modo molto semplice e senza parti noiose (tranne in alcuni casi dove l'autore si sofferma troppo sugli stessi argomenti).    In particolare molto divertenti erano i colloqui tra il protagonista e Micol.

C'è un episodio che mi è rimasto particolarmente impreso: il cambiamento del rapporto che c'è tra Giorgio e l'amico Malnate.

Quando il protagonista s'accorge che il rapporto tra lui e la bella Micol sta per finire, cessa di frequentare la casa di lei per qualche tempo; cosi decide di mantenere i rapporti solo con Giampiero Malnate. L'autore si reca spesso a casa di Giampiero, il quale lo accoglie in maniera diversa da come Giorgio si sarebbe aspettato. Il loro rapporto cambia radicalmente da un certo contrasto si passa ad una vera e propria amicizia.

Anche io non mi sarei mai aspettato un tale cambiamento. Malnate si comporta davvero bene, da persona umile e cosciente di quello che accade attorno a lui; non fa alcuna distinzione di razza, religione o nazione, ma è molto sincero e comprensivo con Giorgio.

Questo genere di libri, serve a far capire alla gente d'oggi i reali problemi che affliggevano i ragazzi di cinquant'anni fa e a non ripetere certi errori che sono risultati fatali per molte anime innocenti.  

Nota positiva per questo libro è il rimandarci appunto alle problematiche antisemitiche di quel periodo, presentandocele brevemente.


Bibliografia consultata


Libro: "Il giardino dei Finzi - Contini" a cura di Claudio Toscani

Editore: Arnoldo Mondatori

Enciclopedia UTET








Luca Innocenti 5 AK

A.S. 2000 / 2001



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